Manuale Di Base Per Giornalisti - Di Franco Abruzzo
Manuale Di Base Per Giornalisti - Di Franco Abruzzo
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2. D.P.R. 4 febbraio 1965 n. 115. Regolamento per l'esecuzione della legge 3 febbraio 1963, n. 69, sull'ordinamento della professione di giornalista. (versione
adeguata al Dpr 7 agosto 2012 n. 137).
In coda: A). Giornalisti stranieri in Italia e cittadini stranieri che intendono diventare giornalisti in Italia. Le procedure stabilite dal Consiglio amministrativo nazionale dintesa con il Ministero della Giustizia (Circolare n. 1/2005). B). Decreto 17 novembre 2006 n. 304. Regolamento di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, in materia di misure compensative per l'esercizio della professione di giornalista professionista. C). Decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 (1) (2). Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 13 agosto
2011, n. 188. - (2) Convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 14 settembre 2011, n. 148.
TITOLO II. LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO Art. 3 Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attivit economiche
D). Dpr 7 agosto 2012 n. 137. Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. (GU n. 189 del 14-8-2012) E). Regolamento delle funzioni disciplinari dellOrdine dei giornalisti. F). Chiarimenti del Ministero della Giustizia sulla lettura del Dpr 137/2012 e del successivo Regolamento (di cui al punto precedente). G). Regolamento in materia di ricorsi innanzi al Consiglio di disciplina nazionale (DM 21 febbraio 2014-Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia del 31.03.2014) H). Formazione professionale continua degli iscritti all'Ordine dei giornalisti Regolamento e Norme attuative.
TITOLO I. Dell'Ordine del giornalisti Capo I. Dei Consigli amministrativi dell'Ordine regionali o interregionali. 1. Ordine dei giornalisti. istituito l'Ordine dei giornalisti. Ad esso appartengono i giornalisti professionisti e i pubblicisti, iscritti nei rispettivi elenchi dell'albo. Sono professionisti coloro che esercitano in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista. Sono pubblicisti coloro che svolgono attivit giornalistica non occasionale e retribuita anche se esercitano altre professioni o impieghi. Le funzioni relative alla tenuta dell'albo, e quelle relative alla disciplina degli iscritti, sono esercitate, per ciascuna regione o gruppo di regioni da determinarsi nel Regolamento, rispettivamente da un Consiglio amministrativo dell'Ordine e da un Consiglio territoriale di disciplina, secondo le norme della presente legge e del Dpr 7 agosto 2012 n. 137 (1). Tanto gli ordini regionali e interregionali, quanto l'ordine nazionale, ciascuno nei limiti della propria competenza, sono persone giuridiche di diritto pubblico.
(1) Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. (GU n. 189 del 14-8-2012)
2. Diritti e doveri. diritto insopprimibile dei giornalisti la libert di informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalit altrui ed loro obbligo inderogabile il rispetto della verit sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealt e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ci sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori. 3. Composizione dei Consigli amministrativi (1/bis) regionali o interregionali. I Consigli amministrativi regionali o interregionali sono composti da 6 professionisti e 3 pubblicisti, scelti tra gli iscritti nei rispettivi elenchi regionali o interregionali, che abbiano almeno 5 anni di anzianit di iscrizione. Essi sono eletti rispettivamente dai professionisti e dai pubblicisti iscritti nell'albo ed in regola con il pagamento dei contributi dovuti all'Ordine, a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta di voti.
(1/bis). Dice il punto f del comma 3 dellarticolo 5 del dl 138/2011(convertito dalla legge 148/2011): Gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente.
4. Elezione dei Consigli amministrativi dellOrdine. L'assemblea per l'elezione dei membri del Consiglio deve essere convocata almeno venti giorni prima della scadenza del Consiglio in carica. La convocazione si effettua mediante avviso spedito almeno quindici giorni prima a tutti gli iscritti, esclusi i sospesi dall'esercizio della professione, per posta prioritaria, per telefax o a mezzo di posta elettronica certificata. Della convocazione deve essere dato altres avviso mediante annuncio, entro il predetto termine, sul sito internet
dell'Ordine nazionale. posto a carico dell'Ordine l'onere di dare prova solo dell'effettivo invio delle comunicazioni (2). L'avviso deve contenere l'indicazione dell'oggetto dell'adunanza, e stabilire il luogo, il giorno e le ore dell'adunanza stessa, in prima ed in seconda convocazione. La seconda convocazione stabilita a distanza di otto giorni dalla prima. L'assemblea valida in prima convocazione quando intervenga almeno la met degli iscritti, e in seconda convocazione qualunque sia il numero degli intervenuti.
(2) Comma cos sostituito dall'art. 2, comma 4-quater, D.L. 14 marzo 2005, n. 35, nel testo integrato dalla relativa legge di conversione.
5. Votazioni. Il presidente dell'Ordine, prima dell'inizio delle operazioni di votazione, sceglie cinque scrutatori fra gli elettori presenti. Il pi anziano fra i cinque, per iscrizione, esercita le funzioni di presidente del seggio. A parit di data di iscrizione, prevale l'anzianit di nascita. Durante la votazione sufficiente la presenza di tre componenti dell'ufficio elettorale. Il segretario dell'Ordine esercita le funzioni di segretario di seggio. 6. Scrutinio e proclamazione degli eletti. Il voto si esprime per mezzo di schede contenenti un numero di nomi non superiore a quello dei componenti del Consiglio dell'Ordine, per le rispettive categorie. Non ammesso il voto per delega. Decorso otto ore dall'inizio delle perazioni di voto, il presidente del seggio, dopo aver ammesso a votare gli elettori che in quel momento si trovino nella sala, dichiara chiusa la votazione: quindi procede pubblicamente con gli scrutatori alle operazioni di scrutinio. Compiuto lo scrutinio, il presidente ne dichiara il risultato, e proclama eletti coloro che hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Allorch non raggiunta la maggioranza assoluta dei voti da tutti o da alcuno dei candidati si procede in un'assemblea successiva, da convocarsi entro otto giorni, a votazione di ballottaggio, fra i candidati che hanno riportato il numero maggiore di voti, in numero doppio di quello dei consiglieri ancora da eleggere. Dopo l'elezione, il presidente dell'assemblea comunica al Ministero della giustizia l'avvenuta proclamazione degli eletti (3).
(3) Comma cos modificato ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
7. Durata in carica del Consiglio - Sostituzioni. I componenti del Consiglio restano in carica tre anni e possono essere rieletti. Nel caso in cui uno dei componenti il Consiglio venisse a mancare, per qualsiasi causa, lo sostituisce il primo dei non eletti del rispettivo elenco. I componenti cos eletti rimangono in carica fino alla scadenza del Consiglio. 8. Reclamo contro le operazioni elettorali. Contro i risultati delle elezioni, ciascun iscritto agli elenchi dell'albo pu proporre reclamo al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine, entro dieci giorni dalla proclamazione. Quando il reclamo investa l'elezione di tutto il Consiglio e sia accolto, il Consiglio amministrativo nazionale provvede, fissando un termine non superiore a trenta giorni e con le modalit che saranno indicate nel Regolamento, a rinnovare l'elezione dichiarata nulla. 9. Cariche del Consiglio. Ciascun Consiglio elegge nel proprio seno un presidente, un vicepresidente, un segretario ed un tesoriere. Ove il presidente sia iscritto nell'elenco dei professionisti, il vicepresidente deve essere scelto tra i pubblicisti, e reciprocamente. 10. Attribuzioni del presidente.
Il presidente ha la rappresentanza dell'Ordine; convoca e presiede l'assemblea degli iscritti, ed esercita le altre attribuzioni conferitegli dal presente ordinamento. Il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di assenza o di impedimento. Se il presidente e il vicepresidente siano assenti o impediti, ne fa le veci il membro pi anziano per iscrizione nell'albo, e, nel caso di pari anzianit, il pi anziano per et. 11. Attribuzioni del Consiglio. Il Consiglio esercita le seguenti attribuzioni: a) cura l'osservanza della legge professionale e di tutte le altre disposizioni in materia; b) vigila per la tutela del titolo di giornalista, in qualunque sede, anche giudiziaria, e svolge ogni attivit diretta alla repressione dell'esercizio abusivo della professione; c) cura la tenuta dell'albo, e provvede alle iscrizioni e cancellazioni; (d) adotta i provvedimenti disciplinari;) (3/bis) e) provvede alla amministrazione dei beni di pertinenza dell'Ordine, e compila annualmente il bilancio preventivo e il conto consuntivo da sottoporre all'approvazione dell'assemblea; f) vigila sulla condotta e sul decoro degli iscritti; (4/bis) g) dispone la convocazione dell'assemblea; h) fissa, con l'osservanza del limite massimo previsto dall'art. 20, lettera g), le quote annuali dovute dagli iscritti e determina inoltre i contributi per la iscrizione nell'albo e nel registro dei praticanti e per il rilascio di certificati; i) esercita le altre attribuzioni demandategli dalla legge.
(3/bis) - Le funzioni relative alla disciplina degli iscritti sono esercitate, per ciascuna regione, dal Consiglio territoriale di disciplina, secondo le norme della presente legge e del Dpr 7 agosto 2012 n. 137 ( Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 in GU n. 189 del 14-8-2012) (4/bis) Questa funzione stata trasferita al Consiglio territoriale di disciplina dal comma 11 dellarticolo 8 del dpr 137/2012
uetata Q 12. Collegio dei revisori dei conti. Ogni Ordine ha un Collegio dei revisori dei conti costituito da tre componenti. Esso controlla la gestione dei fondi e verifica i bilanci predisposti dal Consiglio riferendone all'assemblea. L'assemblea convocata per l'elezione del Consiglio elegge, con le modalit stabilite dagli articoli 4, 5 e 6, il Collegio dei revisori dei conti, scegliendone i componenti tra gli iscritti che non ricoprano o che non abbiano ricoperto negli ultimi tre anni la carica di consigliere. I revisori dei conti durano in carica tre anni e sono rieleggibili. 13. Assemblea per l'approvazione dei conti. L'assemblea per l'approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo ha luogo nel mese di marzo di ogni anno. 14. Assemblea straordinaria. Il presidente, oltre che nel caso di cui all'articolo precedente, convoca l'assemblea ogni volta che lo deliberi il Consiglio di propria iniziativa o quando ne sia fatta richiesta per iscritto, con l'indicazione degli argomenti da trattare, da parte di almeno un quarto degli iscritti nell'albo dell'Ordine. Tale convocazione deve essere fatta non oltre dieci giorni dalla deliberazione o dalla richiesta. 15. Norme comuni per le assemblee. Il presidente e il segretario del Consiglio dell'Ordine assumono rispettivamente le funzioni di presidente e di segretario dell'assemblea. In caso di impedimento del presidente si applica il disposto dell'art. 10; in caso di impedimento del segretario, la assemblea provvede alla nomina di un proprio segretario.
L'assemblea delibera a maggioranza assoluta dei voti dei presenti. Per le assemblee previste dai due articoli precedenti si applica per quant'altro il disposto dell'art. 4. Capo II. Del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine. 16. Consiglio amministrativo nazionale: composizione. istituito, con sede presso il Ministero della giustizia, il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti (4). Il Consiglio amministrativo nazionale composto in ragione di due professionisti e un pubblicista per ogni Ordine regionale o interregionale, iscritti nei rispettivi elenchi. Gli Ordini regionali o interregionali che hanno pi di 500 professionisti iscritti eleggono un altro consigliere nazionale appartenente alla medesima categoria ogni 500 professionisti eccedenti tale numero o frazione di 500 superiore alla met. Conformemente, gli Ordini regionali o interregionali che hanno pi di 100 pubblicisti iscritti eleggono un altro consigliere nazionale appartenente alla medesima categoria ogni 1000 pubblicisti eccedenti tale numero o frazione di 1000 superiore alla met. L'elezione avviene a norma degli artt. 3 e seguenti, in quanto applicabili. Le assemblee devono essere convocate almeno venti giorni prima della scadenza del Consiglio amministrativo nazionale in carica. Contro i risultati delle elezioni ciascun iscritto pu proporre reclamo al Consiglio amministrativo nazionale, nel termine di 10 giorni dalla proclamazione. In caso di accoglimento del reclamo, il Consiglio amministrativo nazionale stesso fissa un termine, non superiore a 30 giorni, perch da parte dell'assemblea regionale o interregionale interessata sia provveduto al rinnovo dell'elezione dichiarata nulla.
(4) Comma cos modificato ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
17. Durata in carica del Consiglio amministrativo nazionale. Sostituzioni. I componenti del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine restano in carica tre anni, e possono essere rieletti. Si applicano al Consiglio amministrativo nazionale le norme di cui al secondo e terzo comma dell'art. 7. 18. Incompatibilit. Non si pu far parte contemporaneamente di un Consiglio amministrativo regionale o interregionale e del Consiglio amministrativo nazionale. Il componente di un Consiglio amministrativo regionale o interregionale che venga nominato membro del Consiglio amministrativo nazionale, si intende decaduto, ove non rinunzi alla nuova elezione nel termine di dieci giorni dalla proclamazione, dalla carica di componente del Consiglio amministrativo regionale o interregionale. 19. Cariche. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine elegge nel proprio seno un presidente, un vicepresidente, un segretario ed un tesoriere. Elegge inoltre nel proprio seno un Comitato esecutivo, composto da sei professionisti e tre pubblicisti, tra gli stessi sono compresi il presidente, il vicepresidente, il segretario e il tesoriere. Designa pure tre giornalisti perch esercitino le funzioni di revisore dei conti. Il presidente deve essere scelto tra gli iscritti nell'elenco dei professionisti, il vicepresidente tra gli iscritti nell'elenco dei pubblicisti, i revisori di conti tra gli iscritti che non ricoprano o non abbiano ricoperto nell'ultimo triennio la carica di consigliere presso gli Ordini o presso il Consiglio amministrativo nazionale.
20. Attribuzioni del Consiglio. Il Consiglio amministrativo nazionale, oltre a quelle demandategli da altre norme, esercita le seguenti attribuzioni: a) d parere, quando ne sia richiesto dal Ministro della giustizia, sui progetti di legge e di regolamento che riguardano la professione di giornalista (5); b) coordina e promuove le attivit culturali dei Consigli degli Ordini per favorire le iniziative intese al miglioramento ed al perfezionamento professionale; c) d parere sullo scioglimento dei Consigli regionali o interregionali ai sensi del successivo art. 24; d) decide, in via amministrativa, sui ricorsi avverso le deliberazioni dei Consigli degli Ordini in materia di iscrizione e di cancellazione dagli elenchi dell'albo e dal registro, sui ricorsi relativi alle elezioni dei Consigli degli Ordini e dei Collegi dei revisori; e) redige il regolamento per la trattazione dei ricorsi e degli affari di sua competenza, da approvarsi dal Ministro della giustizia (6) (7); f) determina, con deliberazione da approvarsi dal Ministro della giustizia, la misura delle quote annuali dovute dagli iscritti per le spese del suo funzionamento (8); g) stabilisce, ogni biennio, con deliberazione da approvarsi dal Ministro della Giustizia, il limite massimo delle quote annuali dovute ai Consigli regionali o interregionali dai rispettivi iscritti (9).
(5) Lettera cos modificata ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (6) Lettera cos modificata ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (7) Per l'approvazione del regolamento di cui alla presente lettera vedi il D.Dirett. 18 luglio 2003. (8) Lettera cos modificata ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (9) Lettera cos modificata ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
21. Attribuzioni al Comitato esecutivo. Il Comitato esecutivo provvede all'attuazione delle delibere del Consiglio e collabora con il presidente nella gestione ordinaria dell'ordine. Adotta, altres, in caso di assoluta urgenza, le delibere di competenza del Consiglio stesso escluse quelle previste nelle lettere a), d) ed e) dell'articolo 20, con obbligo di sottoporle a ratifica nella prima riunione, da convocarsi in ogni caso non oltre un mese. 22. Attribuzioni del presidente. Il presidente del Consiglio amministrativo nazionale convoca e presiede le riunioni del Consiglio e del Comitato esecutivo, d disposizioni per il regolare funzionamento del Consiglio e del Comitato esecutivo stesso ed esercita tutte le attribuzioni demandategli dal presente ordinamento e da altre norme. In caso di sua assenza od impedimento, si applicano le disposizioni dell'art. 10, secondo e terzo comma. Capo III. Disposizioni comuni. 23. Riunioni dei Consigli e del Comitato esecutivo. Per la validit delle sedute di un Consiglio amministrativo regionale o interregionale o del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine, occorre la presenza della maggioranza dei componenti. Nelle votazioni, in caso di parit, prevale il voto del presidente. Fino all'insediamento del nuovo Consiglio dell'Ordine, rimane in carica il Consiglio uscente. Le stesse norme si applicano al Comitato esecutivo. 24. Attribuzioni del Ministro della giustizia (10). Il Ministro della giustizia esercita l'alta vigilanza sui Consigli amministrativi dellOrdine (11). Egli pu, con decreto motivato, sentito il parere del Consiglio amministrativo nazionale, sciogliere
un Consiglio amministrativo regionale o interregionale, che non sia in grado di funzionare regolarmente; quando sia trascorso il termine di legge senza che si sia provveduto alla elezione del nuovo Consiglio o quando il Consiglio, richiamato all'osservanza degli obblighi ad esso imposti, persista nel violarli. Con lo stesso decreto il Ministro nomina, scegliendo fra i giornalisti professionisti, un commissario straordinario, al quale sono affidate le funzioni fino alla elezione del nuovo Consiglio, che deve avere luogo entro novanta giorni dal decreto di scioglimento.
(10) Rubrica cos modificata ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (11) Comma cos modificato ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
25. Ineleggibilit. Non sono eleggibili alle cariche di cui agli artt. 9 e 19 i pubblicisti iscritti anche ad altri albi professionali o che siano funzionari dello Stato. TITOLO II. Dell'albo professionale Capo I. Dell'iscrizione negli elenchi. 26. Albo: istituzione. Presso ogni Consiglio dell'Ordine regionale o interregionale istituito l'albo dei giornalisti che hanno la loro residenza o il loro domicilio professionale nel territorio compreso nella circoscrizione del Consiglio (12). L'albo ripartito in due elenchi, l'uno dei professionisti l'altro dei pubblicisti. I giornalisti che abbiano la loro abituale residenza fuori del territorio della Repubblica sono iscritti nell'albo di Roma.
(12) Comma cos modificato dal comma 1 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
27. Albo: contenuto. L'albo deve contenere il cognome, il nome, la data di nascita, la residenza o il domicilio professionale e l'indirizzo degli iscritti, nonch la data di iscrizione e il titolo in base al quale avvenuta. L'albo e compilato secondo l'ordine di anzianit di iscrizione e porta un indice alfabetico che ripete il numero d'ordine di iscrizione (13). L'anzianit determinata dalla data di iscrizione nell'albo. A ciascun iscritto nell'albo rilasciata la tessera.
(13) Comma cos modificato dal comma 2 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
28. Elenchi speciali. All'albo dei giornalisti sono annessi gli elenchi dei giornalisti di nazionalit straniera, e di coloro che, pur non esercitando l'attivit di giornalista, assumano la qualifica di direttori responsabili di periodici o riviste a carattere tecnico, professionale o scientifico, esclusi quelli sportivi e cinematografici. Quando si controverta sulla natura della pubblicazione, decide irrevocabilmente, su ricorso dell'interessato, il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine. 29. Iscrizione nell'elenco dei professionisti. Per l'iscrizione nell'elenco dei professionisti sono richiesti: l'et non inferiore agli anni 21, l'iscrizione nel registro dei praticanti, l'esercizio continuativo della pratica giornalistica per almeno 18 mesi, il possesso dei requisiti di cui all'articolo 31, e l'esito favorevole della prova di idoneit professionale di cui all'art. 32. Il decreto di riconoscimento della qualifica professionale ai sensi del Titolo III, del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, costituisce titolo per l'iscrizione nell'albo (14). La iscrizione deliberata dal competente Consiglio amministrativo regionale o interregionale.
Al procedimento per l'iscrizione nell'albo si applica l'articolo 45 del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2006/123/CE (15).
(14) Comma aggiunto dalla lettera a) del comma 3 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (15) Comma cos modificato dalla lettera b) del comma 3 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
30. Rigetto della domanda. Il provvedimento di rigetto della domanda di iscrizione all'albo o al registro dei praticanti dev'essere motivato, e dev'essere notificato all'interessato a mezzo di ufficiale giudiziario, nel termine di 15 giorni dalla deliberazione. 31. Modalit di iscrizione nell'elenco dei professionisti. La domanda di iscrizione deve essere corredata dai seguenti documenti: 1) estratto dell'atto di nascita; 2) certificato di residenza; 3) dichiarazione di cui all'art. 34; 4) attestazione di versamento della tassa di concessione governativa, nella misura prevista dalle disposizioni vigenti per le iscrizioni negli albi professionali. Per l'accertamento dei requisiti della cittadinanza, della buona condotta e dell'assenza di precedenti penali del richiedente si provvede d'ufficio da parte del Consiglio dell'Ordine. Non possono essere iscritti nell'albo coloro che abbiano riportato condanna penale che importi interdizione dai pubblici uffici, per tutta la durata della interdizione, salvo che sia intervenuta riabilitazione. Nel caso di condanna che non importi interdizione dai pubblici uffici, o se questa cessata, il Consiglio dell'Ordine pu concedere la iscrizione solo se, vagliate tutte le circostanze e specialmente la condotta del richiedente successivamente alla condanna, ritenga che il medesimo sia meritevole della iscrizione. 31-bis. Iscrizione dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea nel registro dei praticanti e nell'elenco dei pubblicisti. 1. I cittadini degli Stati membri dell'Unione europea sono equiparati ai cittadini italiani ai fini dell'iscrizione nel registro dei praticanti e nell'elenco dei pubblicisti di cui, rispettivamente, agli articoli 33 e 35 (16).
(16) Articolo aggiunto dal comma 4 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
32. Prova di idoneit professionale. L'accertamento dell'idoneit professionale, di cui al precedente art. 29, consiste in una prova scritta e orale di tecnica e pratica del giornalismo, integrata dalla conoscenza delle norme giuridiche che hanno attinenza con la materia del giornalismo. L'esame dovr sostenersi in Roma, innanzi ad una Commissione composta di sette membri, di cui cinque dovranno essere nominati dal Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine fra i giornalisti professionisti iscritti da non meno di 10 anni. Gli altri 2 membri saranno nominati dal presidente della Corte d'appello di Roma, scelti l'uno tra i magistrati di tribunale e l'altro tra i magistrati di appello; questo ultimo assumer le funzioni di presidente della Commissione in esame. Le modalit di svolgimento dell'esame, da effettuarsi in almeno due sessioni annuali saranno determinate dal regolamento. Per lo svolgimento della prova scritta consentito l'utilizzo di elaboratori elettronici (personal computer) cui sia inibito l'accesso alla memoria secondo le modalit tecniche indicate dal Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, sentito il Ministero della giustizia (17).
(17) Comma aggiunto dal comma 1 dell'art. 1, L. 16 gennaio 2008, n. 16 (Gazz. Uff. 6 febbraio 2008, n. 31). Il comma 2 dello stesso art. 1 ha disposto che entro un mese dalla data di entrata in vigore della citata legge, il Governo provveder con apposito provvedimento, ad apportare le modifiche necessarie al regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 4 febbraio 1965, n. 115, e successive modificazioni, al fine di adeguarlo alle disposizioni di cui al presente articolo.
33. Registro dei praticanti. Nel registro dei praticanti possono essere iscritti coloro che intendono avviarsi alla professione giornalistica e che abbiano compiuto almeno 18 anni di et. La domanda per l'iscrizione deve essere corredata dai documenti di cui ai numeri 1), 2) e 4) dell'art. 31. Deve essere altres corredata dalla dichiarazione del direttore comprovante l'effettivo inizio della pratica di cui all'art. 34. Si applica il disposto del comma secondo dell'art. 31. Per l'iscrizione nel registro dei praticanti necessario altres avere superato un esame di cultura generale, diretto ad accertare l'attitudine all'esercizio della professione. Tale esame dovr svolgersi di fronte ad una Commissione, composta da 5 membri, di cui 4 da nominarsi da ciascun Consiglio amministrativo regionale o interregionale, e scelti fra i giornalisti professionisti con almeno 10 anni di iscrizione. Il quinto membro, che assumer le funzioni di presidente della Commissione, sar scelto fra gli insegnanti di ruolo di scuola media superiore e nominato dal provveditore agli studi del luogo ove ha sede il Consiglio amministrativo regionale o interregionale. Le modalit di svolgimento dell'esame saranno determinate dal regolamento. Non sono tenuti a sostenere la prova di esame, di cui sopra, i praticanti in possesso di titolo di studio non inferiore alla licenza di scuola media superiore. 34. Pratica giornalistica. La pratica giornalistica deve svolgersi presso un quotidiano, o presso il servizio giornalistico della radio o della televisione, o presso un'agenzia quotidiana di stampa a diffusione nazionale e con almeno 4 giornalisti professionisti redattori ordinari, o presso un periodico a diffusione nazionale e con almeno 6 giornalisti professionisti redattori ordinari. Dopo 18 mesi, a richiesta del praticante, il direttore responsabile della pubblicazione gli rilascia una dichiarazione motivata sull'attivit giornalistica svolta, per i fini di cui al comma primo n. 3) del precedente art. 31. Il praticante non pu rimanere iscritto per pi di tre anni nel registro. 35. Modalit d'iscrizione nell'elenco dei pubblicisti. Per l'iscrizione all'elenco dei pubblicisti la domanda dev'essere corredata, oltre che dai documenti di cui ai numeri 1), 2) e 4) del primo comma dell'art. 31, anche dai giornali e periodici contenenti scritti a firma del richiedente, e da certificati dei direttori delle pubblicazioni, che comprovino l'attivit pubblicistica regolarmente retribuita da almeno due anni. Si applica il disposto del secondo comma dell'art. 31. 36. Giornalisti stranieri. I giornalisti stranieri residenti in Italia possono ottenere l'iscrizione nell'elenco speciale di cui all'articolo 28, se abbiano compiuto i 21 anni e sempre che lo Stato di cui sono cittadini pratichi il trattamento di reciprocit. Tale condizione non richiesta nei confronti del giornalista straniero, che abbia ottenuto il riconoscimento del diritto di asilo politico (18). La domanda di iscrizione deve essere corredata dai documenti di cui ai numeri 1), 2) e 4) dell'art. 31 oltre che da una attestazione del Ministero degli affari esteri che provi che il richiedente cittadino di uno Stato con il quale esiste trattamento di reciprocit. Si applica il disposto del secondo comma dell'art. 31.
(18) Comma cos modificato dall'art. 1, L. 10 giugno 1969, n. 308 (Gazz. Uff. 26 giugno 1969, n. 159).
37. Trasferimenti. Nessuno pu essere iscritto contemporaneamente in pi di un albo. In caso di cambiamento di residenza o domicilio professionale, il giornalista deve chiedere il trasferimento nell'albo del luogo della nuova residenza o domicilio professionale; trascorsi tre mesi dal cambiamento senza che ne sia fatta richiesta, il Consiglio dell'Ordine procede di ufficio alla cancellazione dall'albo del giornalista che si trasferito in altra sede ed alla comunicazione di tale cancellazione al Consiglio nella cui giurisdizione compreso il luogo della nuova residenza o domicilio professionale, che provveder ad iscrivere il giornalista nel proprio albo (19).
(19) Articolo cos modificato dal comma 5 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
38. Cancellazione dall'albo. Il Consiglio dell'Ordine delibera di ufficio la cancellazione dall'albo in caso di perdita del godimento dei diritti civili, da qualunque titolo derivata, o di perdita della cittadinanza italiana. In questo secondo caso, tuttavia, il giornalista iscritto nell'elenco speciale per gli stranieri, qualora concorrano le condizioni previste dall'art. 36, e ne faccia domanda. 39. Condanna penale. Debbono essere cancellati dall'albo coloro che abbiano riportato condanne penali che importino l'interdizione permanente dai pubblici uffici. Nel caso di condanna che importi l'interdizione temporanea dai pubblici uffici, l'iscritto sospeso di diritto durante il periodo di interdizione. Ove sia emesso ordine o mandato di cattura, gli effetti dell'iscrizione sono sospesi di diritto fino alla revoca del mandato o dell'ordine. Nel caso di condanna penale che non importi la pena accessoria di cui ai commi precedenti, il Consiglio dell'Ordine inizia procedimento disciplinare ove ricorrano le condizioni previste dal primo comma dell'art. 48. 40. Cessazione dell'attivit professionale. Il giornalista cancellato dall'elenco dei professionisti, quando risulti che sia venuto a mancare il requisito dell'esclusivit professionale. In tal caso il professionista pu essere trasferito nell'elenco dei pubblicisti, ove ricorrano le condizioni di cui all'art. 35, e ne faccia domanda. 41. Inattivit. disposta la cancellazione dagli elenchi dei professionisti o dei pubblicisti dopo due anni di inattivit professionale. Tale termine elevato a tre anni per il giornalista che abbia almeno dieci anni di iscrizione. Nel calcolo dei termini suindicati non si tiene conto del periodo di inattivit dovuta all'assunzione di cariche o di funzioni amministrative, politiche o scientifiche o allo espletamento degli obblighi militari. Non si fa luogo alla cancellazione per inattivit professionale del giornalista che abbia almeno quindici anni di iscrizione all'albo, salvo i casi di iscrizione in altro albo, o di svolgimento di altra attivit continuativa e lucrativa. 42. Reiscrizione. Il giornalista cancellato dall'albo pu a sua richiesta, essere riammesso quando sono cessate le ragioni che hanno determinato la cancellazione. Se la cancellazione avvenuta a seguito di condanna penale, ai sensi dell'art. 39, primo comma, la domanda di nuova iscrizione, pu essere proposta quando si ottenuta la riabilitazione. 43. Notificazione delle deliberazioni del Consiglio. Le deliberazioni del Consiglio amministrativo regionale o interregionale di cancellazione dall'albo,
o di diniego di nuova iscrizione ai sensi dell'articolo precedente, devono essere motivate e notificate all'interessato nei modi e nei termini di cui all'art. 30. 44. Comunicazioni. Una copia dell'albo deve essere depositata ogni anno, entro il mese di gennaio a cura dei Consigli regionali o interregionali, presso la Cancelleria della Corte d'appello del capoluogo della regione dove ha sede il consiglio, presso la Segreteria del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine e presso il Ministero della giustizia (20). Di ogni nuova iscrizione o cancellazione dovr essere data comunicazione entro due mesi al Ministro della giustizia, alla Cancelleria della Corte d'appello, al procuratore generale della stessa Corte d'appello ed al Consiglio amministrativo nazionale (21).
(20) Comma cos modificato ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59. (21) Comma cos modificato ai sensi di quanto disposto dal comma 6 dell'art. 54, D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59.
Capo III. Dell'esercizio della professione di giornalista. 45. Esercizio della professione. Nessuno pu assumere il titolo n esercitare la professione di giornalista, se non iscritto nell'albo professionale. La violazione di tale disposizione punita a norma degli artt. 348 e 498 del cod. pen., ove il fatto non costituisca un reato pi grave (22).
(22) La Corte costituzionale, con sentenza 21-23 marzo 1968, n. 11 (Gazz. Uff. 30 marzo 1968, n. 84) ha dichiarato l'illegittimit costituzionale del presente articolo, limitatamente alla sua applicabilit allo straniero al quale sia impedito nel paese di appartenenza l'effettivo esercizio delle libert democratiche garantite dalla Costituzione italiana.
46. Direzione dei giornali. Il direttore ed il vicedirettore responsabile di un giornale quotidiano o di un periodico o agenzia di stampa, di cui al primo comma dell'art. 34 devono essere iscritti nell'elenco dei giornalisti professionisti salvo quanto stabilito nel successivo art. 47 (23). Per le altre pubblicazioni periodiche ed agenzie di stampa, il direttore ed il vicedirettore responsabile possono essere iscritti nell'elenco dei professionisti oppure in quello dei pubblicisti, salvo la disposizione dell'art. 28 per le riviste a carattere tecnico, professionale o scientifico.
(23) La Corte costituzionale, con sentenza 2-10 luglio 1968, n. 98 (Gazz. Uff. 13 luglio 1968, n. 177) ha cos statuito: 1) Dichiara la illegittimit costituzionale del primo comma dell'art. 46 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, sull'ordinamento della professione di giornalista, limitatamente alla parte in cui esclude che il direttore ed il vicedirettore responsabile di un giornale quotidiano o di un periodico o agenzia di stampa di cui al primo comma dell'art. 34 possa essere iscritto nell'elenco dei pubblicisti; 2) in applicazione dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, dichiara la illegittimit costituzionale dell'art. 47, comma terzo, della citata legge, nella parte in cui, nell'ipotesi prevista dal primo comma, esclude che possa essere nominato vicedirettore del quotidiano un giornalista iscritto nell'elenco dei pubblicisti ed esclude che possa essere nominato vicedirettore del periodico un giornalista iscritto nell'elenco dei professionisti.
47. Direzione affidata a persone non iscritte nell'albo. La direzione di un giornale quotidiano o di altra pubblicazione periodica, che siano organi di partiti o movimenti politici o di organizzazioni sindacali, pu essere affidata a persona non iscritta all'albo dei giornalisti. Nei casi previsti dal precedente comma, i requisiti richiesti per la registrazione o l'annotazione di mutamento ai sensi della legge sulla stampa sono titolo per la iscrizione provvisoria del direttore nell'elenco dei professionisti, se trattasi di quotidiani, o nell'elenco dei pubblicisti se trattasi di altra pubblicazione periodica. Le disposizioni di cui ai precedenti commi sono subordinate alla contemporanea nomina a vicedirettore del quotidiano di un giornalista professionista, al quale restano affidate le attribuzioni di cui agli artt. 31, 34 e 35 della presente legge; ed alla contemporanea nomina a iscritto nell'elenco dei pubblicisti, al quale restano affidate le attribuzioni di cui all'art. 35 della presente legge (24). Resta ferma la responsabilit stabilita dalle leggi civili e penali, per il direttore non professionista,
TITOLO III. Della disciplina degli iscritti 48. Procedimento disciplinare. Gli iscritti nell'albo, negli elenchi o nel registro, che si rendano colpevoli di fatti non conformi al decoro e alla dignit professionali, o di fatti che compromettano la propria reputazione o la dignit dell'ordine, sono sottoposti a procedimento disciplinare. Il procedimento disciplinare iniziato d'ufficio dal Consiglio territoriale di disciplina, o anche su richiesta del procuratore generale competente ai sensi dell'art. 44. 49. Competenza. La competenza per il giudizio disciplinare appartiene al Consiglio dell'Ordine presso il quale iscritto l'incolpato. Se l'incolpato membro di tale Consiglio il procedimento disciplinare rimesso al Consiglio territoriale dell'Ordine designato dal Consiglio nazionale di disciplina.. 50. Astensione o ricusazione dei membri del Consiglio dell'Ordine e del Consiglio territoriale di disciplina. L'astensione e la ricusazione dei componenti del Consiglio amministrativo e del Consiglio territoriale di disciplina sono regolate dagli articoli 51 e 52 del Codice di procedura civile, in quanto applicabili. Sull'astensione, quando necessaria l'autorizzazione, e sulla ricusazione decide lo stesso Consiglio. Se, a seguito di astensioni e ricusazioni viene a mancare il numero legale, il presidente del Consiglio rimette gli atti al Consiglio dell'Ordine designato dal Consiglio amministrativo nazionale. Il Consiglio competente a termini del comma precedente, se autorizza l'astensione o riconosce legittima la ricusazione, si sostituisce al Consiglio dell'Ordine cui appartengono i componenti che hanno chiesto di astenersi o che sono stati ricusati; altrimenti restituisce gli atti per la prosecuzione del procedimento. 51. Sanzioni disciplinari. Le sanzioni disciplinari sono pronunciate con decisione motivata dal Consiglio, previa audizione dell'incolpato. Esse sono: a) l'avvertimento; b) la censura; c) la sospensione dall'esercizio della professione per un periodo non inferiore a due mesi e non superiore ad un anno; d) la radiazione dall'albo. 52. Avvertimento. L'avvertimento, da infliggere nei casi di abusi o mancanze di lieve entit, consiste nel rilievo della mancanza commessa e nel richiamo del giornalista all'osservanza dei suoi doveri.
Esso, quando non sia conseguente ad un giudizio disciplinare, disposto dal presidente del Consiglio territoriale di disciplina. (24/bis) L'avvertimento rivolto oralmente dal presidente e se ne redige verbale sottoscritto anche dal segretario. Entro i trenta giorni successivi, il giornalista al quale stato rivolto l'avvertimento pu chiedere di essere sottoposto a procedimento disciplinare. (24/bis) - Questa funzione stata trasferita al presidente del Consiglio territoriale di disciplina dal comma 11
dellarticolo 8 del dpr 137/2012
53. Censura. La censura, da infliggersi nei casi di abusi o mancanze di grave entit, consiste nel biasimo formale per la trasgressione accertata. 54. Sospensione. La sospensione dall'esercizio professionale pu essere inflitta nei casi in cui l'iscritto con la sua condotta abbia compromesso la dignit professionale. 55. Radiazione. La radiazione pu essere disposta nel caso in cui l'iscritto con la sua condotta abbia gravemente compromesso la dignit professionale fino a rendere incompatibile con la dignit stessa la sua permanenza nell'albo, negli elenchi o nel registro. 56. Procedimento. Nessuna sanzione disciplinare pu essere inflitta senza che l'incolpato sia stato invitato a comparire davanti al Consiglio territoriale di disciplina. Il Consiglio, assunte sommarie informazioni, contesta all'incolpato a mezzo di lettera raccomandata con ricevuta di ritorno i fatti che gli vengono addebitati e le eventuali prove raccolte, e gli assegna un termine non minore di trenta giorni per essere sentito nelle sue discolpe. L'incolpato ha facolt di presentare documenti e memorie difensive (25).
(25) La Corte costituzionale, con sentenza 11-14 dicembre 1995, n. 505 (Gazz. Uff. 20 dicembre 1995, n. 52, Serie speciale), ha dichiarato non fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimit costituzionale dell'art. 56, secondo comma, sollevata in riferimento agli artt. 3, primo comma, e 24, secondo comma, della Costituzione.
57. Provvedimenti disciplinari: notificazione. I provvedimenti disciplinari sono adottati a votazione segreta. Essi devono essere motivati, e sono notificati all'interessato ed al pubblico ministero a mezzo di ufficiale giudiziario entro trenta giorni dalla deliberazione. 58. Prescrizione. L'azione disciplinare si prescrive entro cinque anni dal fatto. Nel caso che per il fatto sia stato promosso procedimento penale, il termine suddetto dedal giorno in cui divenuta irrevocabile sentenza di condanna o di proscioglimento. La prescrizione interrotta dalla notificazione degli addebiti all'interessato, da eseguirsi nei modi di cui all'articolo precedente, nonch dalle discolpe presentate per iscritto dall'incolpato. La prescrizione interrotta ricomincia a decorrere dal giorno dell'interruzione; se pi sono gli atti interruttivi la prescrizione decorre dall'ultimo di essi, ma in nessun caso il termine stabilito nel primo comma pu essere prolungato oltre la met. L'interruzione della prescrizione ha effetto nei confronti di tutti coloro che abbiano concorso nel fatto che ha dato luogo al procedimento disciplinare. 59. Reiscrizione dei radiati. Il giornalista radiato dall'albo, dagli elenchi o dal registro a seguito di provvedimento disciplinare
pu chiedere di essere riammesso, trascorsi cinque anni dal giorno della radiazione. Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale competente delibera sulla domanda; la deliberazione notificata nei modi e nei termini di cui all'articolo 57. TITOLO IV. Dei reclami contro le deliberazioni degli organi professionali 60. Ricorso al Consiglio amministrativo nazionale. Le deliberazioni del Consiglio dell'Ordine relative alla iscrizione o cancellazione dall'albo, dagli elenchi o dal registro e quelle pronunciate in materia disciplinare possono essere impugnate dall'interessato e dal pubblico ministero competente con ricorso rispettivamente al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine e al Consiglio nazionale di disciplina (26) nel termine di trenta giorni. Il termine decorre per l'interessato dal giorno in cui gli notificato il provvedimento e per il pubblico ministero dal giorno della notificazione per i provvedimenti in materia disciplinare e dal giorno della comunicazione eseguita ai sensi dell'articolo 44 per i provvedimenti relativi alle iscrizioni o cancellazioni. I ricorsi al Consiglio amministrativo nazionale in materia elettorale, di cui agli articoli 8 e 16, non hanno effetto sospensivo.
(26) Istituito dal comma 7 dellarticolo 8 del Dpr 7 agosto 2012 n. 137 Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. (GU n. 189 del 14-8-2012)
61. Procedimenti disciplinari. Prima della deliberazione sui ricorsi in materia disciplinare, il Consiglio nazionale di disciplina deve in ogni caso sentire il pubblico ministero. Questi presenta per iscritto le sue conclusioni, che vengono comunicate all'incolpato nei modi e con il termine di cui all'articolo 56. Si applicano per il resto le disposizioni di cui agli articoli 56 e 57, primo comma. 62. Deliberazioni del Consiglio amministrativo nazionale e del Consiglio nazionale di disciplina. Le deliberazioni del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine, pronunziate sui ricorsi in materia di iscrizione nell'albo, negli elenchi o nel registro e di cancellazione, ed elettorale, e quelle in materia disciplinare pronunziate dal Consiglio nazionale di disciplina devono essere motivate e sono notificate, a mezzo di ufficiale giudiziario, entro trenta giorni, agli interessati, al Consiglio dell'Ordine che ha emesso la deliberazione, nonch al procuratore generale presso la Corte d'appello nel cui distretto ha sede il Consiglio. 63. Azione giudiziaria. Le deliberazioni indicate nell'articolo precedente possono essere impugnate dinanzi all'autorit giudiziaria ordinaria. (27) Le controversie previste dal presente articolo sono disciplinate dall'articolo 27 del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150. (27 e 27/1) Possono proporre il reclamo all'Autorit giudiziaria sia l'interessato sia il procuratore della Repubblica e il procuratore generale competenti per territorio. (27/2)
(27) Decreto legislativo 1 settembre 2011 n. 150 (G.U. 21.09.2011) Capo V - Disposizioni finali ed abrogazioni Art. 34 - Modificazioni e abrogazioni comma 31. Alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 63, il primo comma sostituito dal seguente: Le deliberazioni indicate nell'articolo precedente possono essere impugnate dinanzi all'autorit giudiziaria ordinaria.; b) all'articolo 63, il secondo comma e' sostituito dal seguente:
Le controversie previste dal presente articolo sono disciplinate dall'articolo 27 del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150.; c) all'articolo 63, il terzo comma abrogato; d) gli articoli 64 e 65 sono abrogati. (27/1) Decreto legislativo 01.09.2011 n 150 (G.U. 21.09.2011) Art. 27 - Dell'impugnazione delle deliberazioni del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti 1. Le controversie previste dall'articolo 63 della legge 2 febbraio 1963, n. 69, sono regolate dal rito sommario di cognizione, ove non diversamente disposto dal presente articolo. 2. E' competente il tribunale in composizione collegiale del capoluogo del distretto in cui ha sede il Consiglio amministrativo regionale o interregionale dell'Ordine dei giornalisti presso cui il giornalista iscritto od ove la elezione contestata si svolta e al giudizio partecipa il pubblico ministero. 3. Presso il tribunale e presso la corte di appello il collegio integrato da un giornalista e da un pubblicista nominati in numero doppio, ogni quadriennio, all'inizio dell'anno giudiziario dal presidente della corte di appello su designazione del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine. Il giornalista professionista ed il pubblicista, alla scadenza dell'incarico, non possono essere nuovamente nominati. 4. Il ricorso proposto, a pena di inammissibilit, entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento impugnato, ovvero entro sessanta giorni se il ricorrente risiede all'estero. 5. L'ordinanza che accoglie il ricorso pu annullare, revocare o modificare la deliberazione impugnata. (27/2) Dopo la dichiarazione di incostituzionalit dell'originario terzo comma, effettuato con la sentenza 21-23 marzo 1968, n. 11 (Gazz. Uff. 30 marzo 1968, n. 84), detto comma era stato sostituito dall'art. 2 della legge 10 giugno 1969, n. 308 (Gazz. Uff. 26 giugno 1969, n. 159).
64. Procedimento. (Il Tribunale e la Corte d'appello provvedono, in Camera di Consiglio, con sentenza, sentiti il pubblico ministero e gli interessati. La sentenza pu annullare, revocare o modificare la deliberazione impugnata. Le sentenze sono notificate a cura della cancelleria al pubblico ministero e alle parti) (27/3).
(27/3). Abrogato dal comma 31/d dellart. 34 del Dlgs 1 settembre 2011 n. 150 (G.U. 21.09.2011)
65. Ricorso per Cassazione. (Avverso le sentenze della Corte d'appello ammesso ricorso alla Corte di cassazione, da parte del procuratore generale e degli interessati, nel termine di 60 giorni dalla notifica ed ai sensi dell'articolo 360 del Codice di procedura civile). (27/4)
(27/4). Abrogato dal comma 31/d dellart. 34 del Dlgs 1 settembre 2011 n. 150 (G.U. 21.09.2011) Nota - Art. 360 del Cpc: Le sentenze pronunciate in grado di appello possono essere impugnate con ricorso per cassazione. In sostanza con il dlgs 150/2011 le regole procedurali non sono pi quelle speciali della legge professionale, ma sono quelle stabilite nel Cpc e, per quanto concerne i giornalisti, anche quelle fissate nellarticolo 27 del dlgs 150/2011.
TITOLO V. Disposizioni finali e transitorie 66. Costituzione dei primi Consigli. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del regolamento, di cui all'articolo 73, si dovr procedere alla elezione dei Consigli regionali o interregionali e del Consiglio amministrativo nazionale. A tale scopo la Commissione unica per la tenuta degli albi professionali dei giornalisti e la disciplina degli iscritti, istituita dall'articolo 1 del decreto legislativo luogotenenziale 23 ottobre 1944, n. 302, attualmente in carica provvede alla convocazione dell'assemblea dei giornalisti iscritti, e residenti in ciascuna regione o gruppo di regioni. Il presidente della Corte di appello competente ai sensi dell'articolo 44 provvede, entro cinque giorni dalla convocazione, a nominare il presidente dell'assemblea, scegliendo fra i giornalisti professionisti con almeno 10 anni di iscrizione all'albo. Il presidente dell'assemblea, entro 8 giorni dalla proclamazione, comunica alla Commissione unica i nominativi degli eletti ai componenti del Consiglio amministrativo nazionale. Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale sar convocato la prima volta, ai fini della
sua costituzione e della elezione delle cariche, a cura del consigliere che ha riportato maggior numero di voti e, in caso di parit, dal pi anziano d'et. La convocazione stessa dovr aver luogo non oltre i 15 giorni dalla proclamazione. Il Consiglio amministrativo nazionale sar convocato allo stesso scopo dalla Commissione unica, entro 15 giorni dalla ricezione delle comunicazioni di cui al comma precedente. Le spese per le convocazioni, previste ai commi precedenti, faranno carico ai Consigli regionali o interregionali cui si riferiscono. 67. Commissione unica - Devoluzione. Fino all'insediamento del primo Consiglio amministrativo nazionale le funzioni ad esso attribuite dalla presente legge saranno espletate dalla Commissione unica. Nel periodo intercorrente fra l'entrata in vigore della presente legge e la assunzione delle funzioni da parte dei singoli Consigli regionali o interregionali la Commissione unica non potr procedere a nuove iscrizioni, salva l'applicazione del disposto dell'articolo 28. Fermo restando il disposto del primo comma del presente articolo, regione per regione o per gruppo di regioni le funzioni espletate dalla Commissione unica a'sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo luogotenenziale 23 ottobre 1944, n. 302, cessano al momento dell'insediamento del Consiglio amministrativo regionale o interregionale, il quale, a tal fine, dar notizia della propria costituzione alla Commissione medesima. Questa, avuta tale notizia, rimetter a ciascun Consiglio tutte le istanze ad essa presentate per le funzioni previste dal citato decreto, sulle quali non abbia provveduto. La Commissione unica procede alla iscrizione nell'elenco dei professionisti di quei praticanti che abbiano compiuto diciotto mesi di tirocinio tra l'entrata in vigore della presente legge e l'entrata in vigore del regolamento di cui all'articolo 73 (28). A ciascun Consiglio amministrativo regionale o interregionale, all'atto del proprio insediamento, debbono essere consegnati i fascicoli personali degli iscritti, di cui al successivo articolo 71. Insediatosi il primo Consiglio amministrativo nazionale, la Commissione unica cessa dalle proprie funzioni e trasmette al Consiglio medesimo l'attivit patrimoniale e l'archivio.
(28) L'ultimo periodo del secondo capoverso stato aggiunto dall'art. 1, L. 20 ottobre 1964, n. 1039.
68. Ricorsi. Contro le deliberazioni della Commissione unica in materia disciplinare e di tenuta dell'albo dei giornalisti, ammesso il ricorso al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, entro il termine di trenta giorni dalla prima elezione di detto Consiglio se, alla data predetta, non ancora decorso il termine di cui al precedente articolo 60. 69. Termini di decadenza. Il termine di decadenza previsto dall'articolo 63, per proporre la domanda innanzi all'Autorit giudiziaria, comincia a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, se a tale data sia stata gi notificata la deliberazione della Commissione unica. 70. Azione giudiziaria. Spetta alla Corte d'appello di Roma conoscere dei reclami avverso le deliberazioni del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, emesse ai sensi dell'articolo 68, e avverso le deliberazioni della Commissione unica per la tutela degli albi professionali dei giornalisti e la disciplina degli iscritti. Anche ai giudizi di cui al comma precedente si applicano, per quanto in esso non previsto, le disposizioni degli articoli 64 e 65. 71. Anzianit. I giornalisti iscritti negli albi dei professionisti e negli elenchi dei pubblicisti vi rimangono iscritti conservando l'anzianit di cui godono in base al regio decreto 26 febbraio 1928, n. 384, alla data
dell'entrata in vigore della presente legge. Le persone iscritte in base al regio decreto predetto negli attuali registri dei praticanti, o negli elenchi speciali e per stranieri alla data di entrata in vigore della presente legge vengono trasferite, con la rispettiva anzianit, negli elenchi previsti dall'articolo 28. Coloro che abbiano presentato domanda di iscrizione nell'albo anteriormente al 30 novembre 1962 possono essere iscritti dal Consiglio amministrativo nazionale anche in base ai requisiti previsti dalle leggi precedenti. 72. Personale degli Ordini e del Consiglio amministrativo nazionale. Per la disciplina giuridica ed economica del personale degli Ordini e del Consiglio amministrativo nazionale si osservano le disposizioni contenute nell'articolo 11 del decreto legislativo luogotenenziale 5 agosto 1947, n. 778, ratificato dalla legge 20 ottobre 1951, n. 1349. Il personale dipendente dalla Commissione unica, in servizio all'atto della cessazione d'attivit della stessa, sar assunto dal Consiglio amministrativo nazionale, con l'osservanza delle disposizioni di cui al comma precedente. 73. Norme regolamentari. Il Governo provveder all'emanazione delle norme regolamentari entro il termine di 90 giorni dalla pubblicazione della presente legge (29). In sede di regolamento e in applicazione dell'articolo 1 della presente legge, non potr farsi luogo alla istituzione di circoscrizioni regionali o interregionali cui non appartengano almeno 40 giornalisti di cui non meno di 20 professionisti.
(29) Il regolamento il Dpr 4 febbraio 1965 n. 115.
74. Abrogazione. Sono abrogati il regio decreto 26 febbraio 1928, n. 384, il decreto legislativo luogotenenziale 23 ottobre 1944, n. 302, e ogni altra disposizione incompatibile con la presente legge. 75. Entrata in vigore. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
..
D.Lgs. 26-3-2010 n. 59. Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno. (Pubblicato nella Gazz. Uff. 23 aprile 2010, n. 94, S.O.). PARTE SECONDA. Titolo I. (Disposizioni relative ai procedimenti di competenza del Ministero della giustizia). Art. 54 Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni, recante ordinamento della professione di giornalista 1. All'articolo 26, primo comma, della legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni, dopo le parole: la loro residenza sono inserite le seguenti: o il loro domicilio professionale,. 2. All'articolo 27, primo comma, della legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni, dopo le parole: la residenza sono inserite le seguenti: o il domicilio professionale. 3. All'articolo 29, della legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni sono apportate le seguenti modifiche: a) dopo il primo comma inserito il seguente: Il decreto di riconoscimento della qualifica professionale ai sensi del Titolo III, del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, costituisce titolo per l'iscrizione nell'albo.; b) al secondo comma, le parole da: entro a: iscrizione sono sostituite dalle seguenti: Al procedimento per l'iscrizione nell'albo si applica l'articolo 45 del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2006/123/CR; 4. Dopo l'articolo 31 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni, inserito il
seguente: Art. 31-bis. (Iscrizione dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea nel registro dei praticanti e nell'elenco dei pubblicisti) 1. I cittadini degli Stati membri dell'Unione europea sono equiparati ai cittadini italiani ai fini dell'iscrizione nel registro dei praticanti e nell'elenco dei pubblicisti di cui, rispettivamente, agli articoli 33 e 35.. 5. All'articolo 37 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni, dopo la parola: residenza, ovunque ricorra, sono inserite le seguenti: o domicilio professionale. 6. L'espressione: Ministro di grazia e giustizia, ovunque ricorra, sostituita dalla seguente: Ministro della giustizia; l'espressione: Ministero di grazia e giustizia, ovunque ricorra, sostituita dalla seguente: Ministero della giustizia..
2. D.P.R. 4 febbraio 1965, n. 115. Regolamento per l'esecuzione della L. 3 febbraio 1963, n. 69, sull'ordinamento della professione di giornalista.
(1).
3. Costituzione di nuovi Ordini regionali o interregionali. Il Ministro per la Giustizia, nel caso di costituzione di un nuovo Ordine regionale o interregionale, provvede alla nomina di un commissario con l'incarico di procedere alla prima formazione dell'albo e di indire le prime elezioni del Consiglio. Il commissario scelto tra una terna di giornalisti con almeno dieci anni di iscrizione all'albo, all'uopo designati dal Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine. Nelle elezioni previste dal comma precedente, le funzioni di presidente dell'assemblea sono svolte dal commissario. 4. Fusione di ordini. Qualora in un Ordine regionale o interregionale venga a mancare il numero minimo di professionisti o di pubblicisti indicato nell'art. 73 della legge, pu essere disposta la fusione con altro Ordine, osservate le forme previste dal precedente art. 2. 5. Assemblea per l'elezione dei Consigli regionali o interregionali - Durata. L'avviso di convocazione dell'assemblea per la elezione del Consiglio amministrativo regionale o interregionale dell'ordine del relativo collegio dei revisori dei conti invitato con lettera raccomandata dal presidente del Consiglio amministrativo regionale o interregionale, almeno 15 giorni prima, a tutti gli iscritti negli elenchi dell'albo, esclusi i sospesi dall'esercizio professionale, e deve contenere l'indicazione dell'oggetto dell'adunanza, del luogo, dei giorni e delle ore dell'adunanza stessa, in prima ed in seconda convocazione, nonch del seggio o sezione di seggio presso il quale ciascun elettore esercita il proprio diritto di voto. Nello stesso avviso il presidente provvede a fissare, per la eventuale votazione di ballottaggio di cui all'art. 6, quarto comma, della legge, una data che dovr cadere in un giorno compreso entro gli otto successivi alla prima votazione, nell'ipotesi che questa risulti valida a norma dell'art. 4, ultimo comma, della legge, e, nella ipotesi che questa non risulti valida, un'altra data in un giorno compreso negli otto successivi alla seconda votazione (2). Per coloro che non siano in regola con il pagamento dei contributi previsti dagli articoli 11, lettera h) e 20, lettera f) della legge, l'avviso di cui al comma precedente deve contenere l'invito a provvedere al pagamento dei contributi dovuti, senza ritardo e, in ogni caso, prima della chiusura delle votazioni relative alla eventuale seconda convocazione. (2) Comma cos modificato dall'art. 1, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 6. Assemblea per l'elezione dei Consigli amministrativi regionali o interregionali dell'Ordine - Sede. Per la elezione dei componenti o dei revisori dei conti dei consigli amministrativi regionali o interregionali, i consigli stessi istituiscono uno o pi seggi elettorali, in considerazione del numero complessivo degli iscritti nei rispettivi elenchi sei mesi prima della data delle elezioni. Possono essere istituiti due seggi elettorali per i primi 500 iscritti ed un ulteriore seggio per ogni successiva quota di 500 iscritti; seggi elettorali, fino ad un massimo di due, possono essere istituiti in sedi diverse da quella dell'ordine, ove nei centri viciniori risiedano almeno 50 iscritti e possono, altres essere istituite, presso ciascun seggio elettorale, pi sezioni. Nei seggi istituiti in sedi diverse da quella dell'ordine, le funzioni esercitate, ai sensi dell'art. 5 della legge, dal presidente e dal segretario dell'ordine sono svolte da consiglieri designati dal presidente del Consiglio interessato (3). (3) Articolo cos modificato dall'art. 2, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n.138). 7. Elettorato passivo. L'anzianit di iscrizione richiesto dall'art. 3 della legge, per la elezione dei componenti dei Consigli regionali o interregionali e del Consiglio nazionali dell'Ordine, si computa con riferimento alla data stabilita per la convocazione dell'assemblea elettorale. 8. Schede di votazione. Le schede, predisposte in unico modello col timbro del Consiglio dell'Ordine, debbono essere, immediatamente prima dell'inizio delle votazioni, firmate all'esterno da uno degli scrutatori, in un numero corrispondente a quello degli aventi diritto al voto ai sensi dell'art. 5, primo comma, del presente regolamento. Le schede per le elezioni dei professionisti e per le elezioni dei pubblicisti debbono essere di colore diverso e contenere in alto l'indicazione del numero dei componenti il Consiglio ed in basso, distintamente, la indicazione del numero dei componenti il Collegio dei revisori dei conti da eleggere.
9. Seggio elettorale. Cinque giorni prima dell'inizio delle operazioni di votazione, il presidente del Consiglio amministrativo regionale o interregionale dispone la compilazione di distinti elenchi dei professionisti e dei pubblicisti aventi diritto al voto. Gli elenchi devono contenere per ciascun elettore cognome, nome, luogo e data di nascita, residenza, data di iscrizione nel relativo elenco dell'albo nonch l'indicazione che il medesimo in regola col pagamento dei contributi. Il seggio, a cura del presidente del Consiglio, deve essere istituito in un locale idoneo ad assicurare la segretezza del voto e la visibilit dell'urna durante le operazioni elettorali. In caso di assenza, il presidente ed il segretario del seggio sono sostituiti, rispettivamente, dal pi anziano degli scrutatori e da un altro consigliere designato dal presidente del Consiglio amministrativo regionale o interregionale. I componenti di ogni seggio debbono essere compresi nei relativi elenchi degli elettori, in regola con i pagamenti. 10. Identificazione dell'elettore. L'elettore viene ammesso a votare previo accertamento della sua identit personale da compiersi mediante l'esibizione della tessera personale di cui all'art. 30 del presente regolamento o di altro documento di identificazione, ovvero mediante il riconoscimento da parte di un componente del seggio. Gli iscritti negli elenchi dell'albo non in regola con il pagamento dei contributi di cui agli articoli 11, lettera h) e 20 lettera f) della legge, sono ammessi a votare su presentazione di un certificato attestante l'avvenuto pagamento. 11. Votazione. L'elettore, ritirata la scheda, provvede immediatamente alla sua compilazione, nella parte della sala a ci destinata, in modo tale da assicurare la segretezza del voto; quindi la chiude inumidendone la parte gommata e la riconsegna al presidente del seggio il quale la depone nell'urna. Dell'avvenuta votazione immediatamente presa nota da parte di uno degli scrutatori il quale appone la propria firma accanto al nome del votante nel rispettivo elenco degli elettori. Per i votanti di cui al secondo comma del precedente articolo viene altres presa nota dell'avvenuto pagamento dei contributi; i certificati relativi sono allegati al verbale delle operazioni elettorali. Il numero di ore fissato, per le operazioni di votazione, dall'art. 6, secondo comma, della legge pu, ove il numero degli aventi diritto al voto lo riveli opportuno, essere suddiviso tra due giorni consecutivi e la relativa indicazione contenuta nell'avviso di convocazione. Tanto nel primo che nel secondo giorno sono ammessi a votare gli elettori che, alla scadenza dell'orario, si trovino nella sala (4). Dopo le votazioni del primo giorno, le urne contenenti le schede votate vengono sigillate ed, il giorno successivo riaperte alla presenza di un notaio (4). (4) Gli attuali commi penultimo ed ultimo sono stati cos sostituiti all'originario ultimo comma dall'art. 3, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 12. Validit dell'assemblea. Il presidente del seggio, dichiarata chiusa la votazione, accerta distintamente per i professionisti ed i pubblicisti il numero degli elettori aventi diritto al voto e quello dei votanti risultanti dai rispettivi elenchi. Qualora, in prima convocazione, il numero dei votanti professionisti o pubblicisti risulti inferiore alla met degli elettori aventi diritto al voto, il presidente non procede allo spoglio delle schede, ma le chiude in un plico sigillato. Dichiara, quindi, non valida l'assemblea e rinvia le operazioni elettorali in seconda convocazione. Nel caso in cui soltanto il numero dei votanti professionisti, o quello, dei pubblicisti, risulti non inferiore alla met di coloro che in base ai rispettivi elenchi hanno diritto al voto, il presidente del seggio provvede unicamente allo spoglio delle relative schede. Per gli iscritti nell'altro elenco rinvia la votazione in seconda convocazione, dopo aver chiuso in plico sigillato le relative schede. In seconda convocazione e nella votazione per il ballottaggio il presidente del seggio accerta unicamente il numero dei votanti professionisti e pubblicisti. 13. Scrutinio.
Accertata la validit dell'assemblea, il presidente del seggio d immediato inizio, con gli scrutatori, alle operazioni di scrutinio, che debbono essere svolte pubblicamente e senza interruzione. Sono considerate nulle le schede diverse da quelle previste dall'art. 8 del presente regolamento o che contengano segni o indicazioni destinati a far riconoscere il votante. Sono nulli i voti relativi ai giornalisti non in possesso dei requisiti prescritti, nonch quelli eccedenti il numero dei candidati da eleggere. Terminato lo spoglio delle schede, il presidente del seggio forma, in base al numero dei voti riportati, le graduatorie dei professionisti e dei pubblicisti: in caso di parit di voti prevale il candidato pi anziano per iscrizione nel rispettivo elenco e, tra coloro che abbiano eguale anzianit di iscrizione, il pi anziano per et. Il presidente del seggio proclama eletti, nell'ordine delle rispettive graduatorie, sei professionisti e tre pubblicisti per il Consiglio e due professionisti ed un pubblicista per il Collegio dei revisori dei conti, che abbiano conseguito la maggioranza assoluta dei voti. Nell'ipotesi prevista dall'art. 6, quarto comma, della legge, il presidente del seggio determina, sulla base delle graduatorie, per quanti candidati debba procedersi, alla data all'uopo fissata nell'avviso di convocazione, a votazione di ballottaggio. Di tutte le operazioni relative allo svolgimenvotazioni ed all'espletamento dello scrutinio, viene redatto, a cura del segretario, verbale sottoscritto dal presidente del seggio e dal segretario medesimo. 14. Elezione del Collegio dei revisori dei conti. L'elezione del Collegio dei revisori dei conti, nella composizione indicata dal quinto comma dell'art. 13 del presente regolamento, ha luogo secondo le disposizioni contenute negli articoli precedenti, in quanto applicabili. 15. Comunicazione dell'esito delle elezioni. Il presidente dell'assemblea, immediatamente dopo l'avvenuta proclamazione del risultato delle elezioni, comunica al Ministero di grazia e giustizia ed al Consiglio amministrativo nazionale i nominativi degli eletti e provvede alla pubblicazione delle graduatorie e dei nomi degli eletti mediante affissione nella sede del Consiglio amministrativo regionale o interregionale.
componenti di un Consiglio amministrativo regionale o interregionale, invita detto Consiglio a provvedere, a norma dell'art. 7, comma secondo della legge, alla sostituzione, chiamando a succedere a detti componenti i candidati che abbiano ottenuto la maggioranza assoluta, e che seguono nell'ordine, se l'elezione avvenuta senza ballottaggio; i candidati che seguono nella graduatoria, nel secondo caso. In mancanza di tali candidati, il Consiglio amministrativo nazionale fissa, con la osservanza del termine previsto dall'art. 8, secondo comma, della legge, la data per la rinnovazione da parte del Consiglio amministrativo regionale o interregionale della elezione dichiarata nulla. La nuova elezione avviene secondo le disposizioni di cui agli articoli 5 e seguenti del presente regolamento, in quanto applicabili. In caso di accoglimento da parte del Consiglio amministrativo nazionale del reclamo proposto contro l'elezione di componenti del Collegio dei revisori dei conti di un ordine regionale o interregionale, si applicano le disposizioni di cui ai comma precedenti. 19. Rinnovo delle elezioni del Consiglio amministrativo regionale o interregionale. Il Consiglio amministrativo nazionale, ove accolga un reclamo che investa la elezione di tutto il Consiglio amministrativo regionale o interregionale, provvede a darne immediata comunicazione al Consiglio interessato ed ai ricorrenti. Provvede altres a fare analoga comunicazione al Ministro per la grazia e giustizia, indicando una terna di nomi di giornalisti professionisti per la nomina del commissario straordinario. Il Ministro per la grazia e giustizia nomina il commissario e trasmette copia del relativo decreto al Consiglio amministrativo nazionale ed al commissario stesso. Il Consiglio amministrativo nazionale fissa, con l'osservanza del termine previsto dall'art. 8, ultimo comma, della legge, la data delle nuove elezioni e ne d immediata comunicazione al commissario straordinario, il quale provvede alla convocazione dell'assemblea per la rinnovazione del Consiglio con le modalit previste dalla legge e dal presente regolamento. Qualora il Consiglio amministrativo nazionale, nell'ipotesi prevista dal primo comma, dichiari nulla anche la elezione dei componenti del Collegio dei revisori dei conti dell'ordine regionale o interregionale, il commissario straordinario provvede alla sostituzione di detti componenti o alla rinnovazione dell'elezione a norma dell'articolo precedente. 20. Rinnovo delle elezioni per il Consiglio amministrativo nazionale. Il Consiglio amministrativo nazionale, ove accolga un reclamo proposto a norma dell'art. 16 della legge contro la elezione di propri componenti, invita il competente Consiglio amministrativo regionale o interregionale a provvedere al rinnovo della elezione dichiarata nulla, fissando a tal fine un termine a norma dello stesso art. 16. L'elezione avviene secondo le disposizioni di cui agli articoli 5 e seguenti del presente regolamento, in quanto applicabili. 20-bis. Attribuzioni del Consiglio amministrativo nazionale. Il Consiglio amministrativo nazionale, in relazione alla attivit di cui alla lettera b) dell'art. 20 della legge: a) riunisce i presidenti e i vice presidenti dei consigli regionali ed interregionali tutte le volte che lo ritenga opportuno per il coordinamento delle rispettive iniziative ed attivit, anche al fine di promuovere l'istituzione della Scuola nazionale di giornalismo, alla quale sovraintende; b) collabora, direttamente o di concerto con i consigli regionali o interregionali, con universit, facolt o scuole nazionali universitarie di giornalismo ai fini della organizzazione dei programmi e degli esami per la migliore formazione e specializzazione professionale dei giornalisti. Il Consiglio amministrativo nazionale e il Consiglio nazionale di disciplina, inoltre, per contribuire alla concordanza degli indirizzi giurisprudenziali e per la migliore tutela della categoria, curano il massimario delle proprie delibere e di quelle dei consigli regionali o interregionali e provvede annualmente alla pubblicazione in un unico albo nazionale, dei singoli albi regionali o interregionali (5). (5) Articolo aggiunto dall'art. 4, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 20-ter. Commissioni del Consiglio amministrativo nazionale. Per l'esercizio delle funzioni cui preposto, il Consiglio amministrativo nazionale si avvale, in sede consultiva o referente, delle seguenti commissioni: a) commissione giuridica, composta da sette consiglieri nazionali, con funzioni consultive, competente - con
riferimento all'attivit di studio in funzione dei compiti di cui alla lettera a) dell'art. 20 della legge - sulle iniziative dirette alla tutela delle attribuzioni, della dignit e dell'esercizio della professione, alla salvaguardia della libert di stampa ed alla determinazione degli onorari, diritti e relative tariffe; b) commissione istruttoria per i ricorsi, composta da sette consiglieri nazionali, con funzioni istruttorie o referenti sui ricorsi avverso le delibere dei consigli degli Ordini di cui all'art. 20, lettera d), della legge; c) commissione per le attivit culturali e professionali, composta da sette consiglieri nazionali, con funzioni consultive per tutte le attivit o iniziative intese a favorire la migliore qualificazione culturale e professionale del giornalista; d) commissione amministrativa, composta da cinque consiglieri nazionali, con funzioni consultive per le questioni tecniche concernenti l'assetto patrimoniale e la gestione amministrativa del Consiglio amministrativo nazionale. Le commissioni durano in carica un anno e i loro componenti sono rieleggibili (5). (5) Articolo aggiunto dall'art. 4, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138).
Il processo verbale deve contenere: a) il numero del verbale, il giorno, il mese e l'anno in cui ha luogo la seduta; b) il nome del presidente, dei membri e del segretario intervenuti; c) l'ordine del giorno della seduta, l'indicazione delle materie esaminate e dei provvedimenti adottati; d) le firme del presidente e del segretario. 27. Quote annuali - Contributi. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine stabilisce, con deliberazione da adottarsi entro il mese di dicembre di ciascun anno, la misura delle quote annuali ad esso dovute dagli iscritti negli elenchi dell'albo, nel registro dei praticanti e negli elenchi, speciali, nonch la misura dei diritti dovuti per le altre prestazioni ad esso richieste. Con le modalit di cui al comma precedente, il Consiglio amministrativo regionale o interregionale provvede a stabilire la misura delle quote annuali ad esso dovute dagli iscritti negli elenchi dell'albo, nel registro dei praticanti e negli elenchi speciali, ed a determinare la misura dei contributi per l'iscrizione nell'albo e nel registro dei praticanti, nonch la misura dei diritti per il rilascio delle tessere e dei certificati e per le altre prestazioni.
28. Quote annuali - Riduzione. Le quote annuali dovute, a norma degli articoli 11, lettera h), e 20 lettera f) della legge, al Consiglio amministrativo regionale o interregionale e al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine sono ridotte alla met per gli iscritti che fruiscono di pensione di vecchiaia o invalidit con decorrenza dall'anno successivo a quello in cui hanno maturato il diritto alla pensione intera (7/a). -----------------------(7/a) Articolo cos modificato dall'art. 1, D.P.R. 21 novembre 2002, n. 280 (Gazz. Uff. 23 dicembre 2002, n. 300).
29. Riscossione delle quote annuali. Le quote annuali previste dagli articoli 11 lettera h) e 20, lettera f) della legge, debbono essere versate in unica soluzione entro il mese di gennaio di ciascun anno. I nuovi iscritti corrispondono le quote per l'anno in corso al momento dell'iscrizione. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine pu delegare alla riscossione delle quote di cui art. 20, lettera f) della legge, i Consigli regionali o interregionali che, in tal caso, sono tenuti a rimetterne l'importo al Consiglio amministrativo nazionale entro il successivo mese di febbraio.
Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale provvede alla tenuta dell'albo e deve almeno ogni anno curarne la revisione. Il Consiglio provvede al deposito dell'albo a norma dell'art. 44, primo comma, della legge e trasmette annualmente copia dell'albo stesso al procuratore generale della Corte di appello, ai presidenti dei Tribunali ed ai procuratori della Repubblica del distretto nella cui circoscrizione ha sede l'Ordine. Il presidente del Consiglio amministrativo regionale o interregionale rilascia a ciascun iscritto negli elenchi dell'albo, in regola con il pagamento delle quote annuali, a richiesta ed a spese dell'interessato, una tessera di riconoscimento. La tessera firmata dal presidente e dal segretario del Consiglio e deve essere munita di fotografia recante il timbro a secco dell'Ordine. Il consiglio dispone il ritiro della tessera quando l'iscritto venga cancellato dall'albo.
31. Domanda di iscrizione.
Le domande di iscrizione negli elenchi dell'albo, negli elenchi speciali di cui all'art. 28 della legge e nel registro dei praticanti, debbono essere redatte in carta da bollo ed essere corredate dall'attestazione di versamento della tassa di concessione governativa prevista dal n. 204, lettera a), della tabella allegato A al vigente testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 1 marzo 1961, n. 121, e successive modificazioni. Alla domanda di iscrizione deve essere, altres, allegata la ricevuta di versamento, al Consiglio amministrativo regionale o interregionale, dei contributi previsti, dall'art. 11, lettera h) della legge. 32. Modalit d'iscrizione nell'elenco speciale dei direttori responsabili di periodici o riviste a carattere tecnico professionale o scientifico. Per l'iscrizione nell'elenco speciale dei direttori responsabili delle pubblicazioni di cui all'art. 28 della legge richiesto il possesso dei requisiti prescritti dall'art. 3, secondo e terzo comma, della legge 8 febbraio 1948, n. 47. La domanda di iscrizione diretta al Consiglio amministrativo regionale o interregionale nella cui circoscrizione il richiedente ha la residenza. Alla domanda devono essere allegati i documenti attestanti il possesso dei requisiti di cui al primo comma ed una dichiarazione nella quale risultino dettagliatamente precisati, agli effetti di cui all'ultimo comma dell'art. 28 della legge, di elementi occorrenti alla determinazione della natura specializzata della pubblicazione stessa. Non consentita la contemporanea iscrizione in pi di un elenco speciale. Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale rilascia al richiedente, ai fini della registrazione, un certificato nel quale viene specificatamente indicato il carattere della pubblicazione per la quale stata disposta la iscrizione del direttore nell'elenco speciale. Il Consiglio provvede alla cancellazione dall'elenco speciale, sentito l'interessato, nel caso in cui vengano a cessare i requisiti di cui al primo comma, nonch in caso di decadenza della registrazione, a norma dell'art. 7 della legge 8 febbraio 1948 n. 47, di mutamento intervenuto nella natura della pubblicazione ovvero quando l'iscritto sia sostituito nella direzione responsabile della pubblicazione stessa (8). Le cancellazioni per i motivi di cui al precedente comma sono comunicate dal Consiglio amministrativo regionale o interregionale ai tribunali compresi nella propria circoscrizione, per gli adempimenti di competenza (8). (8) Gli attuali commi penultimo ed ultimo cos sostituiscono l'originario ultimo comma per effetto dell'art. 7, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 33. Modalit di iscrizione nell'elenco speciale dei giornalisti stranieri. Ai fini dell'iscrizione nell'elenco speciale di cui all'art. 28 della legge, il giornalista straniero deve presentare i documenti previsti dal secondo comma dell'art. 36 della legge, e deve altres comprovare il possesso della qualificazione professionale mediante esibizione, al Consiglio amministrativo regionale o interregionale di residenza, di una documentazione da cui risulti che il richiedente abbia esercitato la professione giornalistica in conformit alle leggi dello Stato di appartenenza. 34. Modalit di iscrizione nell'elenco dei pubblicisti - Documentazione. Ai fini dell'iscrizione nell'elenco dei pubblicisti, la documentazione prevista dall'art. 35 della legge deve contenere elementi circa l'effettivo svolgimento dell'attivita giornalistica nell'ultimo biennio. Coloro che esplicano la propria attivit con corrispondenze o articoli non firmati debbono allegare alla domanda, unitamente ai giornali e periodici previsti dall'art. 35 della legge, ogni documentazione, ivi compresa l'attestazione del direttore della pubblicazione, atta a dimostrare in modo certo l'effettiva redazione di dette corrispondenze o articoli. I collaboratori dei servizi giornalistici della radio televisione, delle agenzie di stampa e dei cinegiornali, i quali non siano in grado di allegare alla domanda i giornali e periodici previsti dall'art. 35 della legge, debbono comprovare, con idonea documentazione ovvero mediante l'attestazione del direttore del rispettivo servizio giornalistico, la concreta ed effettiva attivit svolta. Coloro i quali svolgono attivit di tele-cinefoto operatori per organi di informazione attraverso immagini che completano o sostituiscono l'informazione scritta, nell'esercizio di autonomia decisionale operativa e avuto riguardo alla natura giornalistica della prestazione, devono allegare alla domanda la necessaria documentazione e l'attestazione del direttore prevista dall'art. 35 della legge 3 febbraio 1963, numero 69 (8/a).
Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale pu richiedere gli ulteriori elementi che riterr opportuni in merito all'esercizio dell'attivit giornalistica da parte degli interessati. (8/a) Comma aggiunto dal D.P.R. 19 luglio 1976, numero 649 (Gazz. Uff. 20 settembre 1976, n. 250). 35. Registro dei praticanti. Il registro dei praticanti di cui all'art. 33 della legge istituito presso ogni Ordine regionale o interregionale. Il registro deve contenere il cognome, il nome, la data di nascita, la residenza e l'indirizzo del praticante, la data d'iscrizione, il titolo in base al quale avvenuta nonch la pubblicazione o servizio giornalistico presso il quale viene svolta la pratica giornalistica. 36. Iscrizione nel registro dei praticanti. Coloro che intendano essere iscritti nel registro dei praticanti debbono, all'inizio delle attivit previste dall'art. 34 della legge, inoltrare al Consiglio amministrativo regionale o interregionale di residenza domanda di iscrizione, allegando oltre i documenti previsti dal secondo comma dell'art. 33 della legge, la dichiarazione del direttore dell'organo di stampa comprovante l'effettivo inizio della pratica. Essi debbono, inoltre, presentare il titolo di studio previsto dall'ultimo comma dell'art. 33 della legge oppure dichiarare nella domanda che intendono sostenere l'esame di cultura generale di cui al quarto comma del medesimo art. 33. Il direttore della pubblicazione o del servizio giornalistico tenuto, a richiesta dell'interessato, al tempestivo rilascio della dichiarazione di cui al primo comma. 37. Esame di cultura generale. Le prove dell'esame previsto dall'art. 33, quarto comma, della legge, per la iscrizione nel registro dei praticanti, sono scritte ed orali. La prova scritta consiste nello svolgimento di un argomento di interesse attuale scelto dal candidato tra quelli indicati, in numero di quattro, dalla Commissione esaminatrice su materie diverse. Il candidato, nella prova scritta, deve soprattutto dimostrare di possedere la formazione culturale generale indispensabile per chi intende avviarsi all'esercizio dell'attivit giornalistica. Per l'espletamento della prova scritta sono assegnate al candidato tre ore. La prova orale consiste in una conversazione su argomenti di cultura generale che presentino carattere di attualit. In particolare richiesta la conoscenza dei seguenti argomenti e materie: a) principi di diritto costituzionale; b) nozioni di storia del ventesimo secolo; c) problemi ed orientamenti della politica italiana del dopoguerra; d) elementi di geopolitica; e) il sindacalismo ieri ed oggi; f) orientamenti della letteratura e dell'arte contemporanee; g) storia del giornalismo ed ordinamento della professione; h) fonti di informazione italiane e straniere (agenzie di stampa, giornali, etc.) e principali mezzi bibliografici di consultazione e ricerca; i) i pi importanti avvenimenti che hanno fornito materia ai giornali negli ultimi 12 mesi (9). (9) Comma cos modificato dall'art. 8, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 38. Esame di cultura generale - Sessioni e Commissioni. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine, con deliberazione da adottarsi entro il mese di ottobre di ogni anno, stabilisce il giorno in cui, nei mesi di gennaio, di maggio e di settembre dell'anno successivo, dovr aver luogola prova scritta. La deliberazione immediatamente comunicata a tutti i Consigli regionali o interregionali. Entro trenta giorni dalla comunicazione di cui al comma precedente, il Consiglio amministrativo regionale o interregionale richiede al locale provveditore agli studi la nomina del membro, scelto tra gli insegnanti di ruolo di materie letterarie nella scuola media superiore, che assumer le funzioni di presidente della Commissione, e provvede alla nomina degli altri membri con l'osservanza delle disposizioni dell'art. 33 della legge. Con le stesse modalit di cui al comma precedente si provvede alla nomina di componenti supplenti in numero eguale a quello degli effettivi ed aventi i medesimi requisiti. Le funzioni di segretario presso ciascuna Commissione sono esercitate da un professionista o da un
pubblicista, iscritto da cinque anni nel rispettivo elenco dell'albo, nominato dal Consiglio regionale o interregionale. Il segretario si avvale per i suoi lavori della segreteria del Consiglio dell'Ordine. 39. Ammissione all'esame di cultura generale. I candidati all'esame di cultura generale debbono sostenere la prova davanti alla Commissione esaminatrice istituita presso il Consiglio amministrativi regionale o interregionale nella cui circoscrizione il praticante ha la residenza. I residenti all'estero debbono sostenere l'esame davanti alla Commissione esaminatrice istituita presso il Consiglio interregionale dell'Ordine che ha sede in Roma. Il segretario del Consiglio amministrativo regionale o interregionale invia ad ogni praticante che abbia presentato la dichiarazione prevista dal secondo comma del precedente art. 36 la comunicazione dell'ammissione all'esame, e del giorno, dell'ora e del luogo in cui dovr presentarsi per la prova scritta, con lettera raccomandata spedita almeno 20 giorni prima di tale data. Per essere ammessi all'esame i candidati debbono comprovare di aver compiuto il diciottesimo anno di et alla data stabilita per lo svolgimento della prova scritta. 40. Modalit di ammissione e svolgimento dell'esame di cultura generale. Per lo svolgimento dell'esame di cultura generale si osservano le disposizioni degli articoli 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53 e 54 del presente regolamento, in quanto applicabili. L'elenco dei candidati dichiarati idonei, sottoscritto dal presidente e dal segretario della Commissione, depositato senza ritardo presso il Consiglio amministrativo regionale o interregionale, il quale provvede nei dieci giorni successivi, previo accertamento dell'esistenza degli altri requisiti richiesti dall'art. 31, secondo comma, della legge, ad iscrivere al richiedente nel registro dei praticanti dandogliene immediata comunicazione. 41. Pratica - Decorrenza e durata. La pratica, nell'ambito dei tre anni di iscrizione nel registro, deve essere continuativa ed effettiva: del periodo di interruzione dipendente da cause di forza maggiore non si tiene conto agli effetti della decorrenza del termine di cui all'art. 34, ultimo comma, della legge. Decorso un triennio di iscrizione nel registro il Consiglio amministrativo regionale o interregionale, sentito l'interessato, delibera la cancellazione del praticante. La deliberazione notificata entro 10 giorni all'interessato ed al direttore o ai direttori delle pubblicazioni o dei servizi giornalistici presso i quali svolta la pratica. La pratica giornalistica si effettua continuativamente ed attraverso un'effettiva attivit nei quadri organici dei servizi redazionali centrali degli organismi giornalistici previsti dall'art. 34 della legge (10). Il praticantato pu svolgersi per un periodo non superiore ai 16 mesi anche presso la redazione distaccata di uno dei suddetti organismi giornalistici quando la responsabilit della redazione distaccata sia affidata ad un redattore professionista (10). Le modalit di svolgimento del praticantato, concordate ai fini della migliore formazione professionale degli aspiranti giornalistici fra gli organismi professionali e quelli editoriali, sono fissate dal Consiglio amministrativo nazionale (10). Pu essere ammesso a sostenere l'esame di idoneit professionale di cui all'art. 32 della legge il cittadino italiano che abbia svolto la pratica giornalistica presso pubblicazioni italiane edite all'estero o pubblicazioni estere aventi caratteristiche analoghe alle pubblicazioni previste dall'art. 34 della legge, e ci anche se il praticantato sia stato svolto prima dell'acquisto della cittadinanza italiana (10). (10) Comma aggiunto dall'art. 9, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 42. Divieto di iscrizione in pi registri - Trasferimenti - Comunicazioni. Il praticante non pu essere contemporaneamente iscritto in pi registri. Il praticante tenuto a comunicare immediatamente al relativo Consiglio amministrativo regionale o interregionale ogni variazione intervenuta nel corso dello svolgimento della pratica. In caso di cambiamento di residenza del praticante si osservano le disposizioni degli articoli 37 della legge e 56 del presente regolamento, in quanto applicabili. Il Consiglio, nel caso in cui il praticante svolga l'attivit giornalistica presso una pubblicazione od un servizio giornalistico avente sede nella circoscrizione di altro Ordine, provvede a comunicare a questo ultimo le indicazioni di cui al secondo comma dell'art. 35 del presente regolamento.
43. Dichiarazione di compiuta pratica. La dichiarazione di cui all'art. 34, secondo comma, della legge consiste in una indicazione motivata dell'attivit svolta e non deve contenere alcun giudizio sulla idoneit professionale del praticante. Ove la pratica sia stata svolta presso pi pubblicazioni, la dichiarazione rilasciata dai direttori delle pubblicazioni o dei servizi giornalistici presso cui il praticante ha svolto la sua attivit. Il direttore della pubblicazione o del servizio giornalistico tenuto, a richiesta dell'interessato, all'immediato rilascio della dichiarazione. Ove il direttore, senza giustificato motivo, ometta o ritardi l'adempimento di tale obbligo, il Consiglio amministrativo regionale o interregionale competente, informato tempestivamente dall'interessato, adotta le iniziative del caso per il rilascio della dichiarazione, ricorrendone le condizioni. E' fatta, comunque salva - ove ne ricorrano gli estremi - l'azione disciplinare prevista dall'art. 48 della legge (11). (11) Comma cos modificato dall'art. 10, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138).
44. Prova di idoneit professionale. 1. La prova scritta prevista dall'art. 32, primo comma, della legge consiste: a) nello svolgimento di una prova di sintesi di un articolo o di altro testo scelto dal candidato tra quelli forniti dalla commissione in un massimo di 30 righe di 60 caratteri ciascuna, per un totale di 1.800 caratteri compresi gli spazi (12a); b) nello svolgimento di una prova di attualit e di cultura politico-economico-sociale riguardanti l'esercizio della professione mediante questionari articolati in domande cui il candidato tenuto a rispondere per iscritto; c) nella redazione di un articolo su argomenti di attualit scelti dal candidato tra quelli, in numero non inferiore a sei (interni, esterni, economia-sindacato, cronaca, sport, cultura-spettacolo) proposti dalla commissione, anche sulla base dell'eventuale documentazione dalla stessa fornita. Tale articolo non deve superare le 45 righe da 60 caratteri ciascuna per un totale di 2.700 caratteri compresi gli spazi (12b).
2. La prova orale consiste in un colloquio diretto ad accertare la conoscenza dei principi dell'etica professionale, delle norme giuridiche attinenti al giornalismo e specificatamente delle tecniche e pratiche inerenti all'esercizio della professione. In particolare richiesta la conoscenza delle seguenti materie: a) elementi di storia del giornalismo; b) elementi di sociologia e di psicologia dell'opinione pubblica; c) tecnica e pratica del giornalismo: elementi teorici e tecnici fondamentali; esercitazione di pratica giornalistica; d) norme giuridiche attinenti al giornalismo: elementi di diritto pubblico; ordinamento giuridico della professione di giornalista e norme contrattuali e previdenziali; norme amministrative e penali concernenti la stampa; elementi di legislazione sul diritto di autore; e) etica professionale; f) i media del sistema economico italiano. 3. Lo svolgimento della prova orale comprende anche la discussione di un argomento di attualit, liberamente scelto dal candidato, nel settore della politica interna, della politica estera, dell'economia, del costume, dell'arte, dello spettacolo, dello sport, della moda o in qualsiasi altro campo specifico nel quale egli abbia acquisito una particolare conoscenza professionale durante il praticantato. Analoga scelta pu essere compiuta dal candidato nella materia delle norme giuridiche attinenti al giornalismo. L'argomento o gli argomenti prescelti, compendiati in un breve sommario, debbono esser comunicati alla commissione almeno tre giorni prima della prova, e da essi pu prendere l'avvio il colloquio allo scopo sia di mettere il candidato a suo completo agio sia di valutarne le capacit di ricerca e di indagine, di attitudine alla inchiesta e di acume critico, di discernimento e di sintesi. 4. A conclusione della prova orale il presidente comunica al candidato il giudizio della commissione sulla prova scritta e, a richiesta del candidato, gli mostra l'eleaborato sottolineandone in breve i limiti e/o i pregi e/o fornendo eventuali chiarimenti (12 c). (12 a) Lettera cos modificata dalla lettera a) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164). (12 b) Lettera cos modificata dalla lettera b) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164).
(12 c) Articolo prima modificato dall'art. 11, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138) e dal D.P.R. 19 luglio 1976, n. 649 (Gazz. Uff. 20 settembre 1976, n. 250) e poi cos sostituito dall'art. 1, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230).
44-bis. Svolgimento della prova scritta mediante utilizzo di elaboratori elettronici (personal computer). 1. Per lo svolgimento della prova scritta di cui all'articolo 44 consentito l'utilizzo di elaboratori elettronici (personal computer) nella disponibilit dei candidati, o eventualmente forniti dal Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine dei giornalisti, in cui sia inibito l'accesso a qualunque memoria che non sia preposta alle funzionalit dell'elaboratore necessarie per l'effettuazione della prova, nonch a qualunque dispositivo di comunicazione con l'esterno e il cui programma di videoscrittura, fornito dalla commissione su supporto informatico privo di qualsiasi altro dato al fine di garantire l'anonimato dell'elaborato, assicuri uniformit di carattere e di spaziatura. 2. Le modalit tecniche richieste per gli adempimenti di cui al comma 1 sono indicate dal Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine dei giornalisti, sentito il Ministero della giustizia ai sensi dell'articolo 32, quarto comma, della legge 3 febbraio 1963, n. 69, inserito dall'articolo 1 della legge 16 gennaio 2008, n. 16 (12 d).
(12 d) Articolo aggiunto dalla lettera c) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164).
10. Nel caso di costituzione di sottocommissioni, il presidente titolare convoca, prima dell'inizio della correzione degli elaborati, la commissione in seduta plenaria, al fine di stabilire i criteri di massima da seguire nella valutazione dei candidati. 11. La segreteria del Consiglio amministrativo nazionale espleta i lavori di segreteria della Commissione esaminatrice. 12. Le deliberazioni con le quali sono indette le sessioni, ed i provvedimenti di nomina dei componenti le commissioni esaminatrici sono, entro quindici giorni, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e comunicate a tutti i Consigli amministrativi regionali o interregionali. 13. Il Consiglio amministrativo nazionale, ove ne ravvisi l'opportunit, pu indire altre sessioni di esame oltre quelle sopra indicate (12/e). (12/e) Cos sostituito dall'art. 2, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230).
48. Svolgimento della prova scritta. 1. La commissione esaminatrice, immediatamente prima dell'inizio della prova scritta formula tre diverse ipotesi di argomenti da indicare ai candidati scegliendo per ciascuna la relativa
documentazione; ogni proposta viene chiusa in una busta sigillata dopo essere stata sottoscritta dal presidente e dal segretario. 2. La commissione invita uno dei candidati presenti nell'aula di esame a scegliere una tra le tre buste anzidette che viene immediatamente aperta, procedendo quindi alla lettura dei testi in essa contenuti; la commissione pu fornire ai candidati che ne facciano richiesta copia fotostatica dei testi di cui si data lettura, ove richiesta la commissione previa apertura delle stesse, d lettura anche dei testi contenuti nelle altre buste sigillate. Di dette operazioni fatta menzione nel verbale. 3. Immediatamente dopo effettuate le operazioni di cui al comma precedente si d inizio alla prova di esame. 4. Il termine per la prova scritta decorre dalla assegnazione, da parte della commissione, degli argomenti da trattare. 5. Durante il tempo in cui si svolge la prova devono essere presenti nel locale degli esami almeno due componenti della commissione ai quali affidata la vigilanza sul regolare svolgimento della prova. 6. I candidati, ove non si avvalgono della facolt di utilizzo dell'elaboratore elettronico (personal computer) per lo svolgimento della prova scritta, devono usare, per la stesura dell'elaborato, esclusivamente carta munita della firma del presidente della commissione o di un componente da lui delegato. Essi, durante la prova, non possono conferire tra loro o comunicare in qualsiasi modo con estranei, n portare nella sede dell'esame libri, opuscoli, scritti ed appunti di qualsiasi specie nonch mezzi di comunicazione portatili o macchine per scrivere elettroniche con memorie, ad eccezione degli elaboratori elettronici (personal computer) di cui all'articolo 44-bis (12h). 6-bis. Per lo svolgimento della prova scritta mediante utilizzo di elaboratori elettronici (personal computer) la commissione consegna al candidato il CD-ROM con il sistema operativo e la penna USB con il programma da inserire nell'elaboratore elettronico (personal computer). Il sistema operativo ad ogni avvio registra sulla penna USB la data e l'ora. L'elaboratore riavviato dal candidato al fine di caricare il sistema operativo nella memoria RAM, e di attivare automaticamente il programma di videoscrittura con il quale elaborare e salvare periodicamente i testi della prova scritta. Il programma di videoscrittura deve consentire l'individuazione autonoma di ciascun elaborato relativo alle tre prove previste dall'articolo 44, comma 1 (12i). 6-ter. Durante lo svolgimento della prova scritta la commissione, anche tramite un incaricato, controlla che nessun candidato abbia riavviato il sistema operativo e che consulti altre fonti documentali (12l). 6-quater. In caso di non corretto funzionamento dell'elaboratore elettronico (personal computer) la commissione ne fornisce al candidato uno di riserva dotato delle stesse funzionalit previste dall'articolo 44-bis, nel rispetto delle modalit operative di cui al comma 7. In ogni caso non concesso il recupero del tempo trascorso dall'inizio della prova (12m). 7. escluso dalla prova chi contravvenga a tali divieti ed in genere alle disposizioni impartite dalla commissione per assicurare la regolarit dell'esame. 8. L'esclusione disposta dai commissari presenti e, in caso di disaccordo, la decisione spetta al presidente (12n).
(12h) Comma cos modificato dalla lettera e) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164). (12i) Comma aggiunto dalla lettera e) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164). (12l) Comma aggiunto dalla lettera e) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164). (12m) Comma aggiunto dalla lettera e) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164). (12n) Cos sostituito dall'art. 4, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384, (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230).
1. Il candidato, compiuto il proprio lavoro lo chiude, senza apporvi sottoscrizione o altro contrassegno, in una busta assieme ad un'altra busta contenente un foglio nel quale avr indicato il proprio nome cognome e residenza. 2. In caso di utilizzo dell'elaboratore elettronico (personal computer), il candidato, completata la redazione dei testi relativi a ciascuna prova, disattiva il programma di videoscrittura premendo sul comando concludi del menu file, estrae il CD e la penna USB dal computer e li consegna alla Commissione d'esame, previa esibizione di un documento di riconoscimento. Un incaricato della Commissione identifica il candidato, decodifica il testo degli elaborati scritti con la chiave riferita al candidato e provvede alla relativa stampa utilizzando il supporto cartaceo di cui all'articolo 48, comma 6, primo periodo. Terminata la procedura di stampa dell'elaborato, lo stesso viene riconsegnato all'interessato, previa cancellazione del contenuto della chiave USB in modo non recuperabile. Si applicano le disposizioni di cui al primo comma. 3. Nell'ipotesi di mancata decodifica dell'elaborato riconducibile ad una irregolare sostituzione della penna USB, la stessa viene consegnata dal candidato e riposta in un'apposita busta, unitamente al CD, sigillata e siglata dal Presidente della Commissione. Dell'operato viene redatto apposito verbale. La commissione decide ai sensi dell'articolo 48, commi 7 e 8. 4. Il lavoro consegnato ad uno dei componenti della commissione, il quale appone sulla busta esterna e sui margini incollati la propria sottoscrizione. 5. Tutte le buste contenenti i lavori sono affidate al segretario, previa raccolta di esse in uno o pi pacchi sigillati con cera lacca e firmati all'esterno da due componenti della commissione e dal segretario (12o). -------------------------------------------------------------------------------(12o) Articolo cos sostituito dalla lettera f) del comma 1 dellart. 1, D.P.R. 13 giugno 2008, n. 122 (Gazz. Uff. 15 luglio 2008, n. 164).
(12p) Cos sostituito dall'art. 5, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230). 51. Ammissione alla prova orale. 1. Sono ammessi alla prova orale i candidati che riportano nelle prove scritte la valutazione positiva di ammissione indicata nel precedente art. 50. 2. A ciascuno degli ammessi data comunicazione del giorno, dell'ora e del luogo in cui si tiene la prova orale, fissata a distanza di non meno di trenta giorni dalla data di affissione dell'elenco degli ammessi. La comunicazione deve essere ricevuta dal candidato almeno venti giorni prima della data della prova. 3. La comunicazione di cui al comma precedente costituisce, per il praticante, documento sufficiente per ottenere, da parte del direttore della pubblicazione o del servizio giornalistico, il permesso di assenza occorrente per la partecipazione alla prova orale (12/i). (12q) Cos sostituito dall'art. 6, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230). 52 Svolgimento della prova orale. Giudizio finale. 1. La prova orale pubblica. 2. Ogni componente la commissione esprime, nella apposita sezione della scheda, la propria valutazione e votazione sulla prova orale. Come per la prova scritta, il presidente o un membro della commissione da lui incaricato raccoglie le valutazioni e votazioni espresse singolarmente e formula la valutazione collegiale e un voto che esprime la media dei voti assegnati da ciascun commissario. 3. Allontanati il candidato e gli eventuali presenti alla prova orale, il presidente propone quindi una valutazione complessiva finale e la dichiarazione di idoneit o non idoneit all'esercizio della professione, tenendo conto delle valutazioni e delle votazioni espresse dalla commissione per la prova scritta e la prova orale. 4. Le valutazioni collegiali e i voti di sintesi della commissione, nonch le valutazioni complessive finali sono trascritti negli appositi spazi della scheda e riportati nel verbale della seduta. Subito dopo, in seduta pubblica, al candidato viene comunicato il risultato dell'esame. 5. Al candidato che non si sia presentato a sostenere la prova orale nel giorno stabilito ed abbia dimostrato l'esistenza di un legittimo impedimento, viene fissata una nuova data di presentazione (13). (13) Cos sostituito dall'art. 7, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230). 53. Elenco dei candidati dichiarati idonei - Verbale. L'elenco dei candidati dichiarati idonei, sottoscritto dal presidente e dal segretario, depositato presso il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine, il quale provvede nei dieci giorni successivi a darne comunicazione agli interessati. Di tutte le operazioni attinenti allo svolgimento degli esami redatto verbale a cura del segretario. Il verbale sottoscritto dal presidente e dallo stesso segretario. Il candidato dichiarato non idoneo ha facolt di ripresentarsi a sostenere la prova nelle successive sessioni di esame, nel corso del triennio previsto dall'ultimo comma dell'art. 34 della legge. 54. Norme speciali per gli esami dei candidati appartenenti alle minoranze linguistiche ed agli altri Stati della CEE. 1. I candidati appartenenti alle minoranze linguistiche contemplate e tutelate negli statuti delle regioni e province autonome, e relative norme di attuazione, sono ammessi, ove ne facciano richiesta, a sostenere le prove degli esami previsti dagli articoli 32 e 33 della legge nella propria lingua. 2. Analogamente concessa ai candidati cittadini di uno Stato membro della CEE la facolt di sostenere la prova di esame nella propria lingua madre. 3. In questi casi le commissioni d'esame sono assistite da uno o pi esperti nelle lingue di cui ai commi che precedono, nominati dal Consiglio amministrativo nazionale dei giornalisti, con funzioni di interprete (13/a). (13/a) Cos sostituito dall'art. 8, D.P.R. 21 settembre 1993, n. 384 (Gazz. Uff. 30 settembre 1993, n. 230). 55. Iscrizione nell'elenco dei professionisti. Coloro che intendono essere iscritti nell'elenco dei professionisti debbono presentare al Consiglio dell'Ordine regionale o interregionale nella cui circoscrizione hanno la residenza, domanda di iscrizione corredata, oltre che dai documenti previsti dall'art. 31, primo comma, della legge, dal certificato rilasciato dal Consiglio amministrativo nazionale attestante l'esito favorevole della prova di idoneit professionale di cui all'art. 32 della legge.
La domanda di iscrizione deve contenere inoltre esplicita dichiarazione che, dal momento dell'avvenuta iscrizione, il professionista cesser da ogni altra attivit professionale o impiegatizia prima eventualmente svolta (14). Il Consiglio amministrativo regionale o interregionale, previo accertamento degli altri requisiti previsti dall'art. 31, secondo comma, della legge, delibera, entro 60 giorni dalla presentazione della domanda l'iscrizione nell'elenco dei professionisti con decorrenza dalla data del superamento della prova orale degli esami di idoneit professionale (15). La comunicazione del provvedimento fatta all'interessato con lettera raccomandata, entro 15 giorni dalla deliberazione. (14) Comma cos inserito dall'art. 13, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). (15) Comma cos modificato dall'art. 13, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 56. Modalit per il trasferimento di iscrizione. Il giornalista che intenda trasferire la propria iscrizione deve presentare al Consiglio dell'Ordine di nuova residenza, unitamente alla domanda, il nulla osta del Consiglio amministrativo dell'Ordine di provenienza, quest'ultimo trasmette al Consiglio amministrativo di nuova iscrizione il fascicolo personale relativo all'iscritto. Non consentito il trasferimento della iscrizione previsto dall'art. 37 della legge quando l'interessato sia sottoposto a procedimento penale o disciplinare ovvero sia sospeso dall'esercizio della professione. Il giornalista che abbia ottenuto il trasferimento della propria iscrizione nell'albo del luogo di nuova residenza conserva l'anzianit che aveva nell'albo di provenienza. Il trasferimento dell'iscrizione comporta la decadenza delle cariche eventualmente ricoperte dal giornalista nell'ordine di provenienza o nel Consiglio amministrativo nazionale. 57. Reiscrizione. Per ottenere la reiscrizione di cui all'art. 42 della legge, l'interessato deve produrre, oltre alla documentazione necessaria a dimostrare il diritto alla reiscrizione, anche i documenti richiesti per la iscrizione, ad eccezione di quelli gi presentati e tuttora validi. Il giornalista reiscritto ha l'anzianit derivante dalla prima iscrizione, dedotta la durata dell'interruzione. 58. Direzione delle pubblicazioni di partiti, movimenti politici ed organizzazioni sindacali. La domanda per la iscrizione provvisoria dei direttori delle pubblicazioni cui all'art. 47 della legge negli elenchi dell'albo deve essere diretta al Consiglio amministrativo dell'Ordine regionale o interregionale nella cui circoscrizione il richiedente ha la residenza. Il Consiglio accerta che il quotidiano o periodico risponda ai requisiti dell'art. 47 della legge. Alla domanda deve essere allegata la documentazione relativa alla nomina del richiedente a direttore del quotidiano o periodico, nonch quella relativa alla nomina, a vice direttore della pubblicazione, di un giornalista professionista, se trattasi di quotidiano, o anche di un pubblicista se trattasi di periodico. Il Consiglio deve far risultare il titolo provvisorio della iscrizione sia nell'albo che nei certificati rilasciati all'iscritto. Gli iscritti contemplati nei comma precedenti sono tenuti, all'atto della cessazione dell'incarico di direttore, darne immediata comunicazione al Consiglio amministrativo regionale o interregionale, il quale provvede, anche d'ufficio, alla cancellazione degli iscritti non appena abbia avuto notizia della cessazione stessa.
TITOLO III Dei ricorsi al Consiglio amministrativo nazionale e al Consiglio nazionale di disciplina
59. Ricorso al Consiglio amministrativo nazionale e al Consiglio nazionale di disciplina (16). Le impugnazioni previste dagli articoli 8, 16, ultimo comma, e 60, primo comma, della legge, escluse quelle proposte dal pubblico ministero, si propongono con ricorso redatto su carta da bollo, entro i termini rispettivamente indicati nei suddetti articoli della legge. I termini per la presentazione dei ricorsi sono perentori. Nei ricorsi in materia elettorale, di cui agli articoli, 8 e 16 della legge, su domanda del ricorrente, proposta nel ricorso o in successiva istanza, il Consiglio amministrativo nazionale pu sospendere per gravi motivi
(16/1) Comma aggiunto dall'art. 14, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 60. Contenuto del ricorso. Il ricorso di cui all'articolo precedente deve contenere i motivi su cui si fonda ed essere corredato: a) dall'indicazione degli estremi del provvedimento impugnato e, ove il ricorso riguardi la materia elettorale, degli estremi della proclamazione dei risultati elettorali; b) dai documenti eventualmente occorrenti a comprovare il suo fondamento; c) dalla ricevuta del versamento della somma di L. 800 stabilita dall'art. 1 del decreto legislativo 13 settembre 1946, n. 261. Tale versamento non richiesto per i ricorsi proposti dal pubblico ministero. In caso di mancato deposito della ricevuta, viene assegnato al ricorrente un termine per presentarla; d) dall'indicazione del recapito al quale l'interessato intende siano fatte le eventuali comunicazioni da parte del Consiglio amministrativo nazionale. In mancanza di tale indicazione le comunicazioni vengono depositate ad ogni effetto presso la segreteria del Consiglio amministrativo nazionale. 61. Presentazione, notificazione e comunicazione del ricorso. Il ricorso presentato o notificato al Consiglio amministrativo regionale o al Consiglio territoriale di disciplina che ha emesso la deliberazione impugnata; se ricorrente il giornalista, all'originale vanno allegate tre copie del ricorso in carta libera. La data di presentazione annotata in margine al ricorso a cura della segreteria del Consiglio, che ne rilascia ricevuta. Nei casi previsti dall'art. 60, primo comma, della legge, la segreteria del Consiglio comunica, senza indugio, con lettera raccomandata, copia del ricorso al pubblico ministero competente, se ricorrente il giornalista, o al giornalista, se ricorrente il pubblico ministero. Il ricorso e gli atti del procedimento rimangono depositati presso il Consiglio per trenta giorni successivi alla scadenza del termine stabilito per il ricorso; durante detto periodo il pubblico ministero, per i ricorsi in materia disciplinare, e l'interessato, in tutti i casi, possono prendere visione degli atti proporre deduzioni ed esibire documenti; nei dieci giorni successivi inoltre consentita la proposizione di motivi aggiunti (17). Il Consiglio, decorsi i termini di cui al comma precedente, deve, nei cinque giorni successivi, trasmettere al Consiglio amministrativo nazionale il ricorso ad esso presentato o notificato, unitamente alla prova della comunicazione di cui al terzo comma del presente articolo, alle deduzioni ed ai documenti di cui al comma precedente ed al fascicolo degli atti, nonch, in fascicolo separato, copia in carta libera del ricorso stesso e della deliberazione impugnata. (17) Il deposito del ricorso presso il Consiglio amministrativo regionale finalizzato alla realizzazione del contraddittorio secondo le forme previste nel quarto comma dello stesso articolo 61 (del Dpr n. 115/1965 o Regolamento per lesecuzione della legge n. 69/1963, ndr). Ed in questultima disposizione si prevede che linteressato pu prendere visione degli atti depositati presso il Consiglio amministrativo regionale in tutti i casi, e quindi anche nel caso del ricorso in materia elettorale. Ci che rileva, pertanto, non il mero mancato deposito del ricorso presso il Consiglio amministrativo regionale, ma il fatto che tale inosservanza del primo comma dellarticolo 61 abbia compromesso lo svolgimento del contraddittorio secondo le forme previste dal quarto comma dello stesso articolo 61....E irrilevante, infine, che nellarticolo 61 del Regolamento non sia prevista alcuna sanzione per lipotesi di sua inosservanza. Il mancato deposito del ricorso presso il Consiglio amministrativo regionale e lassenza del contraddittorio previsto nel quarto comma dellarticolo 61 hanno determinato il venir meno di una intera fase del procedimento Consiglio amministrativo regionale previsto dalla legge per la decisione del ricorso, con la conseguente sussistenza di un vizio di violazione di legge che determina la illegittimit del provvedimento conclusivo.....Linvocato articolo 2 del Dpr n. 1199/1971, anche se lo si volesse ritenere applicabile ai rapporti tra Consiglio amministrativo regionale e Consiglio amministrativo nazionale dellOrdine dei Giornalisti, pone rimedio allerronea presentazione di un ricorso Consiglio amministrativo regionale, ma non idoneo a sanare le violazioni del principio del contraddittorio verificatosi nella presente fattispecie (Cassazione, I sezione civile, sentenza n. 01053/1996, Cons. Ordine Giornalisti Lombardia contro Con. naz. Ordine Giornalisti). 62. Trattazione del ricorso.
La seduta per la trattazione del ricorso, fissata dal presidente del Consiglio amministrativo nazionale o del Consiglio nazionale di disciplina, ha luogo entro i 60 giorni successivi alla scadenza del termine stabilito per il ricorso stesso: a tal fine, tutti gli atti e documenti relativi al ricorso sono trasmessi tempestivamente alla commissione referente, la quale istruisce il ricorso e redige una relazione che comunica al presidente del Consiglio amministrativo nazionale o del Consiglio nazionale di disciplina almeno cinque giorni prima della seduta fissata per la discussione. La commissione, salva comunque la facolt concessa al Consiglio medesimo dal terzo comma del successivo art. 63, pu disporre indagini, acquisire nuovi elementi e richiedere le notizie che ritenga opportune (18). (18) Articolo cos modificato dall'art. 15, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n.138). 63. Esame del ricorso. Le sedute del Consiglio amministrativo nazionale e del Consiglio nazionale di disciplina non sono pubbliche. Le parti possono chiedere di essere sentite, proponendo apposita istanza contenuta nel ricorso o presentata entro i termini di cui al quarto comma dell'art. 61 del presente regolamento. Qualora il Consiglio amministrativo nazionale o il Consiglio nazionale di disciplina, ritenga necessario che l'interessato dia chiarimenti ovvero produca atti o documenti il presidente comunica i provvedimenti adottati all'interessato stesso a mezzo di lettera raccomandata, con le modalit previste dal precedente art. 60, lettera d), fissando un termine per la risposta. Se questa non giunga entro il termine stabilito la decisione presa in base agli atti che gi sono in possesso del Consiglio amministrativo nazionale e del Consiglio nazionale di disciplina.. Chiusa la discussione il presidente raccoglie i voti dei consiglieri e vota per ultimo. In caso di parit di voti prevale il voto del presidente. Il segretario del Consiglio amministrativo nazionale e del Consiglio nazionale di disciplina redige verbale delle sedute, osservate le modalit di cui all'art. 26 del presente regolamento. 64. Decisione del ricorso. La decisione deve contenere il nome del ricorrente, l'oggetto dell'impugnazione, i motivi sui quali si fonda, il dispositivo, l'indicazione del giorno, mese ed anno in cui pronunciata, la sottoscrizione del presidente e del segretario. La decisione depositata in originale nella segreteria del Consiglio amministrativo nazionale o del Consiglio nazionale di disciplina, ed notificata al ricorrente, a norma dell'art. 62 della legge, nel recapito dichiarato; ove sia stata omessa tale dichiarazione, la notifica si esegue presso il domicilio risultante dagli albi, dai registri o dagli elenchi speciali e, per i non iscritti, mediante depositi nella segreteria del Consiglio amministrativo nazionale o del Consiglio nazionale di disciplina, Le decisioni del Consiglio amministrativo nazionale o del Consiglio nazionale di disciplina sono immediatamente esecutive anche se impugnate davanti all'autorit giudiziaria (19). (19) Comma aggiunto dall'art. 14, D.P.R. 3 maggio 1972, n. 212 (Gazz. Uff. 29 maggio 1972, n. 138). 65. Ricorso in materia disciplinare. Per i ricorsi in materia disciplinare il pubblico ministero deve, entro la scadenza dei termini previsti dal comma quarto del precedente art. 61, presentare per iscritto le proprie conclusioni. Il Consiglio nazionale di disciplina, ricevuti dai Consigli territoriali di disciplina il ricorso e gli atti relativi, comunica senza indugio, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, le conclusioni del pubblico ministero all'incolpato, assegnandogli un termine non inferiore a trenta giorni per le sue discolpe. Scaduto detto termine, il Consiglio nazionale di disciplina nomina il relatore e stabilisce la seduta per la trattazione del ricorso. Le deliberazioni del Consiglio nazionale di disciplina sono adottate a votazione segreta; in caso di parit di voti prevale l'opinione pi favorevole all'incolpato. Si osservano le disposizioni degli articoli 59, 60, 61, 62, 63 e 64 del presente regolamento, in quanto applicabili. 66. Ricorso contro la elezione a componente del Consiglio amministrativo nazionale. Il ricorso contro il risultato delle elezioni di cui all'art. 16 della legge redatto in carta da bollo, presentato o notificato al Consiglio amministrativo nazionale. La data della presentazione annotata a margine del ricorso a cura della segreteria del Consiglio amministrativo nazionale che ne rilascia ricevuta. All'originale vanno
allegate quattro copie del ricorso in carta libera. Il Consiglio amministrativo nazionale richiede - nei cinque giorni successivi alla data di presentazione o di notificazione del ricorso - al Consiglio amministrativo regionale o interregionale competente, di trasmettere entro dieci giorni gli atti relativi alla elezione impugnata. Gli atti restano depositati per trenta giorni presso la segreteria del Consiglio amministrativo nazionale ed entro tale termine gli interessati possono prenderne visione, proporre deduzioni ed esibire documenti; nei dieci giorni successivi inoltre consentita la proposizione di motivi aggiunti. Per la trattazione e decisione dei ricorsi di cui al presente articolo si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni degli articoli 59, 60, 62, 63 e 64 del presente regolamento.
alle formalit relative alla sistemazione del seggio, a norma dell'art. 9, terzo comma, del presente regolamento; svolge, altres, gli adempimenti demandati al presidente del Consiglio dell'Ordine dall'art. 5 della legge. Il presidente dell'assemblea provvede, inoltre, a comunicare alla Commissione unica, entro otto giorni dalla proclamazione, i nominativi degli eletti a componenti del Consiglio amministrativo nazionale. 71. Norme regolatrici delle prime elezioni. Nelle prime elezioni dei Consigli regionali o interregionali e relativi Collegi dei revisori dei conti, nonch del Consiglio amministrativo nazionale, si osservano le disposizioni degli articoli 3, 4, 5 e 6 della legge e del Titolo I del presente regolamento, in quanto applicabili. Il certificato previsto dall'art. 10, secondo comma, del presente regolamento sostituito da una dichiarazione della Commissione unica attestante l'avvenuto pagamento delle quote dovute per il semestre in corso alla data di pubblicazione del regolamento stesso. 72. Convocazione dei primi Consigli regionali o interregionali. Il presidente dell'assemblea elettorale, entro tre giorni dalla proclamazione di tutti i componenti del Consiglio regionale o interregionale, trasmette al consigliere che ha riportato il maggior numero di voti - o in caso di parit di voti, al pi anziano di et - l'estratto del verbale di proclamazione degli eletti e lo invita a convocare il Consiglio, ai fini della costituzione e della elezione delle cariche, entro il termine di quindici giorni fissato dall'art. 66, quinto comma, della legge. La Commissione unica dispone che, all'atto dell'insediamento dei Consigli regionali o interregionali, siano ad essi consegnati i fascicoli personali dei rispettivi iscritti nell'albo, negli elenchi speciali e nel registro dei praticanti, nonch ogni documentazione concernente le pratiche in corso di loro competenza. Delle operazioni di consegna viene redatto apposito verbale. 73. Convocazione del primo Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine. La Commissione unica - entro quindici giorni dalla ricezione delle comunicazioni dei nominativi di tutti i componenti eletti - convoca il Consiglio nazionale ai fini della sua costituzione e della elezione delle cariche. Per l'elezione delle cariche del primo Consiglio nazionale si osservano le disposizioni di cui agli articoli 24 e 25 del presente regolamento. Dell'avvenuto insediamento del Consiglio nazionale data immediata comunicazione, a cura del segretario, alla Commissione unica, la quale provvede senza indugio a trasmettere le attivit patrimoniali esistenti, nonch l'archivio ed ogni documentazione concernente le pratiche in corso di competenza del Consiglio nazionale. Delle operazioni di consegna viene redatto apposito verbale. 74. Ricorsi contro i risultati delle elezioni dei primi Consigli regionali o interregionali e del primo Consiglio nazionale. Per i ricorsi contro i risultati delle elezioni dei primi Consigli regionali o interregionali e del primo Consiglio nazionale si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni contenute, rispettivamente, negli articoli 59 e seguenti e 66 del presente regolamento. I ricorsi di cui al comma precedente vanno presentati o notificati alla segreteria della Commissione unica, che ne cura la trasmissione al competente regionale o interregionale ovvero al Consiglio nazionale subito dopo il loro insediamento. 75. Norme transitorie per gli iscritti negli elenchi speciali. Le persone iscritte, alla data di entrata in vigore della legge, negli elenchi speciali di cui all'art. 4, quinto comma, ed all'art. 7, ultimo comma, del regio decreto 26 febbraio 1928, n. 384, sono iscritte, dai competenti Consigli regionali o interregionali, nei rispettivi elenchi speciali previsti dall'art. 28 della legge; esse conservano la precedente anzianit.
A). Consiglio amministrativo nazionale dellOrdine dei Giornalisti Giornalisti stranieri in Italia e cittadini stranieri che intendono diventare giornalisti in Italia. Le procedure stabilite dal Consiglio amministrativo nazionale dintesa con il Ministero della Giustizia (Circolare n. 1/2005).
1. CONSIDERAZIONI GENERALI La professione del giornalista regolamentata dalla legge 3 febbraio 1963, n. 69 e dal Regolamento esecutivo Dpr n. 115/1965. L'albo dei giornalisti, istituito presso ogni Consiglio dell'Ordine regionale, ripartito in due elenchi, uno dei professionisti e l'altro dei pubblicisti (art. 26 l. 69/1963). All'albo dei giornalisti annesso l'elenco dei giornalisti di nazionalit straniera (art. 28 l. 69/1963). La materia stata arricchita da importanti disposizioni statali e da direttive comunitarie che hanno esteso sempre pi i confini dell'Ordine professionale, derogando al requisito della cittadinanza italiana prima indispensabile ai fini dell'iscrizione all'Albo. Per meglio comprendere il combinato disposto di norme, necessario delineare dei casi pratici e ricostruire successivamente la normativa applicabile. 2. GIORNALISTI STRANIERI CHE VOGLIONO ESERCITARE LA LORO ATTIVITA' IN ITALIA. Innanzitutto si pensi ad un cittadino comunitario o extra comunitario che gi al suo Paese esercitava la professione di giornalista e che intende lavorare come giornalista in Italia. Davanti a s trova due strade. Pu chiedere in primo luogo l'iscrizione nell'elenco dei giornalisti di nazionalit straniera (art. 28 l. 9/1963). L'art. 36 della l. 69/1963 sancisce a riguardo che i giornalisti stranieri residenti in Italia possono ottenere l'iscrizione nell'elenco speciale di cui all'art. 28 sempre che lo Stato di cui sono cittadini pratichi il trattamento di reciprocit. Tale condizione non richiesta nei confronti del giornalista straniero, che abbia ottenuto il riconoscimento del diritto di asilo politico. Tale disposizione si applica evidentemente solo ai cittadini di Paesi extracomunitari. Infatti l'art. 9 della l. 428/1990 afferma, al comma II, che ai cittadini degli Stati membri delle Comunit europee non si applica la condizione di reciprocit richiesta dall'art. 36 l. 69/1963''. Tuttavia, a seguito dell'iscrizione nell'elenco speciale, il giornalista straniero non potr mai diventare direttore o vicedirettore responsabile di un giornale quotidiano o di un periodico o agenzia di stampa, poich l'art. 46 l. 69/1963, in combinato con la sentenza della Corte costituzionale italiana 10 luglio 1968 n. 98, ne richiede l'iscrizione nell'elenco dei giornalisti professionisti o nell'elenco dei pubblicisti. La seconda via per i giornalisti stranieri quella di avviare le procedure per il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti all'estero. Infatti, in base a direttive CEE (89/48/CEE, 92/51/CEE, 2001/19/CE) come attuate dai d.lgs. 115/1992, 319/1994, 277/2003, il cittadino comunitario che intende ottenere il riconoscimento di un titolo professionale conseguito nell'ambito dell'Unione Europea ai fini dell'esercizio della professione in Italia, deve presentare domanda di riconoscimento del suo titolo professionale al Ministero della Giustizia. E' possibile, infine, che in sede di riconoscimento del titolo venga richiesto anche il superamento di una misura compensativa, consistente in una prova attitudinale o in un tirocinio di adattamento (disciplinate dai decreti legislativi summenzionati). Nell'ipotesi che si tratti di un cittadino extra comunitario, si richiamano le stesse direttive europee recepite in Italia. con i d.lgs. 115/1992, 319/1994, 277/2003. Infatti, il d.lgs. 286/1998 (testo unico sullimmigrazione) e il DPR 394/1999 attuativo consentono di applicare le direttive europee suddette ai casi di riconoscimento di titoli professionali conseguiti in ambito extra comunitario, prevedendo tuttavia alcune formalit in pi.
Pertanto il cittadino extra comunitario, che abbia conseguito il titolo di giornalista nel suo Paese e che voglia esercitare la professione in Italia, pu chiedere al Ministero della Giustizia il riconoscimento del titolo gi conseguito all'estero. In sede di riconoscimento il Ministero potr subordinare l'iscrizione all'Albo del richiedente al superamento di una prova attitudinale (e non anche del tirocinio di adattamento) da svolgersi presso il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti. 3. CITTADINI STRANIERI CHE GIA' LAVORANO IN ITALIA E VOGLIONO DIVENTARE GIORNALISTI IN ITALIA Anche in tale ipotesi bisogna distinguere a seconda che si tratti di un cittadino comunitario o extra comunitario. L'art. 9 l. 428/1990 equipara, infatti, i cittadini degli Stati membri delle Comunit europee ai cittadini italiani in ordine all'iscrizione nel registro dei praticanti e all'elenco dei pubblicisti, aggiungendosi cos alla normativa che aveva accomunato in precedenza i cittadini comunitari e quelli nazionali quanto all'iscrizione all'albo dei professionisti. L'art. 9 l. 52/1996, inoltre, equipara i cittadini comunitari ai cittadini italiani nel settore della stampa, con riferimento in particolare al direttore responsabile e al proprietario di giornali o altri periodici. In questo caso, pertanto, il cittadino comunitario tenuto a rispettare la legge professionale che detta requisiti e condizioni per l'iscrizione, per lui come per ciascun cittadino italiano, senza discriminazioni. E il caso di sottolineare che sono equiparati ai cittadini comunitari anche i cittadini di NORVEGIA, ISLANDA e LIECHTENSTEIN, in attuazione dei Regolamenti CEE nn. 1408/71, 1612/68 e 574/72, nonch del Regolamento n. 307/1999 che dispone lestensione agli studenti delle norme contenute negli stessi Regolamenti 1408/71 e 574/72; i cittadini della SVIZZERA, a decorrere dal 1 giugno 2002, in virt dello specifico accordo bilaterale sottoscritto in data 21.6.1999 e ratificato in data 17.04.2002, che recepisce i Regolamenti 1408/71 e 307/99 sopra menzionati; i cittadini della REPUBBLICA DI SAN MARINO, sulla base del Trattato di Amicizia e Buon Vicinato del 31 marzo 1939, ratificato con legge 6 giugno 1939, n.132. Nel caso in cui il candidato sia in possesso di doppia cittadinanza, una delle quali sia quella italiana, prevale quest'ultima (legge 31 maggio 1995, n.218 di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato, art.19 paragrafo 2). Nell'ipotesi che sia il cittadino extra comunitario a risiedere in Italia e a voler conseguire il titolo professionale in Italia, ci si chiede se anche a lui possa applicarsi la normativa italiana, ai fini dell'iscrizione all'albo dei pubblicisti e a quello dei professionisti. Lart. 37 del d.lgs. 286/1998 chiarisce la questione sancendo che agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, in possesso dei titoli professionali legalmente riconosciuti in Italia abilitanti allesercizio delle professioni, consentita, in deroga alle disposizioni che prevedono il requisito della cittadinanza italiana, liscrizione agli Ordini e Collegi professionali. In conclusione, agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia si applicano, analogamente ai cittadini comunitari, le disposizioni di legge italiane concernenti la professione giornalistica, a cominciare dalla legge ordinistica n. 69/1963. Quanto detto trova conferma anche in un parere rilasciato a questo Consiglio dal Ministero della giustizia, prot. 3/5670 del 13 maggio 2005. .
La normativa prevista da una direttiva comunitaria. Pubblicato in GU il decreto sulle misure compensative per i giornalisti stranieri, che vogliono esercitare la professione in Italia. Dovranno studiare 11 materie..
E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 7 del 10 gennaio 2007, il decreto 17 novembre 2006, n. 304, che disciplina le misure compensative che possono essere richieste ai giornalisti professionisti stranieri che vogliono esercitare la professione in Italia. A tal fine essi devono presentare domanda al Ministero della Giustizia che potr accogliere la domanda subordinandola all'applicazione delle misure compensative costituite da una prova attitudinale o da un tirocinio di adattamento. L'applicazione di dette misure disposta su parere del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, chiamato ad esprimersi in sede di conferenza di servizi convocata dal Ministero della Giustizia. Lallegato A pubblica lELENCO DELLE MATERIE, che
i giornalisti stranieri devono conoscere qualora debbano sostenere la prova attitudinale prevista dalla normativa europea (direttiva 89/48/Ce calata nel dlgs 115/1992): 1) Diritti, doveri, etica e deontologia dell'informazione; 2) Elementi di storia del giornalismo e della comunicazione di massa; 3) Elementi di storia moderna e contemporanea; 4) Elementi di sociologia e psicologia dell'opinione pubblica; 5) Norme giuridiche attinenti all'informazione: elementi di diritto pubblico; norme civili, penali e amministrative concernenti la stampa; ordinamento giuridico della professione di giornalista; 6) Normativa comunitaria sull'informazione; 7) Teoria e tecniche dell'informazione giornalistica; 8) Metodi e strumenti di ricerca per il giornalismo; 9) Elementi di grafica della comunicazione giornalistica; 10) Elementi di informatica applicata al giornalismo; 11) Elementi di fotogiornalismo e di radiogiornalismo. La prova attitudinale (art. 8 del dlgs 115/1992) consiste in un esame volto ad accertare le conoscenze professionali e deontologiche ed a valutare la capacit all'esercizio della professione, tenendo conto che il richiedente il riconoscimento un professionista qualificato nel Paese di origine o di provenienza. 2. Le materie su cui svolgere l'esame devono essere scelte in relazione alla loro importanza essenziale per l'esercizio della professione. 3. In caso di esito sfavorevole, la prova attitudinale pu essere ripetuta non prima di sei mesi. 3-bis. L'esame di cui al comma 1, si articola in una prova scritta o pratica e orale o in una prova orale da svolgersi in lingua italiana sulla base dei contenuti delle materie stabilite a seguito della procedura di cui all'articolo 12. Questo decreto ministeriale figlio dell articolo 6 del decreto legislativo 2 maggio 1994 n. 319 (Attuazione della direttiva 92/51/CEE relativa ad un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale che integra la direttiva 89/48/CEE), che, in presenza di determinate condizioni, subordina il riconoscimento dei titoli al superamento di una prova attitudinale o di un tirocinio di adattamento. Arti colo 6. Misure compensative. 1. Qualora il richiedente sia in possesso di un titolo di formazione dello stesso livello o di livello superiore a quello prescritto per l'accesso o l'esercizio delle attivit di cui all'art. 2, il riconoscimento subordinato, a scelta del richiedente, al compimento di un tirocinio di adattamento della durata massima di tre anni oppure al superamento di una prova attitudinale: a) se la formazione professionale attestata dai titoli di cui all'art. 1 e all'art. 3 verte su materie sostanzialmente diverse da quelle contemplate nella formazione professionale prescritta dalla legislazione vigente; b) se la professione cui si riferisce il riconoscimento dei titoli comprende attivit professionali che non esistono nella professione corrispondente del Paese che ha rilasciato i titoli o nella professione esercitata ai sensi dell'art. 3, comma 1. 2. Il riconoscimento , altres, subordinato, a scelta del richiedente, al compimento di un tirocinio di adattamento della durata massima di tre anni, oppure al superamento di una prova attitudinale, se riguarda professioni per il cui accesso o esercizio richiesto il possesso di un titolo di formazione rispondente ai requisiti dell'art. 1, comma 3, lettera a), ed il richiedente possiede un titolo di formazione rispondente ai requisiti di cui all'art. 1, comma 3, lettera b) o lettera c). 2-bis. Quanto previsto al comma 1 subordinato alla verifica del fatto che le conoscenze acquisite dal richiedente nel corso della propria esperienza professionale non colmino in tutto o in parte la differenza sostanziale di cui allo stesso comma 1 (2). (2) Comma aggiunto dall'art. 2, D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 277. Larticolo 2 del dlgs 70/2003 definisce professione regolamentata quella professione riconosciuta ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 115 (Attuazione della direttiva 89/48/CEE) ovvero ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 2 maggio 1994 n. 319 (Attuazione
della direttiva 92/51/CEE relativa ad un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale che integra la direttiva 89/48/CEE). Il dlgs 70/2003, il dlgs 319/1994 e il dlgs 277/2003 europeizzano la professione italiana di giornalista. Soltanto nel 2003, con il dlgs 277 citato, la Repubblica italiana ha compiuto un atto di riparazione parziale, modificando la tabella delle professioni (allegato C) inclusa nel dlgs 319/1994 (che ingloba la direttiva 92/51/CEE). Oggi, infatti, la professione di giornalista rientra tra quelle caratterizzate dal possesso del diploma (e non dalla laurea) riconosciute come tali dal dlgs 2 maggio 1994 n. 319, che ha dato attuazione alla direttiva 92/51/CEE relativa ad un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale che integra la direttiva 89/48/CEE. Il dlgs 8 luglio 2003 n. 277 ha dato, invece, attuazione della direttiva 2001/19/CE, che modifica le direttive del Consiglio relative al sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali. Lallegato II (di cui all'art. 2, comma 1, lettera l) del dlgs 277/2003 cita espressamente la professione di giornalista come vigilata dal Ministero della Giustizia. Lallegato II del dlgs 277/2003 ha anche sostituito, come riferito, lallegato C del dlgs 319/1994. I dlgs 277/2003 e 319/1994 in sostanza dicono, con lallegato II (ex allegato C), che la professione giornalistica (italiana), organizzata (ex legge 69/1963) con lOrdine e lAlbo (in base allart. 2229 Cc) e costituzionalmente legittima (sentenze 11 e 98/1968, 2/1971, 71/1991, 505/1995 e 38/1997 della Consulta), ha oggi s il riconoscimento dellUnione europea, ma a un livello inferiore rispetto a quelle comprese nellallegato A del Dlgs 115/1992 caratterizzate dalla laurea. Con la riforma Mastella, questo gap dovrebbe essere superato, prevedendo la laurea come titolo obbligatorio per laccesso al praticantato giornalistico (nel rispetto del comma 18 dellarticolo 1 della legge 4/1999).
B). DECRETO 17 novembre 2006, n. 304. Regolamento di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, in materia di misure compensative per l'esercizio della professione di giornalista professionista. (GU n. 7 del 10-1-2007)
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto il decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, attuativo della direttiva 92/51/CEE relativa ad un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale che integra la direttiva 89/48/CEE, cos come modificato dal decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 277, attuativo della direttiva 2001/19/CE; Visto l'articolo 6 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319 che, in presenza di determinate condizioni, subordina il riconoscimento dei titoli al superamento di una prova attitudinale o di un tirocinio di adattamento; Visto, in particolare, il combinato disposto degli articoli 11 e 13 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, secondo il quale sono definite, mediante decreto del Ministro della giustizia, le eventuali ulteriori procedure necessarie per assicurare lo svolgimento e la conclusione delle misure compensative previste per il riconoscimento dei titoli nell'ipotesi di formazione professionale sostanzialmente diversa da quella contemplata nell'ordinamento italiano; Uditi i pareri resi dal Consiglio di Stato, espressi dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 16 maggio 2005 e nell'adunanza dell'11 aprile 2006; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri a norma dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (nota n. 2268 del 26 aprile 2006); Adotta il seguente regolamento:
Art. 1. Definizioni 1. Ai fini del presente regolamento si intende per: a) decreto legislativo, il decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, cos come modificato dal decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 277, attuativo della direttiva 2001/19/CE; b) decreto ministeriale di riconoscimento, il decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell'articolo 14, comma 6, del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319; c) richiedente, il cittadino comunitario che domanda, ai fini dell'esercizio della professione di giornalista professionista in Italia, il riconoscimento del titolo rilasciato dal Paese di appartenenza attestante una formazione professionale al cui possesso la legislazione del medesimo Stato subordina l'esercizio o l'accesso alla professione. Art. 2. Contenuto della prova attitudinale 1. La prova attitudinale prevista dall'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo ha luogo, almeno due volte l'anno presso il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. L'esame, da svolgersi in lingua italiana, si articola nella prova scritta e nella prova orale. 2. L'esame si svolge nel rispetto delle condizioni stabilite nel decreto ministeriale di riconoscimento e verte sulle materie ivi indicate. Il decreto di riconoscimento individua le materie d'esame tra quelle elencate nell'allegato A al presente regolamento. 3. La prova scritta, della durata massima di tre ore, consiste nella redazione di un articolo su argomenti di attualita' scelti dal candidato tra quelli, in numero non inferiore a sei (interno, esteri, economia-sindacato, cronaca, sport, cultura-spettacolo) proposti dalla Commissione, nonche' sulla base dell'eventuale documentazione dalla stessa fornita. La misura di tale articolo deve essere di sessanta righe per 60 battute. 4. La prova orale verte sulle materie indicate nel decreto ministeriale di riconoscimento quali
materie su cui svolgere la prova orale, oltre che su ordinamento e deontologia professionale. 5. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine provvede a predisporre un programma relativo alle materie d'esame indicate nell'allegato sub A) che dovra' essere consegnato ai candidati, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, almeno sessanta giorni prima della prova scritta. Art. 3. Commissione d'esame 1. Presso il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti istituita una commissione d'esame per lo svolgimento della prova attitudinale, composta da cinque membri effettivi e da cinque membri supplenti. 2. La nomina di due membri effettivi e di due membri supplenti effettuata tra iscritti all'albo dei giornalisti, elenco professionisti, con almeno otto anni di anzianit di iscrizione in tale elenco, designati dal Consiglio amministrativo nazionale; la nomina di due membri effettivi e di due membri supplenti ' effettuata tra professori di prima o di seconda fascia o ricercatori confermati presso una Universita' della Repubblica nelle materie elencate nell'allegato A al presente decreto; la nomina di un membro effettivo e di un membro supplente effettuata tra i magistrati dei distretto della Corte di Appello di Roma o collocati fuori ruolo presso amministrazioni od organi centrali dello Stato, con qualifica non inferiore a quella di magistrato di appello. 3. La commissione e' nominata con decreto del Ministro della giustizia e dura in carica tre anni. La commissione presieduta dal componente, designato dal Consiglio nazionale, con maggiore anzianit di iscrizione all'albo professionale, giudica e delibera con la presenza dei cinque componenti effettivi. In caso di assenza o impedimento dei componenti effettivi, subentrano i corrispondenti componenti supplenti, in ordine di anzianit. In caso di assenza o impedimento del presidente, la commissione e' presieduta dal componente, effettivo o supplente, con maggiore anzianit di iscrizione all'albo professionale. Le funzioni di segretario sono svolte dal componente, designato dal Consiglio amministrativo nazionale, avente minore anzianit di iscrizione all'albo professionale. Le deliberazioni e le valutazioni diverse da quelle disciplinate dall'articolo 6 sono adottate a maggioranza. 4. Il rimborso delle spese sostenute dai componenti della commissione, nonch i compensi, determinati dal Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti sono a carico del predetto Consiglio. Art. 4. Vigilanza sugli esami 1. Il Ministro della giustizia esercita l'alta sorveglianza sugli esami e sulla commissione prevista all'articolo 3, in conformit alle disposizioni contenute nella legge 3 febbraio 1963, n. 69 e successive integrazioni. Art. 5. Svolgimento dell'esame 1. Il richiedente presenta al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti domanda di ammissione all'esame redatta secondo lo schema allegato sub B) al presente regolamento, unitamente a copia del decreto ministeriale di riconoscimento, autenticata anche ai sensi delle disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, ed a copia di un documento di identit. 2. Entro il termine massimo di sessanta giorni dal ricevimento della domanda, la Commissione si riunisce su convocazione del presidente per la fissazione del calendario delle prove di esame. Tra la data fissata per lo svolgimento della prova scritta e quella della prova orale non puo' intercorrere un intervallo inferiore a trenta e superiore a sessanta giorni. Della convocazione della commissione e del calendario delle prove e' data immediata comunicazione all'interessato, al recapito da questi indicato nella domanda, ed al Ministero della giustizia, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
Art. 6. Valutazione della prova attitudinale 1. Per la valutazione di ciascuna prova ogni componente della commissione dispone di dieci punti di merito. Alla prova orale sono ammessi coloro che abbiano riportato nella prova scritta una votazione minima complessiva pari a trenta. Si considera superato l'esame da parte dei candidati che abbiano conseguito, anche nella prova orale, un punteggio complessivo non inferiore a trenta. 2. Allo svolgimento della prova scritta presenziano almeno due componenti della commissione. 3. Dell'avvenuto superamento dell'esame la commissione rilascia certificazione all'interessato ai fini del l'iscrizione all'albo. 4. In caso di esito sfavorevole, la prova attitudinale puo' essere ripetuta non prima di sei mesi. 5. Il Consiglio dell'ordine da' immediata comunicazione al Ministero della giustizia dell'esito della prova attitudinale, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Art. 7. Oggetto e svolgimento del tirocinio 1. Il tirocinio di adattamento, di cui all'articolo 9 del decreto legislativo, ha una durata massima di tre anni. Esso consiste nello svolgimento di attivit giornalistica continuativa e retribuita per uno o piu' organi di informazione, nazionali o locali, regolarmente registrati. 2. Il direttore o i direttori degli organi di informazione, a conclusione del tirocinio di adattamento, predispone una relazione motivata contenente la valutazione, favorevole o sfavorevole, dell'attivita' complessivamente svolta e ne rilascia copia all'interessato. Art. 8. Obblighi del tirocinante 1. Il tirocinante e' tenuto all'osservanza delle norme di deontologia professionale. Art. 9. Registro dei tirocinanti 1. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti istituisce e tiene presso di s il registro dei tirocinanti nel quale devono essere iscritti coloro che, muniti di decreto ministeriale di riconoscimento di titolo conseguito all'estero, intendono svolgere il tirocinio di adattamento. 2. Nel registro dei tirocinanti sono riportati: a) numero d'ordine attribuito al tirocinante, cognome e nome, luogo e data di nascita, residenza, titolo di studio e numero di codice fiscale; b) data di decorrenza dell'iscrizione; c) indicazione dell'organo o degli organi di informazione per i quali svolto il tirocinio di adattamento; d) eventuali provvedimenti di sospensione del tirocinio; e) data di compimento del periodo di effettivo tirocinio; f) data dei rilascio del certificato di compiuto tirocinio; g) data della cancellazione con relativa motivazione. Art. 10. Iscrizione 1. L'iscrizione al registro dei tirocinanti si ottiene a seguito di istanza al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti, redatta secondo lo schema allegato sub C) al presente regolamento. 2. Nella domanda il richiedente deve dichiarare di impegnarsi ad effettuare il tirocinio di adattamento, indicando il relativo od i relativi organi di informazione. 3. La domanda deve essere corredata dai seguenti documenti: a) copia di un documento di identita'; b) copia autenticata del decreto ministeriale di riconoscimento, ai sensi del decreto legislativo; c) attestazione di disponibilita' del direttore o dei direttori degli organi di informazione per i quali si svolge il tirocinio; d) n. 2 fotografie autenticate formato tessera; in alternativa, a richiesta dell'interessato, le
fotografie possono essere autenticate dall'ufficio ricevente. 4. Nella domanda, sottoscritta dal richiedente, devono essere elencati i documenti allegati; deve altresi' essere espresso l'impegno a dare comunicazione delle eventuali sopravvenute variazioni entro trenta giorni dal verificarsi delle stesse. 5. La domanda di iscrizione pu essere inviata al Consiglio amministrativo nazionale a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, oppure puo' essere presentata direttamente presso gli uffici del Consiglio amministrativo nazionale. In caso di consegna presso gli uffici, il Consiglio amministrativo nazionale, previa apposizione sulla domanda del timbro e della data di ricevimento, rilascia ricevuta di presentazione della domanda al praticante stesso o a persona da lui delegata. 6. E' inammissibile la domanda incompleta o difforme dalle previsioni del presente articolo, quando non sia possibile la regolarizzazione. Art. 11. Delibera di iscrizione 1. Il Presidente del Consiglio amministrativo nazionale provvede alla iscrizione nel registro dei tirocinanti entro quindici giorni dalla data di presentazione della domanda. 2. L'iscrizione decorre dalla data della delibera del Consiglio amministrativo nazionale. 3. Il mancato accoglimento della domanda di iscrizione deve essere motivato. La segreteria del Consiglio amministrativo nazionale provvede entro dieci giorni a dare comunicazione della deliberazione adottata all'interessato, nonche' al direttore o ai direttori degli organi di informazione indicati per il tirocinio di adattamento, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Art. 12. Modalit di svolgimento e valutazione del tirocinio 1. Ogni sei mesi, il direttore dell'organo di informazione rilascia al tirocinante una dichiarazione sulle attivita' svolte dallo stesso. Tale dichiarazione trasmessa dall'interessato al Consiglio nazionale dell'Ordine. 2. Al compimento del tirocinio, entro il termine massimo di quindici, il direttore trasmette al Consiglio amministrativo nazionale la relazione sullo svolgimento del tirocinio prevista dall'articolo 7, comma 2. 3. In caso di valutazione favorevole, il Presidente del Consiglio amministrativo nazionale rilascia un certificato di compiuto tirocinio entro il termine massimo di quindici giorni dal ricevimento della relazione. 4. In caso di valutazione sfavorevole, il Consiglio amministrativo nazionale provvede all'audizione del tirocinante. Qualora ritenga di confermare la valutazione del direttore, emette provvedimento motivato di diniego di certificato di compiuto tirocinio; qualora ritenga, al contrario, di disattendere la valutazione sfavorevole del direttore, emette provvedimento motivato sul punto e rilascia certificato di compiuto tirocinio nei termini di cui al comma 3. 5. In caso di valutazione finale sfavorevole, il tirocinio pu essere immediatamente ripetuto. Art. 13. Sospensione e interruzione del tirocinio 1. Tutti gli eventi che impediscono l'effettivo svolgimento del tirocinio per una durata superiore a un sesto e inferiore alla met della sua durata complessiva sono causa di sospensione del tirocinio stesso. 2. Tutti gli eventi che impediscono l'effettivo svolgimento del tirocinio per una durata superiore alla met della sua durata complessiva sono causa di interruzione del tirocinio stesso. 3. Il direttore dell'organo di informazione presso cui si svolge il tirocinio informa il Consiglio amministrativo nazionale della causa di sospensione di cui al comma 1 e della causa di interruzione di cui al comma 2, nonch della ripresa del tirocinio nel caso di cui al comma 1. 4. Il Consiglio amministrativo nazionale delibera la sospensione per un periodo comunque non superiore ad un anno.
5. La sospensione e l'interruzione del tirocinio sono dichiarate dal Consiglio amministrativo nazionale con provvedimento comunicato all'interessato e al direttore dell'organo di informazione presso cui si svolge il tirocinio entro quindici giorni con lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Art. 14. Cancellazione dal registro dei tirocinanti 1. Il Consiglio amministrativo nazionale delibera la cancellazione dal registro dei tirocinanti nei seguenti casi: a) rinuncia all'iscrizione; b) dichiarazione di interruzione del tirocinio; c) condanna definitiva per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro l'amministrazione della giustizia, contro la fede pubblica, contro l'economia pubblica, oppure per ogni altro delitto non colposo, per il quale la legge commini la pena della reclusione non inferiore nel minimo di due anni o nel massimo di cinque anni; d) rilascio del certificato di iscrizione nell'elenco dei giornalisti professionisti. 2. La delibera del Consiglio nazionale di cancellazione dell'iscrizione nel registro dei tirocinanti deve essere comunicata all'interessato e al direttore dell'organo di informazione presso cui stato svolto il tirocinio entro quindici giorni con lettera raccomandata con avviso di ricevimento, salvo che la delibera di cancellazione sia stata comunicata contestualmente a quella di interruzione del tirocinio. Art. 15. Sospensione dal registro dei tirocinanti 1. In caso di condanna, anche in primo grado, per uno dei delitti di cui all'articolo 14, comma 1, lettera c), il Consiglio amministrativo nazionale delibera la sospensione dell'iscrizione dal registro dei tirocinanti. 2. La delibera del Consiglio nazionale di sospensione dell'iscrizione nel registro dei tirocinanti deve essere comunicata all'interessato e al direttore dell'organo di informazione presso cui stato svolto il tirocinio entro quindici giorni con lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sar inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Roma, 17 novembre 2006 Il Ministro: Mastella Visto, il Guardasigilli: Mastella Registrato alla Corte dei conti il 27 dicembre 2006 istituzionali, registro n. 13, foglio n. 120 Allegati Allegato A ELENCO DELLE MATERIE 1) Diritti, doveri, etica e deontologia dell'informazione; 2) Elementi di storia del giornalismo e della comunicazione di massa; 3) Elementi di storia moderna e contemporanea; 4) Elementi di sociologia e psicologia dell'opinione pubblica; 5) Norme giuridiche attinenti all'informazione: elementi di diritto pubblico; norme civili, penali e amministrative concernenti la stampa; ordinamento giuridico della professione di giornalista; 6) Normativa comunitaria sull'informazione; 7) Teoria e tecniche dell'informazione giornalistica; 8) Metodi e strumenti di ricerca per il giornalismo; Ministeri
9) Elementi di grafica della comunicazione giornalistica; 10) Elementi di informatica applicata al giornalismo; 11) Elementi di fotogiornalismo e di radiogiornalismo. Allegato B Al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Il/la sottoscritto/a .... nato/a .... il .... a ...., cittadino/a .... residente in ....; in possesso del titolo professionale di .... rilasciato da .... a compimento di un corso di studi di .... anni, comprendente le materie sostenute presso l'Universita' .... con sede in ...., iscritto all'associazione professionale di .... dal .... (1) ed in possesso del decreto di riconoscimento del proprio titolo professionale rilasciato dal Ministero della giustizia in data .... domanda ai sensi e per gli effetti dell'articolo 8 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, di poter partecipare alla prova attitudinale secondo quanto previsto nel decreto di riconoscimento di cui sopra. Data e Firma (1) Ove sussista il requisito. Allegato C Al Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Il/la sottoscritto/a .... nato/a .... il .... a ...., cittadino/a .... residente in .... in possesso del titolo professionale di .... rilasciato da .... a compimento di un corso di studi di .... anni, comprendente le materie sostenute presso l'Universita' .... con sede in ...., iscritto all'associazione professionale di .... dal .... (1) ed in possesso del decreto di riconoscimento del proprio titolo professionale rilasciato dal Ministero della giustizia in data .... domanda ai sensi e per gli effetti dell'articolo 9 del decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 319, di essere iscritto al registro dei tirocinanti secondo quanto previsto nel decreto di riconoscimento di cui sopra; dichiara di impegnarsi ad effettuare il tirocinio di adattamento presso i seguenti organi di informazione: .... .... .... Data e Firma 1. (1) Ove sussista il requisito.
C). Decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 (1) (2). Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 13
agosto 2011, n. 188. - (2) Convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 14 settembre 2011, n. 148.
TITOLO II. LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO Art. 3 Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attivit economiche
comma 5. Fermo restando l'esame di Stato di cui all'articolo 33, quinto comma, della Costituzione per l'accesso alle professioni regolamentate, gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attivit risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralit di offerta che garantisca l'effettiva possibilit di scelta degli utenti nell'ambito della pi ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Con decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi: (57) a) l'accesso alla professione libero e il suo esercizio fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalit o, in caso di esercizio dell'attivit in forma societaria, della sede legale della societ professionale; (52) b) previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovr integrare tale previsione; c) la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attivit formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione; (61) [d) il compenso spettante al professionista pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessit dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; (59) (62)] e) a tutela del cliente, il professionista tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attivit professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilit professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono
essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti; f) gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente; g) la pubblicit informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attivit professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie. 5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali in contrasto con i princpi di cui al comma 5, lettere da a) a g), sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012. (58) 5-ter. Il Governo, entro il 31 dicembre 2012, provvede a raccogliere le disposizioni aventi forza di legge che non risultano abrogate per effetto del comma 5-bis in un testo unico da emanare ai sensi dell articolo 17 -bis della legge 23 agosto 1988, n. 400. (58)
D). Dpr 7 agosto 2012 n. 137. Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. (GU n. 189 del 14-8-2012)
Ecco il testo del Decreto del Presidente della Repubblica Capo I Disposizioni generali IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 87, comma quinto, della Costituzione; Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400; isto l'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 15 giugno 2012; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'Adunanza del 5 luglio 2012; Acquisiti i pareri delle competenti commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 3 agosto 2012; Sulla proposta del Ministro della giustizia; Emana il seguente regolamento: Art. 1 Definizione e ambito di applicazione 1. Ai fini del presente decreto: a) per professione regolamentata si intende l'attivita', o l'insieme delle attivita', riservate per espressa disposizione di legge o non riservate, il cui esercizio e' consentito solo a seguito d'iscrizione in ordini o collegi subordinatamente al possesso di qualifiche professionali o all'accertamento delle specifiche professionalita'; b) per professionista si intende l'esercente la professione regolamentata di cui alla lettera a). 2. Il presente decreto si applica alle professioni regolamentate e ai relativi professionisti. Art. 2 Accesso ed esercizio dell'attivita' professionale 1. Ferma la disciplina dell'esame di Stato, quale prevista in attuazione dei principi di cui all'articolo 33 della Costituzione, e salvo quanto previsto dal presente articolo, l'accesso alle professioni regolamentate e' libero. Sono vietate limitazioni alle iscrizioni agli albi professionali che non sono fondate su espresse previsioni inerenti al possesso o al riconoscimento dei titoli previsti dalla legge per la qualifica e l'esercizio professionale, ovvero alla mancanza di condanne penali o disciplinari irrevocabili o ad altri motivi imperativi di interesse generale. 2. L'esercizio della professione e' libero e fondato sull'autonomia e indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnico. La formazione di albi speciali, legittimanti specifici esercizi dell'attivita' professionale, fondati su specializzazioni
ovvero titoli o esami ulteriori, e' ammessa solo su previsione espressa di legge. 3. Non sono ammesse limitazioni, in qualsiasi forma, anche attraverso previsioni deontologiche, del numero di persone titolate a esercitare la professione, con attivita' anche abituale e prevalente, su tutto o parte del territorio dello Stato, salve deroghe espresse fondate su ragioni di pubblico interesse, quale la tutela della salute. E' fatta salva l'applicazione delle disposizioni sull'esercizio delle funzioni notarili. 4. Sono in ogni caso vietate limitazioni discriminatorie, anche indirette, all'accesso e all'esercizio della professione, fondate sulla nazionalita' del professionista o sulla sede legale dell'associazione professionale o della societa' tra professionisti. Art. 3 Albo unico nazionale 1. Gli albi territoriali relativi alle singole professioni regolamentate, tenuti dai rispettivi consigli dell'ordine o del collegio territoriale, sono pubblici e recano l'anagrafe di tutti gli iscritti, con l'annotazione dei provvedimenti disciplinari adottati nei loro confronti. 2. L'insieme degli albi territoriali di ogni professione forma l'albo unico nazionale degli iscritti, tenuto dal Consiglio amministrativo nazionale competente. I consigli territoriali forniscono senza indugio per via telematica ai consigli nazionali tutte le informazioni rilevanti ai fini dell'aggiornamento dell'albo unico nazionale. Art. 4 Libera concorrenza e pubblicita' informativa 1. E' ammessa con ogni mezzo la pubblicita' informativa avente ad oggetto l'attivita' delle professioni regolamentate, le specializzazioni, i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni. 2. La pubblicita' informativa di cui al comma 1 dev'essere funzionale all'oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l'obbligo del segreto professionale e non dev'essere equivoca, ingannevole o denigratoria. 3. La violazione della disposizione di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare, oltre a integrare una violazione delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 6 settembre 2005, n. 206, e 2 agosto 2007, n. 145. Art. 5 Obbligo di assicurazione 1. Il professionista e' tenuto a stipulare, anche per il tramite di convenzioni collettive negoziate dai consigli nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti, idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall'esercizio dell'attivita' professionale, comprese le attivita' di custodia di documenti e valori ricevuti dal cliente stesso. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva. 2. La violazione della disposizione di cui al comma 1 costituisce illecito disciplinare. 3. Al fine di consentire la negoziazione delle convenzioni collettive di cui al comma 1, l'obbligo di assicurazione di cui al presente articolo acquista efficacia decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente decreto. Art. 6 Tirocinio per l'accesso 1. Il tirocinio professionale
e'
obbligatorio
ove
previsto
dai singoli
ordinamenti professionali, e ha una durata massima di diciotto mesi. Resta ferma l'esclusione delle professioni sanitarie prevista dall'articolo 9, comma 6, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il tirocinio consiste nell'addestramento, a contenuto teorico e pratico, del praticante, ed e' finalizzato a conseguire le capacita' necessarie per l'esercizio e la gestione organizzativa della professione. 2. Presso il consiglio dell'ordine o del collegio territoriale e' tenuto il registro dei praticanti, l'iscrizione al quale e' condizione per lo svolgimento del tirocinio professionale. Ai fini dell'iscrizione nel registro dei praticanti e' necessario, salva l'ipotesi di cui al comma 4, secondo periodo, aver conseguito la laurea o il diverso titolo di istruzione previsti dalla legge per l'accesso alla professione regolamentata, ferme restando le altre disposizioni previste dall'ordinamento universitario. 3. Il professionista affidatario deve avere almeno cinque anni di anzianita' di iscrizione all'albo, e' tenuto ad assicurare che il tirocinio si svolga in modo funzionale alla sua finalita' e non puo' assumere la funzione per piu' di tre praticanti contemporaneamente, salva la motivata autorizzazione rilasciata dal competente consiglio territoriale sulla base di criteri concernenti l'attivita' professionale del richiedente e l'organizzazione della stessa, stabiliti con regolamento del Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine o del collegio, previo parere vincolante del ministro vigilante. 4. Il tirocinio puo' essere svolto, in misura non superiore a sei mesi, presso enti o professionisti di altri Paesi con titolo equivalente e abilitati all'esercizio della professione. Il tirocinio puo' essere altresi' svolto per i primi sei mesi, in presenza di specifica convenzione quadro tra il Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine o collegio, il ministro dell'istruzione, universita' e ricerca, e il ministro vigilante, in concomitanza con l'ultimo anno del corso di studio per il conseguimento della laurea necessaria. I consigli territoriali e le universita' pubbliche e private possono stipulare convenzioni, conformi a quella di cui al periodo precedente, per regolare i reciproci rapporti. Possono essere stipulate analoghe convenzioni tra i consigli nazionali degli ordini o collegi e il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, per lo svolgimento del tirocinio presso pubbliche amministrazioni, all'esito del corso di laurea. Resta ferma l'esclusione delle professioni sanitarie prevista dall'articolo 9, comma 6, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. 5. Il tirocinio puo' essere svolto in costanza di rapporto di pubblico impiego ovvero di rapporto di lavoro subordinato privato, purche' le relative discipline prevedano modalita' e orari di lavoro idonei a consentirne l'effettivo svolgimento. Sul rispetto di tale disposizione vigila il locale consiglio dell'ordine o collegio. 6. Il tirocinio professionale non determina l'instaurazione di rapporto di lavoro subordinato anche occasionale, fermo quanto disposto dall'articolo 9, comma 4, ultimo periodo, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. 7. L'interruzione del tirocinio per oltre tre mesi, senza giustificato motivo, comporta l'inefficacia, ai fini dell'accesso, di quello previamente svolto. Quando ricorre un giustificato motivo, l'interruzione del tirocinio puo' avere una durata massima di nove mesi, fermo l'effettivo completamento dell'intero periodo previsto. 8. I praticanti osservano gli stessi doveri e norme deontologiche dei
professionisti e sono soggetti al medesimo potere disciplinare. 9. Il tirocinio, oltre che nella pratica svolta presso un professionista, puo' consistere altresi' nella frequenza con profitto, per un periodo non superiore a sei mesi, di specifici corsi di formazione professionale organizzati da ordini o collegi. I corsi di formazione possono essere organizzati anche da associazioni di iscritti agli albi e da altri soggetti, autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi. Quando deliberano sulla domanda di autorizzazione di cui al periodo precedente, i consigli nazionali trasmettono motivata proposta di delibera al ministro vigilante al fine di acquisire il parere vincolante dello stesso. 10. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine o collegio disciplina con regolamento, da emanarsi, previo parere favorevole del ministro vigilante, entro un anno dall'entrata in vigore del presente decreto: a) le modalita' e le condizioni per l'istituzione dei corsi di formazione di cui al comma 9, in modo da garantire la liberta' e il pluralismo dell'offerta formativa e della relativa scelta individuale; b) i contenuti formativi essenziali dei corsi di formazione; c) la durata minima dei corsi di formazione, prevedendo un carico didattico non inferiore a duecento ore; d) le modalita' e le condizioni per la frequenza dei corsi di formazione da parte del praticante nonche' quelle per le verifiche intermedie e finale del profitto, affidate a una commissione composta da professionisti e docenti universitari, in pari numero, e presieduta da un docente universitario, in modo da garantire omogeneita' di giudizio su tutto il territorio nazionale. Ai componenti della commissione non sono riconosciuti compensi, indennita' o gettoni di presenza. 11. Il ministro vigilante, previa verifica, su indicazione del Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine o collegio, dell'idoneita' dei corsi organizzati a norma del comma 9 sul territorio nazionale, dichiara la data a decorrere dalla quale la disposizione di cui al medesimo comma e' applicabile al tirocinio. 12. Il consiglio dell'ordine o collegio presso il quale e' compiuto il tirocinio rilascia il relativo certificato. Il certificato perde efficacia decorsi cinque anni senza che segua il superamento dell'esame di Stato quando previsto. Quando il certificato perde efficacia il competente consiglio territoriale provvede alla cancellazione del soggetto dal registro dei praticanti di cui al comma 2. 13. Le regioni, nell'ambito delle potesta' a esse attribuite dall'articolo 117 della Costituzione, possono disciplinare l'attribuzione di fondi per l'organizzazione di scuole, corsi ed eventi di tirocinio professionale. 14. Le disposizioni del presente articolo si applicano ai tirocini iniziati dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, fermo quanto gia' previsto dall'articolo 9, comma 6, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Art. 7 Formazione continua 1. Al fine di garantire la qualita' ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell'utente e della collettivita', e per conseguire l'obiettivo dello sviluppo professionale, ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale secondo quanto previsto dal presente articolo. La violazione dell'obbligo di cui al periodo precedente costituisce illecito disciplinare.
2. I corsi di formazione possono essere organizzati, ai fini del comma 1, oltre che da ordini e collegi, anche da associazioni di iscritti agli albi e da altri soggetti, autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi. Quando deliberano sulla domanda di autorizzazione di cui al periodo precedente, i consigli nazionali trasmettono motivata proposta di delibera al ministro vigilante al fine di acquisire il parere vincolante dello stesso. 3. Il Consiglio amministrativo nazionale dell'ordine o collegio disciplina con regolamento, da emanarsi, previo parere favorevole del ministro vigilante, entro un anno dall'entrata in vigore del presente decreto: a) le modalita' e le condizioni per l'assolvimento dell'obbligo di aggiornamento da parte degli iscritti e per la gestione e l'organizzazione dell'attivita' di aggiornamento a cura degli ordini o collegi territoriali, delle associazioni professionali e dei soggetti autorizzati; b) i requisiti minimi, uniformi su tutto il territorio nazionale, dei corsi di aggiornamento; c) il valore del credito formativo professionale quale unit di misura della formazione continua. 4. Con apposite convenzioni stipulate tra i consigli nazionali e le universit possono essere stabilite regole comuni di riconoscimento reciproco dei crediti formativi professionali e universitari. Con appositi regolamenti comuni, da approvarsi previo parere favorevole dei ministri vigilanti, i consigli nazionali possono individuare crediti formativi professionali interdisciplinari e stabilire il loro valore. 5. L'attivit di formazione, quando svolta dagli ordini e collegi, pu realizzarsi anche in cooperazione o convenzione con altri soggetti. 6. Le regioni, nell'ambito delle potest a esse attribuite dall'articolo 117 della Costituzione, possono disciplinare l'attribuzione di fondi per l'organizzazione di scuole, corsi ed eventi di formazione professionale. 7. Resta ferma la normativa vigente sull'educazione continua in medicina (ECM) Articolo 8 Disposizioni sul procedimento disciplinare delle professioni regolamentate diverse da quelle sanitarie 1. Presso i consigli dell'ordine o collegio territoriali sono istituiti consigli di disciplina territoriali cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione delle questioni disciplinari riguardanti gli iscritti all'albo. 2. I consigli di disciplina territoriali di cui al comma 1 sono composti da un numero di consiglieri pari a quello dei consiglieri che, secondo i vigenti ordinamenti professionali, svolgono funzioni disciplinari nei Consigli amministrativi dellOrdine o collegio territoriali presso cui sono istituiti. I collegi di disciplina, nei consigli di disciplina territoriali con piu' di tre componenti, sono comunque composti da tre consiglieri e sono presieduti dal componente con maggiore anzianita' d'iscrizione all'albo o, quando vi siano componenti non iscritti all'albo, dal componente con maggiore anzianit anagrafica. 3. Ferma l'incompatibilit tra la carica di consigliere dell'ordine o collegio territoriale e la carica di consigliere del corrispondente consiglio di disciplina territoriale, i consiglieri componenti dei consigli di disciplina territoriali sono nominati dal presidente del tribunale nel cui circondario hanno sede, tra i soggetti indicati in un elenco di nominativi proposti dai corrispondenti Consigli amministrativi dellOrdine o collegio.
L'elenco di cui al periodo che precede e' composto da un numero di nominativi pari al doppio del numero dei consiglieri che il presidente del tribunale e' chiamato a designare. I criteri in base ai quali e' effettuata la proposta dei Consigli amministrativi dellOrdine o collegio e la designazione da parte del presidente del tribunale, sono individuati con regolamento adottato, entro novanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, dai consigli nazionali dell'ordine o collegio, previo parere vincolante del ministro vigilante. 4. Le funzioni di presidente del consiglio di disciplina territoriale sono svolte dal componente con maggiore anzianita' d'iscrizione all'albo o, quando vi siano componenti non iscritti all'albo, dal componente con maggiore anzianit anagrafica. Le funzioni di segretario sono svolte dal componente con minore anzianita' d'iscrizione all'albo o, quando vi siano componenti non iscritti all'albo, dal componente con minore anzianit anagrafica. 5. All'immediata sostituzione dei componenti che siano venuti meno a causa di decesso, dimissioni o altra ragione, si provvede applicando le disposizioni del comma 3, in quanto compatibili. 6. I consigli di disciplina territoriale restano in carica per il medesimo periodo dei Consigli amministrativi dellOrdine o collegio territoriale. 7. Presso i consigli nazionali dell'ordine o collegio che decidono in via amministrativa sulle questioni disciplinari, sono istituiti consigli di disciplina nazionali cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione delle questioni disciplinari assegnate alla competenza dei medesimi consigli nazionali anche secondo le norme antecedenti all'entrata in vigore del presente decreto. 8. I consiglieri dei consigli nazionali dell'ordine o collegio che esercitano funzioni disciplinari non possono esercitare funzioni amministrative. Per la ripartizione delle funzioni disciplinari ed amministrative tra i consiglieri, in applicazione di quanto disposto al periodo che precede, i consigli nazionali dell'ordine o collegio adottano regolamenti attuativi, entro novanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, previo parere favorevole del ministro vigilante. 9. Le funzioni di presidente del consiglio di disciplina nazionale di cui ai commi 7 e 8 sono svolte dal componente con maggiore anzianit d'iscrizione all'albo. Le funzioni di segretario sono svolte dal componente con minore anzianita' d'iscrizione all'albo. 10. Fino all'insediamento dei consigli di disciplina territoriali e nazionali di cui ai commi precedenti, le funzioni disciplinari restano interamente regolate dalle disposizioni vigenti. 11. Restano ferme le altre disposizioni in materia di procedimento disciplinare delle professioni regolamentate, e i riferimenti ai Consigli amministrativi dellOrdine o collegio si intendono riferiti, in quanto applicabili, ai consigli di disciplina. 12. Il ministro vigilante pu procedere al commissariamento dei consigli di disciplina territoriali e nazionali per gravi e ripetuti atti di violazione della legge, ovvero in ogni caso in cui non sono in grado di funzionare regolarmente. Il commissario nominato provvede, su disposizioni del ministro vigilante, a quanto necessario ad assicurare lo svolgimento delle funzioni dell'organo fino al successivo mandato, con facolt di nomina di componenti che lo coadiuvano nell'esercizio delle funzioni predette. 13. Alle professioni sanitarie continua ad applicarsi la disciplina vigente. 14. Restano altres ferme le disposizioni vigenti in materia disciplinare concernenti la professione di notaio.
Capo II
Art. 9 Domicilio professionale 1. L'avvocato deve avere un domicilio professionale nell'ambito del circondario di competenza territoriale dell'ordine presso cui e' iscritto, salva la facolta' di avere ulteriori sedi di attivita' in altri luoghi del territorio nazionale. Art. 10 Disposizioni speciali sul tirocinio forense per l'accesso 1. Fermo in particolare quanto disposto dall'articolo 6, commi 3 e 4, il tirocinio puo' essere svolto presso l'Avvocatura dello Stato o presso l'ufficio legale di un ente pubblico o di ente privato autorizzato dal ministro della giustizia o presso un ufficio giudiziario, per non piu' di dodici mesi. 2. Il tirocinio deve in ogni caso essere svolto per almeno sei mesi presso un avvocato iscritto all'ordine o presso l'Avvocatura dello Stato o presso l'ufficio legale di un ente pubblico o di un ente privato autorizzato dal ministro della giustizia. 3. Fermo quanto previsto dal comma 2, il diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modificazioni, e' valutato ai fini del compimento del tirocinio per l'accesso alla professione di avvocato per il periodo di un anno. 4. Il praticante puo', per giustificato motivo, trasferire la propria iscrizione presso l'ordine del luogo ove intende proseguire il tirocinio. Il consiglio dell'ordine autorizza il trasferimento, valutati i motivi che lo giustificano, e rilascia al praticante un certificato attestante il periodo di tirocinio che risulta regolarmente compiuto. 5. In attuazione del presente decreto, l'attivita' di praticantato presso gli uffici giudiziari e' disciplinata con regolamento del ministro della giustizia da adottarsi entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sentiti gli organi di autogoverno delle magistrature e il consiglio nazionale forense. I praticanti presso gli uffici giudiziari assistono e coadiuvano i magistrati che ne fanno richiesta nel compimento delle loro ordinarie attivita', anche con compiti di studio, e ad essi si applica l'articolo 15 del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3. Al termine del periodo di formazione il magistrato designato dal capo dell'ufficio giudiziario redige una relazione sull'attivita' e sulla formazione professionale acquisita, che viene trasmessa al consiglio dell'ordine competente. Ai soggetti previsti dal presente comma non compete alcuna forma di compenso, di indennita', di rimborso spese o di trattamento previdenziale da parte della pubblica amministrazione. Il rapporto non costituisce ad alcun titolo pubblico impiego. Fino all'emanazione del decreto di cui al primo periodo, continua ad applicarsi, al riguardo, la disciplina del praticantato vigente al momento di entrata in vigore del presente decreto. 6. Il praticante avvocato e' ammesso a sostenere l'esame di Stato nella sede di corte di appello nel cui distretto ha svolto il maggior periodo di tirocinio. Quando il tirocinio e' stato svolto per uguali periodi sotto la vigilanza di piu' Consigli amministrativi dellOrdine aventi sede in distretti diversi, la sede di esame e' determinata in base al luogo di svolgimento del primo periodo di tirocinio.
Capo III Disposizioni concernenti i notai Art. 11 Accesso alla professione notarile 1. Possono ottenere la nomina a notaio tutti i cittadini italiani e i cittadini dell'Unione Europea che siano in possesso dei requisiti di cui all'articolo 5 della legge 16 febbraio 1913, n. 89, compreso il superamento del concorso notarile, fermo il diritto dei cittadini dell'Unione Europea che, in difetto del possesso dei requisiti di cui ai numeri 4 e 5 dell'articolo 5 della legge 16 febbraio 1913, n. 89, abbiano superato il concorso notarile al quale abbiano avuto accesso a seguito di riconoscimento del titolo professionale di notaio conseguito in altro Stato membro dell'Unione Europea. 2. Il diploma di specializzazione, conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modificazioni, e' valutato ai fini del compimento del periodo di pratica per l'accesso alla professione di notaio per il periodo di un anno. Capo IV Disposizioni transitorie e finali Art. 12 Disposizione temporale 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano dal giorno successivo alla data di entrata in vigore dello stesso. 2. Sono abrogate tutte le disposizioni regolamentari e legislative incompatibili con le previsioni di cui al presente decreto, fermo quanto previsto dall'articolo 3, comma 5-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e successive modificazioni, e fatto salvo quanto previsto da disposizioni attuative di direttive di settore emanate dall'Unione europea. Art. 13 Invarianza finanziaria 1. Dall'attuazione del presente provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. I soggetti pubblici interessati operano nell'ambito delle risorse disponibili agli scopi a legislazione vigente. Art. 14 Entrata in vigore 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Stromboli, add 7 agosto 2012 NAPOLITANO Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri Severino, Ministro della giustizia
I giornalisti segnalati al presidente del Tribunale devono possedere i seguenti requisiti: a) anzianit di iscrizione allAlbo non inferiore a 10 anni; b) assenza di condanne penali per reati non colposi; c) assenza negli ultimi dieci anni di sanzioni disciplinari, anche non definitive, ex art. 52, Legge 69/1963; d) assenza di sanzioni disciplinari, anche non definitive, ex artt. 53, 54, 55 Legge 69/1963. Non si terr conto della radiazione per morosit; e) essere in regola con gli obblighi della formazione permanente e con il pagamento delle quote; f) essere iscritto all'Albo nella Regione in cui ha sede il Consiglio di disciplina territoriale. 5. Astensione o ricusazione dei componenti il Consiglio di disciplina territoriale I consiglieri territoriali di disciplina hanno lobbligo di astenersi nei casi indicati dallart. 51 c.p.c. e possono essere ricusati nei casi indicati dallart. 52 c.p.c., in quanto applicabili. Capo II. Del Consiglio di disciplina nazionale 6. Consiglio di disciplina nazionale Presso il Consiglio amministrativo nazionale dellOrdine istituito il Consiglio di disciplina nazionale cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione dei ricorsi in materia disciplinare. Ne fanno parte 12 consiglieri nazionali che abbiano i requisiti previsti dalle lettere a) b), c), d), e) dell'art. 4 del presente Regolamento ed eletti a maggioranza all'interno del Consiglio amministrativo nazionale. Dal momento dell'elezione possono svolgere unicamente le funzioni disciplinari e non possono intervenire alle riunioni del Consiglio amministrativo nazionale dellOrdine. Le funzioni di presidente sono svolte dal componente con maggiore anzianit di iscrizione allAlbo. Le funzioni di segretario sono svolte dal componente con minore anzianit di iscrizione allAlbo. In caso di parit di anzianit di iscrizione allAlbo, le funzioni sono attribuite rispettivamente al pi anziano e al pi giovane det. Entrambi non devono essere iscritti in altri Ordini professionali. Le riunioni del Consiglio di disciplina nazionale si svolgono a porte chiuse presso la sede indicata dal Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine e sono valide purch sia presente la met pi uno dei componenti. Le spese sono a carico del Consiglio amministrativo nazionale che pone a disposizione il personale necessario per lo svolgimento dell'attivit del Consiglio di disciplina nazionale. 7. Funzioni del presidente Il presidente responsabile del funzionamento del Consiglio di disciplina nazionale e cura l'organizzazione dei lavori. In particolare convoca e presiede le riunioni del Consiglio, assegna le pratiche a ciascun relatore che da quel momento responsabile del procedimento, verifica il rispetto delle procedure; dispone, su richiesta del relatore o di un terzo dei consiglieri, l'audizione di incolpati e testimoni; sottoscrive il provvedimento finale insieme con il segretario e il relatore; organizza il lavoro del personale di segreteria messo a disposizione dal Consiglio amministrativo nazionale dellOrdine. In caso di ingiustificato ritardo, il presidente pu revocare il relatore e assegnare il ricorso a un altro consigliere. Alla prima riunione il Consiglio elegge un vicepresidente che svolge le funzioni del presidente, in caso di sua assenza o impedimento. 8. Funzioni del segretario Il segretario del Consiglio di disciplina nazionale redige il verbale delle riunioni;
provvede alla classificazione dei ricorsi secondo l'ordine di presentazione; verifica la regolarit formale della documentazione prima che la pratica sia trasmessa al presidente per l'assegnazione.
.. 5 dicembre 2012. Regolamento delle funzioni disciplinari dellOrdine dei giornalisti. Su 42 articoli la ministra Paola Severino ne salva appena 8. Lettera del presidente dellOrdine nazionale ai presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti. I nuovi Consigli di disciplina (nazionale e territoriali) vanno nominati subito per evitare le eccezioni di competenza dei giornalisti sotto processo.
Roma, 5 dicembre 2012. Pubblichiamo la lettera che il presidente del Consiglio amministrativo nazionale, Enzo Iacopino, ha trasmesso ai consiglieri nazionali con i relativi allegati (la lettera del ministro della Giustizia e il testo del nuovo Regolamento di 8 articoli). Caro Collega. nel pomeriggio di ieri ci stato notificato il parere del Ministro della Giustizia sul regolamento delle funzioni disciplinari dellOrdine dei giornalisti approvato dal Consiglio amministrativo nazionale l11 ottobre scorso. Come vedrai dallallegata nota, il parere della prof Paola Severino favorevole alladozione del Regolamento con la soppressione delle parti non disciplinanti strettamente la designazioni dei Consigli di disciplina territoriali e nazionali in base alla delega di cui allart 8 comma 3 del dpr 137/2012. Ci che residua sono, pertanto, gli otto articoli di cui al testo pubblicato qui sotto e che rispetto a quanto approvato non subiscono alcuna modifica se non per il richiamo formale non pi agli articoli regolamentari soppressi ma direttamente alle norme di legge cui si riferiscono. Come confermato direttamente per le vie brevi dal Ministero, il testo non necessita di alcuna approvazione particolare da parte ministeriale, mentre il Consiglio amministrativo nazionale chiamato a prendere atto del parere favorevole fornito ed adottare formalmente il Regolamento in occasione della riunione del 12, 13 e 14 dicembre prossimi, come da variazione dellordine del giorno comunicato in data odierna. Alladozione del Regolamento devono poi seguire gli adempimenti connessi che, per quanto riguarda il Consiglio amministrativo nazionale, sar lelezione di 12 consiglieri che assumeranno le funzioni di giudici del Collegio di disciplina nazionale, cessando dalla carica consiliare, mentre per quanto concerne i consigli regionali sar la segnalazione di diciotto iscritti al Presidente del Tribunale per la nomina, che gli compete, dei nove componenti il Consiglio di disciplina territoriale. Circa i tempi operativi , se pur vero che, ai sensi del comma 10 dellarticolo 8 del Dpr 137/2012, sino allinsediamento dei consigli di disciplina le funzioni disciplinari restano regolate dalle disposizioni vigenti, , tuttavia, opportuno, secondo le preoccupazioni manifestateci per le vie brevi dallo stesso ministro vigilante, prevenire eventuali eccezioni di competenza sollevabili dagli incolpati. Per questo motivo il Consiglio amministrativo nazionale stato chiamato, nella stessa riunione del 12, 13 e 14 dicembre prossimi ad eleggere i 12 componenti del proprio Consiglio di disciplina. Ti ricordo che i candidati devono avere i seguenti requisiti: anzianit di iscrizione all Albo non inferiore a 10 anni, assenza di condanne penali per reati non colposi; assenza negli ultimi dieci anni della sanzione, anche non definitiva,
dellavvertimento; assenza della sanzione della censura; della sospensione e della radiazione (con leccezione della radiazione per morosit); essere in regola con gli obblighi della formazione permanente e con il pagamento delle quote. I requisiti di cui sopra dovranno essere autocertificati. In attesa di incontrarTi a Roma, Ti invito a valutare una tua possibile candidatura. . DOCUMENTAZIONE. 1. La lettera della ministra Paola Severino al Consiglio amministrativo nazionale Oggetto: nuovo schema di regolamento relativo alle rnodalit di designazione dei Consigli di disciplina territoriali Ai sensi dellart 8 comma 3 del DPR 7 Agosto 2012 n. 13 7, esprimo parere favorevole alladozione del regolamento in oggetto indicato, a condizione che vi siano apportate le seguenti modifiche: 1. 1. occorre sopprimere gli articoli da 1 a 12 (compresi) nonch lart 17, gli articoli da 19 a 21 (compresi) e quelli da 25 a 42 (compresi) in quanto disciplinanti materie non previste dalla normativa primaria (art. 8 comma 3 del dpr n. 137 del 7 agosto 2012) e pertanto non rientranti nella potest regolamentare dei Consigli Nazionali. prof. Paola Severino
F). Chiarimenti del Ministero della Giustizia sulla lettura del Dpr n. 137/2012 e del successivo Regolamento (di cui al punto precedente). F/1 Roma, 30/10/2012, prot. 5674. Ministero della Giustizia, Dipartimento per gli Affari di Giustizia. Il direttore generale della Giustizia Civile. Quesito in tema di applicazione dellart. 8 del DPR n. 137/2012 di riforma delle professioni. In risposta alla nota del 26/9/2012, prot. 5048, su richiesta del Capo Segreteria del Ministro, e su conforme parere dell'Ufficio Legislativo, si osserva quanto segue. L'articolo 8, comma 1, del d.P.R. n. 137/2012 prevede la costituzione di consigli di disciplina territoriali cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione delle questioni disciplinari. Di conseguenza possibile conservare ai consigli regionali dell'ordine Ie funzioni concernenti l'accertamento di fatti e comportamenti rilevanti sotto il profilo deontologico non in funzione decisoria, ma con la finalit di denuncia al consiglio territoriale di disciplina, cui riservato il potere istruttorio e decisorio. Quanto al quesito sub b), la possibilit prospettata espressamente prevista dal comma 2 dell'articolo 8, ove i consigli di disciplina territoriale con pi di tre componenti possono essere articolati in collegi di disciplina; la disciplina regolamentare che si propone avrebbe pertanto valore ricognitivo della norma primaria (ancorch al regolamento da adottarsi da parte del consiglio nazionale dell'ordine rimessa la pi specifica disciplina della individuazione dei criteri sui quali effettuata la proposta dei consigli dell'ordine e la designazione da parte del presidente del tribunale dei componenti dei consigli di disciplina territoriali). L'ipotesi formulata al punto c), contraria al dato testuale dell'articolo 8, comma 4. Quanto al quesito sub d), va detto che non vi sono dati normativi testuali che impediscano la prospettazione del quesito (trattandosi peraltro di materia non estranea alla regolamentazione rimessa al consiglio nazionale dal comma 8 dell'articolo 8 in esame). In ordine al quesito sub e), si osserva che l'estraneit dei principi di delegificazione alla materia elettorale porterebbero a ritenere che le regole di rappresentativit, sottese ai sistemi elettorali degli ordini professionali, debbano rimanere immutate anche in relazione alla composizione degli organi di disciplina. Ci varrebbe, in ogni caso, per il solo consiglio nazionale e non anche per i consigli di disciplina territoriali, la cui composizione avviene per nomina effettuata dal presidente del tribunale. Si potrebbe desumere che, in tal caso, il rapporto professionisti-pubblicisti non debba essere mantenuto. Il direttore generale Maria Teresa Saragnano F/2. Roma, 13 dicembre 2012 (Prot. N. 6946). Da Vincenzo (Enzo) Iacopino, presidente del Cnog, Al Ministero della Giustizia Ufficio Legislativo Via Arenula 70 00186 ROMA Al Ministero della Giustizia Direzione Generale Affari Civili Via Arenula 70 00186 ROMA Oggetto: Quesiti in tema di applicazione dell'art. 8 del D.P.R. n. 137/2012 di riforma delle professioni Con riferimento alla nota n. m_dg.gab.03/12//2012.0042799.U con la quale si espresso parere favorevole all'adozione del Regolamento delle funzioni disciplinari dell'Ordine dei giornalisti, considerato I'approssimarsi del rinnovo dei Consigli regionali dellOrdine, si chiede se l'indicazione della rosa dei componenti i Collegi di disciplina territoriali possa essere differita, da parte dei Consigli degli Ordini regionali, successivamente al rinnovo degli stessi previsto, nella maggior parte dei casi, per maggio 2013.
Si chiede, inoltre, se analogo differimento possa essere applicato all'elezione del Consiglio di disciplina nazionale da parte del Consiglio scrivente il cui rinnovo in pr1bgramma sempre nel maggio prossimo. In merito ai procedimenti disciplinari in corso presso i Consigli degli Ordini regionali, si chiede se essi debbano essere conclusi dal collegio giudicante che li ha in carico ovvero se debbano essere avviati ex novo dai costituendi organi di disciplina. Analogamente si chiede se i ricorsi giacenti presso il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine possano essere conclusi dal Consiglio di disciplina o se lo stesso debba provvedere a riassumere ex novo i procedimenti. Infine si chiede se l'attivit dei Consigli di disciplina territoriali, fermo restando che "restano in carica per il medesimo periodo dei Consigli amministrativi dellOrdine", cessi con la scadenza dei Consigli regionali dell'Ordine o se si protragga comunque per tre anni dalla data dell'elezione, a prescindere dalla scadenza e dai rinnovi degli Ordini regionali. Si ringrazia dell'attenzione e si porgono distinti saluti. Il Presidente Vincenzo Iacopino F/3. Roma, 18 febbraio 2013 (prot. 0967). Da Vincenzo (Enzo) Iacopino, presidente del Cnog, Ai consigli regionali dell'Ordine dei Giornalisti c.a. dei Presidenti Loro Sedi e p. c.: Ai componenti il Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei giornalisti -Loro recapiti Oggetto: Nota ministeriale di risposta ai quesiti in tema di funzionamento dei Consigli di disciplina. Si trasmette in allegato la risposta ministeriale (alL1) ai quesiti in oggetto (all.2), il cui contenuto era stato anticipato per le vie brevi nel corso della riunione della Consulta nazionale dei Presidenti e dei Vice Presidenti del 10 gennaio scorso. Dal tenore della risposta, si conferma la necessit, condivisa unanimemente dai partecipanti alla riunione, di procedere tempestivamente alla comunicazione da parte dei Consigli regionali della rosa dei nominativi tra i quali il Presidente del Tribunale del circondario della sede dell'Ordine designer i componenti del Consiglio di disciplina territoriale. Nell'invitare, quindi, a dare seguito alla suddetta comunicazione, si conferma che fino all'insediamento dei suddetti Consigli di disciplina, le funzioni disciplinari restano affidate ai Consigli regionali dell'Ordine. Il Consiglio amministrativo nazionale si conferma a disposizione per ogni utile chiarimento e collaborazione anche. per gli aspetti relativi all'armonizzazione delle regole di funzionamento dei consigli di disciplina territoriali, per le quali alcuni Ordini regionali si sono impegnati a fornire una prima bozza condivisa. Cordiali saluti. Il Presidente Vincenzo Iacopino F/4. 18 febbraio 2013 (prot 0940). Da GABINETTO DEL MINISTRO della Giustizia Al Consiglio amministrativo nazionale dei Giornalisti ROMA per conoscenza Al Signor Capo della Segreteria del Ministro Al Signor Capo dell'Ufficio Legislativo
Al Signor Capo Dipartimento per gli Affari di Giustizia Oggetto: quesiti sull'interpretazione dell'art. 8 del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, recante riforma degli organi di disciplina delle professioni regolamentare. Riscontro la nota del 18.12.2012 di codesto Consiglio, concernente l'oggetto, per comunicare dopo aver acquisito i pareri dell'Ufficio Legislativo e del Dipartimento per gli Affari di Giustizia che le questioni interpretative sottoposte all'attenzione di questo Ministero paiono risolvibili nei termini che seguono. Si ritiene anzitutto che non sia possibile differire nel tempo l'indicazione al Presidente del Tribunale della rosa dei componenti dei consigli di disciplina, nazionale o territoriali, rimandandola ad un momento successivo al rinnovo dei corrispondenti Consigli amministrativi dellOrdine. Sotto questo profilo pare dirimente la circostanza che le norme di riforma sono gi entrate in vigore e che nessuna 'disposizione autorizza a ritardare la costituzione dei nuovi organi disciplinari. Quanto al secondo quesito - concernente la sorte dei procedimenti disciplinari gi in corso - si ritiene che essi possano proseguire dinanzi ai nuovi organi senza necessit di essere rinnovati neanche in parte, fatte naturalmente salve le specifiche necessit di approfondimento istruttorio o di approfondimento che di volta in volta saranno ritenute necessarie. Infine, quanto alle regole concernenti la durata dei consigli di disciplina territoriale, si ritiene che la disposizione di cui al comma 6 dell'art. 8 del d.P.R. indicato in oggetto ("i consigli di disciplina territoriale restano in carica per il medesimo periodo dei Consigli amministrativi dellOrdine o collegio territoriale "), per effetto dell'uso della preposizione "per", anzich "nel", possa intendersi nel senso che la durata dei predetti organi non debba essere parallela o sovrapponibile a quella dei Consigli amministrativi dellOrdine, ma semplicemente uguale quanto alla misura del tempo. L'occasione gradita per porgere cordiali saluti. IL VICE CAPO DI GABINEITO Salvatore Vitello F/5. 29 marzo 2013 (prot 2196). Da GABINETTO DEL MINISTRO della Giustizia A Spett. Ordine dei Giornalisti della Lombardia Via A. da Recanate n. 1 20124 Milano p.c.: a Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Lungotevere Cenci n. 9 00186 Roma OGGETTO: Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, recante "Riforma degli ordinamenti professionali". Risposta al quesito inoltrato con nota del 5.3.2013. Riscontro la Vostra nota del 5.3.2012 per comunicare - dopo aver acquisito i pareri dell'Ufficio Legislativo e del Dipartimento per gli Affari d Giustizia che la questione interpretativa sottoposta all'attenzione di quest10 Ministero pare risolvibile nei termini che seguono. In forza dell'art. 1 comma l del regolamento del Consiglio amministrativo nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, "ad ogni rinnovo, il Consiglio regionale dell'Ordine, entro trenta giorni dall'insediamento, segnala al Presidente del tribunale del capoluogo dove ha sede, una lista di nomi pari al doppio dei componenti da nominare". Questa norma sarebbe configgente con l'interpretazione proposta dal Ministero, secondo la quale non vi dovrebbe
essere alcun collegamento temporale tra il rinnovo e l'insediamento dei Consigli regionali e la segnalazione dei nominativi dei componenti del consiglio di disciplina al presidente del Tribunale. Vanno ribadite le ragioni poste a fondamento dell'interpretazione della norma contenuta nel regolamento di riforma del sistema sanzionatorio delle professioni regolamentate, gi esposte con nota del Gabinetto del Ministro dell' 11 febbraio 2013. Non pu infatti indurre ad una rivisitazione della evocata linea interpretativa la circostanza che nella fonte sub-secondaria del regolamento delle funzioni disciplinari dell'Ordine dei giornalisti, pur approvato con parere favorevole dal Ministro della giustizia, sia previsto che il nuovo Consiglio regionale dell'Ordine, una volta insediatosi, segnali al presidente del tribunale la rosa dei nomi per provvedere alla nomina dei componenti dell'organo disciplinare. Da un lato, infatti, sul piano dei rapporto tra le fonti, le disposizioni del regolamento adottato dal Consiglio amministrativo nazionale di categoria non si pongono in contrasto interpretativo con il regolamento di riforma degli ordinamenti professionali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, nel senso che, anche ove vi fosse una ipotetica antinomia, quest'ultima fonte normativa ovviamente prevalente rispetto all'altra. D'altra parte, la previsione di un termine entro il quale il rinnovato Consiglio regionale dell'Ordine deve provvedere ad indicare la rosa di nominativi dei componenti dell' organo disciplinare, tra i quali il presidente del tribunale deve provvedere ad operare la scelta per la nomina, costituisce un dato normativo del tutto neutro rispetto alle disposizioni che, nel d.P.R. n. 137/2012, impongono, con effetto dalla loro entrata in vigore, la costituzione dei nuovi organi di disciplina. Neppure paiono decisivi gli ulteriori argomenti spesi nella nota cui si risponde a sostegno di una diversa interpretazione della normativa in questione. Sinteticamente: - il legislatore regolamentare ha equiparato la durata dei Consigli di disciplina a quella dei Consigli amministrativi dellOrdine per una esigenza di copertura di tutte le fattispecie regolate nei singoli ordinamenti professionali, ovvero al fine di evitare la previsione (irragionevole) di una diversa indicazione di durata degli organi di disciplina per ogni singola professione regolamentata; - il comma 10 dell'articolo 8 del d.P.R. n. 137/2012 specifica che il regime da attuare sino all'insediamento dei nuovi Consigli di disciplina (e non dei nuovi Consigli amministrativi dellOrdine, che non costituiscono oggetto di regolazione) sarebbe stato quello vigente; norma, questa, dalla quale non si pu dedurre alcunch circa la ipotizzata regolamentazione di un periodo transitorio fino alla nomina (differita) dei Consigli di disciplina, ma che, al contrario, chiarisce che la previgente normativa sull'organizzazione disciplinare destinata ad operare solo fino alla costituzione dei Consigli regolati dalle disposizioni riformate; - il riferimento alla disciplina della professione notarile sulla nomina dei componenti delle Commissioni di disciplina (D.Lgs. n. 249/2006) non pare conferente, giacch l'intervento normativo richiamato ha operato su uno spettro pi ampio di integrale riforma del sistema disciplinare, mantenendo la natura elettiva dei componenti delle Commissioni di disciplina, con conseguente sovrapposizione di tempi e modalit di elezione dei Consigli. L'occasione gradita per porgere cordiali saluti.
G). Regolamento in materia di ricorsi innanzi al Consiglio di disciplina nazionale (DM 21 febbraio 2014-Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia del
31.03.2014) 1. Ricorso al Consiglio di disciplina nazionale Le deliberazioni pronunciate in materia disciplinare possono essere impugnate dall'interessato e dal Procuratore generale competente con ricorso al Consiglio di disciplina nazionale nel termine di trenta giorni. I termini per la presentazione del ricorso sono perentori e decorrono dal giorno in cui notificato il provvedimento. Separatamente o nello stesso ricorso pu essere presentata richiesta motivata di sospensiva della sanzione. 2. Contenuto del ricorso Il ricorso di cui all'articolo precedente deve contenere i motivi su cui si fonda ed essere corredato da: a) indicazione degli estremi del provvedimento impugnato; b) indicazione di luogo, data, firma e copia di documento didentit; c) documenti eventualmente occorrenti a comprovarne fondamento; d) attestazione del versamento dei tributi erariali e del contributo istruttorio a titolo di diritti di segreteria secondo l'importo fissato con delibera dal Consiglio nazionale, da versare tramite bonifico bancario al Consiglio nazionale; tale versamento non richiesto per i ricorsi proposti dal Procuratore generale. In caso di mancato deposito della ricevuta, viene assegnato al ricorrente un termine per presentarla; e) indicazione dellindirizzo di posta elettronica certificata ed eventualmente del recapito al quale l'interessato intende siano fatte le eventuali comunicazioni da parte del Consiglio di disciplina nazionale. In mancanza di tali indicazioni le comunicazioni vengono depositate a ogni effetto presso la segreteria del Consiglio di disciplina nazionale. 3. Astensione o ricusazione dei membri del Consiglio di disciplina nazionale I consiglieri di disciplina nazionali hanno lobbligo di astenersi nei casi indicati dallart. 51 c.p.c. e possono essere ricusati nei casi indicati dallart. 52 c.p.c. in quanto applicabili. 4. Presentazione del ricorso Il ricorso presentato direttamente al Consiglio di disciplina nazionale con deposito a mano o spedito con plico raccomandato a/r. Il ricorso proposto dallinteressato va redatto su carta da bollo. All'originale vanno allegate tre copie in carta libera e una copia in formato elettronico. La data di presentazione annotata a margine del ricorso a cura della segreteria del Consiglio di disciplina nazionale, che ne rilascia ricevuta e provvede, senza indugio, con lettera raccomandata o con posta elettronica certificata, a inviare copia del ricorso al giornalista, se ricorrente il Procuratore generale, ovvero a trasmettere copia del ricorso e della delibera di prima istanza al Procuratore generale competente, se ricorrente il giornalista. La segreteria del Consiglio di disciplina nazionale richiede al Consiglio di disciplina territoriale competente copia di tutti gli atti relativi al procedimento impugnato. Questultimo deve provvedere alla trasmissione di quanto domandato, a mezzo di posta elettronica certificata, non oltre 7 giorni dalla richiesta. Il ricorso e gli atti del procedimento rimangono depositati presso il Consiglio di disciplina nazionale per trenta giorni. Durante detto periodo il Procuratore generale e l'interessato possono prendere visione degli atti, proporre deduzioni ed esibire documenti; nei dieci giorni successivi inoltre consentita la proposizione di motivi aggiuntivi. Alla scadenza dei predetti termini e prima della deliberazione, il Consiglio deve in ogni caso sentire il Procuratore Generale ai sensi dellart. 61 della legge n. 69/1963, acquisendone le conclusioni scritte da comunicare allincolpato tramite raccomandata a/r ovvero via posta elettronica certificata
ed assegnando allincolpato un termine non inferiore a trenta giorni per essere sentito nelle sue discolpe. Lincolpato ha facolt di presentare documenti e memorie difensive. 5. Nomina e funzioni del relatore. Trattazione del ricorso Entro trenta giorni successivi alla scadenza dei termini di cui allart. 4, il Presidente nomina il relatore, stabilisce la data della seduta per la trattazione del ricorso e convoca il ricorrente se ne ha fatto richiesta. Il relatore pu far presente un impedimento, giustificandone i motivi, nei 5 giorni successivi alla nomina. Il presidente del Consiglio di disciplina nazionale, ove ritenga fondati i motivi dell'impedimento, provvede alla nomina di un nuovo relatore. Il relatore nominato assume tutti gli elementi necessari a chiarire i fatti al centro del ricorso. Fatta una sommaria relazione al Consiglio, pu chiedere al presidente che siano ascoltati testimoni o che sia acquisita ulteriore documentazione. Conclusa l'istruttoria, il relatore chiede che venga messa all'ordine del giorno la discussione del ricorso e deposita la sua relazione. Il relatore pone le domande al ricorrente o, in sua assenza, al legale eventualmente designato. Successivamente, con l'autorizzazione del presidente, possono porre domande gli altri consiglieri. L'intera fase dell'audizione registrata e la relativa trascrizione custodita presso gli uffici del Consiglio ed sottratta all'accesso di terzi. Analoga procedura seguita per l'audizione di testi. Il relatore formula proposta di sanzione o di proscioglimento, presa visione del richiesto parere del Procuratore generale competente. Al termine del giudizio redige il provvedimento finale. 6. Convocazioni La segreteria del Consiglio di disciplina nazionale, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento o con posta elettronica certificata spedite almeno dieci giorni prima, invita le parti da ascoltare a presentarsi alla seduta. Il ricorrente, in caso di assenza o di impedimento o comunque qualora lo ritenga opportuno, pu essere rappresentato da un avvocato iscritto nell'Albo speciale dei patrocinanti dinnanzi alle giurisdizioni superiori. Nell'assenza non motivata oppure e comunque dopo due assenze consecutive del ricorrente o del suo legale rappresentante o dei testimoni citati, il Consiglio di disciplina nazionale decide il ricorso sulla base degli atti in suo possesso. Sia nel caso del primo che del secondo rinvio, il ricorso deve essere posto all'ordine del giorno della prima seduta utile. 7. Elenco dei ricorsi La segreteria trasmette tramite posta elettronica certificata a tutti i componenti del Consiglio di disciplina nazionale, almeno cinque giorni prima del giorno fissato per la trattazione, l'elenco dei ricorsi, copie degli stessi e delle deliberazioni impugnate, nonch la proposta del relatore. I consiglieri hanno facolt di trarre copia degli atti inseriti nei fascicoli e relativi ai ricorsi posti all'ordine del giorno. Entro trenta giorni dall'insediamento del Consiglio di disciplina nazionale verr trasmesso a tutti i consiglieri, a cura della segreteria, l'elenco dei procedimenti pendenti. L'elenco dovr comprendere: nome del ricorrente, data e numero di protocollo del ricorso, materia a cui si riferisce, data di prescrizione, nome del relatore, se gi nominato. 8. Sospensiva Il ricorrente pu proporre unitamente al ricorso o successivamente ad esso, istanza di sospensione cautelare. Nel caso di istanza di sospensione cautelare, il Consiglio di disciplina nazionale iscrive la richiesta allordine del giorno della sua prima riunione e avvia unistruttoria sommaria le cui conclusioni vengono esaminate dal Consiglio nella stessa seduta.
9. Ordine di trattazione dei ricorsi I ricorsi sono assegnati al relatore e posti all'ordine del giorno secondo le seguenti priorit: a) data di presentazione e rischio di prescrizione; b) rilevanza sociale del fatto contestato; c) pregiudizio per l'Ordine; d) coinvolgimento di componenti di organismi dell'Ordine o di altri enti di categoria. 10. Esame del ricorso Le sedute del Consiglio di disciplina nazionale non sono pubbliche. Qualora il Consiglio ritenga necessario che l'interessato dia chiarimenti ovvero produca atti o documenti, il presidente ne d comunicazione all'interessato a mezzo di lettera raccomandata o con posta elettronica certificata, fissando un termine per la risposta non inferiore a 15 giorni. Se questa non giunge entro il termine stabilito la decisione presa in base agli atti gi in possesso del Consiglio. 11. Decisione del ricorso Chiusa la discussione sulla proposta del relatore, il presidente raccoglie i voti dei consiglieri e vota per ultimo. In caso di parit di voti prevale il giudizio pi favorevole all'incolpato. La decisione del Consiglio nazionale sul ricorso pu annullare, revocare o modificare la delibera impugnata nei limiti dei motivi addotti nel ricorso. Il segretario del Consiglio di disciplina nazionale redige verbale delle sedute. Esso deve contenere: a) numero del verbale, il giorno, il mese e l'anno in cui ha luogo la seduta; b) nome del presidente, del segretario e degli intervenuti; c) ordine del giorno della seduta, l'indicazione delle materie esaminate e dei provvedimenti adottati; d) firme del presidente e del segretario. 12. Vizi procedurali In caso di vizi procedurali dedotti o rilevati dufficio e ritenuti insanabili, il relatore, senza entrare nel merito, redige sul punto una relazione che trasmette al presidente del Consiglio di disciplina nazionale affinch la ponga all'ordine del giorno della prima riunione utile. Il Consiglio decide se: a) annullare la delibera, se viziato da difetto assoluto di attribuzione; b) annullare la delibera e inviare gli atti al Consiglio di disciplina territoriale perch avvii un nuovo procedimento con altro Collegio di disciplina territoriale se il provvedimento stato adottato in violazione di legge ovvero viziato da eccesso di potere o da incompetenza; c) rinviare gli atti al relatore perch si pronunci sul merito se il provvedimento affetto da irregolarit diverse da quelle indicate nella lett. b) e riferite a vizi formali. 13. Divieto di reformatio in peius Nelle deliberazioni dei ricorsi, il Consiglio di disciplina nazionale, su ricorso del Procuratore generale competente pu riformare il provvedimento del Consiglio territoriale procedendo, se necessario, a tutti gli adempimenti formali ed istruttori. Il Consiglio nazionale pu applicare una sanzione pi grave rispetto alla sanzione di primo grado solo nel caso in cui il ricorso sia proposto dal Procuratore generale competente. Se il ricorso proposto solo dallinteressato, vale il divieto di reformatio in peius delle sanzioni di primo grado. 14. La deliberazione del Consiglio di disciplina nazionale La deliberazione deve contenere il nome del ricorrente, l'oggetto dell'impugnazione, la motivazione, il dispositivo, l'indicazione del giorno, mese e anno in cui pronunciata e deve essere sottoscritta
dal presidente, dal segretario e dal relatore. La deliberazione depositata in originale nella segreteria del Consiglio di disciplina nazionale ed notificata a mezzo di ufficiale giudiziario entro 30 giorni dal deposito, al ricorrente, a norma dell'art. 62 della legge n. 69/1963, nel recapito dichiarato; ove sia stata omessa tale dichiarazione la notifica si esegue presso il domicilio risultante dall'Albo, dal Registro o dagli Elenchi; al Consiglio di disciplina che ha emesso la deliberazione; al Procuratore generale competente. Sono altres comunicate tramite posta elettronica certificata al Consiglio dellOrdine cui appartiene lincolpato. Le deliberazioni del Consiglio di disciplina nazionale sono immediatamente esecutive anche se impugnate davanti all'Autorit Giudiziaria. 15. Azione giudiziaria Le deliberazioni di cui all'articolo precedente possono essere impugnate sia dallinteressato sia dal Procuratore generale competente, con ricorso dinanzi all'Autorit giudiziaria ordinaria, da proporre, a pena di inammissibilit, entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento impugnato ovvero sessanta se il ricorrente risiede allestero. Il procedimento disciplinato dallart. 27 del D. Lgs 01.09.2011 n. 150. 16. Sospensione dei termini I termini per proporre ricorso davanti al Consiglio di disciplina nazionale restano sospesi dal 1 agosto al 15 settembre di ogni anno ai sensi della legge n. 742/1969. 17. Accesso agli atti L'accesso agli atti e ai documenti relativi ai procedimenti istruiti e decisi dal Consiglio di disciplina nazionale disciplinato dal Regolamento sull'accesso agli atti e documenti amministrativi dell'Ordine dei giornalisti. 18. Decorrenza Il presente regolamento si applica ai procedimenti dinanzi al Consiglio di disciplina nazionale introdotti con ricorso depositato o trasmesso in data successiva alla sua entrata in vigore. Ai procedimenti gi introdotti e pendenti alla stessa data, si applica il regolamento p
H). Formazione professionale continua degli iscritti all'Ordine dei giornalisti Regolamento e Norme attuative.
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Formazione Professionale Continua degli iscritti all'Ordine dei giornalistiREGOLAMENTO Pubblicato nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 24 del 31 dicembre 2013 Art.1 - Scopo del Regolamento 1. Scopo di questo Regolamento disciplinare lattivit di formazione professionale continua (FPC) per gli iscritti allAlbo. Art.2 - Definizione e obiettivi della FPC La formazione professionale continua: a) attivit obbligatoria di aggiornamento, approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle competenze giornalistiche ai sensi dell'art. 3, comma 5, della legge 148/2011. Il suo svolgimento uno dei presupposti per la correttezza e la qualit dell'informazione; b) svolta nellinteresse dei destinatari dell'informazione e a garanzia dellinteresse pubblico; c) obbligo deontologico per tutti i giornalisti in attivit, iscritti da pi di 3 anni. Art. 3 -Attivit di formazione professionale continua Costituiscono attivit di formazione professionale continua i seguenti eventi formativi, tenuti anche all'estero o nelle lingue delle minoranze linguistiche: a) frequenza di corsi, seminari e master; b) partecipazione agli eventi di cui sopra in qualit di relatore; c) pubblicazione di libri a carattere tecnico-professionale; d) insegnamento a livello accademico di discipline riguardanti la professione giornalistica; e) svolgimento di attivit formative a distanza (e-learning) accreditate dal CNOG; f) frequenza di corsi di aggiornamento sull'utilizzo professionale delle nuove tecnologie; g) frequenza di corsi di formazione organizzati da aziende, istituzioni pubbliche e private e altri soggetti accreditati dal CNOG. Art. 4 - Periodo formativo 1. Il periodo di formazione professionale continua triennale. Il primo triennio decorre dal 1 gennaio 2014 e costituisce il riferimento temporale per tutti gli iscritti. 2. L'anno formativo decorre dal 1 gennaio e termina il 31 dicembre.
3. Il credito formativo professionale (CFP) l'unit di misura per la valutazione dell'impegno richiesto per l'assolvimento del compito della formazione professionale continua. Art. 5 - Assolvimento dell'obbligo della formazione professionale Per l'assolvimento dell'obbligo di formazione l'iscritto all'Ordine dei giornalisti tenuto a: a) acquisire 60 crediti formativi in ciascun triennio (con un minimo di 15 crediti annuali) di cui almeno 15 crediti derivanti da attivit formative aventi come oggetto la deontologia. Tramite le
attivit di formazione a distanza gli iscritti possono acquisire un massimo di 15 CFP nel triennio. I crediti conseguiti secondo le modalit previste dall'art. 3: per le lettere b) e g) non possono superare il massimo di 10 nel triennio;
per la lettera c) non possono superare il massimo di 5 per ciascuna pubblicazione e un totale di 10 nel triennio; per le lettere d), e) di 20 nel triennio; ed f) non possono superare complessivamente il massimo
b) documentare all'Ordine regionale di appartenenza l'avvenuto svolgimento della formazione continua al termine di ogni triennio; c) in nessun caso possibile riportare nel computo dei crediti di un triennio quelli maturati nel triennio precedente; d) per i nuovi iscritti all'Albo, l'obbligo formativo annuale decorre dal 1 gennaio del terzo anno successivo a quello di iscrizione. Tale previsione non si applica nel caso di cancellazione e successiva reiscrizione; e) il mancato assolvimento dellobbligo formativo ostativo allattribuzione di incarichi a qualsiasi titolo deliberati dal Consiglio Nazionale. Art. 6 - Attribuzioni e compiti del Consiglio Nazionale 1. Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti, ai sensi dell'art.20, lettera b, della L. 69/1963, coordina,e promuove e autorizza lo svolgimento della formazione professionale continua e la orienta verso le nuove aree di sviluppo della professione. In particolare il CNOG si impegna: a) a esaminare e valutare le offerte formative inserite nei programmi degli Ordini regionali e ad attribuire gli eventuali crediti; b) a predisporre le norme di attuazione sull'applicazione delle tecnologie di e-learning alle attivit formative; c) ad assicurare ampia e tempestiva diffusione dei programmi tra tutti gli iscritti, anche attraverso un'apposita bacheca sul proprio sito internet; d) a garantire uniformit di riconoscimento dei crediti alle attivit formative ed elevato livello culturale delle stesse; e) a individuare di concerto con altri Consigli nazionali crediti formativi professionali interdisciplinari; Inoltre il Consiglio Nazionale: f) pu promuovere proprie attivit formative, anche con lo sviluppo di innovative esperienze di apprendimento a distanza, attribuendo i relativi crediti; g) pu stipulare convenzioni con le Universit per definire regole comuni per il riconoscimento reciproco di crediti formativi professionali e universitari;
2. Il CNOG autorizza, ai sensi del comma 2 dellart. 7 del DPR 137/2012, eventuali soggetti terzi ad organizzare attivit di aggiornamento professionale degli iscritti allAlbo, previa acquisizione del parere vincolante del ministero vigilante. La domanda di autorizzazione, con la relativa proposta di delibera motivata del CNOG, viene immediatamente trasmessa al Ministero della Giustizia per
lemissione del parere vincolante; agli istanti viene comunicata, a cura del CNOG, lavvenuta trasmissione. Sulla base del parere vincolante rilasciato dal Ministero, il CNOG autorizza o rigetta la richiesta, con delibera motivata; lelenco delle istanze accolte viene pubblicato sul sito internet del CNOG. Art. 7 - Attribuzioni e compiti degli Ordini regionali In materia di formazione professionale continua gli Ordini regionali: a) organizzano i corsi di formazione, anche attraverso la cooperazione o eventuali convenzioni con soggetti terzi; b) operando anche di concerto tra loro, eventualmente attraverso apposite convenzioni, e con il supporto delle Scuole di giornalismo riconosciute dal CNOG, nonch Universit, aziende, istituzioni pubbliche e private e altri soggetti, promuovono adeguate offerte formative, predisponendone i relativi programmi; c) si impegnano ove possibile a favorire lo svolgimento gratuito della formazione professionale. La gratuit dovr essere garantita sugli eventi che hanno come oggetto temi deontologici; d) regolano le modalit di rilascio delle certificazioni di partecipazione alle attivit formative; e) possono adottare sistemi di rilevazione delle presenze dei partecipanti preferibilmente con modalit telematiche; f) verificano annualmente, nei modi e nei tempi opportuni, l'assolvimento dell'obbligo di formazione professionale. L'accertamento della violazione di tale obbligo comporta l'avvio dell'azione disciplinare nei confronti dell'iscritto inadempiente. Art. 8 - Contenuto delle offerte formative 1. I programmi, articolati su base trimestrale o semestrale, non possono riferirsi a un periodo superiore all'anno formativo. 2. Relativamente agli eventi formativi di cui all'art. 3, i programmi devono indicare: a) la tipologia dell'evento; b) gli argomenti oggetto di trattazione; c) la qualifica e il curriculum dei relatori; d) la durata effettiva, espressa in ore; e) la proposta sul numero di crediti da attribuire sulla base della griglia predisposta dal CNOG; f) le date previste di svolgimento; g) il luogo di svolgimento; h) il numero di partecipanti consentito; i) i costi della quota di partecipazione; j) gli eventuali finanziatori o sponsor dell'evento; k) altre informazioni ritenute utili. 3. Nel programma formativo devono essere contenuti argomenti relativi all'attivit professionale giornalistica e in particolare alle materie attinenti allinformazione, alla cultura, alla comunicazione
e lo sviluppo tecnologico dei media, alle materie giuridiche ed economiche, alle problematiche sociali, ambientali, alla storia del giornalismo, all'ordinamento professionale, alla multimedialit, alla deontologia (etica, informazione di genere, minori), nonch alle problematiche sindacali, previdenziali, fiscali e retributive; 4. Le attivit formative organizzate al di fuori del territorio italiano sono soggette al medesimo regolamento previsto per le attivit organizzate in Italia. Art. 9 - Esame e approvazione delle offerte formative 1. Il Consiglio Nazionale esamina le offerte formative tenendo conto dellart. 20, comma b, della L. 69/1963. 2. Il Consiglio nazionale potr negare, con motivato parere, lapprovazione dellofferta formativa, ovvero indicare le integrazioni necessarie ai fini dellapprovazione stessa. 3. Per la valutazione delle offerte formative il Consiglio nazionale si avvale, a fini istruttori, del proprio Comitato Tecnico Scientifico. Art. 10 - Attribuzione dei crediti e sostegno alle attivit formative 1. Il Comitato Esecutivo del Consiglio Nazionale, attribuisce i crediti formativi alle singole attivit comprese nei programmi tenendo conto dei seguenti elementi: a. a) b. b) c. c) tipologia e modalit di svolgimento; durata effettiva; contenuti e argomenti trattati;
d. d) eventuale collaborazione con altri soggetti rientranti fra quelli elencati all'art. 7, lettera b). 2. Lattribuzione dei crediti formativi prevalentemente basata sulla durata dellattivit e orientata alladozione del parametro: 1 ora = 2 crediti formativi professionali. 3. Il Comitato Esecutivo propone al Consiglio Nazionale i sostegni economici da attribuire alle attivit formative. Art. 11 - Esenzioni Liscritto pu essere esentato per un anno dallo svolgimento della formazione professionale continua nei seguenti casi: a) maternit o congedo parentale; b) servizio militare volontario e civile volontario, malattia grave, infortunio, assenza dallItalia, che determinino linterruzione dellattivit professionale per almeno 6 mesi; c) altri casi di documentato impedimento derivante da accertate cause oggettive o di forza maggiore. Art. 12 - Entrata in vigore Il presente Regolamento entra in vigore a partire dal 1 gennaio 2014. Testo in http://www.odg.it/content/regolamento-generale
DISPOSIZIONI ATTUATIVE del Regolamento (06/11/2013) sulla Formazione Professionale Continua degli iscritti allOrdine dei giornalisti pubblicato nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 24 del 31 dicembre 2013. - Decisione CNOG del 18.12.2013 1. 1. Autorizzazione dei soggetti terzi e pubblicit delle autorizzazioni LOrdine dei giornalisti realizza il programma della Formazione Professionale Cont inua (di seguito FPC) agendo anche di concerto con altri Ordini professionali o avvalendosi di soggetti terzi, quali aziende, istituti universitari, enti pubblici o privati e imprese di formazione. Il soggetto terzo, che ha ottenuto dal CNOG la qualifica di ente autorizzato per la FPC, realizza i singoli eventi - su base onerosa e/o gratuita - sotto il controllo e la responsabilit dellOrdine della regione in cui ha sede lo stesso. Il soggetto terzo deve avere una comprovata esperienza nella formazione e una qualificazione adeguata al decoro dellOrdine. Ogni evento deve ottenere laccreditamento del Consiglio nazionale e soddisfare le seguenti condizioni minime: avere ad oggetto una o pi materie indicate nellelenco delle discipline previste nellart.5 del presente regolamento; avere una durata effettiva di almeno 2 ore; prevedere un numero di posti non inferiore a 20; Ciascun soggetto terzo pu presentare richiesta di accreditamento per un numero massimo di 10 eventi a pagamento per ciascun anno di formazione; nel computo non rientra leventuale reiterazione dello stesso evento. Gli eventi gratuiti non sono soggetti a limitazione di numero. Per ciascun evento accreditato il soggetto terzo tenuto ad adempiere i seguenti obblighi: comunicare allOrdine il nominativo ed i recapiti di un responsabile cui fare riferimento per tutti gli adempimenti relativi; consentire agli incaricati dellOrdine di distribuire e ritirare eventuali questionari di gradimento nella sede dove viene svolto levento; consentire agli incaricati dellOrdine di rilevare le presenze degli iscritti nella sede dove viene svolto levento. Gli enti formatori autorizzati per la FPC verranno inseriti in un apposito elenco riportato nel sito Internet dellOrdine nazionale. Nel sito web dellOdg Nazionale/Regionale saranno inoltre inseriti i calendari degli eventi accreditati organizzati da soggetti terzi cos che sia possibile per gli iscritti allOrdine controllare se un evento organizzato da un soggetto terzo sia stato effettivamente accreditato. 1. 2. Requisiti dei soggetti terzi formatori L'accreditamento ha di norma validit di tre anni dalla data del rilascio. Per ottenerlo i soggetti terzi devono presentare domanda al Consiglio nazionale e devono essere in possesso dei seguenti requisiti: a. a) certificazione di abilitazione/accreditamento rilasciato da organismi di diritto pubblico; b. b) certificazione comprovante l'esperienza nella formazione di almeno 3 anni; c. c) curriculum documentato e aggiornato dei formatori; d. d) sede fisica idonea alla docenza in conformit con le normative vigenti, con particolare attenzione all'accessibilit per le persone diversamente abili, adeguati servizi di segreteria e di comunicazione telematica; e. e) strumentazione adeguata. I soggetti terzi formatori devono dare tempestiva comunicazione al CNOG di ogni eventuale
modifica organizzativa, statutaria o societaria. 1. 3. Convenzioni per la formazione continua ed il riconoscimento di crediti Il Consiglio nazionale pu sottoscrivere convenzioni per il reciproco riconoscimento di crediti formativi con le universit, previo parere non vincolante dei Consigli regionali dellOrdine. Le convenzioni con altri Ordini o Collegi per il riconoscimento di crediti interprofessionali, da approvarsi da parte dei ministeri vigilanti, devono essere ratificate dal Consiglio nazionale. Il Comitato Esecutivo del CNOG, allatto del rinnovo delle convenzioni con le universit promotrici delle scuole di giornalismo regolamentate dal Quadro di indirizzi, stabilisce - previo parere del Comitato Tecnico Scientifico (di seguito CTS) - se leventuale partecipazione degli iscritti allAlbo a cicli di insegnamento teorici sui raggruppamenti disciplinari di base possa dar luogo al riconoscimento di crediti formativi e le relative condizioni. 1. 4. Criteri di valutazione degli eventi formativi Laccreditamento di un evento formativo da parte del Consiglio nazionale avviene valutando i dati forniti nella richiesta attraverso i seguenti parametri: 1. 1) il programma 2. 2) il curriculum dei relatori/autori 3. 3) la coerenza dellevento con le discipline oggetto della formazione 4. 4) il materiale didattico ad hoc da distribuire ai partecipanti 5. 5) il numero di partecipanti 6. 6) la durata dellevento formativo La valutazione dei singoli eventi formativi potr essere effettuata anche tramite questionari di gradimento predisposti dal CTS. 1. 5. Contenuti e materie dei programmi formativi Nella predisposizione dei programmi della FPC, oltre a quanto previsto allart. 8 del regolamento, i soggetti formatori devono tenere particolarmente conto dei raggruppamenti disciplinari di base fissati dal Quadro di Indirizzi per il riconoscimento, la regolamentazione e il controllo delle scuole di formazione al giornalismo e che attualmente concernono: a) Il sistema dellinformazione e del giornalismo: istituzioni e profilo professionale. Diritto dellinformazione e della comunicazione, doveri del giornalista, etica e deontologia; Storia del giornalismo; Sociologia della comunicazione; Economia dei media e delle imprese editoriali; Ruolo degli Istituti di categoria; Modelli organizzativi e produttivi internazionali. b) Fondamenti culturali dellinformazione. Elementi di economia, micro e macro; Elementi di diritto pubblico, civile e penale; Elementi di diritto comunitario; Storia del mondo contemporaneo (con particolare riferimento al secondo dopoguerra); Scienze sociali (elementi di scienza politica, geografia politica, psicologia e sociologia); Discipline scientifiche (con particolare riferimento ai temi della salute, dellambiente, delle fonti energetiche e della sostenibilit). c) Discipline tecniche per le professioni giornalistiche. I media, loro organizzazione; Comunicazione verbale e non verbale (dizione, prossemica, ecc.); Tecniche e linguaggi del giornalismo quotidiano e periodico nella stampa, nella radio, nella televisione e sul web; Linguaggio visivo e grafico; Linguaggi settoriali; Giornalismo per uffici stampa; Statistica e analisi dei dati. d) Innovazione tecnologica, giornalismo multimediale e di convergenza. Accesso alle fonti su Internet e verifica della loro attendibilit; Analisi comparata dei principali siti di informazione nazionali e internazionali; Giornalismo partecipato (public e civic journalism, social network, blog); La televisione via internet: analisi e tecniche; Dal telegiornale al videogiornale per infomobilit. facolt del Consiglio nazionale riconoscere ad argomenti di stringente attualit, anche se
specificamente non rientranti nelle discipline di cui sopra, la natura di evento formativo, attribuendo i relativi crediti. 1. 6. Modalit e termini di presentazione dei programmi e accreditamento I programmi inviati al Consiglio nazionale devono indicare: a. a) La tipologia dell'evento; b. b) Gli argomenti oggetto di trattazione; c. c) La qualifica e il curriculum dei relatori; d. d) La durata effettiva espressa in ore; e. e) La proposta sul numero di crediti da attribuire, sulla base della griglia predisposta dal CNOG; f. f) Le date previste di svolgimento; g. g) Il luogo di svolgimento; h. h) Il numero di partecipanti consentito; i. i) Gli eventuali costi della quota di partecipazione; j. j) Gli eventuali finanziatori o sponsor dell'evento; k. k) Altre informazioni ritenute utili. Nei primi 10 giorni dei mesi di dicembre, marzo, giugno e settembre il CTS esegue lattivit istruttoria sulle proposte e pianifica lattivit trimestrale e semestrale da sottoporre all'approvazione del CNOG. Decorsi 30 giorni dal ricevimento, ove non sia pervenuta a mezzo PEC allOrdine regionale alcuna comunicazione in merito all'approvazione, il programma si intende approvato e alle attivit sono attribuiti i relativi crediti formativi. Per particolari motivi, il Consiglio nazionale potr riconoscere anche eventi che siano stati comunicati successivamente allapprovazione del programma dellofferta formativa, purch lOrdine regionale abbia inoltrato la relativa richiesta di accreditamento prima dello svolgimento dellattivit formativa. Gli Ordini regionali approntano, su base trimestrale o semestrale, l'offerta formativa destinata agli iscritti, avvalendosi anche delle Scuole di giornalismo riconosciute dal CNOG, delle Universit, delle aziende, delle istituzioni pubbliche e private e di altri soggetti formatori autorizzati dal CNOG. Gli Ordini regionali inviano al CTS del Consiglio nazionale, via fax o a mezzo Pec al numero o indirizzo e-mail indicato sul sito dell'Odg nella sezione dedicata alla FPC, le proposte di eventi formativi, ricevute anche da soggetti terzi autorizzati, nei seguenti termini: entro il 30 novembre i programmi relativi al trimestre gennaio-marzo e al semestre gennaio-giugno; entro il 28 febbraio relativi al trimestre aprile-giugno; entro il 31 maggio relativi al trimestre luglio-settembre e al semestre luglio-dicembre; entro il 31 agosto relativi al trimestre ottobre-dicembre; a. 7. Attribuzione dei crediti formativi Al fine dellattribuzione dei crediti della FPC andranno osservati i criteri indicati nella griglia allegata al presente regolamento (vedi ALLEGATO 1). a. 8. Modalit di rilevazione delle presenze agli eventi formativi I giornalisti interessati a partecipare ad un evento formativo devono iscriversi secondo la procedura indicata nella sezione del sito internet dellOrdine dedicato alla FPC. La presenza degli iscritti agli eventi formativi verificata dall'Ordine mediante metodi di rilevazione elettronica, ovvero mediante la rilevazione di firme di entrata e di uscita. cura dellente che organizza levento rendere disponibili in formato elettronico agli iscritti le attestazioni di frequenza con il numero dei crediti attribuiti
a. 9. Procedure e modalit per la formazione a distanza I giornalisti possono in parte assolvere lobbligo della FPC anche frequentando corsi a distanza. I soggetti che si candidano a offrire la formazione a distanza devono preliminarmente ottenere la prevista autorizzazione per i formatori. In particolare devono documentare la possibilit di controllo da parte dellOrdine sia sulle attivit formative sia sulleffettiva partecipazio ne del giornalista a tale attivit. Il software prescelto deve inoltre garantire la possibilit di documentare in maniera certa ogni fase dellaggiornamento professionale cui si sottopone il giornalista. Tale documentazione deve essere trasmessa, anche in forma solo riepilogativa, sia allOrdine regionale sia allOrdine nazionale. a. 10. Vigilanza eventi e revoca autorizzazioni In qualsiasi momento il CNOG, con argomentata motivazione, potr sospendere lautorizzazione a svolgere attivit di formazione. Entro un tempo massimo di 30 giorni, il soggetto formatore potr presentare opposizione alle contestazioni mosse. Se saranno ritenute insufficienti, il CNOG - previa acquisizione del parere vincolante del ministero vigilante - revocher l'autorizzazione concessa. a. 11. Inosservanza dellobbligo formativo Al giornalista che non abbia assolto lobbligo, lOrdine regionale notifica linadempienza formulando linvito ad avviare entro tre mesi il percorso formativo. Qualora persista linosservanza, il Consiglio regionale dellOrdine ne d segnalazione al Collegio territoriale di disciplina. I giornalisti in pensione possono, con richiesta motivata, chiedere al Consiglio regionale dellOrdine dei giornalisti competente lesonero dallobbligo formativo. a. 12. Incompatibilit Al fine di evitare eventuali conflitti di interesse, si stabilisce l'incompatibilit tra il ruolo di componente del CTS del CNOG e la presenza a qualsiasi titolo negli enti autorizzati, ad eccezione fatta per la docenza gratuita; il divieto di insegnamento a titolo oneroso esteso a tutti i componenti del Consiglio nazionale e dei Consigli regionali. a. 13. Fondo per la Formazione Per la gestione delle attivit formative il CNOG potr istituire un Fondo nazionale con criteri di gestione condivisi con gli Ordini regionali.
ALLEGATO 1) Conseguimento di crediti Tipologia FPC Frequenza corsi anche per via telematica organizzati o accreditati dal CNOG Crediti CFP 2 crediti l'ora per un massimo di 8 crediti per evento. + 2 crediti per eventi inerenti la deontologia 2 crediti l'ora per un massimo di 7 crediti per evento per un massimo di 20 nel triennio 10 crediti per corsi di oltre 50 ore come da attestato di frequenza, 8 per corsi compresi tra 30 e 50 ore, 6 per corsi compresi tra 15 e 30 ore + 2 crediti per corsi tenuti in lingua straniera per un massimo di 30 crediti nel triennio 2 crediti l'ora per un massimo di 8 per evento per un massimo di 15 crediti nel triennio 5 crediti previa presentazione di attestato di frequenza
Frequenza corsi di formazione aziendale accreditati dal CNOG Frequenza, anche allestero, corsi di perfezionamento o Master accreditati dal CNOG presso Universit, istituzioni o enti legalmente riconosciuti
Frequenza di corsi di formazione a distanza (e-learning) organizzati o accreditati dal CNOG Frequenza di corsi di aggiornamento sull'utilizzo professionale delle tecnologie multimediali di almeno 15 ore accreditati dal CNOG Partecipazione a convegni, seminari, tavole rotonde, workshop, anche in videoconferenza accreditati dal CNOG
2 crediti per evento, 4 se inerenti la deontologia professionale per un massimo di 20 crediti nel triennio Direzione scientifica di corsi o eventi, 4 crediti ad evento relatore o moderatore in convegni per un massimo di 10 crediti nel accreditati dal CNOG triennio Corsi di perfezionamento linguistico di 5 crediti previa presentazione di attestato almeno 30 ore accreditati dal CNOG di frequenza per un massimo di 10 crediti nel triennio Pubblicazione di libri e saggi a carattere 4 crediti per pubblicazione di parti o tecnico-professionale capitoli 7 crediti per pubblicazione di ciascun libro per un massimo di 10 crediti nel triennio Insegnamento in materie inerenti la 10 crediti professione giornalistica in corsi o Master + 5 crediti per materie inerenti la di livello accademico aventi durata di deontologia almeno 50 ore per un massimo di 20 nel triennio Insegnamento occasionale in corsi o Master 2 crediti per moduli fino a 8 ore accreditati dallOrdine 5 crediti per moduli di almeno 15 ore + 2 crediti per materie inerenti la deontologia