Cosmetici, Salute e Qualità Della Vita
Cosmetici, Salute e Qualità Della Vita
Cosmetici, Salute e Qualità Della Vita
(ISSN 0393-5620)
RIASSUNTI
A cura di Giuseppe Salvatore (a), Mirella Colella (b) e Oreste Cozzoli (c)
(a) Laboratorio di Tossicologia Comparata ed Ecotossicologia, Istituto Superiore di Sanit, Roma
(b) Direzione Generale per la Valutazione dei Medicinali e la Farmacovigilanza, Ministero della Sanit, Roma (c) Stazione Sperimentale per le Industrie degli Oli e dei Grassi, Milano
Roma 2001
Istituto Superiore di Sanit Cosmetici, salute e qualit della vita. 2 Convegno. Materie prime documentate per luso previsto. Istituto Superiore di Sanit. Roma, 1 giugno 2001. Riassunti. A cura di Giuseppe Salvatore, Mirella Colella e Oreste Cozzoli 2001, iii, 45 p. ISTISAN Congressi 73 Il Convegno riunisce contributi di operatori del settore cosmetico provenienti da realt diverse (amministrazione pubblica, universit, ricerca, imprenditoria, ecc.) e propone dunque interessanti spunti di riflessione sul ruolo dei cosmetici in rapporto alla salute e alla qualit della vita con particolare riferimento alla funzione delle materie prime. Il Convegno articolato in tre sessioni: 1) Dalle materie prime al prodotto cosmetico; 2) Dal prodotto cosmetico al consumatore, 3) Informazione e ricerca (sessione di presentazione di poster) e una Tavola rotonda che prevede la discussione finale dei temi trattati con lintento di giungere ad una formulazione di proposte finalizzate allaggiornamento della attuale normativa sui cosmetici. Parole chiave: Cosmetici, Normativa, Materie prime, Recupero dellinformazione
Istituto Superiore di Sanit Cosmetics, health and life quality. 2nd Conference. Certified raw materials for designed purpose. Istituto Superiore di Sanit. Rome, June 1, 2001. Astract book. Edited by Giuseppe Salvatore, Mirella Colella and Oreste Cozzoli 2001, iii, 45 p. ISTISAN Congressi 73 (in Italian) The Conference gathers important papers by operators involved in different sectors of the cosmetics field (government, university, research, industry, etc.), thus presenting relevant hints for discussion on the role of cosmetics in relation to human health and the quality of life with particular reference to raw materials. The conference has three sessions: 1) From raw materials to cosmetic products; 2) From cosmetic products to consumers; 3) Information and research (poster session), and a Round table where the main issues of the conference will be finally discussed with the purpose to draw up proposals for updating the present regulations on cosmetics in Italy. Key words: Cosmetics, Regulations, Raw materials, Information retrieval Convegno organizzato da: Istituto Superiore di Sanit. Con la partecipazione di: Ministero della Sanit, Stazione Sperimentale per le Industrie degli Oli e dei Grassi, Societ Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche e Federchimica (Gruppo Aromi e Fragranze, Gruppo Materie Prime per lIndustria Cosmetica). Comitato organizzatore Mirella Colella, Giuseppe Salvatore (Responsabile Scientifico) Comitato scientifico Rita Patrizia Aquino, Paolo Aureli, Cesidio Bianchi, Angelo Carere, Domenica Centi, Mirella Colella, Luigi Gagliardi, Giuseppe Salvatore (Coordinatore), Carla Scesa Il rapporto disponibile online nel sito di questo Istituto: www.iss.it.
INDICE
Premessa................................................................................................................ iii Programma .............................................................................................................. 1 Prima sessione Dalle materie prime al prodotto cosmetico ................................................................... 5 Seconda sessione Dal prodotto cosmetico al consumatore....................................................................... 19 Sessione Poster Informazione e ricerca ................................................................................................ 27 Indice degli autori .................................................................................................. 45
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PREMESSA
Largomento di questo 2 Convegno sul tema Cosmetici, salute e qualit della vita appare molto ambizioso se inteso come trattazione globale ed esaustiva dei vari aspetti connessi con luso delle materie prime. Lobiettivo in realt pi preciso ed piuttosto incentrato sul significato da dare allaggettivo documentate che trae spunto dai principi sulla qualit, efficacia e sicurezza degli ingredienti e dei prodotti cosmetici enunciati nella Legge n. 713 dell11 ottobre 1986, suoi aggiornamenti e modifiche, e nel DL.vo n. 126 del 24 aprile 1997. Tali principi, che in pratica raccomandano limpiego di materie prime sicure e certificate per luso previsto, nella realt sono talvolta disattesi, causando situazioni potenzialmente a rischio per la sicurezza dei consumatori. Liniziativa, quindi, di questa riflessione sulla situazione, da effettuarsi con spirito collaborativo da parte di chi impegnato nel settore cosmetico (dallamministrazione pubblica, universit, imprenditoria e organismi nazionali alle varie figure professionali) quanto mai attuale in un momento in cui sempre pi si fa attenzione alla salute come bene fondamentale per lindividuo e la collettivit. Il Comitato organizzatore
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PROGRAMMA
Venerd 1 giugno 2001
9.00 9.30 Registrazione dei partecipanti Indirizzo di benvenuto
Prima sessione DALLE MATERIE PRIME AL PRODOTTO COSMETICO Moderatori: M. Colella, G. Salvatore 9.40 Riflessione in tema di qualit, efficacia e sicurezza G. Salvatore Materie prime cosmetiche L. Carinelli Dalle materie prime al prodotto cosmetico: situazione e sviluppi nellUnione europea M. Trovato Fragranze e aromi F. Filippini Intervallo Il ruolo dei tensioattivi nelle formazioni cosmetiche autopreservanti O. Cozzoli Quei tensioattivi chiamati emulsionanti: una rassegna attuale G. Proserpio, G. DAgostinis Materie prime dorigine vegetale F. Mearelli, R. Pozzi, C. Sessa Prospettive duso di ingredienti alternativi naturali R. Malanchin, M. Baggi Sostanze funzionali: quali esigenze per la cute? C. Scesa Intervallo
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Seconda sessione DAL PRODOTTO COSMETICO AL CONSUMATORE Moderatori: C. Scesa, O. Cozzoli 14.00 Dimostrazione dellefficacia e della tollerabilit dei prodotti cosmetici A. Cristaudo, M. Picardo, B. Santucci Caratteristiche edonistiche del cosmetico: ruolo degli ingredienti nella definizione del suo profilo sensoriale E. Mignini Funzionalit degli ingredienti cosmetici e pubblicit ingannevole G. Bronzini Controllo ufficiale finalizzato alla prevenzione sanitaria ed alla qualit dei prodotti cosmetici L. Gagliardi Evoluzione normativa sulla sperimentazione di ingredienti e di prodotti cosmetici finiti M. Colella Intervallo
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Sessione Poster INFORMAZIONE E RICERCA Moderatori: A. Gasparoli, L. Gagliardi 16.00 Breve presentazione e discussione
Cosmetici: quale informazione? P. De Castro, R. Ferrara, G. Poppi, A. Spurio Cosmesi in Internet: come orientarsi tra i trucchi della rete R. Cammarano, M. Della Seta, A. Dracos Attivit della Sottocommissione Prodotti cosmetici e di igiene personale A. Gasparoli, O. Cozzoli Profili gascromatografici dellolio essenziale ottenuto dalle foglie di Melaleuca alternifolia Cheel E. Gentile, A. Cioffi , L. Farina, R. P. Aquino, G. Salvatore Particolare ed inconsueta utilizzazione del Tea Tree Oil C. Ricciardi
Utilit delle misure impedometriche nella valutazione dellattivit antimicrobica dellolio essenziale di Melaleuca alternifolia Cheel I. Cagliani, S. Gatti, B. Besostri Presenza di insettorepellenti nei cosmetici A. Cioffi, E. Gentile, L. Farina, R. P. Aquino, G. Salvatore Criteri per scegliere le argille nella cosmesi e nella fangoterapia V. Summa, F. Tateo Profilo polifenolico ed attivit antiossidante e fotoprotettiva di un estratto di Culcitium Reflexum S. Morelli, A. Tomaino, A. Saija, F. Bonina, R. P. Aquino Identificazione e dosaggio di sostanze corticosteroidee nei prodotti cosmetici L. Gagliardi, D. De Orsi, M. R. Del Giudice, F. Gatta, B. Gallinella, L. Turchetto, R. Porr Individuazione della genuinit dellolio di jojoba A. Gasparoli, S. Tagliabue Lanalisi gascromatografica della frazione sterolica del burro di karit A. Gasparoli, M. E. Gaboardi Valutazione dellattivit antimicrobica della propoli e di alcuni dei suoi componenti W. Baffone, C. Scesa, B. Citterio, E. Vittoria, G. Lombardelli Tavola rotonda DISSERTAZIONE SUL TEMA DEL CONVEGNO, INDIRIZZI E PROPOSTE PER UN COMPLETAMENTO DELLA NORMATIVA Moderatori: M. Colella, G. Salvatore
Prima sessione
prodotto dalle quali sia possibile evincere che sono state adottate tutte le misure e si tenuto conto di ogni indicazione e prescrizione per garantirne la sicurezza nelluso umano. In particolare necessario effettuare sotto la responsabilit di un esperto, competente in materia di risk assessment, la valutazione della sicurezza del prodotto finito per la salute umana, prendendo in considerazione in particolare il profilo tossicologico generale degli ingredienti, la struttura chimica e il livello di esposizione. La valutazione della sicurezza per la salute umana deve essere effettuata conformemente ai principi di buona prassi di laboratorio previsti nella direttiva 87/18/CEE del Consiglio, del 18 dicembre 1986, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative allapplicazione dei principi di buone prassi di laboratorio e al controllo della loro applicazione per le prove sulle sostanze chimiche.
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FRAGRANZE E AROMI
Fabrizio Filippini Gruppo Aromi e Fragranze, Assospecifici-Federchimica, Milano Fragranze e aromi giocano un importantissimo ruolo nella formulazione di un prodotto cosmetico: indipendentemente dalla funzione per cui il cosmetico concepito, essi ne rappresentano il biglietto da visita, il primo impatto con il giudizio sensoriale del consumatore. Non a causa, tuttavia, di questa connotazione edonistica vengono prestate a fragranze e ad aromi meno attenzioni per quanto riguarda la sicurezza per il consumatore rispetto agli altri ingredienti ad uso cosmetico. Infatti con il Decreto Legislativo n. 126 del 24 aprile 1997, che ha recepito in Italia le direttive 93/35/CEE e 95/17/CE, risulta che anche il fornitore di fragranze e di aromi deve garantire al produttore di cosmetici ferma restando la segretezza della formula adeguate informazioni sulla sicurezza di impiego di questi prodotti. Al fine di agevolare ladempimento ai dispositivi previsti dalla norma in parola, le associazioni europee EFFA e COLIPA, rispettivamente rappresentative dei produttori di aromi e fragranze e dei produttori di cosmetici, hanno collaborato alla definizione di direttive ufficiali concernenti lo scambio di informazioni tra fornitori di fragranze/aromi e produttori di cosmetici. Il Gruppo aromi e fragranze di Federchimica e UNIPRO hanno di conseguenza collaborato alla predisposizione della versione italiana delle direttive EFFACOLIPA. Queste direttive si basano soprattutto, per quanto riguarda le dichiarazioni di sicurezza delle fragranze, sulle raccomandazioni del Codice di Buona Pratica IFRA, di conseguenza vincolanti per tutte le imprese che aderiscono ad IFRA attraverso le associazioni nazionali. IFRA e lOrganizzazione Internazionale delle Industria delle Fragranze, in assenza di specifiche norme di legge che regolamentano direttamente le fragranze, hanno introdotto a partire dal 1974 un sistema di autoregolamentazione destinato allIndustria. La funzione primaria di questo sistema stata la creazione di un Codice di buona pratica per lIndustria delle fragranze che fornisce suggerimenti per una buona pratica di fabbricazione e stabilisce delle direttive destinate ai produttori, ai fini di utilizzare senza rischi gli ingredienti delle fragranze, con particolare attenzione per quegli ingredienti che potrebbero provocare effetti indesiderati. Il Codice IFRA redatto da un Comitato Scientifico di Esperti del settore sulla base di dati riscontrati e dai risultati degli studi scientifici condotti sulle materie prime utilizzate per la preparazione delle fragranze. Per quanto riguarda la sicurezza dimpiego degli aromi, oltre che sul Codice IFRA le direttive EFFA-COLIPA si basano soprattutto sulla complessa normativa comunitaria in materia di aromi per alimenti, che prevede, nel giro di alcuni anni, di completare il vaglio tossicologico di tutte le sostanze aromatizzanti utilizzate in Europa.
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C anche un terzo gruppo di sostanze molto particolari come le diatomee, la terra follone, i sali marini, la pomice, che sono usate per le loro propriet leviganti. Un interessante esempio di materiale argilloso di valore cosmetico costituito dalla storica terra di Nocera Umbra definita un tempo come Bolus alba (argilla bianca). Nella relazione completa troverete la lista degli ingredienti cosmetici di provenienza minerale ed animale ammessi e quelli non ammessi. Un particolare ringraziamento dobbiamo rivolgere al Prof. Proserpio per i consigli e lorientamento che ci ha dato nella stesura della nostra relazione.
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Seconda sessione
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CARATTERISTICHE EDONISTICHE DEL COSMETICO: RUOLO DEGLI INGREDIENTI NELLA DEFINIZIONE DEL SUO PROFILO SENSORIALE
Elio Mignini Societ Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche, Milano Il prodotto Cosmetico caratterizzabile qualitativamente attraverso la definizione di quattro gruppi di variabili multidimensionali; tre di queste variabili possono essere definite intensive ed una estensiva. I convegni scientifici tendono principalmente a trattare i temi delle prime due variabili, e cio i temi della sicurezza/innocuit e quelli della funzionalit/efficacia; ampio spazio anche generalmente dedicato al trattamento degli argomenti riguardanti la variabile estensiva (stabilit), mentre scarsa lattenzione posta a quella che in realt la variabile pi caratteristica del prodotto cosmetico, ovvero la gradevolezza. Le Materie Prime sono ovviamente i mattoni costituenti il prodotto cosmetico e contribuiscono in buona parte a determinarne il profilo qualitativo, senza voler per altro disconoscere linfluenza del processo produttivo, del packaging e della comunicazione esplicita ed implicita. Laspetto sensoriale del prodotto, derivante in gran parte dalle Materie Prime utilizzate e dalla loro qualit intrinseca, spesso determinante nellimpulso allacquisto, mentre giuoca un ruolo importante anche nella propensione al riacquisto del prodotto stesso. Nella valutazione sensoriale del prodotto vengono stimolati ed attivati tutte i cinque sensi (il gusto determinante per esempio nella valutazione dei prodotti per ligiene orale). Alcuni ingredienti sono appositamente inseriti per colpire specificatamente alcuni organi di senso, quali i coloranti, gli aromi e le fragranze, ma praticamente tutti contribuiscono alla caratterizzazione organolettica del prodotto, prima, durante e dopo il suo utilizzo. Le impurezze delle Materie Prime, e la loro compatibilit reciproca, sono spesso determinanti nel conferire le caratteristiche sensoriali immediate e quelle, altrettanto importanti, che si esplicitano dopo invecchiamento durante la shelf-life del prodotto. Oltre allinfluenza diretta sulla valutazione di gradevolezza, il profilo sensoriale del prodotto contribuisce al benessere psicofisico del consumatore, che spesso trae benefici anche oggettivi dalla sua utilizzazione; lattenzione dellutilizzatore di prodotto cosmetico infatti sempre pi orientata allessere, pi che allapparire, e le sensazioni positive generate dallo stesso atto applicativo e di consumo inducono stati di rilassamento e/o di eccitazione che contribuiscono al miglioramento generale della qualit della vita. Alcuni studi scientifici hanno anche dimostrato la validit del trattamento cosmetico ed estetico per il miglioramento dellautostima in situazioni di disagio sociale ed anche leffetto acceleratore di processi di guarigione in soggetti ospedalizzati. In definitiva, il suggerimento per il cosmetologo quello di prevedere, in fase di progettazione di prodotto, il contributo delle materie prime anche al profilo sensoriale, oltre che a quello di innocuit ed efficacia; spesso esso infatti determinante sia per il successo sul mercato, sia per lottimizzazione dei parametri di efficacia e di funzionalit.
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una specifica e sperimentalmente accertata azione di riduzione o eliminazione delle rughe. I riscontri effettuati, in alcuni casi disponendo una perizia tecnica sul prodotto, hanno condotto ad un giudizio di ingannevolezza dei messaggi laddove si riscontrato che le sperimentazioni condotte sui prodotti non consentivano di attribuire ad essi alcuna specifica e innovativa azione antirughe, superiore rispetto a quella conseguente ad una semplice idratazione dello strato corneo. LAutorit nel campo dei prodotti cosmetici , altres, intervenuta rilevando linganevolezza di messaggi volti a promuovere trattamenti per capelli, nella parte in cui lasciavano intendere che tali lozioni fossero in grado di riattivare la ricrescita fisiologica dei capelli nei soggetti colpiti da manifestazioni alopeciche. Altri interventi dellAutorit hanno riguardato i messaggi volti a promuovere alcuni shampoo antiforfora. I messaggi sono stati ritenuti ingannevoli nella parte in cui lasciavano intendere che lutilizzo del prodotto consentisse di risolvere definitivamente il problema della forfora, mentre in realt attraverso detti trattamenti di natura cosmetica possibile solo conseguire un miglioramento dello stato dei capelli in relazione alla manifestazione della forfora, diminuendone la quantit, ma non possibile curare in modo definitivo tale fenomeno destinato a ripresentarsi alla fine del trattamento.
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CONTROLLO UFFICIALE FINALIZZATO ALLA PREVENZIONE SANITARIA ED ALLA QUALIT DEI PRODOTTI COSMETICI
Luigi Gagliardi Laboratorio di Chimica del Farmaco, Istituto Superiore di Sanit, Roma I cosmetici , al pari di tutti i prodotti di consumo , devono rispondere a tre requisiti fondamentali che sono la Sicurezza, la Qualit e lEfficacia. Tali aspetti sono interdipendenti e devono essere valutati mediante tecniche interdisciplinari applicate dai diversi soggetti che hanno titolo in materia in modo indipendente ma sicuramente complementare. Definiamo brevemente chi siano questi soggetti e quali siano i loro ruoli: Industria Produttrice Ha il compito di valutare il cosmetico sotto ogni punto di vista proprio perch il legislatore le ha attribuito le responsabilit complessive dellinnocuit di ci che produce nelle normali condizioni di utilizzo. In particolare dovr controllare le caratteristiche di ogni ingrediente dei formulati, preparare protocolli di analisi per i prodotti finiti relativamente alla stima della qualit chimica e microbiologica e metodi per la dimostrazione obiettiva dellefficacia vantata ove necessario. Autorit Sanitaria Locale Deve vigilare negli stabilimenti di produzione e sugli importatori controllandone gli aspetti tecnici ed amministrativi e verificando la rispondenza della produzione alle norme di legge. Autorit Sanitaria Centrale Ha lincarico di predisporre tutti gli aggiornamenti normativi del settore, di preparare metodiche analitiche chimiche e microbiologiche che dovranno essere applicate dai Laboratori periferici per la verifica della qualit e sicurezza, nonch dovr organizzare un sistema di cosmeticosorveglianza per recepire tempestivamente situazioni di rischio che dovessero manifestarsi nel mercato. E evidente che solo un coordinamento ed una effettiva attivit di tutti questi soggetti pu conferire una maggiore sicurezza, qualit ed efficacia nei prodotti cosmetici.
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Sessione Poster
Informazione e ricerca
Moderatori Ada Gasparoli, Luigi Gagliardi
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PROFILI GASCROMATOGRAFICI DELLOLIO ESSENZIALE OTTENUTO DALLE FOGLIE DI MELALEUCA ALTERNIFOLIA CHEEL
Elvira Gentile (a), Angela Cioffi (a), Lida Farina (b), Rita Patrizia Aquino (a), Giuseppe Salvatore (b) (a) Scuola di Specializzazione in Scienza e Tecnologia Cosmetiche, Universit degli Studi, Salerno (b) Laboratorio di Tossicologia Comparata ed Ecotossicologia, Istituto Superiore di Sanit, Roma La denominazione di Tea Tree (come si ritrova nei diari di bordo di Capitan Cook, 1770) o Albero del T, sebbene si riferisca principalmente alla Melaleuca alternifolia Cheel viene utilizzata anche per indicare altre specie dello stesso genere o di altri generi (Leptospermum sp. e Kunzea sp.) della stessa famiglia delle Myrtaceae, che crescono non solo in Australia, ma anche nella Nuova Zelanda ed in India. La diversit di generi e specie, di posizione geografica e di fattori bioclimatici, determina una variet di oli essenziali di differente composizione chimica tale da influenzare anche le propriet biologiche e applicative degli stessi. Cos la denominazione di Tea Tree Oil (TTO) viene utilizzata nel caso di oli provenienti dalla distillazione in corrente di vapore del fogliame e dei rametti terminali non solo della Melaleuca alternifolia Cheel, ma anche della Melaleuca linariifolia Smith, Melaleuca dissitiflora F. Mueller e di altre specie di Melaleuca, purch gli oli abbiano un titolo minimo di terpinen-4-olo del 30% e un titolo massimo di 1,8-cineolo del 15%. Ci in accordo con la definizione e la composizione prevista dalla International Standard ISO 4730:1996 (Oil of Melaleuca, terpinen-4-ol Type, Tea Tree Oil). Linteresse per questo olio principalmente dovuto al notevole potere antisettico dimostrato gi nel 1925 (sebbene le propriet curative delle foglie fossero gi note agli aborigeni) e lattivit antimicrobica nei confronti di vari microorgnismi patogeni ampiamente descritta nella letteratura recente. Ci ha portato a varie applicazioni mediche (infezioni vaginali, acne, piede datleta, candidosi, ecc.) e ad una variet di altri usi. E singolare citare, ad esempio, che lolio veniva dato in dotazione ai militari australiani nella Seconda Guerra Mondiale per disinfettare e medicare le ferite e che il personale addetto alla produzione di TTO era esentato dal servizio militare. Alcuni impieghi sono insoliti, come ad esempio quello descritto da Ricciardi (p. 34 di questo volume), mentre sul mercato si notano sempre pi prodotti topici, igienici, cosmetici e di protezione personale, insettorepellenti e germicidi ambientali a base di TTO. La conoscenza dellesatta composizione dellolio essenziale di Melaleuca alternifolia quindi un requisito importante di qualit ai fini del corretto impiego nei vari settori applicativi. In considerazione di ci si voluto: fissare lattenzione su quei parametri che possono essere considerati utili per stabilirne il grado di qualit;
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svolgere unindagine conoscitiva sulla composizione chimica di campioni di TTO presenti sul mercato nazionale. La campionatura studiata comprende 15 campioni e le indagini analitiche, effettuate mediante GC/FID (SPB5) e GC/MS, hanno consentito lidentificazione ed il dosaggio di tutti i picchi gascromatografici caratteristici della composizione dellolio essenziale di Melaleuca alternifolia, verificandone la rispondenza alla norma ISO predetta. Non sono state evidenziate sofisticazioni o alterazioni ossidative dovute allinvecchiamento dei campioni. In conclusione stato possibile selezionare tre distinti profili gascromatografici per gli oli di Melaleuca alternifolia esaminati: tipo ad elevato contenuto di terpinen-4-olo (fino a 44,5%) e basso tenore di 1,8cineolo (fino a 4,4%); a prevalente contenuto di terpinen-4-olo ed elevato contenuto di 1,8-cineolo (fino a 14,2%); oli di melaleuca in soluzione alcoolica. La maggior parte degli oli esaminati rientra nella prima categoria; tra questi particolarmente tre campioni si sono distinti per la composizione molto simile. Di questi era nota la provenienza e la tecnologia di produzione (in piantagione) in Australia. Le preferenze di mercato al riguardo sono proprio orientate verso il primo tipo di olio (comunque rientrante nella norma ISO predetta) e cio quello a maggior contenuto di terpinen-4-olo (fino al 45%) ed a minore contenuto di 1,8-cineolo (massimo 5%), in quanto meno irritante, dotato di migliori propriet antimicrobiche e, quindi, pi appropriato per la produzione di prodotti topici ad azione antisettica ed igienizzante.
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UTILIT DELLE MISURE IMPEDOMETRICHE NELLA VALUTAZIONE DELLATTIVIT ANTIMICROBICA DELLOLIO ESSENZIALE DI MELALEUCA ALTERNIFOLIA CHEEL
Irene Cagliani (a), Silvia Gatti (b), Barbara Besostri (b) (a) Scuola di Specializzazione in Scienza e Tecnologia Cosmetiche, Universit di Siena (b) Microna Srl, Torino Il notevole interesse suscitato dallimpiego dellolio essenziale di Melaleuca alternifolia risulta evidente dai numerosi dati di letteratura e dal suo frequente utilizzo in preparati ad uso topico con propriet antisettiche. Le caratteristiche antimicrobiche sono note da tempo e la sua efficacia, soprattutto nei confronti di batteri Gram positivi e dei lieviti, stata dimostrata attraverso numerosi lavori. In questa sperimentazione si voluto saggiare la possibilit di impiego del metodo impedometrico per verificare le propriet antimicrobiche di alcuni oli essenziali del commercio, di cui stata preliminarmente stabilita da Gentile et al. (p. 32 di questo volume) la composizione chimica mediante GC e GC/MS. Lo strumento utilizzato limpedometro RABIT che permette di valutare attraverso curve impedometriche sia lattivit inibente lo sviluppo microbico che lattivit microbicida. Gli altri parametri forniti dallo strumento, importanti per linterpretazione dei risultati, sono la variazione di impedenza durante il test ed il tempo impiegato per evidenziare lo sviluppo microbico. Lattenta valutazione di tutti questi dati (pendenza della curva impedometrica, variazione di impedenza dallinizio alla fine del test o Total Change, tempo in ore richiesto dallo strumento per evidenziare lo sviluppo microbico o Time to Detect) permette di ottenere risultati pi completi rispetto a quelli ottenibili con i metodi tradizionali, potendo evidenziare anche minime differenze di attivit di differenti campioni parallelamente saggiati. Inoltre, poich si tratta di un metodo strumentale, i risultati sono influenzati in misura minore dallinterpretazione soggettiva che ancora alla base dei metodi tradizionali. Nellapplicare la metodica impedometrica si sono superati i problemi di difficolt di solubilizzazione che generalmente si incontrano nelle prove di valutazione dellattivit antimicrobica con gli oli essenziali. I campioni di olio sono stati saggiati in confronto a sostanze di riferimento (terpinen-4-olo e 1,8-cineolo), normali costituenti dellolio essenziale di Melaleuca alternifolia. I risultati ottenuti depongono a favore dellapplicabilit di tale metodica innovativa, non solo per la valutazione dellattivit dellolio qui considerato, ma anche di altri oli essenziali.
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rapido di identificazione e di dosaggio di tali sostanze nei prodotti cosmetici del commercio, anche al fine di consentire lobiettivo seguente; c) considerare eventuali problemi di sicurezza connessi con luso di queste sostanze, tenendo conto del profilo tossicologico generale degli ingredienti, la struttura chimica ed il livello desposizione (art. 10-ter, lettera d, legge 713/1986). Vengono qui riferite principalmente le indagini preliminari svolte per lidentificazione ed il dosaggio delle sostanze insettorepellenti in campioni del commercio, dal momento che largomento non appare nella letteratura cosmetica, almeno in data recente. Le tecniche utilizzate sono state la GC, GC/MS anche abbinate alla SPME.
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In tutti i test in vitro utilizzati, lestratto ECR ha mostrato un significativo effetto antiossidante. Di conseguenza, tale estratto stato testato in vivo per determinarne la capacit di ridurre, quando applicato topicamente, leritema cutaneo indotto dalle radiazioni UVB (monitorato mediante spettrofotometria di riflettanza) in volontari sani. In questo test abbiamo rilevato una significativa attivit fotoprotettiva dellestratto. Lestratto ECR, cromatografato su colonna di Sephadex LH-20, ha fornito cinque principali frazioni successivamente separate per RP-HPLC dando sei flavonoli come principali costituenti: rutina (1), quercetina-3-O-b-D-galactopiranoside-4-O-b-Dglucopiranoside (2), quercetina-3-O-b-D-glucopiranoside (3), isoramnetina-3-O-b-Dgalactopiranoside (4), quercetina (5) e kaempferolo (6). La loro struttura stata determinata mediante analisi combinata degli spettri MS ed NMR ottenuti con tecniche sia mono che bidimensionali. Successivamente, attraverso una metodica analitica HPLC, il contenuto di ognuno di tali composti stato determinato nellestratto: ECR 1.40% per il composto 1, 0.92% per 2, 0.68% per 3, 0.82% per 4, 0.63% per 5, 0.20% per 6. I risultati ottenuti nel presente lavoro in vivo sono in accordo con lattivit radical scavenging/antiossidante osservata negli esperimenti effettuati in vitro; per cui si pu ipotizzare che il buon effetto fotoprotettivo esercitato dallestratto ECR di C. reflexum sia correlato alla sua attivit antiradicalica/antiossidante, e al suo contenuto in flavonoli
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Presidente dellIstituto Superiore di Sanit: Enrico Garaci Direttore responsabile: Giuseppe Benagiano Coordinamento redazionale: Paola De Castro e Sandra Salinetti Stampato dal Servizio per le attivit editoriali dellIstituto Superiore di Sanit, Viale Regina Elena, 299 - 00161 ROMA
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Reg. Stampa - Tribunale di Roma n. 131/88 del 1 marzo 1988 Roma, marzo 2001 (n. 1) 5 Suppl.
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