Riassunto Marrone
Riassunto Marrone
Riassunto Marrone
o Lactio de pauperie :
contemplata nella legge delle XII Tavole e mantenuta nel
Corpus iuris;
faceva riferimento ai danni prodotti da animali, in particolare
da pecudes.
Lazione si dava contro il proprietario delle bestie, il quale
poteva scegliere se risarcire il danno o di dare lanimale al
danneggiato.
29. Estinzione delle obbligazioni:
Ladempimento ( solutio ):
o Ladempimento della prestazione non era sempre sufficiente in et
arcaica a estinguere lobbligazione.
o Nellet preclassica la solutio divenne il modo pi usato per
lestinzione delle obbligazioni.
o Con la solutio lobbligazione si estingueva ipso iure.
o A compierla era quasi sempre il debitore: poteva effettuarla anche
un terzo ad eccezione delle cose di facere.
o Di regola, la solutio doveva essere fatta al creditore: ma si poteva
(2007) DonaR
adempiere per rappresentanza.
o La prestazione doveva essere adempiuta per lintero, salvo che il
creditore non accettasse un adempimento parziale.
o Datio in solutum :
Il debitore doveva eseguire esattamente la prestazione
dovuta.
Avrebbe potuto compiere unaltra prestazione solo dietro
consenso del creditore. Ci era chiamato datio in solutum
(dazione in pagamento)
o La prestazione andava adempiuta nei tempi indicati nellatto
costituivo:
Alla scadenza del termine
Avveramento della condizione
In difetto di indicazioni, la prestazione era dovuta
immediatamente.
o Il luogo delladempimento era quello risultante dallatto costitutivo,
dalle circostanze, dal tipo di prestazione. In caso che non vi sia
nessuna indicazione del luogo, la prestazione andava eseguita al
domicilio del debitore.
La remissione del debito:
o Oggi: latto con il quale il creditore rinuncia ad esigere il proprio
credito
o Per il diritto romano erano:
La solutio per aes et libram : Il rito si svolgeva cos:
1. Dinanzi a 5 cittadini romani puberi e un libripens,
anchegli civil Romanus e pubere, che reggeva la
bilancia, presente il creditore, il debitore dichiarava
solennemente seguendo un rigido schema di un preciso
formulario, di liberare se stesso dal potere del creditore
e contemporaneamente gettava sulla bilancia il metallo
(rame e bronzo) dovuto, e il libripens provvedeva alla
pesatura.
2. Con lintroduzione della moneta coniata il debitore,
pronunziata la stessa formula, percuoteva la bilancia
con una moneta, e immediatamente dopo consegnava
egli stesso in modo simbolico al creditore.
3. La solutio per aes et libram era necessaria per:
o la liberazione dei debitori dal potere dei creditori
o lo scioglimento del vincolo a carico del
condannato in un giudizio privato
o lestinzione delle obbligazioni pecuniarie da
legato per damnationem
4. La solutio per aes et libram era una atto a formalismo
interno e cadde in desuetudine e scomparve sin dalla
prima et postclassica.
Lacceptilatio:
5. era una atto a formalismo interno, un atto simmetrico e
contrario rispetto alla stipulatio
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6. la stipulatio si costituiva verbis, mentre lacceptilatio si
estingueva verbis.
7. Si estinguevano mediante acceptilatio solo quelle
nascenti da stipulatio e dalle altre nate verbis.
8. Tale atto ebbe larga applicazione e fu mantenuto nel
Corpus iuris.
Il pactum de non petendo:
9. Il creditore poteva rinunciare il debito impegnandosi
con semplice patto a non prendere ladempimento della
prestazione: pactum de non petendo.
La transazione:
o La transazione (transactio) presupponeva una lite in corso, o
anche un incertezza sui diritti e doveri tra due parti, sicch queste,
per mettere fine alla lite pattuivano reciproche attribuzioni e
rinunce.
La novazione:
o Oggi: per novazione si intende la sostituzione di una obbligazione
con unaltra: la prima si estingue e al suo posto sorge la nuova
obbligazione.
o Diritto romano: la novazione (novatio) si verificava per effetto di
una stipulatio, che avendo ad oggetto la stessa prestazione (idem
debitum), facesse riferimento al rapporto obbligatorio che con essa
si volva estinguere. Per effetto della novazione:
la prima obbligazione si estingueva ipso iure
si estinguevano le garanzie personali e reali
si interrompeva il corso di eventuali interessi
o I classici sottolinearono la necessit dellidem debitum perch per
manifestare leffetto novatio abbisognava:
aliquid novi: la nuova obbligazione doveva avere qualcosa
di nuovo rispetto a quella vecchia
animus novandi: lintenzione delle parti era di procedere a
novazione.
o La novazione poteva essere
oggettiva :se riguardava la causa, le condizioni,
termini,ecc..
soggettiva: se riguardava la persona del creditore o del
debitore.
o La stipulatio Aquiliana:
Era un caso di novazione oggettiva particolare che in
ununica stipulatio si deduceva in maniera generica il
corrispettivo pecuniario di ogni debito o comunque obbligo
del promittente verso lo stipulante, in modo che compiuta la
stipulatio, il promittente era tenuto verso lo stipulante solo in
virt della stipulatio.
o La delegatio promittendi:
Nella novazione soggettiva lelemento novo riguardava:
(2007) DonaR
10. La persona del creditore
11. oppure
12. La persona del debitore
Ad ogni novazione soggettiva faceva sempre seguito una
delegatio, che era una autorizzazione unilaterale. Tale
delegatio era chiamata delegatio promittendi che
poteva essere:
13. Delegatio promittendi attiva : il creditore, il
delegante, invitava il proprio debitore, il delegato, a
promettere con stipulatio a un terzo, il delegatario,
quel che il debitore stesso doveva al delegante:
o Si estingueva per novazione lobbligazione tra
delegante e delegato e se ne costituiva una
nuova con lo stesso oggetto tra delegato e
delegatario.
o Mutava la persona del creditore.
14. Delegatio promittendi passiva : il debitore, il
delegato, invita il terzo, il delegatario, a promettere
al creditore, il delegante, ci che egli stesso
(delegato) doveva al creditore:
o Si estingueva per novazione lobbligazione tra
delegante e delegatario e se ne costituiva una
nuova con lo stesso oggetto tra delegatario e
delegante.
o Mutava la persona del debitore.
La compensazione:
o Per compensazione si intende: se il creditore anche debitore del
proprio debitore, crediti e debiti reciproci si estinguono nella misura
in cui si concorrono.
o Esempi:
se Tizio deve 100 a Caio, ma Caio deve 100 a Tizio, si
estinguono le due obbligazioni
se Tizio deve 100 a Caio, ma Caio deve 50 a Tizio, si estingue
il debito di Caio, ma sussiste la differenza di Tizio di 50.
o Oggi la compensazione si divide tra:
Compensazione legale : lestinzione ha luogo
automaticamente
Compensazione giudiziale : lestinzione si verifica per effetto
della sentenza del giudice.
o La compensazione legale era sconosciuta nel diritto romano, era
dapprima esclusa anche quella giudiziaria. Ma dallultima et
repubblicana si fece rientrare tra i poteri del giudice la facolt di
tenere conto dei controcrediti del convenuto nelleventualit di
procedere a compensazione giudiziale e se necessario condannarlo
al pagamento della differenza. Con Giustiniano il diritto romano
riconobbe la compensazione legale.
Il concursus causarum :
ESEMPIO
DELEGANTE: Tizio (creditore)
DELEGATO: Caio (debitore)
DELEGATARIO: Mario (terzo)
Delegatio promittendi
attiva:
Caio deve 100 a Tizio
Con delegatio :
Caio promette con stipulatio di
dare 100 a Mario
1 nuovo creditore
Delegatio promittendi passiva:
Caio deve 100 a Tizio
Con delegatio :
Mario promette di dare 100 a
Tizio
1 nuovo debitore
(2007) DonaR
o Ci si riferisce allipotesi del creditore di una cosa determinata il
quale, dopo che lobbligazione sorta, acquista la stessa cosa ad
altro titolo, per altra via.
o Per essere valido entrambe le causae dovevano essere lucrative
(vantaggiose, convenienti), e non onerose (costose).
o Esempi:
Se Tizio legatario per damnationem di una certa res acquista
da terzo la stessa cosa per donazione, lobbligazione da
legato si estingue: le due cause sono lucrative.
Se Tizio legatario per damnationem di una certa res acquista
per compravendita la stessa cosa, lobbligazione non si
estingue perch la compravendita unobbligazione onerosa.
Altri fatti giuridici estintivi delle obbligazioni:
o Le obbligazioni si estinguevano per altre cause:
Per confusione (confusio): quando si riunivano nella stessa
persona le figure del creditore e del debitore
Per impossibilit sopravvenuta della prestazione non
imputabile al debitore
Per morte di una parte
I contratti consensuali se non avevano avuto inizio si
scioglievano per reciproco dissenso
Decorso del tempo: Teodosio II istitu che dopo 30 anni ogni
obbligazione si sarebbe estinta.
La cessione dei crediti:
o Solo la successione universale era riconosciuta a Roma come
successione, mentre la possibilit giuridica delle successioni di
crediti e trasferimento di debiti da un soggetto allaltro non erano
riconosciute.
o Con il delegatio promittendi attiva cambiava la persona del
creditore ma non aveva luogo una vera cessione perch il
cessionario non subentrava nellidentica posizione del cedente.
o La prassi e la giurisprudenza addottorano un altro sistema:
Il cedente avrebbe nominato cognitor o procurator ad litem
il cessionario, che avrebbe potuto cos agire in giudizio
contro il debitore con la stessa azione della quale era
titolare il cedente. Il cessionario avrebbe trattenuto quanto
ricavato. Si chiam poi procurator in rem suam
In et postclassica viene meno la figura del cognitor e si
adott la figura del procurator in rem suam.
Il trasferimento di debiti:
o Il trasferimento di debiti avveniva attraverso:
Per delegatio promittendi passiva
Il debitore nominava il terzo cognitor o procurator ad litem
Con transscriptio a personam in personam
(2007) DonaR
Le obbligazioni parziarie:
o Si dicono parziarie le obbligazioni con pluralit di creditori o
debitori in cui:
ogni creditore abbia il diritto di pretendere
o ciascun debitore il diritto di prestare
una parte soltanto alloggetto della prestazione.
o possibile ripartire tra pi creditori e pi debitori, in parti uguali o
disuguali.
Le obbligazioni solidali:
o Sono solidali le obbligazioni in cui, pi creditori hanno diritto o pi
debitori sono tenuti alla stessa prestazione, ciascun creditore pu
esigere o ciascun debitore deve adempiere lintero.
o Possono essere:
Obbligazioni solidali attive: con pluralit di creditori
Obbligazioni solidali passive: con pluralit di debitori
Le garanzie personali delle obbligazioni:
o Garanzie reali: attribuiscono al creditore il diritto di rivalersi su
una cosa altrui in caso di inadempimento
o Garanzie personali: si realizzano con lintervento di un terzo
(garante) che assume di adempiere alla stessa obbligazione del
debitore principale.
o Stipulazioni di garanzia :
1. la pi antica garanzia personale delle obbligazioni la
sponsio (garanzia obbligazione), il prototipo della stipulatio.
Si compiva con verbis (parola) ed era idonea a garantire
soltanto obligationes contratte verbis. La sponsio era
riservata ai cives Romani. Una lex Publilia stabil che contro il
debitore che entro 6 mesi non gli avesse rimborsato quanto
pagato al creditore, lo sponsor avrebbe potuto procedere
direttamente con la legis actio per manus iniectionem pro
iudicato. Successivamente abolita la legis actio pot agire
con lactio defensi.
2. successivamente alla sponsio cera la fidepromissio: era
una vera e propria stipulatio. Per essa si esigeva il verbo
fidepromittere: fidepromittis? fidepromitto (garantire, farsi
garante). Regime simile sponsio: ma era fruibile sia dai cives
che dai peregrini.
3. verso la fine della Repubblica fu riconosciuta la fideiussione
(fideiussio). Era una stipulatio accessibile dei cives e
peregrini.
o Lo sviluppo postclassico :
Et postclassica: scomparsa sponsio e fidepromissio, e le
norme e principi non comuni alla fideiussione.
(2007) DonaR
LINEAMENTI DI DIRITTO PRIVATO
(di Matteo Marrone)
CAPITOLO 6: le donazioni
1. La donazione: concetto ed evoluzione:
In principio, per il diritto romano, non era un negozio autonomo, ma una
possibile causa di negozi giuridici astratti
La donazione aveva ogni volta effetti diversi a seconda del negozio
impiegato, es.:
Aveva effetti reali quando il donante trasferiva la propriet.
donazioni in dando
(2007) DonaR
Aveva effetti obbligatori quando il donante con stipulatio
prometteva una prestazione
donazioni in obligando
Aveva effetti estintivi quando il donante faceva acceptilatio del
proprio credito o in altro modo rimetteva al debitore il suo debito
donazioni in liberando
2. La lex Cincia :
Del 204 a.C., era chiamata de donis et muneribus(donato).
Tale lex proib le donazioni al di sopra di un certo limite (ultra modum
oltre una cera misura): era un limite che non si conosce la quantificazione
ma si sa che era basso.
Dal divieto furono esclusi i parenti entro il 6 grado e alcuni affini detti
personae exceptae(eccezione di persone).
Era una lex imperfecta:
Vietava le donazioni ultra modum tra estranei
Ma non stabiliva linvalidit di quelle effettuate contro il divieto
Non prevedeva sanzioni contro i trasgressori
Ma alla fine provvide il pretore proponendo nelleditto lexceptio
legis Cinciae (clausola, eccezione della legge Cinciae): era solo un
mezzo di difesa che giovava solo al donante solo se, in caso di
donazioni in dando o in obligando, alla donazione il donante non
avesse dato esecuzione.
In et classica, la lex Cincia, venne interpretata in modo restrittivo:
infatti i cancellieri imperiali affermarono che con la morte del
donante sarebbero venute meno le limitazioni stabilite dalla legge
(morte Cincia removetur)
Ecco che si dissero perfectae le donazioni irrevocabili, imperfectae le
altre.
3. La riforma di Costantino e la legislazione di
Giustiniano:
1 Sotto Costantino, la donazione acquista la sua autonomia di negozio causale,
venendo ad essere qualificata contractus. Per essa si esige la forma scritta, la
consegna della cosa in presenza dei vicini e la registrazione presso un ufficio
pubblico. Una volta adempiute tali formalit viene considerata perfecta e come
tale irrevocabile, in difetto invalida.
2 Con Giustiniano, che torna a legiferare in materia, richiesta la traditio per il
passaggio della propriet e si riconosce efficacia anche alle donazioni
obbligatorie, pur se realizzate con semplice patto anzich col ricorso alla
stipulatio.
4.Le donazioni tra coniugi.
1. Nei decenni successivi allemanazione della lex Cincia si afferm il
principio - probabilmente attribuito ai mores - che vietava le donazioni tra
coniugi, da mettere in relazione alla diffusione dei matrimoni sine manu;
in essi, non appartenendo marito e moglie alla stessa familia, una
donazione avrebbe comportato spostamenti patrimoniali da una famiglia
allaltra, con grave pregiudizio per gli equilibri patrimoniali delle grandi
famiglie che giocavano un ruolo politico a Roma.
(2007) DonaR
2. Vennero compreso nel divieto qualsiasi atto che comportasse
impoverimento di un coniuge e arricchimento dellaltro. Il divieto era
sanzionato con la nullit dellatto compiuto in violazione di esso. Dal
divieto furono esclusi i doni di modico valore, le donazioni mortis causa e
quella compiuta in vista del divorzio, le ultime due perch destinate ad
avere effetti definitivi dopo lo scioglimento del matrimonio.
3. Nulla vietava che il coniuge donante disponesse per testamento di
quanto dovuto in vita allaltro coniuge, da questa prassi, che ebbe
notevole diffusione, prese spunto loratio Antonini del 206, con cui si
stabil la conferma delle donazioni tra coniugi non revocate in vita dal
donante, per le quali lo stesso donate avesse mostrato in vita di non
mutare volont.
5.La donatio mortis causa .
Nella prassi romana accadeva che taluno, ritenendosi in imminente
pericolo di vita per ragioni di salute o accingendosi ad affrontare gravi
rischi, donasse ad altri una cosa propria trasferendogli la propriet. La
causa donandi si combinava con la causa mortis, pertanto si parl di
donazione mortis causa e in proposito si afferm il principio per cui il
donante avrebbe potuto pretendere con la condictio il ritrasferimento di
quanto donato una volta guarito o sopravvissuto al pericolo.
Un regime giuridico uguale si adott per lipotesi di donazione reale
anche se qualificata mortis causa, effettuata anche solo nella previsione
che il donante morisse prima del donatario, premorto il quale il donante
avrebbe potuto chiedere la ripetizione dei beni contro gli eredi.
Esistono anche testimonianze di donatio mortis causa realizzata con
laggiunta di una condizione sospensiva, per cui la propriet sarebbe
passata al donatario purch non premorto dal momento della morte del
donante.
La donatio mortis causa consentiva di raggiungere un risultato analogo a
quello dei legati, comportando per il beneficiario un acquisto a titolo
particolare; da ci la graduale estensione del regime dei legati, cui fu
parificata sotto Giustiniano.
LINEAMENTI DI DIRITTO PRIVATO
(di Matteo Marrone)
(2007) DonaR
CAPITOLO 7: le successioni mortis causa
1. Il fenomeno della successione:
1 Successio in locum, successio in ius, successio, successione, eredit:
passaggio di situazioni giuridiche soggettive da un soggetto allaltro.
2 La successione pu riguardare:
Situazioni giuridiche attive: diritti soggettivi
Situazioni giuridiche passive: doveri giuridici
In particolare: propriet, crediti e debiti
3 Dante causa: chi trasmette
4 Successore o avente causa: la persona alla quale si trasmette
(acquistava a titolo derivativo)
5 La successione pu essere:
A titolo universale: in universum ius; se il successore subentra per
lintero o per una quota di posizioni giuridiche (trasmissibili) che
faceva capo ad altri.
A titolo particolare: in singular res; se il successore subentra per
lintero o per una quota al posto di altra persona in singole e
determinate posizioni giuridiche soggettive.
6 La successione pu aver luogo:
Inter vivos: in dipendenza di un negozio tra vivi
Mortis causa: in dipendenza alla morte del titolare dei diritti e
doveri che passano al successore (a causa di morte)
7 Oggi: la sola successione universale solo quella a causa di morte.
8 Ma nel diritto romano successioni universali potevano accadere anche
inter vivos.
2. La successione universale mortis causa secondo lo
ius civile. Concetti e principi fondamentali:
1 Nello ius civile, i successori mortis causa a titolo universale erano gli
eredi (heredes).
2 Hereditas: era il complesso di situazioni giuridiche soggettive che
facevano capo al defunto (dante causa) e che passavano agli eredi.
3 Lacquisto dellhereditas da parte degli eredi presupponeva la
delazione ereditaria (era la chiamata alleredit) che coincideva con
la morte del dante causa.
4 La delazione poteva essere:
Testamentaria: in forza di un testamento valido ed efficace (ex
testamento)
Legittima: direttamente in forza di legge (ex lege): la successione
ab intestato (letteralmente, successione intestata; intestatus era
chi non aveva fatto testamento)
o Una volta deferita leredit, il chiamato diventava heres
automaticamente o a volte per accettazione (aditio azione per entrare
in possesso di una eredit)
o Una volta acquistata la qualit di erede non era possibile n perderla n
cederla.
o Intrasmissibilit della delazione ereditaria: se il chiamato alleredit
(2007) DonaR
moriva prima di aver accettato, i loro eredi non avrebbero potuto a loro
volta accettare e acquistare leredit. La regola sub in et postclassica
cambianti per ragioni di equit. Successivamente Giustiniano introdusse
la transmissio Iustinianea, riconoscendo agli eredi del chiamato di
acquistare in vece sua leredit.
o Capacit di trasmettere e acquistare di ereditando ed eredi:
Principio generale: sia lereditando che gli eredi dovevano essere
in possesso di capacit giuridica; dovevano essere persone libere,
cittadine romane e sui iuris.
Successione ad intestato: la capacit giuridica in capo:
allereditando doveva sussistere al tempo della morte
agli heredes doveva sussistere al tempo della delazione e
dellaccettazione
Successione testamentaria: era la capacit testamenti factio:
Capacit di fare testamento (testamenti factio attiva); si
richiedeva anche la capacit di agire.
Capacit di acquistare in forza del testamento (testamenti
factio passiva)
Gli eredi potevano anche essere:
Eredi schiavi
Filii familias altrui
Gli incapaci non erano chiamati alleredit n testamentaria n ab
intestato.
In caso vi era un erede incapace, veniva chiamato al suo posto il
substitutus (secondo erede o sostituto?). La quota dellincapace
andava ad accrescere leredit degli altri eredi.
Se il testatore era in difetto di testamenti factio attiva il testamento
era nullo.
o Capacitas e legislazione caducaria (abrogare):
Leges Iulia de maritandis ordinibus e Papia Poppaea: parlarono di
capacitas (diritto ad ereditare) e di capere con riguardo ai caelibes
(celibi) e agli orbi disponendo un regime tutto proprio per quanto
riguarda i beni ereditati:
Caelibes: i non coniugati in et matrimoniale
Orbi: coniugati senza figli
Ad entrambi si neg la capacit di acquistare per testamento.
La capacitas doveva esserci alla morte del testatore: ma per i
caelibes avrebbero potuto conseguirla nei 100 giorni
successivi.
Tutto ci che non era acquistato dai non capaces si accresceva in
favore dei coeredi che fossero ascendenti o discendenti del
testatore.
Se mancavo i discendenti o gli ascendenti del testatore, il
testamento diventava caducum (la met delleredit che
perdevano gli sposati senza prole); in assenza, allaerarium populi
Romani. In et classica lerario fu sostituito dal fisco.
212-217 d.C.: limperatore Antonio Caracalla modific le leggi
augustee per incrementare il patrimonio pubblico. La quota
vacante caducum doveva essere devoluta al fisco come anche altri
privilegi degli eredi.
(2007) DonaR
Durante il Basso Impero (avvento del Cristianesimo) le legis Iulia e
Papia furono abrogate e torn in vigore lo ius antiquum (diritto
antico, il regime precedente alle leggi augustee).
o Indegnit a succedere:
Sia il senatoconsulti che le costituzioni imperiali andarono
sanzionando con lindegnit di chi si ritenessero indigni (non
meritevoli) di subentrare al defunto iure ereditario, sia ab intestato
sia ex testamento.
Gli indegni non furono ritenuti incapaci di acquistare iure ereditario
ma ci che acquistavano a questo titolo veniva rivendicato extra
ordinem dallaerarium populi Romani e, dallet classica avanza,
dal fisco.
Gli indegni:
Una volta divenuti heredes restavano tali ma non poteva
esercitare le azioni ereditarie perch erano negate dal
pretore
Erano:
o Luccisore dellereditando
o Chi avesse impedito allereditando di testare
o Chi impugnasse il testamento come falso
o I rei dadulterio (colpevole di tradimento)
o Lacquisto delleredit:
GLI EREDI NECESSARI:
Heredes necessariii
Sui e schiavi manomessi nel testamento dal dominus come
eredi
Erano necessari perch automaticamente e necessariamente
divenivano eredi con la morte dellereditando
I sui erano i familiari immediatamente soggetti alla potestas
dellereditando al tempo della sua morte; erano in sostanza:
filii e filiae familia e donne in manus.
Tali familiari avevano qualifica di sui sia nella successione
legittima sia in quella testamentaria.
Ad avere heres sui avrebbe potuto essere solo un ereditando
maschio.
Una volta divenuti eredi subentravano si nellattivo che nel
passivo:
o Se il passivo > dellattivo: rischiavano gravi
conseguenze esecutive
o Dallultima repubblica: il pretore concesse agli eredi il
beneficium abstinendi perch essi potessero evitare la
proscriptio. A volte infatti lereditando metteva nel
testamento un proprio schiavo rendendolo erede,
diventando cos servo heres necessarius.
GLI EREDI VOLONTARI:
I non sui dellereditando erano eredi volontari, detti anche
heredes extranei.
Diventavano eredi con laccettazione o con ladizione(atto
con cui lerede dichiara di accettare uneredit) aditio la
quale poteva avere luogo :
(2007) DonaR
o Mediante cretio (accettazione delleredit)
o Mediante pro herede gestio
La cretio : era un atto formale che si effettuava con la
pronunzia di parole determinate che esprimevano la volont
di accettare leredit.
La pro herede gestio : era unaccettazione tacita
delleredit che consisteva in comportamenti che mostravano
senza possibilit di equivoci la volont di accettare: erano atti
di gestione del patrimonio del defunto (es. esigere crediti,
pagare debiti ereditari)
Spar la cretio e rimase solo la pro herede gestio.
La fusione dei patrimoni: i rimedi
o Con la successione, il patrimonio ereditato si univa al
patrimonio dellerede/i.
o Quando, per, l hereditas era damnosa (il passivo
ereditario superava lattivo) gli eredi volontari si
sottraevano dalladizione. In questo modo i creditori
ereditari non avrebbero potuto agire sul patrimonio del
defunto. I classici trovarono delle soluzioni:
o L hereditas :
Secondo lo ius civile era loggetto della successione universale
mortis causa.
I giuristi romani la qualificarono hereditas universitas: complesso
unitariamente considerato
di corpora : beni di propriet
e iura: crediti e debiti
I romani concepirono l hereditas come ius avente ad oggetto la
stessa universitas e di s spettante a quanti avessero la qualit di
heres.
L hereditas comprendeva situazioni soggettive trasmissibili che
facevano capo al defunto al tempo della sua morte.
Non entravano a far parte dell hereditas ma si estinguevano con la
morte del titolare le potest familiari, tutela e curatela.
La potest sui servi si trasmetteva insieme col dominium su di essi.
o L hereditas petitio :
Lazione per la tutela dell hereditas era la vindicatio hereditatis,
detta anche hereditas petitio.
o La coeredit:
Comunione di eredit
Ha il regime giuridico simile a quello della comunione di propriet:
ogni erede era titolare di una quota ideale con diritti e doveri
analoghi a quelli del comproprietario sul bene comune.
Ius adcrescendi : diritto di accrescimento; 1 o pi contitolari in
proporzione alla propria quota in alcuni casi acquistavano
automaticamente la quota di un altro contitolare. Laccrescimento
accadeva quando uno dei chiamati alleredit per
incapacit/rinunzia / altro non divenisse coerede. Era un
procedimento automatico.
(2007) DonaR
Divisione delleredit :
* Erano esclusi debiti e crediti ereditari: perch si imputavano
direttamente ai coeredi in proporzione alla loro quota.
* Le obbligazioni:
Se divisibili: attive o passive, seguivano il regime delle
obbligazioni parziarie
Se indivisibili: regime delle obbligazioni solidali elettive
* Lazione propria per la divisione delleredit era lactio
familiae erciscundae. procedura:
Il giudice (arbiter) procedeva alla distribuzione dei fonti di
reddito (cespiti) ereditari in pi lotti, tanti quante le quote
ereditarie, e poi mediante adiudicatio li aggiudicava ai
partecipanti alla divisione, trasferendo effetti della
propriet ed altri diritti reali.
3. La successione universale mortis causa secondo il
diritto pretorio. La bonorum possessio :
Ultima et repubblicana : si svilupp a Roma un sistema di successione
universale mortis causa pretorio, che si attuava mediante la concessione
della bonorum possessio.
Tale sistema pretorio non era opposto a quello dello ius civile, ma era
volto a correggerlo, ad agevolare lapplicazione o a integrarlo, dipendeva
dalle situazioni.
La genesi :
Le origini risalgono al dicere vindicias, con cui il magistrato nella
legis actio sacramenti in rem assegnava ad una delle due parti il
possesso provvisorio della cosa in contestazione.
Anche nellet preclassica, stessa prassi, con eccezione che il
pretore vi provvedeva solo quando sorgeva la questione quale delle
due parti fosse effettivamente nel possesso delleredit. ecco allora
che il pretore in questi casi interveniva con lassegnazione della
bonorum possessio in favore della persona che riteneva pi
probabile erede o dava maggiori garanzie per la restituzione in caso
di soccombenza.
Nella tarda et repubblicana, and perdendo la sua originaria
valenza: negli editti dei pretori vennero indicati quali erano i
soggetti e il preciso ordine avrebbero dato la bonorum possessio.
Lo stato giuridico dei bonorum possessores :
Distinzione tra bonorum possessio ed erede:
Bonorum possessio: era il successore universale iure praetorio
Erede: successore universale secondo lo ius civile.
Heredes e bonorum possessores :
La bonorum possessio era spesso concessa anche a soggetti che
erano al contempo eredi iure civili . Tali soggetti avrebbero avuto
convenienza a conseguire la doppia qualifica di heredes e di
bonorum possessores perch si sarebbero avvalsi alloccorrenza
anche dei rimedi giudiziari di per s spettanti ai bonorum
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possessores. In questo caso la bonorum possessio sarebbe stata
adiudivandi iuris civilis gratia
Ma la bonorum possessio poteva essere data ai soggetti che non
erano eredi perch:
o A volte in assenza di eredi civili
o Altre volte a preferenza di essi
Il caso: supponendo che il bonorum possessor avesse preso possesso
delleredit e non avendo contemporaneamente la qualifica di erede,
quale sarebbe stato lesito del giudizio se egli fosse stato convenuto
con la petizione di eredit da un erede a sua volta privo di qualifica di
bonorum possessor? Nel conflitto, chi prevaleva l heres o il bonorum
possessor?
In un primo tempo: tali questioni furono risolte sempre in favore
dellerede civile
Poi, si distinse caso per caso apparendo ingiusto che lerede
prevalesse comunque sul bonorum possessor.
Successivamente, in favore del bonorum possessor.
La giurisprudenza us distinguere:
Bonorum possessor cum re: in caso di conflitto il bonorum
possessor prevaleva sullerede civile
Bonorum possessor sine re: in caso di conflitto lerede civile
prevaleva sul bonorum possessor
Delazione : denuncia, accusa
Anche per il diritto pretorio, la delazione era
Testamentaria: bonorum possessio secundum tabulas (secondo il
testamento)
Ab intestato: bonorum possessio sine tabulas (senza il testamento)
bonorum possessio contra tabulas (contro il testamento)
con unapposita clausola edittale, la edictum successorium, la
chiamata dei successibili (persona avente diritto ad una successione)
aveva luogo secondo criteri diversi da quelli dello ius civile:
i successibili erano chiamati per categoria come nello ius
civile, ma la delazione nel bonorum possessio era limitata nel
tempo
agli appartenenti a ciascuna categoria era assegnato un
termine per essere ammessi alla bonorum
se lavessero fatto decorrere inutilmente listanza sarebbe
stata loro vietata e alla bonorum sarebbero stati chiamati agli
appartenenti alla categoria successiva.
La collazione : collatio (paragone, comparazione, riscontro)
Ebbe origine nella bonorum possessio e si distinse in due specie:
Collatio bonorum: erano chiamati in primo luogo i liberi (sia sui
che figli emancipati); il pretore si preoccup della disparit di
trattamento che si sarebbe potuta creare tra i sui e figli emancipati.
Morto il padre, gli acquisti di sui rientrano nella massa ereditaria e
sarebbero stati divisi tra sui ed emancipati, ma gli acquisti degli
emancipati no. Il pretore addoss ai figli emancipati lonere di
procedere a collatio bonorum in modo che del loro patrimonio
personale se navvantaggiassero anche i sui che avevano
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conseguito la bonorum possessio.
Collatio dotis: era anche di origine pretoria, riguardava la figlia
cui il padre avesse costituito dote e alla quale in caso di
scioglimento del matrimonio sarebbero stati di norma restituiti i
beni dotali. La dote consiste in una o pi cose o diritti che la moglie, suo padre
o un terzo conferivano in vista o in occasione del matrimonio al marito. Viene
prevista la dote perch il matrimonio ha funzione sociale, e aveva quindi tutta una
serie di utilit. Quindi sarebbe andato tutto alla figlia. Ma il pretore stabil lonere
della collatio dotis a carico della figlia , garantendo parit di trattamenti tra fratelli e
sorelle.
Durante il periodo postclassico e giustinianeo confluirono in un
unico istituto: la collatio descendentium.
Il fedecommesso universale :
Dava luogo a successione mortis causa anche il fedecommesso
universale
Il fedecommesso: antico istituto del diritto successorio che faceva
obbligo allerede di conservare e trasmettere tutta leredit o parte di
essa al successivo erede.
La successione universale ab intestato :
In difetto di testamento valido ed efficace si apriva la successione ab
intestato.
Regola : Il momento della delazione ab intestato era lo stesso della
morte dellereditando.
Eccezione : se nella successione civile il testamento valido non
diventava efficace per mancata accettazione degli eredi volontari, gli
eredi ab intestato erano chiamati alleredit al momento della certezza
che non sarebbero venuti alla successione gli eredi testamentari.
Analogamente nella successione pretoria: i successibili pretori ab
intestato erano chiamati alla bonorum possessio secondo testamento
e si dava la possibilit di delazioni successive.
La successione universale ab intestato secondo il ius civile :
Alla successione universale ab intestato (in assenza quindi di
testamento) erano chiamati nellordine, secondo la legge delle XII
Tavole,:
1. i sui: le persone libere che al tempo della morte dellereditando
erano assoggettate alla sua potestas o manus, le stesse che in
conseguenza della sua morte avrebbero cessato di essere alieni
sui per diventare sui iuris, quindi erano:
a. figli in potestate (maschi e femmine)
b. figli nati da iusta nuptiae (matrimonio) e adottivi
c. la moglie purch in manu del marito
d. i nipoti figli del figlio premorto
e. postumi sui (non ancora nati ma concepiti al tempo della
morte del pater familias).
Ad ogni sui spettava una quota. Solo un ereditando di sesso
maschile avrebbe potuto avere sui heredes: alla successione ab
intestato delle donne erano chiamati direttamente gli agnati.
2. gli agnati: persone libere discendenti in linea maschile da un
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capostipite comune di sesso maschile. Erano in sostanza parenti
in linea secondaria e maschile. Tali persone erano chiamate alla
successione ab intestato senza limiti di grado. Le donne non
oltre il 2 grado. Se cerano pi agnati dello stesso grado,
venivano alla successione per quote uguali. Gli agnati erano
eredi volontari.
3. i gentiles: erano gli appartenenti alla stessa gens ( stirpe,
razza) dellereditando. Erano anche loro eredi volontari. I gentili
erano chiamati alleredit solo in mancanza di agnati.
La successione universale ab intestato secondo il diritto
pretorio:
Con il graduale indebolirsi della societ romana arcaica, il sistema
della successione ab intestato del ius civile apparve iniquo e
lacunoso. A correggere il sistema provvide il regime pretorio della
bonorum possessio sine tabulis, alla quale erano chiamati:
1. i liberi: era la classe rappresentata dai sui, dai figli
emancipati e dai figli dati in adozione. Se premorti, dai loro
discendenti.
2. i legitimi: sui, agnati, gentiles, patrono e parens
manumissor.
3. i cognati: era costituita dai parenti di sangue, non oltre il
6 grado.
4. vir et uxor: erano chiamati reciprocamente marito e
moglie.
Il sistema pretorio presupponeva il sistema civilistico e lo integrava
e lo correggeva.
Il senatoconsulti Tertulliano e Orfiziano :
Tali senatoconsulti migliorarono la reciproca posizione successoria
tra madre e figli. Poich, i senatoconsulti erano fonte di ius civile,
madre e figli sarebbero divenuti eredi, e come tali ammessi pure
alla bonorum possessio ab intestato nella classe dei legitimi.
Leredit vacante :
Quando nessun erede acquistava leredit, i creditori del defunto
avevano via libera per procedere ad esecuzione patrimoniale.
Nellipotesi in cui non si fosse fatto avanti nessun creditore
ereditario, la lex Iulia, stabil che leredit vacante andasse
allerario (successivamente al fisco con Caracalla)
Il testamento :
La chiamata alleredit o alla bonorum possessio poteva avere
luogo in forza di testamento, e la delazione testamentaria
prevaleva di norma su quella ab intestato.
Il testamento era:
1 Atto unilaterale
1 Mortis causa
1 Personalissimo
1 Revocabile sino allultimo istante di vita
1 Era un atto con il quale un soggetto (il testatore) disponeva
delle proprie sostanze per il tempo dopo la sua morte
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1 Poteva contenere pi negozi: istituzioni di erede, legati,
manomissioni,
1 Listituzione dellerede (heredis institutio) non poteva
mancare pena nullit del contratto.
1 Testamentum: deriva da testes, testimoni, infatti tra le
formalit richieste vi era la presenza di testimoni.
Il testamento civile :
o testamentum calatis comitiis fu il primo testamento
riconosciuto Era un atto formale che si compiva
oralmente dinanzi ai comitia curiata.
o Successivamente, vi fu il testamentum in procinctu:
per esigenze militari
o Questi 2 testamenti caddero in desuetudine e la
giurisprudenza pontificale fece ricorso a due nuove
soluzioni: