Riassunto: La Restaurazione
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La Restaurazione
CAPITOLO 11:
LA RESTAURAZIONE
La Restaurazione
eventi storici dipendevano da Dio: la stessa Rivoluzione Francese era stata voluta da Dio. Attraverso l'opera dei giacobini la Francia veniva punita per aver sviluppato l'Illuminismo e per aver condannato ingiustamente Luigi XVI. La Francia, quindi, si trovava davanti alla futura controrivoluzione: essa, dopo aver tradito il cristianesimo, venne spinta con la forza dai Giacobini a cristianizzarsi nuovamente. De Maistre, nell'opera intitolata Il Papa, scrisse che la Francia, compiendo un grande sforzo verso la libert, non aveva fatto altro che coprirsi di ridicolo e vergogna. La storia di tutti i tempi ha insegnato che le rivoluzioni portate avanti dai popoli per accrescere la loro libert, inevitabilmente li rendono ancora meno liberi. All'origine di tanta follia vi la pretesa di cancellare la verit naturale che i governi possono essere solo assoluti. L'unica soluzione data dal Medioevo, quando solo il papa faceva da tramite tra i poteri terreni e il loro fondamento di legittimit che in Dio.
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composta da trentanove entit che si comportavano come stati a s. La dieta, ovvero l'assemblea dei rappresentati degli stati membri, era l'organo principale della Confederazione che si riuniva a Francoforte. La dieta diede alla Confederazione un disorganizzato esercito, e non riusc ad organizzare un unione doganale tedesca. La Confederazione aveva gli stessi confini del vecchio impero tedesco, e ci rese impossibile l'avvio di una forma di unit nazionale. Alla dieta partecipavano anche i rappresentanti dell'Inghilterra, della Danimarca e dell'Olanda. La Confederazione germanica, dall'altra parte, non era solo tedesca: includeva il regno di Boemia che era in mano degli Asburgo. Al contrario, alcuni territori della Prussia restavano al di fuori della Confederazione. La presenza degli Asburgo nella dieta era in contrasto con i principi nazionali anche per un altro motivo: se l'Austria, alla presidenza della dieta, poteva influenzarne e decisioni, gli Asburgo possedevano un impero che restava al di fuori della Germania: essere contemporaneamente alla testa della confederazione e di un impero multinazionale era impossibile. Nel 1815 alcuni giovani intellettuali, organizzarono una campagna antiaustriaca che culmin nella manifestazione di Wartburg, durante la quale vennero bruciati i libri francesi. L'impero reag a tali iniziative convocando una conferenza dei principi tedeschi. Metternich ottenne l'approvazione di alcuni decreti che limitavano la libert di stampa e di riunione e rafforzavano l'apparato poliziesco.
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risultava un qualcosa di terribile per la societ; nonostante ci l'obbiettivo primario dei liberali rimase sempre lo stesso: trasformare la monarchia assoluta in monarchia costituzionale.
3. Le monarchie assolute negli anni venti L'impero asburgico: la forza centrale della conservazione
L'impero asburgico era nelle mani dell'aristocrazia terriera, mentre la maggior parte della popolazione era costituita da contadini spesso in condizione di schiavit. Dopo il 1815, l'impero asburgico divenne un impero multinazionale, composto da 11 distinte nazionalit. In questa situazione il ruolo della dinastia divenne pi importante perch aveva la funzione di mediazione e unificazione tra le varie nazionalit. Francesco I (figlio di Leopoldo II) e il primo ministro Metternich abbandonarono l'idea di rafforzare il potere centrale; nelle provincie il governo e l'amministrazione dello stato erano nelle mani dei piccoli nobili locali, mentre i funzionari governativi esercitavano un controllo debole e inefficiente. Il principale obbiettivo di Metternich era quello di stroncare ogni tentativo di ribellione da parte delle forze liberali e nazionaliste tramite la polizia.
La Germania e la Prussia
La soluzione dettata da Metternich alla Germania aveva lo scopo di tenere nascosto il conflitto esistente tra la Prussia e l'Austria; qualunque soluzione nazionale pi avanzata avrebbe portato alla luce il fatto che la Prussia godesse dei maggiori consensi tedeschi, mentre l'Austria non poteva essere contemporaneamente uno stato tedesco e il centro del grande impero multinazionale. Mentre molti dei sovrani tedeschi si orientano verso una costituzione moderatamente liberale, il re di Prussia applic i decreti liberalisti di Karlsbad. Negli anni successivi il controllo poliziesco messo in atto dalla monarchia prussiana fu sufficiente a tenere sotto controllo le deboli forze liberali e nazionalistiche del paese. In questo periodo la Prussia conobbe una certa vitalit economica ben differente dall'economia dell'impero asburgico. L'economista Friedrich List, nel 1834, si fece assertore di un'unione doganale attuata per facilitare gli scambi e i rapporti commerciali con i diversi stati e per favorire la Rivoluzione Industriale.
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In Europa si svilupparono delle organizzazioni di minoranze liberali, forze di opposizione agli stati restaurati e all'ordine politico internazionale. Questa organizzazione, innanzitutto, era un'opposizione costretta alla clandestinit, in quanto la libert di associazione e di stampa erano state soppresse. Gi durante l'epoca precedente erano nate alcune associazioni segrete; tuttavia dopo il Congresso di Vienna le organizzazioni pi conservatrici si sciolsero, mentre quelle pi liberali si irrobustirono. Fra queste le pi importanti furono la Carboneria, la Societ dei sublimi maestri perfetti e l'Adelfia. Tutte queste associazioni clandestine avevano come obbiettivo quello di trasformare lo stato in senso parlamentare e costituzionale; a tale obbiettivo si aggiungeva quello della conquista dell'indipendenza dalla dominazione straniera; alcune organizzazioni, inoltre, volevano abolire la propriet privata e volevano che i beni fossero riuniti in un unico patrimonio comune. Per sfuggire al controllo poliziesco, le societ segrete erano costrette a darsi una struttura chiusa e rigidamente gerarchica; solo i gradi gerarchici pi alti dell'organizzazione conoscevano tutti i membri del gruppo. Anche per questi motivi le societ segrete non potevano contare su un'ampia partecipazione alle loro iniziative. Le classi popolari, infine, erano raramente rappresentate nei vertici cella societ.
Filippo Buonarroti
Filippo Buonarroti nacque a Pisa nel 1761. Nel 1793, a Parigi, si leg a Robespierre e ai circoli giacobini, finendo quindi in carcere dopo il termidoro. Nel 1796, divenuto seguace di Babeuf, prese parte alla congiura degli eguali e, dopo essere scampato alla pena di morte, fu esiliato per dieci mesi nelle Alpi marittime. Si trasfer poi a Ginevra, e da qui organizzava e conduceva una rete di congiure dirette prima contro Napoleone, e dopo contro i sovrani della restaurazione. Buonarroti organizz la sua azione rivoluzionaria su due piani: da una parte fece entrare i suoi uomini nelle sette esistenti, ad esempio nella Massoneria e nella Carboneria, dall'altra parte dirigeva le attivit di queste associazioni attraverso un sistema noto solo a lui e ai Sublimi maestri perfetti. Cos, se i suoi seguaci membri della Carboneria si schieravano a favore del costituzionalismo liberale, i Sublimi maestri perfetti combattevano per la democrazia e per l'uguaglianza. Tuttavia, anche questa associazione era divisa in gradi, e solo gli aderenti pi fidati potevano aderire alla dottrina ultima, ossia alla comunit dei beni. Grazie a questa fitta rete di sette, Buonarroti pot intervenire nei moti del 1820-1821. Nel 1823, dopo essersi trasferito a Bruxelles, scrisse un libro sulla congiura degli eguali e, dopo il 1830, influenz il nascente socialismo francese e l'attivit di Mazzini. Mor a Parigi nel 1837.
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Deludendo i liberali, il sovrano respinse la Costituzione del 1812 e fin per assomigliare ai sovrani restauratori europei: egli, infatti, riammise i gesuiti in Spagna e rimise in vigore il Tribunale dell'Inquisizione; furono esiliati non solo gli afrancesados, ma anche i liberali che avevano avuto un ruolo importante durante la guerra di liberazione contro i francesi. Era stati l'esercito, appoggiato dai ceti popolari maggiormente legati al cattolicesimo tradizionalista, a sconfiggere le forze liberali, e fu proprio l'esercito a dare vita, nel 1820, a un nuovo circolo rivoluzionario. Due fattori portarono alla nascita di tale circolo: la propaganda clandestina svolta dagli esponenti della Carboneria e di altre societ segrete; l'esplosione della rivoluzione indipendentista nelle colonie spagnole in America. Fu proprio dal rifiuto di andare a combattere i ribelli americani che nacque il pronunciamiento a favore della Costituzione da parte delle truppe di Cadice. A questo punto Ferdinando VII fu costretto ad accettare le imposizioni dei militari: rimise in vigore la Costituzione, convoc le cortes, e affid il governo ai liberali rientrati dall'esilio e ora appoggiati dalla plebe di Madrid. Tuttavia la Spagna inizi a mettere in luce le sue debolezze: le forze autonomiste sviluppatasi nelle periferie e i movimenti popolari tendenti all'anarchia rendevano molto problematico il tentativo di avviare il governo alla normalizzazione.
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Una volta finita la guerra, i proprietari terrieri chiesero al parlamento di attuare delle difese nei loro confronti. Nel 1815 venne approvata la legge sul grano secondo la quale le importazioni erano possibili solamente se i prezzi dei prodotto superavano delle soglie molto elevate, ci significava che i proprietari erano costretti a mantenere i loro prezzi molto alti senza nessun timore per la concorrenza. Il ritorno alla pace fu accompagnato dalla smobilitazione dei soldati e da una periodo di crisi economica, fattori che contribuirono alla disoccupazione e allinclinazione verso il luddismo il quale, rallent la meccanizzazione del lavoro. Dopo che nel 1817 vennero sospese le garanzie costituzionali di libert personale, le tensioni sociali raggiunsero il suo culmine quando una grande manifestazione operaia si scontr con la polizia, e tutto ci si concluse con 11 morti e 400 feriti: tale scontro prese il nome di battaglia di Peterloo. Nonostante le apparenze, lInghilterra era diversa rispetto agli altri stati assolutisti del continente, in quanto non era dotata di un apparato poliziesco potente come quello dellAustria o della Prussia, e inoltre, la stessa classe delle piccola nobilt terriera, che governava il parlamento, non permetteva una permanenza delle limitazioni della libert personale, di riunione e di stampa. Nel 1822 ci fu una svolta quando nel governo dei Tory governato da Liverpool entrano a far parte Canning agli Esteri e Peel agli Interni. Con il primo ci fu una vera e propria rivalutazione delle scelte internazionali, che condusse lInghilterra a staccarsi dalla quadruplice alleanza e dal sistema dei congressi; mentre con il secondo ci una rivalutazione del diritto penale.
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1832 la giornata lavorativa fu limitata a otto ore per i minori; nel 1842 fu proibito il lavoro minorile nelle miniere; nel 1844 vennero limitati ulteriormente le ore di lavoro per i minori e per le donne; infine, nel 1847, fu approvata la legge generale sulle 10 ore di lavoro.
La Costituzione orleanista
Accusando Carlo X di aver tentato un colpo di stato, i rivoluzionari parigini si erano presentati anche come i difensori della carte del 1814. Per tale motivo essi non proposero una costituzione nuova per la Francia, ma fecero approvare alcune leggi di Luigi XVI. I pi moderati sostenevano che le giornate di luglio non avevano abolito la monarchia ereditaria ma avevano solamente dato il trono a un re della medesima dinastia. Tuttavia la maggioranza della camera la pensavano diversamente: Carlo X non aveva abdicato, ma era stato cacciato; Luigi Filippo non era illegittimo successore di Carlo, ma era stato chiamato dal popolo per dar vita a una nuova dinastia. Interpretati in questo modo, i fatti assumevano un carattere rivoluzionario. Altre due modifiche riguardavano il cattolicesimo, che pass dall'essere la religione di stato all'essere semplicemente la religione della maggioranza dei francesi, e la libert di stampa che venne difesa da ogni censura. Un' ultima modifica riguardava la camera dei pari, nella quale non potevano esistere seggi ereditari.
La monarchia borghese
Il regime instaurato nel luglio 1830 assunse caratteri diversi da quelli precedenti:spar il rituale dell'incoronazione, la bandiera tricolore rivoluzionaria sostitu quella borbonica e i cerimoniali di corte scomparvero al punto che a Luigi Filippo venne dato l'appellativo di re borghese, dimostrando la base sociale del nuovo regime politico. L'idea di suffragio universale venne abbandonata e la nuova legge elettorale estese il corpo elettorale. Il liberalismo francese era propenso a una visione formale delle idee di libert politica: una volta giunti al governo, uomini come Thiars e Guizzot si dichiararono difensori dell'ordine politico e sociale esistente. Ancora pi significativo fu il fatto che la monarchia borghese sembr nata al servizio del mondo finanziario, dimostrandosi incapace di governare le tensioni sociali. Nel 1831 scoppi per mano degli operai di Lione una rivolta contro i salari tropo bassi; nel 1832 a Parigi non solo ritornarono le rivolte, ma la citt venne sconvolta dal colera. Nel 1834 venne sanguinosamente repressa la rivolta degli operai dei setifici di Lione.
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indipendente dall'Olanda; l'indipendenza venne riconosciuta in una conferenza internazionale a Londra durante la quale le Francia e l'Inghilterra fecero capire chiaramente a tutte le altre potenze conservatrici che non avrebbero accettato alcun intervento militare volto a restaurare la precedente situazione. Un diverso esito ebbe l'insurrezione della Polonia contro lo zar. Alcuni membri dell'esercito polacco chiamati in difesa della monarchia olandese colpita dall'insurrezione belga si ribellarono agli ordini. La protesta assunse un carattere nazionalistico e port alla proclamazione dell'indipendenza polacca. Tuttavia, il governo provvisorio commise l'errore di non coinvolgere le grandi masse contadine poich sperava nell'aiuto del re francese. In questo modo l'esercito dello zar Nicola I pot procedere alla riconquista della Polonia. La costituzione polacca del 1815 fu abolita, e il paese venne sottoposto a un processo di russificazione. Anche in Italia scoppiarono moti liberali influenzati dagli avvenimenti parigini. A Modena, Parma, Bologna e in Romagna nacquero proteste caratterizzati da temi antiassolutisti e antipapali. Uno dei leader del tentativo rivoluzionario fu Ciro Menotti, appoggiato dal duca di Modena Francesco IV. L'insurrezione fu fissata per il 5 febbraio 1831, ma due giorni prima la casa di Menotti venne circondata dalle forze di polizia e molti congiurati vennero arrestati. Questo episodio comunque non imped lo scoppio della rivolta. La rottura del fronte reazionario Nonostante i risultato ottenuti dai vari moti rivoluzionari non fu possibile un ritorno al passato. In Francia e in Belgio l'asseto stabilito dal congresso di Vienna era stato superato; l'unit tra le grandi potenze si era dissolta e si erano formati due blocchi: da un lato Francia e Inghilterra (stati liberali), dall'altro Austria, Prussia e Russia (stati assolutisti). Questa divisione favor le forze di opposizione liberale che potevano sperare nell'aiuto di due potenti stati neutrali. Nel 1833 Maria, regina del Portogallo, instaur un governo liberale. Nello stesso anno mor Ferdinando VII di Spagna e la corona pass a sua figlia Isabella; avendo questa soltanto tre anni, il potere fu esercitato dalla madre, Maria Cristiana. La successione venne contestata dal fratello del defunto re, don Carlos, il quale scaten una lunga guerra civile mettendosi a capo delle forze tradizionaliste e reazionarie. Maria Cristiana cerc l'appoggio dei liberali.