Analisi L'Uomo Flessibile
Analisi L'Uomo Flessibile
Analisi L'Uomo Flessibile
Argomento fondamentale: Capitalismo flessibile Parole chiave: Rico, sistema capitalistico, flessibilit, carriera, lavoro, carattere, personalit, organizzazione del tempo di lavoro, deriva, routine, illeggibilit, rischi, etica lavorativa, fallimento Approfondimenti: New York Times, La ricchezza delle nazioni, After success, The Concept of Work, La filosofia dopo la filosofia, tendenze economiche dimostrate statisticamente. Tramite i grafici possiamo notare una diminuzione del tasso di occupazione e di crescita nel settore manifatturiero, a cui corrisponde un aumento nei settori terziari. Il tema fondamentale sono le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale Lautore descrive la flessibilit nel mondo del lavoro durante i secoli Lo scritto rivolto a tutti gli studenti universitari (Darwin Lecture tenuta alluniversit di Cambridge nel 1996) Lobiettivo principale di narrare le implicazioni individuali di ci che gli studiosi hanno scoperto sulleconomia moderna Si tratta di un saggio breve basato sul mutamento economico, applicazione delle idee filosofiche nellesperienza concreta dei singoli individui. Spiegare: Analizza i cambiamenti dalla 2gm in poi, come si adatta luomo ad i cambiamenti nel tempo. Riferimenti filosofici ai singoli individui, metamorfosi delleconomia in s. Notare come luomo dinnanzi ai cambiamenti continui di breve termine, che alterano i suoi progetti a lungo termine, riesce a costruirsi unidentit minata da questi continui mutamenti. Questo libro denuncia apertamente tutte le conseguenze del moderno capitalismo che impatta notevolmente sulla vita dei lavoratori. Il nuovo ordine lavorativo richiede tempi rapidi che interferiscono con la precedente etica lavorativa che faceva leva sulla qualit dei prodotti e il tutto in un contesto di forte instabilit. Come conseguenza viene chiesto ai lavoratori di a accettare tutto pur di non perdere il posto di lavoro! Flessibilit, mobilit, rischio sono i fattori centrali del cambiamento nello scenario lavorativo contemporaneo. Non esistono pi stabilit e fedelt all'azienda, che erano la forza del vecchio capitalismo; ora valgono incertezza, perenne innovazione, frenetico avvicendarsi di personale, ma non per questo scompaiono le forme di potere e controllo n le diseguaglianze nelle opportunit. Questo provoca nei lavoratori comuni senso di fallimento per l'incapacit di rispondere adeguatamente alle nuove sfide. Lo si vede nei casi, narrati da Sennett, di Rico, figlio "arrivato" di immigrati italiani negli Stati Uniti. O di Rose, un'intelligente e insoddisfatta imprenditrice di mezza et. E di molti altri come loro, protagonisti di questo illuminante e drammatico affresco delle micro-realt quotidiane che sono il prodotto del nuovo capitalismo. Nelle aziende l'individuo ha perso la fiducia in se stesso e nella societ. Un tempo esisteva una routine lavorativa, che non aveva soltanto deprimenti risvolti negativi. Infondeva sicurezza, determinava fedelt alla propria azienda e lealt nei confronti di colleghi e superiori, garantiva una carriera prevedibile, spesso in base alla sola anzianit, consentiva progetti a lungo termine. Permetteva di arrivare e in qualche modo di godersi la vita. I lavoratori di oggi sono sempre in cammino, costretti ad inseguire i repentini e imprevedibili mutamenti economici, impossibilitati a reggere il ritmo degli incalzanti cambiamenti, angosciati dal futuro e dalla paura di non farcela, senza tempo da dedicare ai figli, senza modelli stabili da trasmettere, senza la possibilit di elaborare una narrazione, personale e lavorativa, che abbia uno sviluppo coerente e consenta loro di costruirsi un'identit passabilmente stabile. Ad ogni cambio di
lavoro, si riparte drammaticamente da zero. Superati i cinquant'anni, ma sovente anche prima, si irrimediabilmente bruciati, esclusi da pregiudizi infondati ma tenacissimi. Sennett descrive il vero volto del capitalismo americano, ma ammette che lo stesso cosiddetto capitalismo "renano" lo sta ormai imitando nell'inseguire un liberismo negatore del fattore umano. L'economia, da mezzo si tramutata in fine, ma i cambiamenti, il senso della loro presunta razionalit, sfuggono agli stessi protagonisti, i grandi magnati della terra, sempre pi simili a giocatori d'azzardo. Sennett, nella sua requisitoria arricchita da citazioni classiche, si spinge persino a criticare quelle aziende che affidano la loro immagine al lavoro di gruppo, al gioco di squadra, alla debole struttura a rete, anzich alla gerarchia piramidale. Vede in queste proposte e rappresentazioni superficialit , mistificazione, indifferenza, deresponsabilizzazione. un libro, quello di Sennett, angosciante e quasi disperato, ma che fa riflettere. Se per la parte critica accettabile, sono le alternative che non convincono. La strisciante nostalgia per la grigia routine burocratica e gerarchica, di cui si tacciono soprusi e umiliazioni, il plauso seppure sfumato da distinguo per l'immobilismo di qualche decennio fa, che affiorano in qualche parte del libro, l'elogio della dipendenza come base per lo sviluppo di soddisfacenti rapporti umani, non convincono del tutto il lettore. Se il capitalismo odierno disumano, lo a mio avviso altrettanto la rigida burocratizzazione di ieri.