Dpi Top Secret
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IMMAGINI
Bazzocchi
Insieme dei mezzi per conseguire informazioni diagnostiche attraverso immagini del corpo umano.
Conduttore: elemento fisico in grado di far scorrere al suo interno la corrente elettrica. I conduttori sono
caratterizzati dalla presenza di elettroni liberi di muoversi.
Sono principalmente metalli [rame (Cu) usato per i fili elettrici], poich gli atomi di questi elementi hanno
gli elettroni degli strati pi esterni che sono ad un livello energetico basso, perci sufficiente una piccola
differenza di potenziale (1eV) per comportare la circolazione rapida degli elettroni e, conseguentemente, la
produzione di corrente elettrica.
La differenza di potenziale (d.d.p.) tra due punti corrisponde all'energia necessaria per spostare un
elemento di valore unitario dal punto potenziale pi basso al punto con maggior potenziale. Un corpo fisico,
suscettibile alle forze del campo vettoriale conservativo (ad es. una certa massa nel campo gravitazionale o
una certa carica nel campo elettrico, come in questo caso), tende a spostarsi verso il potenziale pi basso e,
nello spostamento, libera una quantit di energia proporzionale alla differenza di potenziale tra la partenza
e l'arrivo. Nel contesto dell'elettricit, il campo vettoriale conservativo il campo elettrostatico e l'unit di
misura della differenza di potenziale il Volt. Sempre nell'ambito elettrico, tale differenza di potenziale
anche chiamata comunemente tensione.
Semiconduttori: materiali che hanno una conducibilit intermedia tra i conduttori e gli isolanti. Sono
formati da atomi la cui libert di movimento degli elettroni variabile; gli elettroni infatti non sono in
banda di conduzione ma in banda di valenza.
La principale caratteristica dei solidi la distribuzione di livelli energetici possibili in bande di energia
separate da intervalli proibiti (GAP).
In un atomo:
L'ultima banda piena si chiama banda di valenza.
La banda pi esterna si chiama banda di conduzione.
Nei conduttori di solito la banda di conduzione non completamente riempita e quindi esistono livelli non
occupati contigui in energia a quelli occupati. Gli elettroni possono accedere a questi livelli vuoti ricevendo
energia da un campo elettrico esterno; questo comporta una densit di corrente concorde al campo. Gli
elettroni delle bande inferiori, che sono tutte piene, non acquistano energia e non influiscono nel processo
di conduzione.
Non sono conduttori i solidi refrattari in cui l'ultima banda contenente elettroni completamente piena e
non sovrapposta alla banda successiva congurazione che cara0erizza gli isolan1 e i semicondu0ori.
L'ampiezza della zona proibita definita banda proibita, o energia di gap, o con l'espressione inglese band
gap. Con questo parametro possibile definire i semiconduttori come quei solidi la cui banda proibita
abbastanza piccola da far s che ad una temperatura inferiore al punto di fusione si possa osservare
statisticamente una conduzione non trascurabile (comunque inferiore a quella dei conduttori, ma superiore
a quella degli isolanti) dovuta al passaggio dei portatori di carica dalla banda di valenza (piena) a quella di
conduzione per eccitazione termica.
per i semiconduttori, ci vuole unenergia pi alta per far passare gli elettroni in banda di
conduzione conducono solo se viene aggiunta energia.
1
I semiconduttori sono usati in tutti i sistemi elettronici; semiconduttori sono ad es. il Silicio amorfo o altre
terre rare come il Gadolinio.
Isolante: si definiscono isolanti elettrici tutte quelle sostanze la cui conducibilit elettrica estremamente
bassa - in alcuni casi si pu supporre nulla -.. Gli elettroni sono ancora pi legati allatomo, per cui
occorrono energie molto pi alte perch diventino
d
conduttivi.
In fin dei conti, gli isolanti ci servono per proteggerci dal pericolo di una conduzione inopinata.
I sali, come il cloruro di sodio, sono sostanzialmente isolanti.
Transistor (fonte wikipedia):
mine transfer-resistor)) un dispositivo a semiconduttore usato per:
Il transistor (abbreviazione del termine
amplificare e commutare segnali elettronici: esso composto da un materiale semiconduttore con
almeno tre terminali per il collegamento ad un circuito esterno. Una tensione o corrente applicata
ap
ad una coppia di terminali del transistor permette di regolare il flusso di corrente che attraversa il
dispositivo e questo permette di amplificare il segnale in ingresso,
ingresso, poich luscita di potenza pu
essere superiore allingresso di potenza;
attivare
ivare o disattivare corrente in un circuito come interruttore controllato elettricamente,
elettricamente dove si
determina la quantit di corrente da altri elementi circuitali.
Attualmente, i transistor possono lavorare in maniera individuale oppure essere implementati anche
a
in
grande numero all'interno dei circuiti integrati. Il transistor l'elemento fondamentale dei moderni
dispositivi elettronici ed onnipresente nei moderni sistemi elettronici.
L'utilit essenziale di un transistore deriva dalla capacit di utilizzare un piccolo
piccolo segnale applicato tra una
coppia di suoi terminali per controllare un segnale molto pi grande di un'altra coppia di terminali questa
propriet viene chiamata guadagno.
guadagno
L'emettitore come amplificatore progettato in modo che una piccola variazione di tensione (V) cambia la
corrente di ingresso attraverso la base del transistore; lamplificazione
lamplificazione di corrente del transistor combinata
con le propriet del circuito comporta che per piccole oscillazioni di V in vengano prodotti grandi
cambiamenti in V out.
Circuito amplificatore.
Pare che la scoperta delle radiazioni elettromagnetiche sia stata casuale: Rontgen, durante i suoi
studi sul tubo di Crookes, si accorse che a luce spenta il tubo, rimasto collegato al generatore e sotto al
quale era posta una piastra fluorescente composta da fosfori, emanava luminescenza. Da questo Rontgen
dedusse lesistenza di una forma di energia non visibile che eccitava la fluorescenza dei fosfori. Allepoca
non si sapeva che le radiazioni prodotte vengono emesse in ogni direzione nello spazio; oggi il tubo di
Coolidge (evoluzione di quello di Crookes) viene schermato interamente salvo il sito di emergenza del fascio
di onde elettromagnetiche.
Fluorescenza e Fosforescenza: alla base di questi fenomeni vi leccitazione di elettroni per mezzo
di energia erogata dallesterno e la successiva de-eccitazione accoppiata ad emissione di luminescenza.
La differenza in termini pratici fra i due risiede nella durata del fenomeno:
la fluorescenza si manifesta pi rapidamente e cessa nel momento in cui viene
sospesa lerogazione di energia,
la fosforescenza inizia pi tardivamente e si protrae pi a lungo (fino a qualche
minuto) dopo la sospensione dellenergia.
Il motivo alla base di ci risiede nella diversa modalit di de-eccitazione:
nella fluorescenza si ha la transizione fra stati con la stessa molteplicit di spin (di
solito singoletto singoletto),
nella fosforescenza la transizione avviene verso stati con molteplicit di spin diversa
(quello che avviene pi comunemente che prima di raggiungere lo stato di singoletto si abbia il passaggio
attraverso una conformazione di tipo tripletto, che, essendo proibita dalle regole di selezione, richiede tempi
maggiori: la radiazione che ne emerge meno energetica (lunghezza donda maggiore) perch pi energia
viene impiegata per ripristinare lo stato di singoletto).
N.B. i fosfori sono composti fluorescenti.
Successivamente Roentgen allest un secondo esperimento: pose sotto ad un tubo catodico la mano della
moglie, al di sotto di questa posizion una lastra fotografica (costituita da unemulsione di sali dargento su
vetro), accese il tubo e constat che la lastra fotografica, impressionata dal fascio di elettroni, mostrava
lombra delle ossa della mano (e la vera) che avevano impedito il passaggio di questi ultimi.
Scoperta dei raggi X: nel 1895;
nel 1906: prime applicazioni mediche, che sfruttavano la capacit delle radiazioni di
attraversare i tessuti in modo diverso a seconda della loro densit.
Fra i primi distretti a giovarsi della nuova scoperta ci fu il torace: i raggi X permisero di visualizzare lombra
cardiaca e, tramite la radioscopia (Metodo radiologico diagnostico che consiste nell'esame di immagini di
parti corporee attraversate da raggi-x e visualizzate su uno schermo fluorescente.), di vedere il cuore
muoversi.
I raggi X consentirono per la prima volta di vedere lanatomia in vivo.
Gi nel 1896 cominciano le prime applicazioni generali: a Chicago il tubo di Crookes venne impiegato su un
giovane militare ferito da un proiettile in guerra per identificare la sede di questo e successivamente
operare il ragazzo.
A partire dalla fine 800 si costituirono i primi gabinetti per la radiografia; venne scoperta la
radioattivit naturale I coniugi Curie, insieme al collega Becquerel, scoprirono il radio e le sue propriet.
Il radio (come il polonio) era presente in minime tracce in composti minerali individuati nel territorio
dellattuale Rep. Ceca. La Curie, a poco pi di 50 anni, mor a seguito dello sviluppo di una grave anemia
aplastica, verosimilmente frutto della prolungata esposizione alle radiazioni. Per molti anni si continu a
ignorare la potenziale pericolosit delle radiazioni.
Nel 1913, stesso anno della fondazione della Societ Radiologica Italiana, lingegnere Coolidge mise
a punto il tubo di Coolidge, una sorgente di raggi X costituita da tre parti fondamentali: la sorgente di
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I test di screening hanno come obiettivo primario lidentificazione di soggetti potenzialmente malati
allinterno di una popolazione che si presume sana. Caratteristica richiesta a un buon test di screening
lelevata sensibilit. Es.: la MX deve identificare la presenza di malattia della mammella, non deve
necessariamente individuarne la natura (per questo ci sono altri esami, come la biopsia). E importante
procedere quindi per gradi, partendo dalla definizione di malattia presente o malattia assente. Secondo
obiettivo lidentificazione della sede, terzo la caratterizzazione, quarto il bilancio di estensione. Talvolta si
pu rispondere con ununica indagine a tutti i quesiti, non sempre possibile per. Es.: ittero meccanico: la
bilirubinemia diretta/indiretta d unindicazione inequivocabile al riguardo, che porta il medico a richiedere
unecografia per individuare la sede dellostruzione e se possibile caratterizzare la causa. Alleco le vie biliari
appaiono dilatate (tipico dellostruzione), ma nulla pi (leco ha molti limiti: obesit, meteorismo). Quindi
leco d solo la conferma della malattia ostruttiva. Per indicare la sede e caratterizzare la causa bisogna
ricorrere a un ulteriore esame, come la colangiografia RMN, altamente performante. Epossibile che la
natura della causa ostruttiva sfugga anche alla colangio RMN. In tal caso, nota la sede dellostruzione, si
pu inviare con precise indicazioni al gastroenterologo, il quale eseguir una colangiografia in endoscopia,
grazie alla quale riuscir finalmente a capire (e in alcuni casi anche a rimuovere) la causa dellostruzione. In
caso di tumore bisogner procedere alla stadiazione, per cui si esegue una TC. Ognuna delle indagini
richieste ha risposto a una precisa indicazione. Pu anche accadere che un singolo esame (US) sia in grado
di rispondere a tutti i quesiti.
Radiodiagnostica. Le RX fanno parte delle radiazioni elettromagnetiche. Ci che fa la differenza la
frequenza (quindi la lunghezza donda), che direttamente proporzionale allenergia trasportata. I raggi
gamma hanno frequenze ancora pi alte dei raggi X, perch hanno pi energia. Tutte le radiazioni
elettromagnetiche possono propagarsi nel vuoto (a differenza degli US, che sono onde meccaniche e quindi
richiedono materia per
potersi propagare), alla
velocit della luce
(300000 Km/s; mentre la
velocit di propagazione
degli US dipende dal
mezzo attraversato).
Minore la lunghezza
d'onda (maggiore energia)
e maggiore la
penetrazione nei corpi
solidi (raggi X hanno
maggiore energia e quindi
penetrabilit).
Gli US (frequenza
superiore ai 20000 Hz,
non udibile dallorecchio
umano) sono onde
elastiche innocue sul
piano biologico perch
non comportano la formazione di elementi instabili altamente reattivi. In medicina si impiegano US con
frequenze superiori a 1 MHz.
Gli infrasuoni sono onde meccaniche con frequenza inferiore ai 20 Hz, possono avere lunghezze donda di
chilometri.
Gli US non rientrano nelle metodiche di radiodiagnostica in senso stretto.
Potenzialmente dannosi solo se ad energie molto elevate. Di solito alle energie usate in med non sono
dannosi. L'AIUM ha sancito che l'impiego degli ultrasuoni consigliato in grav per monitoraggio fetale
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purch non si superino dei limiti di potenza, e fornisce consigli della durata delle indagini (deve essere in tot
< 2h).
Un'energia meccanica della freq degli ultrasuoni pu essere usata in litotrissia (in calcoli urinari ed una volta
biliari).
Raggi gamma, di origine nucleare.
Di origine nucleare anche le radiazioni , costituite da nuclei di elio, che insieme alle (fasci di elettroni)
fanno parte della radiazioni corpuscolari, impiegate nella radioterapia.
I RX sono radiazioni IONIZZANTI, cio in grado di indurre ionizzazione della materia, propriet in base alla
quale possono causare effetti biologici negativi.
Nellambito della radiodiagnostica vengono usate RX fino a 150 200 KeV, mentre in radioterapia si arrivano
a usare radiazioni molto pi potenti, da 50-500 KeV nella roentgen terapia a energie superiori a 1 MeV
come nella tele cobaltoterapia.
Effetti delle radiazioni ionizzanti:
riducente i Sali dargento, inducendo un effetto fotografico sulla pellicola fotografica,
fluorescente usato sui materiali che hanno la capacit di emettere luce se investiti da un'energia
suff (es sostanze isolanti), che quando assorbono una determinata energia, spostano gli elettroni dalla
banda di valenza ad una di conduzione [stato di libert] per cui potrebbero condurre. Una volta cessata
l'irradiazione, gli e- tendono a tornare in banda di valenza [minor consumo energetico] ed emettono
l'energia assorbita sottoforma di fotoni. Anche sali di fosforo, fluoro, platinocianuro di bario, sali di
gadolinio.
Questo effetto viene sfruttato in radioscopia (tecnica che consente di avere un'immagine del corpo
umano in tempo reale. Storicamente: sorgente radiogena, oggetto e schermo fluorescente, che d
immagine), oggi mediata da intensificatore di brillanza; usata anche in radiologia digitale diretta, di cui fa
parte il CR, che usa dei plate a rifosfori che sono un'evoluzione di questo principio, che servono per
trattenere l'energia fluorescente in modo da poterla riutilizzarle (sostanze fluorescenti a memoria).
Biologico_ in materiali biologici. A seguito di catena di eventi, con ionizzazione. Fino a ossidazione di
molecole ed eventuale danno su proteine ed acidi nucleici, con ripercussione su funzione cellulare.. danno
cellula, tessuto..
Penetrante
La probabilit di interazione con la materia:
inversamente proporzionale all'energia fotonica
direttam prop allo spessore dello strato tissutale
Dipende da Z (numero atomico medio)
Dipende dalla densit elettronica tissutale.
**es densit atomica media di un volume di polmone <<< rispetto a quella di un fegato per
es ripercussione su immagine radiologica.
Si parla di densit tissutale mettendo insieme gli ultimi 3 parametri.
MECCANISMI DI INTERAZIONE DEI RAGGI X CON I TESSUTI BIOLOGICI:
1. Effetto fotoelettrico: il fotone incidente cede interamente la propria energia allelettrone colpito
che viene scalzato diventando fotoelettrone, mentre il fotone scompare. Il fotoelettrone con
lenergia accumulata pu determinare altri urti in altri atomi; lorbitale lasciato vacante
dallelettrone scalzato viene riempito dagli elettroni degli orbitali pi esterni con emissione di
energia la cui entit caratteristica per ogni elemento (radiazione caratteristica dellatomo)
2. Effetto Compton_ fotoni inutili per la formazione dell'immagine ma fanno solo la radiazione diffusa
(dannosa perch pu dare effetto biologico e sfuoca l'immagine); il fotone incidente non perde
tutta lenergia nellurto, si forma sempre un fotoelettrone mentre il fotone incidente prosegue
lungo una traiettoria deviata, con unenergia minore, come fotone disperso, determinando la
radiazione diffusa o radiazione secondaria
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3. Effetto dispersione coerente_ l'elettrone non si sposta dal suo orbitale. Persa una parte dell'energia
nell'impatto, il fotone devia la traiettoria e ha meno energia. Fa parte della radiazione diffusa. . La
probabilit che si verifichi un effetto diffusione coerente aumenta con laumentare del numero
atomico e diminuisce allaumentare dellenergia fotonica (in maniera meno critica rispetto
alleffetto fotoelettrico).
Strumenti:
camera di ionizzazione
dosimetria a pellicola (ce l'hanno i radiologici, si va a vedere il grado di annerimento)
dosimetria a termoluminescenza
unit di misura:
unit di dose assorbita: 1 Gy= 1J/g=100 RAD (1 RAD= 100 erg) [per danno ad embrione: dosi >100
mGy dose sicura per embrione: 50 mGy; esame mammella < 8mGy).
unit di dose equivalente: 1 sievert=100REM=100 RAD x effetto biologico
N ioni/volume di aria: Coulomb/ Kg= roentgen
N disintegrazioni/tempo di 1 gr di Radio: bequerel=curie.
RIVELAZIONE DELLE IMMAGINI RIADIOGRAFICHE
L'interazione tra i RX e le strutture del corpo umano viene sfruttata per la formazione di un'immagine.
L'immagine che inizialmente si crea chiamata IMMAGINE LATENTE perch seppur presente deve essere
resa visibile, svelata, affinch il radiologo possa usarla per la DX.
Le modalit usate per la rivelazione sono:
radioscopia
radiografia su pellicola
xeroradiografia
radiografia digitale
Parametri da valutare, come il potere di risoluzione inteso come la massima frequenza spaziale trasferibile
senza perdita di informazione. Es: lastra in plexiglass su cui sono disegnate linee sottili intervallate da spazi
altrettanto sottili. Tante pi linee riesci a riportare tanto pi alta la risoluzione dimmagine del tuo
strumento.
Radioscopia: sfrutta il fenomeno della fluorescenza lenergia dei fotoni X che vengono assorbiti da
materiali fluorescenti, di solito isolanti, come Sali di fosforo, viene commutata in energia luminosa. A
gli inizi della scienza radiologica loperatore osservava direttamente, allo schermo fluorescente,
unimmagine di tenue intensit. Lintensit luminosa era talmente bassa da rendere necessario il buio
completo allinterno della stanza. In un secondo momento gli intensificatori di brillanza, che hanno
sostituito la radioscopia tradizionale, hanno migliorato questo limite tecnico.
Nellimmagine radioscopica lo schermo luminoso dove il fascio di radiazioni non stato attenuato
o stato poco attenuato ( il negativo della radiografia).
Nella radioscopia del torace le strutture mediastiniche appaiono scure (come ombre), mentre i
polmoni appaiono chiari.
Ccon le apparecchiature digitali, possiamo a nostro piacere decidere a quale segnale attribuire un dato
valore del contrasto.
Intensificatore di brillanza: aumenta la luminosit dello schermo; costituito da un tubo al cui interno viene
creato il vuoto. Allinterno di questo tubo posto un fotocatodo, dato dallaccoppiamento dello schermo
fluorescente, che commuta i fotoni X in luce, con un materiale sensibile alla luce che produce elettroni, di
solito un semiconduttore che assorbendo lenergia emessa dallo schermo fluorescente libera elettroni, i
quali vengono accelerati e convogliati da una d.d.p. presente allinterno di questo tubo. Laccelerazione
determina un aumento dell'intensit dellenergia, inoltre lenti elettromagnetiche (campi elettromagnetici a
velocit negativa, che respingono gli elettroni che tendono a disperdersi) concentrano gli elettroni in un
fascio unico, di forma conica, inviato a uno schermo luminescente (come quello dei televisori a tubo
catodico che commutano lenergia elettronica in luce, sempre grazie a materiale con propriet di
semiconduttore). Dallo schermo primario, che riproduce a grandezza naturale, si passa a uno secondario,
molto pi piccolo: limmagine molto pi luminosa (grazie alla d.d.p. applicata e alla concentrazione), pi
piccola e invertita. Usando unottica di distribuzione (telecamere digitali) si riesce a rappresentare
limmagine con la grandezza iniziale e correttamente orientata.
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Pellicola radiografica: in base a come venivano impostati i parametri era possibile condizionare il contrasto
a seconda delle esigenze diagnostiche, per esempio in una radiografia del torace ci si poteva concentrare
maggiormente sul mediastino piuttosto che sulle strutture polmonari. Oggi, grazie ai sistemi digitali, si ha
una maggiore latitudine, cio unestensione pi ampia del contrasto. Questo consente di risparmiare
radiazione al paziente. La Tac ha ulteriormente ampliato la latitudine dei contrasti, favorendo una maggiore
distinzione dei tessuti.
Densit radiografica: grado complessivo di assorbimento della radiazione da parte dell'oggetto.
E' l'equivalente del contrasto sull'immagine digitale.
Influenzata da:
fattori inerenti all'oggetto:
densit;
numero atomico;
spessore del materiale.
sorgente, attraverso la quantit di radiazioni emanate, che proporzionale alla corrente del catodo
e al tempo di passaggio della corrente (tempo in cui viene erogata la corrente al tubo e quindi vengono
prodotti i fotoni X).
La densit rappresentata dalla seguente curva: CONTROLLA
La curva raggiunge una fase di plateau in cui pur aumentando l'intensit fotonica la densit
fotografica non cambia (abbiamo annerito tutto) oppure lo spessore tale per cui non si riesce ad
oltrepassare l'oggetto.
Quando si passa ad un sistema digitale, la curva una retta correlazione lineare tra l'aumento
dell'intensit fotonica e l'effetto a livello del rilevatore digitale.
Contrasto radiografico: differenza delle diverse densit dell'oggetto. Oggi i sistemi digitali permettono di
modificare il contrasto su una stessa esposizione.
a dx si riesce a riconoscere il disegno polmonare, gli ili polmonari, a sx non si vedono questi particolari n le
costole; a dx si riconoscono le mammelle, non si vede la trachea che invece visibile nell'immagine a sx;
nell'immagine a sx si intravedono le vertebre.
Immagine a sx: si usata un'energia di penetrazione maggiore.
Il contrasto si riduce se alla densit dovuta alla radiazione X utilesi aggiunge una densit indesiderata
dovuta alla radiazione diffusa (fotoni dispersi dovuti all'effetto Compton).
La radiazione diffusa va eliminata:
aumento della distanza dalla sorgente radiogena;
tempo di esposizione breve per eliminare il rumore cinetico (per un oggetto in movimento bisogna
utilizzare un tempo di esposizione sufficientemente breve per evitare che l'oggetto si muova
durante la riproduzione);
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utilizzo di una griglia antidiffusione, che utilizza delle lamelle di piombo disposte verticalmente che
lasciano passare la radiazione primaria e intercettano tutti i fotoni che hanno un percorso
aberrante. La griglia per intercetta anche della radiazione primaria utile (cio riduce l'energia del
fascio), quindi necessita di un aumento di energia alla sorgente di circa 30-40 %.
Le lamelle della griglia non si vedono nell'immagine perch la griglia mobile, quindi l'assorbimento
uniforme. Quasi tutte le immagini radiologiche utilizzano la griglia, tranne per es la radiografia dentaria
perch ci sono poche radiazioni diffuse, oppure quando si utilizzano basse dosi perch non c' l'effetto
Compton.
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Passaggi successivi:
il sistema viene trasportato nell'apparecchio visualizzatore, in cui l'imaging plate viene sottoposto
ad una scansione da parte di un raggio laser che somministra un'energia sufficiente per spostare gli
elettroni dalle buche alla banda di conduzione
l'elettrone passa dalla banda di conduzione alla banda di valenza emettendo un segnale luminoso.
la luce emessa viene raccolta e inviata ad un fotomoltiplicatore (sistema per amplificare il segnale)
da qui la luce viene inviata ad un materiale sensibile alla luce che emette corrente elettrica.
fatta una misura del segnale delle diverse righe opportunamente campionato e ad ogni misura
verr attribuito un valore attraverso il codice binario.
Direct Radiography
(tecnologia che non pi ponte, ma che sostituisce il tradizionale con il nuovo).
Sistemi a transistor: pixel ha un microcircuito.
Il sistema rivelatore il flat panel.
Il materiale pi usato il silicio amorfo, che un prodotto che ha un discreto costo ed delicato perch a
fronte di stimoli come il calore pu cristallizzare e perdere le capacit di semiconduttore. Viene utilizzato
accoppiato allo ioduro di cesio che serve per potenziare il segnale del fotone X.
Si costruiscono con questo sistema dei detettori che sono dei flat panel pi o meno grandi. Il CR costituito
da una cassetta trasportabile (anche al letto del malato), questo possibile farlo anche con molte
apparecchiature flat panel, che possono comunicare con la centrale operativa tramite wi-fi.
Il silicio un semiconduttore.
Semiconduttore: serve una piccola quota di energia (1-2 eV) per portarli alla banda di conduzione. I pi
utilizzati in radiologia sono il silicio e il selenio.
Abbiamo quindi il semiconduttore, il circuito e un generatore di corrente. Quando il sistema a riposo il
circuito aperto, non passa la corrente e gli elettroni del semiconduttore sono in banda di valenza. Quando
si espone il silicio alla luce, applicando i 2 eV, gli elettroni passano alla banda di conduzione, il circuito si
chiude e si registria la corrente, la cui carica proporzionale alla quantit di luce assorbita dal silicio.
Detettori: matrice fatta di pixel, ogni pixel funziona come una valvola a eccitazione luminosa (fotodiodo) e
in ogni pixel c' un transistor, un TFT (Thin Film Transistor): microcircuiti che funzionano
indipendentemente l'uno dall'altro.
Sovrastante la matrice c' uno strato di ioduro di cesio (scintillatore), che il materiale che impatta il
fotone X. Il fotone passa prima uno strato di grafite (strato protettivo dei detettori), poi investe il
scintillatore che produce luce che va a eccitare il fotodiodo. La corrente viene misurata e campionata e
viene attribuito un valore del codice binario.
Il selenio amorfo funziona senza il scintillatore. Il fotone X
che passa attraverso il selenio determina da solo lo
spostamento di molti elettroni nella banda di conduzione,
quindi ha un rendimento elevato.
CONVERSIONE ANALOGICO-DIGITALE
L'immagine digitale
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L'immagine digitale viene scomposta in una matrice di pixel (picture element). Ad ogni pixel viene attribuito
un valore numerico, a cui corrisponde un valore di grigio espresso in bit (bit: 0/1). Es: 8 bit = 256 livelli di
grigio
9 bit = 512
10 bit = 1024
etc.
1 byte= 8 bit; codice di base per rappresentare le informazioni su qualsiasi formato digitale.
(ogni multiplo 1024 volte il precedente).
La quantit di pixel che costituisce un'immagine sempre un multiplo di un byte (8x8, 64x64, 256x256,
512x512).
Ad ogni valore numerico del pixel viene attribuito un valore di grigio, cos potremmo ottenere un'immagine
finale (vedi sotto).
DIGITALIZZAZIONE DI DATI
Avere dei dati in forma digitale consente di esportarli, di
stoccarli con vari sistemi.
Sstema informatico di gestione di dati clinici: HIS (Hospital
Information System); reparti di radiologia: RIS (Radiological
Information System) e per la gestione delle immagini: sistemi
PACS (Picture Archiving, cio archiviazione delle immagini).
Sono sistemi molto complessi perch:
Devono gestire migliaia di immagini pesanti dal
punto di vista informatico, quindi devono esistere:
o delle reti LAN che consentano di spostare
rapidamente questi dati
o degli archivi molto potenti e capaci.
Devono garantire la sicurezza dei dati, anche per quanto riguarda la loro conservazione; per legge
necessario conservarli per un certo numero di anni, per cui di solito:
o gli archivi digitali sono ridondanti, esistono copie di backup dellarchivio
o la copia chiave mantenuta in condizioni di inattaccabilit sia da un punto di vista di
attacco informatico sia da agenti atmosferici, incendi..
Devono garantire la privacy (i dati devono essere inaccessibili dallesterno):
o gli operatori coinvolti nellaccesso ai dati devono essere autorizzati ad esempio con parole
chiave.
Questo tipo di organizzazione non un iCloud, una semplice nuvola nella quale metto i dati e posso
prenderli con leggerezza, (iCloud un sistema introdotto dalla Apple, che sfrutta un server remoto che
funge da archivio).
Vantaggi:
I dati possono essere esportati anche in telecomunicazione sia per via cavo sia per via wireless, e
questo consente il teleconsulto a distanza (teleradiologia). Il sistema non esente da problemi
per.
Eliminazione della hard copy, la copia su pellicola: si pu ricorrere alla sola soft copy, su disco, che
ha il vantaggio di essere molto meno costosa e molto meno ingombrante.
o Elimina il problema dello smaltimento e del consumo di materie prime.
o Consente di limitare la quantit di carta utilizzata per i referti: luso del referto informatico
con firma elettronica vantaggioso rispetto ai referti cartacei che si possono perdere, e
comunque riduce il consumo di cellulosa, legno, alberi, con disboscamento ecc.
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FLUOROSCOPIA DIGITALE
Fluoroscopia: tecnica radioscopica che utilizza uno schermo fluorescente. Permette di osservare
direttamente, con i raggi X, in forma dinamica, la morfologia e la patologia dei vari organi.
Rappresentazione real time con elevata risoluzione temporale (~30 immagini/sec).
Attualmente le INDICAZIONI principali:
analisi dei fenomeni dinamici degli esami dellapparato digerente, soprattutto nelle metodiche
con utilizzo di mezzi di contrasto.
sotto controllo radioscopico con lutilizzo del MdC anche possibile eseguire manovre
terapeutiche.
Generalmente nello studio tipico di un paziente vi la combinazione contemporanea degli esami:
1) radioscopico con intensificatore di brillanza
2) radiografico.
Le componenti principali dellapparecchio per fluoroscopia tradizionale sono:
1) Generatore e sorgente di raggi X
Generatore radiologico: combinazione di tutti gli elementi deputati al controllo e alla
produzione dellenergia elettrica necessaria allalimentazione del tubo radiogeno.
2) Intensificatore di brillanza
a. Caratteristiche principali: risoluzione spaziale e lefficienza di detezione. Dipendono in
modo inversamente proporzionale dallo spessore dei fosfori di entrata dellintensificatore.
Potere massimo di risoluzione= 5 linee / mm
Nella radioscopia con intensificatore di brillanza il segnale analogico perch viene prelevato da una
telecamera e dovr poi essere digitalizzato fluoroscopia digitale. Le componenti sono le stesse della
fluoroscopia tradizionale con conversione analogico - digitale.
Lo scopo dellintensificatore di
brillanza convertire
unimmagine radiologica in
unimmagine luminosa molto pi
luminescente. Uno dei principali
problemi la risoluzione spaziale
e lefficienza di detezione: diversamente rispetto alla radiografia digitale, dobbiamo riprendere una
struttura in movimento quindi dobbiamo avere anche una risoluzione temporale. Questo comporter un
compromesso tra la risoluzione spaziale vera e propria e la risoluzione temporale. Per questo motivo la
risoluzione spaziale della fluoroscopia digitale inferiore a quella della radiografia digitale.
Telecamera di tipo Vidicon o Plumbicon, preferibile per minor persistenza dellimmagine.
Risoluzione spaziale fino a 1024 x 1024. La telecamera proietta limmagine su una matrice di elementi
digitali che provvedono direttamente alla conversione A/D. Tali dati sono inviati al computer che, oltre a
provvedere alloperazione di post-processing, consente il salvataggio delle immagini su dischi magnetoottici.
CCD cameras: memorizzano limmagine in pixel fino alla sua lettura. Pi piccole, richiedono meno energie,
durano pi a lungo.
ANGIOGRAFIA DIGITALE
Angiografia: insieme di metodiche radiologiche contrastografiche aventi la finalit di visualizzare i vasi
arteriosi (arteriografia) o venosi (flebografia).
Langiografia digitale in sottrazione prevede:
lacquisizione di unimmagine diretta chiamata maschera
lacquisizione di unimmagine con MdC detta immagine viva
Processi di post-processing digitali (sottrazione-moltiplicazione e regolazione contrasti).
Limmagine viva viene sottoposta a un processo di sottrazione: la maschera si sottrae allimmagine
viva di modo da lasciare esaltata solo limmagine del MdC ridurre sia concentrazione che
quantit del MdC e migliorare limmagine.
La scansione dellimmagine effettuata tramite la conversione analogico-digitale del segnale video
proveniente dalla telecamera digitale.
Sottrazione digitale
Immaginiamo che questa sia
limmagine parziale di un cranio con
unarteria cerebrale con le sue
diramazioni: da una parte c una
stenosi e dallaltra parte c una
dilatazione sacciforme cio un
aneurisma. Abbiamo dunque
unimmagine pre-contrasto o
maschera e un immagine viva con
MdC che opacizza il vaso; una volta
acquisita digitalmente limmagine
possiamo sottrarre i frame, i numeri,
relativi allimmagine maschera
dallimmagine viva e rimarr solo
quello relativo al MdC nel vaso. Esiste una serie di sequenze durante la progressione del MdC in cui sar
possibile effettuare sottrazioni relative alle diverse fasi dellesame, per cui alla fine sar possibile vedere la
progressione del MdC nei vasi fino arrivare alla opacizzazione delle parti pi distali.E' possobile, trattandosi
di un dato digitale, sommare le diverse immagini vive ed avere ununica immagine sottratta. Questo
consente di fare una road-map cio unimmagine completa del vaso e loperatore pu procedere alla
attivit interventistica senza introdurre pi MdC.
Il paziente deve stare fermo nelle varie fasi dellesame per garantire la sovrapponibilit dellimmagine
maschera e dellimmagine diretta. Ci sono alcuni sistemi per far scivolare i pixel in modo tale da collimare
se c stato un piccolo movimento, inoltre si pu limitare il movimento degli organi fino a un certo punto: la
peristalsi intestinale si pu limitare con un parasimpatico litico; il cuore ovviamente non si pu arrestare
quindi il sistema va adattato.
Nellimmagine maschera si vede un
ginocchio e una protesi del ginocchio;
nellimmagine diretta dopo introduzione
del MdC si pu osservare la visualizzazione
dellarteria poplitea con il tripode della
gamba (tibiale anteriore tibiale posteriore e
interossea). La terza immagine il risultato
dopo sottrazione, con i vasi molto pi
definiti.
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RADIOGRAFIA DIGITALE
Caratteristiche necessarie per un sistema di detezione:
alta capacit risolutiva
range dinamico (scala di grigi rappresentabile)
alta sensibilit ai raggi x
possibilit di realizzare formati diversi
compatibilit con i tavoli radiografici esistenti
semplicit operativa ed economicit della lettura
memoria dellimmagine per tempi sufficienti alla lettura
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guida a fibre ottiche e raggiunge un tubo fotomoltiplicatore, dove viene convertita in un impulso elettrico in
uscita. Il segnale elettrico viene campionato (digitalizzato).
Il piatto, a questo punto, per essere azzerato in vista di una successiva esposizione, esposto ad una luce
bianca intensa che permette lo svuotamento dei rimanenti livelli metastabili pieni.
Rientra quindi nella cassetta, pronto per un nuovo uso.
Il paziente disteso su un lettino, nel portacassette viene inserito lImaging Plate del CR e il prodotto finale
viene poi visto sul monitor in una work station. Ogni cassetta che contiene lImaging ha un codice a barre,
che viene preventivamente inserito nel dispositivo, per il riconoscimento del paziente. La cassetta viene
inserita nella fessura e il monitor di servizio fa vedere indirettamente se limmagine valida e in generale i
dati sullimmagine relativi ad esempio al lato destro o sinistro. Questultimo, per quanto possa sembrare
banale, un passaggio fondamentale, importante non tanto nellRX del torace ad esempio, dove non
difficile distinguere la destra e la sinistra grazie allombra cardiaca, ma in un arto, ginocchio, anca,
fondamentale il riconoscimento dellarto per evitare drammatici errori (quindi il vantaggio del digitale
diretto che pi difficile sbagliare).
Gli errori nei sistemi digitali sono possibili: c stato un caso allospedale di Bologna in cui due omonime
erano ricoverate nello stesso reparto. Le due donne avevano date di nascita diverse, una non aveva ancora
cinquantanni, la seconda ne aveva ottanta; una era stata ricoverata per un tumore renale, laltra per un
calcolo renale. A seguito di una serie sfortunata di coincidenze il sistema ha posto alla lettura del radiologo
la persona sbagliata, con la data di nascita sbagliata, per cui la signora (pi giovane) con i calcoli ha avuto
una diagnosi di tumore renale; di conseguenza stata portata in sala operatoria per essere
nefrectomizzata, per trattare un tumore che non aveva. Ci si accorse dellerrore soltanto dopo aver
constatato, a seguito di nefrectomia, che il rene era sano. Nel panico venne anche contraffatta la cartella.
La donna poi sfortunatamente mor per le complicanze polmonari dellintervento. Il giudice ha condannato
il radiologo, lurologo, il tecnico di radiologia, per una catena di errori che nessuno aveva controllato.
Dunque luso dei sistemi digitali deve essere accompagnato a monte da unadeguata attenzione e a valle da
una serie di controlli. Un po come quando su un aeroplano il secondo legge i controlli uno per uno e il
pilota effettua i controlli come da protocollo letto dal secondo, per evitare di incorrere in errori procedurali
mortali.
La refertazione sul prodotto finale pu essere fatta a monitor o sullhard copy. Sullhard copy un
nonsense perch stampando limmagine si perdono informazioni e inoltre si consuma materiale, quindi la
radiologia digitale prevede la refertazione fatta su monitor. Le varie workstations sono diverse e dedicate a
determinati tipi di lavoro:
se si vuole refertare un ecodoppler che ha anche una componente a colori, servir un monitor a
colori;
la mammografia digitale richiede una risoluzione spaziale elevatissima perch le calcificazioni
devono essere visibili anche se sono solo di 0.10 mm: serve quindi una risoluzione molto
dettagliata, con monitor da almeno 5 megapixel;
per TAC e risonanze, la risoluzione spaziale poco importante, mentre pi rilevante la velocit di
sistema: basteranno monitor da 3 megapixel.
Le workstations devono avere anche sistemi di elaborazione dellimmagine con la possibilit di ricostruire
diversi piani nello spazio, tridimensionali, e devono esser attrezzate per effettuare questo tipo di lavoro in
maniera piuttosto rapida.
Vantaggi e svantaggi dei sistemi a fosfori a memoria
Vantaggi
riduzione dose di radiazioni al paziente grazie a dispositivi che permettono un riscontro
sullimmagine della dose effettiva utilizzata per lesposizione;
efficienza quantica di detezione confrontabile con quella delle pellicole tradizionali ( minor dose);
miglioramento della qualit dellimmagine con regolazioni in post-processing (modulazione di
densit e contrasto);
riduzione dei costi di gestione(non pi necessaria la camera oscura)con possibilit di riutilizzo della
cassetta radiografica per migliaia di esposizioni.
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possibilit di archiviazione digitale (eliminazione dei voluminosi archivi radiologici con risparmio di
spazio e locali).
range dinamico (latitudine) molto maggiore rispetto ai complessi
sp
Nel grafico sono rappresentate in ordinata lintensit del segnale e in
ascissa lesposizione; la risultante della procedura digitale lineare, in
quella analogica c una curva a s italica con due spalle; la tolleranza
digitale quindi sempre migliore.
Svantaggi:
doppia fase di esposizione e lettura come nella radiologia
convenzionale necessit di spostare la cassetta per la lettura
ottica con discreti tempi di attesa per lesecuzione dellesame;
minor risoluzione spaziale rispetto alla radiologia convenzionale;
costo iniziale dellapparecchiatura elevato.
Direct radiography (DR)
Sistemi elettronici di detezione/acquisizione diretta di dimensioni contenute in grado di renderne agevole
linserimento allinterno di tavoli radiologici di tipo tradizionale oltre che in diagnostiche digitali di nuova
generazione.
Tipologie:
radiografia digitale diretta al selenio amorfo
radiografia digitale diretta al silicio amorfo
Utilizzano entrambe la tecnologia di detezioneflat panel.
Un detettore flat panel un array di un ampio numero di elementi di
detezione discreti. Ogni elemento di detezione contiene unarea
sensibile alla luce, che accumula carica elettrica in risposta ai raggi X,
ed una regione che contiene dispositivi elettronici.
Sistemi a sensori per radiografia diretta al silicio amorfo (conversione
indiretta)
Il dispositivo di detezione/acquisizione costituito
da una matrice di elementi sensibili dove ogni
elemento corrisponde ad un pixel dellimmagine.
Attraverso un processo di vaporizzazione viene
depositato su un vetro un sottile strato di a-Si e su
di esso viene realizzata una matrice di fotodiodi.
La sensibilit del silicio non sufficiente per
rilevare i raggi X nellintervallo di intensit
utilizzato. Al di sopra del silicio viene applicato uno
strato scintillatore allo ioduro di cesio che assorbe
le radiazioni emettendo lenergia acquisita
sottoforma di luce visibile.
Vantaggi:
diversamente dai fosfori a memoria non si ha emissione secondaria quando il pannello colpito
dalla radiazione ionizzante;
limmagine pu essere visualizzata su monitor immediatamente dopo lesposizione riducendo
tempi di attesa e eliminando la necessit di spostare la cassetta radiografica;
efficienza quantica di detezione doppia rispetto ai sistemi convenzionali schermo-pellicola e quelli a
fosfori a memoria; migliori i valori di rapporto segnale/rumore.
Svantaggi:
costo elevato delle apparecchiature;
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24
TELE RADIOLOGIA
Gi nel 2004 la societ italiana di radiologia medica (www.sirm.org) introduce delle problematiche legate
alla tele radiologia: questo problema investe una serie di aspetti legati alla qualit dellimmagine, cio
limmagine trasmessa deve mantenere tutti i dati dellimmagine digitale e inoltre non si devono perdere
dati durante la trasmissione; ancora devono essere mantenuti i dati sulla sicurezza e sulla privacy. Uno dei
problemi lindicazione allesame, se sia o meno giustificata: per la legge italiana serve una giustificazione
allesame radiologico, per cui se si lavora in remoto e il radiologo distante dalla fonte di produzione
dellimmagine, come pu accettare e verificare se limmagine giustificata? Lo pu fare via telefono con il
tecnico di radiologia, con lo specialista che ha prescritto le indagini, colloquiare anche col paziente,
comunque non lo stesso rispetto ad avere il paziente vicino. Quindi sicuramente la teleradiologia suscita
molte perplessit.
Eppure viene ampiamente utilizzata: negli USA ci sono delle cliniche private dove effettuano numerose
indagini radiologiche, le indagini sono un business sostanzialmente; addirittura negli USA esistono dei
camion che portano PET o RMN fuori dai supermercati dove propongono un total body senza MdC per
screening, al prezzo di 500 dollari. Tutte queste strutture devono pagare un radiologo che referti, per cui
mandano le immagini in India dove ci sono centri specializzati che si dedicano esclusivamente alla lettura in
remoto. A Bangalore, che un centro importante in India, la patria dellinformatica indiana, con gruppi di
50 radiologi che non hanno apparecchiature radiologiche ma solo monitor dove ricevono immagini che
arrivano dagli USA e dal Regno Unito e refertano queste immagini dal remoto, mandano la risposta indietro
e queste vengono utilizzate e consegnate. Questo sistema seppur economico non molto cost-effective,
chiaramente si perde il contatto con la realt clinica della situazione e quindi non c una vera efficacia
nelloutcome. Quindi sono state dettate delle linee guida standard per la tele radiologia che quantomeno
forniscono elementi essenziali perch questa sia efficiente. Un esempio tratto da un sito dello stato
canadese dellAlberta.
Linformatica sicuramente consente la diffusione della radiologia ma forse non comporta esclusivamente
dei vantaggi. La trasmissione a distanza di referti e di immagini pu avvenire sia in una rete locale LAN, o in
una rete pi ampia, la VAN, oppure via web tramite internet. Si pu inoltre sfruttare per teleconsulti, ecc....
per quanto riguarda la tele radiologia mobile, su SmartPhone, ecc, sicuramente sarebbe dura refertare una
TAC, per su un tablet potrebbe essere possibile.
Domanda: una volta che da un transistor arrivano degli impulsi elettrici e vengono poi tradotti in codice
binario, questi vanno a costituire i bit e in base ai bit viene poi fatto il pixel. Come si traduce la corrente in
codice binario?
Riposta: In base a un contatore di impulsi. Ci sono delle micro correnti, e quindi viene misurata la corrente.
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TC
Godfrey Hounsfield, matematico, morto nel 2004 e Allan McCormack avevano ideato gli algoritmi per la
creazione della TC e vennero insigniti del premio Nobel nel 1979.
Una breve introduzione storica:
Nel 72 primo scanner TAC, si chiamava MAK1, della ditta EMI, era un pre-scanner.
Nell 88 la TC spirale
Nel 1992 esce una macchina della Elscint, una ditta israeliana che produceva ottime
apparecchiature sia TC, sia RM, e apparecchi per la medicina nucleare; era una industria che
produceva materiale bellico, elettronica, estremamente avanzata. Successivamente, con la
globalizzazione negli anni 90 ha venduto la TC alla GE, la risonanza alla Philips (o il contrario) e la
medicina nucleare a unaltra ditta ancora. Sfrutt uninnovazione con tubo radiogeno con doppia
pista, due pannelli di radiazioni, ma soltanto successivamente sono stati introdotti i veri e propri
multi banco1.
Nel 1998 i primi a introdurre i multistrato sono stati i giapponesi con la ditta Toshiba che mantiene
il primato del numero maggiore di strati (256).
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MdC. Si pu capire quindi limportanza della TAC come metodo molto meno cruento per ottenere immagini
di questo tipo.
Principi alla base della TC
In realt la tomografia convenzionale nasce negli
anni 30, concepita da un italiano, Vallebona,
radiologo di Genova che ha avuto delle forti
intuizioni e ha concepito questo sistema per cui
facendo riprese da pi punti di vista, facendo
pendolare una sorgente e contemporaneamente
muovere in maniera antitetica e sincrona il sistema
rilevatore (in quel caso la pellicola) si poteva
mettere a fuoco facendo ruotare il movimento di
un fulcro che coincidesse col piano da esaminare.
Quindi veniva posto il fulcro di questo movimento
pendolare nel piano da esaminare e si poteva
riprodurre sempre nello stesso punto della pellicola il particolare del piano corrispondente al fulcro mentre
le strutture sopra e sottostanti in punti diversi venivano trascinate e cancellate dal movimento. Questo
sistema di tomografia convenzionale stato in auge fino alla tomografia computerizzata, fino agli anni 70 ;
qualcuno fino a poco tempo fa lo usava ancora per il torace. tornato a vivere con la tomosintesi digitale
che ha in questo momento un momento di fulgore in alcuni apparati (tra cui anche lo studio della
mammella) ed di fatto la digitalizzazione della vecchia idea di Vallebona.
Si parte dal principio coniato, prima di Vallebona, da Radon (1917), il quale afferma che un oggetto
sconosciuto pu essere ricostruito se si dispone di infinite proiezioni attraverso loggetto stesso. Se
prendiamo le due proiezioni ortogonali di un oggetto, ad esempio un polmone, unopacit presente alla
base polmonare destra visibile a destra e alla base nella proiezione frontale, nella pozione sagittale
visibile dietro lombra cardiaca, cio posteriore, e quindi si pu intuire che essa sia basale e posteriore,
conferendo una spazialit a quella struttura.
Quindi il principio stato assolutamente utilizzato in tomografia computerizzata, cio si partiti dal
presupposto di prendere infinite traiettorie a 360 e ricostruire matematicamente la posizione dei singoli
oggetti nello spazio.
Sostanzialmente se noi abbiamo una struttura divisa in
quattro rettangoli contrassegnati dalle lettere A, B, C, D, e
quindi tracciamo 6 traiettorie, ognuna di queste lettere
corrisponde di fatto a una densit che possiamo tradurre
numericamente attraverso queste traiettorie; come se
noi avessimo ottenuto la somma di queste identit che
corrisponde a un valore numerico, ricostruibile attraverso
equazioni (una specie di sudoku elettronico). La somma
delle diverse entit alla fine ci consente di ricostruire il
valore numerico dei singoli rettangoli. Al valore numerico
dei singoli rettangoli corrisponder un diverso valore di
grigio. Immaginando questa figura come se fosse costruita
da 1 000 000 circa di pixel, si pu capire come la TAC sia in
grado di ricostruire un oggetto quale appunto la sezione
del corpo umano.
In pratica dunque abbiamo una serie di traiettorie che passeranno
attraverso i diversi settori; ogni pixel o meglio ogni voxel - perch il pixel
corrisponde a tutti gli effetti ad un volume, quindi voxel sta per volume
element, che un parallelepipedo oppure un cubo che ha come base il
27
pixel - avr una determinata densit e quindi determiner una determinata attenuazione del fascio di raggi
X. Questa attenuazione la esprimiamo secondo un coefficiente di attenuazione che viene espresso con la
lettera greca .
Si passa dalla tomografia convenzionale a una rappresentazione su un piano assiale. Lacquisizione
tomografica pu essere effettuata:
a raggi paralleli, quindi attraverso una sorgente che produca una specie di scansione a raggi
paralleli
a ventaglio quindi un gruppo di raggi acquisiti secondo una determinata proiezione, o una
determinata geometria. quella che si usa pi frequentemente.
Lo scopo dello scanner acquisire misurazioni
attraverso il paziente in diverse posizioni.
1 fetta =800 raggi x 1000 angoli di proiezione =
800.000 detezioni per fetta
Quindi uno strato viene ricostruito attraverso 800
punti di vista per angoli di proiezione, cio vengono
fatte 800 000 detezioni per fetta; tutte le proiezioni
sono determinate dalla rotazione del tubo. In realt
oggi sono stati identificati dei sistemi per non fare una
scansione esattamente a 360, perch si visto che
ridondante; perci le scansioni possono essere ad
angolo minore. Comprimendo lasse z del corpo
vengono fatte delle acquisizioni successive sul pano
assiale lungo lasse del volume da esaminare.
Questo il principio della tomografia computerizzata:
non si muove il tubo ma si muove il lettino che sposta
progressivamente il paziente sotto il fascio. Come si
pu vedere dallo schema, vi sono:
una sorgente di raggi X
un sistema di detezione che sostanzialmente
digitale, ed simile a quello che abbiamo descritto per la
radiografia digitale.
Il sistema di detezione ricever, partendo da una densit
zero, il prodotto del fascio di raggi X che impatta con
loggetto, cio una densit che sar modificata,
attenuata durante il percorso nelloggetto stesso.
Riepilogando quindi abbiamo:
una intensit iniziale, pari a zero
una intensit t che quella trasmessa
, il coefficiente di attenuazione lineare medio per voxel.
t, cio lo spessore attraversato
28
preprocessing
ricostruzione tomografica
display
Preprocessing
Serie di operazioni che agiscono sui dati grezzi
acquisiti prima della ricostruzione dellimmagine.
Dipendono molto dalla casa costruttrice e dal tipo di
scanner.
Occorrono quindi:
29
Locchio ha la possibilit di vedere molti meno livelli, fino a 16 livelli di grigio [la slide riporta invece:
Locchio umano, per quanto caratterizzato da un elevato range dinamico per le variazioni assolute
di luce, a parit di intensit luminosa coglie solo 30-90 livelli di grigio] per cui quando
rappresentiamo sul display limmagine dobbiamo comprimere le informazioni nei pochi livelli di
grigio che il nostro occhio riesce a percepire.2
Quindi il sistema funziona in questo modo:
1. Comprimere le informazioni in un numero di grigi percepibili dallocchio umano, senza perdere
informazioni
2. Stabilire un livello di riferimento: si apre una finestra, si scende di un livello, su livelli di grigio che ci
interessano di pi.
Se vogliamo andare a vedere ad esempio le differenze che ci sono tra parenchima epatico normale e
tumore del fegato o metastasi (tumore primitivo o secondario) ci troviamo a operare in una differenza di
intensit minima, di al massimo poche diecine di unit Hounsfield. inutile andare contemporaneamente a
vedere le differenze di densit dellosso o dellaria, del polmone o dello scheletro; andiamo quindi a
comprimere il nostro punto di osservazione, cerchiamo un livello in quelle densit che ci interessano, e
andremo a prendere 20-30 unit Hounsfield.
Il parenchima epatico normale viaggia tra le 20 e 40 unit Hounsfield: apriamo allora una finestra di circa
100 unit Hounsfield, tra 0, 20, 100 e 120, e andiamo a vedere la nostra immagine secondo questa finestre.
una operazione di windowing in cui scegliamo un livello consono a quello che dobbiamo esaminare.
Se vogliamo vedere un torace e ci interessa il parenchima polmonare, ci che c dentro al parenchima e i
suoi vasi, dobbiamo scegliere allora una finestra con valori molto negativi (perch i valori di densit che
andiamo ad analizzare sono negativi) e le differenze appariranno sfumate soltanto in questo livello.
Sostanzialmente abbiamo una scala di valori di 4000 livelli dove si prende come punto di riferimento
lacqua. Il vantaggio del digitale quindi che, aprendo diverse finestre e scegliendo diversi livelli possibile
avere, a partire da
ununica
acquisizione, diverse
visioni delle cose.
Ecco un esempio:
partendo
dalla
stessa immagine del
torace (qui siamo a
livello
della
biforcazione
tracheale, si vede un
ramo
dellarteria
polmonare):
Se noi prendiamo limmagine con una finestra di 700 unit Hounsfield, ed un livello di -650 (la
terza) abbiamo la visualizzazione del parenchima e dei vasi polmonari.
Prendendo un livello -100 con una finestra di 600 (la seconda) abbiamo oscurato tutto quello che
c a livello del parenchima che diventato uniformemente nero ma riusciamo a vedere le
Pur essendo un buono strumento di percezione il nostro occhio un compromesso perch ha una discreta risoluzione
spaziale, una discreta risoluzione di contrasto e ha una buona risoluzione cromatica. Ci sono degli animali che hanno
una migliore risoluzione spaziale ma una pessima risoluzione cromatica; gran parte degli uccelli che vedono bene da
lontano non vedono i colori, per cui possono avere problemi nel riconoscere determinate superfici: ad esempio fanno
fatica a riconoscere la trasparenza, a distinguere vetro dallaria, quindi per evitare che si uccidano contro le lastre di
plexiglas messe nelle autostrade, si usa applicare una serie di disegni sopra cos evitano di andare a impattare.
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particolarit allinterno del mediastino dove ci sono strutture di maggiore densit rese pi dense
dal MdC.
Se andiamo a prendere un livello molto elevato attorno al 1048 con una finestra che comprende
tutta la gamma dei grigi vediamo unimmagine con pochissimo contrasto dove risalta un po di pi
lo scheletro.
Quindi:
la
finestra
sostanzialmente
rappresenta il range di unit
Hounsfield che andiamo ad
analizzare;
il livello rappresenta il punto
intermedio di questa finestra.
Con la ROI region of interest, possibile selezionare unarea di interesse per conoscere il valore di
attenuazione misurato al suo interno (densita): in pratica la possibilit di scegliere un certo gruppo di
pixel o meglio di voxel per interrogarli direttamente sulle densit. Locchio d una valutazione qualitativa
sulle densit, ma se abbiamo la necessit di una valutazione di quantit pi oggettiva, occorre interrogare
lelaboratore e andare a vedere i valori dei voxel.
Si sceglie una ROI, la posizione di un punto di interesse e si misura la densit. Il calcolatore dar la
deviazione standard, e dar, grosso modo, nella regione scelta, la variazione di densit e la media.
Loggettivazione e la valutazione quantitativa si ottengono quindi attraverso il posizionamento della ROI e
interrogando il computer su cose che esso fa automaticamente.
Quindi, alla fine di un esame TC
1. Set di immagini in base al filtro di ricostruzione
2. Finestre di ricostruzione (di solito un filtro ed una finestra corrispondono ad un unico set di
immagini)
3. Set di acquisizioni successive dello stesso volume di acquisizione (fasi)
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Dal 1972 ad oggi si sono succedute 7 generazioni di tomografi computerizzati alcune delle quali hanno
rappresentato una strada cieca con unevoluzione nel tempo che ne ha complicato gli aspetti tecnici e
tecnologici: si passati da quella che viene chiamata circonvenzionale a quella che la realt odierna, cio
la TC spirale, in particolare quella multislice.
Tutti i tomografi computerizzati sono formati da un apparato che contiene in un involucro (carter, il
ciambellone) il sistema tubo radiogeno-detettori (ovviamente il principio quello della rotazione); il buco
si chiama gantry, ha una lunghezza variabile, solitamente sui 45-45 cm, ed abbastanza ampio: il diametro
di oltre 70-75 cm e consente il passaggio di una struttura abbastanza voluminosa. C un limite sia nel
peso che pu sopportare il lettino sia nel volume corporeo che pu passare attraverso il gantry: i grandi
obesi (di solito oltre i 200 kg) non riescono a entrare. Il lettino pu avere varie funzioni: nelle
apparecchiature moderne esegue degli avanzamenti automatici, spostando il paziente allinterno del
gantry.
C poi una serie di problemi legati allhardware del computer, a tutti i software e agli algoritmi matematici
oggi utilizzati, che sono estremamente complessi soprattutto nelle apparecchiature di ultima generazione,
ai sistemi di controllo (a differenza della RM c sempre un problema elettromeccanico legato alla rotazione
del sistema), ai detettori, che sono cambiati nel tempo, al tubo radiogeno e al sistema di generazione della
corrente.
La sezione radiologica, come tutte le sezioni radiologiche, deve essere schermata alle radiazioni diffuse:
come sistema di protezione di solito si usa il piombo, perch ne bastano strati molto sottili, anche inferiori
al millimetro (il fisico sanitario effettua delle misure in funzione della radiazione erogata e della distanza
delle zone protette dalla fonte di radiazione e in base a quello le stanze radiologiche vengono pannellate);
in particolare il vetro piombato permette di avere una finestra di osservazione dalla console di comando
protetta dalle radiazioni. Quindi allinterno della sezione radiologica c la TC, mentre gli armadi che
contengono il generatore, gli elaboratori etc. possono essere allinterno della sezione o in un locale a
margine; i sistemi di memorizzazione possono essere in una stanza separata e i sistemi di controllo e
visualizzazione sono necessariamente in un ambiente protetto. Oggi tutte le macchine hanno una console
tecnica e una stazione di lavoro che viene utilizzata non solo per la refertazione ma anche per
lelaborazione a posteriori delle immagini che si sono ottenute. Come minimo ancora oggi ci sono quindi
due stazioni: per fare ad esempio la ricostruzione di un esame cardiaco o vascolare possono occorrere dai
20 ai 40 minuti e quindi evidentemente occorrono delle workstation supplementari per fare determinati
lavori al computer. Quindi un lavoro che prevede una grossa parte di lavoro al computer per
leleborazione e linterpretazione del materiale che viene prodotto.
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Le apparecchiature si possono suddividere in base alla generazione o in base alla modalit di acquisizione.
In base alla generazione
1 generazione
Il principio una rotazione-traslazione: ci sono solamente due detettori e unacquisizione a raggi paralleli,
quindi passaggio, inclinazione, nuovo passaggio, e cos via. In questo modo si effettuavano 180 proiezioni a
intervallo di 1, fino ad arrivare a 28800 raggi misurati; questo comportava un tempo di esposizone
lunghissimo (al di l del tempo di ricostruzione che pure era lungo perch non cerano i computer adeguati,
ricordiamoci che erano gli anni 70).
2 generazione
C sempre una rotazione-traslazione ma viene aumentato il numero dei detettori (30) per aumentare la
velocit (ci interessa fino a un certo punto).
3 generazione
Si arriva (1975, iniziano gli esami total-body) a realizzare un array di detettori (almeno 800), con un fascio
che copre un angolo cos ampio da contenere tutto il volume da analizzare. Cos facendo si ottiene di
velocizzare il sistema (il tempo di scansione passa a meno di 5 secondi).
4 generazione
uno sviluppo della precedente: si pensa di velocizzare il sistema e ridurre gli artefatti realizzando una
cortina continua di detettori fissi, a 360, quindi solamente il tubo radiogeno a ruotare (riducendo gli
artefatti). Ha dominato la scena per una decina danni (a UD ha tenuto botta anche fino agli anni 2000, con
una qualit dimmagine pi che dignitosa).
5 generazione
Questa generazione ha imboccato un vicolo cieco nello sviluppo (e aveva dei costi sproporzionati). La parte
interessante era che il tubo radiogeno rotante veniva sostituito da un cannone elettronico (struttura fissa)
che fungeva da acceleratore di particelle; si trattava per di un sistema molto complicato, ingombrante e
costoso.
6 e 7 generazione TC spirale
La vera rivoluzione tecnologica sono i sistemi a rotazione continua (fino alla 4 generazione il tubo
radiogeno faceva un giro e tornava indietro per la successiva scansione mentre il lettino si spostava di un
quid per permettere la scansione del successivo strato): in questa generazione il tubo ruota costantemente
e il lettino si sposta consensualmente; si passa cos dallacquisizione di uno strato alla volta allacquisizione
di un volume. Questo comporta tutta una serie di vantaggi che andremo poi a vedere. Levoluzione della TC
spirale sono gli apparecchi di 7 generazione, la TC multidetettore (oggi si tende a non utilizzare pi la TC
spirale monostrato).
In base alla modalit di acquisizione
TC convenzionale
Lacquisizione dei dati avviene in maniera discontinua (uno strato alla volta); se si doveva esaminare una
delle zone del paziente soggette a movimenti in caso di respirazione (torace, addome) lacquisizione andava
fatta in apnea (ogni scansione unapnea). Non tutti i respiri sono uguali, quindi poteva capitare che il
paziente si trovasse in posizioni diverse nelle diverse acquisizioni e anche il personale addetto poteva
metterci del suo nel far sbagliare il paziente. Alla fine della scansione il lettino avanza con un incremento
prestabilito. I cavi di alimentazione del sistema richiedevano che il tubo tornasse indietro a fine giro.
C un ritardo tra unacquisizione e laltra, quindi un sistema lento, anche se tutti i passaggi nella 4
generazione erano stati ottimizzati, tempi che comunque impedivano gli studi dinamici.
Parametri di scansione:
collimazione (cio lo spessore) del fascio radiante
velocit del tubo radiogeno.
Cercare di vedere il pi piccolo possibile comporta la riduzione del volume di irradiamento e quindi dei dati
a disposizione: c un limite alla risoluzione spaziale perch quando si hanno pochi dati il rapporto
segnale/rumore svantaggioso. Dove c un grande contrasto, es. il torace o lorecchio, si poteva ottenere
una collimazione molto piccola, con una risoluzione spaziale millimetrica la cosiddetta HRTC, TC ad alta
risoluzione. Quando ci addentriamo nellevoluzione i parametri aumentano man mano.
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torace in ununica rotazione) per la TC spirale multislice. Questo ha reso possibile andare a inseguire un
mezzo di contrasto nei vasi. Dal braccio allaorta addominale il mezzo di contrasto impiega 15-20 secondi,
ritardo che dipende dalla capacit di pompa del cuore e dalla lunghezza (e dallelasticit) dei vasi: in un
soggetto anziano mal messo potrebbero anche essere 30. Ovviamente lo studio multifasico oltre agli
indubbi vantaggi comporta una maggiore esposizone alle radiazione.
Vantaggi
La TC spirale consente una migliore identificazione di lesioni piccole per un ridotto effetto di volume
parziale. Il principio che per vedere una lesione necessario che la sua densit sia differente da quella dei
tessuti circostanti; quando una piccola lesione viene a trovarsi in un voxel assieme a tessuto sano la
macchina, che dice soltanto la densit media che c in quel punto, riporta lattenuazione media che il
quadretto di tessuto (sano + malato) comporta sulla radiazione: viene quindi a mancare la differenza di
densit e la lesione scompare (effetto di volume parziale). Rendendo pi piccolo il voxel si ovvia a questo
problema. La stessa cosa si verifica se la piccola lesione viene presa a cavallo tra due voxel.
Altri vantaggi sono la possibilit di eseguire MPR, MIP, VR e SSD, una riduzione del tempo di scansione, la
possibilit di studi del distretto addominale con cinetica contrastografica (studi dinamici) e di sviluppare
tecniche angiografiche (langio-TC stata cos efficace da ridimensionare drasticamente il ruolo diagnostico
dellangiografia invasiva, che diventata prevalentemente terapeutica). Un altro grande vantaggio
dellacquisizione volumetrica che non c il rischio di omettere parti del corpo a causa di movimenti come
gli atti respiratori (i tempi in gioco oggi sono tra 0.4 secondi e 2 secondi).
Si complica la vita perch ci sono molti pi dati da elaborare, e lelaborazione delle immagini deve essere
comunque guidata dalluomo; anche per questo motivo oggi non si referta pi su pellicola, ci sono troppe
immagini, e si passa alla refertazione a monitor; la grande mole di dati ha reso inoltre molto difficile la
refertazione della TC (e della RM), perch facile farsi sfuggire qualcosa, bisogna esaminare apparato per
apparato. Inoltre con questa tecnica ci sono nuovi artefatti da cinetica contrastografica.
A seconda della velocit di scorrimento del lettino la spirale si allarga o si stringe; la mole dei dati che si
acquisiscono dipende quindi dal rapporto tra la velocit di rotazione del tubo e la velocit di avanzamento
del lettino: quindi a velocit di rotazione e collimazione si introduce un nuovo parametro, detto pitch.
Aumentando la velocit del lettino si aumenta la risoluzione temporale, viceversa aumenta il contrasto e la
risoluzione spaziale (cambia la sensibilit del profilo di sezione [SSP], sulle slide ma una parte
specialistica, lha solo nominato). Per studiare il cuore occorre unaltissima risoluzione temporale. Il pitch
influenza anche lintensit del fascio: allaumentare del pitch ridotta la quantit di RX che penetrano ogni
cm3 di tessuto; non influenza invece il rumore.
Quello che si vede nella proiezione assiale non reale, ma uninterpolazione, che per si pu migliorare
parecchio: mentre nella TC tradizionale quello che si acquisito rimane quello, si possono fare delle
ricostruzioni secondo spessori pi piccoli rispetto alla collimazione del fascio originale, poich si acquisito
un volume. importante quindi anche la retroricostruzione (ricostruzione a posteriore).
Oltre ai parametri di acquisizione (che nel convenzionale erano solo rotazione del tubo e collimazione e ora
sono 5, variamente interpolati tra loro), ci sono dei parametri di ricostruzione: possiamo avere spessore
dello strato (sezione effettiva) ma anche un incremento di ricostruzione (come dire fare una
sovrapposizione dei dati), che porta a ricostruire pi in piccolo. In altre parole si bypassano i problemi
inerenti leffetto di volume parziale. Questo comporta non pochi problemi: ci si accorti ad esempio che
nel fegato le formazioni ipodense con una densit prima difficilmente misurabile tanto sono piccole sono
costanti, presenti in quasi ogni fegato; si visto che la gran parte delle ipodensit di diametro inferiore a 78 mm sono in realt lesioni benigne, quasi sempre piccole cisti o qualcosa di simile, oppure piccoli
amartomi.
Lintervallo di ricostruzione definisce, a posteriori, la spaziatura (e quindi il grado di sovrapposizione) con
cui le immagini ricostruite sono presentate sul display, permettendo migliori ricostruzioni MPR e 3D e
minori effetti da volume parziale al prezzo di un maggior numero di immagini da esaminare e archiviare.
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Multislice
Si passa da una rotazione continua con ununica fila di detettori a una rotazione continua con pi file di
detettori: in questi casi ci saranno quindi pi DAS (data acquisition system) che raccoglieranno ognuno i dati
dalle singole file di detettori. I detettori usati sono allo stato solido, molto simili al sistema di DR indiretta,
ovvero utilizzano un cristallo di scintillazione, tipo ioduro di cesio, che produce luce quando colpito da
fotoni X; questi vanno a colpire un fotodiodo da cui fuoriesce infine un segnale elettrico verso il DAS. In
questo modo si riesce a sfruttare in modo pi ampio il fascio e migliora ancor pi la risoluzione temporale
sullasse z. I multidetettori possono essere di vario tipo, i singoli detettori possono essere di dimensioni
tutte uguali oppure no (ad esempio Toshiba e altri avevano scelto di utilizzare detettori pi sottili negli
strati centrali per aumentare la risoluzione spaziale). I detettori possono essere 4, 16, 32, 64, oggi ci sono
anche apparecchiature a 128 e 256.
Tuttuo questo comporta unacquisizione volumetrica quasi istantanea, fondamentale nello studio del
cuore.
Vantaggi:
aumento della velocit di scansione aumento della risoluzione temporale;
maggiore risoluzione spaziale sullasse z;
miglior utilizzo del mezzo di contrasto, che si pu usare anche a pi bassa concentrazione, cosa che
ne fa risparmiare la tossicit per la persona;
miglior rapporto segnale-rumore;
miglior utilizzo del tubo radiogeno (si utilizza il fascio nella sua interezza), quindi riscaldamento
inferiore del tubo stesso.
Svantaggi:
3. matematica pi complessa;
4. pi dati da elaborare;
5. si introducono artefatti nuovi;
6. potrebbero essere somministrate pi radiazioni.
Parametri
Il pitch diverso rispetto alla spirale monodetettore, in questo caso il rapporto tra la velocit di rotazione
e lavanzamento del lettino (ipse dixit, ).
Bisogna fare una distinzione tra spessore grezzo (raw thickness) e spessore di ricostruzione, che deve essere
ridotto. Gli algoritmi di ricostruzione sono ancora pi complessi (allinizio si perdeva in risoluzione spaziale
proprio per la comlessit di questi algoritmi).
Unulteriore evoluzione stata introdotta da Siemens con gli apparecchi dual source, in cui si
utilizzano due sorgenti radianti, il che permette uno studio molto efficiente del cuore anche nel paziente
aritmico (se euritmico invece possibile il gathering cardiaco, cio la sincronizzazione dellacqusizione
con lECG). Queste evoluzioni sono comunque utili solo per il cuore, dal momento che negli altri distretti la
dinamica sufficientemente lenta da permettere lo studio anche con apparecchi pi lenti.
I problemi rimangono sempre quello della dose di radiazioni (oggi ci sono apparecchiature che
regolano lintensit del fascio in base allo spessore e alla densit degli strati attraversati: viene
programmato ad esempio un total body dal collo alla pelvi, la macchina parte per le scansioni cos come
viene impostata ma la dose si riduce nel torace, e nella pelvi, che meno spessa della parte alta
delladdome, etc. Questo aspetto viene esaltato in pediatria, dove i raggi X vanno usati solo se
strettissimamente necessario.
Unaltra evoluzione in questo senso lutilizzo del dual-energy, che consiste nello sfruttare i diversi picchi di
energia del fascio radiante: in questo modo, utilizzando in maniera separata i diversi livelli energetici,
possibile vedere aspetti diversi del tessuto esaminato; ad esempio per vedere un calcolo urinario
normalmente bisogna fare sia unacquisizione diretta, senza contrasto, perch il calcolo radioopaco e pu
avere una densit simile al mezzo di contrasto, sia una contrastografica. Con la dual energy questo pu non
essere necessario, si pu giocare sulle diverse energie di assorbimento dello iodio rispetto al calcio,
riuscendo a ottenere le due immagini con un unica acquisizione. Questa una tecnica che se venisse
perfezionata comporterebbe una riduzione del numero di scansioni e quindi della dose di radiazioni.
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Noduli di rigenerazione
e
bande
collagene
(epatociti normali)
Diplasia
grado
di
basso
Displasia nodulare
con foci di HCC
HCC
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Q epatico:
80% dal sist. portale (MDC va ai visceri e poi in v. porta),
20% dall'arteria epatica (MDC arriva prima).
Sangue drenato dalle 3 vene sovraepatiche e va in v. cava inferiore.
Arteria epatica
Vena
porta
Nodulo rigenerativo
displasia
HCC
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Dallinterazione della materia con le onde radio, allinterno del campo magnetico, il paziente emette un
segnale che viene registrato tramite unapposita apparecchiatura. Il segnale elettrico, poi viene
amplificato, digitalizzato ed elaborato dal computer mediante equazioni matematiche di cui la capostipite
la trasformata di Fourier. Il risultato finale unimmagine che pu essere osservata al computer ed in
seguito stampata.
Ricapitolando, TAPPE:
1. paziente nel campo magnetico
2. emissione di impulsi di radiofrequenze
3. gli impulsi cessano, dal paziente viene registrato un segnale.
PRINCIPI
La RM agisce sugli atomi a livello di nucleo. Esso costituito da neutroni e protoni (positivi).
Allinterno del nucleo i protoni si muovono, e creano un piccolo campo magnetico. Questi piccolissimi
magneti possono essere rappresentati vettorialmente con una direzione (inclinazione della freccia), un
verso (punta della freccia) e un modulo (lunghezza della freccia).
In ambito clinico si parla di imaging di RM. Per fare ci si studiano solo alcuni protoni, quelli molto
abbondanti in tutte le parti del corpo; ci importante per ottenere immagini da tutto il corpo. Se si
volessero prendere in considerazione ad esempio i protoni del Calcio si otterrebbero immagini interessanti
sulle strutture che ottengono Calcio, come losso, ma non su altre parti. La RM studia selettivamente il
protone dellidrogeno: nellacqua sono presenti due atomi di idrogeno per ogni molecola, e lacqua
rappresenta circa il 60-70 % del nostro peso corporeo. I protoni di H hanno ognuno un piccolo spin: gli spin
sono normalmente disposti in modo casuale e ruotano su se stessi.
ESECUZIONE DELLESAME
1.Se ci poniamo in un campo magnetico, una grande forza magnetica si sovrappone agli spin di protoni e li
forza: la grande maggioranza dei protoni assume la stessa direzione della forza del campo magnetico
indotto dallapparecchiatura (campo magnetico principale) perch questa la condizione energeticamente
pi favorevole, una quota invece antiparallela ed ha verso opposto.
Se sommiamo le forze dei protoni allesterno del campo magnetico la risultante nulla; per effetto di
questo orientamento ci sar invece un risultante che si forma dentro il corpo del paziente a causa del
posizionamento allinterno del magnete. La piccola forza magnetica risultante ha la stessa direzione e verso
del campo magnetico ma infinitamente pi piccola.
2. Si inviano degli impulsi a radiofrequenza generati da bobine che, nellemissione, sbattono tra d loro e
fanno rumore. Il rumore diverso a seconda delle sequenze. Gli impulsi sono separati da piccoli intervalli e
vanno a disturbare lequilibrio che si era raggiunto nel campo magnetico. Sui protoni che si erano allineati
secondo una direzione ed un verso arriva un impulso di radiofrequenze che scambia energia: affinch
scambino energia le radiofrequenze devono essere ben selezionate, leffetto di scambio energetico tra gli
impulsi e i protoni detto risonanza.
Quando i protoni sono sottoposti al campo magnetico iniziano il movimento di precessione, che una
rotazione attorno allasse del campo magnetico. Questo movimento determina lenergia portata da quel
protone e la possibilit di scambio con le radiofrequenze.
La frequenza di precessione direttamente proporzionale allintensit del campo magnetico. Lintensit del
campo magnetico anche correlata al segnale che deriva dai protoni: se il campo magnetico intenso ci
sar un maggior segnale dai protoni.
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La prima tappa crea quindi solo una forza magnetica dentro il paziente, detta magnetizzazione
longitudinale perch la direzione la stessa rispetto allasse del campo magnetico principale. Su questa
magnetizzazione va ad agire londa radio che scambia energia con i protoni.
I)
Quando arriva limpulso di radiofrequenza, i protoni ricevono energia che spendono ponendosi
nella posizione energeticamente pi dispendiosa e cambiando quindi verso (antiparallelo). La
quantit di protoni che cambia verso dipende dalle caratteristiche delle radiofrequenze. La
forza magnetica longitudinale diminuisce quindi a causa dellimpulso di radiofrequenza.
II)
Prima dellarrivo dellimpulso i protoni ruotano con movimento di precessione attorno allasse
longitudinale,ed allo stesso istante ognuno occupa un punto diverso sullorbita. Sommandoli
sullasse trasversale la forza risultante sar zero, esiste solo una forza sullasse longitudinale.
Limpulso di radiofrequenze sincronizza il movimento di precessione: in uno stesso istante tutti
i protoni saranno sullo stesso punto dellorbita (in sincronia di fase). In questa situazione esiste
ad ogni istante una risultante sullasse trasversale (magnetizzazione trasversale).
3.Limpulso di radiofrequenza dura pochi millisecondi, dopo ogni impulso registriamo il segnale dovuto
alle forze magnetiche variabili che creano correnti elettriche. Quando limpulso di radiofrequenza
cessa, la magnetizzazione longitudinale torna al punto di partenza; quando non c pi lenergia che
faceva ribaltare i protoni, questi ritornano al punto di partenza (si rilassano).
I protoni che erano sincronizzati in fase tornano inoltre a ruotare ognuno per conto proprio e quindi la
magnetizzazione trasversale va a scomparire.
La forza magnetica longitudinale va nuovamente a crescere al termine dellimpulso, quella trasversale
tende ad annullarsi.
Questo fenomeno viene chiamato rilassamento.
Non tutti i protoni dellidrogeno si comportano allo stesso modo sia perch non si trovano solo nella
molecola dacqua, sia perch la molecola dacqua stessa si trova nel sangue ma anche in tessuti diversi
in un reticolo diverso: qualche protone sar dunque pi rapido e qualcuno pi lento. In questo modo
pu essere distinto il segnale proveniente da diversi tessuti, che avranno quindi dei colori diversi
nellimmagine.
Non c solo un impulso di radiofrequenze ma una serie di impulsi: sequenze (che possono essere di
diverso tipo, ed ogni sequenza contiene molti impulsi perch necessario ascoltare il segnale pi e pi
volte per poter ricostruire bene limmagine.)
Ci pu essere una situazione in cui nel momento zero in cui cessa limpulso la magnetizzazione
longitudinale 0 perch limpulso ha mandato verso il basso un numero di protoni tale per cui quelli in
verso parallelo sono uguali a quelli in verso antiparallelo. In queste frequenze chiamate spin echo si d
un impulso di radiofrequenza che divide esattamente a met i protoni che avevano la stessa direzione e
verso del campo magnetico. Si ha una maggior escursione della magnetizzazione nel tempo, pi
facilmente visibile.
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Modificando
odificando le modalit di acquisizione, cambiano completamente i
contrasti: dove prima era bianco ora nero e viceversa. Basta cambiare le
modalit di acquisizione, non serve cambiare i mezzi di contrasto. Nelle
metodiche che
che utilizzano radiazioni ionizzanti ci non sarebbe possibile.
possibile
Dipende
ipende dalla magnetizzazione trasversale.. i contrasti cambiano,
unimmagine complementare alla precedente. Il grasso ha poco segnale in
T2 perch torna rapidamente alla situazione iniziale e quella magnetizzazione trasversale che si era
creata sparisce rapidamente. Viceversa il liquor che aveva poco segnale in T1 rimane a lungo con tanto
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c)Losso in RM non d segnale perch i protoni sono come murati allinterno dellosso e
non possono subire modificazioni in risposta allimpulso di radiofrequenze. In realt
per in RM losso si vede benissimo ma si vede come il negativo della radiografia.
Nel ginocchio in un soggetto adulto normale ci si aspetta una maggioranza di midollo
giallo grasso che conferisce un alto segnale allosso. Si pu vedere una sottile trama di
base che costituita dalle trabecole (pi scure).
Losso compatto, che non ha segnale, risulta nero. Non hanno segnale nemmeno i vasi
(in questo caso la femorale che passa nella poplitea) e i tendini (quadricipitali, rotuleo, crociati)perch sono
strutture fibrose, compatte, con pochi protoni e poca acqua; quando sono lesionati possono interrompersi
o modificare lintensit di segnale. I muscoli hanno un segnale intermedio, Attorno ai fasci muscolari c
connettivo con un po di grasso (perci risulta chiaro). Contigue alla rotula e attorno al condilo femorale
troviamo le cartilagini. Lunico esame che vede in modo diretto le cartilagini la RM, gli altri le vedono solo
in modo indiretto (iniettando mdc e vedendo per differenza la superficie cartilaginea).
I GRADIENTI
Il campo magnetico, per fare esami di ottima qualit, deve essere intenso (1,5-3 Tesla) e deve essere
fortemente omogeneo. Se il paziente ha un piccolo frammento metallico nel suo corpo o negli indumenti,
questo pu creare una disomogeneit nel campo magnetico. Nel campo magnetico possono invece essere
volutamente create delle disomogeneit ben precise e definite, creando dei gradienti nello spazio con
piccoli campi magnetici sovrapposti per localizzare spazialmente il segnale. Si pu quindi capire
esattamente da quale zona in una sezione arriva il segnale, perch si creano piccole differenze nelle piccole
unit di volume: i protoni hanno frequenze di precessione lievemente diverse e saranno quindi sensibili a
impulsi di radiofrequenza leggermente diversi. I gradienti si hanno ad esempio sullasse longitudinale del
paziente, creando piccole differenze tra testa e torace, torace e addome e via dicendo. In ogni sezione
ottenuta andranno separate le diverse righe di protoni ed al loro interno le diverse colonne, in modo tale
che ogni piccola unit volumetrica abbia una frequenza di precessione diversa dalle altre e sia sensibile ad
un impulso leggermente diverso e quindi identificabile nello spazio. Ci sar dunque un campo magnetico
principale con dei piccoli campi magnetici accessori che creano le differenze e quindi contribuiscono a
localizzare il segnale spazialmente.
Esistono apparecchiature pi piccole, facili da installare anche senza gabbie di Faraday, che hanno anche il
vantaggio di essere aperte e non causare claustrofobia. Sono relativamente economiche, e Vengono
utilizzate per lo studio delle articolazioni (ad es. piede, caviglia, ginocchio, polso, gomito) per cui
diagnostico, ma non possono essere usate per altre parti de corpo. Esistono magneti un po pi grandi che
consentono lo studio della testa e della colonna. Al momento attuale non esistono macchine aperte per
studi avanzati di encefalo, torace, addome. Per questi ultimi sono necessari magneti superconduttivi.
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CONTROINDICAZIONI ALL'ESAME:
INDICAZIONI ALLESAME:
Concetti di base:
risparmio nellutilizzo di radiazioni ionizzanti.
risparmio economico (es. preferire lecografia alla RM)
la RM:
non impiega radiazioni ionizzanti
multiplanare (pu ottenere immagini in tutte le direzioni dello spazio, anche oblique. La RM
molto utile ad es. per valutare il midollo spinale e la fossa cranica posteriore)
alta risoluzione di contrasto (distingue tra loro strutture molto simili)
La RM va utilizzata con parsimonia!
Le indicazioni possono essere suddivise in 2 categorie:
indicazioni generali: la RM pu essere utile nel percorso diagnostico ma si pu giungere a diagnosi
anche attraverso altre tecniche dindagine.
indicazioni elettive (pi rare, sottoinsieme delle generali): la RM indispensabile, non ci sono altre
tecniche d'indagine che siano in grado di dare le stesse informazioni e che possano sostituirla nel
percorso diagnostico.
1). SNC
tra le prime indicazioni nel tempo in cui la RM stata applicata, infatti 20-30 anni fa queste indagini
costituivano il70-80% delle RM. Inizialmente infatti si studiavano solo le strutture ferme.
Vantaggi:- non si utilizzano raggi X (soprattutto per le persone giovani)
-altissima risoluzione di contrasto (maggiore rispetto a TC)
-multiplanare (si vedono bene le strutture su tutti i piani)
Lanatomia dellencefalo mostrata dalla RM migliore di quella mostrata dalla TC.
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Ad esempio si possono vedere in piano coronale il lobi temporali con sotto le rocche petrose (anintense
perch sono osso compatto. Allinterno c l orecchio medio con aria ed alcuni ossicini non si vede con la
RM!, pi internamente lorecchio interno ed un foro in cui passano 7 e 8 paio di nervi cranici.
Nellorecchio interno ci sono tutte le strutture delludito e dellequilibrio, riconoscibili perch contengono
liquor)
Se si effettua uno studio dellipofisi non si vede tutto lencefalo ma solo la zona attorno allipofisi. Il piano
migliore per studiarla quello coronale. Ai lati troviamo due zone anecogene che sono i rami dellarteria
cerebrale media. Quando si studia lipofisi si utilizza un mezzo di contrasto perch la ghiandola molto
vascolarizzata e se c una piccola patologia che non ne modifica volume e forma la si pu vedere come
difetto di intensit di segnale, che rimane minore rispetto al resto della ghiandola. Si pu vedere anche
linfundibolo, il chiasma ottico e, sopra lipofisi, le cisterne soprasellari.
possiamo vedere i ventricoli laterali e di lato i lobi temporali. Sotto lipofisi abbiamo una struttura anintensa
che in parte osso ed in parte seno sfenoidale. Sotto ancora c il
rinofaringe.
La RM utile nella patologia neoplastica, per cui non indispensabile
rispetto alla TC ma pu essere pi precisa perch pu mostrare meglio i
rapporti con le strutture vicine, pu identificare pi precisamente
alcune componenti (cistiche, emorragiche) e ci pu essere utile per
identificare il tipo di neoplasia.
Astrocitoma pilocitico. Il mezzo di contrasto in questo caso ci aiuta a
vedere come solo alcune zone lo captino, il che ci
pu far ipotizzare listologia. Sar poi necessario
effettuare un esame istologico per fare unesatta
diagnosi.
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-Malattie Demielinizzanti
Patologie ad eziopatogenesi non del tutto nota che interessano soprattutto i giovani adulti e possono avere
una prognosi anche molto infausta, anche se esistono alcune forme a prognosi pi favorevole. Sono
patologie caratterizzate da alterazioni focali della mielina, in cui si vedono chiazze a livello di encefalo ed
altre zone del SNC quali il rachide cervicale, che si presentano con una clinica molto varia e disturbi molto
spesso non tipici.
Per fare una diagnosi precisa non esistono esami di laboratorio: lesame del liquor pu essere orientativo,
ma pu risultare negativo. In questo caso la RM indispensabile, perch pu vedere anche molto
precocemente delle zone, a livello periventricolare, in cui la mielina ha un segnale diverso (pi elevato in
densit protonica e in T2). Il corpo calloso inoltre diventa nel tempo atrofico. Esiste la possibilit di
individuare anche localizzazioni multiple che la TC sicuramente non vedr tranne nelle fasi molto avanzate.
La RM molto importante anche nella terapia, perch si tratta di una patologia con andamento a pouss
(periodi in cui il paziente sta peggio e periodi in cui sta meglio, anche senza terapia) ed difficile
monitorare il funzionamento della terapia. Per questo scopo utile il mezzo di contrasto, perch ci sono
lesioni che possono rimanere visibili in sequenza T2 pesata anche dopo terapia, ma nella sequenza con
mezzo di contrasto la placca risulta visibile solo se attiva e quindi vascolarizzata. Se inattiva, non la si
vede pi. perci possibile monitorare con precisione lefficacia terapeutica. In questo caso quindi la RM
una indicazione elettiva.
Nel trauma cranico, del neurocranio, si usa la TC (non ha senso fare la radiografia almeno che non sia
coinvolto lo splancnocranio(massiccio facciale)) perch ci possono essere patologie del contenuto della
scatola cranica. Non si fa la RM per due motivi:
Di solito sono pazienti gravi con supporti vitali.
In fase iperacuta non si vede unemorragia.
La RMN, invece, molto sensibile ad identificare l'emorragia nelle fasi pi tardive ed anche in grado di
determinarne l'et. Questo perch i globuli rossi contengono l'Hb (che contiene ferro) che subisce delle
degradazioni, le quali hanno un effetto diverso sul campo magnetico. L'ultimo prodotto di degradazione
che persiste nel tempo l'emosiderina che ha un suo specifico segnale in risonanza, e pu essere
riconosciuto dopo mesi e anni. Ci dovuto al fatto che nell'encefalo non ci sono i macrofagi quindi il
contenuto emorragico non viene eliminato.
I LIMITI della risonanza: traumi acuti, emorragie e le ischemie acute.
In un paziente in PS con un ictus bisogna distinguere se quell'ictus ischemico o emorragico poich
cambier completamente la terapia. Quindi si fa una TC.
La RM pu rivelarsi utile nell'ictus ischemico: se si interviene in fase iperacuta, prima che il
parenchiama cerebrale vada in necrosi, possibile fare delle terapie endovascolari per rivascolarizzare la
zona. Li, paradossalmente, la RMN potrebbe essere fondamentale perch con delle sequenze in perfusione
ed in diffusione, possibile identificare in fase precocissima la sofferenza cerebrale, prima che vada in
necrosi il parenchima.
La RMN la applichiamo nelle altre patologie: espansive, infiammatorie, degenerative e malformative.
La RMN elettiva nella sclerosi a placche, quindi nelle patologie demielinizzanti, e nella patologia della
ghiandola ipofisi. Questo per la multiplanariet e lelevata risoluzione di contrasto.
Nella sclerosi serve sia per la diagnosi, sia per il controllo della terapia, perch se le placche si inattivano
non prendono pi il mezzo di contrasto.
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Angiografiain RMN
A dx angiografia selettiva: si fa pungendo l'arteria femorale,, entrando con dei cateteri fino all'arco aortico,
poi si entra nella carotide
arotide comune e da qui alla carotide interna e si inietta il mdc.
un esame molto preciso.
C' un aneurisma che l'angiografia diagnostica ma anche cerca di trattare. Si trattano o chirurgicamente ma
rischioso o per via endovascolare, dal radiologo interventista.,
interventista., che va all'imbocco dell'aneurisma e
introduce sostanze embolizzanti.
Qual' il vantaggio della RMN? In maniera non invasiva fa gi una diagnosi di primo livello.
Poi la conferma e il trattamento lo si fa con l'angiografia.
**ANGIOGRAFIA IN RM: consente di ascoltare il segnale di protoni eccitati in un punto diverso. I tessuti
statici danno un segale grigio di sottofondo, i vasi un segnale intenso.
**ANGIOGRAFIA SELETTIVA:: si inietta MdC una volta raggiunta la carotide interna partendo dalla femorale.
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2). TORACE
a). MAMMELLA
grazie ai mdc in RM stato possibile identificare e caratterizzare i noduli della mammella.
Lo sviluppo di una neoplasia accompagnato da una neoangiogenesi e tale caratteristica evidenziabile
grazie al mdc nella
ella sede del tumore ci sar pi mdc sia
nei vasi che nellinterstizio.
Il mdc altera il tempo di rilassamento dei tessuti dove si
distribuisce, fatto evidente soprattutto in T1. In particolare
la magnetizzazione longitudinale viene recuperata pi
velocemente
elocemente e il segnale dato da questo rilassamento
dunque maggiore: larea apparir pi chiara (img a sx)
rispetto a quanto accade senza mdc (img a dx)
b). POLMONE
Non c spazio per la RM: i polmoni danno poco segnale e le immagini sono scarse.
Limite della RM rispetto alla TC la risoluzione spaziale: il dettagio anatomico che in grado di darci la
TC molto superiore alla RM.
Ci pu essere qualche indicazione per particolari neoplasie a livello degli apici polmonari in cui utile la
multiplanarit della RM.
3). MEDIASTINO
Nella diagnosi delle patologie dei grossi vasi e del cuore: grazie alla
multiplanarit da sezioni coronali, quindi con una sola immagine posso avere
un panorama di tutto il mediastino con diversi vasi e stazioni linfonodali.
Nel cuore la RM non lesame di primo livello ma pu essere unesame di
approfondimento sulla base di un reperto ecocardiografico.
Alcuni anni fa la RM veniva utilizzata per la dx e il follow-up dei linfomi
mediastinici. Questo perch i linfomi, in particolare lHodgkin, sono pi
frequenti nel giovane adulto, dov lutilizzo ripetuto di radiazione ionizzanti
(TC) sconsigliato. Inoltre in questo caso nella TC si devono utilizzare mdc per
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evidenziare i vasi sanguigni e non confonderli coi linfonodi. In RM il mdc non serve grazie al fenomeno del
vuoto di flusso. LRM in questo contesto aveva anche un terzo vantaggio: nella sequenza T2 pesata i linfomi
emettono un segnale molto intenso (chiaro) grazie alla ricca cellularit e quindi anche la contenuto di acqua
al loro interno. Dopo la CT la loro massa potrebbe non ridursi molto ma il segnale si abbassa parecchio
perch molte cellule muoiono. Per questi 3 motivi (no radiazioni, no mdc, informazione funzionale) la RM
sostitu la TAC. Oggi per si preferisce la PET-TC, che da un'informazione morfologica unita a quella
funzionale (nonostante lutilizzo di radiazioni ionizzanti).
4). ADDOME
a). FEGATO
Esame di primo livello: ecografia (dimensioni e morfologia).
Le patologie del fegato si dividono in:
diffuse: prendono tutto il parenchima:cirrosi ad es.
focali: di solito in numero limitato e circoscritte; ma possono occupare anche tutto il fegato pur
sempre partendo da focolai.
focali benigne: cisti, angiomi, iperplasia focale nodulare, adenoma(borderline)
focali maligne: epatocarcinoma, colangiocarcinoma, metastasi
Iperplasia focale nodulare (IFN): lesione benigna del fegato, pi frequente nelle donne giovani. Si distingue
dall'adenoma perch quest'ultimo pu raramente andare incontro a complicanze (emorragie) ed a
degenerazione, quindi quando viene identificato viene asportato.
Da wiki: consiste di un'iperplasia benigna di tutte le specie cellulari epatiche. La maggior parte dei noduli
presentano una cicatrice centrale fibrosa da cui partono setti connettivali che conferiscono il caratteristico
aspetto stellato.
RM: soprattutto per la patologia focale, raramente per quella diffusa dove sufficiente l'ecografia(vede i
margini bozzuti e l'aumento di volume: segni di cirrosi).
Nella patologia diffusa sensibile a dimostrare un accumulo di qualche sostanza che possa disturbare il
campo magnetico: es. il ferro (emocromatosi, in cui i segnali in T1 ed in T2 saranno molto diversi (dato che
il ferro ha l'effetto di modificare il campo magnetico). In questo caso l'esame pi sensibile, anche se poco
usato perch questa patologia sufficientemente indagata con esami di laboratorio e con la biopsia
d'organo).
**IFN pu riscontrarsi per caso all'ecografia, dove pu gi avere degli aspetti orientativi ma spesso non
tipici al 100%, quindi si approfondisce con TC o RMN. In questo caso c' una leggera superiorit della RMN
per quanto riguarda le caratteristiche del segnale di questa lesione che, in tutte le sequenze, T1 e T2, si
presenta simile al fegato normale e quindi presentarsi pi come effetto massa (uno starnuto mi impedisce
di sentire, quindi non sono sicuro).
importante la dinamica del mdc (come il mdc entra ed esce), e RMN e TC sono sovrapponibili.
Altro vantaggio della RMN: questa lesione si riscontra in donne giovani dove meglio evitare radiazioni.
LESIONI MALIGNE
**Epatocarcinoma: RMN esame di secondo livello, sovrapponibile alla TC, cos come nella valutazione del
bilancio di estensione delle lesioni metastatiche. Esisteva un mezzo contrasto elettivo per fegato con
grande utilit nel bilancio d'estensione delle metastasi epatiche dato che riusciva ad identificare il maggior
numero di lesioni secondarie; costava troppo.
b). PANCREAS
Esempio di patologia: pancreatiti acute (alcolica, litiasica, autoimmune).
DX di pancreatite: Clinica ed esami di laboratorio (amilasi lipasi ecc).
I radiologi cercano causa e valutano la gravit.
Per l'eziologia: ecografia per calcoli. L'ecografia vede la colecisti e via biliare intraepatica (quella
extraepatica passa dietro al duodeno e si pu non vedere).
Il pancreas ecograficamente non si riesce sempre a vedere perch profondo, retroperitoneale e con
l'intestino anteposto. Si vede nelle persone magre, soprattutto a livello della testa, si vede poco il corpo e
poco anche la coda che usualmente dietro allo stomaco.
Eziologia alcolica: vede il fegato, se c' steatosi o cirrosi.
L'ecografia non MAI utile nel bilancio di estensione di gravit della pancreatite acuta perch non si vede
mai bene il pancreas, e anche se si vede si pu confondere col retroperitoneo, e posso non capire se una
raccolta estesa e quanto!
Bilancio di estensione con la TC. In questo caso gioca un ruolo fondamentale l'elemento fattibilit. Per
entrare in risonanza un paziente della terapia intensiva con supporti vitali deve cambiare i supporti vitali del
reparto, che sono ferromagnetici, con i supporti non ferromagnetici usati in risonanza, che per costano 10
volte tanto.
**Pancreatite cronica: il pancreas diventa fibrotico e possono esserci calcificazioni.
Non si usa la RMN perch non vede il calcio (assenza di segnale, ma la si pu confondere con altro, es: vasi).
**Tumori pancreatici: esocrini ed endocrini.
La RMN pu andare bene. Nel bilancio di estensione sovrapponibile alla TC, ma ha una superiorit netta
per la diagnosi di patologia espansiva di tipo cistico.
Nel pancreas le cisti semplici non ci sono in realt: esistono lesioni espansive cistiche non evolutive e non
aggressive, e anche lesioni espansive cistiche evolutive ed aggressive: tumori buccinosi.
Queste lesioni le vediamo pi frequentemente alla RMN, con la quale le possiamo anche meglio classificare.
Il fatto di vedere se hanno setti, ispessimenti parietali, se comunicano con la via pancreatica (col Wirsung o
col Santorini) ci consente di classificarle in: lesioni da operare o lesioni che vanno semplicemente seguite
nel tempo, poich rimangono stazionarie.
La TC non vede i dotti pancreatici se non enormemente dilatati e quindi non in grado di capire se queste
formazioni comunicano col dotto.
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Ca surrenalico a dx, con metastasi epatiche. I piani, coronale e sagittale, danno meglio la dislocazione
spaziale della patologia ma non cambiano nulla per quanto riguarda la diagnosi.
55
5). PELVI
a). VESCICA:
Ematuria (macroematuria) monosintomatica: senza dolore. E' pi sospetta per il tumore rispetto ad un
ematuria accompagnata dal dolore che pu essere segno di calcoli ad esempio.
((Ovviamente esistono altre patologie che hanno come sintomo una ematuria monosintomatica.))
eco per vedere reni, ureteri, vescica e un po' la prostata, e che quindi pu identificare la sede e la causa
dell'ematuria.
Cause di ematuria:
Ca vescica,
cistiti(raramente ematuria monosintomatica),
prostatiti,
tumori del rene e dell'uretere,
calcoli.
Si possono identificare anche i tumori della vescica, purch abbiano dimensioni sufficienti, e pi facilmente
le loro forme vegetanti. La vescica all'eco bisogna sempre studiarla quando distesa, altrimenti non si
esplorano bene le pareti collabite. Quindi si fa bere al pz molta acqua un ora prima dell'esame e lo si invita
a trattenere l'urina.
L'ecografia molto meno sensibile della cistoscopia ma pi semplice e non invasiva.
La TC e la RMN sono usate nel bilancio d'estensione: quanto profondo il tumore nello spessore parietale,
se esce dalla vescica, se infiltra il grasso perivescicale, se infiltra la prostata, se determina tumefazioni
linfonodali. TC e RMN sono simili.
Altre patologie della vescica non si studiano in risonanza.
b). PROSTATA
RMN non mai un esame di primo livello.
Esame discriminante per il Ca prostatico il PSA: se questo normale non si fa nulla, a meno che non ci sia
un'ipertrofia prostatica e si fa un'ecografia.
Per il tumore: presenza identificata con l'ecografia, conferma con biopsia. La RMN determina il bilancio
d'estensione della patologia.
RMN in perfusione o la spettroscopia: valutazione metabolica basata sul fatto che il tumore ha sostanze
diverse dalla prostata normale. Questo tipo di diagnostica, oggi non routine clinica ma ricerca avanzata,
pu essere utile nella diagnosi differenziale tra tumore e patologie non tumorali.
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a). UTERO
RMN: indicazione nel bilancio d'estensione dei tumori. superiore alla TC nei tumori dell'endometrio e nei
tumori del collo dell'utero relativamente ad alcuni parametri d'infiltrazione locoregionale.
Nel caso dell'endometriosi la RMN un'indicazione elettiva
va e nessun altro esame potrebbe dare le stesse
informazioni.
b). OVAIO
patologia neoplastica maligna dell'ovaio: TC e RMN sono sovrapponibili.
Per la patologia benigna la RMN migliore per 2 motivi:
La patologia benigna pi frequente in et giovane quindi meglio evitare radiazioni ionizzanti.
La RMN ha una maggior risoluzione di contrasto.
se
sequenza
in T2 con vescica iperintensa.
Ecogenicit simile alla vescica: cisti grossa 7/8cm: cosi grandi vanno operate. Ma prima bisogna avere la
conferma chee la formazione sia liquida. Si fa RMN, segnale basso in T1 e alto in T2: cisti sierosa.
**Endometriosi:
Patologia tipica delle giovani; benigna, ma quando trascurata pu portare a conseguenze come dolore
pelvico cronico e sterilit dovuta coinvolgimento
coinvolgimen delle tube.
Sii hanno formazioni cistiche, pi spesso in ovaie, dal contenuto emorragico (detto contenuto cioccolato).
cioccolato
Queste cisti sono noduli di tessuto endometriale ectopico,
ectopico che come l'endometrio ad ogni ciclo
sanguinano.
Facendo l'ecografia impossibile
ssibile dire che la cisti contiene sangue. Per questo si usa la RMN.
T1
T2
T1 FAT SAT
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La RMN l'unica che pu dare questa diagnosi , non solo perch visualizza il contenuto emorragico, ma
anche perch questa patologia pu avere anche focolai pi piccoli su tutto il peritoneo.
peritoneo.
**Cisti dermoide:
di grasso e di annessi cutanei; Si possono riscontrare in tutti gli organi. Si vedono all'ecografia e non facile
dire che cisti sono perch c' del liquido, ma non solo: aspetto di ecografia cisticomplessa.
cisticomplessa
T1
T2
T1 FAT SAT
7). LOCOMOTORE
La RMN vede anche le cartilagini,, non visibili con nessun altro esame.
a). SPALLA: studiata su diversi piani, anche piani coronali della spalla.
Ci si accorgerebbe se un pz avesse una patologia del midollo, come lesioni metastatiche o un aumento
eccessivo del midollo osseo rosso? Si, immediatamente, perch il segnale iperintenso normale(del midollo
osseo giallo) sarebbe disomogeneo per la presenza di zone con segnale pi basso.
Patologie della spalla: artriti, periartriti (patologia degenerativa che interessa i tendini e i muscoli cuffia dei
rotatori).
GRADO 1
< 2 cm
GRADO 2
2-4 cm
GRADO 3
> 4 cm
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Altre patologie della spalla e della glenoide che nella fattispecie si staccata dall'osso
dall'osso in seguito ad un
trauma si pu avere una lacerazione.
lacerazione
b). GINOCCHIO:
RMN usata per patologie delle componenti articolari: legamenti, tendini e menischi. Sono patologie
frequenti nelle persone giovani.
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Segnale= N(H)(1-e
)(e
Il segnale quindi proporzionale al numero dei protoni N(H) e dipende da T1, T2, TR e TE, parametri definiti
dalloperatore:
-TR il tempo di ripetizione: intervallo tra due impulsi di radiofrequenza,
-TE il tempo di eco: tempo in cui si ascolta il segnale proveniente dai tessuti.
Il segnale dipende da parametri che loperatore non pu modificare (numero di protoni, T1 e T2) e da
parametri decisi dalloperatore (TR e TE). Cambiando TR e TE si pu modificare il segnale e il contrasto.
Esempio di rm addominale
-A sx
-A dx
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Tipi di mdc:
2 famiglie:
-Mdc con effetti in T1 o Positivi: accorciano il T1 e quindi danno iperintensit ai tessuti in cui si
distribuiscono. Sono sostanze paramagnetiche
-Mdc con effetti in T2 o Negativi (usati pi raramente): accorciano il T2 dando ipointensit ai tessuti. Sono
sostanze superparamagnetiche.
-Rm encefalo
Paziente fa la rm per sospetta patologia dei nervi oculomotori sul lato sinistro.
Nellimmagine senza mdc pesata in T1 si vede i bulbi oculari e la zona del tronco
encefalico: non ci sono alterazioni evidenti.
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Con il mdc si vede una lesione estesa che occupa spazio: un meningioma. un
tumore benigno spesso posizionato in quella sede che diventa iperintenso solo con il
mdc, mentre isointenso in T1 e T2.
In ambito neuroradiologico i mdc vengono ormai utilizzati quasi sempre.
Gd-DTPA
Gd-DOTA
Gd-DTPA-BMA
Gd-HP-DO3A
Gd-DO3A-BUTROL
Sono tutti a base di Gadolinio e di un chelante. Il gadolinio altera il campo magnetico, il chelante lega il
gadolinio, per evitare che esso si liberi in circolo data la sua tossicit. Questa molecola cos formata pu
avere caratteristiche diverse, per esempio essere ionica o meno.
In questo caso la differenza tra mdc ionici o non ionici non cos importante. legata al fatto che la
quantit di mdc che si usa in TC piuttosto importante: circa 2 ml/kg, quindi in una persona di 70 kg sono
140 ml, invece nella RMN si usano mediamente 0,2 ml/kg, una quantit 10 vv pi piccola, per cui per una
persona di 70 kg ci vorranno 14 ml e non 140 ml. Iniettare quantit cos diverse ha importanza perch 140
ml di una sostanza ionica, quindi ad alta osmolarit rispetto a quella del sangue, ha effetti pi importanti
sullorganismo rispetto ad una quantit minore.
inoltre:
-Rapida biodistribuzione interstiziale
- Rappresentazione della vascolarizzazione con utilizzo del FAST-IMAGING.
63
Gd-DTPA
Gadopentetato di dimeglumina (MAGNEVIST)
un mdc a distribuzione intravascolare-interstiziale-extracellulare: si distribuisce cio prima nel
compartimento vascolare e successivamente nellinterstizio del parenchima sano ed in quello della lesione.
Le lesioni focali epatiche mostrano diversa vascolarizzazione (arteriosa o portale o assente) e una diversa
rappresentazione della componente interstiziale che ne permette la distinzione rispetto al parenchima
circostante.
SOMMINISTRAZIONE:
a bolo rapido; dose 0.2 ml/Kg. Tale modalit di somministrazione consente di effettuare liniezione
mentre il paziente nel magnete e di ottenere unimaging dinamico.
FINESTRA DIMAGING:
limaging dinamico pu essere effettuato immediatamente dopo liniezione (sequenze GRE T1 W)
Fase arteriosa: 20-30 sec;
Fase venosa portale: 60-70 sec;
Fase di equilibrio: 2-5 min.
DD IFN:
La distinzione pi importante da farsi non certo con una cisti, poich essa liquida, ma con:.
Metastasi
Il riscontro pu essere accidentale, mediante ecografia: esistono tumori primitivi che si manifestano con
delle metastasi al fegato (questa uneccezione: in genere si inserisce in un contesto clinico gi noto). Pi
spesso sono multiple, ma possono anche essere uniche.
Epatocarcinoma
Nella stragrande maggioranza dei casi lo si trova su cirrosi, la neoplasia dellepatopatico cronico; anche in
questo caso c solitamente un contesto clinico indicativo.
Angioma
La RMN ci aiuta perch laspetto dinamico completamente diverso: langioma si riempie dalla periferia, in
maniera globulare, centripeta e poi persiste, lINF invece si riempie rapidamente, contemporaneamente,
tranne la scar, dismette rapidamente, quindi completamente diverso.
Adenoma
Di riscontro solitamente casuale, in soggetti abbastanza giovani. La diagnosi differenziale con ladenoma
cruciale perch un lesione benigna che descritto, seppur raramente, possa degenerare o pu andare
incontro a complicanze, come lemorragia. Quindi la diagnosi di adenoma epatico corrisponde ad una
indicazione chirurgica.
Ladenoma nei casi tipici si presenta simile alliperplasia nodulare: prende e dismette rapidamente il mdc,
ma non caratterizzato dalla scar centrale.
In questi casi la biopsia, metodica invasiva, non ha tanto significato. Negli anni precedenti rispetto alle
attuali strumentazioni di imaging essa veniva utilizzata per escludere la presenza di cellule maligne, anche
se con qualche difficolt perch esiste la possibilit di epatocarcinomi con cellule molto ben differenziate
(che non venivano agevolmente evidenziati in quanto le cellule possono essere ritenute parte del
parenchima sano). In ogni caso, la biopsia non era in grado di differenziare con grande precisione un
adenoma da unINF, perch dal punto di vista istologico, sul frustolo estratto con lago, le due lesioni
possedevano un aspetto molto molto simile.
La biopsia, pur limitatamente invasiva, prelevando solo un frustolo di tessuto, potrebbe non essere decisiva
in questa diagnosi differenziale. ragionevole, quindi, la necessit di visualizzare i dotti biliari, le cellule di
Kuppfer, su di un pezzo pi ampio di cui si possa studiare larchitettura, ed comprensibile linsufficienza di
una biopsia percutanea.
Oggi infatti, in nessun centro di diagnostica avanzata per il fegato si fa la biopsia percutanea per fare
diagnosi differenziale tra adenoma e INF: la diagnostica per immagini che in genere giuda questa diagnosi
differenziale. Nel caso in cui non sia visibile adeguatamente la lesione si ricorre alla chirurgia.
Cruciale la RMN anche con mdc specifici per il fegato.
64
Epatocarcinoma
Prende rapidamente il mdc in
fase arteriosa
-neoangiogenesi neoplasticae lo dismette rapidamente
poich il neocircolo
neoplastico non un circolo
normale, ma ci sono degli
shunt diretti artero- venosi.
Spesso quello che rimane
un alone periferico
(pseudocapsula) che consiste
nella compressione dei
tessuti.
Non sempre lepatocarcinoma una lesione focale, qualche volta multifocale, a volte
diffuso (forma quadri di cancro-cirrosi: difficile identificare un nodulo, dal momento
che c infiltrazione neoplastica di tutto il parenchima).
Qualche esempio:
sequenza T2 pesata sulladdome superiore in cui si intravede il
fegato, la colonna e il liquor nel canale (semiluna bianca) e con
almeno una lesione
sione nellarea segnata: una piccola metastasi.
Questo esame era fatto per identificare il numero di metastasi
epatiche. Non in tutti i tumori riscontrare metastasi al fegato
corrisponde ad una situazione di in operabilit. In molti tumori
dellapparato digestivo,
gestivo, dellintestino, trovare un
interessamento epatico localizzato, modesto, pu avvalersi di
un intervento che asporti, oltre al tumore primitivo intestinale,
anche le metastasi epatiche. Esse devono essere una o poche.
Si nota poi anche unaltra metastasi
astasi davanti, pi grande (?).
Ecco che questo esame in T2 ha gi identificato due lesioni,
limitate. Tutto il resto del fegato sembra normale. Potrebbero
essere quindi aggredibili, al di l della sede, delle dinamiche,ecc..
Dopo aver utilizzato un mdc superparamagnetico il fegato
diventa pi scuro e si confermano le due lesioni e se ne
evidenzia unaltra a destra. Questo ci dice che il
coinvolgimento epatico pi esteso di quanto apparisse
allesame dirtetto, e ci fa s che il giudizio passi da operabilit
opera
a non operabilit, quindi la decisione terapeutica
importante, perch in tal caso di decide di inetervenire
sullintestino (per evitare quadri ad es. di occlusione
intestinale neoplastica) e per il fegato si scelgono
eventualmente terapie alternative.
Altro esempio: a sinistra senza mdc si contano sei lesioni, a
destra, con mdc superparamagnetico se ne nota unaltra nel
lobo caudato, quindi la sensibilit maggiore. In questi casi
non serve a molto perch il quadro iniziale gi compromesso: c gi interessamento multifocale del
fegato.
Nei casi in cui il coinvolgimento limitato questo un esame molto importante perch allecografia di
questa lesione vedete una minima parte, alla TC anche non vedete una parte particolarmente elevata. La
RMN era
ra ed lesame pi importante per evidenziare le lesioni secondarie del fegato.
In questi anni i mdc superparamagnetici, che non vengono pi trovati in commercio, avevano proprio come
utilizzo specifico quello di studiare le metastasi epatiche,
epatiche in caso di sospetto di un coinvolgimento limitato
del fegato, visto con limaging tradizionale,
tradizionale, ossia ecografia e TC. In quesi casi lesame era importante per
programmare meglio lintervento, in particolare chirurgico.
66
is on an za
agnetica
+ Gd
+ Gd
+ Gd
60 min
HCC
Mdc intravascolari:
MACROMOLECOLE CON Gd: ALBUMINA Gd-DTPA
DESTRANO Gd-DTPA
POLILISINA Gd-DTPA
MICROPARTICELLE DI OSSIDO DI Fe: MION-46
(a lunga emivita plasmatca)
AMI-227
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67
Dalle slide:
Caratterizzazione
La RM con SPIO puo essere utilizzata nella caratterizzazione delle lesioni focali benigne che contengono
cellule del reticoloendotelio (INF) o che, comunque presentino captazione del mezzo di contrasto
(angiomi).
Vogl, 1996
Semelka, 2001
Esempio:
sempio: giovane donna, aveva effettuato un eco per sintomatologia aspecifica (dispepsia), e lecografista
lecogra
aveva riscontrato nel fegato alcune lesioni focali, che avevano un aspetto non del tutto caratteristico. 3
erano isoecogene col fegato, allinterno di una di queste 3 forse cera una piccola zona tipo scar, e poi ce
nera una quarta iperecogena rispetto
tto al fegato.
Lipoecogenicit la caratteristica di tutte le lesioni solide qualsiasi esse siano.
La scar centrale un aspetto che richiama ad una iperplasia focale nodulare.
Una lesione iperecogena del fegato piccola, regolare e tondeggiante del fegato
feg
potrebbe essere un
angioma.
Quindi 3 lesioni di cui una forse era un iperplasia focale nodulare, le altre 2 non sappiamo, e una forse un
angioma.
TC
fase arteriosa precoce
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TC
fase arteriosa tardiva
TC
fase venosa
Come vedete sopra le lesioni sembrano essere scomparse, cio erano lesioni ipervscolari, ma gi in fase
venosa dismettono il mdc. Allinterno della pi grande delle 3 che erano simili rimane una zona ipodensa
tipo scar (la vedete in alto).
TC
fase tardiva
T2 pesata prima del mdc (immagine sotto): si vede una lievissima iperintensit delle 3 lesioni pi grosse.
Quindi un tessuto molto simile in T2 a quello del fegato.
In T1: Leggermente ipo, e di questa sulla pi grande sembra gi di vedere la scar.
Quella che ipotizzavamo angioma era ipointensa, e effettivamente in T2 fortemente iperintensa (gi qui
senza mdc abbiamo un quadro simile).
70
Usando un mdc superparamagnetico, quindi che va nelle zone dove c il reticolo dellendotelio, le 3
iperplasie focali nodulari quasi scompaiono (perch dentro c reticolo dellendotelio), quindi ci aspettiamo
che calino ulteriormente di segnale: questa la prova del nove, non possono essere lesioni maligne.
Langioma cala un po anche lui di segnale, e non perch ci sia reticolo dellendotelio, ma perch questo
mdc a base di ferro entra anche nellangioma e in questi circoli capillari alterati transita piano, funziona
anche l; mentre nellesame precedente aveva un segnale molto alto, qui calato.(non si capisce a quale
delle immagini sotto si riferisca). Quindi non c bisogno n di fare biopsia di queste lesioni, n di mandare
il pz dal chirurgo; semplicemente programmiamo un ecografia di controllo a 6 mesi, la successiva ad un
anno e se il quadro stabile, come generalmente avviene nella stragrande maggioranza dei casi, non
occorre fare nulla.
NB: queste cose sul fegato rappresentano domande frequenti allesame.
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-In T1 si vede la lesione con un segnale basso (ma non come il liquido) e in T2 un segnale alto come il
liquido. Sono le caratteristiche tipiche dellangioma (diverse dalla cisti).
-nella fase arteriosa il mdc entra nella lesione e forma un piccolo accumulo che comincia dalla periferia
della lesione stessa (riempimento centripeto), formando come dei globuli (enhancement globulare). Poi
continua ad accumularsi, occupando completamente lintera lesione. Dopo un po comincia ad uscire, ma
ne resta una minima parte nella lesione pi a lungo che nel resto del fegato (persistenza tardiva).
Questo il comportamento tipico dellangioma.
72
La fibrosi sistemica nefrogenica una malattia dovuta alla tossicit del Gd che si libera in piccola
parte nei tessuti. una patologia rarissima, ma pu essere letale. Per questo motivo oggi non si usa Gd se
un paziente gi affetto da insufficienza renale.
-Gd-DTPA (dietilen tri-amino-pentacetico) stato il primo negli anni 80, ma cerano casi di tossicit. Con il
tempo si sono sviluppate nuove molecole (es. macrocicliche che proteggono il Gd) che non sono correlate a
tossicit. Da un punto di vista di imaging non cambia niente tra le varie molecole, solo diversa la
possibilit di dare la fibrosi sistemica nefrogenica.
- Dopo essere stati iniettati giungono rapidamente in interstizio; quindi necessaria una strumentazione
veloce ad eseguire limmagine in modo dinamico per la rappresentazione della vascolarizzazione (fast
imaging).
Esempi di RM del fegato
Angioma
Iperplasia focale nodulare (ifn):lesione benigna che si riscontra soprattutto in donne giovani (in correlazione
con terapie estro-progestiniche). Lecografia non d la certezza della lesione e si conferma solo con TC o
RM. Lifn si caratterizza per la presenza di un nodulo nel fegato composto da epatociti normali, con una
vascolarizzazione particolare: ha una zona centrale (scar o cicatrice) da cui si diramano i vasi arteriosi.
Questa caratteristica si vede in ecografia doppler nellimmagine a ruota di carro (un punto centrale da cui si
diramano dei raggi in periferia del nodulo).
Si preferisce la rm sia perch si fa la ricerca in pazienti giovani, sia perch la lesione composta da epatociti
normali che hanno solo unaggregazione tissutale alterata.
-In rm nelle sequenze dirette si vede che il segnale simile a quello del fegato e al centro si vede un punto
pi scuro di connettivo (la scar). Sia in T1 che T2 la lesione isointensa con il fegato.
-Con mdc: in fase arteriosa il nodulo si riempito molto di mdc perch vascolarizzato da arterie, ma la
scar rimane scura. Poi la scar si riempie, diventa pi chiara e persiste il mdc. Infine il mdc tende a essere
dismesso rapidamente e la lesione torna alle stesa intensit del fegato.
Questa immagine diagnostica: si mette in osservazione per vedere che non cresca ma non bisogna fare
lintervento chirurgico.
Epatocarcinoma (hcc): laspetto dellimaging dinamica deve essere sempre correlata con la clinica del
paziente e lesioni epatiche sottostanti come la cirrosi. Limmagine di hcc deve essere compatibile con
unepatopatia cronica.
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-Il mdc nel nodulo si accumula subito in fase arteriosa e subito esce, rimanendo solo nella parte pi
periferica (pseudocapsula).
_______________________________________________________________________________________
Le vie di somministrazione dei mdc sono diverse. Per lo pi si somministrano per via parenterale o per via
venosa o per via arteriosa. La differenza fra le 2 fondamentale! Se si inietta per via venosa basta premere
un po dopo liniezione, se si usa la via arteriosa bisogna avere qualche attenzione in pi in quanto la
pressione pi alta e ci pu essere perdita di sangue.
_____________________________________________________
Importanza della sensibilit: identificazione della lesione;
Specificit: caratterizzazione di lesione
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DPI IN SENOLOGIA
Ca mammella: una delle pi frequenti cause di morte nel sesso femminile (in particolare in alcune fasce
det), nei paesi occidentali colpisce 1 donna su 8/9 nellarco della vita.
Lincidenza, seppure un postazionaria negli ultimissimi anni, in realt negli ultimi decenni (ultimi 4050anni) ha avuto un costante incremento. Parallelamente allaumento dellincidenza c stata una riduzione
della mortalit (dai primi anni 90) in relazione a:
diagnosi precoce (screening);
miglioramento delle terapie, chirurgiche e adiuvanti (RT e CT, terapia ormonale);
migliorata consapevolezza delle donne, attente a rilevare qualsiasi segno sospetto.
Il concetto di screening molto preciso e prevede:
1) che il problema sia frequente (in questo caso molto frequente);
2) che esistano dei test (esami strumentali o di laboratorio) in grado di identificare la patologia in fase
precoce;
3) siano accettabili il test e tutte le terapie, quando la malattia identificata in fase precoce.
Mammografia:
le prime apparecchiature compaiono alla fine degli anni 50 e nei primi anni 60; alla fine degli anni 60
vengono fatti i primi studi di screening sulla popolazione, cio donne sane vengono invitate a fare
regolarmente la mammografia.
Qui vediamo un lavoro di Tabar
(radiologo e anatomopatologo),
pubblicato su una rivista radiologica
nel 2000: si vedono 2 curve:
- inveted: rappresenta le donne
invitate a fare la mx;
- control: le donne di controllo, di
riferimento, simili per et e situazione
geografica;
Il grafico mostra che nei decenni la
mortalit diminuita di pi nelle
donne che andavano a fare lo
screening.
Oggi a disposizione anche ecografia, RMN, medicina nucleare ( linfonodo sentinella, TC-PET), prelievo
percutaneo.
tassativo fare il prelievo percutaneo per fare diagnosi di tumore della mammella.
Passato
presente
identificazione
clinica
Mammografia
caratterizzazione
biopsia chirurgica
biopsia percutanea
terapia
radicale
conservativa
Quindi oggi:
le indagini strumentali sono fondamentali nellidentificazione del sospetto;
la biopsia percutanea lindagine pi importante per chiarire la natura, per la conferma della
lesione e per meglio definirla.
30-40 anni fa lidentificazione della neoplasia era pi spesso clinica, oggi grazie allo screening si arriva
sempre meno spesso a lesioni tumorali apprezzabili con lEO.
Mammografia:
Attualmente lunica indagine utilizzabile nello screening su ampie masse di popolazione:
in grado di evidenziare lesioni precoci, soprattutto nelle mammelle a prevalente componente
adiposa (pz anziane) modifica la storia naturale: la dx precoce riduce la mortalit almeno del 30%.
La componente adiposa radiotrasparente mentre pi opache appaiono la componente ghiandolare e
quella di tessuto fibroso.
Il radiologo generalmente fra un confronto fra le 2 mammelle (di solito abbastanza simmetriche) per
notificare pi facilmente le anormalit che si manifestano in asimmetrie.
Spesso le lesioni maligne:
pi dense rispetto ai tessuti circostanti
margini frastagliati,
presentano delle punte, le spigule.
microcalcificazioni: calcificazioni delle dimensioni di decimi di millimetro. Quelle pi grandi non
sono sospette di neoplasia. Queste pi piccole invece possono essere, in base alla loro forma,
dimensione ed orientamento nello spazio, un segno di sospetto carcinoma mammario.
4 tipologie di mammelle:
1) Grassa, densa <25%
2) Fibroghiandolare: parte densa 25-50%
3) Eterogeneamente densa: parte densa 50-75%
4) Estremamente densa: parte densa >75%
Negli ultimi gruppi riusciamo ancora a mantenere alta la sensibilit nel caso in cui ci siano delle
microcalcificazioni perch queste spiccano anche nellelevata densit. Ma se il tumore si presenta come
una piccola opacit pu essere quasi impossibile identificarlo quando di dimensioni piccole in mammelle
cos dense. La sensibilit in questi casi pu abbassarsi decisamente fino ad arrivare, secondo alcuni studi, al
50%, valore decisamente inaccettabile.
Quando il radiologo referta una mammografia deve distinguere fra 5 casi:
1) Negativo: si va al follow-up ad intervalli definiti (1-2 aa, dipende dallet e dal tipo di mammelle)
2) Benigno: si consiglia il follow-up, generalmente Mx ogni 6 mesi
3) Probabilmente benigno: non sempre si fa la biopsia. Ad esempio in una donna di 35 aa che ha fatto
una TX ormonale per la fecondazione assistita, TX che potrebbe scatenare un piccolo tumore (il Ca
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tessuti sani (mammelle dense). La digitale comunque meglio dellanalogica anche negli altri casi, anche se
la differenza minore.
In questi ultimi anni si sta perfezionando la tomosintesi, una tecnica di Mx digitale che riesce a ricavare
un'immagine di una proiezione ed a separare tante sottili fettine da un mm delle varie zone della
mammella.
Ecografia mammaria:
Utile ad integrare i risultati dubbi della Mx, soprattutto nel caso delle mammelle dense.
Per vede anche altri noduli induce un 3% di biopsie in pi per noduli benigni.
Lecografia non identifica i Ca duttali in situ (che si manifestano con microcalcificazioni).
Nel 90% dei casi rileva tumori in stadio 0 od 1, ed il 70% dei tumori rilevati ha dimensione < 10 mm.
Altro problema dellecografia il costo: viene eseguita dal medico e dura 10'-15', mentre la MX dal tecnico
radiologo ed molto pi rapida.
fibroadenoma calcifico
RM:
Quasi sempre esame di secondo livello, in cui segue gli altri esami per valutare il bilancio di estensione
prima di procedere allintervento chirurgico.
di primo livello in:
donne con alto rischio genetico/familiare indagine di screening.
Altre:
medicina nucleare: individua il LN sentinella e, se questo non presenta metastasi, quasi certo che anche
i LN a valle siano risparmiati. Tale indicazione molto utile al chirurgo che pu cos risparmiare i LN sani.
BIOPSIA
CONFERMA DELLA DX:
Prelievo percutaneo. BX d informazioni circa listotipo e il gradind del tumore ( corretta pianificazione
della TX). Nellepoca pre-DPI al sospetto clinico di una massa neoplastica seguiva una biopsia chirurgica.
Percutanea e non chirurgica, perch costa meno, molto meno invasiva, non lascia cicatrici e si pu fare
ambulatorialmente, senza perdere in accuratezza.
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a) Eco-guidata.
b) Sotto guida stereotassica: quando ci sono lesioni che non si vedono alleco ma solo alla Mx, come le
microcalcificazioni.
c) Sotto guida RM: quando ci sono lesioni visibili solo alla RM. Le biopsie sono le pi complicate e
lunghe (unora abbondante contro i 45' di quella sotto guida stereotassica e 15' delleco-guidata).
Costa come quella chirurgica.
AGOASPIRATO:
permette di fare un esame citologico.
Si usano aghi sottili e si aspirano un po di cellule con una siringa.
Oggi si usa poco perch anche se poco invasivo poco preciso.
Viene utilizzato quando ci sono formazioni a contenuto prevalentemente liquido.
AGOBIOPSIA:
Prelievo con un ago pi grosso: lago prima entra, poi si fa avanzare la parte tagliente e poi si fa avanzare la
camicia che taglia il frustoletto di tessuto.
Si prelevano in genere dai 3 ai 5 frustoletti.
Sui frustoletti si pu effettuare lesame istologico valutando anche la struttura del tessuto oltre che quella
delle cellule. Si pu cos distinguere ad esempio un Ca duttale in situ da un Ca invasivo.
Lesame istologico oggi ha sostituito quello citologico. Questultimo non solo ha sensibilit e specificit
inferiori a quelle dellistologico ma ha anche una percentuale di risposte materiale inadeguato che
arrivano al 40%.
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ECOGRAFIA
Gli ultrasuoni sono onde acustiche con una frequenza superiore ai 20000 cicli al secondo, non udibili
dallorecchio umano; sono prodotti da cristalli di quarzo (non pi utilizzati) o da ceramiche dotate di potere
piezoelettrico (se eccitate da impulsi elettrici sono in grado di entrare in vibrazione ad alta frequenza). Si
propagano nei mezzi materiali e non nel vuoto, sottoforma di moto ondulatorio che genera bande alternate
di compressione e rarefazione delle particelle che costituiscono il mezzo. I parametri pi importanti da
conoscere per comprendere le caratteristiche dellecografia sono la frequenza (che linverso del periodo)
e la velocit (data dal prodotto della lunghezza donda e della frequenza).
Leffetto piezoelettrico diretto stato scoperto dai fratelli Curie nel 1880. Abbiamo detto che esso consiste
nella capacit di alcuni materiali di produrre vibrazioni ad alta frequenza se stimolati da una corrente
elettrica; in fase di ricezione, i cristalli possono anche interagire con gli echi di ritorno (energia meccanica
riflessa dal mezzo attraversato dagli ultrasuoni). Linterazione da luogo al fenomeno inverso a quello
iniziale, con produzione di energia elettrica che pu essere misurata e analizzata e funge da base per la
costruzione del tracciato o immagine ecografica.
Ogni cristallo possiede una propria frequenza di risonanza, dipendente dallo spessore; inoltre emette onde
di lunghezza doppia rispetto allo spessore.
V=.
V = velocit di propagazione del suono nel cristallo (circa 4000 m/s nel cristallo, 1540 m/s nelluomo)
= lunghezza donda
= frequenza di risonanza nel cristallo
Es.: un cristallo di 1mm di spessore avr una = 2MHz, uno di 0,2 mm di spessore una = 10MHz.
Come nella radiologia, i trasduttori non producono frequenze pure, ma uno spettro di frequenze a
campana nel quale il valore di picco la di risonanza. Oggi si tende ad utilizzare anche le frequenze ai lati
della campana in modo da avere una banda pi larga e assicurare una maggiore versatilit delle
apparecchiature ecografiche.
Lecografia nasce concettualmente in ambito militare, per intercettare i sommergibili; conoscendo la
velocit delle onde sonore e il tempo dallinvio alla ricezione, era possibile risalire alla distanza
dellostacolo. Solo successivamente si pensato allutilit di queste strumentazioni in medicina.
La velocit di propagazione degli ultrasuoni nellacqua di 1540 m/s, nelluomo pressoch uguale nei
tessuti ricchi in acqua, mentre in quelli ricchi in grasso la velocit minore perch il grasso rallenta le onde
sonore, cos come nei tessuti rarefatti (polmoni) dove vengono rallentate ancora di pi (330 m/s). In organi
a maggior densit come losso la velocit aumenta (varia tra i 2700 e i 4100 m/s); esistono apparecchiature
specifiche per lo studio delle ossa, per esempio per valutare il grado di osteoporosi.
La coesistenza allinterno del corpo umano di mezzi a velocit di propagazione diversa rappresenta un
limite per il calcolo della distanza (possibile solo se il mezzo di propagazione omogeneo).
La maggior parte delle tecniche ecografiche cerca di bypassare laria e losso per evitare gli artefatti
derivanti dalla presenza di questi due materiali.
Le onde elettromagnetiche possono propagarsi nel vuoto, le onde meccaniche per propagarsi hanno
bisogno di materia.
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RIFLESSIONE:
R(riflessione) = Ir/Io = [(Z2 Z1)/(Z2 + Z1)]
Tessuti molli/aria = riflessione 100%
Tessuto tess. molli/osso= rifless.42%
Ir= intensit riflessa
Io= intensit incidente
L'entit
entit della riflessione proporzionale alla differenza delle due impedenze acustiche.
Ad esempio tra pleura e aria nel polmone avremo una netta differenza: la riflessione dell'aria del
100%
% e questo permette una netta distinzione delle zone nel segno ecografico. La situazione si pu
modificare nel caso in cui nel polmone sia presente altro materiale, come liquido, pus o altro.
Oggi, l'ecografia polmonare viene usata soprattutto in pediatria,
pediatria, perch evita l'esposizione a radiazioni.
Per avere una riflessione utile per l'immagine ci si deve avvicinare il pi possibile alla perpendicolarit,
altrimenti si rischia di perdere leco del segnale inviato (che viene riflesso con lo stesso angolo, ma in una
direzione non intercettata dalla sonda) limite dellecografia perch difficilmente si riescono a vedere i
limiti delle superfici ovoidali.
ARTEFATTI UTILI ALLA DIAGNOSI:
cono d'ombra,, utile ad esempio nella diagnosi di calcolosi: indica che il calcolo fa in
modo che tutti gli ultrasuoni si perdano.
perd
Dietro al calcolo non vediamo nulla.
rinforzo di parete posteriore: in caso di presenze liquide all'interno di una cisti. Questo
avviene perch nel liquido gli ultrasuoni vengono attenuati in modo
mo inferiore rispetto a
quelli che attraversano il parenchima.
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RIFRAZIONE:
le onde non vengono riflesse ma attraversano il mezzo;
mezzo; se langolo di incidenza perpendicolare queste
onde rifratte continuano
tinuano sulla stessa direzione, mentre se langolo di incidenza diverso la direzione
cambia, secondo un angolo che dipende dalla densit del tessuto (la rifrazione non un problema da poco,
perch a causa del continuo cambio di direzione dei fasci di ultrasuoni
ultrasuoni si viene a creare unimmagine
distorta).
ASSORBIMENTO:
Riduzione dellenergia durante il transito nel mezzo a causa dellattrito delle particelle che muta l'energia in
calore.
Lenergia trasportata si dissipa progressivamente (perdita di energia continua ed esponenziale).
esponenziale Questa
dispersione in ragione di 1 dB per cm per MHz: una dispersione molto alta, il dB ununit di misura
esponenziale
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**Per studiare laddome in generale avremo bisogno di frequenze abbastanza basse (3,5MHz), mentre se
vogliamo studiare tessuti superficiali si potr aumentare la frequenza fino a 8-18 MHz. In alcuni casi, quali
quelli delle sonde endovasali, la frequenza pu raggiungere valori di 20-30 MHz.
A livello sperimentale si stanno studiando sonde con frequenze fino a 100 MHz e risoluzione spaziale di
qualche micron, che potrebbero consentirci di ottenere dettagliate immagini istologiche senza dover
effettuare biopsie e mantenendo intatta larchitettura del tessuto.
Quindi quando si usano gli US si aumenta la temperatura dei tessuti attraversati. Questo produce un
danno biologico quando vengono impiegate energie con sufficiente potenza e tempi di esposizione
sufficientemente lunghi, in realt la quantit cos esigua che il nostro corpo non ha alcuna difficolt a
smaltirla adeguatamente attraverso la circolazione corporea. La AIUM, tuttavia, ha elaborato alcune linee
guida circa limpiego degli US in gravidanza: lesame ecografico non deve essere eseguito pi di un certo
numero di volte e non deve durare oltre un certo tempo. Ci sono limitazioni anche circa la potenza delle
apparecchiature.
Gli US possono essere usati anche con intento distruttivo: alcuni centri stanno sperimentando la distruzione
termica di masse tumorali. Altro impiego terapeutico: litotripsia (soprattutto dellapparato urinario).
Risoluzione
Risoluzione assiale: capacit di distinguere due oggetti (o riflettori) lungo lasse di propagazione.
Affinch lo strumento sia in grado di distinguerli, la distanza tra questi oggetti deve essere maggiore
dellonda smorzata. La risoluzione assiale in ecografie superficiali varia da 0,1 a 0,2 mm (questa la
risoluzione teorica, in realt quella pratica sempre peggiore e inoltre le zone pi lontane dal trasduttore,
cos come quella pi vicina, la cosiddetta dead zone, sono penalizzate rispetto al resto dellimmagine).
Risoluzione laterale: capacit di distinguere due oggetti che giacciono sullo stesso piano. Gli oggetti
saranno risolti se la dimensione del fascio minore dello spazio che li separa. Allontanandosi dal
trasduttore la dimensione delle sezioni del fascio (che tende ad avere una forma conica) aumentano
sempre di pi; parallelamente peggiora la risoluzione laterale. Esistono degli accorgimenti per mantenere la
coerenza del fascio, come ad esempio delle lenti acustiche o elettroniche che lo restringono. Si distinguono
comunque una zona focale vicina e una zona focale lontana, in quest'ultima la risoluzione molto meno
buona.
Tecniche ecografiche
A-MODE (Amplitude Mode)
Lesplorazione avviene attraverso ununica linea; il trasduttore viene appoggiato
perpendicolarmente alla superficie, ogni eco di ritorno viene presentato su un oscilloscopio dove allascissa
c' il tempo e allordinata lampiezza, proporzionale all'intensit dell'eco.
Un tempo era un metodo molto rudimentale per lo studio del cranio dopo i traumi: appoggiando lo
strumento su entrambe le ossa temporali si poteva infatti calcolare la distanza della falce cerebrale da
entrambi i temporali; se era diversa si poteva supporre che il trauma avesse causato unemorragia
subepidurale occupante spazio, che avrebbe causato lo spostamento della falce.
B-MODE (Brightness Mode)
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nell'ultima parte
rte della sistole addirittura negativo, questo perch il microcircolo a livello
muscolare quasi chiuso, cosa che non pu accadere per il cervello,il cuore, i reni..);
diametro del vaso
resistenze periferiche;
ecc
Due tipi di doppler:
Continuo: due cristalli sono montati sullo stesso supporto, uno vicino all'altro; uno emette il fascio
di ultrasuoni, l'altro riceve gli echi riflessi;
Pulsato:: viene utilizzato un solo cristallo posto alternativamente in fase di emissione e in fase di
ricezione; oggi sii utilizza il doppler pulsato perch consente una risoluzione di profondit,
profondit cio
emette dei treni d'onda ad una certa frequenza, di cui poi riceve gli echi di ritorno che sappiamo
provenire da una certa zona.
Successivamente si passati anche a una valutazione cromatica (Doppler Colore):: il meccanismo alla base
del funzionamento lo stesso del pulsato ma qui vengono presi pi campionamenti della stessa area.
area
Solitamente si utilizza il colore rosso per indicare un flusso in avvicinamento al trasduttore e il blu per un
flusso in allontanamento (ma una scelta arbitraria).
Consente di studiare:
7. la velocit del flusso (> se toni chiari, < se toni scuri)
8. la direzione del flusso (di cui abbiamo gi parlato)
9. la qualit del flusso (laminare se il colore omogeneo,
omogeneo, turbolento se c' un mosaico di colori)
10. la portata del vaso (conoscendone il diametro)
11. Indice di pulsatilit
Analisi
nalisi spettrale di un doppler di un'arteria femorale (in
ascissa il tempo, in ordinata la velocit del flusso) in un
soggetto a riposo: durante la sistole c' un picco di flusso
positivo, seguito da un'inversione e da una minuscola
onda positiva che rappresenta il ritorno elastico
dell'aorta. Ill flusso in diastole nullo. Questa forma
d'onda normale e tipica dei giovani.
Flusso attraverso
raverso l'arteria epatica. Il fegato, cos come il cervello, il
cuore, i reni, abbisogna di un flusso continuo di sangue, anche in
diastole.
Ogni vaso ha il suo flusso e il doppler ci pu aiutare a darne una
valutazione qualitativa e quantitativa.
L'immagine data dagli echi di ritorno viene amplificata (gli echi hanno un'intensit, rispetto all'intensit del
segnale originale, da 20 a 1.000.000 di volte inferiore). Ogni volta che si effettua un'amplificazione si pu
introdurre rumore elettronico.
Le immagini ecografiche oggi sono digitali, costituite dalla matrice di pixel, ognuno dei quali rappresenta un
valore di grigio proporzionale agli echi di ritorno. In genere per l'immagine ecografica si usano 8bit, e la
matrice che si impiega pi diffusamente 512x512 o 480x640. La riproduzione della scala dei grigi avviene
su 16-32 livelli.
VANTAGGI ECO:
economicit,
scarsa invasivit,
nessuna radiazione ionizzante.
SVANTAGGI ECO:
operatore dipendente stanno nascendo figure esperte che affiancano il medico
nell'interpretazione dell'immagine e dei suoi artefatti.
Siamo passati dal 2D al 3D o anche, se rapportata al tempo, 4D con dei sistemi:
Multiplanar display mode, sono simili a quelli visti in TC, utilizzati per le ricostruzioni multiplanari;
Surface mode (modo di superficie), utilizzato sptt in ostetricia per vedere la fisionomia e
morfologia fetale.
Transparency mode
Inversion mode
Glass body rendering
Volume contrast imaging, per studiare con il MdC.
Avanzamenti tecnologici
aumento delle frequenze medie dei trasduttori. Il trasduttore ha una risoluzione spaziale che
proporzionale alla frequenza: maggiore la frequenza, maggiore la risoluzione. D'altra parte per,
maggiore la frequenza, maggiore l'attenuazione, quindi minore la penetrazione dei tessuti.
Pertanto l'ecografia un compromesso tra studio ad alta risoluzione e capacit di penetrazione
all'interno dei tessuti. Per questo si utilizzano sonde diverse per lo studio dei tessuti superficiali
(tiroide, linfonodi superficiali, mammella, ecc) rispetto a quelli profondi (addome, cuore, ecc). Si
riusciti a migliorare questo rapporto tra frequenza e capacit di penetrazione, migliorando la
risoluzione spaziale, soprattutto a livello degli organi superficiali.
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si sfrutta meglio tutta la gamma delle frequenze emesse dalla sonda broad band (banda larga)
riuscendo ad utilizzare le frequenze d'interesse per un determinato scopo:
frequenze pi basse nell'ambito di una curva gaussiana (comprende una frequenza media
che quella di riferimento della sonda e i margini che sono a frequenze pi alte o pi basse) se
dobbiamo penetrare di pi nel tessuto
le pi alte se vogliamo avere pi risoluzione.
Miglioramento della focalizzazione dinamica: gli ultrasuoni non sono coerenti, quindi non
mantengono un parallelismo nel propagarsi nel mezzo materiale. Pertanto si ricorre alle tecniche di
focalizzazione (che all'esordio era ottica, oggi elettronica), che viene detta dinamica nel
momento in cui si pu variare la profondit.
Miglioramento della risoluzione spaziale
Sviluppo dei sistemi Doppler color e power (variante del Color, consente una migliore
visualizzazione del flusso vascolare nei vasi con l'utilizzo anche dei MdC, ovvero le bolle gassose, si
usano i perclorati).
Compound e Harmonic imaging
3D
Fusion imaging: correlare spazialmente l'immagine ecografica con un'immagine TC o RM, per poter
effettuare manovre bioptiche che sono pi semplici se fatte in ecografia, per sulla base di
un'immagine riscontrata in TC o RM. Sono rese possibili da dei punti di riferimento che permettono
alla sonda ecografica di posizionarsi nell'esatto punto al quale corrisponde la determinata
patologia.
Compound imaging
Sistema per comporre l'immagine secondo pi punti di vista. Come si pu vedere dall'immagine qui a fianco
( un'immagine della mammella: le parti scure in alto sono lobuli di grasso, poi si vede il muscolo pettorale
preso in lunghezza e quella sotto la corticale di una costa) l'immagine a destra risulta pi nitida
composta da tanti segnali inviati alla struttura anatomica secondo diverse linee di vista, questo consente di
recuperare anche gli echi che verrebbero perduti per mancanza di perpendicolarit. Si perde comunque in
risoluzione temporale, cio l'immagine formata da pi immagini pi lenta. Oggi questo un metodo
ormai routinario che si utilizza in tutti gli studi superficiali.
Harmonic imaging
Sfrutta le armoniche secondarie.
Rispetto alla frequenza dell'ultrasuono che viene emesso dalla sonda, esistono anche delle frequenze a
minor intensit e non vengono ricevute, poich vengono filtrate ed eliminate: queste sono le cosiddette
armoniche. Rappresentano la met dell'armonica originale. L'armonica secondaria diventa pi caratteristica
di determinati strutture anatomiche (detta per questo armonica tissutale).
Nell'armonico ci sono meno segnali di tipo diffuso e i contorni della lesione sono pi nitidi. Non sempre
l'armonico funzionale ad una determinata diagnosi, e inoltre richiede una maggiore amplificazione del
segnale. Le moderne apparecchiature consentono di utilizzare separatamente i due sistemi, quindi di
regolarli in base alle esigenze.
Mezzo di contrasto
Microbolle, che esaltano l'esame ecografico nel body imaging. Vengono prodotte in estemporanea: si
mettono insieme un solvente ed un soluto che fanno generare delle bolle. Queste bolle devono essere
abbastanza stabili, cio iniettate nel torrente circolatorio non devono immediatamente sciogliersi, e
devono essere sufficientemente piccole da passare i capillari polmonari per poter essere utilizzate nel
circolo arterioso; la molecola deve essere non tossica e tollerata dall'organismo.
Le bolle reagiscono agli ultrasuoni vibrando ed emettendo quindi dei suoni di intensit molto pi elevata.
Se su una bolla inizialmente sferica viene applicata una pressione acustica (meccanica) a bassa energia, la
bolla si schiaccia e poi si rilascia dando una serie di vibrazioni, quindi un segnale pi intenso di quello
originale. Se applichiamo una pressione meccanica maggiore, la bolla si rompe e avremo un unico segnale
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molto forte. Ovviamente se rompiamo le bolle possiamo utilizzarle una volta sola, mentre se utilizziamo un
energia meccanica inferiore, possiamo utilizzarle in pi passaggi. Ci sono molte tecniche d'impiego del MdC
che vanno dal B-Mode, con eventuale imaging armonico, al Doppler.
In sintesi dei MdC possiamo dire:
12. sono bolle microscopiche di gas che oscillano quando esposte ad un campo di ultrasuoni a bassa
intensit e si rompono se esposte ad una maggiore intensit, consentendo di valutare la
vascolarizzazione e la perfusione dei tessuti.
13. Vantaggi: buone performance e versatilit a fronte di una bassa nefrotossicit e vengono utilizzati
in ambienti che non impiegano radiazioni ionizzanti.
14. Possono avere un uso preminente nella contrasto-ecografia del fegato, per la caratterizzazione di
masse epatiche e anche per seguire le masse epatiche trattate con metodi alternativi alla chirurgia .
Non si esclude che possano avere un utilizzo anche per altri organi solidi addominali oppure a
livello intestinale (parete intestinale).
15. Un ulteriore sviluppo di questi MdC quello di creare delle sonde molecolari, ovvero di chelarli con
dei farmaci e controllare con l'imaging l'arrivo del MdC al bersaglio. Una volta raggiunto il bersaglio,
con gli ultrasuoni ad alta intensit si rompono le bolle in modo da far rilasciare il farmaco per avere
una cura selettiva in determinate patologie (ad es. stata gi utilizzata chelando il MdC con dei
farmaci trombolitici, per il trattamento di trombi venosi).
Mutiplanar display mode
In acquisizione 3D possibile riformattare l'immagine nei tre piani dello spazio (coronale, assiale e
sagittale).
Contro: richiede delle sonde di dimensioni maggiori, quindi non pratico.
Proposto l'utilizzo anche nelle biopsie, poich in strutture profonde o superficiali si deve controllare che
l'ago raggiunga la lesione. Importante anche ad es. in chemioterapia neoadiuvante per sapere se il tumore
risponda o meno alla terapia (anche se oggi ci si basa pi sulla RM, che sull'ecografia). Un altro esempio di
applicazione il controllo di metastasi epatiche, essendo la volumetria della lesione molto pi precisa
rispetto all'analisi dei due diametri per verificare la risposta alla terapia.
Analisi dellelasticit e della mobilit della lesione
La risposta elastica dei tessuti viene normalmente perduta nell'analisi ecografica standard.
Essa ricavabile in sistemi grafici e si tentato di sfruttarla in vari modi graficamente, ma senza ottenere
delle immagini utili dal punto di vista diagnostico. Recentemente stata elaborata una valutazione
dell'elasticit tissutale secondo un codice cromatico che pu darci un'idea quali-/quantitativa della
consistenza del tessuto.
La scala cromatica d un'idea della consistenza: tessuti rigidi (poco elastici) in blu-azzurro, tessuti via via pi
elastici in giallo-rosso.
**I tessuti neoplastici della mammella sono pi rigidi poich la reazione desmoplastica che li circonda li
rende pi duri. I fibroadenomi, o le cisti, sono composti da tessuto pi elastico e comprimibile.
Esistono poi innovazioni tecniche per la valutazione vascolare in 3D. [da slide:HD-flow informazioni sul
flusso lento; simile al power-Doppler ma con elevata risoluzione spaziale e con informazioni sulla direzione
del flusso]
Glass Body Rendering Permette la contemporanea rappresentazione 3D del flusso ematico e
dellarchitettura strutturale.
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INDICAZIONI ALLECOGRAFIA
Neonatologia
Encefalo (cranio non ancora completo, cosa che consente di vedere molto bene lencefalo per via
transfontanellare)
Malformazioni
Urgenze (anche polmonari)
Vantaggi: bambino ha dimensioni piccole e non si usano radiazioni ionizzanti.
Pediatria
Metodo di scelta nella diagnostica della gran parte delle patologie pediatriche. Dopo la saldatura delle
fontanelle, per, la valutazione dellencefalo mediante ecografia risulta difficoltosa RM esame di primo
livello nella diagnostica delle patologie neurologiche.
Oculistica
Per lo studio dellocchio e della porzione retro-bulbare.
Neurologia
Distretto extracranico: valutazione dei vasi epiaortici.
Distretto intracranico: sonde transcraniche che si utilizzano attraverso la squama del temporale
(parte del cranio pi sottile) per vedere i vasi del poligono di Willis. Oggi, inoltre, si ha una visione
piuttosto valida dei vasi intracranici mediante ecografia soprattutto grazie allimpiego dei mezzi di
contrasto.
Cardiologia
Lecocardiografia.
Senologia
Complemento naturale alla mammografia.
Endocrinologia
Indagine principale nello studio della tiroide, ghiandola superficiale e facilmente accessibile, e ha scalzato il
ruolo di indagine di primo livello della scintigrafia. Rispetto a questultima, infatti, lecografia non impiega
radiazioni ionizzanti, molto pi informativa, guida la citologia e le tecniche bioptiche.
Medicina interna
Patologia del fegato, dei reni, la patologia toracica.. abbraccia quindi un po tutte le branche.
Otorinolaringoiatria
Un tempo, per lo studio delle ghiandole salivari si effettuava la scialografia, metodica radiografica che
necessitava dellintroduzione di mezzo di contrasto nel dotto di Stenone o nel dotto di Wharton. Questa
tecnica scomparsa con lecografia, che vede in maniera meno invasiva, pi rapida e pi informativa le
ghiandole salivari.
Lindagine ecografica utile anche per lo studio delle linfoghiandole del collo.
Ginecologia e ostetricia
Gravidanza.
D un apporto fondamentale in tutti i trimestri:
1 trimestre mancato accrescimento, aborto interno.
Successivi valutazione dellaccrescimento e della morfologia fetale, individuazione di
malformazioni..
Nefrologia e Urologia
Reni, vescica, prostata..
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Chirurgia generale
Abbraccia svariati ambiti (dal fegato allapparato digerente..)
Dermatologia
Per valutare lo spessore delle lesioni cutanee (melanoma o altri tumori cutanei..)
Ortopedia
Pu evidenziare interruzioni dellosso, differenzia la natura della frattura (es. sostituzione del tessuto osseo
da parte di una metastasi).
Mediante eco ed eco doppler si pu procedere alla valutazione del callo osseo: se valido, se
vascolarizzato, se sta effettivamente funzionando o no..
Studio dei muscoli e delle articolazioni: in caso di dolore muscolare negli atleti per vedere che non vi siano
sfilacciature, strappi muscolari.
Vascolare
Studio di tutti i vasi, dai superficiali ai profondi.
Ecografia interventistica o operativa
Branca della radiologia interventistica, sia diagnostica si terapeutica.
IMMAGINI ECOGRAFICHE
Encefalo neonatale visto attraverso le fontanelle in
sezione coronale: le immagini ecogene sono i
ventricoli cerebrali, poco espansi nel neonato.
90
91
Ecocardio
Arteria femorale: c una biforcazione, ma il flusso completamente
diverso rispetto alle carotidi, poich si tratta di vasi che irrorano
territori ad alta resistenza a riposo. Ci significa che, quando il
soggetto a riposo, i muscoli hanno l80% del loro territorio vascolare
chiuso, quindi il flusso dopo la sistole, trovandosi di fronte a una
grande resistenza, presenta un breve periodo di inversione; a questo
segue un nuovo aumento in virt del ritorno elastico, poi silenzio
acustico, e infine sopraggiunge una nuova sistole. Se a questa persona
facciamo fare uno sforzo fisico(es. correre per 10-15 min) e
rieseguiamo lecografia, vedremo tutto un altro quadro, poich si
apriranno i vasi dei muscoli e comparir un flusso a minor resistenza.
92
Pancreas. Organo situato in profondit e pu essere mascherato dal gas presente nello stomaco o nel colon
trasverso ( studiando il paziente in piedi, il colon torna in basso, laria presente nello stomaco sale in alto,
a livello del fondo
do gastrico, mentre il liquido gastrico scende verso lantro, consentendo di creare una
finestra acustica per lo studio del pancreas).
pancreas Eco comunque la prima indagine nella diagnostica delle
patologie pancreatiche.
Ginecologia.
Lapproccio ecografico: transaddominale
ransaddominale e transvaginale (vantaggio: possibilit di utilizzare sonde a
maggior frequenza e di vedere le strutture da vicino, senza dover distendere la vescica, condizione invece
indispensabile nellapproccio trans addominale per allontanare le anse intestinali).
i
Utero.. laspetto ecografico cambia radicalmente a seconda delle fasi, quindi mediante lecografia
possibile anche individuare disturbi funzionali dellapparato genitale femminile.
Pu evidenziare la presenza di un fibroma uterino:
uterino la patologia
ologia dellutero pi frequente, che colpisce il
50% delle donne di et superiore ai 35 anni.
Cisti dellendometrio:: nei casi di iperplasia ghiandolare cistica.
Malformazioni uterine. Il 3D riesce a mettere in evidenza
malformazioni come lutero
utero setto
set
o lutero bicorne
(doppio). Lecografia normale pu mostrare due endometri
con un grosso setto di parenchima interposto, oppure, se
doppio anche il miometrio, due corpi uterini. Talvolta
possono esservi anche due colli (utero
(
bicorne bicolle),
talvoltaa due vagine (rari). Oggi lECO e la RMN sono
particolarmente performanti nellidentificare queste
malformazioni.
Consente
nsente di fare diagnosi anche di malformazioni cardiache. Si usa anche nel sospetto della trisomia 21
mediante la rilevazione dello spessore della traslucenza nucale,
nucale, che nella sindrome di
Down aumentato.
Nefrologia. reni visti
ti in sagittale: forma ovoidale (il paziente posto supino, con la
testa a sinistra e i piedi a destra), il parenchima scuro, mentre il seno pielico
ecogeno, bianco, anche per la presenza dei vasi.
Col color doppler: diagnostica differenziale delle lesioni
lesioni renali: in caso di trauma o
infarto, ad esempio, vi sar una ridotta vascolarizzazione in quel punto, mentre, se vi
una neoplasia, vedremo una maggiore vascolarizzazione.
I vasi renali, per, non sempre si vedono bene: mentre in soggetti giovani e magri sono ben visibili, in
pazienti anziani, robusti e meteorici ci risulta pi difficoltoso, soprattutto per quanto riguarda larteria
renale.
Urologia
Ureteri:: non si studiano bene alleco poich decorrono nel retroperitoneo e davanti hanno le
anse intestinali; si vedono solo nel tratto prossimale, vicino al rene, e nel tratto distale, vicino
alla vescica.
Vescica.. Distesa dallurina, si vede molto bene allecografia;
lanecogenicit di una vescica ripiena di urina permette di
mettere ben in evidenzaa alleco la presenza di masse
aggettanti nel lume vescicale.
I tumori vescicali (v. immagine a fianco) si possono vedere con sensibilit
molto elevata, tanto che, in caso di ematuria franca (urine rosse), dovuta
per la maggior parte a patologia bassa (>50% dei casi di ematuria
dovuto a problematiche vescico-uretrali),
uretrali), c indicazione alleco vescicale.
Prostata.. con sonde trans-rettali:
trans
ve ne sono di vario tipo e
consentono di effettuare scansioni diverse (assiali, sagittali..).
scansione sagittale
sagitta (la testa del paziente a sx,, il dorso e il retto sono in
alto). Dal retto si vede la parte posteriore della prostata: ha una morfologia
triangolare con apice rivolto verso luretra, quindi verso il diaframma
urogenitale.
Ortopedia
Cuffia dei rotatori:: complesso dei muscoli e tendini della spalla. Si
studia bene con lecografia.
Limmagine ecogena losso corticale della testa dellomero.
95
96
SVANTAGGI
Barriere acustiche: osso, aria*
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MEZZI DI CONTRASTO
Tutte le sostanze impiegate per modificare (migliorandolo) il contrasto naturale dellimmagine
diagnostica ottenuta tramite interazione del corpo umano con radiazioni ionizzanti, campi magnetici e
ultrasuoni.
Contrasto: differenza di densit dei tessuti attraversati dalla radiazione (diverso assorbimento).
Il contrasto presente allinterno dellorganismo in condizioni normali o patologiche spesso non sufficiente
per consentirci di individuare i tessuti patologici.
Quando non si usa un mdc: esame diretto.
Le indagini che prevedono lutilizzo di mdc sono metodiche, da non confondere con la tecnica che il tipo
di energia/strumento usato.
I mdc si possono usare in radiologia, risonanza magnetica ed ecografia.
1) Rx:
trasparenti:
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IN RADIOLOGIA:
1) TRASPARENTI: aria, CO2, O2, metilcellulosa, PEG
Per il tubo digerente.
Laria pu essere insufflata per via retrograda in esami a doppio mdc (in fase di declino
grazie alla sostituzione da parte dei corrispettivi TC). Laria non valida quanto la CO2 perch
questa assorbita rapidamente dalla mucosa intestinale e viene sciolta rapidamente nel sangue
meno disagio per il pz, invece laria pu indurre un blocco della peristalsi.
CO2 a livello gastrico anche per bocca attraverso delle polveri effervescenti (miscela di acido
citrico e bicarbonato di sodio). Si usava per esami a doppio contrasto, ma stata sostituita
dallendoscopia.
Studio delle prime vie, soprattutto lesofago con stenosi insondabili da parte dellendoscopio.
Fistole dovute a neoplasie, traumi, flogosi, iatrogene (post-intervento chirurgico). Per si usano
i mdc iodati.
Studio del tenue, anche se oggi si usano le capsule endoscopiche
Problemi dellesame contrastografico per il tenue:
riuscire a distendere lintestino tenue
per un tempo sufficientemente lungo da riuscire a visualizzarlo
usare strumenti che non creino danni
Mdc trasparente ma non gassoso metilcellulosa (un po irritante, non si da per bocca perch
servirebbero quantit troppo elevate, quindi con sondino naso-gastrico o meglio nasoduodenale) o PEG che non vengono assorbiti dallintestino. Creano una situazione favorevole
per lo studio in TC e anche in RM, hanno comportamento di segnale simile a quello dellacqua.
Studio delle vie urinarie (cistografia gassosa in TC), ma si preferiscono studi dinamici.
2) OPACHI: baritati, iodati
solfato di bario: sempre meno, poco costoso e non assorbito dalle mucose, ma tossico se
viene a contatto con vasi e sierose (evitare in sospetta perforazione del viscere): embolie
mortali. Spesso usato in associazione con mdc trasparente.
iodati ( latomo di iodio che conferisce la densit):
a) liposolubili
Si usavano per la linfoadenografia (isolando un linfatico dal dorso del piede). Permetteva di
vedere i vasi linfatici dallinguine fino ai vasi iliaci esterni comuni, lombo aortici, dotto toracico.
Non si usa pi.
Uso associato ad un chemioterapico e ad un agente embolizzante a livello epatico: i mdc
liposolubili hanno la prerogativa di uscire dal territorio vascolare quando i vasi sono alterati
(cosa che avviene nel tumore) e quindi c un passaggio allinterstizio tubulare, dove si
fermano; qui devono essere smaltiti dai macrofagi, di cui quelli lipofagici sono poco presenti a
livello tumorale. Quindi il mdc liposolubile resta per molto tempo nellinterstizio epatico e
questo sistema serviva per marcare bene lepatocarcinoma.
Per lungo tempo stata usata questa tecnica di TC lipiodolata associata alla CET (Chemio
Embolizzazione Transarteriosa) perch era molto efficace nel marcare lepatocarcinoma
permettendo di evidenziare il numero di noduli, ma questo in epoca pre-TC spirale e
soprattutto pre-TC multislice.
Il processo consisteva in:
o lipiodol iniettato nellarteria epatica per marcare
o chemioterapico per curare
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100
FUNZIONAMENTO:
sono mdc idrosolubili, organici, eliminati con le urine per filtrazione glomerulare al 99% e per l1% per altre
viee (tubulare, salivare, intestinale, biliare) abbastanza rapidamente (quasi tutto in 24 ore).
Iniettandolo in vena periferica, in un pz ben idratato,
idratato compare dopo 3' nei calici renali e dopo 5' in
vescica.
Nel sangue: una parte filtrata, una si distribuisce
distribuisce ai tessuti, tra cui possiamo distinguere quelli pi
perfusi e meno perfusi. Cervello, cuore, fegato, rene, milza sono sempre ben perfusi; muscoli, intestino a
riposo sono poco perfusi.
101
Il mdc non resta nel sangue ma passa nei tessuti per motivi di pressione osmotica: la parete vasale
permeabile al mdc, che va a localizzarsi soprattutto nello spazio interstiziale (molto poco va nelle cellule).
Per questo sono chiamati organo-iodati o interstiziali.
Il passaggio sangue-interstizio non unilaterale, perch nel momento in cui la pressione osmotica
inverte il suo gradiente (col calare della concentrazione del mdc nel sangue, perch inizia ad essere
eliminato con le urine) il mdc torna dallinterstizio al sangue.
FASE 1 - WASH IN:
40 gr di I in soluzione vengono iniettati in vena in un certo tempo.
es. 100 mL al 40% a 4 mL/sec, quindi in 25 sec. Al 26esimo secondo non iniettiamo pi mdc e
questo inizia a diluirsi nel torrente circolatorio. Arriva al glomerulo in circa 20-30'' e si diluisce nel sangue
perch comincia ad essere eliminato. Si crea un gradiente perch nellinterstizio la concentrazione ancora
zero, quindi il mdc inizia a passare dal sangue allinterstizio fino al raggiungimento della fase successiva.
FASE 2 - EQUILIBRIO: parit di gradiente tra interstizio e sangue. Non c pi passaggio, fino a che si inverte
nuovamente il gradiente e si passa alla terza fase.
FASE 3 - WASH OUT: passaggio inverso interstizio- sangue.
Le tempistiche di queste fasi sono regolate da:
velocit del sangue
pompa cardiaca
dimensioni e rigidit dei vasi
patologia (tumori si comportano diversamente dai tessuti sani: i vasi sono incompleti e non c
circolo capillare, spesso ci sono cortocircuiti tra arterie afferenti e vene efferenti) rapido
wash-in e wash-out.
VIE DI SOMMINISTRAZIONE
tubo digerente (per os, clisma opaco) non pi (?????????????????????)
trachea-bronchi: broncografia
utero-tube: isterosalpingografia, poich la capacit di risoluzione della radiologia nel vedere le
tube difficilmente superabile; esistono metodi alternativi ma non cos validi.
vescica-uretra: uretrocistografia e cistografia, forse rimane lunico mezzo per vedere bene il
reflusso vescico-ureterale, perch per capire se lurina dalla vescica torna indietro negli ureteri
bisogna avere la sicurezza che il mdc sia sopra la. Ci sono anche metodiche raggio-topiche che si
utilizzano per avere una visione a meno dose anche se pi grossolana.
vagina: colpografia, indicazioni molto rare in malformazioni.
colangiografia retrograda e Wirsungrafia retrograda sono ancora metodiche esistenti, perch
sono metodiche miste endoscopico-radiologiche, ed oltre ad essere diagnostiche sono anche
terapeutiche. Si usa il mdc idrosolubile.
scialografia (studio dotti salivari): quasi in disuso; era la visualizzazione del dotto di Stenone
con mdc per diagnosi di anomalie dei dotti salivari (la pi comune la calcolosi salivare); sono
facilmente identificabili in ecografia o TC.
Fistolografia: ha ancora unindicazione, anche se la visualizzazione delle fistole anali
attualmente ottenuta anche con RM e TC.Per talvolta per visualizzare un tramite anche a
livello intrachirurgico si pu ricorrere alla fistolografia.
cistigrafia, ovunque si trovino le cisti, non si usa pi perch stata superata da ecografia, TC e
RM.
Ascessografia (non pi) ???????????
artrografia della spalla; si possono effettuare anche quelle di polso, caviglia, anca, ginocchio,
ma se ne sente poco la necessit perch si studiano benissimo in RM. Molto invasiva.
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Linfoadenografia
Delle cavit pleuriche, peritoneale, retroperitoneale (in disuso)
pz con emuntori ostruiti (es. pz con tumore della prostata che ha infiltrato entrambi gli sbocchi
ureterali o pz con tumore dellovaio o dellutero che ha infiltrato gli ureteri pelvici o pz con un
linfoma aggressivo che abbia compresso gli ureteri) e che quindi va in insufficienza renale ostruttiva
o post-renale bisogna eliminare lostruzione chirurgicamente oppure tramite lintroduzione di un
catetere nelluretere.
pielografia transcutanea: accedere alla pelvi renale, cosa che si fa per via percutanea lombare con
guida ecografica o radiologica. Una volta che lago/cannula stato introdotto nella via escretrice
attraverso il parenchima renale (non si punge direttamente la pelvi perch lurina potrebbe uscire
nel retroperitoneo determinando un urinoma) si pungono il calice e la pelvi e si ottiene lurina, poi
si introduce il mdc per visualizzare il sistema escretore e procedere al cateterismo:.
pielografia retrograda: mdc introdotto per via cistoscopica.
Ostruzione delle vie biliari con ittero ingravescente. Non si riesce per via endoscopica ad
incannulare il coledoco e a detendere la via biliare: bisogna passare per la via epatica
(colangiografia transepatica) si punge il fegato di solito sullascellare media, introducendo un
ago fino ad impattare con le vie biliari, poi si introduce il mdc per opacizzare lalbero biliare.
Si pu visualizzare la via biliare o durante lintervento chirurgico (colangiografia intraoperatoria) o
dopo (colangiografia transcatetere).
opacizzazione del liquor: non pi utilizzata perch stata ampiamente superata dalla RM.
(venticolografia, cisternografia).
Deferentovescicolografia:introduzione di un mdc per visualizzare dotto deferente, vescichette
seminali e dotto eiaculatore per ricercare problemi ostruttivi in caso di infertilit con una
produzione di spermatogoni normale (risultante da una biopsia testicolare). Al fine di intervenire
poi chirurgicamente per ristabilire la perviet delle vie seminali.
Urografia: ampiamente utilizzata dal 1927-30 al 2000, ma con lintroduzione della TC multislice
praticamente superata.
tecniche per lopacizzazione della bile non sono pi utilizzate (colangiocolecistografia).
Angiografia: si divide in arteriografia e flebografia; tutt'ora utilizzata preferenzialmente a scopo
terapeutico oppure come secondo livello di diagnosi, ad eccezione della coronarografia, anche se ci
sono nuove tecniche di angio-TC che tendono a prendere il sopravvento nei casi in cui la
sintomatologia non sia particolarmente acuta.
Opacizzazione dei tessuti: TBO: consente di vedere vasi, tessuti e secreti; tecnica che sfrutta meglio
i mdc idrosolubili.
**i mdc sono farmaci la cui concentrazione pu raggiungere valori anche molto elevati prima di avere delle
tossicit (ad esempio nelle angiografie si raggiungono dosi molto alte).
Fattori predisponenti:
Precedenti reazioni avverse;
Storia di asma o broncospasmo;
Storia di allergia o atopia;
Malattie cardiache;
Disidratazione (sembra infatti che una normale idratazione o addirittura una iperidratazione possa
ridurre gli effetti della reazione da ipersensibilit, probabilmente perch favorisce leliminazione del
farmaco);
Condizioni ematologiche e metaboliche (anemia falciforme, pazienti con trombofilia come i
policitemici, pazienti con mieloma multiplo, pazienti con feocromocitoma)
Insufficienza renale (il 60-70% degli aggravamenti della creatininemia in pazienti ospedalizzati, con
gi una patologia renale sottostante, sono dovuti allutilizzo di mezzi di contrasto);
Pazienti molto giovani o molto vecchi (nei neonati e negli anziani con comorbidit il mezzo di
contrasto devessere utilizzato solo in casi selezionati);
Soggetti ansiosi e apprensivi (vanno incontro soltanto a reazioni minori);
Farmaci antagonisti (betabloccanti, IL-2, aspirina, FANS)
La creatininemia dovrebbe essere misurata in ogni paziente diabetico trattato con biguanidi prima della
somministrazione del mezzo di contrasto, che tra laltro dovrebbe essere sempre a bassa osmolarit.
Se il livello sierico di creatinina normale, si pu fare lesame ma bisogna sospendere la
metformina, che pu essere ripresa 48h dopo lesecuzione se e solo se la funzionalit renale si mantiene su
buoni standard.
Se la funzione renale anormale o sconosciuta, il medico dovrebbe valutare rischi e benefici relativi
alla somministrazione del mezzo di contrasto e considerare eventuali altre tecniche di imaging.
**reazione avversa tardiva: occorre da 1 ora a 1 settimana dopo la somministrazione di un mdc.
Si possono avere molti sintomi tardivi, quali nausea, vomito, cefalea, dolori muscolari e scheletrici, febbre,
dei quali per molti non sono dovuti al mezzo di contrasto. Reazioni cutanee sono necessariamente
correlate al mezzo di contrasto e possono assomigliare a rash cutanei da farmaci; sono solitamente non
severe a autolimitanti.
Reazioni da ipersensibilit:
lievi, cutanee (prurito, orticaria, starnuti, sensazione di prurito alle labbra, alla lingua, agitazione,
rash cutanei), per le quali di solito non necessaria nessuna terapia;
moderate, di solito respiratorie (dispnea, broncospasmo, edema laringeo, cianosi; possono
diventare anche gravi), la terapia prevede la presenza dellanestesista, la somministrazione di
antistaminici, cortisonici, broncodilatatori, ossigeno e la respirazione assistita, lintubazione, la
tracheotomia;
gravi, con effetti cardiocircolatori che vanno dalla vasodilatazione periferica, ipotensione, allo
shock ipovolemico, arresto cardiaco, fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare; anche in questo
caso necessaria la presenza dellanestesista e serve sostenere il circolo, utilizzare il defibrillatore,
gli antiaritmici, il massaggio cardiaco.
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si introduce il mdc per e.v. in una vena del braccio (solitamente), mediamente 100 mL al 35-40%, ma in
realt andrebbe calcolata una dose che non superi i 2 grammi di iodio per chilo.
In circa 18-30'' il mdc arriva in aorta. Quindi se noi iniettiamo 100 mL mettendone 4 al secondo ci mettiamo
25 secondi, se iniettiamo 2 mL al secondo ci mettiamo 50 secondi.
Immaginando che il mdc formi una specie di bolo allinterno del nostro sistema circolatorio, la
grandezza di questo bolo varia in funzione del tempo di somministrazione.
Per cogliere la fase arteriosa bisogna tenersi tra i 18'' e i 40'', ma varia in ogni soggetto. C un
sistema di rilevamento della densit che vede il suo arrivo e cos si pu partire per lacquisizione di
immagini in fase arteriosa. Con i mezzi pi avanzati si pu avere unacquisizione precoce e poi una pi
tardiva sempre nellambito della fase arteriosa.
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Successivamente il bolo arriva nei parenchimi, dove andr per effetto osmotico nello spazio
extracellulare ma continuer anche a circolare nel sangue opacizzando le arterie. Nei sistemi a doppia
circolazione come il fegato arriva dalle arterie ma anche dal circolo portale, a cui arriva dopo circa 1'
rispetto alla via arteriosa per cogliere la fase portale si devono prendere le scansioni dopo circa 1'.
La gran parte del sangue al fegato arriva attraverso la via portale (circa il 75-80%), quindi la maggior
concentrazione di mdc a livello interstiziale epatico si avr nella fase immediatamente successiva a quella
portale.
Riassumendo:
- fase arteriosa precoce: 18-30 secondo
- fase arteriosa tardiva: 35-40 secondo
- fase portale: 60-70 secondo
- fase tardiva: 2-3 minuto
TC a livello epatico:
acquisizione DIRETTA, prima dellintroduzione del mdc
La capsula del tumore il parenchima epatico compresso dal tumore stesso. Solitamente un segno
presente in epatocarcinoma, adenoma, non in iperplasia nodulare focale, quindi orientativo.
wash in, wash out, capsula: segno patognomonico tipico dellepatocarcinoma (diverso dalle metastasi).
La concentrazione del mdc in aorta si ridotta mentre in cava aumentata.
Nei reni c pi equilibrio tra midollare (a cui il mdc arrivato per via tubulare) e corticale. In una
fase ancora pi tardiva sar la midollare ad essere pi evidente tra le due perch il tubulo renale assorbe
lacqua e concentra ulteriormente il mdc.
La vena mesenterica superiore pi densa dellarteria, anche se non raggiunge mai i livelli di
densit assoluta dellarteria.
Per zone o lesioni molto vascolarizzate in fase arteriosa precoce.
Per capire in che fase ci si trova basta guardare il grado di densit dellaorta, che in fase precoce
iperdensa.
Siamo a livello della cupola epatica, tutto il nero dietro al
fegato la base toracica.
La struttura davanti allaorta bucata al centro lesofago,
e la parte scura al centro rappresenta laria.
In fase arteriosa precoce si vede unopacit a livello
epatico che successivamente non si vede pi.
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FEGATO
Indicazioni allo studio radiologico (tc, ecografia e rm) del fegato
epatomegalia (indicativa di unepatopatia acuta o cronica);
esami di laboratorio alterati che suggeriscono epatopatia acuta o cronica;
follow up di epatopatia;
stadiazione di neoplasie primitive epatiche (hcc o colangiocarcinoma centrale) o secondarie (conta
delle metastasi da una neoplasia extraepatica; le metastasi sono i tumori pi frequenti nel fegato);
traumi addominali;
road map: mappatura di strutture anatomiche importanti per il planning chirurgico. Si fa
mappatura delle strutture vascolari e dellanatomia biliare per vedere varianti anatomiche; viene
usata soprattutto per il trapianto di fegato, in particolare da vivente.
METODICHE
Esami propriamente radiologici (diretto delladdome, TC ed angiografia)
Esami pararadiologici, che non usano raggi X sul paziente (ecografia, RM e medicina nucleare).
I pi utilizzati sono TC e RM.
Esami endoscopici: visione diretta delle lesioni e possono avere una guida radiologica (laparoscopia
esplorativa ed ecografia intraoperatoria).
Esami bioptici: per via laparoscopica o sotto guida di imaging con ecografia soprattutto, TC o raramente RM
(perch bisogna usare attrezzature amagnetiche e lesecuzione molto lunga e complessa).
2). Ecografia
-Metodica di primo livello per lo studio del fegato
-Nellimmagine di tessuto normale si vede un tappeto di fini echi stipati in maniera omogenea. Limmagine
ecografica caratteristica.
-Si devono usare delle sonde a basse frequenze (maggiore capacit di penetrazione) sonda Convex, che
emette un fascio con in campo di vista convesso, tra 3.5 e 5 MHz.
-Approccio: sottocostale destro o intersternale destro, pi altre modalit meno usate.
Lapproccio intercostale viene usato se c un ostacolo allesecuzione fisica dellecografia per la
costituzione fisica del paziente (persona grassa o meteorismo intestinale); tuttavia non ottimale perch
poco panoramico ed possibile non vedere il fegato intero.
-A paziente supino (anche se poi si pu cambiare la posizione).
Limiti dellecografia
Obesit difficile trovare una finestra acustica e la quantit di adipe sottocute attenua il passaggio delle
onde, con fenomeni di assorbimento.
Meteorismo (soprattutto del colon trasverso o del piccolo intestino in ipocondrio destro): laria riflette gli
ultrasuoni e crea uno sbarramento al passaggio degli ultrasuoni verso il fegato. Spesso si preme molto
con la sonda per crearsi una finestra acustica tra le anse dellintestino.
Steatosi marcata: "fegato brillante". In steatosi avviene un grande assorbimento degli ultrasuoni a causa
del grasso epatico e non si vedono bene le regioni pi profonde.
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Paziente scarsamente collaborante: il paziente deve offrire una collaborazione respiratoria. Con unapnea
inspiratoria si pu vedere il fegato fermo e abbassato, fuori dallombra delle coste.
Lecografia deve sempre valutare i seguenti 5 parametri:
Dimensioni del fegato.
Profili epatici: il profilo normale regolare e netto; se ci sono alterazioni dei profili pu
esserci unepatopatia cronica (in fibrosi e cirrosi si formano noduli che possono alterare la
superficie e sporgere).
Ecostruttura: limmagine del fegato normale formata da echi di medio e basso livello
uniformemente distribuiti in un tappeto di echi regolari. Lecostruttura pu essere alterata
e sovvertita in maniera diffusa o focale.
Se c unalterazione diffusa presente unepatopatia acuta o cronica che coinvolge
tutto il fegato:
la steatosi e la fibrosi si caratterizzano per immagini pi brillanti (si
confronta con il rene),
nella cirrosi si perdono i fini echi regolari a favore di unimmagine con pattern
grossolano, fino a evidenziare vere nodularit.
Le lesioni focali si classificano in primitive e secondarie; bisogna capire se sono
benigne o maligne.
Parametri vascolari: si considera sempre la vena porta e i suoi principali rami intraepatici. In
casi specifici (es. trapianto di fegato) si studia anche larteria epatica e le vene
sopraepatiche.
Bisogna valutare perviet, calibro ed eventuali circoli collaterali (ad esempio nella
cavernomatosi portale data da trombosi della porta) usando anche il doppler.
Colecisti e vie biliari: dilatazioni, pneumobilia o calcoli.
Indicazioni allecografia:
-Epatopatie. In genere per la DX basta lesame clinico ; lecografia come primo esame si usa solo per
conferma in base a dimensioni, ecostruttura, ipertensione portale, ecc.
Ruolo fondamentale nel follow up, per vedere se ci sono nuove lesioni o trasformazioni maligne (es: HCC
su cirrosi).
-Ipertensione portale: conferma la clinica di ipertensione portale con lecocolor-doppler.
-Lesioni focali epatiche: per la diagnosi oppure come un esame di primo livello a cui, in casi dubbi, segue TC
o RM. Lecografia individua bene le lesioni, ma ha pi difficolt a caratterizzarle.
-Manovre intervenzionali: come guida per biopsie o trattamenti loco regionali (alcolizzazione,
termoablazione, aspirazione di cisti, ecc.). Non sempre le lesioni sono visibili ecograficamente.
3). TC
-TC multistrato (almeno dai 4 strati in su; lideale dai 16);
permette lesecuzione di uno studio dinamico (o multifasico), con buona individuazione e
caratterizzazione delle lesioni.
-Dato che pi diffusa ed economica della RM, la TC lesame di secondo livello (o terzo) dopo lecografia
per lapprofondimento diagnostico di una lesione focale epatica dubbia o per escludere lhcc (con wash-in e
wash-out).
-Molto riproducibile (poco operatore-dipendente), panoramico (esplora lintero fegato) e permette luso di
mdc, con visione migliore delle lesioni e caratterizzazioni vicine alla realt.
-Svantaggi:
dose, che deve essere il pi possibile limitata,
non si dovrebbe usare per i pazienti giovani. Per problemi di radioprotezione nei pazienti giovani
preferibile utilizzare come indagine di secondo livello la RM, soprattutto se bisogna seguire la
lesione nel tempo.
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4). RM
Sostanzialmente oggi si d per scontato, sia nellopinione medica comune sia in base ai risultati degli studi
scientifici, che la risonanza magnetica sia la metodica pi sensibile e specifica nella diagnosi delle lesioni
focali epatiche
Metodica di imaging che ha la pi alta risoluzione di contrasto intrinseca;
Versatilit, cio disponibilit di diversi tipi di MdC dedicati allo studio del fegato, in particolar
modo i cosiddetti MdC epatospecifici che non hanno un equivalente in TC.
Caratteristiche
Esame di secondo-terzo livello (pu sostituire TC)
Metodica di terzo livello che di solito viene, nella progressione dell'analisi di una lesione focale, dopo
lecografia e dopo la TC perch laccesso pi difficile ed i tempi sono pi lunghi, ed inoltre un esame nel
complesso pi costoso.
Pu sostituire la TC, cio si usa la RM come secondo livello diagnostico quando ci sono problematiche di
radioesposizione di pazienti (pz giovani che devono caratterizzare una lesione focale e magari controllarla
nel tempo). Non esiste una soglia precisa di et in cui si preferisca la risonanza alla TC, si ragiona piuttosto
in base alla storia del paziente, alle sue caratteristiche e alla storia clinica nel complesso.
Consente analisi morfostrutturale pi dettagliata rispetto ad ECO e TC
La risonanza permette di:
individuare in media pi lesioni, e pi piccole rispetto alla TC, per la sua maggiore risoluzione di
contrasto e per lefficacia dei MdC epatospecifici
caratterizzare meglio che in TC le lesioni.
La risonanza d informazioni su:
architettura istopatologica della lesione.
entit e tipologia della vascolarizzazione
presenza di particolari costituenti (caratterizzazione tissutale) come grasso, glicogeno, ferro, rame,
in alcune lesioni focali epatiche:
o molti epatocarcinomi, specialmente quelli meglio differenziati, presentano quantit pi o
meno abbondanti di grasso nel loro contesto, ed esistono sequenze specifiche per
lidentificazione di grasso, in RM, che fanno parte della routine dellacquisizione.
o altre lesioni che contengono grasso sono ad esempio alcune varianti istopatologiche degli
adenomi; c in questo momento una grande revisione istopatologica delle caratteristiche
degli adenomi epatocellulari ed stata identificata una variante che come caratteristica
fondamentale ha la presenza di molto grasso: sono lesioni che hanno una grande evidenza
in RM.
o ci pu essere laccumulo di grasso in alcune lesioni, es i noduli di rigenerazione fegato
cirrotico con tendenza alla displasia
o ferro, rame, nei noduli di rigenerazione del fegato cirrotico, in particolar modo i noduli di
ferro siderotici e sono tipicamente caratterizzabili in risonanza magnetica.
Ruolo
Valutazione lesioni focali epatiche grazie a:
miglioramento apparecchi (campi magnetici da 1-1,5T)
introduzione sequenze rapide (minori artefatti da movimento)
impiego MdC paramagnetici e super-paramagnetici
Il ruolo oggi estremamente importante, possiamo dire che la RM oggi, considerate le sue relative
difficolt di accesso, la metodica problem solving per eccellenza nella caratterizzazione delle lesioni focali
epatiche. Problem solving vuol dire che a un certo punto in medicina deve arrivare una procedura
diagnostica che tagli la testa al toro e risolva un dubbio clinico che si trascinato per un po di tempo. La
RM ha tutte le caratteristiche per fare questo.
112
Indicazioni
Risoluzione di dubbi diagnostici
Per la patologia focale:
identificazione
caratterizzazione
stadiazione
follow-up
6). ANGIOGRAFIA
Con cateterizzazione selettiva della. epatica o addirittura super selettiva, si entra con cateteri pi piccoli,
nel ramo destro o sinistro in rami segmentali dellarteria stessa.
Ruolo diagnostico praticamente azzerato.
Indicazioni
[epatocarcinoma: in passato per dimostrare la ipervascolarit di lesioni nodulari in un fegato cirrotico si
faceva langiografia. Oggi non ha alcun senso dal punto di vista diagnostico].
Lunica applicazione diagnostica reale: misurazioni dei valori pressori portali, nel caso
dellipertensione portale, anche se esistono al momento e si stanno studiando alcuni sistemi di TC o
RM per calcolare la pressione portale.
In ambito interventistico: procedure di chemio embolizzazione delle lesioni (embolizzazione o
chemio embolizzazione): assieme al chemioterapico si inietta un mezzo di contrasto liposolubile
(Lipiodol) che si distribuisce nelle lesioni ipervascolari e, dopo una ventina di giorni, si fa la TC di
controllo per verificare dove e come si sia distribuito e verificare che la terapia sia stata efficace.
7). BIOPSIA
Quando le lesioni focali non trovano una definita caratterizzazione. Esistono diverse linee guida su come e
quando fare la biopsia per lesioni che rimangono indeterminate allimaging.
Effettuata con dispositivi a pistola, si usa un ago centimetrato tipo Tru-Cut.
Tipi di guida:
Ecografia (la pi utilizzata),
TC
RM
Nel caso della biopsia eco guidata, non tutte le lesioni sono biopsiabili; possono limitare laccesso:
Visibilit:
o riconoscere esattamente quale sia il nodulo - che presenta con caratteristiche sospette alla
TC o alla risonanza - quando si mette la sonda su un fegato che completamente
disseminato di noduli;
o lesioni non visibili alleco, perch centrali;
o lesioni molto piccole: difficile biopsiare lesioni di 5-7 mm. (In radiologia in generale
definiamo piccolo tutto ci che sotto il cm di diametro)
Sede anatomica: sedi del fegato pi profonde meno facilmente accessibili.
Indicazioni
113
Lesioni atipiche (benigne e non) che rimangono dubbie nonostante un iter di imaging complesso; di
volta in volta bisognerebbe decidere in base al rischio clinico teorico che queste lesioni siano
effettivamente maligne.
Metastasi (soprattutto quando il tumore primitivo sia ignoto od
o incerto): per caratterizzare
listotipo ed identificare lorgano di origine.
Ogni qual volta si ponga lindicazione allintervento chirurgico e il risultato della biopsia potrebbe
modificare latteggiamento terapeutico.
Complicanze
Dolore
Infezioni
Emorragia (da 0,4 al 5,1%)
Disseminazione peritoneale e quindi diffusione (seeding)
Metastatica
o lungo il tragitto dellago
o nel rivolo di sangue
che possono essere pi accentuate nei pazienti defedati e nei cirrotici
ALGORITMI DIAGNOSTICI
Ricerca di metastasi
asi epatiche in pz con diagnosi di tumore solido (anche non solido, spesso) primitivo noto.
eco negativa fino a tre lesioni TC o RM, pox anche con MdC epatospecifico per identificare anche le
lesioni pi piccole, che possono cambiare il destino del paziente
pazie
(uscita dei pz dai criteri chirurgici).
In base al risultato della TC e/o RM::
se negativi follow up, il paziente fino a prova contraria senza secondariet epatiche;
se > 3 lesioni terapia sistemica (non approccio chirugico);
se 3 lesioni:
o resezione
ne chirurgica con ecografia intraoperatoria, per essere sicuri che non ci siano lesioni
addizionali e per confermare la loro sede o le loro dimensioni;
o radiologia interventistica:
interventistica
ablazioni
zioni a radiofrequenza, crioablazione,
ecc.
Questi criteri ultimamente sono
s
cambiati
e sono in questo momento fonte di
grande dibattito, soprattutto in ambito
chirurgico. Ill limite delle 3 metastasi
oggi superabile grazie allavanzamento
delle tecniche chirurgiche e alla
possibilit di non fare pi grosse resezioni
epatiche ma di fare resezioni wedge.
Metastasi
etastasi non resecabili fino al 90% dei
casi terapie palliative; se invece sono
resecabili chirurgia con eventuale
supporto di CT neoadiuvante.
Alcuni chirurghi ritengono che le lesioni border-line
border
tra resecabile e non sarebbero:
> 4 metastasi,
metastasi sincrone,
positivit dei linfonodi,
114
metastasi a entrambi i lobi, in cui pi difficile la resezione perch bisogna sacrificare il fegato in
due sedi anatomiche diverse,
quelle che sono problematiche da un punto di vista di tecnica chirurgica, per esempio metastasi
vicine alle vene sovraepatiche o alla biforcazione portale (vicine= < 1 cm da strutture vascolari
importanti).
Epatocarcinoma (HCC), riaggiornato pochissimo tempo fa da American Association of Study of Liver Disease
(AASLD).
Queste linee guida partono
da una considerazione: i pz
cirrotici sono in
sorveglianza con l'ecografia.
Troviamo in un'ecografia
una lesione focale su fegato
cirrotico che non c'era
prima approfondimento.
a). Lesioni di diametro < 1
cm continuare con la
sorveglianza perch il tasso
di aggressivit bassissimo,
ogni 3 mesi invece che 6.
1. Se la lesione
nodulare rimane stabile si
ripete di nuovo l'ecografia
ogni 3 mesi finch non
dovessero mostrarsi
modificazioni del nodulo
2. Se dopo 3
mesi mostra una qualunque
modificazione nella
approfondimento diagnostico per capire e
e l'ecografia che conferma la presenza di alterazioni compatibili con epatomegalia (la steatosi e il fegato di
dimensioni aumentate).
Ci sono dei quadri pi atipici, come quelli in cui il fegato presenta una discreta disomogeneit
ecostrutturale, o una steatosi non omogenea nella sua distribuzione, ma forma degli aspetti irregolari (a
carta geografica) con aree di risparmio che sembrano quasi lesioni focali. Solo in casi del genere, in cui si
pone un dubbio diagnostico, si passa a un successivo approfondimento con TC o RM.
Se si trova una lesione focale Dipende dalla semeiotica della lesione: ce ne sono alcune di aspetto
ecografico tipico, quasi patognomonico.
metastasi
Se il pz oncologico si segue
quello che abbiamo detto prima;
Se il reperto occasionale
approfondimento TC e RM se non
risolutive: BX. A fare la differenza il
contesto clinico in cui l'esame
radiologico si deve porre.
C' riscontro incidentale relativamente
frequente nelle decadi giovani (2^-3^,
116
ma anche a volte ragazzini) di lesioni focali epatiche di natura epatocellulare benigne: l'adenoma
epatocellulare, di cui esistono diverse varianti istologiche, e l'iperplasia focale nodulare (INF), con
semeiotiche pi o meno tipiche in ecografia. Quando c' un sospetto di una di queste lesioni sempre si fa
l'approfondimento diagnostico di solito in TC, ma se il pz giovane si procede direttamente alla RM; poi si
imposta un follow-up imaging. Si ricorre alla biopsia raramente, quando la lesione ponga dei dubbi con
necessit di inquadramento clinico definitivo.
Tra le due, la lesione pi problematica che pi spesso si pone in diagnosi differenziale con lesioni maligne
l'adenoma, specialmente alcune varianti istologiche.
Oggi si tende a dire che se lesioni che assomigliano a un adenoma incorrono su fegato cirrotico, per
definizione sono HCC (quindi in generale non esiste l'adenoma su fegato cirrotico o epatopatico).
Di solito la RM pi adeguata della TC perch queste lesioni epatocellulari hanno un comportamento con i
mdc epatospecifici assolutamente tipico.
MALIGNE
Cisti
Tumori primitivi
Emangioma
Tumori secondari
LESIONI BENIGNE
CISTI
Le lesioni benigne pi frequenti. La maggior parte delle volte sono solitarie.
Il possibile riscontro di una cisti pu avere un significato patologico solo quando:
grandi dimensioni (10-15 cm), perch pu causare una sintomatologia da compressione di organi
adiacenti o complicarsi con emorragia, infezione, rottura;
nel contesto del fegato policistico, in cui di solito ci sono centinaia di cisti che pi o meno
ampiamente sovvertono la struttura del fegato. Si pu arrivare anche a quadri di compromissione
della funzione epatica. In questo caso, per, le cisti di solito non sono limitate al fegato, ma
esistono anche in ambito renale e pancreatico.
Comunque nella maggior parte dei casi sono incidentalomi.
Diverse teorie sulla loro formazione.
Cisti= formazione cava rivestita da epitelio con contenuto fluido (bile sostanzialmente); sono quindi cisti
uni- (o pi raramente pluri-)lobulate, delimitate da un singolo strato di cellule cuboidali di tipo duttale
(simile a quello dei dotti biliari) e probabilmente sono degli amartomi (piccole malformazioni di dotti
biliari). Si assume che siano congenite.
117
All'ecografia: lesioni anecogene delimitate da pareti esili e regolari (non gettoni solidi o irregolarit,
caratteristici di una neoplasia cistica, come cistoadenoma o cistoadenocarcinoma biliare), caratterizzate da
rinforzo di parete posteriore. Se sono cisti complicate cambia il loro contenuto, che diventa corpuscolato in
caso di emorragia, oppure se sono presenti gettoni solidi o setti interni che ci fanno pensare alla rara ma
possibile evenienza di lesioni non benigne, cambiano le caratteristiche eco..
Diagnostica differenziale:
Lesioni cistiche epatiche ad origine dai dotti biliari, come il cistoadenoma e il cistoadenocarcinoma
biliare;
Cisti da Echinococco, che per solitamente hanno un aspetto pi complesso perch contengono le
membrane proligere del parassita, che sono di solito sepimentate, multilobulate, con all'interno
uno o pi noduli di aspetto solido calcifico, quindi solitamente non hanno aspetto omogeneo
caratteristico della cisti semplice.
Metastasi cistiche (rare);
Alterazioni delle vie biliari: malattia di Caroli, patologia congenita in cui c' una dilatazione cistica
delle vie biliari. Queste cisti sono pi o meno grandi, hanno un aspetto pi ramificato, pi sacculare
che rotondeggiante e ben delimitato.
Immagine ecografica di una cisti idatidea, in cui il contenuto non
perfettamente anecogeno: setto interno e margini abbastanza sfumati. Qui
la clinica pu aiutare, il paziente pu avere eosinofilia e aver fatto viaggi
all'estero.
TC: lesioni rotondeggianti a margini netti, ipodense rispetto al circostante parenchima epatico: contenendo
bile, fluida, presenteranno un'attenuazione in unit Hounsfield decisamente minore (0-20 HU) rispetto a
quella del parenchima circostante (40-50 HU). Non assumono MdC, quindi non modificano la loro
ipodensit durante lo studio dinamico, ed hanno un'attenuazione "liquida o sovraliquida" [attenuazione
liquida= densit zero, ma trattandosi di fluidi biologici e non di acqua distillata, c' pur sempre in
sospensione qualcosa, quindi la densit pu essere un po' pi elevata: fino a 20 HU
contenuto
sovraliquido]. Le cisti inferiori a 1 cm di diametro possono dar luogo ad un artefatto tipico, l'"effetto
volume parziale": in lesioni poco cospicue, la netta ipodensit pu apparire un pochino pi sfumata, pi
vicina alle HU del parenchima che a qualcosa di francamente liquido e ci pu essere problema di DD con
piccole metastasi (piccolo in radiologia= qualsiasi lesione <1 cm) nell'ambito di un paziente
oncologico successiva RM di approfondimento diagnostico.
(Per futuri radiologi, esiste un fenomeno per lesioni piccole detto pseudoenhancement: cio quando tutto il
parenchima "enhanca" attorno pu mascherare in parte le lesioni piccole)
RM: lesioni ben circoscritte, senza parete; continuano a non prendere mdc ed hanno un caratteristico
segnale, che si avvicina all'acqua: sono lesioni molto ipointense in T1 e molto iperintense in T2 (stesso
segnale in vescica e nel liquor).
Finch non affliggono la funzione epatica e non danno sintomatologia, non c' necessit di intervento.
118
EMANGIOMA
EPIDEMIOLOGIA:
P nella popolazione generale fino al 20%.
F:M di 5:1;
caratterizza tutte le et, ma particolarmente tipico delle donne in post-menopausa.
CLINICA:
Nel 99% dei casi asintomatico (incidentaloma).
Pu essere un problema clinico quando grande (in radiologia si tende a parlare di grande sopra i 3 cm, ma
un angioma potenzialmente pericoloso intorno ai 10-15 cm) e sostituisce ampi settori di fegato
SINTOMATOLOGIA DI TIPO ESPANSIVO per compressione delle strutture adiacenti:
dolore addominale,
nausea,
vomito
o pu COMPLICARSI con:
emorragia, complicanza pi temibile perch pu dare emoperitoneo.
rottura,
trombosi.
Dal punto di vista anatomo-patologico l'emangioma una malformazione di tipo vascolare: lesione
costituita da multipli vasi amartomatosi a basso flusso di tipo malformativo.
Non una lesione solida propriamente detta: ossia non costituita da cellule (anche la cisti, che costituita
da bile).
Dimensioni molto variabili, di solito millimetriche (angiomi capillari, anche se un angioma capillare
andrebbe definito per lesioni >4 cm), ma possono arrivare fino a 20 cm e oltre (per lesioni >10 cm: angioma
gigante).
Di solito si presenta come lesione solitaria e ben circoscritta, anche se il numero di angiomi in un fegato
pu essere estremamente variabile.
Ecografia: semeiotica caratteristica:
16. pi o meno uniformemente iperecogena rispetto al circostante parenchima, iperecogenicit dovuta
al fatto che al suo interno ci sono multiple interfacce acustiche che creano echi molto intensi
fittamente stipati;
17. pu esserci un rinforzo acustico posteriore
18. di solito di forma rotondeggiante, a margini netti, qualche volta lievemente polilobulati.
19. Non presenta vascolarizzazione al Color Doppler, come le cisti.
Quando non ha quest'ecostruttura:
angioma atipico, che pu essere andato incontro a fenomeni involutivi (come trombosi, sclerosi...)
lesione che compare nel contesto di un fegato steatosico, ed il parenchima circostante brillante,
iperecogeno come l'angioma o addirittura di pi e paradossalmente l'angioma appare come ipoecogeno.
119
Immagini:
1. Angioma vicino a una lesione ipoecogena (metastasi)
2. Angioma tipico vicino alla glissoniana (per i futuri radiologi, capiamo che un angioma anche perch c'
un artefatto chiamato "specchio", ossia l'angioma viene ribaltato specularmente rispetto alla glissoniana).
3. Angioma di grosse dimensioni, al color Doppler pu esserci segnale di strutture vascolari intorno alla
lesione, ma non c' segnale vascolare all'interno della lesione perch una lesione di origine vascolare, ma
una lesione a basso flusso, talmente basso che non viene colto al color Doppler.
4. Angioma atipico, appare come ipoecogeno,perch il fegato circostante pi iperecogeno che di norma
per la presenza di steatosi.
1.
3.
2.
4.
Il dubbio di un angioma si ha quando troviamo una lesione anche con caratteristiche molto tipiche in un
paziente neoplastico, perch non si pu escludere che si tratti di una metastasi, essendo le metastasi
piuttosto pleiomorfe. Allora, per caratterizzare si pu ricorrere alla TC o, meglio ancora, una RM
TC: all'esame diretto lesione ipo-/isodensa con la morfologia che abbiamo detto (margini netti...) e nel
10% dei casi ci possono essere al suo interno calcificazioni. Quello che caratterizza veramente la lesione il
suo pattern di enhancement contrastografico, legato alla sua anatomia patologica, cio al fatto che si tratti
di lacune vascolari a basso flusso. Il caratteristico pattern di enhancement, dalla fase arteriosa precoce fino
alla fase di equilibrio, comincia in periferia alla lesione sotto forma di globuli (enhancement globulare
periferico) in senso centripeto, andando a realizzare un progressivo riempimento della lesione. L'entit del
riempimento dipende di solito da quanto grande la lesione: pi grande la lesione, pi il riempimento
pu essere incompleto; le lesioni piccole di solito gi in fase portale sono uniformemente piene di MdC.
In casi dubbi, per le lesioni pi grandi a pi lento riempimento, pu essere necessario procedere a ulteriori
fasi tardive oltre l'equilibrio, per testimoniare che la lesione continua progressivamente a riempirsi verso il
centro. Certe volte l'enhancement globulare periferico non cos netto, si pu assistere ad un
enhancement precoce vascolare disomogeneo. Ci che caratterizza questa lesione e le lesioni benigne in
generale, che non c' mai wash out, la lesione tiene sempre un po' di MdC rispetto al parenchima
circostante.
120
RM: lesione ipointensa nelle immagini T1 pesate e iperintensa in quelle T2 pesate il sangue infatti ha un
segnale simile all'acqua, quindi simile a quello di una cisti, ma leggermente meno ipointenso e iperintenso.
In RM dopo MdC con studio dinamico ha un comportamento, dal punto di vista della cinetica vascolare, a
quello della TC (enhancement globulare periferico con riempimento centripeto progressivo della lesione).
non ha molto senso usare il MdC epatospecifico.
Trattiamo ora di lesioni solide focali benigne, un po' meno frequenti, ma pi problematiche. Per definizione
queste sono su fegato sano, in un fegato cirrotico dobbiamo solo escludere L'HCC.
Immagini: 1. Ecografia: la lesione difficilmente visibile. 2. con il Color Doppler: ruota di carro, a profilo
arterioso.
TC e RM: essendo ecostituita da epatociti normali, una lesione spesso isodensa-intensa, qualche volta
ipodensa. Vediamo la lesione solo perch, essendo grande, comprime un po' il parenchima sano e delinea
una pseudocapsula.
Le lesioni diventano visibili dopo MdC, l'enhancement tipico: in fase arteriosa ha un'intensa
impregnazione precoce omogenea, che diventa sostenuta in tutte le altre fasi vascolari (come l'angioma,
non si verifica il fenomeno di wash out che invece caratteristico dell'HCC ), in cui ha una densit/intensit
di segnale simile a quella del parenchima circostante. Pu succedere che la lesione riduca il suo
enhancement nella fase venosa e di equilibrio, per complessivamente rimane della stessa densit del
121
ADENOMA EPATOCELLULARE
EPIDEMIOLOGIA
Pi rara dell'INF
Donna in et fertile: sembra associato all'assunzione di contraccettivi orali o di ormoni
corticosteroidei (spesso vengono adenomi epatocellulari anche agli uomini che si pompano di
steroidi per avere i bicipiti come Schwarzenegger). Non si sa esattamente quale sia la relazione tra
gli ormoni corticosteroidei e lo sviluppo dell'adenoma, hp: agente promotore pi che causale.
Caratteristicamente quando la paziente smette di prendere la pillola, la lesione decresce di
dimensioni. Probabilmente un insulto vascolare iniziale con genesi di una risposta epatocitaria
iperplastica.
CLINICA
Lesione spesso asintomatica, sintomatica nei casi visti precedentemente. Casi, seppure molto rari, di
trasformazione maligna dell'adenoma. Per questo motivo ci sono molte scuole chirurgiche che propongono
la resezione degli adenomi, soprattutto se grandi.
ANATOMIA PATOLOGICA
Lesione ben circoscritta e capsulata, formata da epatociti ben differenziati.
Molto pi frequentemente dell'INF pu presentare disomogeneit strutturali, perch pu presentare aree
interne di emorragia e necrosi, e tende generalmente ad avere lesioni pi grandi dell'INF: mentre la
maggior parte degli INF inferiore ai 5 cm, la maggior parte degli adenomi tende a presentarsi con
dimensioni dai 5 cm in su.
Ecografia: secondo i testi sacri nodulo solido iperecogeno, perch tende ad accumulare lipidi all'interno
degli epatociti, che sono infatti ben differenziati, ma steatosici.
Quest'assunzione valeva in passato, ma in realt l'adenoma in ecografia pleomorfo, pu essere iso, iper o
ipoecogeno. Caratteristicamente si pensa all'adenoma quando si trova una massa di grandi dimensioni (>5
cm), soprattutto se presenta un'ecostruttura disomogenea, mista, con delle componenti liquide che
possono far pensare ad aree di necrosi o di emorragia.
Con il color Doppler: flusso arterioso all'interno della lesione (non organizzato in ruota di carro) e flusso che
tende a prevalere all'esterno della lesione, a circondarla. un flusso in cui ritroviamo tipicamente sia
componenti venose, che arteriose.
Quello che ci aiuta il contesto clinico. Di solito per, come in qualsiasi lesione solida focale
presumibilmente benigna (anche nell'INF), si fa fare al paziente anche TC o RM.
122
Immagini:
1. Questa una lesione adenomatosa tipica, da libro: fegato normale, con la sua ecogenicit
parenchimatosa, lesione abbastanza ben delimitata, con fini echi iperecogeni, pi iperecogeni
rispetto al parenchima circostante.
2. ColorDoppler: flusso arterioso alla periferia.
2.
TC diretta: pleomorfo, pi frequentemente iso o ipodenso, certe volte parecchio pi ipodenso rispetto al
parenchima circostante, se contiene grasso.
Dopo MdC: pattern che assomiglia a quello dell'INF:rapida impregnazione di MdC gi in fase arteriosa, con
andamento centripeto, sostenuta sia in fase portale che di equilibrio, con isodensit o solo lievi ipodensit
rispetto al parenchima circostante, in ogni caso senza mai configurare il franco wash out, cio la netta
ipodensit, che caratterizza gli epatocarcinomi.
L'adenoma una lesione molto rara su fegato sano, praticamente inesistente su fegato cirrotico (quando
c' una lesione con caratteristiche epatocitarie ed ipervascolarizzata su fegato cirrotico pensiamo sempre
ad un nodulo displasico o HCC).
RM: come l'INF, essendo costituita da epatociti, appare iso-iperintensa in T1. Elemento caratteristico: in
quegli adenomi che contengono grasso, usando delle sequenze speciali pesate in T1 "in opposizione di
fase", il segnale di questa lesione cala. In T2 una lesione isointensa al circostante parenchima, qualche
volta lievemente iperintensa, quindi non ci discostiamo molto dall'INF, ma di solito l'adenoma tende ad
essere pi disomogeneo, a causa della presenza di aree di emorragia o necrosi. Qualche volta visibile una
capsula e il suo pattern di impregnazione contrastografica sovrapponibile a quello della TC, cio una
lesione che ha una precoce impregnazione di MdC sostenuta nelle fasi portale e di equilibrio. Qualche volta
pu non essere cos intensa ed pi simile al segnale del fegato (un pochino ipointensa).
Secondo Rossano, oggi avrebbe pi senso, piuttosto che parlare di iso, ipo o iperintenso, parlare di lesioni
ipervascolari con wash out (HCC) o ipervascolari senza wash out (INF o adenoma epatocellulare).
Certe volte per gli adenomi assomigliano molto all'iperplasia nodulare senza scar e non facile
distinguerli.
Oggi per le lesioni focali benigne con un aspetto indeterminato (non hanno una scar, non hanno aree di
necrosi ed emorragie ed hanno una grandezza intermedia, non hanno grasso), il modo migliore per fare la
DD ricorrere al MdC epatospecifico (il reticoloendoteliale non esiste pi): con entrambi i MdC a base di
Gadolinio caratteristicamente l'adenoma cala di segnale, quindi pi o meno nettamente ipointenso
rispetto al circostante parenchima, che in fase epatospecifica ha avidamente assorbito MdC. Spesso, a
questa ipointensit si aggiunge un alone periferico di netta iperintensit, che corrisponde alla capsula. Il
segnale nell'adenoma cala, perch, seppure disorganizzati, i canalicoli ci sono, quindi la bile viene escreta;
invece nell'INF i canalicoli sono aberranti quindi c' colestasi.
Identificati almeno tre tipi di adenoma:
1. adenoma epatocellulare di tipo infiammatorio,
123
2. adenoma legato a mutazioni di un gene (che tende ad accumulare grasso caratteristico calo di
segnale)
3. adenoma legato alla mutazione della -catenina. Non ancora stato identificato un pattern di RM
caratteristico.
HCC
Il pattern tipico (lesione ipervascolarizzata con wash out) caratteristica del piccolo HCC, che si presenta
come lesione nodulare, mentre il grande HCC (>3 cm) una lesione pleomorfa e la cui semeiotica pu
ricordare tantissimo l'adenoma: ha aree di necrosi, cistiche ed emorragiche. Esiste anche una forma di HCC
di tipo infiltrativo, non nodulare, anch'essa con una semeiotica del tutto pleomorfa.
RM possibile anche monitorare dopo la terapia interventistica: la necrosi indotta da alcolizzazione o da
chemioembolizzazione rispettivamente una necrosi coagulativa o colliquativa.
COLANGIOCARCINOMA
Tumore pi frequente del cistoadenocarcinoma, ma per fortuna nel complesso raro.
Pu derivare da tutto l'albero biliare, ma tratteremo qui solo del colangiocarcinoma centrale (del
colangiocarcinoma periferico, cio quello alla confluenza delle grandi vie biliari parler Bazzocchi).
Colangiocarcinoma centrale: lesione focale epatica, perch deriva dai dotti biliari intraepatici.
Raro, prevale in VI-VII decade, e spesso la complicanza di una patologia flogistica cronica del fegato (litiasi
intraepatica cronica, ma pi frequentemente colangite sclerosante primitiva o anomalie congenite
dell'albero biliare, tra cui per esempio la malattia di Caroli).
Il segno precoce di questa patologia l'ittero ostruttivo, con un rialzo prevalentemente del CEA, e molto
meno spesso dell'FP, che invece tipico degli HCC.
Diverse varianti; in linea generale non capsulato che pu essere ben delimitato o molto pi spesso non
delimitato, con margini infiltrativi. Pu secernere muco, ma in generale non secerne mai bile e d, almeno
nel 50% dei casi, invasione della vena porta. terribilmente metastatico, d metastasi ai linfonodi regionali
e al polmone, e grossolanamente pu essere classificato in una forma:
focale (una sola lesione nel fegato)
multifocale (>1 lesione nel fegato)
diffuso (pi lesioni cos confluenti che non si capisce dove finisca la lesione e dove inizi il parenchima
sano)
ecografia: massa di dimensioni variabili (solitamente abbastanza grandi, >5 cm, ma possono essere anche
pi piccoli se presi in tempo) e pi raramente dimostrabile la presenza di altre lesioni o infiltrative in
ecografia, essendo questa meno panoramica.
124
Le lesioni piccole (<3 cm) tendono ad essere pi caratteristicamente tendenti all'iperecogenicit, mentre le
lesioni >3 cm sono pleiomorfe, ma pi tipicamente come lesioni ipo o isoecogene.
Caratteristicamente attorno alla lesione e qualche volta nel contesto della lesione, fino a un 30% dei casi, si
trova dilatazione delle vie bilari intraepatiche pi periferiche rispetto alla lesione e trombosi portale pi o
meno estesa (neoplastica, cio derivante dall'infiltrazione diretta del vaso da parte della neoplasia e
disseminazione e crescita all'interno del vaso).
TC: lesione tendenzialmente ipodensa non capsulata, con margini molto irregolari o mal definiti rispetto al
parenchima sano circostante. Ci possono essere aree di necrosi, emorragia o anche di calcificazione al suo
interno che ne aumentano ulteriormente la disomogeneit di aspetto.
Dopo MdC in assoluto una delle lesioni epatiche focali pi pleiomorfe: nella maggior parte dei casi una
lesione che tende progressivamente a riempirsi di MdC. Qualche volta francamente ipervascolare, ma
non succede sempre, perlopi si ha l'impressione di un progressivo e pi tenue riempimento di Mdc:
riempimento incompleto e disomogeneo (anche tardivamente).
In quest'immagine l'emifegato di sinistra (II e
II segmento) appare bozzuto, sembra esserci
qualcosa che cresce al suo interno, che
talvolta pare avere dei margini definiti, d'altra
parte si perde un pochino. In pi ci sono altre
aree disomogenee che potrebbero essere
lesioni satellite o vasi trombizzati. Questa
lesione prende un po' di MdC, ma non
francamente ipervascolare e soprattutto se ci
mettiamo delle ROI procede a mano a mano
verso la fase di equilibrio, riempiendo
progressivamente la lesione. Quindi la lesione
rimane pi o meno disomogenea anche in
fase epatospecifica, dove invece ci sono aree
differenziali di impregnazione del parenchima,
parte in sofferenza, parte in colestasi... Quindi
si tratta di un pattern estremamente
disomogeneo, con vie biliari attorno dilatate e
trombosi portale massiva. Questo paziente aveva l'intero sistema portale trombizzato, dalla radice della
porta fino alle diramazioni pi periferiche, quindi aveva solo vascolarizzazione arteriosa.
RM: lesione ipointensa in T1 e isointensa o variabilmente iperintensa in T2 a seconda dell'entit della
fibrosi e della quantit di muco secreta (pi muco secerne, pi il suo segnale si avvicina a quello del liquido,
quindi iperintenso), con riempimento progressivo, incompleto e disomogeneo che lo caratterizza nelle fasi
vascolari dopo MdC.
METASTASI
Sono le neoplasie maligne del fegato pi frequenti e, tra tutti i possibili organi di partenza, da soli colon e
retto rappresentano almeno il 40%. Il fegato organo frequente di metastatizzazione anche da parte di altri
organi dell'apparato digerente (stomaco, pancreas, vie biliari), per via del drenaggio linfatico, e soprattutto
perch vi giunge il sangue portale. per anche vero che il fegato anche sede frequente di
metastatizzazione da parte di polmone, tiroide, mammella, rene e testicolo. Altri, come utero ed ovaie,
tendono molto meno a dare metastasi al fegato, piuttosto peritoneali o periepatiche.
La maggior parte delle metastasi sono ipovascolari; quelle ipervascolarizzate derivano da rene, tumori NE
(compreso il carcinoma delle insule pancreatiche), tiroide e (fino a un 20-25% dei casi) mammella, poi in
subordine sarcomi e melanomi.
125
126
Non ci sono controindicazioni sostanziali a questo esame, se non tutto ci che controindica la RM. Ci sono
per due fattori limitanti che possono rendere l'esame poco o per nulla diagnostico:
la scarsa collaborazione respiratoria in pazienti particolarmente defedati o sordi
pazienti con ascite, in cui liquido si sovrappone alle strutture anatomiche d'interesse creando
artefatti, quindi devono essere prima drenati con paracentesi.
Rispetto alle metodiche invasive i vantaggi sono:
visione panoramica della via biliare e del dotto pancreatico principale con una buona risoluzione
spaziale;
possibilit di fare ricostruzioni multiplanari (MPR) o tridimensionali;
rappresentazione delle vie biliari o del dotto pancreatico principale a monte e a valle di una stenosi;
rappresenta la via biliare e pancreatica in uno stato fisiologico.
Svantaggio: procedura prettamente diagnostica.
Quindi, oggi: utilizzare la MRCP, se il paziente negativo non si va alla procedura interventiva; se il paziente
positivo, stato comunque conveniente fare quest'esame perch d al gastroenterologo,
all'interventista, una buona definizione anatomica di quello che si trover davanti: sede, numero e difetto
delle ostruzioni.
ColangioRM con MdC epatospecifico, che entra negli epatociti e viene poi escreto per via biliare. In fase
epatospecifica si acquisisce un imaging pesato in T1 (perch abbiamo a che fare con i chelati del gadolinio)
per evidenziare la via biliare.
Ha lo stesso limite di una ERCP o PTC: se c' un ostacolo grosso, il MdC non va oltre. Per questo motivo,
facciamo la colangioRM con il MdC epatospecifico solo come complemento di quella pesata in T2, per fare
studi funzionali, cio per vedere se un eventuale stenosi o un ostacolo meccanico funzionale o meno (cio
permette o no il passaggio del MdC a valle). Anche per la diagnosi di leakage biliare (spandimento di bile
oltre la via biliare, in peritoneo, per lesioni della via biliare, traumatica o pi spesso iatrogena,
postchirurgica. Il leakage, che spesso si risolve da solo, pu portare alla formazione di una raccolta, biloma,
che si pu complicare con una sovrainfezione). Quando vediamo un leakage con la tecnica T2, idrografica,
non possiamo distinguere se la raccolta abbia origine da uno spandimento dalle vie biliari, ma se invece
diamo un MdC epatospecifico e la raccolta si riempie di MdC e addirittura il MdC opacizza il versamento
periepatico (immagine), allora vuol dire che c' uno spandimento biliare dal compartimento intra a quello
extrabiliare.
127
PANCREAS
Tre indicazioni principe allo studio in colangioRM (e RM in generale):
sospetto neoplasie cistiche del pancreas (di solito per incidentalomi in eco o TC)
pancreatite cronica,, il gold standard una RM d'emble;
d'emble TC solo per calcificazioni.
Condizioni
zioni in acuto o in cronico (es. in corso di pancreatite) in cui sia necessario valutare se il dotto
pancreatico principale sia integro oppure no, perch la rottura del dotto pancreatico inplica una
gestione speciale del paziente.
Le controindicazioni sono le stesse di prima.
Quando vogliamo chiedere un esame per il pancreas, dobbiamo pensare al pancreas come due
compartimenti separati, perch il pancreas ha un parenchima entro cui corre un sistema duttale, e la
tecnologia di oggi permette di dare grandi informazioni sull'uno o sull'altro. Se avete un sospetto di
patologia prevalentemente a carico del parenchima (pancreatite acuta e neoplasie solide del pancreas), la
tecnica da preferire in prima istanza la TC, se non altro perch pi rapida, meno costosa,
cost
pi facilmente
accessibile sul territorio e inoltre vede benissimo il parenchima pancreatico, soprattutto se una TC
multistrato.
Se invece sospettiamo qualcosa che dia alterazioni prevalentemente a carico del sistema duttale o che
contiene fluido e non lesioni solide, allora meglio partire subito con una RM con MRCP. Bisognerebbe
idealmente partire con una colangioRM anche nel caso dei tumori NE, che hanno un aspetto cos
caratteristico in RM che spesso ci permette di fare diagnosi di certezza. Spesso
Spesso per il percorso inizia con
una TC, perch appaiono come lesioni solide.
PANCREATITE ACUTA
lieve, con edema del pancreas, ma la pancreatite si autolimita (maggior parte dei casi)
severa (pi rara), in cui la malattia non si autolimita e siccome oltre
oltre all'edema compare anche
necrosi pancreatica, il paziente va incontro a una serie di complicanze locali e sistemiche che
determinano un discreto grado di morbidit e mortalit.
L'esame ideale in caso di pancreatite severa la TC, da effettuare a 48-72 h dall'esordio dei sintomi. Di fatto
non c' una sostanziale indicazione ad effettuare una TC per pancreatiti lievi, in cui la diagnosi clinica
(amilasi, lipasi e dolore) e la risoluzione avviene spontaneamente nel giro di 48-72
48 72 h.
Nella pancreatite acuta severa la diagnosi clinica, all'esordio non dobbiamo fare la TC, ma piuttosto
mettere un sondino, morfina, ossigeno, curare le complicanze sistemiche; nel frattempo dobbiamo
attendere 48-72
72 h perch dobbiamo lasciare il tempo alla necrosi di manifestarsi:
manifestarsi se facciamo la TC
all'esordio al massimo vedremo un po' di versamento intorno al pancreas ed il referto del radiologo sar
"non necrosi". Invece dopo 48-72
72 h quello stesso parenchima non prender pi MdC perch andato in
necrosi (il radiologo deve dire see c' e quanto estesa la necrosi pancreatica e se ci siano raccolte in
addome o altre complicanze, perch quello che ci influenza la terapia).
terapia
In
n caso di sospetto di pancreatite acuta:
acuta
1. ecografia, che d un primo orientamento, insieme
alla clinica (esistono
esistono indici clinici molto efficaci), se la nostra
una pancreatite litiasica o meno.
2. TC, perch dimostra la necrosi pancreatica e le
complicanze
128
3. RM, se rapidamente disponibile, per lo studio elettivo del dotto pancreatico. Per due motivi:
innanzitutto,
to, molto meglio della TC ci dice quale sia il contenuto della raccolta: un fluido
iperintenso in T2 (immagine) segno di una raccolta emorragica (fattore prognostico negativo). In
secondo luogo permette uno studio con secretina, volto a vedere se all'interno
all'interno delle raccolte
peripancreatiche c' spandimento o no, cio se c' o meno rottura del dotto pancreatico
principale, fattore importante da conoscere in corso di pancreatite acuta.
COLECISTI
Indicazioni per l'eco:
Dolore allipocondrio dx
Tumefazione
Colica biliare (Murphy-positiva,
positiva, sdr acuta che compromette la cenestesi)
Un tempo anche nei pz che ricevevano trattamenti litolitici con gli acidi biliari. Essi originano
dallacido chenodesossicolico (oggi si usa di pi lurodesossicolico) e sciolgono
sciolgon la colesterina
riportando
o in soluzione i sali precipitati che hanno formato il calcolo colesterinico.
In molte situazioni questi farmaci possono non essere efficaci, ad es. se il calcolo ha un film
di calcio. A partire dagli anni 90 stata introdotta la chirurgia laparoscopica, per cui questa tx
caduta in disuso.
129
Immagine:
Sagittale, piedi del pz a sn. A dx c un sacchetto ecoprivo,
inferiormente c il polo del rene dx e superiormente il fegato. Leco
consente di vedere il lume (calcoli, coelcistosi, processi espansivi),
espansivi) la
parete (infiammazione,
infiammazione, colecistosi e processi espansivi).
espansivi
no di Murphy (dolore alla pressione del punto colecistico). Non detto per che il
Colecistite acuta: segno
punto colecistico corrisponda sempre alla colecisti Murphy ecografico molto pi sicuro: premendo con la
sonda sulla colecisti: dolore,anche
anche in assenza dei segni morfologici (ispessimento
ispessimento della parete e contenuto
della colecisti).. In genere essa contiene calcoli perch le colecistiti acute alitiasiche sono molto rare; ci pu
essere materiale infiammatorio come sabbia o fango, pus in caso di viraggio in empiema (principalmente in
pz diabetici, anziani, defedati). Il rischio quello della perforazione con conseguente
conseguente peritonite:
peritonite raccolta
intorno alla colecisti, patognomonica di empiema complicato. Pu
u essere indicata la TC per valutare meglio
lalbero biliare in quanto lempiema pu essere associato a calcolosi della via biliare principale.
Pox che il calcolo si trovi incastrato nella parte infundibulo-cistica
infundibulo
(facendo cambiare decubito al pz il
calcolo non si muover). Si associa anche ispessimento della parete oltre ai 3 mm, inoltre normalmente si
vede solo una linea iperecogena: quando compaiono degli strati
strati (uno strato ipoecogeno centrale e due
iperecogeni) vuol dire che la parete ispessita patologicamente (segno di flogosi).
Il drenaggio non si mette direttamente sulla parete della colecisti perch la parete molto fragile e quindi
si rischia la perforazione.
zione. Si passa quindi attraverso il fegato.
Le condizioni del pz con empiema sono molto serie a causa della sepsi; una volta drenato il pus e
somministrata tx antibiotica. Una volta che la cenestesi si sar equilibrata il chirurgo dovr rimuovere la
colecisti e i calcoli.
La colecistite cronica un problema minore ed in genere data da litiasi inveterata che porta ad
infiammazione cronica della parete; una flogosi cronica aumenta la mitogenesi
itogenesi e mutagenesi e quindi
aumenta la possibilit che si formi una neoplasia. I tumori della colecisti sono comunque poco frequenti.
Colecistosi: insieme di patologie di natura degenerativa di non elevata importanza clinica ma di frequente
riscontro, comprende colesterolosi e adenomiomatosi, ovvero ispessimento di
di mucosa e muscolare con
formazione di diverticoli intramurali detti anche di Rokitansky-Ashoff,
Rokitansky Ashoff, nei quali possono anche formarsi dei
calcoli. Questi depositi colesterinici possono dare dei cristalli che formano artefatti a coda di cometa
patognomonici. La mucosa della colecisti pu essere infiammata (colecisti a fragola:
fragola rossa con puntini
gialli); questi accumuli formano veri e propri pseudpolipi.
130
Processi espansivi: pseudopolipi dovuti alla colecistosi. Esistono solo in vivo perch sono rilevati solo se si
contrae la muscolaris mucosae. importante distinguerli
distinguer dai polipi franchi, che hanno elevata tendenza alla
degenerazione (ca della colecisti). Per distinguerli:
dimensioni (cut-off
off tra pseudopolipo e polipo di circa 1cm)
presenza di un albero vascolare
vascola
lo pseudopolipo non ha il cono dombra
lunico elemento certo la fissit:: se la lesione resta ferma cambiando decubito vuol dire che si
tratta di pseudopolipo colesterinico. Anche il polipo vero rimane sempre attaccato ma meno
ecogeno e pi grande.
Leco
eco valuta tutti i parametri della calcolosi (numero, dimensioni, mobilit nel lume, presenza di calcio,
materiale associato). Oggi questi parametri vanno anche correlati con la clinica.
Vantaggi delleco:
complicanze della colelitiasi come la colecistite mentre non
consente la diagnosi immediata delle complicanze
cos performante nel distinguere calcolosi colesterinica dal calcolo misto col calcio (i
( calcoli sono
prevalentemente colesterinici
olesterinici ma possono essere fatti di bilirubina o misti col calcio).
Non d informazioni
ormazioni sulla capacit di concentrare lacqua ma mostra la capacit di contrarsi (dopo il
pasto).
Indicazioni alla TC:
valutazione globale nei casi di flogosi complicata o tumori della colecisti a scopo di stadiazione.
di calcio.
La colecisti si vede male; c una zona di densit liquida che si continua con una struttura pi simile alla
colecisti (zona ipodensa centrale e strati ad anello circostanti); si vede un bordo di densit diversa rispetto
al resto del fegato, siamo in una fase contrastografica portale ovvero tardiva e c un fronte di infitrazione
del fegato da neoplasia della colecisti.
Risonanza: indagine
ndagine di terzo livello;
livello pox la colangio-RM
RM (vedere lezione di Girometti).
VIE BILIARI
Immagine: albero biliare dilatato,
latato, spec. a sn. Alla fine c un assottigliamento conico a coda di
topo,caratteristicamente
caratteristicamente neoplastico anche se non al 100%.
La massa del lobo dx del fegato maggiore rispetto al lobo sn, perci a sn c maggiore compliance e la via
biliare fa meno fatica a dilatarsi.
I dotti biliari intraepatici si continuano con gli epatici lobari (di dx e di sx)) che si fondono per formare il
dotto epatico comune,, che esce dal fegato e si unisce con il dotto cistico formando il dotto biliare comune
(coledoco).
Il cistico pu avere sbocco pi o meno distale,
distale a dx o anche a sx e possono anche esistere dotti accessori.
Lorigine dai canalicoli biliari, che si continuano con gli spazi portobiliari che hanno ramo anteriore, biliare
e portale e che confluiscono in dotti
ti di calibro sempre maggiore fino ad arrivare ai dotti epatici dx e sn.
Indicazioni allo studio delle vie biliari:
biliari
ittero,
colica biliare
febbre
triade sintomatologica (non sempre completa).
132
percutanea,
attraverso
catetere
posizionato
Dopo interventi sulle vie biliari molto comune il riscontro di aria attraverso esame diretto per anastomosi
bilio-digestive; in assenza di anastomosi le cause di aria nelle vie biliari possono essere fistole e presenza di
anaerobi.
Le vie biliari intraepatiche normalmente non si vedono perch il calibro tropo piccolo e si vede solo il
ramo portale; se sono dilatate invece si vedono. Per distinguerle dai vasi sanguigni: doppler.
Via biliare principale: immagine a fucile a canne sovrapposte, rappresentata da vena porta e via biliare: la
via biliare indicata dalla freccia (sopra) la porta dietro, la via biliare sempre davanti.
Il pallino che si pu osservare il punto in cui il ramo dx dellarteria epatica decussa il coledoco e la porta
perch larteria epatica decorre pi medialmente. Il ramo dx si stacca e incrocia le altre due strutture (il
pallino tagliato assialmente ed di piccolo calibro). Limmagine a fettuccia la cava. Probabilmente in
questo caso piccola perch ha unestensione piatta e collabisce. Laltro pallino che si osserva larteria
renale dx che passa dietro la cava. Dentro il rene si pu osservare un grosso calcolo.
LECOGRAFIA lesame di primo livello perch mostra la dilatazione delle vie biliari; essa dovuta in genere
ad unostruzione. Se sono dilatate solo le vie biliari del fegato lostruzione sar alta, verso lepatico comune,
se si vede anche la via biliare principale vuol dire che lostruzione pi distale A seconda della sede di
ostruzione le cause cambiano:
nella sede prossimale:
o litiasiche (pi frequenti), di natura:
patologie flogistiche
neoplastica
intrinseche:
o colangiocarcinomi,
o tumori di Klatskin (ovvero della placca ilare);
estrinseche:
o tumori del fegato che infiltrano le vie biliari,
o tumori metastatici di linfonodi e fegato che infiltrano le vie biliari.
invece improbabile una calcolosi che ostruisce allilo epatico perch i calcoli sono di solito
migrati dalla colecisti: il calcolo che si butta nella via biliare cade nella parte distale e va a
finire nel coledoco, quindi la calcolosi prossimalmente rara.
In sede distale:
o Calcolosi (pi frequente);
o Tumore della testa del pancreas, che d infiltrazione del coledoco e ostruzione distale.
o Patologia neoplastica del duodeno
o causa estrinseca linfonodale.
133
Di secondo livello: ERCP (principale metodica di studio analitico, soprattutto per le ostruzioni in sede
distale). invasiva e pu servire per drenaggio dellittero e rimozione dellostacolo; pu porre problemi di
esecuzione se duodeno o piloro presentano rispettivamente diverticoli o ipertrofia.
Potenzialit terapeutiche dellERCP:
drenaggio dellittero
sfinterotomia con ansa diatermica che viene riscaldata facendo passare la corrente.
Lintroduzione del catetere nella papilla la allarga.
inserzione di protesi
trattamento o asportazione di calcoli attraverso cestelli o pinze o con strumenti ad
ultrasuoni.
Nel 5-10% dei casi lERCP pu non riuscire.
Nell1-1,5% ci sono complicazioni come la pancreatite da irritazione o da passaggio di batteri nel Wirsung,
perforazione, emorragia.
Colangiografia percutanea, metodica un po pi invasiva ma pi versatile e con una maggiore percentuale di
riuscita rispetto allERCP:
drenaggio biliare temporaneo esterno
esterno-interno: per portare il pz a bilirubinemia normale per migliorare la sua cenestesi prima
della chirurgia.
Si possono utilizzare protesi di plastica o stent metallici autoespansibili o anche graft autoespansibili di
calibro maggiore.
Se il drenaggo palliativo permanente (pz oncologici non operabili radicalmente), devessere ancorato
affinch sia accessibile in caso sia necessaria una sostituzione, ma deve anche non determinare disagio per
il pz; la parte prossimale viene quindi chiusa e ancorata nel sottocute.
Tecniche di litotripsia per frammentazione, escrezione ed espulsione dei calcoli ed possibile effettuare
anche un idrolavaggio dopo la frammentazione del calcolo.
Di fronte ad ittero ostruttivo causato da neoplasia il drenaggio ha intento palliativo mentre in caso di
stenosi benigna o di calcolosi lintento curativo.
Nella patologia benigna si possono effettuare drenaggio provvisorio, dilatazione di stenosi, litotripsia
percutanea. Le stenosi possono essere benigne, iatrogene dopo intervento, infiammatorie dopo colangite o
colangite sclerosante.
Nella patologia maligna si pu effettuare un drenaggio temporaneo o permanente.
Procedura:
1- puntura preliminare con ago di Chiba da 21G (1 mm) o ago-cannula da 18G mediante guida eco o
fluoroscopia previa anestesia locale. Si pu fare anche la sedazione, ma preferibile che il pz sia
sveglio e collaborante.
2- Ingresso sullascellare media tra 9 e 11 spazio intercostale prestando attenzione al seno costofrenico e a non indurre PNX o versamento di bile nel cavo pleurico. A sx si pu pungere
direttamente il lobo sx, di solito si effettua un approccio epigastrico passando sotto lo sterno.
3- Si aspira controllando leventuale presenza di bile nella siringa; quando compare bile significa che le
vie biliari sono state raggiunte (!! in un ittero di grado elevato, spec. neoplastico, la bile pu
diventare bianca, ed in questa sede possibile aspirare bile oppure sangue).
4- Una volta trovata la via biliare si ritira la siringa e se ne mette unaltra con il mdc per opacizzare la
via biliare: a questo punto si pu effettuare lindagine. Nella cannula si mette una guida che pu
essere di calibro variabile a seconda del diametro della cannula.
Le tecniche prevedono linserimento di cateteri di calibro crescente con un dilatatore fasciale progressivo di
materiale plastico rigido a punta conica: si apre la strada per i cateteri pigtail (punta a ricciolo).
134
Alcuni materiali, come le guide idrofile, sono ricoperti di una plastica scivolosissima che si infila in stenosi
anche molto serrate e irregolari. Una volta che la guida supera la stenosi si mette dentro un catetere per
stabilizzare e dilatare ulteriormente.
lteriormente.
chema di drenaggio di unostruzione della via biliare dovuta a tumore del pancreas: si porta la guida nel
Schema
duodeno e si supera la stenosi con il drenaggio. La comunicazione esterna viene chiusa perch tutta la bile
va recuperata nellintestino.
ino. Lobiettivo portare il drenaggio a pigtail con i buchi nella via biliare e nel
duodeno.
**Stenosi
tenosi completa della via biliare principale,
principale si usa una guida idrofila Terumo (marca giapponese) che
supera la stenosi, infila il drenaggio nel duodeno e poi
poi procede. C una guida di sicurezza lasciata nellansa
di Treitz; si dilata mediante un catetere con palloncino, poi si mette lo stent. Le guide possono avere dei
marker per individuare linizio e la fine dello stent.
Non ci sono problemi di infezioni o di drenaggio.
Indicazioni:
stenosi benigne,
complicazioni post-chirurgiche,
chirurgiche,
infiammatorie,
infettive,
calcolosi,
patologia ostruttiva maligna (neoplasie primitive o limitrofe, metastasi linfonodali)
Calcolosi
alcolosi multipla: si usa un cestello rotante che un sistema di triturazione. Si effettua la pulizia e poi si
lascia un drenaggio temporaneo per scongiurare la comparsa di stenosi postpost infiammatorie e post-tx.
post
COLON
MORFOLOGIA: cavo, allungato, variabile da pz a pz.
Difficile da studiare perch contiene aria, e ha una via d'accesso, rettale, problematica.
PRESSUPPOSTI PER STUDIO:
1. disteso (normalmente le pareti tendono a collabire o sono distese da materiale fecale).
2. deterso (perch il materiale fecale pu mascherare lesioni parietali). Con protocolli di catarsi/fecal
3. (pz "collaborante"), pz ideale: giovane, con buona motilit intestinale, che segue protocollo pulizia,
che non accusa dolore addominale.
136
Riempire il colon di Ba si riempie sacca di Ba che si attacca ad un portaflebo e per gravit (a caduta) entra
in retto. Quando c' stato ottimale di riempimento, la sacca viene portata in posizione declive e facendo
assumere al pz diversi decubiti, si fa uscire. Tagliare un estremo, inserire pompa ed insufflare aria.
Sia in fase del singolo che del doppio contrasto il pz deve assumere decubiti std per vedere il colon in tutti i
suoi aspetti e per fare una documentazione radiografica di ciascun punto anatomico di interesse.
PREPARAZIONE ALL'ESAME intestinale apposita.
COLON-TC
studio TC dedicato alla valutazione del colon
**gold-std la colonscopia a fibre ottiche. Poi arriva la colon-TC.
Esame diretto, senza mdc endovenoso, in cui il colon molto disteso, con mdc positivo al suo interno.
2 momenti: preparazione del pz ed esecuzione.
OBIETTIVO PREPARAZIONE:
colon pulito e disteso.
si crea un contrasto naturale tra contenuto colon (aria/CO2) e la parete, che deve apparire come esile
(qualche mm), lineare e regolare (le lesioni sono molto ben visibili, cos come gli ispessimenti della parete!).
Il contrasto naturale cos alto permette di agire sulla dose, andando a diminuirla peggiorando s la
definizione dell'immagine, ma potendo comunque vedere le lesioni (per non si vedono le lesioni in parti
diverse dal colon).
Simile a quella della colonscopia.
Si tendono a preferire le soluzioni a base di polietilenglicole (PEG), sostanza lassativa inerte che non
richiama acqua al suo interno (per evitare scompensi idroelettrolitici in pz con scompenso cardiaco,
ecc). Si possono dare anche procinetici per favorire la pulizia del colon.
Si stanno evolvendo le preparazioni di fecaltagging: la "marcatura" dei residui fluidi/solidi che
rimangono dopo la preparazione (in pz poco complianti o con ridotta peristalsi intestinale): con un
mdc positivo per os. Se non si fa ci, essi tenderanno ad avere la stessa densit degli altri tex molli
e mascherare le lesioni che possono contenere.
per ridurre lentit della preparazione catartica da fare prima.
Distensione intestinale
Pu essere necessario dare lantispastico per pz che hanno avuto dolori in precedenti distensioni
intestinali o pz che hanno avuto precedenti diverticoliti per cui potrebbero avere maggiore dolore
durante la distensione intestinale.
Si usa aria o CO2: la CO2 viene preferita perch pi facilmente riassorbibile e quindi d meno
dolore al pz.
**COLONSCOPIA VIRTUALE: modalit di lettura delle immagini simil-colonscopia, possibile perch sono
esami multistrato (acquisizione di volume).
Altra modalit di lettura: per dissezione (aprire il colon come un libro).
INDICAZIONI:
pz sintomatico
in cui sis sospetta K retto o colon (calo ponderale, SOF positivo, variazioni alvo), anche per
stadiazione contemporanea (si deve usare la dose piena per, ed il mdc).
Screening_ grande disparit di vedute.
137
NB lesame si fa sempre nei due decubiti perch parte del colon peritonealizzato (cieco, trasverso e
sigma; possono essere peritonealizzate anche le flessure) e cambia posizione/morfologia al cambiare del
decubito del pz (una lesione pu comparire in un decubito e nellaltro no, oppure al variare del decubito la
lesione potrebbe spostarsi indicando che semplicemente un residuo fecale).
138
APPARATO URINARIO
RENI
ANATOMIA:
tra il bordo superiore dell11^ vertebra toracica ed il bordo inferiore della 3^ vertebra lombare.
Mobili, talvolta anche troppo, infatti una delle problematiche che si possono riscontrare in et avanzata,
soprattutto nel sesso femminile, leccessivo
leccessivo abbassamento o ptosi renale. Normalmente discendono di 22
3 cm passando dal clinostatismo allortostatismo, inoltre si muovono anche con la respirazione.
rapporto tra arteria e vena renale, (anche se
esistono numerose varianti anatomiche) la via
v
escretrice, la parte parenchimale, costituita dalla
midollare, con allapice la papilla che aggetta nel
calice, e dalla corticale.
Il rene destro si situa in posizione un po pi bassa del
sinistro (per la presenza del fegato), quasi
adiacente alla cava;
Vena renale destra di solito ha un andamento
obliquo, dal basso e dallesterno verso lalto e
linterno;
Vena renale sinistra passa davanti allaorta al di sotto dellarteria mesenterica superiore.
renal (opacit a
All'RX diretto addome: si vedono le ombre renali
livello della 12^ costa), grazie alla presenza del grasso perirenale
che circonda i reni e che costituisce un contrasto naturale.
Lasse maggiore dei reni ha andamento obliquo, dallalto verso il
basso e dallinterno verso lesterno ed ha anche
an
uninclinazione
laterale dal dietro allavanti e dallalto verso il basso Quindi il
polo inferiore si trova in posizione pi anteriore rispetto al
superiore (comunque dipende anche molto dal tipo di
costituzione fisica perch le persone longilinee tendono
ten
ad avere
lasse renale maggiormente verticale,
mentre i brachitipi hanno uninclinazione
maggiore). I reni sono ruotati in modo
tale che gli ili guardino in avanti e
medialmente, quindi se si tracciano delle
linee dal profilo pi convesso esterno verso
vers lilo, queste due linee si incontrano
davanti alla colonna vertebrale formando un angolo di circa 90.
In unimmagine urografica generalmente non si vede il rene nella sua massima
estensione ma pi accorciato. In questa urografia si vede molto bene ili
nefrogramma,, cio laumento della densit renale dovuto al mezzo di contrasto
(mdc) nel parenchima. Si possono quindi riconoscere meglio le ombre renali con
aspetto ovalare, a fagiolo, ma anche le vie escretrici, gli ureteri e la vescica dove
139
presente il mdc.
RM. Sono visibili gli psoas, che, in sequenza pesata in T1, appaiono
scuri, mentre il grasso appare chiaro. Si vedono i reni inclinati dallalto
verso il basso e antero-lateralmente.
141
TC:
n3*= coda del pancreas che contrae rapporto con la
superficie anteriore del polo superiore del rene sinistro e va
verso lilo splenico.
142
143
Setti:
Con le immagini TC stato possibile individuare
la presenza di setti di vario tipo allinterno dello
spazio perirenale. I setti possono essere
disposti dalla fascia verso il rene, oppure dalla
fascia verso la capsula, ecc. Sono tutti elementi
di tessuto connettivo con dentro vasi linfatici e
sanguigni. Possono rappresentare sia una via di
diffusione di patologia dal rene verso lesterno
(ad esempio cellule neoplastiche, patologie
infettive o infiammatorie), sia possono essere un fattore protettivo in quanto in caso di infiammazione c
un ispessimento del tessuto connettivo che funge quindi da barriera.
Esempi di malattie retroperitoneali:
Pielonefrite enfisematosa:
TC in cui limmagine non chiara, la fascia
appare ispessita e allinterno vi una
marezzatura con delle aree di trasparenza
gassosa. Il gas pu essere presente o per
uninfezione da batteri anaerobi o per la
presenza di fistole tra lapparato urinario e
lintestino. In questo caso si pu dire che
laspetto patognomonico per infezione da
anaerobi.
Ascesso:
ascesso con gas prodotto da batteri anaerobi.
Urinoma:
ispessimenti fasciali post-traumatici che contengono urina.
144
Ematoma traumatico:
esempio di frattura renale. In TC il
sangue di unemorragia recente appare
iperdenso. Quando lemorragia un po
pi vecchia invece il sangue perde
liperdensit. La 1^ immagine un esame
TC diretto senza mdc [H sta per
ematoma]. Nella 2^ immagine si vede il
rene con la raccolta intorno.
In RM il sangue ha un aspetto che varia
non solo nel tempo ma anche con le diverse pesature.
Trauma renale:
Differenza tra 2 raccolte, una sotto capsulare e
una perirenale. Nellimmagine a sinistra c una
specie di banda convessa, spessa, uniforme. La
raccolta determina una compressione sul
parenchima renale perch una raccolta ipertesa
che si forma in uno spazio chiuso, contenuta
dalla capsula. Invece nellimmagine a destra la
compliance dello spazio perirenale maggiore, si
espande pi facilmente, quindi la raccolta, molto pi grande della precedente non cos delimitata e non
determina la compressione sul parenchima renale.
Neoplasia renale:
un tumore renale pu determinare una compressione sul rene. Il
tumore appare qui come una massa con densit uguale a quella del
rene, una massa vascolarizzata. Pi frequentemente sono
adenocarcinomi a cellule chiare. Determina un ispessimento della fascia
di Gerota e dei setti, ma ci non significa necessariamente che vi sia
uninfiltrazione tumorale: pu essere dovuto allaumentato drenaggio
linfatico o allaumentato scarico venoso.
Fibrosi perirenale:
scompare il grasso perirenale, sostituito da tessuto
fibrotico (densit maggiore). C un aspetto in questa
immagine che la differenzia dalle immagini precedenti e
permette di dire che non si tratta di urina o sangue:
normalmente attorno allaorta c grasso ma qui non c,
c invece un manicotto come quello che c intorno ai
reni. Questo aspetto pu essere dovuto principalmente a
2 situazioni: una la fibrosi retroperitoneale, che pu
avere origine da fenomeni infiammatori come esiti di
145
pancreatiti o retroperitoniti di qualsiasi natura. Unaltra linfiltrazione del tessuto grasso da parte di
processi neoplastici che possono essere o a partenza linfonodale primitiva, come linfomi e leucemie, o a
partenza linfonodale secondaria.
Pseudotumor diaframmatico:
variante anatomica, ispessimento del diaframma.
Vascolarizzazione renale:
Molte varianti.
Il 10% delle ipertensioni sono da causa nefro-vascolare (restringimento dellarteria renale).
146
Lo studio dei vasi renali pu essere importante ad esempio anche negli interventi chirurgici come trapianti
o neoplasie renali. In particolare in caso di neoplasia renale importante studiare anche tutto il distretto
venoso, perch una trombosi della vena renale una delle possibili complicazioni di un tumore renale.
Anche in caso di varicocele pu essere importante studiare i vasi gonadici e i rapporti con le vene renali.
Le arterie renali hanno origine a livello di L1-L2, sotto larteria mesenterica superiore.
Larteria renale destra passa posteriormente alla vena cava inferiore. Il 20-30% dei soggetti ha delle arterie
supplementari, che ad esempio possono essere responsabili dellattivazione del SRAA.
Le vene renali sboccano nella vena cava inferiore e passano anteriormente alle arterie. La vena renale
sinistra pi lunga e passa anteriormente allaorta.
La vena gonadica sinistra si butta a T nella vena renale, e c una valvola nel punto di afferenza che di solito
non molto efficiente e spesso c reflusso. Il peso della colonna di sangue pu portare al varicocele, che si
ha nel 95% dei casi a sinistra, perch a destra la vena gonadica sbocca direttamente in vena cava.
Ci sono molte varianti perch nellontogenesi esistono 2 vene cardinali (pox incompleto assorbimento di
questi vasi primitivi); le varianti possono essere dei vasi retro aortici, delle vene che formano un anello
intorno allaorta, ecc. Con la TC ora possibile individuare queste situazioni.
Oggi i vasi si vedono molto bene in maniera incruenta con le tecniche angioTC, che sono diventate le
tecniche di base per lo studio dei vasi renali.
Immagine angiografica
A sinistra: angiogramma
A destra: ricostruzione volume rendering in TC
Ecografia:
Limite: le arterie renali non sempre si riescono a vedere nella loro interezza perch sono retroperitoneali e
davanti ad esse ci sono le strutture intestinali che possono contenere gas.
Si riescono a vedere vena e arteria renale anche se non bene
come in TC o in RM.
148
Struttura renale:
capsula sottile,
corticale, formata da glomeruli e tubuli con uno spessore di 2,5 cm che pu variare con let. Nel
bambino piccolo c pochissimo grasso, il rene tutto parenchima, poi nelladulto il seno pielico
aumenta di volume e continua ad aumentare a spese della midollare e della corticale per tutta la
vita, quindi nellanziano lo spessore della corticale si riduce progressivamente.
Midollare, formata dalle piramidi che hanno la base verso la corticale, ci sono anche delle colonne
di corticale (le colonne di Bertin) tra le piramidi. Lapice delle piramidi, o papilla, accolto dal calice
renale dove sboccano i tubuli collettori o tubuli di Bellini. Ci sono dei calici che non ricevono solo
una papilla ma pi di una calici complessi. Questa una prerogativa delluomo perch negli altri
mammiferi di solito ci sono solo calici monopapillari. Numero dei calici: 8- 12.
I calici si dividono in calici di 1-2 e 3 ordine: di solito la pelvi si divide in 2 calici maggiori: uno
superiore e uno inferiore che a loro volta si dicotomizzano fino a dividersi nei calici minori che sono
appunto da 8 a 12.
A livello dellilo renale ci sono i labbri costituiti da corteccia.
RM, in questa pesatura, il rene appare simile allecografia. La
corticale pi intensa mentre la midollare ipointensa.
149
In una tardiva un po pi spinta, dai 5' in su (nellimmagine a destra sono 7'30'') si vedono molto bene i
calici minori. Si vede un calice con 2 fornici perch accoglie due piramidi. Il calice renale non unentit
statica ma dotato di una muscolatura liscia sia a livello del fornice che a livello del colletto. Nel fornice la
muscolatura circolare e nel colletto longitudinale; quella circolare si contrae e chiude quando si contrae
anche quella longitudinale del colletto che ha la funzione di mandare avanti lurina, mentre quella circolare
serve ad evitare il reflusso di urina.
150
Ureteri:
lunghezza di 25- 30 cm.
di 3 mm.
Decorrono lateralmente alla colonna vertebrale, poi si portano medialmente, davanti alla regione sacrale,
per poi portarsi di nuovo posteriormente quando raggiungono la pelvi, si allargano seguendo i contorni
della fossa pelvica, infine si portano di nuovo medialmente, posteriormente alla vescica fino alla porzione
intramurale.
3 restringimenti fisiologici:
1. Giunzione uretero-pielica: punto in cui la pelvi renale si restringe e d origine alluretere
2. Allincrocio con i vasi iliaci: al passaggio tra la zona lombare e la zona sacrale
3. Giunzione uretero-vescicale: quando gli ureteri entrano nella vescica e diventano intramurali
Sono dei punti in cui pi facilmente si possono bloccare i calcoli reno-ureterali. Il diametro delle giunzioni
varia, maggiore in alto, quindi i calcoli di dimensioni maggiori si bloccheranno pi in alto, quelli minori pi
in basso.
Il diametro degli ureteri comunque pu aumentare fino a far passare calcoli di 7-8 mm. I calcoli renali sono
pi frequentemente composti da ossalato di calcio.
Vascolarizzazione degli ureteri:
da vasi dellarteria renale, vasi gonadici e dellaorta addominale.
Una sezione pi bassa dei reni, ma superiormente al bacino, in
cui si riconoscono i muscoli psoas e sono visibili gli ureteri, uno
dei quali dilatato. Si vede che gli ureteri decorrono
anteriormente ai muscoli psoas.
151
Sintomi
o Macro/microematuria, nella maggior parte dei casi flogistica e di origine dal basso tratto
urinario ma pu anche essere espressione di una neoplasia, pi frequentemente del basso
tratto urinario
o Colica renale, legata pi frequentemente alla calcolosi
o Dolore lombare
o Febbre urosettica, di solito con sintomi disurici ma talora isolata con brividi; caratteristica
delle UTI
o Disuria, stranguria, pollachiuria, tenesmo, incontinenza ...
Ipertensione nefro-vascolare
Trapianto renale: per la scelta del donatore,per la valutazione del ricevente, nel follow up
Follow up del pz con malattie policistiche
Disturbi della minzione
METODICHE:
152
Cisto-uretrografia minzionale
Valuta luretra durante la minzione; il riempimento vescicale pu avvenire per via anterograda, per
esempio nel corso di una TC con mdc iodato, o per via retrograda attraverso un catetere. Anche luretra
pu essere valutata per via retrograda, nello studio di patologie neoplastiche, flogistiche o traumatiche.
Pielografia ascendente o retrograda
Previo cateterismo dellorifizio ureterale, qualora la via e.v. sia difficoltosa.
Consente uno studio anatomico della via escretrice, ma non la valutazione della funzionalit renale.
Indicazioni soprattutto intra-operatorie, in quanto pu essere interventistica: posizionamento di due
cateteri per via cistoscopica per drenare un'ostruzione o per rimuovere calcoli ureterali (es con cestello di
Dormia, che un catetere che una volta rilasciato tende ad aprirsi un po e ritirando poi il cestello aggancia
il calcolo che cos viene estratto).
I calcoli sono anche frammentabili con lESWL (extra-corporal shockwave lythotripsy) o con gli ultrasuoni.
Pielografia discendente o anterograda
Per via percutanea quando gli emuntori sono ostruiti.
Molte patologie neoplastiche estrinseche, come il tumore dellovaio, dellutero, della prostata e
dellintestino, possono invadere direttamente o attraverso le metastasi linfonodali gli ureteri determinando
una idronefrosi ostruttiva e conseguentemente unIR post-ostruttiva pelvi congelata da ostruzione
degli ureteri per infiltrazione neoplastica.
Si pu vedere sia qual lentit della stenosi e porre degli stent.
In genere si accede per un calice di gruppo medio-inferiore attraverso una puntura lombare posterolaterale, per via extra-peritoneale (i calici di gruppo superiore sono mascherati dalle ultime coste). La guida
pu essere ecografica o fluoroscopica. Dopo aver punto il rene ed essere arrivati nel calice si fa uscire
lurina, si inietta il mdc per opacizzare e si attiva la fluoroscopia.
Si usa la tecnica di Seldinger3: ago-cannula, si ritira il mandrino, si introduce la guida fino alla vescica e su di
essa il catetere per eventuale drenaggio esterno oppure esterno-interno o interno-interno. Si pu usare un
catetere a doppio J, dove il ricciolo prossimale andr a livello della pelvi.
La pielostomia percutanea il trattamento delezione nella decompressione dellanuria ostruttiva, specie se
acuta. Inoltre il trattamento preliminare in vista di:
Trattamento con litotripsia extracorporea
Ureteroplastica
Endoprotesi ureterali a doppio J, temporanee o permanenti
Ricanalizzazione uretero-cutanea
Ricanalizzazione di enterostomie ostruite
Oltre a essere il trattamento definitivo per neoplasie della piccola pelvi in pazienti le cui condizioni non
permettano altro tipo di intervento.
Angiografia
Due tipi:
Arteriografia, per:
o studio di neoplasie,
o di patologie che possono dare ipertensione nefro-vascolare (stenosi e displasia della tonaca
media fibromuscolare),
3
153
La differenza tra pseudoaneurisma e aneurisma che il primo non ha una parete propria del vaso ma
delimitato dai tessuti circostanti. Langiografista pu trattare entrambi, inserendo al loro interno degli
elementi metallici che favoriscono la coagulazione. I passaggi sono: puntura femorale, introduzione
catetere, passaggio della stenosi, il palloncino si dilata e si lascia lo stent in dimora. Questa
unangioplastica, ma la medesima tecnica pu essere sfruttata anche nelle vie urinarie.
Ecografia
Prima indagine perch pu studiare i reni, la vescica e la prostata per via transrettale, i vasi con le tecniche
doppler; non adatta allo studio degli ureteri (tratto intermedio soprattutto).
Tecniche:
Ecografia B-mode
Ecografia Color-Doppler
Ecografia Power Doppler
Ecografia intraoperatoria
Medicina nucleare
Per le pielonefriti, soprattutto pediatriche (frequenti), lecografia spesso fallisce pi affidabile la
medicina nucleare (TC e RM sono pi informative ma si deve prestare attenzione con la prima per le
radiazioni).
utile anche per accertare la funzionalit renale (clearance).
es di DMSA, usata come metodo cistografico: assumo un radioisotopo che poi va in vescica e controllo
durante la minzione le varie
fasi dello svuotamento; pu
evidenziare un reflusso uretravescicale.
TC
Indagine di secondo livello.
Indicazioni:
DD delle lesioni espansive dubbie alleco (per l'elevata risoluzione spaziale e di contrasto (DD
formazione cistica e solida).
Stadiazione delle neoplasie
Quantificazione del danno e del bilancio di estensione di traumi e flogosi (uro-TC gold standard).
Studio della vascolarizzazione renale (fase vascolare, parenchimale e nefrografica)
Possibilit di ricostruzione 3D.
154
156
Un rene con aspetto a gobba (o a dromedario), o con lobature come se mantenesse quelle fetali, o con
ipertrofia delle colonne del Bertin, pu simulare la presenza di masse ma la TC e la RM aiuteranno a
dirimere il dubbio e a mostrarne la benignit.
Di solito i tumori renali piccoli sono pi ipoecogeni. C infatti una relazione tra la ecogenicit e le
dimensioni della massa.
Importante vedere la capsula del tumore perch pu indirizzare il chirurgo ad un intervento pi
conservativo. I carcinomi a cellule chiare papillari hanno aspetto pseudocistico. Ma come differenziamo le
cisti benigne, che sono molto comuni a livello renale (se considero le autopsie una persona su due ha cisti
renali), da una massa maligna? Una cisti caratterizzata da una risposta omogenea di trasmissione del
segnale acustico ( ecopriva), ha rinforzo di parete distale, limiti netti; invece una massa solida ecogena e
strutturata; pox situazioni intermedie.
Classificazione di Bosniak dei tipi di cisti e delle masse renali.
5 categorie, le caratteristiche riguardano sia limaging allecografia che alla TC.
CATEGORIA I: Cisti benigna: ecopriva, rinforzo di parete; alla TC massa tondeggiante e parete sottile
(non riesco a misurarne lo spessore), con densit liquida omogenea e che non assume mdc. Es:
omogenea, densit di tipo idrico, limitata perfettamente dal parenchima, con segno dello sperone
o dellartiglio (ossia il parenchima che circonda la cisti), non ha ispessimenti di parete n
calcificazioni;
CATEGORIA II: Cisti verosimilmente benigna: comparsa setti allinterno. Es: ispessimentino e c
qualche setto in pi; pu avere anche una piccola calcificazione parietale ma la densit rimane
liquida;
CATEGORIA IIF: Cisti verosimilmente benigna ma da sorvegliare:setti numerosi, irregolari e in
qualche punto ispessiti. Es: minimi reperti sospetti, multipli setti, modesto enhancement dopo
mdc; necessita la sorveglianza;
CATEGORIA III: Cisti sospetta: ispessimenti che prendono mdc e hanno gettoni solidi. Es: setti
multipli e ispessiti, veri e propri gettoni, calcificazioni irregolari; oppure cisti dense e disomogenee
CATEGORIA IV: Cisti sicuramente maligna: componente solida prevalente; neoplasia. I tumori di
aspetto cistico sono meno aggressivi.
Se rimangono dei dubbi o la caratterizzazione difficile, come nel caso dei reni malformati (ad esempio i
reni a ferro di cavallo, fusi per i poli inferiori) c la RM che pu dare qualche informazione di pi sul tipo di
ciste. Per esempio in TC posso avere dei problemi che simulano un potenziale incremento della densit
mentre in RM posso dimostrare dopo gadolinio che non c presa di contrasto da parte della massa, solo
che il suo contenuto leggermente proteico poteva dare qualche noia nella misurazione di densit da parte
della TC.
Ogniqualvolta due test non vanno nella stessa direzione, meglio farne un terzo perch. Per esempio
lecografia vede una massa in parte anecogena e in parte solida mentre la TC vede un contenuto liquido ma
con una parete spessa: eseguendo altri esami noto che sotto la cisti si trovava un nodulo solido, che si
dimostrer essere un adenocarcinoma insorto sulla parete di una cisti semplice e che aveva sanguinato
dentro la cisti stessa. Unemorragia dentro una cavit pu determinare dei filamenti che sono la fibrina del
coagulo.
Le lesioni iperattenuanti hanno una densit elevata, ma non necessariamente sono dei tumori bens lesioni
benigne, cisti emorragiche o che hanno un contenuto proteico molto concentrato.
Il color-doppler ricordiamo che i tumori renali sono perlopi molto vascolarizzati - non d un apporto cos
pregnante come pu essere quello dellangio-TC o dellangio-RM. Anche se si utilizza il mdc ecografico per
cercare di caratterizzare le lesioni.
Infatti secondo il prof lecografia identifica e la TC e la RM caratterizzano.
157
Stadiazione
La TNM quella preferibile (vi sono dei limiti), molto standardizzata; aggiornata ogni 2-3 anni.
T1 < 7cm, non deve deforma la
capsula n arriva a contatto coi calici;
sono rari da diagnosticare.
T2 >7cm ma non deforma la capsula,
T3a deformazione della capsula pur
rimanendo di dimensioni contenute.
Il TNM per non vede le microinfiltrazioni; infatti difficile che un
tumore grande (T2) non infiltri neanche
un po.
Se c un ispessimento dei setti della fascia di Gerota non necessariamente espressione dellinfiltrazione
della capsula.
Se il grasso peri-renale rimane omogeneo non infiltrato, se invece aumenta di intensit infiltrato.
Attendibilit del 70% ca.
T3b trombo in un ramo venoso o nella vena renale
T3c trombo esteso fino alla cava.
Anche per questo la TNM non sempre una buona stadiazione per il rene: c troppa differenza tra il T3a
che rappresenta un tumore guaribile e i T3b/c che hanno viceversa una prognosi molto peggiore.
T4 infiltra la capsula e la fascia di Gerota.
N1 e N2 metastasi loco-regionali, isolata o multiple.
Grazie alle MPR (ricostruzioni multi-planari) e alle ricostruzioni in 3D della RM si dato un grande
contributo alla stadiazione.
Stadiazione pi comunemente
utilizzata in TC quella di Robson:
tumore allinterno della
capsula renale
tumore diffuso nel grasso
tumore che ha raggiunto il
sistema venoso.
S3b: coinvolgimento dei linfonodi
S4a: infiltrazione degli organi adiacenti
S4b: metastasi a distanza.
Per formulare un TNM radiologico:
Dimensioni della massa (sptt per valutare la risposta alla TX)
Presenza/assenza di capsula
Rapporti con il sistema escretore
Infiltrazione della zona peri e para-renale
Rapporti con il surrene
Rapporti con organi contigui, come i muscoli retroperitoneali (psoas, quadrato dei lombi), coda del
pancreas, milza, fegato
158
Perviet vena renale e cava, dunque assenza di trombi lestensione venosa un limite per il
chirurgo. Si pu operare casi in cui c trombosi venosa o cavale purch il trombo neoplastico non
infiltri la parete; a volte pu asportare anche il trombo nellatrio destro**
Presenza/assenza di metastasi linfonodali, prendendo come criterio per lECO, la TC e la RM, quello
morfologico e volumetrico (non ottimale perch vi possono essere metastasi che non fanno
aumentare di grandezza il linfonodo: micrometastasi)
Presenza/assenza di metastasi a distanza
159
TX UROLOGICO: nefrectomia radicale (per i casi pi avanzati), togliere tutto il rene ma risparmiare il
surrene, conservativa a livello renale. Il medico fa la sua scelta in base alla stadiazione.
Asportazione en bloc: il chirurgo, dopo aver bloccato la via escretrice ed aver clampato la vena per evitare
che cellule neoplastiche diffondano, asporta il rene con tutto il grasso (tecnica oncologica ottimale per
ridurre al minimo la possibilit di recidive).
160
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA
RADIOLOGIA INTERVENTISTICA
Angiografia. La radiologia interventistica nasce dalla radiologia vascolare: langiografia una tecnica di
imaging che studia anomalie dei vasi sanguigni avvalendosi dellutilizzo di mezzi di contrasto:
iodati
a base di gadolinio
per ecografia
anidride carbonica: impiegata solo per alcuni tipi di angiografie, in particolare a livello epatico.
Lanidride carbonica viene iniettata dalla bombola.
Angioplastica con pallone. utilizzo di palloni gonfi posti sul catetere che servono per dilatare vasi stenotici
o disostruire vasi ostruiti.
Pu includere il piazzamento di stent metallici per mantenerne pervio il lume. Gli stent possono essere:
autoespandibili: fatti di materiali che appena rilasciati, si espandono: dilatano la stenosi, e,
essendo a tensione, si bloccano contro le pareti del vaso e non migrano.
espandibili con palloncini inseriti allinterno dello stent.
Nellambito della diagnostica, luso dellangiografia stato ridimensionato dallangioTC e angioRM, ma non
abolito: lanalisi pi dettagliata di determinate condizioni vascolari, come l aneurisma intracranico,
necessita ancora della diagnostica angiografica.
Chemioembolizzazione. trattamento delle neoplasie attraverso il blocco della vascolarizzazione associato
al rilascio di chemioterapici per la cura in loco intra-arteriosa del tumore. Il blocco della vascolarizzazione si
realizza mediante luso di coaguli, sostanze che determinano coagulazione (svariate, comprese resine
acriliche che solidificano a contatto con la temperatura sanguigna), o elementi meccanici che stimolano la
formazione di coaguli.
Inserimento di drenaggi. Posizionamento di tubi da un lato allinterno di una cavit patologica o anatomica,
dallaltro o fuori dal corpo per drenare allesterno il materiale che si vuole eliminare o in un altro viscere.
Linserimento viene effettuato sotto guida radiologica, ecografica o RM.
Embolizzazione. per:
bloccare unemorragia: mentre in caso di sanguinamenti gastro-intestinali da varici esofagee o di
emorragie distali del retto si pu intervenire con lendoscopia, se lorigine del sanguinamento si
trova nel tenue, lunico modo per bloccare il vaso che sanguina procedere per via vascolare.
bloccare lextrafunzione di alcuni organi: es lipersplenismo.
trattare fibromi dellutero: mediante lembolizzazione delle arterie uterine si pu bloccare il
rifornimento ematico al fibroma ostruendo i vasi arteriosi che lo nutrono. E' indicata solo se la
paziente non desidera avere gravidanze future: in caso contrario si ricorre alla chirurgia.
Vari agenti embolici: alcool, colle, spirali metalliche (definitive), particelle poliviniliche (resine, definitive),
sfere di varia natura, microsfere di sostanze capsulate, spugna di fibrina o gelfoam (riassorbibile).
Trombolisi. per sciogliere coaguli attraverso limpiego di farmaci o mezzi meccanici. Es:
Embolia polmonare. NB: Questi trattamenti possono essere anche associati alla terapia per via
generale con calcieparina ed altri farmaci trombolitici.
Trombi venosi degli arti inferiori
Accessi per emodialisi (fistola artero-venosa) trombizzati.
161
I mezzi meccanici servono a rompere il coagulo, ma necessario che vi siano anche dei sistemi preposti alla
raccolta del coagulo rotto.
Biopsie. per via percutanea o trans giugulare.
Se dobbiamo fare una biopsia epatica in un paziente ad alto rischio di sanguinamento, possiamo procedere
per via trans giugulare: dalla giugulare entriamo atrio destro, quindi in cava superiore, in cava inferiore,
nelle vene epatiche, da qui imbocchiamo lepatica media, raggiungiamo il parenchima epatico ed
effettuiamo il prelievo di tessuto; tale tecnica si esegue tipicamente in pazienti cirrotici o con altri problemi
della coagulazione, in cui vi sia la necessit di effettuare una biopsia.
Ablazione con radiofrequenza. Distruzione localizzata di tessuto mediante un ago attraverso cui viene
fatta passare una radiofrequenza ad alta intensit per scaldare e bruciare. Oggi la stessa cosa si ottiene
anche con il laser e con le microonde. Funzionamento in ordine di efficacia: microonde, laser (ma il volume
di tessuto che riesce a trattare inferiore a quello della radiofrequenza), radiofrequenza.
Crioablazione. Distruzione localizzata di tessuto mediante congelamento. Richiede attrezzature particolari
e costose; in generale, risulta pi pratico usare le alte temperature (radiofrequenza, laser, microonde).
Inserimento di accessi venosi.
Posizionamento di filtri cavali. per prevenire le embolie polmonari: in pazienti con trombosi pelviche o
degli arti inferiori, o che hanno determinate condizioni di coagulazione, per bloccare a livello della cava
inferiore gli emboli che vengono dal basso. Vengono inseriti per via transcutanea.
Vertebroplastica. inserzione percutanea di cemento osseo biocompatibile in vertebre fratturate.
Le fratture vertebrali possono essere:
di natura degenerativa: legate all osteoporosi. Rotture vertebrali multiple che
determineranno, oltre al sintomo doloroso, una cifosi limitante la funzionalit.
dovute a metastasi a livello vertebrale.
E' possibile riespandere la vertebra introducendo cemento molto resistente che permette al corpo
vertebrale di riassumere la propria funzione. Si tratta di una tecnica eseguita per via percutanea.
Tecniche nefrostomiche.
Posizionamento di cateteri nefrostomici per drenare lurina nell idronefrosi ostruttiva: ci serve a
recuperare la funzione renale e a scongiurare lIR ostruttiva (post renale).
Gli stent nefro-ureterali per via percutanea dal rene fino in vescica senza drenaggio esterno, con
stent a doppia j. Questo particolarmente indicato a scopo palliativo quando una neoplasia pelvica o
retroperitoneale ha ostruito entrambi gli ureteri.
Gastrostomia o gastrodigiunostomia.
Piazzamento di accessi per dialisi. cateteri tunnellizati, per la dialisi peritoneale, revisione/trombolisi di
fistole artero-venose (create chirurgicamente) poco funzionanti.
TIPS (Transjugular Intrahepatic Porto-systemic Shunt). Posizionamento di stent tra la porta e la cava,
bypassando il circolo epatico: ci consente di abbassare la pressione venosa nel sistema portale. Facendo
passare il sangue portale direttamente nel circolo sistemico, per, si potrebbe causare un'encefalopatia
portosistemica. La TIPS una misura salvavita, eventualmente propedeutica al trapianto di fegato.
Interventi sulle vie biliari. Posizionamento per via percutanea di cateteri nelle vie biliari in modo da
bypassare lostruzione e decomprimere il sistema biliare. Si possono anche posizionare stent permanenti.
162
Ablazione laser endovenosa di vene varicose: piazzamento di fibre di laser sottili nelle vene varicose per un
trattamento non chirurgico dellinsufficienza venosa.
STORIA:
1953: SVEN IVAR SELDINGER
Primo a descrivere la tecnica per linserimento percutaneo dei cateteri: ebbe lintuizione di usare
unagocannula, una guida metallica e un catetere per accedere in maniera incruenta (non chirurgica)
allinterno dei vasi.
Si punge il vaso, una volta estratto il mandrino, si introduce la guida, si inserisce il catetere sulla guida, per
poi lasciare solo il catetere allinterno del vaso.
Nel 1956 descrisse la tecnica per il cateterismo selettivo delle arterie renali con un catetere conformato
artigianalmente con laiuto del vapore.
Agocannula:mandrino + cannula; pu essere metallico.
Come si esegue praticamente la puntura? Con la mano sinistra si tiene ferma larteria e si apprezza la sua
pulsazione, la destra punge rasentando lindice della mano che palpa larteria fino a raggiungere il vaso,
estrarre il mandrino, si pu vedere il fiotto di sangue. A questo punto si introduce la guida, e,
successivamente, il catetere.
Il catetere finisce con una forma a uncino per evitare di pungere larteria.
1958: MASON SONES
Accidentalmente iniett ad alta pressione 30 ml di mdc nella coronaria destra, tramite un catetere che
avrebbe dovuto essere nel ventricolo sinistro. Tuttavia, larresto cardiaco conseguente ad una siffatta dose
si era risolto ricorrendo ai semplici accessi di tosse, senza provocare danni al paziente. Sino ad allora lo
studio selettivo delle coronarie era stato evitato nel dubbio di provocare fibrillazione ventricolare e infarto,
limitandosi quindi alla ventricolo-aortografia mediante cateterismo previa esposizione chirurgica
dellarteria di accesso (omerale destra). Era nata la coronarografia selettiva.
1967: MELVIN JUDKINS
Invenzione di una morfologia diversa di cateteri per effettuare cateterismo selettivo dei tronchi epiaortici.
Egli svilupp una tecnica alternativa a quella di Sones: puntura femorale secondo Seldinger e cateteri di
varie fogge per coronaria destra/sinistra e archi aortici di varie dimensioni.
1964: CHARLES DOTTER
Prima angioplastica, che per si diffuse almeno 10 anni dopo.
1979: CESARE GIANTURCO
Introdusse le spirali di Gianturco, sistemi utilizzati per occludere le arterie maggiori: queste spirali
favoriscono, infatti, il deposito di coaguli e, in questo modo, consentono di trattare vasi aneurismatici
(anche oggi usati sistemi simili). Introdusse inoltre degli stent metallici auto espandibili o Z stent, che,
come una specie di molla, determinavano la dilatazione del vaso.
1977: ANDREAS GRUENTZIG
Perfezion il sistema di angioplastica: mediante lutilizzo di cateteri con un palloncino riempito di liquido
(non daria perche la tecnica richiede il raggiungimento di pressioni elevate) la placca interna al vaso veniva
schiacciata e rotta. Ci consentiva la riperfusione del vaso e la riepitelizzazione successiva. In realt, per, le
recidive dopo utilizzo di questa tecnica erano frequenti: per questo la tecnica necessit di essere
perfezionata lasciando in situ uno stent metallico.
1991: JULIO PALMAZ
Brevett lo stent. Stent-graft: stent rivestito di una camicia di materiale biocompatibile per consentire una
migliore riepitelizzazione del vaso.
163
ANGIOGRAFIA E ANGIOPLASTICA
Sala angiografica: lettini di premedicazione, sale operatorie sterili dotate di intensificatori di brillanza, che
consentono o la rotazione del sistema oppure la visione biplanar. Dovrebbe essere abbastanza grande per
accogliere tutte le apparecchiature. Procedure speciali a volte richiedono l'anestesia generale che necessita
di apparecchiature supplementari e personale. Queste procedure sono anche pi pericolose per il paziente
e ogni stanza deve essere attrezzata per affrontare le emergenze che possono verificarsi.
La stanza di controllo dovrebbe essere adiacente alla sala angiografica.
Ci deve essere una protezione adeguata per tutti gli operatori e il personale accessorio.
Puntura arteriosa: siti di introduzione femorale, ascellare, radiale, popliteo, carotideo (in generale un po
tutti gli accessi arteriosi); quelli pi frequentemente utilizzati sono lascellare e il femorale.
Strumenti in angioplastica:
Introduttori: vari tipi. Oggi, per evitare il passaggio guida-catetere, si utilizzano sistemi a valvola che
vengono introdotti come cateteri, dopo di che, attraverso questo sistema a valvola che si pu chiudere, si
permette il passaggio di cateteri di varia foggia e natura.
Esistono sistemi per dilatare laccesso (dilatatori): quando bisogna posizionare cateteri molto grossi. Es.
Posizionamento di stent per il trattamento di aneurismi dellaorta addominale o toracica.
Cateteri guida: cateteri con parete armata e ampio lume che permettono di lavorare anche in sedi remote
fornendo stabilit al sistema e permettendo cateterismi selettivi coassiali (con cateteri, palloni, stent
ecc). Esempio di utilizzo: ingresso in una stenosi dellarteria renale. Si porta il pallone allinterno della
stenosi e lo si dilata: questo consente il trattamento della stenosi arteriosa; il catetere guida viene lasciato
in situ poich, alla fine, mediante un sistema di passaggio attraverso cateteri di dimensioni variabili, si pone
uno stent auto espandibile o espandibile con pallone.
Guide: permettono di entrare nel lume dei vasi (ma non solo) e di raggiungere e valicare la sede da trattare.
Lavorano come una funivia sulla quale far scorrere gli introduttori, i cateteri ecc., minimizzando il
rischio di danneggiare la parete dei vasi. Sono disponibili una enorme quantit di guide dalle pi diverse
caratteristiche e propriet, tali da permettere di cateterizzare pressoch ogni sede; solitamente sono in
metallo teflonato.
Una scelta sbagliata pu trasformare questo strumento di sicurezza in un potenziale pericolo: alcuni tipi di
guida in grado di superare le occlusioni, possono penetrare facilmente sotto lintima (dissecazione) o
perforare la parete vasale (emorragie).
Palloni in angioplastica: espandendosi, rompono la placca.
dimensioni diverse a seconda del vaso su cui dobbiamo intervenire.
Occorre la pressione di alcune atmosfere per poter dilatare una stenosi; i palloni ad alta pressione possono
arrivare fino a 20-30 Atm: un vaso, gi di per s aterosclerotico, potrebbe rompersi e determinare una
grave emorragia! Se questo avviene, il radiologo interventista pone rapidamente degli stent senza buchi
laterali sostituendo il palloncino.
Crioplastica: in caso di stenosi estremamente importanti possiamo effettuare una dilatazione mediante un
pallone che viene gonfiato con azoto liquido a meno 10C: ci incrementa lefficacia della dilatazione.
164
Prelievi citologici
La citologia consiste nel prelievo di sole cellule. Va anche sotto il nome di:
FNA, fine niddle aspiration o
FN(A)B, fine niddle (aspiration) biopsy , quando le cellule vengono prelevate e aspirate.
Gli aghi utilizzati sono svariati: il pi usato e migliore per la citologia stato lago di Chiba (gi menzionato
per lalcolizzazione degli HCC), a becco di flauto.
Prelievi istologici
Due tipi di aghi:
aghi trancianti (Tru cut): sistema a taglio semplice. Lago fatto da:
o cannula con una punta tagliente
o mandrino con una punta acuminata. fenestrato: ha, infatti, una porzione incompleta, una
tacca di 20mm (v. immagine sottostante).
Una volta raggiunto il bersaglio, si introduce il mandrino, che in un secondo passaggio verr ricoperto
dallago (si chiude la camicia): in questo modo un frustolo di tessuto viene tagliato e catturato allinterno
dello spazio della tacca.
Questo sistema pu essere manuale, semiautomatico o automatico (consiste in un pulsante che fa avanzare
sia il mandrino sia la camicia).
Es. Biopsia di una lesione vertebrale: il controllo viene fatto in
TAC o in fluoroscopia, si usano aghi per losso simili al
Menghini (ma in realt non sono n Menghini n trancianti), a
vite, che si introducono a pressione, a volte con un
martelletto che spacca la corticale e consente di arrivare alla
zona di interesse. Si effettua per la diagnosi di metastasi ossee.
aghi in aspirazione: sistemi VAB (vacuum aspiration biopsy), che tagliano, ma anche aspirano il
tessuto. Il prototipo fu il sistema di Menghini: in questago, la cui punta tagliente e la sezione
cilindrica, viene creata una depressione con una siringa, in modo tale che, una volta introdotto
lago nel tessuto, il frustolo tagliato sia richiamato da tale depressione.
Questi aghi consentono di prelevare porzioni di tessuto da pochi mg a diversi mg, a seconda del
diametro dellago che pu andare da 1mm ad alcuni mm.
un sistema ortostatico: sistema per mantenere il catetere fisso senza che si muova (utile per il drenaggio
di ascessi).
Se, come mostrato in figura, viene utilizza una guida su cui poi si va a introdurre il catetere, non si tratter
pi di una tecnica one step, bens multistep (tecnica mista con quella inventata da Seldinger). Alla fine il
catetere viene lasciato in situ per poter drenare il fluido.
Dilatatori fasciali
per allargare il foro fatto per via percutanea al fine di introdurre drenaggi o stent di maggiori dimensioni.
Catetere a doppio j: stent inserito nelle vie urinarie: una delle due j pesca nella pelvi renale, laltra
in vescica, consentendo il drenaggio dellurina dalla pelvi alla vescica in quanto viene bypassata la stenosi
delluretere. Pu essere introdotto o per via endoscopica, in cistoscopia, o per via percutanea, nei casi in
cui la stenosi non sia sondabile dal basso.
166
Filtri cavali: inserimento trans giugulare di un filtro cavale per bloccare gli emboli che derivano dalla
trombosi pelvica o degli arti inferiori.
167
RADIOPROTEZIONE
branca della radiologia che si occupa dello sviluppo di dispositivi, procedure e tecniche per ridurre al
massimo lesposizione dei pazienti e degli operatori.
La legge prevede lobbligo di istruire i medici sulla radioprotezione. Gli addetti ai lavori, radiologi,
radioterapisti,ecc ecc , devono fare corsi specifici pi avanzati, tutti gli altri devono fare un corso di base.
Questi corsi sono obbligatori e devono essere ripetuti ogni 5 anni.
neo mammella, ovaio, prostata.. < capacit di correzione dei danni da radiazione si rischia di indurre
tumori dorante screening (no MX prima dei 40 aa) e nel follow-up.
Rischio stocastico aumenta col tempo.
FATTORI CHE MINIMIZZANO IL RISCHIO
Rischio di trasmissione ridotto per la prole limitata
La mutazione recessiva
Mutazioni peggiorative di solito non consentono sviluppo embrione
Esiste capacit di correzione del DNA.
LEGISLAZIONE:
decreto legislativo 187, 36 maggio 2000.
Euratom: organismo europeo che si occupa di protezione sanitaria dalle radiazioni ionizzanti connesse ad
esposizioni mediche.
Art.1- campo d'applicazione
Il presente decreto legislativo si applica alle seguenti esposizioni mediche:
a) esposizione di pazienti nellambito della rispettiva diagnosi o trattamento medico;
b) esposizione di persone nellambito della sorveglianza sanitaria professionale;
c) esposizione di persone nellambito di programmi di screening sanitario;
d) esposizione di persone sane o di pazienti che partecipano volontariamente a programmi di
ricerca medica o biomedica, in campo diagnostico o terapeutico;
e) esposizione di persone nellambito di procedure medico-legali (es. radiogramma per stabilire
let scheletrica nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un presunto minore che ha compiuto un illecito).
Il presente decreto legislativo si applica inoltre alle esposizioni di persone che coscientemente e
volontariamente, al di fuori della loro occupazione, assistono e confortano persone sottoposte a esposizioni
mediche.
Ai fini del presente decreto si intende per:
Attivit radiodiagnostiche complementari: attivit di ausilio diretto dal medico chirurgo specialista
o allodontoiatra per lo svolgimento di specifici interventi di carattere strumentale propri della
disciplina, purch contestuali, integrate e indilazionabili rispetto allespletamento della procedura
specialistica.
Ad es. nel caso dellodontoiatra che voglia verificare il completo riempimento del canale dentario durante
una cura canalare (se il canale rimane in parte pervio c il rischio di incorrere in infezioni): in questo caso
lodontoiatra autorizzato ad utilizzare la radiologia.
Art. 3- Principio di giustificazione
1. E' vietata l'esposizione non giustificata.
2. Le esposizioni mediche di cui all'articolo 1, comma 2, devono mostrare di essere sufficientemente
efficaci mediante la valutazione dei potenziali vantaggi diagnostici o terapeutici complessivi da esse
prodotti, inclusi i benefici diretti per la salute della persona e della collettivit, rispetto al danno alla
persona che l'esposizione potrebbe causare, tenendo conto dell'efficacia, dei vantaggi e dei rischi di
tecniche alternative disponibili, che si propongono stesso obiettivo, ma che non comportano
un'esposizione, ovvero comportano una minore esposizione alle radiazioni ionizzanti.
169
In particolare:
a) tutti i nuovi tipi di pratiche che comportano esposizioni mediche devono essere giustificate
preliminarmente prima di essere generalmente adottate;
b) i tipi di pratiche esistenti che comportano esposizioni mediche possono essere riveduti ogni
qualvolta vengano acquisite prove nuove e rilevanti circa la loro efficacia o le loro conseguenze;
c) il processo di giustificazione preliminare e di revisione delle pratiche deve svolgersi nell'ambito
dell'attivit professionale specialistica tenendo conto dei risultati della ricerca scientifica.
3. Il Ministero della sanit pu vietare, sentito il Consiglio superiore di sanit, tipi di esposizioni
mediche non giustificati.
4. Tutte le esposizioni mediche individuali devono essere giustificate preliminarmente prima di essere
generalmente adottate;
5. Il prescrivente e lo specialista, per evitare esposizioni non necessarie, si avvalgono delle informazioni
acquisite o si assicurano di non essere in grado di procurarsi precedenti informazioni diagnostiche o
documentazione medica pertinenti alla prevista esposizione.
9. Le esposizioni a radiazioni ionizzanti sono vietate nei confronti dei minori di 18 anni e delle donne
con gravidanza in atto.
Art. 4- Principio di ottimizzazione
1. Tutte le dosi dovute ad esposizioni mediche per scopi radiologici devono essere mantenute al
livello pi basso ragionevolmente ottenibile e compatibile con il raggiungimento dell'informazione
diagnostica richiesta, tenendo conto di fattori economici e sociali; il principio di ottimizzazione
riguarda la scelta delle attrezzature, la produzione adeguata di un'informazione diagnostica
appropriata o del risultato terapeutico, la delega degli aspetti pratici, nonch i programmi per la
garanzia di qualit, inclusi il controllo della qualit, l'esame e la valutazione delle dosi o delle
attivit somministrate al paziente.
2. []
3. Ai fini dell'ottimizzazione dell'esecuzione degli esami radiodiagnostici si deve tenere conto dei livelli
diagnostici di riferimento (LDR) secondo le linee guida indicate nellallegato II.
4. [..]
5. [..]
6. Particolare attenzione deve essere posta a che la dose derivante da esposizione medico-legale di
cui all'articolo 1, comma 2, lettera e), sia mantenuta al livello pi basso ragionevolmente ottenibile.
Art. 5- Responsabilit
1. Fermo restando quanto previsto all'articolo 3, comma 6, le esposizioni mediche sono effettuate
dallo specialista su richiesta motivata del prescrivente. La scelta delle metodologie e tecniche
idonee ad ottenere il maggior beneficio clinico con il minimo detrimento individuale e la
valutazione sulla possibilita' di utilizzare tecniche sostitutive non basate su radiazioni ionizzanti
compete allo specialista.
2. Ogni esposizione medica di cui all'articolo 1, comma 2, effettuata sotto la responsabilit dello
specialista.
3. Gli aspetti pratici per l' esecuzione della procedura o di parte di essa possono essere delegati dallo
specialista al tecnico sanitario di radiologia medica o all'infermiere o all'infermiere pediatrico,
ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze professionali.
4. [..]
5. L'esercente ha l'obbligo di identificare il responsabile dell'impianto radiologico.
170
IN GRAVIDANZA:
es. k mammella in gravidanza si curano anche con CT in gravidanza.
EFFETTI RADIAZIONI sono stocastici.
In gravidanza: 3 momenti per potenziali danni:
1. preimpianto (fecondazione): 1-9 gg.
Effetto tutto o nulla (o danno per cui c' aborto oppure niente)
2. morfogentecia: 9 gg-2 mese
Pox induzione di malformazioni, perch la radiosensibilit molto elevata.
3. fase fetale: dal 3 mese.
Danni soprattutto al SNC. Periodi di max sensibilit: tra il 2 ed il 4, dopo la sensibilit di quella
precedente. Dalla 25 alla 37ma settimana, la sensibilit molto bassa.
rtitardo mentale severo, riduzione QI. In circa il 25% con ???? s
Aumento rischio di k infantili, per danno stocastico ma in sensibilit maggiore.
Le DOSI:
<50 mG (MX espone a circa 6 mGray, TC torace: 0,02 mGy): no danni DOSE DI SICUREZZA.
50-100: verosimilmente no danni. Pox aborto spontaneo in 3a 4a sett. Improbabili malformazioni- ritardo
mentale ????
?????
PRINCIPIO ALARA: max risultato con minima dose in potenziali gravidanze, in cui vanno usate le dosi
minori possibili, anche se l'immagine meno bella
171
ESERCITAZIONE
CASO EPATICO (Dott. Girometti)
Il caso presentato di una paziente che si presenta per un controllo di una lesione focale epatica. Quello
che si vuole spiegare che cosa sia questo esame di risonanza: di che cosa si compone, che cosa vuol dire
fare delle sequenze e studiare lo stesso volume d'interesse in pi modalit, in un esame statico o dinamico
dell'addome.
L'esame di RM fatto di tante sequenze, quindi lo stesso distretto anatomico studiato con diverse
sequenze; questo perch si vuole vedere le varie componenti, fisiologiche e patologiche, da pi punti di
vista, cio si vuole che l'immagine sia formata da un contrasto all'interno degli organi, e fra un organo e
l'altro (a maggior ragione fra lesione patologica e parenchima normale), in maniera tale che il contrasto
stesso dia informazioni di tipo diverso.
Scorrendo l'esame del volume anatomico studiato, vediamo il susseguirsi di sezioni a partire dal diaframma
fino al piano che passa per la biforcazione aortica (addome superiore). Andremo ad analizzare questo
volume in diverse sequenze. Le sezioni che sono state fatte sono dello spessore di circa 6mm (ogni sezione
un'immagine bidimensionale di tale spessore), questo vuol dire che ogni pixel rappresenta con un livello
di grigio una struttura anatomica dello spessore di 6 mm.
La prima cosa che si decide il volume che si vuole studiare, poi abbiamo alcune caratteristiche tecniche di
acquisizione, la pi importante delle quali lo spessore che ci dice quanta tridimensionalit del paziente
viene compressa nella bidimensionalit dell'immagine. Abbiamo comunque l'informazione su tutto il
volume del paziente perch questo un imaging cross-sezionale, cio esamina il 3D del paziente facendo
dei tagli e in ognuno di questi si riesce ad osservare lo stato delle strutture.
Di solito si parte da una pesatura in T1 e poi si studia lo stesso volume in un'altra sequenza; anche in questo
caso si deciso di iniziare l'esame con una sequenza pesata in T1.
Ci sono due immagini diverse affiancate (che si possono far scorrere per un miglior confronto): una in T1 e
una in T2.
Nelle sequenze pesate in T1 normalmente si vedono molto bene i piani adiposi (perch il tessuto adiposo in
T1 appare come iperintenso) e quindi si riesce ad identificare molto bene l'anatomia regionale degli organi.
Riusciamo all'interno di ciascuna sezione a distinguere un organo dall'altro perch normalmente essi sono
separati dai piani adiposi. Quando vogliamo seguire una particolare struttura anatomica, la si punta e la si
segue con lo sguardo nella sua interezza (es. partendo dalla coda del pancreas, fissandosi su quel
particolare anatomico, si riesce a seguirlo lungo tutto il volume nella sua interezza).
Queste sequenze ci aiutano anche a distinguere sul contenuto delle lesioni: grasso o sangue.
In T1 abbiamo un contrasto dell'immagine diverso da T2. Per avere un'unica informazione diagnostica pi
onnicomprensiva possibile, quello che vediamo deve essere concordante in T1, T2 e in tutto il resto
dell'esame.
Le sequenze pesate in T2 e con la saturazione del grasso tendono a far spiccare la presenza di eventuali
lesioni. In questo caso, la lesione non si vede (si vedono solo le strutture vascolari tagliate, che per si
distinguono perch scorrendo le immagini si riescono a seguire).
A questo punto ristudiamo l'intero volume somministrando il MdC otteniamo la variazione rispetto allo
stato normale (in cui il contrasto non c') dovuta alla presenza del MdC stesso prima nel solo comparto
vascolare, poi nel compartimento vascolare all'interno del parenchima in fase arteriosa e infine
prevalentemente in fase venosa. Si fanno scorrere e si confrontano le immagini, che sono state acquisite
ognuna con apnea separata, e si vede che tutto copre lo stesso volume anatomico.
In arteriosa si nota la lesione che si riempie di MdC ed ha un wash-in periferico e globulare, dopodich in
fase portale la lesione si riempie omogeneamente e persiste nel rimanere riempita, senza lasciare MdC.
Non si tratter di HCC, poich ha un wash-in disomogeneo (globulare periferico), tende a riempirsi
progressivamente fino a spiccare in fase venosa, permanere cos in fase di equilibrio, quindi a trattenere
172
MdC al suo interno per lungo tempo. Questa la semeiotica tipica di una lesione benigna che si chiama
angioma.
necessaria un'apnea durante l'acquisizione, che dura circa 10 sec, dell'immagine (a 40 sec, a 60 sec, a 3
min). Nel caso riportato un paziente giovane che ha mantenuto l'apnea ben ferma, altrimenti si
vedrebbero le righe della pancia (che si muove col respiro) che si sovrappongono alla lesione e al fegato.
Rimane la pulsatilit degli organi interni che per di solito non inficia la qualit delle immagini.
Su queste immagini si possono fare delle operazioni a posteriori come la modifica del contrasto, oppure si
pu ingrandire un particolare dell'immagine. Se l'acquisizione di tipo 3D si possono fare anche le cos
dette riformattazioni multiplanari.
Le prime sequenze che abbiamo visto (T1 e T2) non avevano il voxel isotropico; qui invece, come succede in
TC, il voxel isotropico o quasi isotropico, quindi significa che le sezioni hanno spessore pari alle
dimensioni di altezza e larghezza del pixel. Quindi si taglia una sezione che fatta di tanti cubi, che sono i
voxel (cio gli elementi di volume), ed essendo il voxel isotropico, cio essendo la lunghezza simile alle due
dimensioni, i software possono prendere l'informazione digitale contenuta in questa sezione e decidere di
riformattarla, cio ripresentare la stessa informazione su altri piani, che sono diversi da quello di
acquisizione. Quindi con un software adeguato si possono riportare le stesse informazioni sul piano
coronale (parallelo all'asse corporeo maggiore, che va dalla testa verso i piedi del paziente) oppure sul
piano sagittale (perpendicolare all'asse maggiore del paziente) e guardare da destra e da sinistra.
Concretamente, ci si pu muovere sul piano sagittale o coronale e avere le rappresentazione delle strutture
anatomiche da un altro punto di vista. Tutto ci essenziale per capire se c' una lesione, com' fatta e i
rapporti precisi che ha con le altre strutture (es. invasione delle strutture vascolari maggiori nel cancro
della testa del pancreas).
Ci si pu inoltre spostare su piani del tutto arbitrari, in modo da creare piani di analisi infiniti. Anche questo
mi serve per studiare meglio alcune strutture anatomiche riuscendo a vederle per intero nella mia finestra
di indagine.
Si posso evidenziare le strutture vascolari, facendo delle ricostruzioni tridimensionali come le MIP, in cui
con opportune ricostruzioni posso mettere sullo stesso piano l'intero asse portale (ramo portale di destra e
di sinistra, tronco portale, vena mesenterica superiore e vena splenica).
Quindi cosa si vede in un esame:
Volume di acquisizione che dipende dal quesito clinico; questo volume di solito ripetuto e acquisito in
diverse modalit.
Si ricorda che se facciamo una TC, si pu fare la diretta e poi le cose che seguono sono semplicemente fasi
di uno studio dinamico (poich la TC non ha sufficiente risoluzione di contrasto), mentre in RM accanto allo
studio vascolare esiste uno studio diretto pi ampio ed articolato, che d informazioni circa le strutture
sane e patologiche attraverso diversi tipi di contrasto generati da diverse pesature. I diversi tipi di
elaborazione che si possono attuare in seguito sono sempre in funzione del quesito clinico.
Il problema che sono tante le immagini da analizzare e refertare.
173
L'ecografia non risente invece della presenza del tessuto ghiandolare, per questo in pazienti giovani o
comunque con tessuto mammario particolarmente addensato, diventa un esame fondamentale e
complementare alla mammografia.
L'ecografia pu essere utilizzata come esame di primo livello in alcune situazioni:
giovani donne (per composizione ghiandolare della mammella)
donne in gravidanza (perch non utilizza radiazioni ionizzanti)
Nel caso presentato, l'ecografia ha messo in evidenza la presenza di un nodulo ipoecogeno (come la
stragrande maggioranza dei noduli) con morfologia irregolare e margini mal definiti, quindi sospetti poich
rispecchiano un modo di crescere disorganizzato, che pi suggestivo di neoplasia.
L'ecografia non solo aggiunge informazioni in pi per la diagnosi, ma permette anche l'approfondimento
diagnostico, come la biopsia. La biopsia eco-guidata nella maggioranza dei casi (anche perch la biopsia
con guida mammografica pi lunga -circa un'ora-, fastidiosa per la paziente e costosa).
L'iter seguito da questa paziente quello standard. Il risultato istologico ha poi confermato il sospetto di
neoplasia.
tessuti molli) in zona anteriore basale destra (quella che si vedeva anche all'Rx); per confronto con la
densit del sottocute si pu identificare la composizione di questa massa in tessuto adiposo.
All'interno di questo tessuto adiposo si possono riconoscere delle strutture un po' allungate e serpiginose
che si riescono a seguire fino a livello addominale, mesenteriale in particolare (potrebbero essere dei vasi
mesenterici). Anteriormente inoltre si nota una struttura contenente aria che ha tutto l'aspetto dell'ansa
intestinale. A questo punto, visto che la TC in realt un volume, posso decidere di visualizzare le immagini
su di un altro piano e potrei decidere di visualizzarlo in coronale (simulando la visualizzazione radiografica,
ma col vantaggio di poter scorrere tomograficamente l'immagine). Si riesce a vedere, cos, la mancanza di
continuit diaframmatica, mentre vi continuit nei vasi mesenterici provenienti dalle anse intestinali
sottostanti. [Se si fosse visto un livello idro-aereo in un ansa erniata gi all'RX avrei fatto diagnosi prima, ma
una questione di fortuna.] Il tipo di immagini che si sono viste orientano la diagnosi verso un'ernia
diaframmatica e in particolare (sulla base del riconoscimento della composizione adiposa del tessuto, della
presenza dei vasi mesenterici, dell'assenza di segni di sofferenza da parte delle anse intestinali e infine
della localizzazione) trattasi di ernia di Morgagni.
necessario mettere in atto una diagnosi differenziale con vari tipi di lesioni occupanti spazio,
prevalentemente adipose:
20. ernie diaframmatiche congenite o acquisite,
21. necrosi del tessuto adiposo pericardico (anche se in una paziente asintomatica poco probabile)
22. neoplasie contenenti tessuto adiposo (anche qui, esistono tutta un serie di reperti semeiologici che
ci aiutano ad escludere quest'ipotesi).
Ernia di Morgagni: una patologia congenita rara, nota gi dal '700; nella descrizione compresa la sede
anatomica del punto di erniazione: erniazione anteriore tra la parte costale e quella sternale dell'angolo
cardiofrenico a livello del VII arco costale (che la sede del forame di Morgani). una mancata fusione
delle componenti del diaframma con allargamento del forame di Morgagni, cui consegue erniazione di
varie strutture addominali. Generalmente un'ernia asintomatica, che raramente d disturbi, sia di tipo
intestinale che polmonare (a seconda che prevalga la compressione intestinale o quella polmonare). La
diagnosi radiologica. [Un messaggio importante che con la TC si in grado di arrivare ad una definizione
anatomica molto precisa, a patto di sapere cosa si sta cercando.]
Fattori predisponenti sono quelli che aumentano la pressione endoaddominale (es. traumi, gravidanza,...).
La terapia, nel caso specifico, stata di chirurgia combinata: intervento di artroscopia di spalla e correzione
del difetto diaframmatico tramite inserimento di un patch di materiale sintetico. Per quanto la paziente
fosse asintomatica, non detto che rimanesse tale in futuro, anche viste le dimensioni.
Alcune domande:
Q: Perch non si usato il MdC per la TC di questa paziente?
Nel caso di diagnostica TC del torace, l'approccio un po' diverso da quello addominale, soprattutto
quando l'indicazione un quesito di approfondimento di un riscontro di un'altra indagine (per esempio di
un Rx): si tende a sfruttare il contrasto naturale delle strutture toraciche, contenendo i polmoni aria. Di
base ho gi un alto contrasto intrinseco senza dover per forza iniettare MdC; per vedere il parenchima
normale non ho bisogno del MdC che non mi aggiunge niente.
Il MdC sarebbe stato utile se, anzich una massa cos adiposa e chiara, si fosse trattato di una massa
polmonare, poich in quel caso sarebbe potuto essere d'aiuto per la caratterizzazione della massa e , nel
sospetto di neoplasia, per dire se quella massa fosse solida, quanto solida, vascolarizzata o meno, eventuale
presenza di aree necrotiche; appurato che si trattasse di neoplasia, sarebbe stato utile anche nella
stadiazione. Ogni qualvolta si parli di patologia neoplastica indicato il MdC perch oltre a vedere la
lesione solida mi consente di studiare i linfonodi, la parete toracica, ecc. Anche se vi fosse il dubbio di
un'alterazione vascolare, servirebbe il MdC per descriverli meglio (senza MdC si distinguono perch posso
seguirli e per la morfologia, ma non possibile descriverne il contenuto).
In sostanza, ogni volta che si debba studiare il mediastino, i vasi e la parete toracica nel sospetto di
qualcosa di solido, vi la necessit di iniettare il MdC per aumentare il basso contrasto intrinseco che c'
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tra i tessuti molli: il fegato simile all'aorta, al diaframma, all'arteria polmonare, ai muscoli. Nel caso
specifico, una volta visti i vasi mesenterici nel grasso sopra-diaframmatico, patognomonico per ernia di
Morgagni, quindi MdC non era necessario per 2 motivi: avrei somministrato un farmaco inutilmente e avrei
sottoposto la paziente a doppia dose di radiazioni.
Q: Nel caso non fosse stato cos palese che si trattava di tessuto adiposo, aveva senso mettere una ROI?
Ha senso, perch stiamo parlando di un'immagine che digitale, per cui l'elaborazione in scala di grigi di
una serie di valori numerici che corrispondono all'attenuazione dei raggi X dei diversi tessuti. In qualsiasi
istante, una volta che ho acquisito le immagini, posso risalire a questi dati numerici, in modo molto
semplice ed immediato, posizionando una ROI (= Regione d'interesse) sopra un punto qualsiasi
dell'immagine con dimensioni che scelgo io; cos ho uno strumento immediato che mi d il valore medio (in
questo caso -110) delle unit Hounsfield, per essere pi precisi nel dire che si tratta di tessuto adiposo.
Come detto della ROI posso decidere le dimensioni: pi ampie sono, meglio .
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