La Rivoluzione Francese

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Noemi Massa

La Rivoluzione Francese
1. LAncien Rgime
1.1 Un Paese prevalentemente agricolo
Intorno al 1780 la Francia era in grande espansione economica, ma tuttavia era la terra ad
essere la fonte di maggiore produzione. Circa l80% della popolazione era infatti composta
da contadini, i quali ormai producevano prevalentemente per se stessi piuttosto che per il
mercato; inoltre il reddito agrario era aumentato, e di ci godevano per lo pi i nobili. I
primi eventi della Rivoluzione Francese possono essere classificati in un contesto
tradizionale, ovvero furono dovuti a scarsi raccolti, difficolt dei trasporti etc..

1.2 Una societ basata sul privilegio


La Francia era governata da una monarchia assoluta, dove nemmeno gli Stati Generali
potevano contrastare il potere del sovrano, tant che lultima volta vennero convocati nel
1614. Lassemblea degli Stati Generali comprendeva tre ordini principali: clero, nobilt
guerriera, Terzo Stato. Questa struttura, secondo le credenze del tempo, era di origine
divina, e si riteneva che la societ dovesse rispecchiare la struttura trinitaria. Tuttavia la
societ trinitaria celeste molto diversa da quella terrena, la quale risulta essere
strutturata secondo un ordine gerarchico, dove alla base sta il Terzo Stato, privo di ogni
vantaggio, mentre nei gradini superiori stanno la nobilt guerriera e il clero, i quali sono
dotati di privilegi. Bisogna inoltre evidenziare la differenza fra ordine (o stato) e classe
sociale, poich durante la Rivoluzione Francese vedremo la sostituzione di una societ
articolata per ordini con una articolata per classi sociali. La societ moderna, organizzata
in classi sociali, comprende dei cittadini che risultano essere tutti uguali davanti allo Stato
e alla legge, dove le differenze che esistono fra loro sono solo di natura economica e non
giuridica, e che hanno in comune un determinato livello di ricchezza che pu aumentare o
diminuire a seconda dei casi. LAncien Rgime invece organizzato in ordini i quali
comprendono i cittadini privilegiati dallo Stato (quali clero e nobilt) e i cittadini privi di
ogni privilegio (Terzo Stato). E possibile quindi riscontrare che qui i cittadini vengono
classificati in maniera diversa , tant che spesso allinterno dello stesso ordine si trovano
soggetti che, dal punto di vista economico, presentano una situazione molto diversa.

1.3 I gruppi privilegiati


Il clero occupava un ruolo importante nel modello di societ Trinitaria, la quale risultava
essere inoltre molto legata alla fede cristiana. Intorno al 1785 il clero comprendeva ormai
150.000 individui, i quali possedevano il 10% delle terre del regno. Uno dei privilegi che
aveva questordine era lesonero dal pagamento delle imposte sulla propriet fondiaria,
infatti era lassemblea del clero che, periodicamente, decideva di versare spontaneamente

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un dono gratuito alla Corona. Inoltre ai sacerdoti era concesso di ricevere denaro dai
fedeli, tant che questi ultimi dovevano versare parte del proprio reddito al parroco
(decima). La nobilt comprendeva invece 300.000 cittadini, che, come coloro appartenenti
al clero, non pagavano le imposte. Ci perch lorigine dellaristocrazia risiedeva nella
cavalleria feudale, dove in cambio del feudo le persone si impegnavano a offrire servizi al
signore. Altro privilegio che aveva la nobilt era quello della trasmissione dei patrimoni
nobiliari, che venivano solitamente trasmessi al maschio primogenito; dato che ai nobili
era poi vietato lavorare, ovvero svolgere attivit vili come il commercio, coloro che
erano figli unici dovevano impegnarsi nel trovare qualcuno degno del proprio patrimonio
familiare. Costoro potevano intraprendere solo due carriere rispettabili: quella militare e
quella ecclesiastica.

1.4 Nobili e contadini nelle campagne


Laristocrazia possedeva il privilegio della signoria bannale. A partire dal X secolo, a
seguito della crisi dell impero carolingio, la difesa e le attivit tipiche statali passarono a
dei funzionari statali periferici, i quali avevano il compito di rappresentare il re in una
determinata regione. Fu proprio intorno ai nuovi centri fortificati che si svilupp la
signoria bannale, a partire dal momento in cui il castellano si appropriava del potere che
fino ad allora era stato esercitato dal re. Il titolare del banno, quindi, iniziava a imporre
delle imposte o a richiedere dei contributi per la propria fortezza; inoltre il castellano
amministrava la giustizia. Il signore bannale riusc poi a sfruttare gli uomini, in
particolare i contadini, che furono obbligati a versare dei tributi in denaro qualora
dovessero utilizzare alcuni strumenti, che erano essenziali per il loro lavoro. Nessuno
poteva svolgere alcuna attivit commerciale senza che prima il signore avesse svolto la
propria, ad esempio nessuno poteva vendere il vino prima che il castellano avesse venduto
il proprio e cos via. Spesso egli arrivava a chiedere anche la taglia, ovvero un tributo
straordinario. Cos la monarchia assoluta vigente nel Settecento aveva ormai sottratto ai
nobili quasi tutti i poteri in campo politico e giudiziario, e il re era amato dal popolo
proprio per questo, poich si pensava che costui fosse il protettore dagli abusi dei signori.

1.5 La convocazione degli Stati Generali


La Francia sostenne le colonie americane durante la guerra dei Sette anni, la quale si
risolse con successo dal punto di vista politico e militare. Il problema fu che, dopo questa
guerra, la Francia si trov in una situazione devastante dal punto di vista economico,
tant che lo Stato fu costretto ad indebitarsi al limite della bancarotta. Ben quattro
ministri delle finanze proposero misure di riforma fiscale e finanziaria, i quali per
vennero subito scartati di fronte allopposizione dei ceti privilegiati. Molti aristocratici
non erano daccordo con il regime assolutistico imposto da Luigi XIV e affermavano di
voler imitare invece quello inglese. Altri nobili invece ricordavano al re che egli non
poteva imporre delle nuove tasse senza avere prima lapprovazione degli Stati
Generali; con questa affermazione essi miravano ad affiancarsi al re e a condizionare il suo

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operato. Gli aristocratici si accorsero poi che la monarchia di Luigi era ormai debole, e per
questo motivo, furbamente, pretesero che costui convocasse gli Stati Generali, con lo
scopo di fargli accettare che il suo governo doveva subire dei limiti. L8 Agosto 1788
vennero quindi convocati gli Stati Generali.

1.6 Il Terzo Stato


Al Terzo Stato appartenevano coloro che non erano sacerdoti o aristocratici, perci circa
il 98% della popolazione, dove la maggior parte erano contadini pi o meno poveri
soggetti al volere dei nobili. Elemento comune a tutti i membri del Terzo Stato era quello
di non avere privilegi e di dover pagare le imposte, ma anche il rancore verso i nobili, in
quanto nessuno di loro riteneva giusta la situazione di sudditanza in cui si trovavano.
Allora richiesero che nellAssemblea degli Stati Generali convocata dal re venisse
raddoppiato il numero dei propri delegati, rispetto a quello dei nobili e del clero. Luigi
XVI accolse la loro richiesta poich riteneva che questazione potesse limitare le pretese e
la forza crescente dellaristocrazia.
Secondo Sieys, il Terzo Stato era una nazione completa in se stessa, poich i cittadini
aumentavano la prosperit del patrimonio economico grazie al loro lavoro, e garantivano
il funzionamento delle strutture pubbliche grazie alle imposte. Sieys era un ecclesiastico,
ma disprezzava profondamente laristocrazia e si sentiva parte del Terzo Stato, di cui
divenne poi portavoce. Nel suo libro intitolato Che cos il Terzo Stato? porta avanti la
sua riflessione partendo dal concetto di nazione, con il quale voleva indicare un insieme
di cittadini che, da una parte contribuivano allamministrazione dello Stato, mentre
dallaltra che lavoravano. Costui riteneva che tutti i privilegi dei nobili dovevano
essere aboliti e che si doveva procedere alla stesura di una nuova Costituzione, che
ponesse fine allassolutismo. Poich ovviamente i nobili si sarebbero opposti a tutto ci,
egli afferm che il Terzo Stato avrebbe dovuto formare unassemblea composta
unicamente dai propri deputati, e che questa sarebbe stata una vera Assemblea Nazionale
in quanto il Terzo Stato era una Nazione completa.

2. La rivoluzione del 1789


2.1 Lassemblea Nazionale
I lavori degli Stati Generali vennero aperti ufficialmente il 5 maggio 1789: lassemblea
era formata da 1165 deputati, dove i rappresentanti del Terzo Stato erano circa 600
mentre quelli del clero e della nobilt meno di 300 ciascuno. Tuttavia la supremazia dal
punto di vista numerico del Terzo Stato non dava ad essi grande vantaggio, in quanto le
votazioni avvenivano per ordine in stanze separate, e un provvedimento poteva essere
approvato o respinto se e solo se aveva il consenso di almeno due ordini su tre. Dato
che per il clero era composto prevalentemente da aristocratici prendere provvedimenti
realmente utili e radicali era pressoch impossibile. Consapevole di ci, Sieys richiese

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che la votazione avvenisse per testa in ununica camera e non per ordine, in modo tale
che ogni deputato potesse votare singolarmente e un provvedimento sarebbe stato
approvato o revocato in base alla maggioranza. Tuttavia ci port a comprendere che
il problema delle votazioni non era solo che fossero per ordine e non per testa, ma che alla
base vi era un problema di natura politica: votare per testa significava infatti rinnegare il
primato dellordine e affermare il primato dellindividuo. I membri del Terzo Stato allora,
il 17 Giugno 1789, dichiararono che loro da soli rappresentavano la Nazione, e decisero
di definire se stessi come Assemblea Nazionale. Il 20 Giugno poi i rappresentanti del
Terzo Stato si riunirono e pronunciarono un giuramento, dove affermarono che si
sarebbero impegnati a non separarsi fin quando non sarebbero riusciti a dotare la Francia
di una nuova Costituzione efficiente. Cos lopposizione del Terzo Stato inizi a trovare
sostegno anche negli altri due ordini, nel clero poich molti parroci si sentivano pi vicini
ai propri fedeli piuttosto che ai nobili; nei nobili poich avevano sentimenti ostili verso
lassolutismo. Allora Luigi XVI decise di invitare il clero e la nobilt ad unirsi al Terzo
Stato per deliberare la seduta congiunta.

2.2 La presa della Bastiglia


Il re non volle accettare pienamente la situazione che si era creata, e per questo motivo
ordin ad alcuni dei suoi reggimenti pi fedeli di marciare verso Parigi per ristabilire
lordine; nella capitale, nel mentre, la popolazione era indignata a causa dellaumento del
costo del pane. Nel momento in cui si diffuse poi la voce che alcune delle truppe pi fedeli
del re stavano marciando verso Parigi in tutta la citt si verificarono degli scontri che
assunsero come obiettivo la Bastiglia (la quale era la grande fortezza dove venivano
rinchiusi i nemici del re). Quando, il 14 luglio, i cittadini riuscirono ad irrompere nella
fortezza uccisero il comandante e portarono la sua testa inastata su una picca per tutta
Parigi; fu proprio la violenza degli eventi parigini che paralizz il re. Venne allora istituita
una milizia, chiamata Guardia Nazionale, incaricata di mantenere lordine nella capitale.
Questa milizia assunse come proprio emblema una bandiera tricolore, composta dal
bianco in rappresentanza della monarchia, poi dal rosso e dal blu poich erano i colori di
Parigi. Il tricolore divenne cos il simbolo della Rivoluzione, e il fatto che a capo della
Guardia Nazionale vi fosse il marchese La Fayette era una garanzia del fatto che presto
lassolutismo sarebbe stato cancellato.

2.3 La rivolta contadina


Anche nelle campagne parigine iniziarono a verificarsi dei problemi che, successivamente,
portarono a delle vere e proprie rivolte. Specialmente in Luglio le rivolte si fecero pi
numerose, e gli insorti attaccavano i castelli dei nobili bruciando gli archivi dove costoro
conservavano documenti scritti nei quali venivano attestati i diritti che potevano
esercitare verso i contadini. Si diffuse una grande paura in tutta Parigi e ormai il caos
regnava sovrano, fin che nella notte tra il 4 e il 5 Agosto 1789 lAssemblea Nazionale
decise di intervenire: i diritti signorili vennero aboliti, i contadini potevano accedere agli

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impieghi pubblici e la decima venne abolita. E proprio in questa data che, quindi, vedremo
la fine dell Ancien Rgime e la cancellazione della societ trinitaria basata sui
privilegi.

2.4 La dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino


LAssemblea Nazionale, il 26 Agosto 1789, approv la preliminare Legge fondamentale
dello Stato, nota come Dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino . Questa
legge riassumeva i principi dellOttantanove, ovvero esprimeva il concetto di libert e
uguaglianza, i quali avevano fino ad allora animato la rivoluzione. Il documento
composto da una premessa e da 17 articoli, dove nell articolo 6 viene espresso con
chiarezza il concetto del termine uguaglianza. Nel testo si afferma poi che tutti gli
uomini nascono liberi e con uguali diritti, quindi possibile notare come lantico
regime sia ormai stato abolito. A proposito di questultimo, nellarticolo 6 viene rimarcato
chiaramente anche che ogni cittadino deve essere uguale di fronte alla Legge, mentre
nellarticolo 17 viene definita la propriet come un diritto sacro: luguaglianza che viene
proclamata nella Dichiarazione risulta quindi essere di tipo civile e giuridico, non
economico.

3. La fase monarchica e moderata


3.1 Lattivit legislativa dellAssemblea costituente
Il 6 Ottobre 1789 il re fu costretto dalla folla a trasferirsi da Versailles a Parigi, ove poi si
trasfer anche l Assemblea Nazionale. Durante alcune sedute dellAssemblea si impose
lusanza di indicare i diversi gruppi parlamentari con i termini destra e sinistra: nella
destra si trovavano i nobili e tutti coloro che cercarono di opporsi allabolizione dellantico
regime, mentre nella sinistra tutti coloro appartenenti al Terzo Stato e che avevano votato
affinch venissero eliminati i privilegi. Uno dei principali problemi che venne discusso
nellAssemblea era quello finanziario: per cercare di sanare almeno parte dei debiti dello
Stato vennero confiscate tutte le terre del clero, e poich il clero veniva ormai considerato
come un corpo di funzionari pubblici le loro terre non vennero pi ritenute come delle
propriet, ma bens come dei beni pubblici. Pertanto il 2 Novembre 1789 lAssemblea
vot la nazionalizzazione dei terreni del clero ed alcuni vennero subito venduti al fine
di creare un gruppo di proprietari terrieri che avessero interessi legati alla Rivoluzione; se
infatti questa fosse stata sconfitta costoro avrebbero perso tutti i beni nazionali acquistati.
Inoltre il 13 Febbraio 1790 lo Stato ordin che ogni ordine religioso non dedito
allassistenza o allinsegnamento dovesse essere sciolto ; venne poi, il 12 Luglio, approvata
la Costituzione civile del clero, la quale sottoponeva lattivit dei sacerdoti a dei controlli e
vietava linterferenza del papa nella consacrazione dei vescovi. Quando venne imposto che
tutti gli ecclesiastici dovessero giurare fedelt alla Costituzione civile del clero il papa
intervenne e si pronunci pubblicamente contro i nuovi provvedimenti adottati

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dallAssemblea circa il clero; questa prima condanna verso la Rivoluzione caus una
spaccatura allinterno dellopinione pubblica francese. Tutta la vicenda port poi ad una
divisione del clero, dove da una parte vi erano i preti giurati (coloro fedeli al nuovo
regime) mentre dallaltra i preti refrattari (coloro contro la Rivoluzione). In campo
amministrativo e giudiziario invece vennero presi importati provvedimenti: per quanto
riguarda lamministrazione, il 15 Gennaio 1790 venne riorganizzato il territorio francese
in 83 dipartimenti che vennero poi a loro volta divisi in distretti amministrati in maniera
autonoma; per quanto riguarda la giustizia, nellAgosto1790 venne deliberata la fine della
vendita delle cariche.

3.2 Lideologia controrivoluzionaria: Edmund Burke


Edmund Burke, nel 1790, pubblic il suo libro intitolato Riflessioni sulla Rivoluzione
in Francia, dove espose la sua riflessione contro gli eventi francesi e contrappose la
Rivoluzione inglese del 1689 a quella francese del 1789. Quella inglese, secondo il suo
parere, di rivoluzionario non ebbe molto poich il suo scopo era stato la difesa della libert
e dei diritti concreti. Mentre il difetto pi grande della Rivoluzione francese era quello di
procedere per formule astratte, ovvero puramente teoriche. Secondo il suo pensiero, i
francesi avevano cos proceduto alla cancellazione di tutto il patrimonio politico/sociale
ereditato in precedenza e avrebbero tentato di imporre, senza fondamenti, una nuova
Costituzione. Per quanto riguarda lopposizione francese allassolutismo egli riteneva che
questa era stata legittima fin quando i nobili avevano lottato per ripristinare gli usi
tradizionali, e che invece la ribellione del Terzo Stato non aveva nessuna giustificazione,
anzi, che aveva portato ad una vera e propria perdita del limite morale poich tutto poteva
essere distrutto e niente veniva rispettato. Lo scritto di Burke ebbe grande successo, e
costitu il principale atto di accusa verso gli eventi francesi.

3.3 La Costituzione del 1791


Il tentativo di Luigi XVI di fuggire allestero, nel 1791, fall miseramente; fu infatti
costretto, il 13 Settembre, ad accettare la nuova Costituzione. Fu tenuto perci ad
accettare la divisione dei poteri, dove quello legislativo venne assegnato ad ununica
Camera, quello esecutivo al re e al governo mentre quello giudiziario ad un corpo di
magistrati eletti dal popolo. Fra la Legge fondamentale del 1791 e la Dichiarazione dei
diritti delluomo e del cittadino vi erano per delle contraddizioni: quella principale
riguardava la condizione dei neri e dei mulatti, in quanto la schiavit degli uomini di
colore nelle colonie francesi non venne messa in discussione, sebbene nella dichiarazione
del 1789 si affermasse che tutti gli uomini avevano uguali diritti e libert. Altra
contraddizione fu quella volta verso il genere femminile, in quanto alle donne non
vennero riconosciuti i diritti civili, anche se nella Dichiarazione del 1789 questi
vennero riconosciuti a tutti gli esseri umani. Fu ignorato poi il principio di
uguaglianza, che and a discapito dei cittadini nel momento in cui venne adottato un
sistema elettorale basato sul censo. Allora i francesi si divisero in due categorie, i cittadini

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attivi e cittadini passivi, dove quelli passivi costituivano buona parte del corpo elettorale
e vennero privati del diritto di voto poich giudicati troppo poveri. Gli attivi invece
vennero divisi ulteriormente in due gruppi, gli elettori e gli eleggibili: degli elettori
facevano parte coloro che pagavano le imposte per un importo superiore a dieci giornate
lavorative e fu permesso loro di partecipare a pieno titolo alla gestione dello Stato in
qualit di votanti, ma non potevano candidarsi. Per contrastare questa situazione vennero
formate diverse associazioni politiche, chiamate club: la Societ degli amici della
Costituzione si insedi nel governo dei giacobini, e di questa faceva parte lavvocato
Robespierre; la Societ dei diritti delluomo e del cittadino che aveva sede nel
convento dei cordiglieri, di cui facevano parte Danton e Marat.

3.4 Linizio della guerra


La Francia decise di schierarsi contro limperatore dAustria, presso il quale si erano
rifugiati la maggior parte dei nobili emigrati. Allinterno della nuova camera che venne
eletta a suffragio censitario, e che si riun l1 Ottobre 1791, vi erano i sostenitori pi
convinti della guerra, i deputati, i quali vennero chiamati girondini poich provenienti dal
dipartimento della Gironda. Costoro ritenevano che la Francia non sarebbe stato un luogo
sicuro fin quando gli emigrati non avrebbero pi potuto nuocere. Robespierre si impose,
ma inutilmente, alla dichiarazione di guerra, che invece venne approvata il 20 Aprile
1792. Tuttavia la forza dellesercito francese era solo apparente, in quanto la maggior
parte dei generali erano nobili e non approvavano la Rivoluzione, che ovviamente si
sarebbe consolidata con unulteriore battaglia; cos molti comandanti si accordarono con
gli austriaci, mentre altri si ritirarono senza combattere. Il re poi, nel 1791, scrisse una
lettera indirizzata allimperatore dAustria Leopoldo II definendosi come prigioniero in
Francia; Luigi XVI era fermamente convinto che solo con una grande sconfitta
militare sarebbe potuto essere possibile ristabilire lordine, ormai perduto, a Parigi.

3.5 Il colpo di Stato del 10 Agosto 1792


Il comportamento del re davanti alla guerra port i diversi partiti che volevano difendere
la Rivoluzione ad accusare di tradimento anche i generali pi prestigiosi, e si arriv a
pensare che sarebbe stato possibile difendere il territorio dalla minaccia straniera solo
uccidendo Luigi XVI. Durante la giornata del 10 Agosto 1972 lamministrazione
parigina venne sostituita da una nuova municipalit: il Comune. Questo era un organismo
creato per difendere il Paese da ogni minaccia, che fosse proveniente dai nobili o da
stranieri. Il Comune venne sostenuto in particolar modo dal sanculotti, ovvero coloro
senza braghe. Costoro non erano ignoranti o poveri, ma vennero tuttavia esclusi dal
godimento dei diritti elettorali, e ci li port a provare un profondo disprezzo verso il
sistema politico della Costituzione, tant che ritenevano che la monarchia costituzionale
moderata fosse una truffa. Il 10 Agosto i sanculotti assediarono il palazzetto delle
Tuileries, dove risiedeva la famiglia reale, e dopo uno scontro molto violento il re venne

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sospeso dallAssemblea legislativa. Cos, la Francia divenne una Repubblica. Per


quanto riguarda la situazione al fronte invece i francesi si trovarono a scontrarsi contro i
prussiani a Valmy, dove le truppe straniere furono costrette ad una ritirata. Il 21
Settembre 1792 si riun unassemblea di deputati, ed il nuovo organismo politico ricevete
il nome di Convenzione, la quale si attribu lincarico di ristabilire un nuovo ordinamento
per lo Stato francese; successivamente la Convenzione svolger anche il ruolo di Camera,
dotata quindi di poteri legislativi.

4. La Repubblica democratica
4.1 Il processo e lesecuzione del re
Nella Convenzione si formarono tre schieramenti. Bisogna ricordare i deputati della
Gironda, i quali volevano trasformare la Francia in un Paese moderno con caratteri
prosperi e illuminati. Costoro erano inoltre contro i privilegi, lassolutismo monarchico e i
vincoli che lantico regime aveva comportato; erano decisi a proseguire la guerra e
impedire che la controrivoluzione avesse la meglio. A loro giudizio poi, il popolo non
doveva assumere un valore autonomo nellambito rivoluzionario, per impedire che
avvenisse un capovolgimento dellassetto sociale. I loro principali nemici erano legati al
club dei giacobini, i quali avevano al loro interno due personaggi molto importanti:
Robespierre e Louis-Antoine de Saint-Just, i quali avevano idee quasi analoghe a quella
dei girondini, ed ammisero che per salvare la Rivoluzione il contributo dei sanculotti era
di grande rilievo.I giacobini ricevettero il nome di montagnardi, in quanto durante la
Convenzione, insieme ad altri deputati, sedevano nelle tribune pi alte. Il resto dei
parlamentari vennero invece chiamati con espressioni dispregiative come Pianura o
Palude, poich non si erano mai schierati apertamente da una o laltra parte. Sorse poi un
contrasto tra montagnardi e girondini circa il destino del sovrano ormai deposto, dove
Robespierre e Saint-Just ritenevano che non dovesse essere processato ma giustiziato
come traditore, nemico della Nazione. Sebbene i giacobini si opposero, Luigi XVI venne
processato: la prima seduta del processo si svolse il 21 Dicembre 1792 davanti alla
Convenzione, mentre la sentenza di morte fu pronunciata il 14 Gennaio 1793 e
eseguita il 21 Gennaio. Il suo processo e quello successivo di sua moglie Maria
Antonietta destarono grande scalpore poich furono visti come una sfida al principio
secondo cui i re, governando per grazia divina, erano responsabili delle proprie azioni solo
davanti al Signore.

4.2 La rivolta in Vandea


Lesercito Francese, dopo il successo di Valmy, riusc a impossessarsi anche del Belgio e
della Savoia, territori che poi successivamente verranno annessi alla Repubblica.
Preoccupata per il rapido espansionismo francese, lInghilterra decise di prendere parte
alla coalizione antifrancese dichiarando guerra alla Francia l 1Febbraio 1793. In

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Vandea, regione situata nella parte occidentale della Francia, le sommosse iniziarono il 10
e il 12 Marzo 1793: la pessima organizzazione militare francese port il nemico a
prendere possesso di una vasta area. Successivamente, i ribelli della Vandea si
proclamarono apertamente realisti e cattolici, ovvero si opposero ai principali
cambiamenti imposti dalla Rivoluzione francese e esposero la loro idea secondo cui il
re provvede con giustizia paterna al popolo affidatogli da Dio. La Vandea, a Parigi, venne
percepita come un pericolo mortale e proprio per questo si ordin allesercito di
sopprimere la rivolta; a questo punto i ribelli non attaccarono pi in campo aperto, bens
cercavano di attirare le truppe in zone paludose o nascoste, cos da tendere delle imboscate
ai soldati. Vista la situazione, i generali repubblicani furono costretti a prendere
provvedimenti atroci: a Nantes, ad esempio, tutti coloro sospettati di essere amici degli
insorti venivano affogati nel fiume; linterno del villaggio poi fu riconquistato solo dopo
aver bruciato tutti i villaggi e molti civili, sospettati di dare sostegno agli insorti. Alla
pacificazione della Vandea, guidata da Louis-Marie Turreau seguirono 250.000 vittime.

4.3 La costituzione democratica del 1793


Per gestire la situazione disastrosa che stava andando a crearsi in Francia venne istituito
un Comitato di salute pubblica che aveva funzione di governo demergenza, ma che
tuttavia non ebbe mai veri poteri assoluti in quanto oper sempre come unemanazione
della Convenzione, unico vero organo sovrano. A Parigi, i sanculotti accusarono i
girondini di scarsa determinazione e il 2 Giugno 1793 circondarono la Convenzione,
ottenendo larresto dei girondini. Successivamente, il 27 Luglio 1793, Robespierre
divenne leader del Comitato della salute pubblica e cerc sia di ottenere il sostegno dei
sanculotti sia di limitarne gli eccessi e lestremismo. Il 23 Aprile 1793 tenne un discorso
dove afferm che la propriet non doveva essere abolita, tuttavia, essendo un vero
democratico, si preoccup anche della povert e dellanalfabetismo, ponendosi come
obiettivo quello di migliorare gradualmente la vita dei francesi in modo tale che ognuno
potesse raggiungere una condizione di vita dignitosa; nei decreti emanati nel Giugno e
Luglio 1793 a favore dei contadini, troveranno applicazione tali premesse. Il 24 Giugno
1793 fu invece approvata la nuova Costituzione che introduceva il suffragio universale e
promuoveva il principio secondo cui lo Stato doveva preoccuparsi anche della felicit dei
cittadini, offrendo istruzione o lavoro a coloro che ne avevano necessit. Tuttavia la
Costituzione non dava molto spazio alla democrazia diretta, ad esempio limitando al
minimo il referendum popolare.

4.4 Il maximum e il Terrore


Se realmente con la nuova Costituzione si voleva andare incontro alla gente era necessario
prima di tutto attuare dei provvedimenti in campo economico, poich il Paese a causa
della guerra era ormai di fronte allinflazione, che aveva causato una svalutazione, circa del
30%, dellassegnato (un tipo di cartamoneta che non possiede un valore in s, la quale
venne emessa dal 1791). I sanculotti chiesero al governo il maximum, ovvero di fissare un

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prezzo per ogni merce che i venditori non potessero superare. LAssemblea il 29
Settembre 1793 approv il maximum nonostante avesse timore delle conseguenze che
questo avrebbe potuto portare, in quanto approvando tale procedimento si alterava la
legge della domanda e dellofferta. La Convenzione accett poi la richiesta di procedere in
maniera pi ferma e decisa nei confronti dei nemici della Rivoluzione, tant che in Francia
a partire dal Settembre 1793 inizi il Terrore, il quale trov i suoi principali strumenti nel
Comitato di salute pubblica e nel Tribunale rivoluzionario. Ma laspetto pi grave che il
Terrore port era la subordinazione del potere giudiziario al potere esecutivo.
Robespierre defin poi il Terrore come lapplicazione verso i nemici interni di quelle
procedure che solitamente venivano utilizzate verso avversari esterni in situazione di
guerra.

4.5 La sconfitta di Robespierre


Robespierre per tutto il periodo in cui fu al potere dovette scontrarsi con diverse persone,
fra cui ricordiamo Jean-Paul Marat, il quale era diventato colui verso il quale i sanculotti
definivano la propria linea politica e le loro richieste; venne pugnalato da una donna,
poich visto come un tiranno per la libert dei francesi, il 13 Luglio 1793. Subentr allora
Jacques-Ren Hbert che pubblicava nel suo giornale degli articoli violenti dove
esortava il Terrore. Costui spinse poi i sanculotti a credere che i prodotti dei mercanti, che
chiusero i propri negozi perch non guadagnavano pi, non erano introvabili ma bens che
erano stati nascosti dagli stessi, tant che i sanculotti perquisirono tutte le abitazioni.
Visto come un pericolo, Hbert venne arrestato e processato insieme agli altri capi dei
sanculotti. Quando nel 1794 il Terrore raggiunse lapice della propria violenza, con
1285 condanne a morte, Robespierre si trov a doversi scontrare con Georges Danton,
un leader popolare. Costui propose a Robespierre di attenuare il Terrore, ma a questo
punto fu accusato di complotto controrivoluzionario dal Comitato; venne arrestato e
processato, poi successivamente ucciso nel 1794. La posizione di Robespierre era ormai
difficile, poich da una parte la repressione verso i cordiglieri lo aveva privato del
sostegno dei sanculotti, mentre dallaltra i deputati che formavano la Pianura erano
convinti che lemergenza fosse passata e che il Terrore potesse essere attenuato, opinione
che and a rafforzarsi quando lesercito francese riusc a sconfiggere gli austriaci. Cos, il
27 Luglio, Robespierre venne arrestato e il giorno seguente giustiziato.

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