La Mente Musicale - Sloboda - Sintesi
La Mente Musicale - Sloboda - Sintesi
La Mente Musicale - Sloboda - Sintesi
Vari
processi
possono
aver
luogo
contemporaneamente
se
non
chiedono
lo
stesso
lavoro
cogni-
tivo
(ascoltare
musica
e
fare
pulizie).
Non
difficile
recepire
due
melodie,
ma
applicarvi
lo
stesso
tipo
di
analisi
cognitiva.
Si
verificherebbe
caos
organizzativo.
Nel
contrappunto
le
voci
sono
interdipendenti,
ogni
linea
melodia,
ma
anche
armonia.
Ogni
accordo
significativo
e
la
struttura
armonica
crea
un
quadro
generale.
Ambiguit
della
musica
polifonica,
figura-
sfondo.
Sfondo
registrato,
ma
non
elaborato.
Localizzazione
note
errate,
semplice
con
2
voci
in
coerenza
armonica,
pi
complessa
ma
ugualmente
percepita
con
pi
voci.
Possibilit
di
seguire
tutte
le
voci
grazie
a
una
grande
familiarit,
come
colpo
docchio
in
scenario
conosciuto.
Even-
ti
significativi
limitati
al
massimo
a
2
voci
alla
volta
comunque,
non
tutti
simultanei.
Gerar-
chia
tra
le
voci.
Compositori
indirizzano
tecnicamente
la
nostra
focalizzazione.
La
linea
pi
acuta
attira
maggiormente
lattenzione
in
parit
di
condizioni.
Maggiore
mascheramento
fra
toni
bassi.
Discriminazione
parti
melodiche
grazie
a
timbro,
intensit,
contrasto.
Si
evitano
cambi
bruschi
nelle
altre
parti
che
sposterebbero
lattenzione,
conservatorismo
attentivo.
La
memoria
nellascolto
della
musica.
Percezione
musicale
dipendente
dalla
capacit
di
rap-
porto
con
gli
eventi
appena
trascorsi
(modulazioni
ad
esempio).
Deutsch,
2
note
a
distanza
di
tempo,
prima
vuoto,
poi
numeri
pronunciati,
poi
altre
note
anche
vicine
alle
2.
Individuare
dif-
ferenza
di
altezza
o
meno.
Calo
enorme
nellultimo
caso.
Note
scelte
a
caso
e
intervalli
in-
feriori
al
semitono.
Condizionamento
notevole
rispetto
allascolto
normale.
La
scala
codifica-
ta
permette
una
memorizzazione
pi
semplice,
grazie
alla
verbalizzazione.
Siegel
esperi-
mento
orecchio
assoluto
e
relativo,
prestazioni
pi
basse
per
distinguere
suoni
raggruppati
sotto
lo
stesso
nome,
ma
con
altezze
differenti.
Pi
importante
identificare
tonalit
e
interval-
li.
Rapporti
intervallari
pi
importanti
dellaltezza
assoluta
nella
percezione.
Qualit
degli
intervalli.
Trasposizione
=
ripetizione
stimolo.
La
trasposizione
tonale
pi
facilmente
rico-
noscibile.
Importanza
dello
stabilire
una
tonalit
per
la
memorizzazione,
basta
memorizzare
i
rapporti
(codifica
economica,
+1,-1).
Strutture
sequenziali.
Sequenze
musicali
appartenenti
a
una
scala
o
tonalit
sono
pi
memo-
rizzabili.
Esempio
melodia
apparentemente
pi
complessa,
con
alterazioni,
ma
memorizzata
come
gruppi
di
3
note
con
semitono
sui
gradi
principali
della
scala
(arpeggio).
Gli
intervalli
temporali
aumentano
la
percezione
delle
sequenze
come
serie
di
gruppi.
Principio
gestaltico
di
raggruppamento.
Legge
della
vicinanza.
Il
metro
e
gli
accenti
sono
pi
rilevanti
per
i
musicisti
nella
formazione
dei
gruppi.
Tonalit
e
ritmo
interagiscono
al
convogliamento
dellattenzione.
La
cadenze
armoniche
anche
hanno
un
ruolo
fondamentale
nellindividuazione
di
gruppi.
Se
in
una
sequenza,
c
una
cadenza
perfetta
nel
mezzo,
verr
percepita
in
due
e
le
due
note
a
cavallo
(sonda)
verranno
pi
facilmente
individuate
ad
un
ascolto
isolato.
La
chiusu-
ra
segnalata
anche
da
caratteristiche
e
metriche
e
per
funzionare
deve
agire
su
tutti
i
livelli.
Come
tenere
in
memoria
tanti
gruppi?
I
nuovi
elementi
cancellerebbero
i
vecchi
se
fossero
in-
dipendenti
gli
uni
dagli
altri.
I
limiti
della
memoria
sono
superati
attraverso
collegamenti
inter-
ni
fra
i
gruppi,
percepiti
come
sequenza,
o
come
ripetizioni
con
variazioni,
poggiate
su
una
struttura
armonica.
Titoli
concreti
aiutano
la
memorizzazione
di
un
brano.
Memorizzazione
multidimensionale.
Mozart,
Miserere
di
Allegri,
struttura
memorizzabile,
solo
in
Cappella
Si-
stina.
Apprendimento
e
sviluppo
in
musica
Abilit
musicale:
da
interazione
con
ambiente
musicale,
comportamenti
culturalmente
specifici
e
capacit
innate.
Esistono
abilit
precoci
universali?
Piaget,
dotazione
intellettuale
e
tipo
di
apprendimento
per
ogni
et.
Passaggio
attraverso
le
fasi
sarebbe
universale,
adatta-
menti,
accomodazioni.
Quali
tipi
di
attivit
musicale
si
dovrebbero
riscontrare
alle
varie
et?
Per
Chomsky
la
musica,
come
il
linguaggio,
unattivit
specifica,
il
cui
sviluppo
autonomo
ri-
spetto
alle
altre
abilit
cognitive,
e
che
si
acquisisce
con
modalit
particolari.
Acculturazione
ed
educazione.
Acculturazione:
capacit
alla
nascita
ed
esperienze
fornite
dalla
cultura,
nessuna
volontariet.
Educazione:
esperienza
specifica,
non
condivisa
da
tutti,
formazione
esperti.
Fi-
no
ai
10
anni
acculturazione
dominante.
Il
miglioramento
delleducazione
non
ha
grandi
rica-
dute
sul
sistema
cognitivo
generale.
Psicologia
delleducazione
vs
psicologia
cognitiva:
con-
sapevolezza
apprendimento
o
programmi
da
seguire?
La
psicologia
delleducazione
ha
anche
il
compito
di
fornire
i
test
attitudinali,
potenzialit
di
eccellere
in
assenza
di
educazione.
Acculturazione
musicale.
Distinzione
fra
sequenze
musicali
e
sequenze
di
suoni
non
musi-
cali.
Bambini
sensibili
a
cambiamenti
ambientali.
Pi
che
ascoltare
la
ninna
nanna,
un
bam-
bino
risponde
al
cambiamento
desperienza
ambientale
sonora.
A
5
mesi
i
bambini
sono
sensibili
alle
strutture
sequenziali,
ritmo
cardiaco
come
indice
di
percezione
di
novit.
Nessuna
novit
con
la
trasposizione.
Sensibilit
anche
ai
cambiamenti
ritmici.
Moog
(1976)
6
test
su
500
bambini
3-5
mesi,
con
brani
musicali,
parlato
ritmico,
percussioni,
brani
riproposti
con
dis-
sonanze.
Selezione
qualitativa
dei
suoni.
Preferenza
per
la
consonanza.
Fino
ai
6
mesi
diffi-
cile
vedere
comportamenti
musicali
e
non
interpretati
come
tali
dagli
adulti.
Fino
ad
1
an-
no
non
ci
sono
prove
di
capacit
di
imitazione
del
canto.
Pi
comune
la
lallazione,
imitazione
dellintonazione
del
parlato.
Nel
primo
anno
assente
un
comportamento
ritmico
esteriore.
Moog,
intorno
ai
9
mesi
i
vocalizzi
dei
bambini
per
la
musica
sono
distinti,
lallazioni
cantate.
Limportante
per
loro
che
il
canto
mantenga
parole
e
ritmo,
non
gli
intervalli.
18
mesi
si
presenta
un
canto
spontaneo
con
altezze
discrete
e
stabili,
in
sequenze.
Nel
canto
spontaneo
non
vengono
utilizzate
parole.
Canale
separato
linguaggio-musica.
Tra
i
2-3
anni
aumenta
la
lunghezza
e
la
struttura
interna,
con
la
ripetizione
dintervalli
e
ritmi.
Imitazione,
prima
delle
parole,
poi
mischiate
al
canto
spontaneo,
imitazione
del
contorno
melodico,
non
preciso.
5
anni
capacit
di
imitazione
di
brani
familiari
e
conosciuti.
Il
canto
spontaneo,
at-
traverso
il
pout
pourris,
scompare,
se
non
volontariamente
incoraggiato
(culture
orali,
improv-
visazione).
Subentra
la
preoccupazione
per
lerrore
e
la
precisione.
Stesso
fenomeno
nel
dise-
gno,
ossessione
per
la
precisione
e
classificazione
(es.
giusto
numero
delle
dita).
Amore
per
la
ripetizione
di
tutto.
Movimento
in
risposta
alla
musica:
18
mesi,
danza
e
direzione,
non
corrisponde
al
ritmo,
ri-
sposta
motoria
massiva.
Ai
5
anni
cessano
anche
i
movimenti
spontanei,
solo
su
richiesta.
Po-
chi
tengono
il
tempo
con
le
mani
e
ancora
in
meno
scandiscono
il
tempo
e
non
la
metrica
delle
parole.
Dissociazione
conoscenza
implicita
e
capacit
esplicita.
La
distinzione
qualitativa
nellesperimento
di
Moog
varia
molto
con
il
passare
degli
anni.
Differenze
innate
nella
recetti-
vit
della
musica
anche
fra
bambini
dello
stesso
ambiente.
Dai
3
anni
in
poi
recettivit
am-
bientale
alla
musica,
prima
inutile.
Piaget,
attorno
agli
8
anni
passagio
da
pensiero
pre-operatorio
a
operatorio.
Plastilina.
Musi-
che
a
velocit
diverse,
esperimento
non
valido,
perch
non
consequenziale
come
per
gli
ogget-
ti
materiali.
Ogni
evento
musicale
distinto
nel
tempo.
Tra
5-10
anni
aumenta
la
consape-
volezza
delle
strutture
che
caratterizzano
la
musica.
Quando
compaiono
giudizi
sulla
musi-
ca?
Imberty
con
i
corali
di
Bach:
melodie
avvertite
come
chiuse
solo
sulla
tonica,
con
cadenza
perfetta.
Sloboda:
12
coppie
di
stimoli,
uno
corretto
e
uno
errato
o
dissonante.
A
5
anni
scel-
te
su
basi
non
musicali,
tipo
sempre
uno
dei
due
strumenti.
A
7
anni
prime
reazioni
estetiche
agli
errori.
A
11
i
risultati
si
avvicinano
a
quelli
degli
adulti.
Risultati
migliori
nelle
ragazze
e
indipendenti
dalla
formazione.
Gardner,
sensibilit
allo
stile,
da
coppie
di
brani
musicali.
Distinzioni
pi
semplici
se
molto
contrastanti.
I
cambiamenti
fra
i
5
e
i
10
anni
si
inquadrano
in
una
crescita
cognitiva
generale
Educazione
musicale:
mezzo
per
acquistare
abilit
specifiche
sulla
base
dellacculturazione.
Sviluppo
di
una
gran
variet
di
abilit.
Ognuna
di
queste
ha
diversi
problemi
educativi.
An-
derson
(1918),
teoria
del
sistema
di
produzione,
algoritmo
applicato
alla
mente,
automazio-
ne
e
abitudine,
raggiungimento
di
scopi,
importanza
di
ripetizione
e
feedback
(rinforzo).
Sco-
raggiamento
dalla
coordinazione
di
troppe
nuove
competenze.
Necessit
di
un
programma
di
apprendimento
graduale
per
evitare
lo
scoraggiamento
pi
forte.
Nel
sistema
di
produzione
necessario
trovare
un
sistema
per
ricollegare
i
sottoscopi
allo
scopo
principale
(diteggiatu-
ra
-
suonare),
vengono
immagazzinati
in
una
memoria
di
servizio,
sempre
a
disposizione.
Tutti
i
comportamenti
sono
procedurali.
Newell
e
Simon
(1972)
General
Problem
Solver,
per
calco-
latore,
scompone
uno
scopo
in
sotto-scopi
sussidiari.
Ripetizione
e
feedback
sono
riprodu-
zioni
delle
pressioni
che
riceviamo
naturalmente
e
delladattamento
ad
evitare
procedi-
menti
destinati
al
fallimento.
Lesercizio
distribuito
preferibile
a
quello
massivo,
perch
permette
la
variet
del
contesto
e
lo
sviluppo
di
una
migliore
adattabilit,
distaccamento
dal
con-
testo.
Apprendimento
contemporaneo
di
due
met
delle
abilit:
percettiva
(lettura
dalla
parti-
tura)
e
motoria
(diteggiatura,
imboccatura,
ecc.).
Sistema
di
produzione
applicato
solo
agli
aspetti
banali
dellattivit
musicale.
Pu
mancare
sintonia
fra
insegnante
e
allievo,
difficile
trasmettere
limplicito
in
musica,
il
massimo
che
si
pu
fare
cogliere
i
segni,
i
germogli
e
farli
fruttare
e
riconoscere
quando
biso-
Divisione
in
12
parti
dellottava
ottimale,
perch
rende
possibile
il
circolo
delle
quinte
e
per-
ch
la
distanza
fra
suoni
sempre
di
semitoni
e
nelle
scale
di
toni
e
semitoni.
Semplificazione
schematica
che
rende
pi
semplici
i
collegamenti,
concepire
lintera
musica
in
termini
di
rap-
porti
di
scala.
In
culture
in
cui
la
teoria
suddivide
lottava
in
intervalli
pi
piccoli
(india,
22
sru-
ti),
nella
pratica
suddivide
comunque
lottava
in
12
parti,
pi
elastiche
che
in
occidente.
Disin-
teresse
totale
di
alcune
realt
musicali
per
la
loro
teorizzazione.
In
molte
culture
i
tempi
di
riferimento
sono
scanditi
da
strumenti
che
segnano
la
pulsazione
o
il
metro
(es.
didjeridoo
e
bacchette
in
Australia,
gong
vari
Giava).
Il
dattilo
il
metro
pi
semplice
di
molte
culture
(lungo
breve
breve)
e
il
primo
suono
viene
avvertito
come
pi
lungo,
come
un
accento.
In
occidente
la
scansione
ritmica
suddivisa
di
soli-
to
in
gruppi
binari
o
ternari,
in
altre
culture
i
battiti
dellunit
metrica
sono
spesso
dispari
e
pi
grandi.
Questi
elementi
universali
danno
alla
musica
polifonica
universale
quellaspetto
sociale,
gra-
zie
alla
possibilit
di
coordinazione
di
ritmi
e
altezze.
Organizzazione
neurale
delle
funzioni
musicali.
Shebalin,
disfunzione
linguistica,
mantenu-
ta
capacit
compositiva
perfettamente.
Danno
emisfero
sinistro.
Organizzazione
nervosa
con-
trolaterale.
Corteccia
cerebrale,
specializzazione
emisferi
e
aree.
destro
orientamento
spa-
ziale
e
abilit
non
verbali,
sinistro
comportamento
linguistico.
Musica
capacit
complessa,
localizzazione
anatomica
altrettanto
complessa.
Anche
solo
parti
specifiche
della
competenza
possono
essere
danneggiate.
Pi
difficolt
nel
valutare
le
abilit
precedenti
agli
incidenti,
cam-
pione
bassissimo
di
musicisti
con
problemi
cerebrali
e
disturbi
del
linguaggio
da
analizza-
re.
Esempio
di
un
violinista
con
orecchio
assoluto
che
aveva
conservato
alcune
competenze.
Esperimento
di
Bever
e
Chiarello:
musicisti
e
non
musicisti,
applicano
strategie
cognitive
di-
verse,
con
diverso
coinvolgimento
degli
emisferi,
tutti
destrorsi.
I
musicisti
usano
strategie
analitiche,
utilizzando
maggiormente
lemisfero
sinistro.
I
non
musicisti
hanno
un
approccio
pi
olistico,
guidato
dallemisfero
destro.
Ascolto
diverso
fra
le
orecchie.
Chi
va
bene
nei
test
attitudinali
mostra
unattivit
maggiore
nellemisfero
sinistro.
Le
origini
e
la
funzione
della
musica.
Darwin,
evoluzionismo,
versi
emotivi
e
damore
dei
primati.
Questi
richiami
non
esistono
per
e
i
canti
pi
primitivi
si
occupano
pi
della
comunit
che
dei
rapporti
individuali.
Salto
evolutivo
enorme
fra
scimmia
e
uomo.
Quale
sarebbe
lutilit
della
musica
che
luomo
ha
portato
con
s
nella
sua
evoluzione
o
che
scaturita
ad
un
certo
punto?
Luomo
pu
astenersi
da
alcune
attivit
indispensabili
alla
specie
per
un
certo
periodo
anche
lungo,
cos
per
la
musica.
Bisognerebbe
privare
unintera
cultura
della
musi-
ca
per
vedere
cosa
succede.
Nella
nostra
societ
vi
sono
molti
artefatti
su
cui
proiettiamo
la
nostra
organizzazione
interna
e
sociale.
Nelle
culture
primitive
la
musica
fondamentale
per
questo
ruolo.
Musica
come
potente
sussidio
mnemonico,
comportamento
adattivo
non
consapevole.
Rischio
sterilit
della
musica
elettronica.
La
voce
e
il
corpo
umano
sono
la
motivazione
primaria
della
musica.
Musica
come
potenziale
risorsa
nella
nostra
mente
in
assenza
delle
tecnologie
di
memorizzazione
contemporanee.
La
musica
una
risorsa
umana
fondamentale.