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«Siete Voi Compagno?
» «Ho veduto la Stella Fiammeggiante»
Quando ho assistito per la prima volta al rituale di apertura dei lavori in
2° grado conoscevo appena, e solo vagamente, il significato di questa simbologia. Ricordo che la realizzazione simultanea della mia ignoranza in merito a questo nuovo livello di simboli mi fece percepire incertezza ed eccitazione allo stesso tempo, con il pensiero di trovarmi ancora una volta di fronte ad una nuova serie di difficoltà da affrontare, e se vogliamo la sensazione non era troppo dissimile dal sentirmi un po’ come al primo giorno in una nuova scuola, più dura e impegnativa di quella fin li frequentata. Lo scenario era mutato, finalmente cominciavo ad entrare nel vivo del mio percorso Massonico. Questo pensiero, se da un lato era capace di trasmettermi una sensazione di forte inquietudine, dovuta ai nuovi aspetti dell’ignoto che mi apprestavo ad affrontare, nonché alla consapevolezza di dovermi porre nella condizione di sostenere nuove e diverse responsabilità, dall'altro era bensì in grado di alimentare ulteriormente il grande entusiasmo che ha accompagnato la mia avventura Massonica fin dagli esordi, dapprima nell’inquietante, e al contempo favoloso, isolamento del Gabinetto di Riflessione, per proseguire poi nell’illuminante e fertile di insegnamenti, ma dura, solitudine del mio scranno di apprendista. Solamente ora, al termine del mio faticoso percorso in questa nuova dimensione di apprendimento, sono in grado di comprendere meglio e analizzare le sensazioni che ho avvertito quella sera. L’inquietudine, la paura dell’ignoto…; con il trascorrere del tempo, e attraverso il lavoro costante sui simboli, ho creduto di riuscire ad intravedere la causa di questo sentimento nell’ideale scala a chiocciola attraverso la quale si compiono i 5 viaggi durante il rituale di iniziazione del Compagno, in quanto è si possibile, attraverso il lavoro, salire gradino dopo gradino, ma senza essere mai in grado di vedere lo scalino successivo, dovendo quindi prestare sempre la massima attenzione, tenendo alta la concentrazione, perché non ci è dato di sapere cosa ci aspetta dopo, oltre il buio della svolta. D’altro canto, se il mio lavoro di sgrezzatura della pietra mi aveva concesso l’opportunità di familiarizzare con il linguaggio, i simboli, le peculiarità di questa nuova, e fino ad allora sconosciuta, dimensione, è certamente vero che nulla di ciò che avevo appreso fino a quel momento poteva essere in grado di preservarmi dall’ignoto rappresentato dal proseguo del mio cammino, e realizzando questo mi venne facile accostare la sensazione di inquietudine che stavo vivendo alla stessa che provai da profano, nella magica serata del mio rituale di Iniziazione. A contrapporsi con paritetica intensità, però, che metteva in risalto, e credo non a caso, un contrasto duale molto sentito, era presente in me anche una rinnovata e fortissima energia, che generava dentro al mio cuore lo stesso entusiasmo che mi pervase quando pronunciai il mio Giuramento. Ricordo di avere pensato che questa energia era forse esplicabile nel suo significato attraverso la luce generata dalla Stella Fiammeggiante. Questo pensiero mi portò alla conclusione, forse un po’ ingenua e senz’altro frettolosa, di avere finalmente compiuto un ulteriore passo in avanti verso il mio intento, in direzione della Luce, ma allora non potevo sapere quanto in realtà mi stessi sbagliando. Ora posso ragionevolmente dire questo in quanto poco alla volta ho compreso, addentrandomi sempre più nella profondità di questo grado, che questo passo verso la Luce si compie in realtà solamente al termine di questo percorso di Compagno. D’altronde anche il rituale mette bene in risalto che la Stella Fiammeggiante si accende in realtà solamente al termine dei 5 viaggi simbolici che devono essere compiuti per essere ricevuti Compagno. Detto ciò, l’intensa sensazione di energia che provai è senz’altro accostabile al fiammeggiare della Stella, ma non in quanto questa emanava Luce in quel preciso istante, ma piuttosto perché emanava calore, un calore forse identificabile con il fuoco che arde in colui che affronta una nuova avventura, o forse, più precisamente, al rinnovato vigore del fuoco che ardeva dentro di me fin dalla prima iniziazione. In questo momento so, ancora una volta, che sono in grado di metabolizzare il mio percorso solamente al passo successivo, dal quale mi è possibile osservare con attenzione la strada che ho tracciato sulla mia mappa. Certamente ora comprendo più di prima il significato dei miei pensieri, delle mie sensazioni, ma d’altro canto questa nuova fase del mio apprendimento, della mia evoluzione, del mio perfezionamento si è conclusa in realtà solamente da poco tempo. Ciò che ora mi chiedo è : ho realmente veduto la Stella Fiammeggiante? Ho davvero raggiunto lo status di “uomo rigenerato”? Ho sul serio lavorato così bene da poterne raccogliere i meriti? Per rispondere a queste domande ripercorro idealmente le tappe dei miei 5 viaggi, con l’intento di analizzare in quale modo in realtà io abbia applicato gli insegnamenti che ho ricevuto in questo grado. Che utilizzo ho fatto dei 5 sensi e degli altri strumenti che ho avuto a disposizione? Come ho utilizzato la parola che mi è stata concessa? Senza dubbio mi sono impegnato al massimo delle mie capacità per cercare di governare il mio pensiero “grezzo”; riprendendo quanto riporta il rituale, passando dalla Perpendicolare alla Livella ho cercato di mutare la mia azione da un’attenta osservazione ad una corretta messa in opera delle conoscenze grazie a questa acquisite, ho cercato di aggiungere alla forza dell’intelletto la bellezza dell’immaginazione, facendo del mio meglio per cercare di integrare la forza del principio attivo simboleggiata dal filo a piombo con quella del principio passivo rappresentata dalla livella. La ragione, simboleggiata dal mio scalpello, e il maglietto che esprime la forza della mia volontà, hanno asservito correttamente ed efficacemente al mio giuramento di perorare la causa di costruzione del mio Tempio e del Tempio Comune? Sono realmente stato in grado di levigare al meglio il prodotto della dura e faticosa sgrezzatura della mia pietra? In tutta onestà non sono tutt’ora in grado di fornire a me stesso una risposta soddisfacente a questo quesito, ma so per certo di non essermi risparmiato e di aver dato fondo a tutta la mia energia per offrire il meglio che, durante questo percorso, ho sentito di poter dare. Attraverso i 5 sensi ho comunicato tanto all’interno quanto all’esterno di me stesso, e su entrambi i piani ho continuato ad apprendere e a trasmettere il mio nuovo pensiero elaborato, ragionato, indagato minuziosamente al meglio delle mie capacità. Nel fare questo, ho cercato di non dimenticare mai il significato della squadra incrociata al compasso, o della mano destra posta ad artiglio sul mio cuore in posizione all’ordine, esercitando costantemente quell’attento controllo che ha consentito alla mia ferrea volontà di governare la grande e dirompente energia che anima la mia esistenza, e ciò senza mai abbassare il braccio sinistro, teso ad angolo retto verso l’alto con il palmo della mano aperto e rivolto in avanti, nell’intento di captare ogni segnale proveniente dal mio universo interiore e dal mondo esteriore, per non cadere mai nell’errore fatale di chiudere il flusso di nuove informazioni da metabolizzare per continuare a crescere e migliorare, costantemente, per non smettere mai di fare il massimo per perfezionarmi il più possibile. Non dimentico, però, che nel corso del terzo viaggio mi è stata consegnata una cazzuola per stendere la calcina, per far si che il mio lavoro si inserisca con il giusto amalgama nell’opera di edificazione del Tempio comune, affinché di esso possa trarre vantaggio tutta la Loggia. Pertanto non mi sono limitato a compiere un mero lavoro individuale, ma ho fatto del mio meglio al fine di contribuire all’esecuzione dell’opera comune, mettendo il mio sudore e il mio lavoro a disposizione di tutti i Fratelli. Grammatica, retorica, logica…Attraverso lo studio delle prime tre arti liberali è cominciato il mio lavoro attivo, cimentandomi poco per volta nell’utilizzo sempre più efficace della parola, il potente strumento in grado di creare, di produrre, di lavorare attivamente, di generare e distribuire nuova energia. Il rituale, poi, cita testualmente che nulla di quanto ha rapporto con l’Umanità deve restare estraneo alla Libera Muratoria, e pertanto l’aritmetica, la geometria, l’astronomia, la musica sono tutte fonti di conoscenza e in quanto tali in grado di far germogliare in me le virtù che tengono a bada i pericolosi pregiudizi generati dall’ignoranza, ed ho cercato attivamente di non dimenticare mai questo concetto, e di riconoscerne gli effetti negli insegnamenti che ricevevo, cercando di applicare e utilizzare tali apprendimenti ogni qual volta mi fosse stato possibile. Il simbolismo dei 5 saggi, appreso nel corso del 4° viaggio, e che simboleggia la continuità della tradizione iniziatica, mi ha messo in realtà in condizione di percepire la mia opera, il mio pensiero, non quale situazione di fatto da contestualizzare in un preciso momento, ma quanto più in un procedimento dinamico di continua evoluzione, riuscendo a percepire me stesso nell’incedere di un cammino senz’altro lento e tortuoso, ma certamente inesorabile, quanto certamente senza fine, che produce sempre nuovi cambiamenti e mi avvicina man mano a nuovi obbiettivi. Infine l’ultimo risvolto simbolico legato al 5° viaggio, la libertà. La libertà che finisce ove comincia quella altrui, la libertà di lavorare, di operare nel rispetto delle regole, nell’adempimento dei propri doveri. La libertà che deriva dalla sapienza e che spezza le robuste sbarre della prigione dell’ignoranza che attanaglia le menti e rende tutto quanto sterile, improduttivo. Ho vissuto questo concetto elaborandolo continuamente e facendo si che potesse contribuire a produrre un pensiero più maturo, raffinato, cercando di dissociarlo il più possibile dall’idea di libertà incondizionata che inevitabilmente tende a possedere una mente giovane e inesperta non ancora in grado, forse, di godere di questo dono in maniera consapevole e responsabile, nell’unico modo che ritengo possa essere generatore di vantaggi a beneficio di tutti, a beneficio anche di me stesso. Con il pensiero rivivo tutte le tornate in secondo grado che ho vissuto attraverso questo cammino, cercando di inserire tutte le tessere raccolte lungo il percorso all’interno del mosaico che sono stato chiamato a comporre. Giunto a questo punto, sento che la Stella Fiammeggiante ha rappresentato per me il simbolo del mio lavoro, il calore dell’energia che ho profuso nella ricerca del perfezionamento. Nella Stella Fiammeggiante riconosco senz’altro il simbolismo dell’uomo, ma non solo questo. Ciò che vedo e che sento mi parla di un uomo che lavora duramente, che non si sente soddisfatto dalla povertà delle sue scarne erudizioni, e che pertanto vuole conoscere, sapere, capire. La lettera “G”, il cui simbolismo ha aperto la mia mente alle sue molteplici significanze, è forse, prima ancora di riflettere la scintilla divina che credo sia presente in ogni essere umano, il simbolo della massima sapienza alla quale un uomo deve necessariamente tendere nel corso della sua vita, al fine di aspirare ad un perfezionamento ulteriore e ancora più grande, imponente, necessario e indispensabile per ricevere la Luce che tanto brama, o per essere ricevuto da essa. La tendenza alla spiritualità che mi evoca il compasso che cerca di liberarsi dal controllo della squadra mi rende alla perfezione l’idea di essere un uomo con una forte spiritualità che tenta di farsi strada, pur restando saldamente ancorato al mondo materiale, e pertanto al lavoro cui l’uomo deve dedicarsi sempre nel corso della propria esistenza. Forza e ragione, attivo e passivo, materia e spirito : ogni contrasto duale che ho incontrato nel mio cammino Massonico mi ha imposto di realizzare l’equilibrio necessario ad evolvere questi concetti in qualcosa di ulteriore, diverso, più elevato. Sono un uomo e in quanto tale lavoro per costruire, per migliorare, e ho veduto la Stella Fiammeggiante, e sto cercando la lettera “G”. Ho pronunciato un Giuramento che non dimentico mai, neppure per un istante, e i miei Fratelli hanno decretato che sono pronto per proseguire la mia strada alla ricerca del massimo perfezionamento possibile. So che continuerò a dare il meglio di me stesso affinché possa essere degno di questa fiducia. Ancora una volta posso dire di sentirmi ancora all’inizio del mio percorso. Ora, però, ho veduto la Stella Fiammeggiante…
Sul Crinale... Tavola Massonica Del Fratello Domenico Vittorio Ripa Montesano Gran Maestro Della Gran Loggia Phoenix Degli ALAM ® MASSONERIA UNIVERSALE
Lettera a un fratello Massone: Un'esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva e utile l'organizzazione iniziatica nell'Italia dei prossimi decenni