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Un bel dì vedremo
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E-book51 pagine34 minuti

Un bel dì vedremo

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Fantascienza - racconto lungo (31 pagine) - Il futuro dell’arte e della musica lirica nel racconto lungo di una delle firme più prestigiose della narrativa di genere in Italia.


Tra le manifestazioni artistiche, la musica è fra quelle che più immediatamente caratterizzano un’epoca. Il Novecento, con la novità dell’audioregistrazione, ha reso possibile riprodurre e ascoltare tutta la grande musica del passato, e prodotto di conseguenza una quantità di appassionati fruitori di musica d’arte – non ultima la lirica. L’Italia, culla dell’Opera per quasi tre secoli, anche nel futuro prossimo tramanda la tradizione dei grandi interpreti nelle loro esibizioni dal vivo in teatro, con la non trascurabile particolarità che davvero è possibile apprezzare voci come quella del soprano Rosina Storchio (1872-1945), lì sul palco del Teatro dell’Opera di Roma o del San Carlo di Napoli. Non è un trucco di magia, né resurrezione, ma tecnologia cybo, ultima frontiera della bioingegneria: clonazione più cibernetica, ed ecco una nuova versione dell’umanità – una razza diversa, invece, per chi ritiene ad esempio che le cyborg attitudes non siano espressione artistica, bensì frutto di un applicativo software. La legislazione deve naturalmente prendere atto dell’esistenza dei cybo; ma secondo quale principio? Come esseri autonomi, dotati di raziocinio e creatività, oppure con tutta la diffidenza di una società conservatrice che sente minacciata la concezione tradizionale dell’essere umano? Il risultato finale sarà influenzato dal braccio di ferro tra un direttore d’orchestra come il Maestro Clemens Zimmermann, pervicacemente ostile alla novità, e il lungimirante Paolo Mastrilli, ministro della Ci’Cultura, che si sente direttamente coinvolto nel problema etico dei cybo.


LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2021
ISBN9788825417227
Un bel dì vedremo

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    Anteprima del libro

    Un bel dì vedremo - Andrea Franco

    Un bel dì, vedremo

    levarsi un fil di fumo

    sull'estremo confin del mare.

    E poi la nave appare

    Poi la nave bianca.

    Entra nel porto, romba il suo saluto.

    Vedi? È venuto!

    (Madama Butterfly, Puccini)

    … e dobbiamo renderci conto che la società come la conosciamo dovrà piegarsi a numerosi cambiamenti, se vuole proiettarsi nel futuro. L‘introduzione di entità cybo ci aiuterà a voltare finalmente pagina. Il nostro pianeta non potrà che ringraziarci per i passi che stiamo facendo per tutelarne le risorse. I conti sono presto fatti e possiamo riassumerli in questa tabella che…

    (Dal discorso dell’Onorevole Luigi Smacchi, Ministro dell’EcoSostenibilità, Governo Minnici)

    Atto II

    Scena 1

    Teatro dell’Opera di Roma.

    Sabato, 9 gennaio 2106

    Prima Stagionale della Madama Butterfly di Giacomo Puccini.

    Le ultime note riempivano ancora il teatro con la magia del Maestro quando l’applauso entusiasta del pubblico si sollevò in un omaggio che, come più volte era stato sottolineato, era tutto per la sua esibizione. Ci’Rosina notò il disappunto scavato nella linea contratta della fronte del direttore d’orchestra, ancora con le mani sollevate a guidare i musicisti in una ricerca maniacale della perfezione.

    Perfezione soffocata dagli applausi, dalle grida inneggianti del pubblico, dai vari bis urlati con le mani a coppa davanti alla bocca.

    Ci’Rosina Storchio attese che il sipario fosse del tutto chiuso e si ricompose, abbassando lo sguardo per evitare quello degli altri che insieme a lei avevano condiviso il palco durante quella meravigliosa prima della Madama Butterfly.

    L’orchestra finalmente completò l’ultima frase musicale, appena udibile attraverso il frastuono del pubblico.

    – Ricorderanno questa giornata per anni – le disse Alejandro Álvarez, avvicinandosi per congratularsi con lei.

    Anche Alejandro era stato molto bravo e glielo disse: – Non ho mai condiviso il palco con un Pinkerton del tuo livello – lo adulò.

    Il tenore annuì, ma non si scompose. – Sei gentile, ma… – indicò oltre il sipario – Questo è tutto per te. – Non sembrava esserci traccia di invidia, nelle sue parole. Ma questo non rendeva la situazione più facile, per lei.

    Arrivò il segnale. Era il momento di uscire per ringraziare il pubblico e ricevere la meritata dose di riconoscimenti. Gli interpreti iniziarono ad affacciarsi sul palco e ogni volta che il tendaggio veniva sollevato l’intensità degli applausi aumentava.

    Ci’Rosina sarebbe uscita per ultima, dopo Álvarez. E da protagonista avrebbe invitato accanto a lei Clemens Zimmermann, il direttore. Il suo nome iniziò a essere urlato molto prima che fosse il suo momento e questo la imbarazzò. Anzi, notò con un tremore: non proprio il suo nome, ma…

    Lei era nata per tutto quello, per raggiungere un livello di perfezione puro e inimitabile. Lo sapeva, era tutto già scritto. Ma era strano lo stesso. Abbassò di nuovo la testa, evitando gli sguardi degli altri.

    La odiavano, ne era certa. Anche Alejandro, nonostante avesse provato a mascherarlo dietro una cortesia di facciata.

    Alejandro Álvarez era

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