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Il grande vuoto
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E-book147 pagine1 ora

Il grande vuoto

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Info su questo ebook

ANTOLOGIA (69 pagine) - NARRATIVA - 50 storie brevi che ruotano attorno al tema del grande vuoto. Comprenderlo significa dare finalmente senso al tempo, allo spazio, all'universo, alla vita, all'uomo, al sapere, all'amore e a Dio.

I protagonisti di queste storie si trovano sul bordo della somma consapevolezza: un passo e sono dentro, ma attenzione a non confondere la conquista del grande vuoto con il raggiungimento della più assurda e gretta stupidità. Il confine è labile, eppure esiste. Oppure non esiste. Giudicate voi.

Diego Lama è nato a Napoli e fa l'architetto. Ha vinto il Premio Tedeschi 2015 con il romanzo "La collera di Napoli", pubblicato nella collana Il Giallo Mondadori, con protagonista il commissario Veneruso. Ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2015 con il racconto "Tre cose", pubblicato nel Giallo Mondadori, sempre con protagonista Veneruso. Ha pubblicato molti racconti in diverse antologie e riviste, alcuni riproposti in questo volume.
LinguaItaliano
Data di uscita26 gen 2016
ISBN9788865305652
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    Anteprima del libro

    Il grande vuoto - Diego Lama

    a cura di Franco Forte

    Diego Lama

    Il grande vuoto

    Antologia

    Prima edizione gennaio 2016

    ISBN 9788865305652

    © 2016 Diego Lama

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Font Fauna One by Eduardo Tunni, SIL Open Font Licence 1.1

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Il grande vuoto

    Nota dell'autore

    Il grande vuoto

    Il sonnambulo

    La rompi–tempo

    Lo scorporamento

    Dio è lento

    I bambini

    No–stop

    Ho paura

    Atlantide!

    Tecnologia

    Il passante

    Tuniche

    L’affossatore

    Futuro

    L’accorpamento

    Quattro

    Il monozigote

    Uo–uo–uomini

    Tutti giù per terra

    Dovere

    Finzioni

    Vendetta

    Io non fuggo

    Bang

    Natale su Mondo9

    Vendita on–line

    Il socio

    Upgrade

    Gazzosa d’amore

    L’universo dei nomi

    Oggi morirai

    La nonna

    L’indagine

    Serietà

    Differenziata

    Mangia–blatte

    Il regalo più bello

    Multitasking love

    L’innocenza

    Sogni

    La piccola città

    L’endoscopista

    Giovanna la schifiltosa

    Il potere dell'anello

    Occhi

    Il napoletano

    Twitt

    L’invasione

    Rebecca

    Libertà

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    50 storie brevi che ruotano attorno al tema del grande vuoto. Comprenderlo significa dare finalmente senso al tempo, allo spazio, all’universo, alla vita, all’uomo, al sapere, all’amore e a Dio.

    I protagonisti di queste storie si trovano sul bordo della somma consapevolezza: un passo e sono dentro, ma attenzione a non confondere la conquista del grande vuoto con il raggiungimento della più assurda e gretta stupidità. Il confine è labile, eppure esiste. Oppure non esiste. Giudicate voi.

    L'autore

    Diego Lama è nato a Napoli e fa l’architetto. Ha vinto il Premio Tedeschi 2015 con il romanzo La collera di Napoli, pubblicato nella collana Il Giallo Mondadori, con protagonista il commissario Veneruso. Ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2015 con il racconto Tre cose, pubblicato nel Giallo Mondadori, sempre con protagonista Veneruso. Ha pubblicato molti racconti in diverse antologie e riviste, alcuni riproposti in questo volume.

    Dello stesso autore

    Diego Lama, Il cacciatore The Tube Exposed ISBN: 9788867751235 Diego Lama, Gli orfani di Ana-j Chew-9 ISBN: 9788867752348 Diego Lama, La casa degli amori segreti Delos Crime ISBN: 9788867753680 Diego Lama, La casa del matto Delos Crime ISBN: 9788867754915 Diego Lama, Marika The Tube ISBN: 9788867755318 Diego Lama, Alain Voudì, Non è finita The Tube ISBN: 9788867758036

    Nota dell'autore

    Quasi tutte le storie brevi che compongono questa antologia ruotano attorno al tema del grande vuoto. Comprenderlo significa dare finalmente senso al tempo, allo spazio, all’universo, alla vita, all’uomo, al sapere, all’amore e a Dio. I protagonisti di queste storie si trovano sul bordo della somma consapevolezza: un passo e sono dentro, ma attenzione a non confondere la conquista del grande vuoto con il raggiungimento della più assurda e gretta stupidità. Il confine è labile, eppure esiste. Oppure non esiste. Giudicate voi.

    Il grande vuoto

    Lucio odorava di urina e di cacca già da più di venti anni, da quando era morta sua madre e lui aveva cominciato a dormire in strada.

    Se ne stava seduto su una panchina nel parco deserto della sua città, e fissava le stelle immerse nella notte.

    – Troppe – sussurrò stringendo tra le mani la sua bottiglia di vino cattivo.

    Poi sentì la voce.

    – Non sono di questo pianeta – disse la voce. – Non voglio spaventarti con il mio aspetto alieno, come vuoi che io sia?

    – Ti voglio rosa – disse Lucio.

    Di fronte a lui apparve una sfera rosa.

    – Così? – chiese.

    Lucio scosse la testa.

    – Ti voglio umano – disse.

    La palla si trasformò in un uomo dai capelli brizzolati, stile anni '60.

    – Ti voglio donna – disse Lucio.

    L'uomo si trasformò in una signora elegante.

    – Ti voglio giovane – disse Lucio.

    La signora si trasformò in una bella ragazza bruna in tailleur.

    – Ti voglio bionda – disse Lucio.

    I capelli della ragazza si schiarirono in un attimo.

    – Ti voglio nuda – disse Lucio.

    Il tailleur e i suoi indumenti intimi furono assorbiti dalla pelle rosa della ragazza.

    – Ti voglio a letto – disse Lucio.

    La ragazza si lasciò andare giù e sotto la sua schiena apparve un grande e morbido letto a due piazze, gonfiato da lenzuola bianche e cuscini.

    – Ti voglio porca – disse Lucio che non toccava una donna da decenni.

    – Porca? – chiese lei. – Forse intendevi oscena?

    Lucio non le rispose, a fatica, portandosi la bottiglia, montò sul letto materializzato nel centro del parco, sotto le stelle.

    – Che fai? – chiese lei.

    – Mi spoglio – disse Lucio tossendo muco antico e polvere.

    Poi montò sulla ragazza.

    – Che fai? – chiese lei.

    Lucio non rispose.

    – È così che comunicate voi? – chiese la ragazza dopo un po’. – Carino!

    Lucio si attaccò alla bottiglia senza dir nulla.

    Poi la guardò con uno strano sguardo, spento, vuoto.

    Nei suoi occhi alla ragazza sembrò di riconoscere il significato dell'universo.

    – Quindi anche voi uomini conoscete il senso del tutto? – mormorò lei distesa al fianco di Lucio, carezzandolo come un'innamorata carezza il suo uomo.

    – Anche voi conoscete il segreto del grande vuoto? – chiese la ragazza.

    Lucio non rispose, si toccò lo stomaco, poi si rivestì a fatica.

    Infine si girò verso la ragazza.

    – Ti voglio panino alla mortadella – disse.

    La ragazza e il letto divennero un succulento panino alla mortadella che Lucio raccolse da terra e cominciò ad addentare camminando nel parco deserto.

    – E adesso? – domandò la ragazza, il panino, l'alieno, dal fondo della pancia di Lucio.

    Lucio non rispose, emise un lungo rutto, triste, senza speranza, desolato, rivolto alle stelle.

    Pubblicato in Writers Magazine Italia n.38 col titolo Il contatto, 2012

    Il sonnambulo

    Michele era sonnambulo.

    Una notte, in stato d’incoscienza, si alzò dal letto, prese il martello dalla cassetta degli attrezzi della dispensa e colpì sua moglie Teresa che dormiva profondamente. La uccise sul colpo, ma senza macchiare di sangue le lenzuola.

    Poi trascinò il corpo nella vasca e lo tagliò in tanti pezzi col coltello a seghetto per le bistecche. Con il getto caldo della doccia smaltì via tutto quello che poteva far scorrere facilmente attraverso lo scarico – sangue, escrementi e liquidi corporei – mentre tagliò e frantumò il resto in pezzi più piccoli.

    Poi mise i pezzi piccoli in alcuni secchi e li portò in cucina.

    Aprì la dispensa e prese il potente frullatore della moglie. Quindi frullò Teresa pezzo dopo pezzo, con perizia, aggiungendo acqua quando riteneva necessario rendere più liquida la miscela.

    Man mano che frullava rovesciava il bicchierone in una grande bacinella di plastica, finché della moglie non rimase che un frappè marrone che sembrava vomito e che odorava di macelleria.

    Poi rovesciò il beverone (Teresa) nel wc, bicchiere dopo bicchiere, facendo attenzione a premere lo scarico ogni cinque sversate, per evitare che si otturasse.

    Pulì bene il frullatore, la vasca e la casa e infine tornò a letto dove si addormentò.

    Si svegliò al mattino inconsapevole di tutto ciò che era

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