Un Uomo Fortunato

Ringraziamenti

Un uomo fortunato

Spesso nel corso degli anni, Mirela lo aveva tenuto d'occhio furtivamente nei corridoi e nelle classi. Non era certo una cheerleader, lei, e aveva evitato il rischio della vergogna e di un rifiuto, finché l'orologio dell'attrazione non era stato prossimo a scoccare la mezzanotte e lei non poteva più aspettare. Finalmente prese una decisione: è la migliore arma che ho. Ora o mai più.

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Brett Mann emerse dalla Midland High School nella calda luce del sole. Lo stereo di un'auto suonava Never Gonna Give You Up di Rick Astley a tutto volume, ed egli dondolava la testa leggermente a al ritmo della canzone. Ancora due settimane, poi il diploma, e finalmente sarebbe potuto scappare a gambe levate da quella piccola città in cui Dio l'aveva gettato e iniziare la vita che sapeva essere in serbo per lui.

Aveva rotto con la sua ragazza, Suzie, il mese prima, perché la considerava una potenziale zavorra che avrebbe rallentato la sua fuga dall'orbita di Midland. Molti parlavano di andarsene di città non appena si fossero diplomati, ma pochi andavano via davvero e restavano lontani. Riflettendoci, si rese conto di aver scaricato Suzie un po' troppo in fretta. Dopo tutto, era un ragazzo di diciotto anni sano e dinamico. Aveva le sue necessità.

Stava quasi per entrare nel suo Ford F150 del '81, quando udì una bassa voce femminile: Ciao, Brett.

Scese dal furgone e si girò. La ragazza aveva un'aria vagamente familiare, ma non riusciva a ricordarne il nome. Mmm... Ciao?

So che non abbiamo mai parlato davvero prima d'ora, ma con il diploma in arrivo e tutto il resto...

Brett valutò i suoi attributi. Altezza media, peso medio, un corpo niente male, ma quel naso, Cristo Santo, che becco. Già, ma erano passate settimane. Dopo tutto, avrebbe potuto semplicemente chiudere gli occhi. Le elargì lo stesso sorriso sornione visto fare a Tom Cruise nel film Cocktail.

"Comunque, io sono Mirela. Abbiamo seguito un sacco di corsi insieme. Il