Videos by Sergio Monferrini
Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690)... more Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), conosciuto soprattutto per la realizzazione del magnifico palazzo e degli straordinari giardini barocchi dell'Isola Bella.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La I Parte percorre le vicende di Vitaliano dalla nascita alla sua carriera militare.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part I covers the events of Vitaliano from birth to his military career. 15 views
Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690)... more Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), conosciuto soprattutto per la realizzazione del magnifico palazzo e degli straordinari giardini barocchi dell'Isola Bella.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La III Parte 1670-1690.
https://independent.academia.edu/SergioMonferrini
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 3 1670-1690. 68 views
Il breve video racconta le vicende della Fontana della Beata Panacea a Ghemme, una cappella con u... more Il breve video racconta le vicende della Fontana della Beata Panacea a Ghemme, una cappella con una fonte, realizzata nel XVIII secolo e poi ricostruita nel 1859, a Ghemme (Novara). L'affresco, raffigurante la Beata Panacea (1368-1383), fanciulla valsesiana uccisa dalla matrigna, è stato più volte rifatto.
E' uno dei luoghi del percorso tradizionale della processione che da seicento anni si rinnova il primo venerdì di maggio, con la partecipazione degli abitanti di Quarona (Vc), e testimonianza di un culto ininterrotto per la "Cenerentola della Valsesia", come la definì il medievista André Vauchez. 100 views
Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690)... more Attraverso alcuni brevi video cercherò di raccontare la vita di Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), conosciuto soprattutto per la realizzazione del magnifico palazzo e degli straordinari giardini barocchi dell'Isola Bella.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La II Parte 1650-1670.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 2 1650-1670. 10 views
Books by Sergio Monferrini
Prefazioni di Cinzia Cremonini e Paologiovanni Maione
Collana “Storie d’Europa” diretta da C. Cre... more Prefazioni di Cinzia Cremonini e Paologiovanni Maione
Collana “Storie d’Europa” diretta da C. Cremonini (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Antonio Álvarez Ossorio Alvariño (Universidad Autonoma di Madrid) – pubblicato da EDUCatt Milano – ISBN 978-88-9335-815-6, 290 pagine
Quando Carlo IV Borromeo Arese giunge nel 1710 a Napoli, una città complessa e tra le più importanti della monarchia degli Austrias, l’Europa è lacerata dalla Guerra di successione spagnola, che modificherà gli equilibri internazionali. Borromeo Arese, nato nel 1657, appartiene a una delle più importanti famiglie lombarde, e, grazie alle indubbie abilità politiche, alle entrature acquisite e ai due matrimoni con due famiglie “papali”, quali gli Odescalchi e i Barberini, ha un ruolo centrale a Milano quale leader della fazione filoimperiale.
Nei tre anni di permanenza a Napoli si scontra con una realtà molto diversa da quella milanese, e il volume ricostruisce luci e ombre del suo viceregno, aiutando a comprendere la vicenda umana e politica vissuta dal conte, desideri e aspirazioni spesso frustrate dai molti problemi che si trovò ad affrontare in un momento così complesso della storia europea.
Se Borromeo Arese non seppe adattare i principi che da sempre avevano guidato le sue azioni alla diversità del contesto in cui si trovò a operare e alla situazione politica che stava ormai cambiando inesorabilmente, da aristocratico pienamente consapevole del suo ruolo seppe interpretare il complesso cerimoniale che vedeva il viceré, vero e proprio alter ego del sovrano, partecipare a un fitto calendario di processioni e feste religiose, compleanni e onomastici, incontri e visite di cortesia, passeggi e cavalcate, spettacoli musicali e divertimenti, ricostruiti con minuzia di particolari grazie alle “Memorie giornali”, una sorta di diario redatto dal maestro di casa, e interamente trascritto in Appendice.
When Charles IV Borromeo Arese arrived in Naples in 1710, a complex city and one of the most important of the Austrias monarchy, Europe was torn by the War of the Spanish Succession, which will change the international balance. Borromeo Arese, born in 1657, belongs to one of the most important Lombard families, and, thanks to his undoubted political skills, the acquired entrances and the two marriages with two "papal" families, such as the Odescalchi and the Barberini, has a central role in Milan as leader of the pro-imperial faction.
In the three years of his stay in Naples he clashed with a very different reality, and the volume reconstructs the lights and shadows of his viceroyalty, helping to understand the human and political story experienced by the count, desires and aspirations often frustrated by the many problems that he found himself facing such a particularly complex moment in European history.
If Borromeo Arese did not know how to adapt the principles that had always guided his actions to the diversity of the context in which he found himself operating and to the political situation that was inexorably changing, as an aristocrat fully aware of his role he was able to interpret the complex ceremonial: the viceroy, a true alter ego of the sovereign, participated in a busy calendar of processions and religious festivals, birthdays and name days, dating and courtesy visits, walks and rides, musical performances and entertainment, reconstructed with meticulous detail thanks to the "Memorie giornali ”, a sort of diary drawn up by the house master, and entirely transcribed in the Appendix.
Il Concerto della Nuova Filarmonica Ghemmese per la Festa della Repubblica del 2011 venne accompa... more Il Concerto della Nuova Filarmonica Ghemmese per la Festa della Repubblica del 2011 venne accompagnato, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, dal racconto di alcuni fatti ed avvenimenti che caratterizzarono il 1861 a Ghemme. Questa piccola raccolta dei testi, realizzata da Sergio Monferrini, venne offerta alla popolazione di Ghemme per celebrare l'importante anniversario dell'Unità del nostro Paese.
Il pestifere veleno del contaggio. La peste del 1630-1631 nel Monteregio,
Testi della Mostra, a... more Il pestifere veleno del contaggio. La peste del 1630-1631 nel Monteregio,
Testi della Mostra, a cura della Società storico archeologica Agamium, tenutasi a Ghemme (No) nel 2001. Il pdf è privo delle immagini (soggette a copyright).
Il Monteregio è l'area delle colline novaresi che da Proh sale verso il Monte Fenera. I testi narrano le vicende della peste del 1630-1631 in quest'area con documentazione inedita.
Sette ricette della chef Enrica Pedretti con le fotografie di Carlo Olivero e i testi di Sergio M... more Sette ricette della chef Enrica Pedretti con le fotografie di Carlo Olivero e i testi di Sergio Monferrini raccontano sette donne importanti per la storia del territorio fra Novarese e Vercellese.
A ciascuna di loro è dedicata una ricetta che ha come ingrediente base il riso, con cui vengono costruiti piatti che ne evidenziano la storia, la vita e le azioni, sempre con l’utilizzo di prodotti del territorio, frutto di un attento e innovativo lavoro di ricerca. Si vuole così non solo promuovere la conoscenza di queste donne ma anche del territorio nel quale sono nate e hanno lavorato e delle sue caratteristiche enogastronomiche, in un connubio fra storia, cultura, tradizione, innovazione. Due piatti sono dedicati in particolare non ha una donna specifica ma ad alcuni gruppi di donne che hanno caratterizzato con il loro lavoro, pesante, faticoso, spesso negletto, il nostro territorio fra la pianura e i monti, fra le risaie e i pascoli alpini.
Ecco le sette figure femminili in ordine cronologico:
- Isabella Leonardi, monaca, celebre musica novarese vissuta nel Seicento, una delle prime donne compositrici che si conoscono;
- Teresa Sopransi, moglie del cusiano conte Ignazio Agazzini, aderì alla Carboneria, divenendo una Giardiniera, che si distinse nei moti del 1821;
- Juliette Colbert, marchesa di Barolo, sostenitrice di tante iniziative benefiche e caritative, cofondatrice dell’Opera Pia Barolo, di cui è in corso la beatificazione, che così tanto aiutò Silvio Pellico, che per lei scrisse la Vita della Beata Panacea, l’unica beata donna novarese ancor oggi venerata;
- Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema di Torino, cofondatrice del Museo Etnografico della Bassa Valsesia;
- Olga Biglieri, in arte Barbara, pittrice e aviatrice futurista, esponente dell’aeropittura, giornalista di moda tra le più importanti in Italia, candidata al Nobel per la pace;
- Le mondine, che a migliaia si recavano nella risaie per il trapianto e la monda delle piantine di riso, costituendo una delle epopee delle nostre terre che più hanno colpito l’immaginario popolare
- Le donne valsesiane, che, mentre i mariti erano lontani per lavoro, si dedicavano al lavoro nei campi, alla cura della casa e dei figli, vere donne di montagna dal sapere antico che tramandavano di madre in figlia.
Oltre la storia. 150 anni di Provincia. Un percorso indelebile al servizio del territorio
- Mostr... more Oltre la storia. 150 anni di Provincia. Un percorso indelebile al servizio del territorio
- Mostra presso l'Archivio di Stato di Novara 10-30 aprile 2014
- Catalogo, Novara 2014
Il video della presentazione a Varese - Villa Panza: https://www.youtube.com/watch?v=KzehuoQaW-U
... more Il video della presentazione a Varese - Villa Panza: https://www.youtube.com/watch?v=KzehuoQaW-U
Quando Gerolamo Tettoni nel 1749 raccomandava all'erede di conservare la sua dimora ben riparata, e più tosto resa più commoda, ordinando che fosse sempre abitata da persona attenta, fedele, e destinata ad averne tutta la cura, probabilmente immaginava che lo scorrere del tempo e i mutati costumi avrebbero potuto affievolire l'attenzione e l'affetto che lui aveva avuto per una villa che aveva reso un piccolo gioiello. Non aveva lesinato nelle spese per realizzare un edificio rappresentativo del suo status sociale ma anche moderno e funzionale, affacciato su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici esaltandone la scenografia. Sia all'esterno sia all'interno aveva voluto una ricca decorazione affrescata, in cui si amalgamavano gli effetti illusionistici dell'architettura dipinta con i temi della mitologia, l'esaltazione delle virtù eroiche con le antiche rovine, senza dimenticare i santi legati alla sua devozione personale e a quella della moglie. Di generazione in generazione gli auspici del nobile novarese non sono stati disattesi. Certo i muri, i solai e gli affreschi hanno risentito del tempo, si è aperta qualche crepa, i colori non sono sempre smaglianti, ma si sono conservati intatti l'affetto e la premura di chi è vissuto qui e di chi oggi ancora frequenta questi spazi. Tante sono le storie da raccontare, molte le novità sia in campo storico sia in quello artistico emerse nel corso delle ricerche che Sergio Monferrini e Anna Elena Galli hanno condotto per la realizzazione di questo volume, che intende valorizzare un patrimonio non solo di Azzate o della provincia di Varese, ma di tutti quelli che hanno a cuore la bellezza e l'amore per le proprie radici.
"FACINOROSO, SANGUINARIO, HOMICIDARIO ET VENDICATIVO. GIOVANNI BATTISTA CACCIA DETTO IL CACCETTA ... more "FACINOROSO, SANGUINARIO, HOMICIDARIO ET VENDICATIVO. GIOVANNI BATTISTA CACCIA DETTO IL CACCETTA (1571-1609)"
Lo studio ripercorre la vita del feudatario Giovanni Battista Caccia, detto il Caccetta, giustiziato il 19 settembre 1609 sul corso di Porta Tosa a Milano per una lunga serie di delitti.
Attraverso gli atti processuali e la ricerca archivistica è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato un membro della nobiltà novarese al patibolo, nel contesto di una città da poco "redenta" dal marchesato dei Farnese, con i quali il Caccetta era in stretti rapporti.
Accusato di tradimento e, addirittura, di una congiura per porre il Novarese ed il Lago Maggiore sotto il controllo del re di Francia, il Caccetta si vide attribuire un uxoricidio, vari omicidi, l'accusa di falsificazione di moneta, ed altri crimini.
M. Dell'Omo, S. Monferrini, La chiesa della Madonna del Popolo a Romagnano Sesia. Dalle origini a... more M. Dell'Omo, S. Monferrini, La chiesa della Madonna del Popolo a Romagnano Sesia. Dalle origini ai restauri, Comune di Romagnano Sesia, Castelletto Ticino 2009 95 p. : ill. ; 24 cm ISBN 978-88-904247-1-7 Il volume ricostruisce la storia della chiesa della Madonna del Popolo a Romagnano Sesia, in provincia di Novara (Piemonte), e delle opere d'arte ivi conservate. Indice S. Monferrini UNA CHIESA PER IL POPOLO Modernate et abelire S. Eusebio particolare Protettore di questo Borgo La Confraternita del SS. Rosario A maggior honore, et gloria della B.V. Maria nostra Signora Con divozione amirabile Fra Ottocento e Novecento
Uploads
Videos by Sergio Monferrini
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La I Parte percorre le vicende di Vitaliano dalla nascita alla sua carriera militare.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part I covers the events of Vitaliano from birth to his military career.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La III Parte 1670-1690.
https://independent.academia.edu/SergioMonferrini
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 3 1670-1690.
E' uno dei luoghi del percorso tradizionale della processione che da seicento anni si rinnova il primo venerdì di maggio, con la partecipazione degli abitanti di Quarona (Vc), e testimonianza di un culto ininterrotto per la "Cenerentola della Valsesia", come la definì il medievista André Vauchez.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La II Parte 1650-1670.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 2 1650-1670.
La IV Parte - La passione per il teatro in musica
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690).
Part 4 - The passion for theater in music
Per approfondimenti - for further information:
- R. Carpani, Drammaturgia del comico. I libretti per musica di Carlo Maria Maggi nei "teatri di Lombardia", Vita e Pensiero, Milano 1998;
- S. Monferrini, Nuovi documenti sulla gestione impresariale del teatro di Milano fra Sei e Settecento. Il Teatro Ducale milanese (1642-1716) e la rappresentazione de La Floridea (Novara, 1674), "Fonti musicali italiane", 23/2018, pp. 27-66.
https://www.academia.edu/39718760/_Nuovi_documenti_sulla_gestione_impresariale_del_teatro_di_Milano_fra_Sei_e_Settecento_Il_Teatro_Ducale_milanese_1642_1716_e_la_rappresentazione_de_La_Floridea_Novara_1674_Fonti_Musicali_Italiane_23_2018_pp_27_66
Books by Sergio Monferrini
Collana “Storie d’Europa” diretta da C. Cremonini (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Antonio Álvarez Ossorio Alvariño (Universidad Autonoma di Madrid) – pubblicato da EDUCatt Milano – ISBN 978-88-9335-815-6, 290 pagine
Quando Carlo IV Borromeo Arese giunge nel 1710 a Napoli, una città complessa e tra le più importanti della monarchia degli Austrias, l’Europa è lacerata dalla Guerra di successione spagnola, che modificherà gli equilibri internazionali. Borromeo Arese, nato nel 1657, appartiene a una delle più importanti famiglie lombarde, e, grazie alle indubbie abilità politiche, alle entrature acquisite e ai due matrimoni con due famiglie “papali”, quali gli Odescalchi e i Barberini, ha un ruolo centrale a Milano quale leader della fazione filoimperiale.
Nei tre anni di permanenza a Napoli si scontra con una realtà molto diversa da quella milanese, e il volume ricostruisce luci e ombre del suo viceregno, aiutando a comprendere la vicenda umana e politica vissuta dal conte, desideri e aspirazioni spesso frustrate dai molti problemi che si trovò ad affrontare in un momento così complesso della storia europea.
Se Borromeo Arese non seppe adattare i principi che da sempre avevano guidato le sue azioni alla diversità del contesto in cui si trovò a operare e alla situazione politica che stava ormai cambiando inesorabilmente, da aristocratico pienamente consapevole del suo ruolo seppe interpretare il complesso cerimoniale che vedeva il viceré, vero e proprio alter ego del sovrano, partecipare a un fitto calendario di processioni e feste religiose, compleanni e onomastici, incontri e visite di cortesia, passeggi e cavalcate, spettacoli musicali e divertimenti, ricostruiti con minuzia di particolari grazie alle “Memorie giornali”, una sorta di diario redatto dal maestro di casa, e interamente trascritto in Appendice.
When Charles IV Borromeo Arese arrived in Naples in 1710, a complex city and one of the most important of the Austrias monarchy, Europe was torn by the War of the Spanish Succession, which will change the international balance. Borromeo Arese, born in 1657, belongs to one of the most important Lombard families, and, thanks to his undoubted political skills, the acquired entrances and the two marriages with two "papal" families, such as the Odescalchi and the Barberini, has a central role in Milan as leader of the pro-imperial faction.
In the three years of his stay in Naples he clashed with a very different reality, and the volume reconstructs the lights and shadows of his viceroyalty, helping to understand the human and political story experienced by the count, desires and aspirations often frustrated by the many problems that he found himself facing such a particularly complex moment in European history.
If Borromeo Arese did not know how to adapt the principles that had always guided his actions to the diversity of the context in which he found himself operating and to the political situation that was inexorably changing, as an aristocrat fully aware of his role he was able to interpret the complex ceremonial: the viceroy, a true alter ego of the sovereign, participated in a busy calendar of processions and religious festivals, birthdays and name days, dating and courtesy visits, walks and rides, musical performances and entertainment, reconstructed with meticulous detail thanks to the "Memorie giornali ”, a sort of diary drawn up by the house master, and entirely transcribed in the Appendix.
Testi della Mostra, a cura della Società storico archeologica Agamium, tenutasi a Ghemme (No) nel 2001. Il pdf è privo delle immagini (soggette a copyright).
Il Monteregio è l'area delle colline novaresi che da Proh sale verso il Monte Fenera. I testi narrano le vicende della peste del 1630-1631 in quest'area con documentazione inedita.
A ciascuna di loro è dedicata una ricetta che ha come ingrediente base il riso, con cui vengono costruiti piatti che ne evidenziano la storia, la vita e le azioni, sempre con l’utilizzo di prodotti del territorio, frutto di un attento e innovativo lavoro di ricerca. Si vuole così non solo promuovere la conoscenza di queste donne ma anche del territorio nel quale sono nate e hanno lavorato e delle sue caratteristiche enogastronomiche, in un connubio fra storia, cultura, tradizione, innovazione. Due piatti sono dedicati in particolare non ha una donna specifica ma ad alcuni gruppi di donne che hanno caratterizzato con il loro lavoro, pesante, faticoso, spesso negletto, il nostro territorio fra la pianura e i monti, fra le risaie e i pascoli alpini.
Ecco le sette figure femminili in ordine cronologico:
- Isabella Leonardi, monaca, celebre musica novarese vissuta nel Seicento, una delle prime donne compositrici che si conoscono;
- Teresa Sopransi, moglie del cusiano conte Ignazio Agazzini, aderì alla Carboneria, divenendo una Giardiniera, che si distinse nei moti del 1821;
- Juliette Colbert, marchesa di Barolo, sostenitrice di tante iniziative benefiche e caritative, cofondatrice dell’Opera Pia Barolo, di cui è in corso la beatificazione, che così tanto aiutò Silvio Pellico, che per lei scrisse la Vita della Beata Panacea, l’unica beata donna novarese ancor oggi venerata;
- Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema di Torino, cofondatrice del Museo Etnografico della Bassa Valsesia;
- Olga Biglieri, in arte Barbara, pittrice e aviatrice futurista, esponente dell’aeropittura, giornalista di moda tra le più importanti in Italia, candidata al Nobel per la pace;
- Le mondine, che a migliaia si recavano nella risaie per il trapianto e la monda delle piantine di riso, costituendo una delle epopee delle nostre terre che più hanno colpito l’immaginario popolare
- Le donne valsesiane, che, mentre i mariti erano lontani per lavoro, si dedicavano al lavoro nei campi, alla cura della casa e dei figli, vere donne di montagna dal sapere antico che tramandavano di madre in figlia.
- Mostra presso l'Archivio di Stato di Novara 10-30 aprile 2014
- Catalogo, Novara 2014
Quando Gerolamo Tettoni nel 1749 raccomandava all'erede di conservare la sua dimora ben riparata, e più tosto resa più commoda, ordinando che fosse sempre abitata da persona attenta, fedele, e destinata ad averne tutta la cura, probabilmente immaginava che lo scorrere del tempo e i mutati costumi avrebbero potuto affievolire l'attenzione e l'affetto che lui aveva avuto per una villa che aveva reso un piccolo gioiello. Non aveva lesinato nelle spese per realizzare un edificio rappresentativo del suo status sociale ma anche moderno e funzionale, affacciato su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici esaltandone la scenografia. Sia all'esterno sia all'interno aveva voluto una ricca decorazione affrescata, in cui si amalgamavano gli effetti illusionistici dell'architettura dipinta con i temi della mitologia, l'esaltazione delle virtù eroiche con le antiche rovine, senza dimenticare i santi legati alla sua devozione personale e a quella della moglie. Di generazione in generazione gli auspici del nobile novarese non sono stati disattesi. Certo i muri, i solai e gli affreschi hanno risentito del tempo, si è aperta qualche crepa, i colori non sono sempre smaglianti, ma si sono conservati intatti l'affetto e la premura di chi è vissuto qui e di chi oggi ancora frequenta questi spazi. Tante sono le storie da raccontare, molte le novità sia in campo storico sia in quello artistico emerse nel corso delle ricerche che Sergio Monferrini e Anna Elena Galli hanno condotto per la realizzazione di questo volume, che intende valorizzare un patrimonio non solo di Azzate o della provincia di Varese, ma di tutti quelli che hanno a cuore la bellezza e l'amore per le proprie radici.
Lo studio ripercorre la vita del feudatario Giovanni Battista Caccia, detto il Caccetta, giustiziato il 19 settembre 1609 sul corso di Porta Tosa a Milano per una lunga serie di delitti.
Attraverso gli atti processuali e la ricerca archivistica è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato un membro della nobiltà novarese al patibolo, nel contesto di una città da poco "redenta" dal marchesato dei Farnese, con i quali il Caccetta era in stretti rapporti.
Accusato di tradimento e, addirittura, di una congiura per porre il Novarese ed il Lago Maggiore sotto il controllo del re di Francia, il Caccetta si vide attribuire un uxoricidio, vari omicidi, l'accusa di falsificazione di moneta, ed altri crimini.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La I Parte percorre le vicende di Vitaliano dalla nascita alla sua carriera militare.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part I covers the events of Vitaliano from birth to his military career.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La III Parte 1670-1690.
https://independent.academia.edu/SergioMonferrini
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 3 1670-1690.
E' uno dei luoghi del percorso tradizionale della processione che da seicento anni si rinnova il primo venerdì di maggio, con la partecipazione degli abitanti di Quarona (Vc), e testimonianza di un culto ininterrotto per la "Cenerentola della Valsesia", come la definì il medievista André Vauchez.
Questi video, appositamente realizzati, hanno uno scopo didattico e divulgativo. Un esperimento di utilizzo delle nuove tecnologie per la divulgazione e comunicazione scientifica.
La II Parte 1650-1670.
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), known above all for the construction of Isola Bella's magnificent palace and extraordinary baroque gardens.
These videos, specially made on this occasion, have an educational and informative purpose. An experiment in the use of new technologies for scientific dissemination and communication.
Part 2 1650-1670.
La IV Parte - La passione per il teatro in musica
Through some short videos I will try to tell the life of Vitaliano VI Borromeo (1620-1690).
Part 4 - The passion for theater in music
Per approfondimenti - for further information:
- R. Carpani, Drammaturgia del comico. I libretti per musica di Carlo Maria Maggi nei "teatri di Lombardia", Vita e Pensiero, Milano 1998;
- S. Monferrini, Nuovi documenti sulla gestione impresariale del teatro di Milano fra Sei e Settecento. Il Teatro Ducale milanese (1642-1716) e la rappresentazione de La Floridea (Novara, 1674), "Fonti musicali italiane", 23/2018, pp. 27-66.
https://www.academia.edu/39718760/_Nuovi_documenti_sulla_gestione_impresariale_del_teatro_di_Milano_fra_Sei_e_Settecento_Il_Teatro_Ducale_milanese_1642_1716_e_la_rappresentazione_de_La_Floridea_Novara_1674_Fonti_Musicali_Italiane_23_2018_pp_27_66
Collana “Storie d’Europa” diretta da C. Cremonini (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Antonio Álvarez Ossorio Alvariño (Universidad Autonoma di Madrid) – pubblicato da EDUCatt Milano – ISBN 978-88-9335-815-6, 290 pagine
Quando Carlo IV Borromeo Arese giunge nel 1710 a Napoli, una città complessa e tra le più importanti della monarchia degli Austrias, l’Europa è lacerata dalla Guerra di successione spagnola, che modificherà gli equilibri internazionali. Borromeo Arese, nato nel 1657, appartiene a una delle più importanti famiglie lombarde, e, grazie alle indubbie abilità politiche, alle entrature acquisite e ai due matrimoni con due famiglie “papali”, quali gli Odescalchi e i Barberini, ha un ruolo centrale a Milano quale leader della fazione filoimperiale.
Nei tre anni di permanenza a Napoli si scontra con una realtà molto diversa da quella milanese, e il volume ricostruisce luci e ombre del suo viceregno, aiutando a comprendere la vicenda umana e politica vissuta dal conte, desideri e aspirazioni spesso frustrate dai molti problemi che si trovò ad affrontare in un momento così complesso della storia europea.
Se Borromeo Arese non seppe adattare i principi che da sempre avevano guidato le sue azioni alla diversità del contesto in cui si trovò a operare e alla situazione politica che stava ormai cambiando inesorabilmente, da aristocratico pienamente consapevole del suo ruolo seppe interpretare il complesso cerimoniale che vedeva il viceré, vero e proprio alter ego del sovrano, partecipare a un fitto calendario di processioni e feste religiose, compleanni e onomastici, incontri e visite di cortesia, passeggi e cavalcate, spettacoli musicali e divertimenti, ricostruiti con minuzia di particolari grazie alle “Memorie giornali”, una sorta di diario redatto dal maestro di casa, e interamente trascritto in Appendice.
When Charles IV Borromeo Arese arrived in Naples in 1710, a complex city and one of the most important of the Austrias monarchy, Europe was torn by the War of the Spanish Succession, which will change the international balance. Borromeo Arese, born in 1657, belongs to one of the most important Lombard families, and, thanks to his undoubted political skills, the acquired entrances and the two marriages with two "papal" families, such as the Odescalchi and the Barberini, has a central role in Milan as leader of the pro-imperial faction.
In the three years of his stay in Naples he clashed with a very different reality, and the volume reconstructs the lights and shadows of his viceroyalty, helping to understand the human and political story experienced by the count, desires and aspirations often frustrated by the many problems that he found himself facing such a particularly complex moment in European history.
If Borromeo Arese did not know how to adapt the principles that had always guided his actions to the diversity of the context in which he found himself operating and to the political situation that was inexorably changing, as an aristocrat fully aware of his role he was able to interpret the complex ceremonial: the viceroy, a true alter ego of the sovereign, participated in a busy calendar of processions and religious festivals, birthdays and name days, dating and courtesy visits, walks and rides, musical performances and entertainment, reconstructed with meticulous detail thanks to the "Memorie giornali ”, a sort of diary drawn up by the house master, and entirely transcribed in the Appendix.
Testi della Mostra, a cura della Società storico archeologica Agamium, tenutasi a Ghemme (No) nel 2001. Il pdf è privo delle immagini (soggette a copyright).
Il Monteregio è l'area delle colline novaresi che da Proh sale verso il Monte Fenera. I testi narrano le vicende della peste del 1630-1631 in quest'area con documentazione inedita.
A ciascuna di loro è dedicata una ricetta che ha come ingrediente base il riso, con cui vengono costruiti piatti che ne evidenziano la storia, la vita e le azioni, sempre con l’utilizzo di prodotti del territorio, frutto di un attento e innovativo lavoro di ricerca. Si vuole così non solo promuovere la conoscenza di queste donne ma anche del territorio nel quale sono nate e hanno lavorato e delle sue caratteristiche enogastronomiche, in un connubio fra storia, cultura, tradizione, innovazione. Due piatti sono dedicati in particolare non ha una donna specifica ma ad alcuni gruppi di donne che hanno caratterizzato con il loro lavoro, pesante, faticoso, spesso negletto, il nostro territorio fra la pianura e i monti, fra le risaie e i pascoli alpini.
Ecco le sette figure femminili in ordine cronologico:
- Isabella Leonardi, monaca, celebre musica novarese vissuta nel Seicento, una delle prime donne compositrici che si conoscono;
- Teresa Sopransi, moglie del cusiano conte Ignazio Agazzini, aderì alla Carboneria, divenendo una Giardiniera, che si distinse nei moti del 1821;
- Juliette Colbert, marchesa di Barolo, sostenitrice di tante iniziative benefiche e caritative, cofondatrice dell’Opera Pia Barolo, di cui è in corso la beatificazione, che così tanto aiutò Silvio Pellico, che per lei scrisse la Vita della Beata Panacea, l’unica beata donna novarese ancor oggi venerata;
- Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema di Torino, cofondatrice del Museo Etnografico della Bassa Valsesia;
- Olga Biglieri, in arte Barbara, pittrice e aviatrice futurista, esponente dell’aeropittura, giornalista di moda tra le più importanti in Italia, candidata al Nobel per la pace;
- Le mondine, che a migliaia si recavano nella risaie per il trapianto e la monda delle piantine di riso, costituendo una delle epopee delle nostre terre che più hanno colpito l’immaginario popolare
- Le donne valsesiane, che, mentre i mariti erano lontani per lavoro, si dedicavano al lavoro nei campi, alla cura della casa e dei figli, vere donne di montagna dal sapere antico che tramandavano di madre in figlia.
- Mostra presso l'Archivio di Stato di Novara 10-30 aprile 2014
- Catalogo, Novara 2014
Quando Gerolamo Tettoni nel 1749 raccomandava all'erede di conservare la sua dimora ben riparata, e più tosto resa più commoda, ordinando che fosse sempre abitata da persona attenta, fedele, e destinata ad averne tutta la cura, probabilmente immaginava che lo scorrere del tempo e i mutati costumi avrebbero potuto affievolire l'attenzione e l'affetto che lui aveva avuto per una villa che aveva reso un piccolo gioiello. Non aveva lesinato nelle spese per realizzare un edificio rappresentativo del suo status sociale ma anche moderno e funzionale, affacciato su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici esaltandone la scenografia. Sia all'esterno sia all'interno aveva voluto una ricca decorazione affrescata, in cui si amalgamavano gli effetti illusionistici dell'architettura dipinta con i temi della mitologia, l'esaltazione delle virtù eroiche con le antiche rovine, senza dimenticare i santi legati alla sua devozione personale e a quella della moglie. Di generazione in generazione gli auspici del nobile novarese non sono stati disattesi. Certo i muri, i solai e gli affreschi hanno risentito del tempo, si è aperta qualche crepa, i colori non sono sempre smaglianti, ma si sono conservati intatti l'affetto e la premura di chi è vissuto qui e di chi oggi ancora frequenta questi spazi. Tante sono le storie da raccontare, molte le novità sia in campo storico sia in quello artistico emerse nel corso delle ricerche che Sergio Monferrini e Anna Elena Galli hanno condotto per la realizzazione di questo volume, che intende valorizzare un patrimonio non solo di Azzate o della provincia di Varese, ma di tutti quelli che hanno a cuore la bellezza e l'amore per le proprie radici.
Lo studio ripercorre la vita del feudatario Giovanni Battista Caccia, detto il Caccetta, giustiziato il 19 settembre 1609 sul corso di Porta Tosa a Milano per una lunga serie di delitti.
Attraverso gli atti processuali e la ricerca archivistica è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato un membro della nobiltà novarese al patibolo, nel contesto di una città da poco "redenta" dal marchesato dei Farnese, con i quali il Caccetta era in stretti rapporti.
Accusato di tradimento e, addirittura, di una congiura per porre il Novarese ed il Lago Maggiore sotto il controllo del re di Francia, il Caccetta si vide attribuire un uxoricidio, vari omicidi, l'accusa di falsificazione di moneta, ed altri crimini.
Una Mostra e un volume per ricordare il 4° centenario della nascita di Vitaliano VI Borromeo e celebrare la sua amata "creatura", l'Isola Bella.
Salone dell'Isola Bella dal 20 marzo al 2 settembre 2020
- Committenza nobiliari per Giovanni Battista Ronchelli ad Azzate, pp. 89-108
- Casalzuigno e Como. Ronchelli e il classicismo romano, pp. 109-122
For forty years, Vitaliano VI Borromeo (1620–1690) transformed a “bare rock” into a “miracle of art and nature”, giving life to what is now Isola Bella, one of the islands of Lake Maggiore in northern Italy. On his garden island, Vitaliano welcomed distinguished guests such as the writer Carlo Maria Maggi, the mathematician Pietro Paolo Caravaggio, the Jesuit Fathers Barella and Edera, and gave life to an academy particularly interested in moral philosophy. Although not institutionalised, this “Accademia dell’Isola” met in the gardens, where musical performances were staged on the themes of pleasure and usefulness, in the wake of the ethical discussions that developed there and which also found an echo in the “Accademia dei Faticosi” in Milan. The decoration of the garden was also conceived in relation to its philosophical and “academic” function, which this article attempts to describe and explain.
(XVII-XVIII sec.), a cura di Blythe Alice Raviola, Claudio Rosso, Davide Bruno De Franco, Atti del convegno, (Archivio di Stato di Novara, 13 settembre 2019, Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi 125, 2023, pp. 69-81
Visibile in: https://dgagaeta.cultura.gov.it/public/uploads/documents/Saggi/65769ebe9819e.pdf
Il saggio offre un primo panorama di come l'aristocrazia novarese, appartenente in gran parte alle famiglie decurionali della città, abbia affrontato il difficile passaggio fra ducato milanese e stato sabaudo dagli anni Trenta del Settecento.
Y CRUCE DE PERSPECTIVAS, Actas del XIV Coloquio Internacional de Historiografía Europea y XI Jornadas de Estudios sobre la Modernidad Clásica, a cura di MARÍA LUZ GONZÁLEZ MEZQUITA, Buenos Aires 2023, pp. 246-269
The paper introduces new archival documents concerning the Palazzo del Governo in Novara, attributed to Pellegrino Tibaldi, and not ignored by the literature. The newly discovered documents clarify the first building phase of the palace, identify Cesare Casati count of Conturbia as the patron, 1571 as the date when the building was started, the suppliers of bricks and carved stones, Giovanni Antonio Piotti as the designer and contractor. The palace had already been investigated in its changes after 18 th century, whilst the analysis of unpublished descriptions allows to better understand the original structure, verified on the geometrical survey. The paper contains several reflections on the use of printed sources and on the kind of professionalism in a time, when the distinction between builders and architects was not yet perfectly carried out. The contribution comes to be added to other studies, which better defined Tibaldi's catalogue, giving back to Piotti a number of buildings, such as Palazzo Gallio in Gravedona, the Villa Pliniana in Torno, the church of S. Croce in Riva S. Vitale; furthermore, the paper opens some new hypotheses on the strategies of patronage and architectural production in Lombardy in the age of Philip II.
The discovery of the inventory of Matteo Forieri’s legacy suggested an in-depth study of the family’s collecting passions: paintings (in particular by Filippo Abbiati) and, in the case of Matteo’s son Giovanni, also coins, cameos and drawings. The authors has been transcribed and commented a Giovanni’s manuscript (Milan, Biblioteca Ambrosiana) text on an imaginary gallery, which includes paintings and presumably drawings depicting subjects of ancient and Biblical history, according to a chronological narrative path. The iconographic choices derive from an erudite culture, not unusual for the times, but expressed in completely original ways.
KEYWORDS: Milan, 17th-18th centuries collections; History painting; Abbiate Forieri family; Filippo Abbiati.
F.M. Ferro pp. 97-103
S. Monferrini pp. 103-111
M. Dell'Omo pp. 111-117
Appendice documentaria pp. 118-127
Un altro piccolo tassello nella ricostruzione della storia di uno dei più grandi artisti del Cinquecento italiano
L'indagine sulle attività manifatturiere e mercantili di Cannobio consente inoltre di comprendere come fu economicamente possibile realizzare il Santuario della SS. Pietà.
INDICE DEI CAPITOLI
«Sperando nella sua santa misericordia e per sufragio della anima mia»
Controversie fra Confraternite nel Settecento
La Scuola proprietaria di una casa a Roma
Gli uomini di Cannobio, gli uomini della Scuola
Il ruolo di Bartolomeo Tiberino nella scultura lignea nel Piemonte orientale è fatto ormai ampiamente assodato negli studi. Parlano in questo senso le numerose opere sue e del suo entourage presenti in tale contesto territoriale nella prima metà del Seicento, con sconfinamenti anche alle zone del Ticino. Il ritrovamento documentario di alcuni atti notarili relativi ai contratti da lui stipulati con garzoni per la sua bottega, insieme ad altri riguardanti opere ed eventi di carattere personale, ha indotto a riprendere lo studio su questo artista, originario di Milano ma residente ad Arona, raccogliendo notizie, alcune già note, altre inedite, con la finalità di fornire un quadro di insieme più preciso su di lui e sulla sua attività. Si devono a Marina Dell'Omo i primi quattro paragrafi, a Sergio Monferrini il quinto.
Vitaliano VI borromeo, famous politician and patron, owes his fame, above all, to the realization of Isola bella. the article publishes some letters of rec- ommendation, transcribed in the Appendix, which Vitaliano wrote in favor of numerous artists. Some of them were so allowed to enter in aristocratic and artistic en- vironments in bologna, rome, Venice, and Genoa studying with renowned masters and learning more about the local works. Among such artists, there were the flower painter Giovanni Saglier, the brothers Martino and Pietro Cignaroli, the first of whom worked in Crema followed with attention by Vitaliano himself, the “cavaglier Tempesta”, whom Vitaliano managed to free from prison, and also Lanzani for his painting at the church of Madonna della Fontana of Camairago, and the little known Alberto Garzia. Instead, the sculptor Vismara, in rome, asked him for a letter of introduction for the cardinal Giberto III borromeo, a few months after the already known bartolomeo Arese’s letter. the brothers Giulio and Antonio Maria Volò, recommended in Venice and Genoa, Legnanino in bologna, and Giovanni Antonio De Groot, who went to study in rome, owe him a lot for the support they received.
Nel 1578 a Ottavio Pernato (Pernate - Pernati) fu nominato da Ottavio Farnese, duca di Parma e marchese di Novara, esattore dei carichi ordinari e straordinari di città e contado
Il Cavaliere
L’esercizio delle virtù: prudenza, senno, moderazione, sapienza Le passioni di una vita
La dama
“Isabella”, “Inchanted Island”
“Una gran mente [...] e un bellissimo cuore”
Il volume presenta i risultati delle ricerche compiute in occasione del V centenario del miracolo della "Sacra Costa" da vari autori
Informazioni: Rete museale Alto Verbano 0323 840809 – [email protected]
INDICE DEL VOLUME
PRESENTAZIONI
Gianmaria Minazzi e Marco Albertella, Sindaco e Consigliere delegato alla cultura - Città di Cannobio
Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara
Paolo Mira, Direttore Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici - Diocesi di Novara
Don Bruno Medina, Rettore del Santuario della SS. Pietà di Cannobio
Don Mauro Caglio, Prevosto della Parrocchia di S. Vittore di Cannobio
PARTE I. IL CONTESTO
Giancarlo Andenna - I contesti storici e la società del borgo sino al miracolo del 1522
Sergio Monferrini - Una «particolare, e quasi straordinaria divozione»: Cannobio, il Santuario e la “Scuola del Miracolo” fra Seicento e Settecento
Paolo Milani - La prima visita pastorale novarese attraverso i documenti dell’Archivio Storico Diocesano
PARTE II. IL MIRACOLO
Mauro Cavalli - Misericordia! Cosa sappiamo dei fatti accaduti a Cannobio
Ambra Di Pofi - La narrazione del Miracolo per immagini nei quadroni del Seicento
Damiano Pomi - L’immagine della Pietà tra iconografia e teologia
Damiano Pomi - Le reliquie, memoria oltre il tempo
PARTE III. ARCHITETTURA E ARTE
Eleonora Casarotti - Dalla “santa devozione” al santuario della SS. Pietà. Il cantiere architettonico attraverso una rilettura della fortuna critica
Stefano Martinella - L’Andata al Calvario di Gaudenzio Ferrari
Sergio Monferrini - Ego Gaudentius. Il contratto di Gaudenzio Ferrari per l’ancona di Cannobio
Marina Dell’Omo - La pittura nel Santuario della Pietà tra Seicento e Settecento
Ivana Teruggi - «… Cose di molta meraviglia e di stupor degne». Pratiche decorative lapidee nel Santuario della SS. Pietà tra XVII e XVIII secolo
Susanna Borlandelli - Da Bartolomeo Tiberino a Giulio Branca: intagliatori, maestri lignamari e scultori al Santuario della Pietà
Gian Vittorio Moro - Una “nivola” d’argento. Reliquiari e suppellettili liturgiche
Benedetta Brison - Gli interventi di restauro
Elena Poletti Ecclesia - Alberto Bergamaschi - Itinerario tra i dipinti devozionali della Pietà di Cannobio tra Cannobina, Vigezzo e Alto Verbano
a cura di A. Morandotti e M. Natale
Edizioni Rizzoli
Un territorio conteso. Novara e il Novarese tra fonti d'archivio e storiografia (XVII-XVIII sec.)
Conferenza della Consulta comunale per la novaresità nell'ambito della manifestazione organizzata dal Comune di Novara "Novara spagnola"
"Uomini e materiali per la costruzione del Sacro Monte di San Francesco"
SABATO 18 MAGGIO 2019 ORE 9,00
SACRO MONTE DI ORTA (NO)-SALA CRISTINA
Coordinamento scientifico a cura dell'Associazione CUSIUS
Museo Diocesano di Milano, Sala dell'Arciconfraternita, piazza S. Eustorgio 3
sabato 9 febbraio 2019, ore 15.30
Villa Giulia, corso Zanitello 10 - Verbania
COLÓQUIO INTERNACIONAL / INTERNATIONAL CONFERENCE
LISBON June 27th - 30th 2024
Economy, Management and Staging of Performaces in the 17th and 18th Century
Architettura, arti e moda nelle residenze dell'aristocrazia lombarda fra Sei e Settecento Convegno internazionale di studio 16-18 maggio 2024
Matera 4-6 ottobre 2023
VIII Convegno di Studi Internazionale
È il sacerdote Serviliano Latuada a definire il milanese Giovanni Battista Riccardi «ingegnoso prontissimo dipintore ed architetto» nel terzo tomo della sua Descrizione di Milano, edito nel 1737, ed ancora «celebre disegnatore» nel quinto tomo del 1738. Evidenziò così le tre caratteristiche del Riccardi, che fu attivo come disegnatore, come pittore di quadrature, e come architetto dagli anni Venti agli anni Settanta del Settecento.
La sala, con l’avvicendarsi dei proprietari, ha subito molteplici e significative trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto e la destinazione d’uso. Nel XVII e XVIII secolo era il refettorio del monastero benedettino di sant’Antonino, poi laboratorio artigianale e, dopo un difficile restauro, spazio espositivo. Dopo i contributi per la conoscenza dell’apparato decorativo di Silvano Colombo (1967) e Stefania Butté (1996), Anna Maria Bernardini (2001) ne ha ricostruito il profilo storico-artistico.
Situato a nord-est del complesso monastico, l’ambiente affaccia sul cortile interno e originariamente vi si accedeva da sud, all’opposto dell’attuale ingresso. Le pareti laterali si presentano decorate con una finta architettura che incornicia le figure delle Sibille e dei Profeti dipinte da Magatti. L’attuale parete di fondo vede al centro la Natività e ai lati l’Annuncio ai pastori e i doni di questi alla Sacra Famiglia. Dall’altra parte invece si trova l’Annunciazione, Re Davide, e Angeli con strumenti della Passione. Sulla volta si apre un cielo con gruppi di Angeli, che in primo piano recano fiori. Tutta la decorazione evidenzia un percorso incentrato sulla venuta del Salvatore, preconizzata dalle Sibille e dai Profeti, e cantata da Davide, in stretta relazione con la figura di Maria (Annunciazione, Visitazione, Natività).
I nuovi documenti emersi nel corso delle ricerche permettono di chiarire il ruolo dei fratelli Baroffio nell’impresa decorativa, che li vide impegnati dal 1736 al 1740, e non solamente nelle quadrature. Questi consentono inoltre una rilettura più puntuale e circostanziata dell’intero ciclo di affreschi, rivelando anche l’inedita committenza delle monache appartenenti alla famiglia Perucchetti di Morazzone.
Le ville come spazi di socialità, sapere e negoziazione politica
Giovedì 28 aprile EEHAR (Escuela espanola de historia y arqueologia en Roma) ore 16.30
LA SS. PIETÀ DI CANNOBIO
Storia, devozione e arte a 500 anni dal Miracolo (1522-2022)
Mar del Plata. 23, 24, 25 y 26 de noviembre de 2021
GRUPO DE INVESTIGACIÓN EN HISTORIA DE EUROPA MODERNA
24 novembre 2021 ora italiana 14.15
La relazione verrà presentata in occasione del
XXVII CONVEGNO ANNUALE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI MUSICOLOGIA
Siena, Università degli Studi di Siena - Accademia Musicale Chigiana
16-18 ottobre 2020
Il ventisettesimo Convegno Annuale della SIdM si svolgerà a Siena dal 16 al 18 ottobre 2020, ed è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Siena, l’Accademia Musicale Chigiana e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”. Durante il convegno avrà luogo l’assemblea annuale dei soci.
Il convegno annuale della SIdM costituisce un’importante occasione di incontro e interazione scientifica tra gli studiosi. Quest’anno siamo lieti di poter estendere le opportunità di partecipazione offrendo ai soci la possibilità di presentare, oltre alle consuete relazioni, anche poster relativi a progetti in itinere.
Sábado, dia 19 de Setembro | Saturday, September 19th
SESSÃO 7|SESSION 7
Moderador|Chair: Giuseppina Raggi
14:30-15:00 Sergio Monferrini “Nell’entrar delle chiese si soni l’organo sino che è accompagnato sotto la cortina”. Il Governatore e le cerimonie religiose a Milano fra fine Cinquecento e inizio Seicento.
"Il fuoco acceso: famiglie e migrazione commerciale nella Riviera d’Orta in età moderna"
Saluto del parroco (don Claudio Leonardi) pag. 7
Saluto delle Associazioni aronesi pag. 8
Presentazione (Paolo Mira) pag. 9
STORIA
Indagine storico-urbanistica sull’antica piazza del porto di Arona tra XIV e XIX secolo (Giovanni Di Bella) pag. 15
La confraternita di Santa Marta nella storia religiosa di Arona dalle origini al trasferimento in Santa Maria Lauretana (Giancarlo Andenna) pag. 37
Dalla chiesa di Santa Caterina a Santa Maria di Loreto: uomini e società ad Arona (Sergio Monferrini) pag. 51
Loreto tra Arona e le valli alpine (Guido Gentile) pag. 73
Santa Maria di Loreto a Milano. I progetti di Francesco Maria Richino e i «sacri ragionamenti» di Federico Borromeo (Alessandro Rovetta) pag. 87
ARTE
Da Martino Bassi e Tolomeo Rinaldi a Francesco Maria Richini: Santa Maria di Loreto, un santuario per il borgo di Arona e per il lago Maggiore (Maria Letizia Casati) pag. 111
«Ornanda erit statuis et aliis decentibus ornamentis».
Marco Antonio Prestinari, Francesco Castelli e i mastri luganesi in Santa Maria di Loreto ad Arona (Ivana Teruggi) pag. 133
Gli stemmi negli affreschi della Madonna delle Grazie e della casa della confraternita di Santa Marta (Sergio Monferrini) pag. 157
Una testimonianza rinascimentale nella chiesa di Santa Maria di Loreto ad Arona (Massimiliano Caldera) pag. 161
Il crocifisso ligneo con storie della Passione di Cristo
(Angela Guglielmetti) pag. 165
Testimonianze secentesche tra scultura e pittura. Dopo Arona sacra, una rivisitazione (Marina Dell’Omo) pag. 183
Tessuti e ricami ad Arona dal Cinquecento all’Ottocento.
Precisazioni e inediti (Flavia Fiori) pag. 205
RESTAURI
La facciata lapidea della chiesa della Madonna di Loreto ad Arona. Materiali e fasi costruttive (Maurizio Gomez Serito, Luca Finco) pag. 219
Restauro conservativo della facciata della chiesa di Santa Maria di Loreto. Scheda del restauro (Mario Ziggiotto) pag. 229
Indice dei nomi pag. 247
Organizer:
Divino Sospiro - Centro de Estudos Musicais Setecentistas de Portugal (CEMSP)
Going to the theater, "this is my only fun".
Musical news from Rome, Naples, Milan and Venice in the letters
of Count Francesco Maria Zambeccari between 1701 and 1744
The correspondence of the Bolognese count Zambeccari with his brother, mentioned in an 1911 article by Lodovico Frati, has not been studied anymore. The perusal of his letters has resulted in abundant and highly interesting musical information, highlighting a remarkable personality, an informed, attentive and passionate habitué of theaters, his "only fun", and collector of opera librettos.
As an example, while he esteems the quality of Scarlatti's compositions, he deems them to be unsuitable for the scenes of a theater because too difficult, as the public preferred "robba allegra e saltarelli", as usual in Venice.
Sometimes he lingers on the stage sets, elsewhere he tells us about the intrigues and fights of the Naples Opera, asks and gives information about the singers, discusses their singing skills but also their personalities. There is no lack of comments, praising the singer’s beauty or physical ugliness and of rumors and gossip - like the delicious one on the favorites of Cardinal Ottoboni - or the behavior of “that slut Romanina” who, having left her husband in Rome, was having a good time in Reggio with Luzio di Sangro , information on the costs of engagements and necessary expenses.
The exchange with his brother also contemplates the forwarding from Rome of a cantata by Bencini in 1706 or a work from Bologna for the Teatro de' Fiorentini in Naples, requested by the prince of Torella.
We learn of the fight between the castrati Carettini and Bernacchi in 1728 Milan, with Bernacchi tearing up his contract, and the disgusted governor Althann saying he’ll have nothing to do with the theatre any longer.
His letters show us the rich and lively world of the theater, made up of personalities, of difficulties and successes, of great and mediocre singers, of favors and recommendations, a world as varied and multiform as life.
Andare a teatro, «questo è l’unico mio divertimento»
Notizie musicali da Roma, Napoli, Milano e Venezia nelle lettere
del conte Francesco Maria Zambeccari tra il 1701 e il 1744
La corrispondenza del conte bolognese Zambeccari con il fratello, resa nota nel 1911 con un articolo da Lodovico Frati, spesso citata, da allora non è più stata oggetto di studio. L’esame delle lettere ha evidenziato una ricchezza di informazioni musicali ben maggiore di quanto appariva, restituendoci una figura singolare di informato, attento e appassionato frequentatore di teatri, suo «unico divertimento», nonché di raccoglitore di libretti d’opera.
Se, ad esempio, stima la qualità delle composizioni di Scarlatti le ritiene però poco adatte alle scene di un teatro perché troppo difficili, preferendosi dal pubblico «robba allegra e saltarelli», come si usava a Venezia.
Talvolta si sofferma sugli allestimenti, altrove ci racconta dei retroscena e delle lotte per l’impresa del teatro di Napoli, chiede e dà informazioni sui cantanti, discute delle capacità canore delle canterine ma anche del loro carattere. Non mancano elogi della bellezza o bruttezza fisica e delle voci, alcuni pettegolezzi – come quelli gustosissimi sui favoriti del cardinale Ottoboni o sul comportamento di «quella porca della Romanina» che, lasciato il marito a Roma, se la spassava a Reggio con Lucio de Sangro –, dati sui costi degli ingaggi e sulle spese necessarie.
Il dialogo con il fratello contempla anche l’invio da Roma di una cantata di Bencini nel 1706 oppure quello da Bologna a Napoli di un’opera per il Teatro de’ Fiorentini chiesta dal principe della Torrella.
Dalla Milano del 1728 veniamo a sapere della lotta fra i castrati Carettini e Bernacchi, con quest’ultimo che straccia il contratto fattogli dall’impresario e il governatore Althann, disgustato, che del teatro «non ne voleva sapere più cosa alcuna».
Leggendo le sue lettere scorre sotto i nostri occhi il mondo del teatro, fatto di persone vive, di difficoltà e di successi, di grandi cantanti e di mediocri e pessimi, di favori e raccomandazioni, un mondo vario e multiforme come è la vita.
Palazzo Reale - Piazza Duomo 14 - Sala Conferenze 3° piano
Saluti delle autorità
Interverranno
Stella Rudolph
Riccardo Lattuada
Marco Bona Castellotti
Saranno presenti i curatori
presentazione
I CESI DI ACQUASPARTA, LA DIMORA DI FEDERICO IL LINCEO E LE ACCADEMIE IN UMBRIA NELL’ETÀ MODERNA
Atti e nuovi contributi degli incontri di studio ad Acquasparta (TR)
Palazzo Cesi 26 settembre – 24 ottobre 2015
a cura di Giorgio de Petra e Paola Monacchia
"Il libro che presentiamo - dicono gli autori - si rivolge, in primo luogo, agli abitanti di Azzate che hanno un patrimonio storico artistico prezioso, da conoscere e conservare; parimenti è destinato agli studiosi di storia e di arte poiché le vicende delle famiglie Tettoni Castellani Benizzi, proprietarie della dimora, si intrecciano con gli eventi storici sull'asse Milano Novara Varese. Dal punto di vista artistico, è sorprendente poter ammirare le sale del piano nobile affrescate e perfettamente conservate, senza alcun intervento di restauro. Infine la presenza di Giovanni Battista Ronchelli, celebre pittore varesino del Settecento, determina un elemento di rilievo e di arricchimento della conoscenza del patrimonio artistico della provincia di Varese."
Il libro è un'occasione preziosa per conoscere personaggi inediti come Gerolamo Tettoni, giureconsulto novarese, che trasformò e amò profondamente la sua villa di Azzate, tanto da raccomandare che fosse, dopo la sua morte "abitata da persona attenta, fedele" o Ines Castellani Benaglio, scrittrice notissima nell'Ottocento con lo pseudonimo di Memini, autrice di romanzi di successo, e infine la contessa Elena Benizzi, l'ultima proprietaria, che ancora molti azzatesi ricordano.
Il volume si può richiedere al Comune di Azzate al costo di euro 19,50.