Papers by Sara Biscioni
Abstract del mio intervento alla "Giornata del professore", 5 marzo 2019, Forlì. Legare diritto a... more Abstract del mio intervento alla "Giornata del professore", 5 marzo 2019, Forlì. Legare diritto alla lingua madre, costruzione dell'identità, educazione antirazzista: il punto in cui sono adesso, molto riassunto.
Pubblicato in "Teste e colli. Cronache dell'istruzione ai tempi della Buona Scuola", e-book scaricabile gratuitamente su http://www.lavoroculturale.org/teste-colli-lebook-buonascuola/
La pedagogia e la didattica si sono arricchite negli ultimi anni di due espressioni usate come nu... more La pedagogia e la didattica si sono arricchite negli ultimi anni di due espressioni usate come nuove
parole d'ordine,“inclusione” e “bisogni educativi speciali”, che si accompagnano alle ormai note
“valutazione degli apprendimenti” e “merito”. Sono concetti politicamente neutri? Tenteremo in
queste pagine una riflessione politica su queste categorie, analizzandole in relazione ai tentativi di
privatizzazione del pubblico e di erosione dei diritti a cui tentano di abituarci su più fronti le
politiche economiche neoliberiste.

Se la visione istituzionale vuole l'apprendimento della lingua italiana da parte degli “stranieri... more Se la visione istituzionale vuole l'apprendimento della lingua italiana da parte degli “stranieri” finalizzato alla loro “integrazione” (in cosa se non nella massa de-politicizzata e a-conflittuale dei lavoratori sfruttati, degli studenti acriticamente operosi, dei “buoni cittadini” che chiedono umilmente assistenza piuttosto che lottare per i propri diritti?), se i governanti, eternamente preoccupati di mantenere un basso livello di conflittualità sociale (o di finalizzarla verso determinati gruppi, spesso appunto i migranti) e consci delle potenzialità sovversive dello strumento-lingua, cercano di depotenziare le sue caratteristiche “politiche” e anzi trasformarlo in strumento di discriminazione attraverso cui elargire concessioni “a chi se lo merita” (vedi la conoscenza obbligatoria della lingua per ottenere i documenti di soggiorno o la scolarità per la concessione della cittadinanza), allora può essere utile riprendersi la lingua nella sua dimensione “di classe”, per (re)imparare a muoversi in modo critico e conflittuale in una realtà a conti fatti ostile nei confronti di lavoratori, studenti, precari, migranti.
Ecco allora un manuale di lingua italiana per migranti (e non solo) in cui si recupera un apprendimento, e dunque una didattica, della lingua italiana manifestamente “di parte”, prendendo spunto da Freire – la lingua come mezzo dell'oppresso per liberare se stessi e il mondo – ma anche da Zinn – la scelta degli argomenti affrontati, mai presenti nei testi didattici, e non a caso.
Il testo è scaricabile gratuitamente. Una donazione è comunque ben accetta ! Chi volesse farla può andare su Paypal e ricaricare il conto di [email protected] .
Nel 2012 scrissi un breve saggio, "Gli esiti scolastici delle 'seconde generazioni' nella scuola ... more Nel 2012 scrissi un breve saggio, "Gli esiti scolastici delle 'seconde generazioni' nella scuola superiore: riflessioni e proposte", in cui analizzavo i percorsi scolastici degli studenti migranti/di origine migrante, che apparivano caratterizzati da canalizzazione formativa (scelta di percorsi brevi e rapidamente professionalizzanti), maggiori situazioni di insuccesso scolastico rispetto ai figli di italiani e frequenti fenomeni di abbandono precoce, in cui provavo a riflettere sulle cause di questa situazione e tentavo di individuare possibili interventi, anche alla luce di studi compiuti in paesi di più antica immigrazione. Il saggio, presentato ad un paio di convegni 1 , si può scaricare qui:
La versione estesa del saggio presentato al I Convegno dei Diplomati al Master Itals II livello, ... more La versione estesa del saggio presentato al I Convegno dei Diplomati al Master Itals II livello, ampliato nei capitoli 2 e 5 e nelle proposte conclusive.
Una ricerca-azione su Unità Stratigrafica Differenziata e metodi a mediazione sociale come strume... more Una ricerca-azione su Unità Stratigrafica Differenziata e metodi a mediazione sociale come strumenti per aumentare l'interazione orizzontale fra studenti non-italofoni in Classi ad Abilità Differenziate multilivello e multietniche nell'ottica di una "inclusione individualizzata".

""Nelle scuole secondarie di II grado italiane sono ormai numerosi gli studenti con cittadinanza ... more ""Nelle scuole secondarie di II grado italiane sono ormai numerosi gli studenti con cittadinanza non italiana ma giunti in Italia da piccoli, i quali hanno svolto buona parte del percorso scolastico accanto ai coetanei italiani. Si tratta di studenti che hanno acquisito senza problemi la lingua della comunicazione, che vivono la città al pari dei coetanei italiani, guardano gli stessi film e utilizzano i medesimi social network. Questa uguaglianza, tuttavia, spesso si ferma davanti alla porta delle aule: infatti, i dati relativi al successo scolastico degli alunni migranti, anche di seconda generazione, non sono confortanti.
Questo può diventare occasione per rielaborare riflessioni e progettualità in riferimento a tutti gli alunni migranti.
Scopo di queste pagine è quindi riflettere sugli esiti scolastici degli alunni migranti, analizzare i fattori causa di insuccesso e individuare alcune possibili azioni da intraprendere. La domanda di partenza è: la componente linguistica, a cui è stato dato grande peso, è l'unico fattore rilevante? O ve ne sono altri che sarebbe necessario prendere in considerazione e su cui insegnanti e istituzioni scolastiche possono agire per rispondere efficacemente ai bisogni degli alunni migranti? ""
Articles by Sara Biscioni
Falsità, omissioni, ma soprattutto fiumi di parole che mirano a mascherare una visione del mondo ... more Falsità, omissioni, ma soprattutto fiumi di parole che mirano a mascherare una visione del mondo a tutto vantaggio del sistema capitalista globale. Ecco cosa i libri di testo insegnano ai nostri alunni\figli.
Il padronato e le lobbies industriali e finanziarie reali menti delle politiche educative italiane.
556 Scuola. Le idee chiare della Giannini sulla "libertà di scelta" A proposito della "libertà ... more 556 Scuola. Le idee chiare della Giannini sulla "libertà di scelta" A proposito della "libertà di scelta delle famiglie" riguardo all'educazione dei figli e delle figlie, la neo-ministra Giannini ritiene che "la libertà di scelta educativa anche in Italia debba trovare un suo spazio politico e un suo spazio culturale concreto".

Tra i tanti paradossi che caratterizzano l'autonomia organizzativa delle scuole rispetto alle lor... more Tra i tanti paradossi che caratterizzano l'autonomia organizzativa delle scuole rispetto alle loro capacità di spesa, un ruolo non secondario è svolto dal Fondo d'Istituto. E la razionalizzazione delle spesa, si sa, è un'importante dispositivo retorico neoliberista… Il 2 febbraio la Repubblica ha pubblicato un articolo in cui si denuncia il fatto che, in pratica, alle scuole vengono dati soldi che poi non vengono spesi. Peccato che Repubblica semplifichi una questione che meriterebbe, invece, un'analisi un po' più approfondita. L'articolo parla del fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa (MOF), che comprende il FIS (Fondo d'Istituto), le risorse per finanziare le funzioni strumentali (insegnanti che si occupano di organizzare e monitorare i progetti previsti dal Piano dell'Offerta Formativa), i fondi destinati alle aree a rischio e a forte processo immigratorio, le risorse per retribuire gli incarichi specifici per i collaboratori scolastici, le ore di sostituzione dei colleghi assenti e le indennità per i turni notturni e/o festivi. Può sicuramente esser vero, come scrive Repubblica, che alcuni fondi non vengono utilizzati, ma è poco probabile che accada perchè la scuola non sa cosa farsene. Più spesso accade, invece, che arrivino, tutti o in parte, ad anno scolastico avanzato, rendendo difficile riprogrammare le attività che tale fondo andrebbe a finanziare. In che senso? Proviamo a spiegare in breve quello che anche Repubblica avrebbe dovuto, per correttezza, illustrare. Prendiamo, per comodità, il solo Fondo d'Istituto.
In Italia non esiste un programma serio, sistematico e di lungo periodo per l'apprendimento della... more In Italia non esiste un programma serio, sistematico e di lungo periodo per l'apprendimento della lingua italiana da parte degli alunni con altra madrelingua.

Sara Biscioni -Claudia Boscolo L'ultima frontiera dell'insegnamento: quello gratuito! E mentre ... more Sara Biscioni -Claudia Boscolo L'ultima frontiera dell'insegnamento: quello gratuito! E mentre qualche giorno fa la sede romana del Pd veniva assediata dai migranti, dai movimenti romani per il diritto alla casa e dalle Reti antirazziste romane, che individuano il Pd come corresponsabile dell'intero impianto delle politiche sull'immigrazione (//www.contropiano.org/politica/item/21164-chiudere-i-cie-sit-inalla-sede-del-pd-occupata-lacroce-rossa-a-napoli), a nord, precisamente a Brescia, l'Assessore Roberta Morelli (di Centro Democratico, lista di appoggio al Pd) se ne esce con una grande idea: istituire un albo di docenti disposti ad insegnare l'italiano agli studenti migranti nelle scuole. Ottimo, uno pensa. Ma c'è un problemino: visto che le scuole non hanno fondi, e il Comune nemmeno (o almeno questa è la motivazione ufficiale), a quest'albo saranno iscritti professionisti vari ed ex-insegnanti in pensione che offriranno la loro opera in modo volontario, vale a dire LAVORERANNO GRATIS. Innanzitutto, l'insegnamento dell'italiano a migranti non è un hobby: richiede conoscenze specifiche, abilità didattiche particolari che non si improvvisano ma che si acquisiscono attraverso anni di studio (studio individuale, confronto con i colleghi che si occupano della materia, corsi di formazione, master,...) e anni di esperienza sul campo. Un binomio di teoria e pratica che richiede non solo passione, ma anche tecnica e tempo. Ovviamente anche un volontario può svolgere questo lavoro benissimo, e lo dimostrano le tante scuole di italiano per/con migranti organizzate e/o gestite da volontari e volontarie. Ma se una scuola statale deve basarsi sul volontariato per accompagnare gli studenti migranti nell'apprendimento della lingua italiana (e non c'è nessuna "emergenza", è da anni che questi ragazzi e ragazze frequentano le scuole italiane, ed è da anni che amministratori e governanti vari fanno proclami a favore della "integrazione" ma nella pratica se ne fregano), allora non è più scuola statale, ergo non c'è più bisogno di programmi, libri di testo, insegnanti, presidi, test, valutazioni e tutto il resto. Il che non sarebbe affatto un male, beninteso. Ma purtroppo qui non si sta andando verso una descolarizzazione della società alla Illich; qui si va verso una descolarizzazione della società alla Reagan, piuttosto. Evidentemente per insegnare l'italiano agli studenti migranti nelle scuole non basta più servirsi di insegnanti precari, a partita iva, con contratti occasionali, a termine, dipendenti di cooperative, come avviene in altre parti d'Italia. Evidentemente non è più sufficiente la continua contrattazione al ribasso dei compensi di insegnanti di L2 in bandi in cui il compenso richiesto dà più punteggio di formazione ed esperienza, come accade altrove. Benvenuti nella nuova era del risparmio: utilizzare volontari che faranno gratis il lavoro di altri che lo Stato non vuole pagare. Iniziative come questa non fanno altro che rendere evidente quale è la "integrazione" o "inclusione" che piace a questi amministratori: quella a costo zero. E poco importa chi affianca questi studenti e studentesse nell'apprendimento di lingua e materie: basta costi poco. Anzi, meglio, niente. Iniziative come questa chiariscono anche quale è l'uso che si vuole fare del volontariato, al pari di stages, tirocini, borse-lavoro: non occasioni di rapporti e scambi, come vogliono far credere, ma lavoro gratis che riempia le falle del sistema. Alcuni insegnanti di italiano a migranti hanno creato un appello, che si può trovare qui: http://www.lavoroculturale.org/italiano-migranti/ , invitando tutti e tutte a far sapere all'Assessore Morelli la propria opinione in merito al lavoro gratuito, scrivendo a [email protected] indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Di seguito un esempio della mail che molte persone stanno inviando in queste ore. E' un primo necessario passo verso la giustizia educativa per questi studenti e quella economica per questi insegnanti.
Il finto dibattito intorno ai libri di testo ovvero "Chissenef rega se sono digitali o cartacei s... more Il finto dibattito intorno ai libri di testo ovvero "Chissenef rega se sono digitali o cartacei se non me li posso permettere".
La discussione sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e relativa Circolare sta scaldando web e coll... more La discussione sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e relativa Circolare sta scaldando web e collegi docenti: da illustri docenti universitari che osannano via video i Bes come ottimo strumento di "inclusione", contro le derive dello "specialismo" (dimenticando che proprio le loro università hanno contribuito a f ormare tanti "specialisti", guadagnando anche bei soldini) a delibere collegiali che denunciano il rischio di eliminare sostegno e f igure specif iche per lasciare il docente curricolare solo a brandire miracolosi piani educativi personalizzati.
Books by Sara Biscioni
Una raccolta di saggi sul tema della riforma dell'istruzione promossa dal Governo Renzi, curato d... more Una raccolta di saggi sul tema della riforma dell'istruzione promossa dal Governo Renzi, curato da Marco Ambra e pubblicato da Lavoroculturale.org
Teaching Documents by Sara Biscioni
Un altro testo del percorso sulla schiavitù e le ribellioni alla schiavitù da parte di persone Ne... more Un altro testo del percorso sulla schiavitù e le ribellioni alla schiavitù da parte di persone Nere schivizzate.
Il testo è elaborato pensando a una lettura da parte di ragazze e ragazze con livello linguistico in italiano B1 o superiore. E' accompagnato da attività di comprensione del testo e da proposte di riflessione e discussione.
Questo testo fa parte di un percorso sulla schiavitù e sulla resistenza alla schiavitù su cui sto... more Questo testo fa parte di un percorso sulla schiavitù e sulla resistenza alla schiavitù su cui sto lavorando e che è pensato per ragazzi e ragazze delle scuole medie e/o superiori che hanno competenze in lingua italiana che ancora non permettono loro di leggere testi autentici.
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Papers by Sara Biscioni
parole d'ordine,“inclusione” e “bisogni educativi speciali”, che si accompagnano alle ormai note
“valutazione degli apprendimenti” e “merito”. Sono concetti politicamente neutri? Tenteremo in
queste pagine una riflessione politica su queste categorie, analizzandole in relazione ai tentativi di
privatizzazione del pubblico e di erosione dei diritti a cui tentano di abituarci su più fronti le
politiche economiche neoliberiste.
Ecco allora un manuale di lingua italiana per migranti (e non solo) in cui si recupera un apprendimento, e dunque una didattica, della lingua italiana manifestamente “di parte”, prendendo spunto da Freire – la lingua come mezzo dell'oppresso per liberare se stessi e il mondo – ma anche da Zinn – la scelta degli argomenti affrontati, mai presenti nei testi didattici, e non a caso.
Il testo è scaricabile gratuitamente. Una donazione è comunque ben accetta ! Chi volesse farla può andare su Paypal e ricaricare il conto di [email protected] .
Questo può diventare occasione per rielaborare riflessioni e progettualità in riferimento a tutti gli alunni migranti.
Scopo di queste pagine è quindi riflettere sugli esiti scolastici degli alunni migranti, analizzare i fattori causa di insuccesso e individuare alcune possibili azioni da intraprendere. La domanda di partenza è: la componente linguistica, a cui è stato dato grande peso, è l'unico fattore rilevante? O ve ne sono altri che sarebbe necessario prendere in considerazione e su cui insegnanti e istituzioni scolastiche possono agire per rispondere efficacemente ai bisogni degli alunni migranti? ""
Articles by Sara Biscioni
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Teaching Documents by Sara Biscioni
Il testo è elaborato pensando a una lettura da parte di ragazze e ragazze con livello linguistico in italiano B1 o superiore. E' accompagnato da attività di comprensione del testo e da proposte di riflessione e discussione.
parole d'ordine,“inclusione” e “bisogni educativi speciali”, che si accompagnano alle ormai note
“valutazione degli apprendimenti” e “merito”. Sono concetti politicamente neutri? Tenteremo in
queste pagine una riflessione politica su queste categorie, analizzandole in relazione ai tentativi di
privatizzazione del pubblico e di erosione dei diritti a cui tentano di abituarci su più fronti le
politiche economiche neoliberiste.
Ecco allora un manuale di lingua italiana per migranti (e non solo) in cui si recupera un apprendimento, e dunque una didattica, della lingua italiana manifestamente “di parte”, prendendo spunto da Freire – la lingua come mezzo dell'oppresso per liberare se stessi e il mondo – ma anche da Zinn – la scelta degli argomenti affrontati, mai presenti nei testi didattici, e non a caso.
Il testo è scaricabile gratuitamente. Una donazione è comunque ben accetta ! Chi volesse farla può andare su Paypal e ricaricare il conto di [email protected] .
Questo può diventare occasione per rielaborare riflessioni e progettualità in riferimento a tutti gli alunni migranti.
Scopo di queste pagine è quindi riflettere sugli esiti scolastici degli alunni migranti, analizzare i fattori causa di insuccesso e individuare alcune possibili azioni da intraprendere. La domanda di partenza è: la componente linguistica, a cui è stato dato grande peso, è l'unico fattore rilevante? O ve ne sono altri che sarebbe necessario prendere in considerazione e su cui insegnanti e istituzioni scolastiche possono agire per rispondere efficacemente ai bisogni degli alunni migranti? ""
Il testo è elaborato pensando a una lettura da parte di ragazze e ragazze con livello linguistico in italiano B1 o superiore. E' accompagnato da attività di comprensione del testo e da proposte di riflessione e discussione.