Papers by Valeria Polonio
Prim a di parlare del m onacheSim o b en ed ettin o vero e p roprio, è necessa rio un cen n o al ... more Prim a di parlare del m onacheSim o b en ed ettin o vero e p roprio, è necessa rio un cen n o al m onacheSim o che lo precedette. Solo un c en n o , in d isp en sab ile a m otivo di alcuni elem en ti connessi con le più antiche form e m o n a stich e, e le m en ti rivelatisi ancora fecondi a distanza di secoli.
Società Ligure Storia Patria, 1977
II primo paragone che viene in mente è quello con la vicina M ilano. « N ella seconda metà del se... more II primo paragone che viene in mente è quello con la vicina M ilano. « N ella seconda metà del secolo (XIV) i Visconti attendono... a questo sforzo egem onico di concentrazione e di livellamento »: N. V a l e r i, Signorie e principati, Storia d 'Italia illustrata, V , Verona 1949, p. 96. Lo scopo sarà perseguito efficacemente da Luchino e dall'arcivescovo Giovanni: ibidem, pp. 102-103. Gian Galeazzo ha ugualm ente un piano di accentramento (C. Santoro, G li offici del comune d i M ilano e d el dom inio visconteo-sforzesco (1216-1515), Archivio F.I.S.A., I collana, 7, M ilano 1968, pp. 214-215 e passim), ma con lui siamo ormai in periodo ducale e il problema si inse risce nella politica dei nascenti principati, una delle cui caratteristiche è, appunto, il livellamento. Per ora Genova resta al di fuori di tale tematica. Le stesse C on stitu tiones Sanctae Matris Ecclesiae del cardinale Albornoz, risalenti al 1357, rispondono a simile ideale, nel dilacerato e composito stato della Chiesa: D. C e c c h i , Il parla mento e la congregazione provinciale della marca di Ancona, A rchivio F .I.S .A ., I col lana, 2, Milano 1965, pp. 28-31. Più simile a quella genovese sarà la politica di V e nezia per la propria terraferma, di conquista molto più recente: N. V a l e r i cit., p. 432. 5 Per un'informazione sulle cinte murarie si veda: J. H e e r s , Urbanism e et structure sociale a Gênes au moyen-age, in Studi in onore di A m in to re Fanfani, M i lano 1962, I, pp. 373-377.-9-Società Ligure di Storia Patria-biblioteca digitale-2012 9 I podestà delle tre podesterie sub-cittadine, per esempio, giudicano esclusivamente de levibus questionibus: si veda ciò che diciamo più avanti a proposito del l'amministrazione della giustizia. Le norme per i podestà del X III secolo fanno loro obbligo di mantenere la viabilità da un punto di vista tecnico; im pongono poche dispo sizioni generali sul controllo del legname, sulla salvaguardia dei castagneti, sulla cu stodia di animali; più rilevante è il dovere di imporre arma hominibus sue p o test acie: Leges cit., coll. 22-25. 10 Abbiamo dedotto questi dati dalla lettura dei libri sententiarum dei m agistri rationales, cui sarà data ampia parte nel nostro lavoro. 11 P. V a c ca ri cit., pp. 150-152 e passim.-11-Società Ligure di Storia Patria-biblioteca digitale-2012 12 Si veda quanto dice C. Russo nella prefazione a Gli statuti di Celle Ligure, a cura di M. C e r is o l a , Collana storica di fonti e studi diretta da Geo Pistarino, 10, Genova 1971. 13 Si trovano per esempio, ma non esclusivamente, nei libri Antico Comune (A.C.), 69 e 70. 14 Leges cit., coll. 363, 368. 15 Per l'ordinaria amministrazione si vedano A.C., 431-447 (Condemnationes vicariorum et potestatum) e A.C., 774, 776, 779. In quanto alle gestioni straordi narie, si segnalano una particolare riscossione fiscale in Val Bisagno (n. 775), la mas saria della fabbrica del ponte di Cornigliano (n. 777), la ripartizione dei contributi-12-Società Ligure di Storia Patria-biblioteca digitale-2012 per finanziare l'acquisto della Val d'Arroscia e della zona di Varese Ligure (n. 778), una ripartizione dell'avaria nella podesteria di Voltri (n. 781), e l'amministrazione delle spese eccezionali per fronteggiare l'insurrezione di Savona d el 1440 (n. 782). 16 In effetti, le intitolazioni ufficiali dei libri Antico Comune fanno espresso riferimento al comunis la m e. 17 Per gli inizi del Trecento, « la bibliografia speciale e monografica è m olto scarsa e la deficienza risulta tanto più rilevante nel confronto con quella del secolo precedente »:
Referees: i nomi di coloro che hanno contribuito al processo di peer review sono inseriti nell... more Referees: i nomi di coloro che hanno contribuito al processo di peer review sono inseriti nell'elenco, regolarmente aggiornato, leggibile all'indirizzo: http://www.storiapatriagenova.it/Ref_ast.aspx Referees: the list of the peer reviewers is regularly updated at URL: http://www.storiapatriagenova.it/Ref_ast.aspx Il volume è stato sottoposto in forma anonima a due revisori. This volume have been anonymously submitted at two reviewers. Le riproduzioni alle pp. 162, 163, 298 e 299 si pubblicano su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Archivio di Stato di Torino, autorizzazione prot. 4352/28.28.00-108 dell'11 novembre 2016. Volume stampato con il contributo del Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, Geo-grafia (DAFIST) dell'Università degli Studi di Genova fondi PRA-2014, e nell'ambito del PRIN Concetti, pratiche e istituzioni di una disciplina; la medievistica italiana nei secoli XIX e XX. Le ricerche condotte dall'...
The fiscal regimes of the late Middle Ages often differ depending on the location: only a focused... more The fiscal regimes of the late Middle Ages often differ depending on the location: only a focused study within a specific context can lead to meaningful comparisons. A fragmented picture emerges within Liguria itself, although during the second half of the XV Century the region was mostly under Genoese authority. The City of Genoa is a case in point that showcases the issue: here, after several adjustments and modifications, the fiscal regime is linked exclusively to indirect taxation. This means that it is controlled by the Casa of St. George, because the plentiful gabelle – which constitute the largest portion of the tax income – underpin public debt, which is by now controlled by the Casa itself. The relationship between the public State and the Casa is marked by different agreements related to exemptions given to institutions, organisations and private individuals. Exemptions (total or partial) given to the Church add further complication, drawing a third party (the Church itsel...
Only one fragment of cartulary (consisting of 59 folios spanning the years 1223-1225, for a total... more Only one fragment of cartulary (consisting of 59 folios spanning the years 1223-1225, for a total of 331 acts) regarding Federico of Sestri Levante exists. Despite this, the notary can claim a number of achievements:<br> – He operates outside the city walls, specifically in the eastern Riviera, mainly between Sestri and Moneglia (including their hinterland);<br> – His activity is progressive and long-lasting – a rural notary remains a unique figure until the middle of the XIII Century;<br> – Furthermore, his main engagement with private clients is flanked by his collaboration with the magistrate who oversees the above territories.<br> The documents provide knowledge of a world that is rapidly evolving under the recent Genoese influence. The information covers mainly economic and social aspects, together with providing a few unexpected nuggets such as the widespread presence of notaries. It is clear that some of these aim at secure positions within the growing...
CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk provided by Reti Medievali Open Arc... more CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk provided by Reti Medievali Open Archive 2 Regio IX. Liguria reliqua trans et cis Appenninum, a cura di G. MENNELLA-G. COCCOLUTO, Bari 1995 (Inscriptiones christianae Italiae septimo seculo antiquiores, IX), pp. 61-71. Importanti caratteri della liturgia locale, verosimilmente mutuati dall'ambiente bizantino, potrebbero avere sollecitato il clero milanese rifugiato a Genova dopo l'invasione longobarda a redigere il sacramentario ambrosiano, per fissare una propria identità a rischio di fronte alla vitalità di quella del luogo ospitante: M. NAVONI, Dai Longobardi ai Carolingi, in Diocesi di Milano, a cura di A. CAPRIOLI-A. RIMOLDI-L. VACCARO, 1ª parte, Brescia-Gazzada 1990, (Storia religiosa della Lombardia, 9), pp. 83-89.
Il 20 luglio 1100 un folto gruppo di persone è radunato nel suburbio genovese di ponente, vicino ... more Il 20 luglio 1100 un folto gruppo di persone è radunato nel suburbio genovese di ponente, vicino alla riva del mare, in località Fassolo 1. Il convegno è solenne. Presiede il vescovo Airaldo. Al suo fianco spicca il cardinale Maurizio, vescovo di Porto, legato del papa Pasquale II. La Chiesa locale è presente con numerosi elementi, in prima linea l'arciprete della cattedrale e almeno uno dei suoi canonici 2 ; per i regolari vi sono gli abati di S. Siro e di S. Andrea di Sestri. Non mancano i laici, di cui tre distinti dalla qualifica di iudex; tra i restanti personaggi-tutti indicati con il solo nome di battesimo-compaiono un Canfora e un Rustico che lasciano adito alle più suggestive ipotesi. L'assemblea è testimone di un atto giuridico. Attore è un gruppetto di persone, formato da un prete, un diacono, una donna laica e da dieci uomini laici, di cui alcuni affiancati dalla moglie. Tutti assieme, in unanimità di intenti e di azione, rinunciano ai diritti che detengono sulla vicina chiesa di S. Teodoro e di S. Salvatore e sul suo patrimonio e li trasferiscono ai preti Bellando e Pietro, che officiano la chiesa stessa. La nuova capacità economica permetterà ai due preti di scegliere liberamente altri chierici i cui requisiti saranno valutati solo nell'ottica del servizio divino. Tutti dovranno cohabitare et communiter vivere ... sine aliqua divisione vel proprietate. A capo del gruppo vi sarà un preposito, che non avrà alcuna capacità di alienare il patrimonio della chiesa. Gli attori si riservano un unico diritto, e di carattere spirituale: la partecipazione, estesa agli antenati e ai 1 Cartario genovese ed illustrazione del Registro arcivescovile, a cura di L. T. Belgrano, in «Atti della Società ligure di storia patria» («Asli»), II, parte I, fascc. I-III e appendice (1870-1873), doc. CLXIX, pp. 205-207. La fonte che attesta l'episodio qui descritto consta di due parti. La prima è il documento di rinuncia a beni e diritti a favore della chiesa dei SS. Teodoro e Salvatore; la data reca l'anno di Cristo (1100), l'indizione (VI), l'anno del pontificato di Pasquale II (I); mancano il mese e il giorno. La seconda parte è costituita da una sintetica annotazione in cui si dice che il vescovo Airaldo, assieme al cardinale Maurizio di Porto, legato papale, consacrò la chiesa di S. Teodoro di Fassolo, con la partecipazione degli abati di S. Siro e di S. Andrea di Sestri; la data porta l'anno di Cristo (1100), l'indizione (VI), il giorno e il mese (20 luglio). Il Belgrano trascrive fedelmente la fonte da un manoscritto erudito tuttora disponibile (Genova, Biblioteca Franzoniana, G. Giscardi, Origine e successi delle Chiese, Monasterii e Luoghi pii della Città e Riviere di Genova, ms. sec. XVIII segnato Urbani, Codice 116, pp. 444-445), il cui esame diretto non risolve le perplessità suscitate dalla disparità tra i due documenti e dalla loro datazione. Il primo è un atto completo che presenta intrinseci elementi di autenticità. Il secondo sembrerebbe un appunto o un riassunto redatto in tempi successivi forse sulla base di altro documento, probabilmente da un archivista della chiesa; il Giscardi, evidentemente interessato alle notizie in esso contenute ma perplesso sulla sua forma, lo fa seguire dall' indicazione ex pergameno (oggi l'archivio di S. Teodoro non esiste più, ma l'erudito Giscardi lo esaminò e tra l'altro notò che vi erano conservati instrumenti di compre e di vendite stipulati circa l'anno del Signore 900). La data presenta qualche problema. L'indizione VI non si accorda con il 1100 (che corrisponde all'VIII): ma si può pensare a un errore di trascrizione, nemmeno tanto grave dato che l'indizione esatta potrebbe essere VII (l'inizio dell'anno indizionale a Genova è a settembre in ritardo). Corretta può essere invece la corrispondenza tra l'anno di Cristo e quello del pontificato: il 1100 è compatibile con il primo anno di Pasquale II per i giorni tra il 25 marzo (Genova osserva lo stile dell'incarnazione in ritardo) e il 13 o il 14 agosto (Pasquale II fu eletto e incoronato in quei giorni del 1099). Questo è il periodo in cui si può inserire l'atto di rinuncia a favore di S. Teodoro. Vi rientra quindi il "20 luglio" del documento riassuntivo, data che tutti, a partire dal Belgrano, estendono anche all'atto di rinuncia. Essa è confermata dalla presenza di Maurizio di Porto, a Genova in vista dell'imbarco verso la Terra Santa, con la spedizione di cui doveva far parte anche il giovane Caffaro; la flotta sciolse gli ormeggi il giorno 1 agosto: Annali genovesi di Caffaro e de' suoi continuatori, a cura di L.T.Belgrano-C. Imperiale di Sant'Angelo, Roma 1890-1929 (Istituto storico italiano-Fonti per la storia d'Italia), I, p. 5. 2 Dopo i due vescovi, il primo e il terzo sottoscrittore dell'atto sono un Eribertus archipresbiter e un Villanus presbiter non meglio precisati. Ma nel 1087 un Ariberto è arciprete della cattedrale e nel 1108 un Villano ne sarà il preposito: Liber privilegiorum Ecclesiae Ianuensis, a cura di D. Puncuh, Genova, 1962 (Fonti e studi di storia ecclesiastica, I), docc. 6, 34.
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