Legal translators are often confronted with the peculiarities of legal writing, especially if the... more Legal translators are often confronted with the peculiarities of legal writing, especially if they have undergone little training in legal matters (Bhatia, 1997; Tiersma, 1999; Williams, 2011). At the same time, both novice and experienced lawyers may find it difficult to understand legal texts in a second language due to linguistic shortcomings. This paper aims at exploring if second language professionals, scholars and students can learn the genre of the law through the medium of online specialized corpora. A trial lesson was given to 8 participants (4 translators, 1 academic student, and 3 lawyers) who attended a 3-hour workshop and were introduced to online legal corpora. This paper shows that the Internet is a rich source of free legal corpora which can be used for linguistic and translation purposes. It is concluded that professionals, scholars, and students can be trained to acquire the technological skills which will help them overcome the linguistic intricacies of the language of law.
Traduzioni asseverate: cosa sono, in quali contesti ci viene richiesta l'asseverazione, chi può e... more Traduzioni asseverate: cosa sono, in quali contesti ci viene richiesta l'asseverazione, chi può eseguirla e quali sono le procedure da seguire. Per alcuni documenti, quali atti o certificati, può essere necessario, oltre alla traduzione, procedere all'asseverazione, alla legalizzazione o alla certificazione, a seconda dell'utilizzo che ne verrà fatto. Di norma è il cliente che dovrebbe indicare al traduttore quello di cui ha bisogno, informandosi preventivamente presso l'autorità o l'ente che gli ha richiesto questa documentazione. Attenzione però perché succede che i clienti facciano confusione tra questi termini che non sono sinonimi tra loro. In questo articolo parleremo di asseverazione e vedremo che cos'è, quando è necessaria, chi può farla e dove farla. L'asseverazione è una procedura che dà valore legale al documento e attesta che il documento tradotto rispetti fedelmente il documento originale. Di solito si richiede la traduzione in italiano e l'asseverazione nel caso di documenti ufficiali di un paese straniero (che hanno valore legale in quel paese) che devono essere fatti valere sul territorio italiano (=acquisire valore legale in Italia) Tutti i traduttori possono asseverare? No, o per essere più precisi, non dappertutto. L'asseverazione va fatta in Tribunale, presso l'ufficio o lo sportello di competenza. Fino a qualche anno fa chiunque poteva recarsi in tribunale e procedere all'asseverazione. Ora alcuni tribunali (e ho detto alcuni soltanto) permettono di asseverare i documenti solo ai periti del tribunale (Traduttori iscritti nell'albo consulenti del Tribunale per intenderci), ai traduttori iscritti sulle liste dei consulenti della camera di commercio o ai traduttori che fanno parte di associazioni di traduttori ufficialmente riconosciute dal Ministero (come AITI-L'associazione Italiana Traduttori e Interpreti). Attenzione: non esiste una regola valida su tutto il territorio italiano. In sostanza ogni tribunale si comporta diversamente quindi informatevi presso l'ufficio di competenza del tribunale in questione per capire come procedere e se vi è possibile procedere. Non sempre le informazioni sono reperibili sul web, potrebbe essere necessario chiamare l'ufficio o recarvisi di persona. Non sono perito del tribunale, membro AITI o iscritto sulle liste della camera di commercio e non posso andare ad asseverare in quel tribunale, posso quindi recarmi ad asseverare in un altro tribunale che non esige da me questi prerequisiti?
La Traduzione giuridica merita un discorso approfondito in quanto all'interno di questa categoria... more La Traduzione giuridica merita un discorso approfondito in quanto all'interno di questa categoria si trovano vari generi e tipologie testuali (contratti, contenziosi, adempimenti societari, corporate governance, etc.). La Traduzione giuridica è a tutti gli effetti una traduzione tecnica. Il traduttore tecnico deve generalmente conoscere e applicare le equivalenze terminologiche: il termine x nella lingua A deve corrispondere ad 1 e 1 solo termine nella lingua B (onde evitare qualsiasi fonte di confusione poiché il testo tecnico, per sua natura, deve essere il più preciso possibile). Tuttavia la peculiarità del testo giuridico è che pur essendo un testo tecnico, non sempre è possibile trovare delle equivalenze in un'altra lingua. Nel mondo esistono diversi sistemi giuridici, i 2 principali sono il common law (sistemi anglosassoni) e il civil law (sistemi in vigore nei paesi dell'Europa Continentale). Pertanto, quando traduco un testo giuridico dall'italiano all'inglese per un cliente britannico, devo verificare se il concetto giuridico espresso nel testo di origine, che nel nostro esempio segue la legislazione italiana, sia uguale o meno nella sistema giuridico britannico. Facciamo un esempio pratico: In Italia, il Signor Rossi è proprietario di un terreno quindi può vantare su questo terreno il cosiddetto "diritto di proprietà": quel terreno è suo a tutti gli effetti e può, volendo, concederlo in locazione a chiunque desideri. In Inghilterra nessuno può vantare un vero diritto di proprietà su un terreno perché tutta la terra appartiene alla corona, quindi se il nostro Signor Rossi abitasse in Inghilterra sarebbe non il proprietario di quel pezzo di terra ma un "tenant", ovvero il soggetto che ha il diritto di "tenerla" per tutta la durata del suo "estate". Possiamo quindi affermare che la ricerca di testi paralleli è di fondamentale importanza ma è altresì indispensabile ricordarsi di contestualizzare termini e situazioni poiché in molti casi il traduttore giuridico si trova a dovere effettuare un vero e proprio lavoro di diritto comparato. Questo significa che il traduttore viene investito di una grande responsabilità: quella di scegliere se inventare dei neologismi appositi oppure adottare convenzioni esistenti, in quest'ottica può essere utile che la traduzione venga revisionata da un giurista. Se devo far tradurre un testo giuridico italiano in inglese, è preferibile affidare il lavoro di traduzione ad un traduttore di madrelingua italiana oppure ad un traduttore inglese? Generalmente la scelta ricade sul traduttore la cui lingua madre sia la lingua di destinazione della traduzione. La traduzione del testo giuridico anche in questo caso fa eccezione e richiede una riflessione di tipo diverso. Il testo giuridico italiano risulta di comprensione difficile anche al lettore italiano medio sia per le scelte lessicali adoperate sia per la tipica struttura morfosintattica come l'enclisi del-si con l'infinito retto da verbo modale, l'uso della formula implicita in sostituzione della corrispondente formula esplicita, l'uso "smodato" del participio, l'aggettivo in sostituzione di relativa e sostantivo deaggettivale in sostituzione di oggettiva o interrogativa indiretta, l'uso di sigle ed abbreviazioni, anteposizioni che costituiscono un'eccezione all'ordine normale delle parole (anteposizione del verbo al soggetto in frase principale, anteposizione del soggetto al verbo in frase gerundiva, anteposizione dell'aggettivo al nome, anteposizione del complemento d'agente all'argomento del verbo in frase subordinata implicita); l'uso dell'imperfetto narrativo e infine il ricorso alla nominalizzazione. Il linguaggio giuridico anglosassone invece risulta molto più snello: certamente viene utilizzato un registro più elevato rispetto a quello dell'inglese standard e presenta anch'essa numerosi tecnicismi ma, a differenza del testo giuridico italiano, predilige la costruzione paratattica e evita le nostre "continue ripetizioni". Alla luce di queste
Camera arbitrale e arbitrati, che cosa sono? La Camera Arbitrale è il luogo dove si svolge l'arbi... more Camera arbitrale e arbitrati, che cosa sono? La Camera Arbitrale è il luogo dove si svolge l'arbitrato. In assenza di una sede ufficiale, l'arbitrato può svolgersi in un luogo diverso come la sala conferenza di un Hotel. L'arbitrato è un procedimento non giudiziario per la risoluzione di un contenzioso tra due parti. È detto procedimento non giudiziario perché non ha luogo in un tribunale ma appunto in una camera arbitrale e il giudizio (chiamato "lodo" nelle procedure arbitrali) non viene reso da un giudice ma da uno o più arbitri. È un procedimento alternativo a quello giudiziario nel senso che le parti in causa possono scegliere di risolvere il loro contenzioso ricorrendo ad un procedimento giudiziario oppure ad un arbitrato. Chi sceglie di ricorrere all'arbitrato e perché? Di solito sono le grandi aziende che per risolvere le loro liti, spesso attinenti al diritto commerciale, ricorrono agli arbitrati e lo fanno principalmente per i seguenti motivi: • Assoluta riservatezza del procedimento: si evita così la fuoriuscita di informazioni sensibili e/o un eventuale danno di immagine per l'azienda • Tempi più rapidi nella risoluzione delle controversie rispetto ai procedimenti giudiziari • Per giudicare la controversia si possono scegliere persone esperte della materia tecnica o nel settore giuridico rilevante nella controversia Per avviare un procedimento arbitrale è necessario il consenso di tutte le parti in causa. Il consenso può essere preventivo: viene previsto in anticipo nei contratti che regolano i rapporti tra le parti tramite la clausola arbitrale; oppure vi può essere un accordo tra le parti a lite già sorta, questo accordo è chiamato compromesso.
Legal translators are often confronted with the peculiarities of legal writing, especially if the... more Legal translators are often confronted with the peculiarities of legal writing, especially if they have undergone little training in legal matters (Bhatia, 1997; Tiersma, 1999; Williams, 2011). At the same time, both novice and experienced lawyers may find it difficult to understand legal texts in a second language due to linguistic shortcomings. This paper aims at exploring if second language professionals, scholars and students can learn the genre of the law through the medium of online specialized corpora. A trial lesson was given to 8 participants (4 translators, 1 academic student, and 3 lawyers) who attended a 3-hour workshop and were introduced to online legal corpora. This paper shows that the Internet is a rich source of free legal corpora which can be used for linguistic and translation purposes. It is concluded that professionals, scholars, and students can be trained to acquire the technological skills which will help them overcome the linguistic intricacies of the language of law.
Traduzioni asseverate: cosa sono, in quali contesti ci viene richiesta l'asseverazione, chi può e... more Traduzioni asseverate: cosa sono, in quali contesti ci viene richiesta l'asseverazione, chi può eseguirla e quali sono le procedure da seguire. Per alcuni documenti, quali atti o certificati, può essere necessario, oltre alla traduzione, procedere all'asseverazione, alla legalizzazione o alla certificazione, a seconda dell'utilizzo che ne verrà fatto. Di norma è il cliente che dovrebbe indicare al traduttore quello di cui ha bisogno, informandosi preventivamente presso l'autorità o l'ente che gli ha richiesto questa documentazione. Attenzione però perché succede che i clienti facciano confusione tra questi termini che non sono sinonimi tra loro. In questo articolo parleremo di asseverazione e vedremo che cos'è, quando è necessaria, chi può farla e dove farla. L'asseverazione è una procedura che dà valore legale al documento e attesta che il documento tradotto rispetti fedelmente il documento originale. Di solito si richiede la traduzione in italiano e l'asseverazione nel caso di documenti ufficiali di un paese straniero (che hanno valore legale in quel paese) che devono essere fatti valere sul territorio italiano (=acquisire valore legale in Italia) Tutti i traduttori possono asseverare? No, o per essere più precisi, non dappertutto. L'asseverazione va fatta in Tribunale, presso l'ufficio o lo sportello di competenza. Fino a qualche anno fa chiunque poteva recarsi in tribunale e procedere all'asseverazione. Ora alcuni tribunali (e ho detto alcuni soltanto) permettono di asseverare i documenti solo ai periti del tribunale (Traduttori iscritti nell'albo consulenti del Tribunale per intenderci), ai traduttori iscritti sulle liste dei consulenti della camera di commercio o ai traduttori che fanno parte di associazioni di traduttori ufficialmente riconosciute dal Ministero (come AITI-L'associazione Italiana Traduttori e Interpreti). Attenzione: non esiste una regola valida su tutto il territorio italiano. In sostanza ogni tribunale si comporta diversamente quindi informatevi presso l'ufficio di competenza del tribunale in questione per capire come procedere e se vi è possibile procedere. Non sempre le informazioni sono reperibili sul web, potrebbe essere necessario chiamare l'ufficio o recarvisi di persona. Non sono perito del tribunale, membro AITI o iscritto sulle liste della camera di commercio e non posso andare ad asseverare in quel tribunale, posso quindi recarmi ad asseverare in un altro tribunale che non esige da me questi prerequisiti?
La Traduzione giuridica merita un discorso approfondito in quanto all'interno di questa categoria... more La Traduzione giuridica merita un discorso approfondito in quanto all'interno di questa categoria si trovano vari generi e tipologie testuali (contratti, contenziosi, adempimenti societari, corporate governance, etc.). La Traduzione giuridica è a tutti gli effetti una traduzione tecnica. Il traduttore tecnico deve generalmente conoscere e applicare le equivalenze terminologiche: il termine x nella lingua A deve corrispondere ad 1 e 1 solo termine nella lingua B (onde evitare qualsiasi fonte di confusione poiché il testo tecnico, per sua natura, deve essere il più preciso possibile). Tuttavia la peculiarità del testo giuridico è che pur essendo un testo tecnico, non sempre è possibile trovare delle equivalenze in un'altra lingua. Nel mondo esistono diversi sistemi giuridici, i 2 principali sono il common law (sistemi anglosassoni) e il civil law (sistemi in vigore nei paesi dell'Europa Continentale). Pertanto, quando traduco un testo giuridico dall'italiano all'inglese per un cliente britannico, devo verificare se il concetto giuridico espresso nel testo di origine, che nel nostro esempio segue la legislazione italiana, sia uguale o meno nella sistema giuridico britannico. Facciamo un esempio pratico: In Italia, il Signor Rossi è proprietario di un terreno quindi può vantare su questo terreno il cosiddetto "diritto di proprietà": quel terreno è suo a tutti gli effetti e può, volendo, concederlo in locazione a chiunque desideri. In Inghilterra nessuno può vantare un vero diritto di proprietà su un terreno perché tutta la terra appartiene alla corona, quindi se il nostro Signor Rossi abitasse in Inghilterra sarebbe non il proprietario di quel pezzo di terra ma un "tenant", ovvero il soggetto che ha il diritto di "tenerla" per tutta la durata del suo "estate". Possiamo quindi affermare che la ricerca di testi paralleli è di fondamentale importanza ma è altresì indispensabile ricordarsi di contestualizzare termini e situazioni poiché in molti casi il traduttore giuridico si trova a dovere effettuare un vero e proprio lavoro di diritto comparato. Questo significa che il traduttore viene investito di una grande responsabilità: quella di scegliere se inventare dei neologismi appositi oppure adottare convenzioni esistenti, in quest'ottica può essere utile che la traduzione venga revisionata da un giurista. Se devo far tradurre un testo giuridico italiano in inglese, è preferibile affidare il lavoro di traduzione ad un traduttore di madrelingua italiana oppure ad un traduttore inglese? Generalmente la scelta ricade sul traduttore la cui lingua madre sia la lingua di destinazione della traduzione. La traduzione del testo giuridico anche in questo caso fa eccezione e richiede una riflessione di tipo diverso. Il testo giuridico italiano risulta di comprensione difficile anche al lettore italiano medio sia per le scelte lessicali adoperate sia per la tipica struttura morfosintattica come l'enclisi del-si con l'infinito retto da verbo modale, l'uso della formula implicita in sostituzione della corrispondente formula esplicita, l'uso "smodato" del participio, l'aggettivo in sostituzione di relativa e sostantivo deaggettivale in sostituzione di oggettiva o interrogativa indiretta, l'uso di sigle ed abbreviazioni, anteposizioni che costituiscono un'eccezione all'ordine normale delle parole (anteposizione del verbo al soggetto in frase principale, anteposizione del soggetto al verbo in frase gerundiva, anteposizione dell'aggettivo al nome, anteposizione del complemento d'agente all'argomento del verbo in frase subordinata implicita); l'uso dell'imperfetto narrativo e infine il ricorso alla nominalizzazione. Il linguaggio giuridico anglosassone invece risulta molto più snello: certamente viene utilizzato un registro più elevato rispetto a quello dell'inglese standard e presenta anch'essa numerosi tecnicismi ma, a differenza del testo giuridico italiano, predilige la costruzione paratattica e evita le nostre "continue ripetizioni". Alla luce di queste
Camera arbitrale e arbitrati, che cosa sono? La Camera Arbitrale è il luogo dove si svolge l'arbi... more Camera arbitrale e arbitrati, che cosa sono? La Camera Arbitrale è il luogo dove si svolge l'arbitrato. In assenza di una sede ufficiale, l'arbitrato può svolgersi in un luogo diverso come la sala conferenza di un Hotel. L'arbitrato è un procedimento non giudiziario per la risoluzione di un contenzioso tra due parti. È detto procedimento non giudiziario perché non ha luogo in un tribunale ma appunto in una camera arbitrale e il giudizio (chiamato "lodo" nelle procedure arbitrali) non viene reso da un giudice ma da uno o più arbitri. È un procedimento alternativo a quello giudiziario nel senso che le parti in causa possono scegliere di risolvere il loro contenzioso ricorrendo ad un procedimento giudiziario oppure ad un arbitrato. Chi sceglie di ricorrere all'arbitrato e perché? Di solito sono le grandi aziende che per risolvere le loro liti, spesso attinenti al diritto commerciale, ricorrono agli arbitrati e lo fanno principalmente per i seguenti motivi: • Assoluta riservatezza del procedimento: si evita così la fuoriuscita di informazioni sensibili e/o un eventuale danno di immagine per l'azienda • Tempi più rapidi nella risoluzione delle controversie rispetto ai procedimenti giudiziari • Per giudicare la controversia si possono scegliere persone esperte della materia tecnica o nel settore giuridico rilevante nella controversia Per avviare un procedimento arbitrale è necessario il consenso di tutte le parti in causa. Il consenso può essere preventivo: viene previsto in anticipo nei contratti che regolano i rapporti tra le parti tramite la clausola arbitrale; oppure vi può essere un accordo tra le parti a lite già sorta, questo accordo è chiamato compromesso.
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