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Fabrizio Ricciardelli

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Fabrizio Ricciardelli, Ph.D., was appointed Director of the Kent State University Florence Center in 2012 after serving in leadership and teaching roles at Georgetown University at Villa Le Balze.Ricciardelli joined Georgetown University in 2004 and served for six years as Professor of History. Between 2010-2012 he was also selected as Academic Director and in 2010 he became the chairman of the scientific committee “Villa Le Balze Studies”. His academic experience includes journal articles, conference presentations, and several reviews. He has authored and co-authored numerous books on institutional and political history. His main field of study is Italian city-states in the social, economic, political, and cultural landscape of Medieval Europe. Some of his publications are: The Politics of Exclusion in Early Renaissance Florence (2007); The Myth of Republicanism in Renaissance Italy (2015); A Short History of Florence (2019); The Medici. The Power of a Dynasty (2021).
Phone: +39 055 2658365
Address: Kent State University Florence Center
Palazzo Vettori, Via Cavour, 26, 50129
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Books by Fabrizio Ricciardelli

Corso di Storie, 3 voll., Torino, Loescher, 2025: I, Dal Mille al Seicento; II, Il Settecento e l’Ottocento; III, Dal Novecento a oggi [con Franco Franceschi]

Corso di Storie, 3 voll., Torino, Loescher, 2025: I, Dal Mille al Seicento; II, Il Settecento e l’Ottocento; III, Dal Novecento a oggi [con Fabrizio Ricciardelli]

by Franco Franceschi and Fabrizio Ricciardelli

Corso di Storia per il Triennio della Scuola secondaria di secondo grado Presentazione nel web... more

Republicanism. A Theoretical and Historical Perspective, ed. by Fabrizio Ricciardelli and Marcello Fantoni (Rome: Viella, 2020).

Fabrizio Ricciardelli, Una breve storia di Firenze (Firenze: Mauro Pagliai Editore, 2019).

Firenze rappresenta un modello culturale attraverso il quale gli studiosi rintracciano i prodromi... more Firenze rappresenta un modello culturale attraverso il quale gli studiosi rintracciano i prodromi di democrazia, libertà, pensiero razionale, metodo scientifico. Firenze continua ad alimentare la propria cultura attraverso il proprio mito, probabilmente perché senza il mito che genera curiosità la cultura non si alimenta, non trova, cioè, le risorse economiche necessarie per esistere. Si può quindi discutere quanto si vuole sul perché Firenze sia nel tempo divenuta una città mitologica. Sta di fatto che attraverso questo processo mentale la città ha trovato, e continua a trovare, nuove e crescenti sinergie per alimentare e diffondere cultura nel mondo. "All'avanguardia tra le giovani generazioni di storici del Rinascimento italiano, Fabrizio Ricciardelli offre qui un vivido resoconto della storia di Firenze dalla sua fondazione romana fino al ventesimo secolo. Basato su una vasta ricerca archivistica e accademica, il volume distilla il meglio della sua esperienza come insegnante in ambiente internazionale in una narrazione affascinante e coerente".

Fabrizio Ricciardelli, A Short History of Florence (Florence: Mauro Pagliai Editore, 2019).

Florence represents a cultural model through which scholars trace the beginnings of democracy, fr... more Florence represents a cultural model through which scholars trace the beginnings of democracy, freedom, rational thought, scientific method. Florence, in its role as dispenser of a cultural model, continues to nourish its culture through its myth. This is probably because, without the myth that generates curiosity, culture is not nourished because it cannot find the economic resources that allow it to exist. We can therefore debate all we want about why Florence has over time become a legendary city. The fact remains that, through this mental process, the city has found, and continues to find, new and increasing synergies to feed and spread culture in the world.

A Tale of Two Cities: Florence and Rome from the Grand Tour to Study Abroad, ed. by Portia Prebys & Fabrizio Ricciardelli (Ferrara: Edisai, 2017).

Fabrizio Ricciardelli, The Myth of Republicanism in Renaissance Italy (Turnhout: Brepols, 2015).

Fabrizio Ricciardelli, The Politics of Exclusion in Early Renaissance Florence (Turnhout: Brepols, 2007).

Late Medieval and Early Modern Ritual. Studies in Italian Urban Culture, ed. by Samuel K. Cohn Jr., Marcello Fantoni, Franco Franceschi, and Fabrizio Ricciardelli (Turnhout: Brepols 2013).

Umanesimo e Università in Toscana (1400-1600), ed. by Stefano U. Baldassarri, Fabrizio Ricciardelli, and Enrico Spagnesi (Florence: Le Lettere, 2012).

The Culture of Violence in Renaissance Italy, ed. by Samuel K. Cohn Jr and Fabrizio Ricciardelli (Florence: Le Lettere, 2012).

I luoghi del sacro. Il sacro e la città fra Medioevo ed Età moderna, ed. by Fabrizio Ricciardelli (Florence: Polistampa, 2008).

Il Libro del Chiodo, ed. by Fabrizio Ricciardelli (Rome: Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 1998).

Papers by Fabrizio Ricciardelli

Un mondo senza confini. Il valore dell'educazione globale, in Antologia Vieusseux, a. XXX, n. 88 (gennaio-aprile 2024), pp. 111-121.

Un mondo senza confini. Il valore dell'educazione globale You may say I'm a dreamer But I'm not t... more

Fabrizio Ricciardelli, 'Firenze ospedaliera nell'Età di Dante', in Dante e Santa Maria Nuova, a cura di Esther Diana (Polistampa: Florence, 2022), pp. 61-74.

Polistampa, Firenze, 2022

Fabrizio Ricciardelli, 'Le università nord-americane in Italia: un fenomeno culturale sociale ed economico', Nuova Antologia, a. CLV, n. 2296 (2020), pp. 229-250.

Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è ... more Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è edita dalla «Fondazione Spadolini Nuova Antologia» -costituita con decreto del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il 23 luglio 1980, erede universale di Giovanni Spadolini, fondatore e presidente a vita -al fine di «garantire attraverso la continuità della testata, senza fine di lucro, la pubblicazione della rivista Nuova Antologia, che nel suo arco di vita più che secolare riassume la nascita, l'evoluzione, le conquiste, il travaglio, le sconfitte e le riprese della nazione italiana, nel suo inscindibile nesso coi liberi ordinamenti» (ex art. 2 dello Statuto della Fondazione).

Fabrizio Ricciardelli, 'Popular Ideology in Communal Italy’, in Warfare and Politics, Cities and Government in Renaissance Tuscany and Venice, ed. by Humfrey Butters and Gabriele Neher (Amsterdam: Amsterdam University Press, 2020), pp. 185-200.

Fabrizio Ricciardelli, 'Social Control and Political Consensus in Quattrocento Florence', in The Art and Language of Power in Renaissance Florence: Essays for Alison Brown, ed. by Amy R. Bloch, Carolyn James, and Camilla Russel (Toronto: CRRS, 2019), pp. 137-153.

Fabrizio Ricciardelli, 2019

Fabrizio Ricciardelli, 'Episodes of Violence in Fourteenth-Century Europe', in The Idea of Violence, ed. by. James A. Tyner (Rome: Viella, 2018), pp. 41-65.

Fabrizio Ricciardelli, '«In nome di Dio e del guadagno». Giotto imprenditore tra francescanesimo e mondo degli affari', Rivista di Letteratura Storiografica Italiana (2017), pp. 9-25.

Corso di Storie, 3 voll., Torino, Loescher, 2025: I, Dal Mille al Seicento; II, Il Settecento e l’Ottocento; III, Dal Novecento a oggi [con Franco Franceschi]

Corso di Storie, 3 voll., Torino, Loescher, 2025: I, Dal Mille al Seicento; II, Il Settecento e l’Ottocento; III, Dal Novecento a oggi [con Fabrizio Ricciardelli]

by Franco Franceschi and Fabrizio Ricciardelli

Corso di Storia per il Triennio della Scuola secondaria di secondo grado Presentazione nel web... more

Republicanism. A Theoretical and Historical Perspective, ed. by Fabrizio Ricciardelli and Marcello Fantoni (Rome: Viella, 2020).

Fabrizio Ricciardelli, Una breve storia di Firenze (Firenze: Mauro Pagliai Editore, 2019).

Firenze rappresenta un modello culturale attraverso il quale gli studiosi rintracciano i prodromi... more Firenze rappresenta un modello culturale attraverso il quale gli studiosi rintracciano i prodromi di democrazia, libertà, pensiero razionale, metodo scientifico. Firenze continua ad alimentare la propria cultura attraverso il proprio mito, probabilmente perché senza il mito che genera curiosità la cultura non si alimenta, non trova, cioè, le risorse economiche necessarie per esistere. Si può quindi discutere quanto si vuole sul perché Firenze sia nel tempo divenuta una città mitologica. Sta di fatto che attraverso questo processo mentale la città ha trovato, e continua a trovare, nuove e crescenti sinergie per alimentare e diffondere cultura nel mondo. "All'avanguardia tra le giovani generazioni di storici del Rinascimento italiano, Fabrizio Ricciardelli offre qui un vivido resoconto della storia di Firenze dalla sua fondazione romana fino al ventesimo secolo. Basato su una vasta ricerca archivistica e accademica, il volume distilla il meglio della sua esperienza come insegnante in ambiente internazionale in una narrazione affascinante e coerente".

Fabrizio Ricciardelli, A Short History of Florence (Florence: Mauro Pagliai Editore, 2019).

Florence represents a cultural model through which scholars trace the beginnings of democracy, fr... more Florence represents a cultural model through which scholars trace the beginnings of democracy, freedom, rational thought, scientific method. Florence, in its role as dispenser of a cultural model, continues to nourish its culture through its myth. This is probably because, without the myth that generates curiosity, culture is not nourished because it cannot find the economic resources that allow it to exist. We can therefore debate all we want about why Florence has over time become a legendary city. The fact remains that, through this mental process, the city has found, and continues to find, new and increasing synergies to feed and spread culture in the world.

A Tale of Two Cities: Florence and Rome from the Grand Tour to Study Abroad, ed. by Portia Prebys & Fabrizio Ricciardelli (Ferrara: Edisai, 2017).

Fabrizio Ricciardelli, The Myth of Republicanism in Renaissance Italy (Turnhout: Brepols, 2015).

Fabrizio Ricciardelli, The Politics of Exclusion in Early Renaissance Florence (Turnhout: Brepols, 2007).

Late Medieval and Early Modern Ritual. Studies in Italian Urban Culture, ed. by Samuel K. Cohn Jr., Marcello Fantoni, Franco Franceschi, and Fabrizio Ricciardelli (Turnhout: Brepols 2013).

Umanesimo e Università in Toscana (1400-1600), ed. by Stefano U. Baldassarri, Fabrizio Ricciardelli, and Enrico Spagnesi (Florence: Le Lettere, 2012).

The Culture of Violence in Renaissance Italy, ed. by Samuel K. Cohn Jr and Fabrizio Ricciardelli (Florence: Le Lettere, 2012).

I luoghi del sacro. Il sacro e la città fra Medioevo ed Età moderna, ed. by Fabrizio Ricciardelli (Florence: Polistampa, 2008).

Il Libro del Chiodo, ed. by Fabrizio Ricciardelli (Rome: Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 1998).

Un mondo senza confini. Il valore dell'educazione globale, in Antologia Vieusseux, a. XXX, n. 88 (gennaio-aprile 2024), pp. 111-121.

Un mondo senza confini. Il valore dell'educazione globale You may say I'm a dreamer But I'm not t... more

Fabrizio Ricciardelli, 'Firenze ospedaliera nell'Età di Dante', in Dante e Santa Maria Nuova, a cura di Esther Diana (Polistampa: Florence, 2022), pp. 61-74.

Polistampa, Firenze, 2022

Fabrizio Ricciardelli, 'Le università nord-americane in Italia: un fenomeno culturale sociale ed economico', Nuova Antologia, a. CLV, n. 2296 (2020), pp. 229-250.

Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è ... more Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è edita dalla «Fondazione Spadolini Nuova Antologia» -costituita con decreto del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il 23 luglio 1980, erede universale di Giovanni Spadolini, fondatore e presidente a vita -al fine di «garantire attraverso la continuità della testata, senza fine di lucro, la pubblicazione della rivista Nuova Antologia, che nel suo arco di vita più che secolare riassume la nascita, l'evoluzione, le conquiste, il travaglio, le sconfitte e le riprese della nazione italiana, nel suo inscindibile nesso coi liberi ordinamenti» (ex art. 2 dello Statuto della Fondazione).

Fabrizio Ricciardelli, 'Popular Ideology in Communal Italy’, in Warfare and Politics, Cities and Government in Renaissance Tuscany and Venice, ed. by Humfrey Butters and Gabriele Neher (Amsterdam: Amsterdam University Press, 2020), pp. 185-200.

Fabrizio Ricciardelli, 'Social Control and Political Consensus in Quattrocento Florence', in The Art and Language of Power in Renaissance Florence: Essays for Alison Brown, ed. by Amy R. Bloch, Carolyn James, and Camilla Russel (Toronto: CRRS, 2019), pp. 137-153.

Fabrizio Ricciardelli, 2019

Fabrizio Ricciardelli, 'Episodes of Violence in Fourteenth-Century Europe', in The Idea of Violence, ed. by. James A. Tyner (Rome: Viella, 2018), pp. 41-65.

Fabrizio Ricciardelli, '«In nome di Dio e del guadagno». Giotto imprenditore tra francescanesimo e mondo degli affari', Rivista di Letteratura Storiografica Italiana (2017), pp. 9-25.

Fabrizio Ricciardelli, ‘Late Medieval City-States and the Origins of Modern Democracy’, in Regional History as Cultural Identity, ed. by Kenneth J. Bindas & Fabrizio Ricciardelli (Rome: Viella, 2017), pp. 71-89.

Fabrizio Ricciardelli, ‘Afterword’, in Regional History as Cultural Identity, ed. by Kenneth J. Bindas & Fabrizio Ricciardelli (Rome: Viella, 2017), pp. 211-215.

Fabrizio Ricciardelli, ‘Florence and Its Myth’, in A Tale of Two Cities: Florence and Rome from the Grand Tour to Study Abroad, ed. by Portia Prebys & Fabrizio Ricciardelli (Ferrara: Edisai, 2017), pp. 1-19.

Fabrizio Ricciardelli, 'Introduction', in A Tale of Two Cities, Florence and Rome from the Grand Tour to Study Abroad, ed. by Portia Prebys & Fabrizio Ricciardelli (Ferrara: Edisai, 2017), pp. i-vii.

Fabrizio Ricciardelli, 'Confini e bandi. Azione politica a Firenze in età comunale', in Images and Words in Exile. Avignon and Italy during the first half of the 14th Century, ed. by Elisa Brilli, Laura Fenelli, Gerhard Wolf (Firenze: Sismel, 2015), pp. 9-21.

Fabrizio Ricciardelli, 'La repressione del dissenso a Firenze nell’età di Cosimo de’ Medici', Hispania, Vol. 75, N. 250 (2015), pp. 389-412.

Fabrizio Ricciardelli, 'The Emotional Language of Justice in Renaissance Italy', in Emotions, Passions, and Power in Renaissance Italy, ed. by Fabrizio Ricciardelli and Andrea Zorzi (Amsterdam: Amsterdam University Press, 2015), pp. 31-43.

Fabrizio Ricciardelli and Andrea Zorzi, 'Introduction', in Emotions, Passions, and Power in Renaissance Italy, ed. by Fabrizio Ricciardelli and Andrea Zorzi (Amsterdam: Amsterdam University Press, 2015), pp. 7-13.

Fabrizio Ricciardelli, 'The Rethoric of Power in Renaissance Florence', in Late Medieval and Early Modern Ritual. Studies in Italian Urban Culture, ed. by Samuel K. Cohn Jr., Marcello Fantoni, Franco Franceschi, and Fabrizio Ricciardelli (Turnhout: Brepols, 2013), pp. 93-117.

Fabrizio Ricciardelli and Samuel K. Cohn Jr., 'Introduction', in The Culture of Violence in Renaissance Italy, ed. by Samuel K. Cohn Jr. and Fabrizio Ricciardelli (Florence: Le Lettere, 2012), pp. 19-24.

Fabrizio Ricciardelli, 'Violence and Repression in Late Medieval Italy', in The Culture of Violence in Renaissance Italy, ed. by Samuel K. Cohn Jr. and Fabrizio Ricciardelli (Florence: Le Lettere, 2012), pp. 55-79.

Fabrizio Ricciardelli, Stefano U. Baldassarri, and Enrico Spagnesi, 'Introduzione', in Umanesimo e Università in Toscana (1400-1600), ed. by Stefano U. Baldassarri, Fabrizio Ricciardelli and Enrico Spagnesi (Florence: Le Lettere, 2012), pp. 7-12.

Fabrizio Ricciardelli, 'Il linguaggio della subordinazione politica nelle repubbliche di Firenze, Siena e Lucca tra Duecento e Quattrocento’, in Uomini Paesaggi Storie. Studi di storia medievale per Giovanni Cherubini (Siena: Salvietti&Barabuffi Editori, 2012), II, pp. 1017-1032.

Disciplined Dissent: Strategies of Non-Confrontational Protest in Europe from the Twelfth to the Early Sixteenth Century, ed. by Fabrizio Titone (Rome: Viella, 2016), pp. 253: English Historical Review, CXXXIV, 569 (August 2019), pp. 970-973.

Fabrizio Ricciardelli, ‘Il “mito” di Firenze: gli anni della capitale’, in Nuova Antologia, a. CLIII, n. 2285 (2018) (2018), pp. 370-375.

Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è ... more Rivista di lettere, scienze ed arti Serie trimestrale fondata da GIOVANNI SPADOLINI La rivista è edita dalla «Fondazione Spadolini Nuova Antologia» -costituita con decreto del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il 23 luglio 1980, erede universale di Giovanni Spadolini, fondatore e presidente a vita -al fine di «garantire attraverso la continuità della testata, senza fine di lucro, la pubblicazione della rivista Nuova Antologia, che nel suo arco di vita più che secolare riassume la nascita, l'evoluzione, le conquiste, il travaglio, le sconfitte e le riprese della nazione italiana, nel suo inscindibile nesso coi liberi ordinamenti» (ex art. 2 dello Statuto della Fondazione).

Alarico Barbagli, Il notariato ad Arezzo tra medioevo ed età moderna (Milan: Dott. A. Giuffrè, 2011): Speculum, Volume 90, Issue 2 (April 2015), pp. 492-494.

Giovanni Ciappelli, Fisco e società a Firenze nel Rinascimento (Rome: Edizioni di storia e letteratura, 2009): Speculum, Volume 88, Issue 02 (April 2013), pp. 502-503 .

Giovanni Ciappelli, Fisco e società a Firenze nel Rinascimento. (Studi e testi del Rinascimento e... more

Richard A. Goldthwaite, The Economy of Renaissance Florence (Baltimore: Johns Hopkins University Press, 2009): Speculum, Volume 87, Issue 01 (February 2012), pp. 219-221.

Conference Report (with Samuel K. Cohn Jr.) of ‘The Culture of Violence in Late Medieval and Early Modern Italy’: Bulletin of the Society for Renaissance Studies, Volume XXVII, Number 2 (October 2010), pp. 18-20.

Patrizia Meli and Sergio Tognetti, Il Principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento. Il Magnifico Signore di Piombino Jacopo Appiani e le aziende Maschiani di Pisa (Florence: Olschki, 2006), pp. XII-206: Nuova Rivista Storica, XCII (2008), pp. 561-564.

PATRIZIA MELI, SERGIO TOGNETTI, Il principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento. Il Magn... more PATRIZIA MELI, SERGIO TOGNETTI, Il principe e il mercante nella Toscana del Quattrocento. Il Magnifico Signore di Piombino Jacopo III Appiani e le aziende Maschiani di Pisa. Con un saggio di LORENZO FABBRI, Olschki, Firenze 2006 (Archivi di Santa Maria del Fiore. Studi e testi, 2), pp. XII-206 con due mappe a colori n.t., 6 tavv. f.t. in b.n. e 1 pieghevole.

Gian Paolo G. Scharf, Borgo San Sepolcro a metà del Quattrocento (Florence: Olschki, 2003), pp. 347: Archivio Storico Italiano, CLXIII (2005), pp. 169-171.

È uscito il lavoro di Gian Paolo Scharf su Borgo San Sepolcro, risultato di una ottima ricerca su... more È uscito il lavoro di Gian Paolo Scharf su Borgo San Sepolcro, risultato di una ottima ricerca su un agglomerato urbano di quella «terra di città», la Toscana, che oltre a centri urbani di rilevante importanza come Firenze, Pisa, Siena e Lucca era costituita anche da altri centri cittadini non meno significativi dal punto di vista sociale ed economico («il Borgo», scrive Scharf «era un centro di scambi di una certa importanza»). Questo volume, diviso in sei capitoli, ricostruisce la storia di un territorio poco ampio e poco popolato gravitante intorno ad un agglomerato urbano situato al centro di un'area collinosa, quasi montuosa, a ridosso dell'Appennino, in quella regione storica comunemente nota come Valtiberina. Nel primo capitolo (I quadri generali) l'autore ricostruisce la storia del Borgo dalle origini al Quattrocento, sottolineando come la collocazione geografica fosse al centro del suo sviluppo. Si trattava infatti di una località situata su percorsi e itinerari stradali importanti nelle comunicazioni fra nord e sud, in una delle zone di congiuntura fra Adriatico e Tirreno, che faceva parte di un'area in cui si intrecciavano confini ecclesiastici e confini civili (di città e di signorie locali, delle terre della Chiesa e del dominio fiorentino), in cui si concentravano, dunque, elementi necessari per la condizione di uno sviluppo consistente sia per le istituzioni comunali che per le attività economiche. La collocazione geografica di Borgo San Sepolcro, spiega Scharf, era stata alla base dello sviluppo del centro cittadino in età comunale, ma soltanto nel basso Medioevo il centro sarebbe riuscito a trovare spazi di crescita, di prosperità e di autonomia fra signori, condottieri e vicari pontifici. Fra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, continua l'autore, le fonti locali ricordano come la lunga signoria dei Malatesta di Rimini venne sentita quale epoca di prosperità e di buon governo, e ancora come negli anni Quaranta del Quattrocento questo angolo della Toscana, inglobato ormai nella nascente signoria territoriale della Repubblica fiorentina, sarebbe divenuto la punta orientale estrema di un dominio in espansione, quello fiorentino. Alla metà del Quattrocento, Borgo San Sepolcro, con più di quattromila bocche da sfamare, era divenuto, in termini demografici, uno dei centri periferici più importanti della Repubblica gigliata, al pari di Pistoia e di Arezzo. Nel secondo capitolo (L'organismo comunale) l'autore, sostenendo che le istituzioni devono essere «colte nel loro divenire, e nell'adattarsi alle situazioni contingenti e ai mutamenti strutturali della realtà», si sofferma sulla serie pressoché continua delle Provvisioni e delle Riformagioni di cui Borgo San Sepolcro dispone, facendo tesoro degli Statuti cittadini redatti sui primi anni Quaranta del Quattrocento. La ricerca si concentra, quindi, sui primi decenni della dominazione fiorentina, vale a dire su quella prima metà del Quattrocento intorno alla quale le fonti forniscono cospicue informazioni. Grazie alla grande messe di dati disponibili, l'autore continua la ricostruzione della storia del centro urbano, chiarendo come funzionava la macchina comunale, da chi fosse composta, quali fossero i criteri con cui le leggi venivano compilate, quali fossero i meccanismi e i tempi secondo i quali un provvedimento veniva registrato, infine soffermandosi su quali fossero le attività dei consigli e su quali fossero le loro competenze. Nel terzo capitolo (Le finanze comunali), partendo dall'analisi dettagliata delle entrate ordinarie e delle gabelle imposte dal governo fiorentino, e in particolare valutando l'impatto della gravosa tassa del sale, l'autore illustra quali furono gli sviluppi e le nuove prospettive del rapporto tra città la città dominante, Firenze, e la comunità soggetta del Borgo. Lo studio di documenti preziosi quali il Libro del Ben commune (o Libro rosso), relativo agli anni compresi tra il 1418 e il 1478, permette all'autore di conoscere quali fossero le entrate e le uscite del comune e quindi di studiare le attività finanziarie della comunità, di valutare che cosa comportassero per la comunità le spese relative alla paga degli ufficiali e dei funzionari cittadini e stranieri sulle finanze comunali o le

Identità italiana e cattolicesimo. Una prospettiva storica, ed. by Cesare Mozzarelli, (Rome: Carocci, 2003), pp. 7-494: Archivio Storico Italiano, CLXII (2004), pp. 406-408.

Identità italiana e cattolicesimo. Una prospettiva storica, a cura di C. MOZZARELLI, Roma, Carocc... more Identità italiana e cattolicesimo. Una prospettiva storica, a cura di C. MOZZARELLI, Roma, Carocci, 2003, pp. 7-494. La ricerca della propria identità nazionale italiana è oggi un tema quanto mai attuale e dibattuto in tutto il mondo contemporaneo e non certo meno nella realtà italiana, che ancora troppo spesso soffre per le incertezze delle propria coesione politica e culturale. Dunque, qualsiasi prospettiva storica contribuisca a portare in luce elementi determinanti nel processo di formazione dell'identità nazionale italiana, tanto tormentata e discussa, viene accolto con grande interesse. Il volume coordinato da Cesare Mozzarelli per l'editore Carocci di Roma, nato come miscellanea degli Atti del convegno tenutosi l'11 e il 12 ottobre del 2001 presso il Museo Adriano Bernareggi di Bergamo, si pone di fronte all'ambizioso obiettivo di comprendere uno dei nodi cruciali della formazione della nostra identità collettiva. L'intento è infatti quello di analizzare il ruolo determinante svolto dalla Chiesa, a partire dal Rinascimento fino agli inizi del Novecento, nella nostra formazione politica e di conseguenza dal Cattolicesimo nella nostra formazione culturale e più prettamente etica.

Aldo A. Settia, Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo (Rome and Bari: Laterza, 2002), pp. 3-358: Archivio Storico Italiano, CLXII (2004), pp. 147-150.

Lorenzo Tanzini, Statuti e legislazione a Firenze dal 1355 al 1415. Lo Statuto cittadino del 1409 (Florence: Olschki, 2004), pp. 332: Quaderni medievali, 58 (2004), pp. 311-313.

Society and Individual in Renaissance Florence, ed. by W. Connell (Berkeley, Los Angeles and London: University of California Press, 2002), pp. XII-453: Archivio Storico Italiano, CLXII (2004), pp. 400-402.

La Firenze del Rinascimento è stata considerata a lungo dagli storici come il luogo in cui l'indi... more La Firenze del Rinascimento è stata considerata a lungo dagli storici come il luogo in cui l'individualismo moderno ha trovato origine, e il fatto che il più alto numero di uomini d'ingegno di tutto il Quattrocento europeo risiedesse nella città posta sulle rive dell'Arno ne è l'evidenza. Da questo assioma nasce il volume curato con grande competenza da William Connell, un volume miscellaneo composto da sedici saggi volutamente ispirati ai lavori di un grande storico, Gene Brucker, colui al quale questa iniziativa editoriale è dedicata. Il lavoro prende le mosse, quindi, dalla convinzione che gli studi di Brucker, grazie al loro approccio innovativo, abbiano aperto la strada all'identificazione della Firenze rinascimentale come modello di riferimento per la società nord-americana, e più in generale abbiano fatto divenire il sistema repubblicano presente nella città gigliata come una delle matrici portanti della cosiddetta civiltà occidentale. È proprio in questa direzione che si innestano le considerazioni del curatore nell'Introduzione al libro, mosso a buon diritto dalla convinzione che i lavori dello storico americano -e mi riferisco a Florentine Politics and Society, 1343-1378, pubblicato a Princeton, nel New Jersey, per la Princeton University Press nel 1962 e a The Civic World of Early Renaissance Florence, uscito sempre per il stesso editore nel 1977, la cui traduzione italiana, curata da Davide Panzieri per l'editore Il Mulino di Bologna, uscì nel 1981 con il titolo Dal Comune alla Signoria. La vita pubblica a Firenze nel primo Rinascimentoabbiano aperto nuovi campi di studio volti ad identificare negli uomini del Rinascimento fiorentino, e ovviamente nel loro mondo, quelle qualità premoderne, e quindi precapitalistiche, proprie dei nostri giorni. Il libro è suddiviso in tre parti, che indipendentemente l'una dall'altra esplorano molti degli aspetti possibili della società fiorentina tre-quattrocentesca. La prima fornisce un'indagine della società mercantile, esplora le relazioni di questo ceto sociale con gli altri presenti in città, sottolinea i pregi e i difetti di un mondo il cui modo di pensare avrebbe caratterizzato per secoli la società europea. Qui sono stati inseriti i saggi di F. W. KENT ("Be Rather Loved Than Feared". Class Relations in Quattrocento Florence), che si sofferma sul significato di mecenatismo, carità e amicizia quali termini chiave per una società nella quale il mondo del lavoro, orchestrato dalle arti e dai mestieri, era protagonista assoluto, di John NAJEMY (Giannozzo and His Elders. Alberti's Critique of Renaissance Patriarchy), che analizza il dialogo Della famiglia di Leon Battista Alberti per sottolineare le «shaky foundations of patriarchal ideology», di Julius KIRSHNER (Li Emergenti Bisogni Matrimoniali in Renaissance Florence), che analizza le pratiche matrimoniali quali elementi di stabilità per il sistema politico fiorentino, di Dale KENT (Michele del Giogante's House of Memory), che spiega quale fosse l'importanza della cosiddetta memoria familiare, di Thomas KUEHN (Inheritance and Identity in Early Renaissance Florence. The Estate of Paliano di Falco), che affronta il concetto di identità cittadina, di Margery GANZ (Perceived Insults and Their Consequences. Acciaiuoli, Neroni, and Medici Relationships in the 1460s), che prende in analisi le relazioni familiari della Firenze quattrocentesca, una realtà nella quale i membri della famiglia Medici erano considerati «first among equals», nella quale gli «equals», vale a dire coloro che con questi partecipavano alla politica cittadina, altro non erano che loro clienti («everyone else was to be a client»). La seconda parte affronta il rapporto tra la Repubblica fiorentina e lo Stato pontificio nella seconda metà del Trecento. Qui vi si leggono i saggi di David PETERSON (The War of the Eight Saints in Florentine Memory and Oblivion), che si sofferma sulla misura in cui l'ideologia repubblicana fiorentina venne condizionata dai contrasti trecenteschi tra il comune guelfo e popolare e il papato di Roma, di Sharon STROCCHIA (Naming a Nun. Spiritual Exemplars and Corporate Identity in Florentine Convents, 1450-1530), che attraverso la vita delle suore di clausura nella Firenze del tempo ricostruisce l'identità collettiva prima dei conventi cittadini poi della città stessa, di Donald WEINSTEIN (The Prophet as Physician of Souls. Savonarola's Manual for Confessors), che attraverso

Sergio Tognetti, Da Figline a Firenze. Ascesa economica e politica della famiglia Serristori (secoli XIV-XVI) (Florence: Opus Libri, 2003), pp. 233: Quaderni medievali, 56 (2003), pp. 288-291.

Politica e cultura nelle repubbliche italiane dal Medioevo all’Età moderna. Firenze, Genova, Lucca, Siena, Venezia (Rome: Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea), 2001, pp. XV-360: Archivio Storico Italiano, CLXI (2003), pp. 577-580.

Sergio Tognetti, Un’industria di lusso al servizio del grande commercio. Il mercato dei drappi serici e della seta nella Firenze del Quattrocento (Florence: Olschki, 2002), pp. 218: Quaderni medievali, 54 (2002), pp. 338-339.

Steven A. Epstein, Speaking of Slavery. Color, Ethnicity, and Human Bondage in Italy (Ithaca and London: Cornell University Press, 2001), pp. XI-215: Archivio Storico Italiano, CLX (2002), pp. 151-153.

Antonella Astorri, La Mercanzia a Firenze nella prima metà del Trecento. Il potere dei grandi mercanti (Florence: Olschki, 1998), pp. XII-244: Ricerche Storiche, XXX (2000), pp. 403-405.

ANTONELLA ASTORRI, La Mercanzia a Firenze nella prima metà del Trecento. Il potere dei grandi mer... more ANTONELLA ASTORRI, La Mercanzia a Firenze nella prima metà del Trecento. Il potere dei grandi mercanti, Olschki, Firenze 1998, pp. XII-244. Che cosa fu, per la Firenze di Giovanni Villani, quella peculiare istituzione rappresentata dalla Mercanzia, quali furono le sue origini, quali le sue funzioni e in quale contesto socio-politico venne creata? A queste domande, e a numerose altre, il volume di Antonella Astorri risponde con una straordinaria precisione documentaria e una conoscenza millimetrica della bibliografia sulla materia. Questo saggio, che peraltro rappresenta un brillante tentativo di collegare alla storia economica la storia politica e istituzionale, analizza nel primo capitolo le origini della Mercanzia e sottolinea come tale associazione fu creata per essere un ente sovracorporativo voluto da cinque delle sette organizzazioni di mercatores e artifices cittadini, e cioè le Arti di Calimala, Lana, Cambio, Por Santa Maria, Medici e Speziali. L'autrice entra poi nel dettaglio e spiega come la Mercanzia, nata a Firenze nel 1308, divenne, nel volgere di poco tempo, uno strumento che "una delle componenti più ricche della collettività cittadina" usò per imporre la propria egemonia sull'intera compagine corporativa e come, infine, essa riuscì a protrarre la sua influenza, con ovvie ed inevitabili trasformazioni, sulla vita economica cittadina fin quasi alla fine del XVIII secolo. Attraverso una attenta analisi degli statuti della Mercanzia la Astorri dimostra poi come tale associazione rappresentasse, in un contesto come quello fiorentino del primo Trecento, l'elemento di coesione tra l'attività interna dei mercanti e le loro relazioni con l'esterno. Il sottotitolo che l'autrice ha infatti dato al suo libro, ossia "il potere dei grandi mercanti", rafforza questo concetto e dimostra la volontà della studiosa di non volersi concentrare sull'attività commerciale in quanto tale, ma sulle strutture all'interno delle quali i mercanti stessi, simili ad attori in una commedia, si trovarono ad operare. Nel secondo capitolo l'Astorri dimostra poi come la Mercanzia divenne un vero e proprio strumento in mano all'élite dei maggiori mercanti e imprenditori cittadini per la realizzazione di una più generale strategia di rafforzamento del loro potere, mentre nel terzo capitolo spiega come tale magistratura rappresentò una sorta di rampa di lancio per le famiglie escluse dal potere politico. L'autrice mostra infatti in quale percentuale le magistrature della Mercanzia fossero ricoperte da uomini collegati a casate fiorentine escluse dal priorato perché iscritte nell'albo dei magnati. La studiosa analizza a tale proposito il caso della famiglia dei Bardi che, pur essendo interdetta dalle cariche pubbliche, era ugualmente rappresentata, anche se per via indiretta, nella vita politica cittadina. Essa era infatti una vera e propria mandante di uomini, faceva cioè eleggere nelle cariche della Mercanzia, per ottenerne il controllo, uomini a lei affiliati, operatori economici che le erano associati o, addirittura, dipendenti. La Astorri continua poi delineando l'evoluzione istituzionale della Mercanzia e i rapporti di interazione tra questo organismo, il comune e le arti: qui l'autrice dimostra l'esistenza di una stretta relazione tra lo sviluppo istituzionale dell'ente sovracorporativo e le tensioni sociali che permeavano la politica fiorentina della prima metà del XIV secolo. Ci viene spiegato poi come la Mercanzia -e qui siamo nell'ultima sezione del libro -ebbe in delega dal governo fiorentino una vera e propria fetta della politica estera e della politica economica, divenendo così un ente preposto al controllo dei commerci di raggio nazionale e internazionale. Siamo di fronte, dunque, ad una ricerca molto importante, che ci permette di aggiungere un altro tassello a quella prima metà del Trecento fiorentino che, eccettuati pochi casi, non è stata ancora molto studiata dai ricercatori. Il lavoro è stato condotto dall'autrice con grande acutezza interpretativa e altrettanta chiarezza espositiva, caratteristica, quest'ultima, non sempre riscontrabile nei lavori di carattere specialistico. Chiuderei queste poche righe sottolineando ancora una volta l'importanza di questo studio che mette a disposizione della comunità scientifica un contributo di primissimo piano e apre uno squarcio significativo su quel particolare aspetto del fenomeno associativo che influenzò in così larga misura la vita economica delle città dell'Italia centro-settentrionale tra il XII e il XIV secolo.