Cinzia Murolo
Sono un’archeologa classica, con una specializzazione nella didattica soprattutto nell’ambito etruscologico. Le mie aree di interesse sono le influenze della cultura greca nel mondo etrusco, il ruolo della donna, l’alimentazione, la musica, profumi e erbe curative.
Ho conseguito nel 1994 cum laude la laurea in Lettere classiche con indirizzo archeologico all'Università agli Studi di Firenze, con una tesi iconografica dal titolo “La figura del guerriero sulle lekythoi a fondo bianco” (relatore Prof. Luigi Beschi).
Durante gli anni dell’Università, e in seguito con l’attività di volontariato con l’Associazione Archeologica Piombinese, ho partecipato a numerosi scavi, la maggior parte dei quali nel territorio populoniese.
Tra il 1997 e il 1998 ho lavorato come archeologa free-lance per la costruzione del I lotto del parco archeologico di Baratti e Populonia, documentando le emergenze archeologiche venute in luce durante lo scavo delle infrastrutture.
Dal 2001 sono curatrice del Museo archeologico di Populonia a Piombino (LI), e dal 2008 anche del Museo del Castello di Piombino, gestiti dalla Società Parchi Val di Cornia S.p.A., e mi occupo della gestione dei servizi, della tutela e promozione dei beni culturali e della ricerca. Mi sono specializzata nella didattica conseguendo nel 2006 il Diploma in “Didattica dell’antico” nel corso di perfezionamento presso Università agli studi di Ferrara, frequentando negli anni diverse giornate formative organizzate dalla Regione Toscana, e progettando laboratori didattici per le scuole.
Dal 2013 sono docente di Etruscologia all’Università delle tre età Val di Cornia (LI).
Sono consigliere per l’AMAT (Associazione Musei Archeologici della Toscana) e referente per il museo archeologico di Piombino di APM (Associazione Nazionale Piccoli Musei).
Nella mia lunga attività di curatrice museale ho maturato esperienza negli allestimenti museali, nell’elaborazione di progetti didattici e nella comunicazione al pubblico con particolare attenzione ai portatori di disabilità. Ho esperienza nell’organizzazione di eventi e nella stesura di progetti.
Scrivo regolarmente articoli scientifici e divulgativi. Sono membro del comitato scientifico della rivista di classe A “Rassegna di Archeologia”.
Ho sviluppato buone capacità espressive durante gli anni di frequenza del laboratorio di scrittura creativa curato dalla scrittrice Paola Zannoner, scrivendo per i concorsi letterari, per la redazione di testi didattici, di animazioni e teatrali per gli eventi dei musei che curo.
Ho buona manualità acquisita anche nella pratica dei laboratori didattici.
Mi impegno nel volontariato sostenendo progetti per la riqualificazione culturale e ambientale del mio territorio.
Ho conseguito nel 1994 cum laude la laurea in Lettere classiche con indirizzo archeologico all'Università agli Studi di Firenze, con una tesi iconografica dal titolo “La figura del guerriero sulle lekythoi a fondo bianco” (relatore Prof. Luigi Beschi).
Durante gli anni dell’Università, e in seguito con l’attività di volontariato con l’Associazione Archeologica Piombinese, ho partecipato a numerosi scavi, la maggior parte dei quali nel territorio populoniese.
Tra il 1997 e il 1998 ho lavorato come archeologa free-lance per la costruzione del I lotto del parco archeologico di Baratti e Populonia, documentando le emergenze archeologiche venute in luce durante lo scavo delle infrastrutture.
Dal 2001 sono curatrice del Museo archeologico di Populonia a Piombino (LI), e dal 2008 anche del Museo del Castello di Piombino, gestiti dalla Società Parchi Val di Cornia S.p.A., e mi occupo della gestione dei servizi, della tutela e promozione dei beni culturali e della ricerca. Mi sono specializzata nella didattica conseguendo nel 2006 il Diploma in “Didattica dell’antico” nel corso di perfezionamento presso Università agli studi di Ferrara, frequentando negli anni diverse giornate formative organizzate dalla Regione Toscana, e progettando laboratori didattici per le scuole.
Dal 2013 sono docente di Etruscologia all’Università delle tre età Val di Cornia (LI).
Sono consigliere per l’AMAT (Associazione Musei Archeologici della Toscana) e referente per il museo archeologico di Piombino di APM (Associazione Nazionale Piccoli Musei).
Nella mia lunga attività di curatrice museale ho maturato esperienza negli allestimenti museali, nell’elaborazione di progetti didattici e nella comunicazione al pubblico con particolare attenzione ai portatori di disabilità. Ho esperienza nell’organizzazione di eventi e nella stesura di progetti.
Scrivo regolarmente articoli scientifici e divulgativi. Sono membro del comitato scientifico della rivista di classe A “Rassegna di Archeologia”.
Ho sviluppato buone capacità espressive durante gli anni di frequenza del laboratorio di scrittura creativa curato dalla scrittrice Paola Zannoner, scrivendo per i concorsi letterari, per la redazione di testi didattici, di animazioni e teatrali per gli eventi dei musei che curo.
Ho buona manualità acquisita anche nella pratica dei laboratori didattici.
Mi impegno nel volontariato sostenendo progetti per la riqualificazione culturale e ambientale del mio territorio.
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papers by Cinzia Murolo
Il tema della mostra è la recente censura nel nudo artistico del passato
Restaurata magistralmente tra gli anni '70 e gli anni '80 dal Centro di Restauro dell'allora Soprintendenza di Firenze, ci ha restituito non solo un notevole esempio di tecnica fusoria e di gusto estetico, ma racchiude nella complessa costruzione a file di ovali sovrapposti (ben 132 su 10 file) significati religiosi, filosofici e cosmogonici che caratterizzarono l'epoca romana tardoantica.
Su di essa sono rappresentati sia miti famosi con divinità del pantheon greco, come il giudizio di Paride e Leda con il cigno, sia la nota favola di Amore e Psyche, sia allusioni ai riti dionisiaci e alla Grande Madre Cibele. L'anfora rivela un sincretismo religioso unico e un certo livello intellettuale che doveva caratterizzare la ricca famiglia alla quale era stata destinata, assieme ad altri pezzi da mensa andati perduti forse in fondo al mare. Quest'oggetto, dal 2001 conservato al Museo archeologico di Piombino (dove sono conservate le testimonianze dell'antica città etrusca e poi romana di Populonia) offre molti spunti di studio, non solo per la ricerca dei modelli iconografici, per l'individuazione di miti ancora incerti, o per l'aspetto musicale così preponderante nei corteggi dionisiaci, ma ci da modo di riflettere come alcuni miti ivi rappresentati, detti “di trasformazione”, legati a particolari piante, fiori ed essenze, all'uso degli aromi nei culti misterici, possano essere anche un modo piacevole per comunicare al grande pubblico l'importanza dell'uso dei profumi e rimedi fitoterapici nel mondo antico.
Dafne che fu trasformata in alloro per sfuggire ad Apollo, Giacinto che fu trasformato nel fiore omonimo dopo che Apollo lo uccise involontariamente durante una gara di lancio del disco, Attis che si trasforma in pino dopo essere stato evirato dalla Dea Cibele, Adone a cui le donne ateniesi dedicavano piccole essenze odorose come il basilico, la vite e l'edera sacri a Dioniso, l'incenso bruciato durante i riti misterici... Perchè non trasmettere tutto questo in modo diverso a chi si avvicina al mondo antico con interesse non specialistico?
Nasce così il nostro progetto con Diadema, un accurato laboratorio cosmetico artigianale che ha sede proprio a Piombino nato dalla fantasia di due farmacisti, aperto alla sperimentazione e con un grande desiderio di promuovere il nostro territorio con le sue bellezze naturali e culturali.
Dall'altra c'è il nostro museo, che fa parte della più ampia rete di parchi e musei della Val di Cornia, gestita per conto dei Comuni da una società in house, la Parchi val di Cornia S.p.A., che da oltre vent'anni ha come mission non solo la gestione e promozione dei beni culturali e naturali, ma anche l'autosostentamento finianziario. I nostri bookshop, direttamente gestiti e con la consulenza di noi archeologi, hanno come obbiettivo non solo l'aumento delle entrate finanziarie, ma cercano di svolgere anche una funzione didattica, spesso basata sull'archeologia sperimentale, rivolta sia alle scuole che ad un target adulto.
Stiamo quindi progettando essenze per il corpo e profumatori per la casa e la biancheria, utilizzando le immagini delle singole figure sull'Anfora legate in qualche modo al mondo vegetale. Un modo diverso per noi quindi per far conoscere questo reperto eccezionale e portarlo al di là dei confini territoriali, facendolo uscire dall'interesse di nicchia degli esperti in materia.
Scuderie del Quirinale 2018-2019
10 canti immaginari del simposio etrusco con la suggestione della lingua etrusca, eseguiti con strumenti ricostruiti.
Musiche: Francesco Landucci
Testi e consulenza lingua etrusca: Cinzia Murolo
Voce: Sabina Manetti
Il tema della mostra è la recente censura nel nudo artistico del passato
Restaurata magistralmente tra gli anni '70 e gli anni '80 dal Centro di Restauro dell'allora Soprintendenza di Firenze, ci ha restituito non solo un notevole esempio di tecnica fusoria e di gusto estetico, ma racchiude nella complessa costruzione a file di ovali sovrapposti (ben 132 su 10 file) significati religiosi, filosofici e cosmogonici che caratterizzarono l'epoca romana tardoantica.
Su di essa sono rappresentati sia miti famosi con divinità del pantheon greco, come il giudizio di Paride e Leda con il cigno, sia la nota favola di Amore e Psyche, sia allusioni ai riti dionisiaci e alla Grande Madre Cibele. L'anfora rivela un sincretismo religioso unico e un certo livello intellettuale che doveva caratterizzare la ricca famiglia alla quale era stata destinata, assieme ad altri pezzi da mensa andati perduti forse in fondo al mare. Quest'oggetto, dal 2001 conservato al Museo archeologico di Piombino (dove sono conservate le testimonianze dell'antica città etrusca e poi romana di Populonia) offre molti spunti di studio, non solo per la ricerca dei modelli iconografici, per l'individuazione di miti ancora incerti, o per l'aspetto musicale così preponderante nei corteggi dionisiaci, ma ci da modo di riflettere come alcuni miti ivi rappresentati, detti “di trasformazione”, legati a particolari piante, fiori ed essenze, all'uso degli aromi nei culti misterici, possano essere anche un modo piacevole per comunicare al grande pubblico l'importanza dell'uso dei profumi e rimedi fitoterapici nel mondo antico.
Dafne che fu trasformata in alloro per sfuggire ad Apollo, Giacinto che fu trasformato nel fiore omonimo dopo che Apollo lo uccise involontariamente durante una gara di lancio del disco, Attis che si trasforma in pino dopo essere stato evirato dalla Dea Cibele, Adone a cui le donne ateniesi dedicavano piccole essenze odorose come il basilico, la vite e l'edera sacri a Dioniso, l'incenso bruciato durante i riti misterici... Perchè non trasmettere tutto questo in modo diverso a chi si avvicina al mondo antico con interesse non specialistico?
Nasce così il nostro progetto con Diadema, un accurato laboratorio cosmetico artigianale che ha sede proprio a Piombino nato dalla fantasia di due farmacisti, aperto alla sperimentazione e con un grande desiderio di promuovere il nostro territorio con le sue bellezze naturali e culturali.
Dall'altra c'è il nostro museo, che fa parte della più ampia rete di parchi e musei della Val di Cornia, gestita per conto dei Comuni da una società in house, la Parchi val di Cornia S.p.A., che da oltre vent'anni ha come mission non solo la gestione e promozione dei beni culturali e naturali, ma anche l'autosostentamento finianziario. I nostri bookshop, direttamente gestiti e con la consulenza di noi archeologi, hanno come obbiettivo non solo l'aumento delle entrate finanziarie, ma cercano di svolgere anche una funzione didattica, spesso basata sull'archeologia sperimentale, rivolta sia alle scuole che ad un target adulto.
Stiamo quindi progettando essenze per il corpo e profumatori per la casa e la biancheria, utilizzando le immagini delle singole figure sull'Anfora legate in qualche modo al mondo vegetale. Un modo diverso per noi quindi per far conoscere questo reperto eccezionale e portarlo al di là dei confini territoriali, facendolo uscire dall'interesse di nicchia degli esperti in materia.
Scuderie del Quirinale 2018-2019
10 canti immaginari del simposio etrusco con la suggestione della lingua etrusca, eseguiti con strumenti ricostruiti.
Musiche: Francesco Landucci
Testi e consulenza lingua etrusca: Cinzia Murolo
Voce: Sabina Manetti
Partecipazione Libera
Dieci donne che hanno segnato la storia raccontate da altrettante donne scrittrici. Rita Levi Montalcini, Caterina Sforza, Samantha Cristoforetti sono solo alcuni dei personaggi dello spettacolo realizzato mettendo insieme i monologhi intensi ed emozionanti scritti dalle socie di EWWA (European Women Writing Association), associazione di donne che operano nel mondo dell’editoria o che con essa si cimentano solo per passione.
Per questa speciale replica al museo archeologico di Piombino, pensata per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, si è aggiunto un personaggio immaginario uscito dalla penna di Cinzia Murolo, Velia Fufluna figlia dei Rasna.
Perché c'è stato un tempo in cui le donne erano consapevoli della loro forza ed erano rispettate.
Per questo occorre studiare la storia, anche per questo è importante frequentare i musei.
Il mio interventi ha illustrato i miti greci di trasformazione in piante rappresentati sull'anfora argentea di Baratti, capolavoro della toreutica tardo antica. Ho affrontato inoltre il legame tra Dioniso e il mondo degli odori.
Gli atti del convegno saranno pubblicati a Febbraio 2018