Contributi by Arabella Cifani
«Il Quirinale. Rivista di Arte e Storia», 2010
I capolavori del torinese Pietro Piffetti, il più grande ebanista del Settecento europeo, oggi a... more I capolavori del torinese Pietro Piffetti, il più grande ebanista del Settecento europeo, oggi al Palazzo del Qurinale
Le vicende di uno dei palazzi storici più importanti di Torino e del suo architetto , l'ingegner... more Le vicende di uno dei palazzi storici più importanti di Torino e del suo architetto , l'ingegnere Luigi Beria
Giornale dell'arte, 2020
Una meditazione sulla celebre pala di Serrone
Burlington Magazine, 2000
La Revue Du Louvre Et Des Musees De France, 2001
Bulletin Du Musee Hongrois Des Beaux Arts O M Szepmuvezeti Muzeum Kozlemenyei, 1999
Storia Dell Arte, 2007
Minuziosa descrizione del percorso biografico di un grand commis della Corte torinese dei primi a... more Minuziosa descrizione del percorso biografico di un grand commis della Corte torinese dei primi anni del Settecento. Ricordato, attraverso documenti d’archivio, che delineano i suoi rapporti con la corte a riprova dell’impegno dei Principi di Savoia a formare la grande quadreria nella storica sede torinese di Palazzo Madama, nucleo delle successive raccolte sabaude. La personalita dell’artista viene presentata nell’ambito familiare di figlio, fratello, marito e padre. Il Beaumont ha sempre coniugato i propri affetti con la fedelta e il servizio alla Casa Reale. Sia direttamente («pittore di Gabinetto» (1731) di Carlo Emanuele III «per la consideratione in cui abbiamo la sua virtu») sia per interposti incarichi, il Re se ne avvaleva come personaggio di cultura, esperto, conoscitore d’arte, rappresentante di Casa Savoia a Roma. La componente familiare, nella vita del Beaumont ha un particolare rilievo; l’impegno per l’affermazione sociale dei figli e un compito a cui si dedica, tanto che i lutti che lo colpiscono a partire dalla meta del secolo trasformano profondamente il suo animo.
Saggi E Memorie Di Storia Dell Arte, 2002
Paragone Parte Arte, 2012
During his lifetime, the painter Agostino Scilla (Messina, 1629-1700) was also a famed naturalist... more During his lifetime, the painter Agostino Scilla (Messina, 1629-1700) was also a famed naturalist, scientist, philosopher and antiquarian. Sources record his brief sojourn in Turin in 1679, and while in Rome at the end of 1687 he painted two canvases for the Palazzo Reale in Turin, with figures of Fortitude and Justice, still in situ. In Turin his art was of interest not only to the sovereign but also to the extremely powerful family of the Conti Graneri della Rocca. Four oval overdoor canvases have been identified in the Palazzo Graneri in Turin; these masterpieces represent the philosophers Epicurus and Heraclitus, the poet Homer and the geographer Ptolemy, and should be dated to about 1680, although the date of their arrival in Turin (either before or after Scilla´s commitments for the Savoy court) is unclear. Appropriate conservation work could offer a clearer reading of the paintings, which is currently hindered by blackened layers of varnish.
Saggi E Memorie Di Storia Dell Arte, 2000
Arte Veneta Rivista Di Storia Dell Arte, 1999
Saggi E Memorie Di Storia Dell Arte, 2009
Burlington Magazine, 1997
It cannot be often that a romantic novel provides the clue for the rediscovery of an important se... more It cannot be often that a romantic novel provides the clue for the rediscovery of an important series of works of art, but this is the case with the group of late sixteenth-century Florentine paintings which is here published for the first time. The book in question, by Monsignor Giovanni Maria Vignolo, has the unpromising title La regina e il re della fava, ossia Teodolinda ed Accaccio, and appeared in Turin in 1867. Its plot- the peripatetic adventures of a pair of betrothed lovers through the Val di Susa in the company of their parish priest - is little more than a pretext for an artistic and historical guide to an area of Piedmont particularly rich in rnonuments and works of art. At one point the art-loving priest, Don Vignolo, recounts a visit to Reano, a feudal possession of the Dal Pozzo family, and describes the fine new neo-gothic parish church recently erected by Don Carlo Emanuele Dal Pozzo, Principe della Cisterna, in which, he states, there are valuable old paintings, brought there from Pisa.l This is a somewhat surprising claim, but it proves not to be unfounded, for the paintings remain there to this day (Figs.28-38).
Arte Veneta Rivista Di Storia Dell Arte, 2002
Il saggio ricostruisce – per la prima volta – la figura dimenticata del pittore Ignazio Fassina (... more Il saggio ricostruisce – per la prima volta – la figura dimenticata del pittore Ignazio Fassina (Torino, 1701 – Carmagnola, 1769), padre Oratoriano, attraverso una ricerca di documenti civili e religiosi che riguardano l’artista e la famiglia. Analizza poi la sua pittura, sulla base delle tele di Carmagnola (Torino) e la scoperta di alcune altre opere, inserendo il pittore nel panorama della pittura in Piemonte del Settecento: dallo studio Fassina vi emerge come una delle piu interessanti personalita.
EnglishThe Lost Self–portrait of the Painter Giovanni Antonio Molineri (1577–1631). The painter G... more EnglishThe Lost Self–portrait of the Painter Giovanni Antonio Molineri (1577–1631). The painter Giovanni Antonio Molineri, known as Antonio da Savigliano, is today considered one of the most original artists active in post–Caravaggio Italy. Between 1609 and 1615 he is documented in Rome, where he was part of the artistic scene just after Caravaggio’s time, and absorbed multiple influences including those of the Carracci. Molineri’s direct acquaintance with Bartolomeo Manfredi is furthermore documented. His lost self–portrait has recently been rediscovered and is the focus of discussion in the present contribution; up to now it had been known only through the engraving by Giovenale Boetto (1604–1678) reproducing it in reverse. This magnificent painting, datable to circa 1612, is a surprisingly modern work and very close to Annibale Carracci’s so–called “character heads” and self–portraits. italianoIl pittore Giovanni Antonio Molineri, detto Antonino da Savigliano, e oggi considerato ...
Studi Piemontesi, 2021
Nuovi contributi per l'importante ritrattista piemontese Giovanni Antonio Maria Panealbo, autor... more Nuovi contributi per l'importante ritrattista piemontese Giovanni Antonio Maria Panealbo, autore di innumerevoli ritratti dei savoia. Con nuovi documenti e nuove scoperte.
La repubblica, 2021
Un capolavoro secentesco della pittura macabra a Torino .A chi nel 1627 avesse attraversato la so... more Un capolavoro secentesco della pittura macabra a Torino .A chi nel 1627 avesse attraversato la soglia dell'antichissimo convento di San Francesco di Torino si sarebbe parato davanti, proprio all'ingresso, quale cupa e beffarda sorta di benvenuto, un maestoso dipinto raffigurante una paurosa visione di morte. Il quadro, oggi al Museo Diocesano di Torino, è certamente una delle più significative opere del Seicento italiano di argomento macabro e ancor oggi la sua potenza espressiva, comunica una sensazione di paura e inquietudine in grado di turbare.
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