Editorial What is the first cell of an exhibition, or rather of any exhibition event? The simple ... more Editorial What is the first cell of an exhibition, or rather of any exhibition event? The simple manifestation of the work, even of a single work. This is an unconditional first step in order to talk about art. Among the few characteristics of art that can be defined and shared, and that makes art as such, is the communicative act. Art's proposition to the viewer, that is, its fanìa (greek term for appearance), is essential. If the artwork does not lean outwards, it should be considered a diaristic act, a solipsistic tale that fails in its function of mediation and in establishing a common ground between people. Art is language, that is, an instrument for exchange and an opportunity for the intertwining of two poles, of those who make it and those who receive it. It doesn't matter where this manifestation takes place: it can happen in the artist's studio, as happened for years in Picasso's Demoiselles d'Avignon, or in large museum installations, prepared in a site-specific way; or at a random and unscheduled moment. The work can be presented as a fragment or as a finished whole, it can also be in the middle of a process of change, as happens for land art, for performances and for all works that involve time. The author can accompany it and regulate its fruition, as in the case of the rules with which some Pierre Huyghe films must be seen or in other cases the author can let it go, as something that has legs to walk on its own, such as some blackboards or notice boards that Joseph Beuys gave to collectors at the end of a performance, or the author can suggest that we live it with him, like the works of Bruce Nauman centred on his, as well as on our, perceptive faculty. The work can appear in a volumetric, tactile fragrance, present as a vital body, but it can also manifest itself through a photograph or film diaphragm, in other words, with a technological filter that returns only the appearance suitable for the eye and not the aspects that other senses could grasp. The work can show itself in the ideal conditions so that its internal logic can be read, but it can also appear fleetingly, as if it were a clue to itself, leaving traces and fragments only in the memory. A notable point of the issue lies in the counterpart, in those to whom the work is addressed to. What is the public? How does it react? Is there a way in which the work itself manages to guide its own public or to choose it? Who is the spectator par excellence? Is there something already implicit in the response that will elicit its exhibition? The articles in OBOE's second issue offer multiple answers. Those who perceive a complex artistic operation, with a vast background of internal rules and devices, can learn about the processes by which it works. This is often the case with the works orchestrated by Philippe Parreno accounted by Monica
Saggio sull'opera di Adrian Paci (Scutari 1968) , artista albanese attivo in Italia e noto in... more Saggio sull'opera di Adrian Paci (Scutari 1968) , artista albanese attivo in Italia e noto internazionalmente, dell quale l'autrice ricostruisce litinerario dopo averne curato peraltro la prima monografia e la prima mostra personale in un museo italiano. I temi che emergono sono quelli di un uso molteplice delle tecniche artistiche associato alla necessit\ue0 di descrivere un'esistenza centrata sull'emigrazione, la necessit\ue0 di riposizionare se stesso e la famiglia in una cultura diversa, il destino del proprio paese di origine e dei paesi che hanno subito le guerre balcaniche dopo lunghi periodi di dittatura. In quest'ottica c'\ue8 spazio sia per l'accoglimento di una spiritualit\ue0 cristiana e occidentale, recuperate dopo un laicismo di Stato, sia per la rivisitazione di riti ancestrali che la societ\ue0 albanese e in generale balcanica non aveva mai sciodato, al limite tra la superstizione e la sopravvivenza di paganesimi. Al centro il tema della solidariet\ue0 e del sacrificio reciproco
Saggio nel catalogo di accompagnamento alla mostra personale tenuta dall'artista americana Me... more Saggio nel catalogo di accompagnamento alla mostra personale tenuta dall'artista americana Meg Webster presso la Villa Panza di Varese, a cura di Anna Bernardini e Angela Vettes
Il libro indaga le nuove modalit\ue0 del linguaggio dell\u2019arte contemporanea, partendo dalla ... more Il libro indaga le nuove modalit\ue0 del linguaggio dell\u2019arte contemporanea, partendo dalla rivoluzione tecnica nata attorno al 1912 in connessione con la diffusione di nuove tecnologie e stili di vita. L\u2019andamento non \ue8 cronologico e non \ue8 legato a singole tecniche, ma si svolge per problemi e per pratiche. L\u2019argomentazione centrale risiede nel ritenere sopravvalutato il ruolo del ready made, estremamente sottolineato invece da certa critica soprattutto centrata nell\u2019ambito della Columbia University e Harvard. Al suo posto si propone di dare maggiore rilievo al ruolo svolto da ci\uf2 che, usando il termine di Bloch, si pu\uf2 definire bricolage, modo di pensare prima ancora che di operare, con i suoi corollari di esaltazione del montaggio, del frammento, dell\u2019oggetto trovato. Lo sviluppo linguistico si pone come inevitabile considerando non solo i cambiamenti tecnologici recenti e la loro radicale influenza sugli stili di vita, ma anche la diffusione di una nuova, inevitabile sensibilit\ue0 per il precario e il complesso. Il libro \ue8 stato pubblicato in edizione economica nel 2012
This book reproduces the 50 collective designs which Boetti had woven into Kilim carpets in Pakis... more This book reproduces the 50 collective designs which Boetti had woven into Kilim carpets in Pakistan and Afghanistan in 1993. Analysing Boetti's practice, the authors parallel his preoccupations (symmetry, opposites, languages, unity and variety, etc.) with texts, philosophies, formulas, and fables from various cultures.
Tredicesima edizione riveduta, corretta e significativamente ampliata del libro la cui prima ediz... more Tredicesima edizione riveduta, corretta e significativamente ampliata del libro la cui prima edizione fu del 1996, come regesto sull'arte contemporanea dal 1945 a oggi. La nuova introduzione esamina il concetto di arte, le dinamiche del sistema dell'arte e la praticabilit\ue0 metodologica di dare una scansione temporale ai movimenti. Il libro contiene un capitolo di aggiornamento affidato a Chiara Vecchiarelli e l'ampia bibliografia, creata a fini didattici oltre che scientifici, \ue8 stata elaborata insieme a Eliana Princi
L'introduzione al volume presenta immediatamente al lettore il cuore del problema del volume:... more L'introduzione al volume presenta immediatamente al lettore il cuore del problema del volume: quale ruolo hanno le fiere d'arte nel ciclo di vita di un artista e quanta parte si sono assunte nel tempo di ci\uf2 che era, tradizionalmente, i ruolo della partecipazione alle mostre
Il saggio esamina un'opera dell'artista pugliese Pino Pascali che rappresenta attraverso ... more Il saggio esamina un'opera dell'artista pugliese Pino Pascali che rappresenta attraverso vasche di metallo e acqua colorata con anilina il mare. L'opera \ue8 particolarmente rappresentativa dell'emergere della materia viva nell'arte contemporanea, con uno stile italiano centrato sulla proporzione, sulla forma che resta in parte vitruviana nonostante ogni sperimentalismo tecnico, sulla capacit\ue0 di reinterpretare la natura e il paesaggio italiani anche a partire da una completa rivoluzione del linguaggio figurativo
Esame critico dell'opera di Tobias Rehberger che ha vinto il Leone d'Argento alla 53\ub0 ... more Esame critico dell'opera di Tobias Rehberger che ha vinto il Leone d'Argento alla 53\ub0 Biennale di Venezia, poi utilizzata stabilmente come caffetteria, fondata sul fenomeno percettivo del dazzling (un tipo di mimetizzazione chiassosa nata per confondere chi cercassse di posizionare una nave in termini di distanza durante la Grande Guerra
Il libro percorre la citt\ue0 di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai ra... more Il libro percorre la citt\ue0 di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai raccordi di arte e architettura contemporanea che la connotano, cercando di smentire un'idea della citt\ue0 d'arte dall'identit\ue0 fissa e non mutevole nel tempo, destinata secondo un mito ottocentesco a una lenta scomparsa e a una invasione devastante da parte del turismo. Il testo si inserisce nel dibattito sul rapporo tra arte contemporanea e heritage cos\uec come sulla tipologia di conservazione del beni del passato, insisendo sulla caratteristica, insita in una citt\ue0 fragile per eccellenza, della sua continua ricostruzione. Cosa che non necessariamente deve avvenire secondo il motto "dpov'era com'era", che la condannerenne - questa come molte altre sorelle europee - a diventare un fake di se stessa. Attingendo alla letteratura, alla storia dell'architettura, alla storia sociale oltre che alla storia dell'arte, il volume intende condurre verso un'idea di vitalit\ue0 dei siti d'arte otenuta attraverso una residenzialit\ue0 universitaria o comunque centrata sul sapere e sulle cosiddette industrie creative. Il libro termina con una disamina della tipologia di governo del turismo, decisamente carente, che la citt\ue0 vive ora, evidenziando per\uf2 le iniziative spontanee e i processi dal basso che garantiscono una effettiva vitalit\ue0 del sito. In tutto questo assume un particolare rilievo la Biennale di Venezia, tra i pochi enti in Italia dedicato alla produzione culturale contemporanea che abbia saputo mantenere un primato mondiale
Editorial What is the first cell of an exhibition, or rather of any exhibition event? The simple ... more Editorial What is the first cell of an exhibition, or rather of any exhibition event? The simple manifestation of the work, even of a single work. This is an unconditional first step in order to talk about art. Among the few characteristics of art that can be defined and shared, and that makes art as such, is the communicative act. Art's proposition to the viewer, that is, its fanìa (greek term for appearance), is essential. If the artwork does not lean outwards, it should be considered a diaristic act, a solipsistic tale that fails in its function of mediation and in establishing a common ground between people. Art is language, that is, an instrument for exchange and an opportunity for the intertwining of two poles, of those who make it and those who receive it. It doesn't matter where this manifestation takes place: it can happen in the artist's studio, as happened for years in Picasso's Demoiselles d'Avignon, or in large museum installations, prepared in a site-specific way; or at a random and unscheduled moment. The work can be presented as a fragment or as a finished whole, it can also be in the middle of a process of change, as happens for land art, for performances and for all works that involve time. The author can accompany it and regulate its fruition, as in the case of the rules with which some Pierre Huyghe films must be seen or in other cases the author can let it go, as something that has legs to walk on its own, such as some blackboards or notice boards that Joseph Beuys gave to collectors at the end of a performance, or the author can suggest that we live it with him, like the works of Bruce Nauman centred on his, as well as on our, perceptive faculty. The work can appear in a volumetric, tactile fragrance, present as a vital body, but it can also manifest itself through a photograph or film diaphragm, in other words, with a technological filter that returns only the appearance suitable for the eye and not the aspects that other senses could grasp. The work can show itself in the ideal conditions so that its internal logic can be read, but it can also appear fleetingly, as if it were a clue to itself, leaving traces and fragments only in the memory. A notable point of the issue lies in the counterpart, in those to whom the work is addressed to. What is the public? How does it react? Is there a way in which the work itself manages to guide its own public or to choose it? Who is the spectator par excellence? Is there something already implicit in the response that will elicit its exhibition? The articles in OBOE's second issue offer multiple answers. Those who perceive a complex artistic operation, with a vast background of internal rules and devices, can learn about the processes by which it works. This is often the case with the works orchestrated by Philippe Parreno accounted by Monica
Saggio sull'opera di Adrian Paci (Scutari 1968) , artista albanese attivo in Italia e noto in... more Saggio sull'opera di Adrian Paci (Scutari 1968) , artista albanese attivo in Italia e noto internazionalmente, dell quale l'autrice ricostruisce litinerario dopo averne curato peraltro la prima monografia e la prima mostra personale in un museo italiano. I temi che emergono sono quelli di un uso molteplice delle tecniche artistiche associato alla necessit\ue0 di descrivere un'esistenza centrata sull'emigrazione, la necessit\ue0 di riposizionare se stesso e la famiglia in una cultura diversa, il destino del proprio paese di origine e dei paesi che hanno subito le guerre balcaniche dopo lunghi periodi di dittatura. In quest'ottica c'\ue8 spazio sia per l'accoglimento di una spiritualit\ue0 cristiana e occidentale, recuperate dopo un laicismo di Stato, sia per la rivisitazione di riti ancestrali che la societ\ue0 albanese e in generale balcanica non aveva mai sciodato, al limite tra la superstizione e la sopravvivenza di paganesimi. Al centro il tema della solidariet\ue0 e del sacrificio reciproco
Saggio nel catalogo di accompagnamento alla mostra personale tenuta dall'artista americana Me... more Saggio nel catalogo di accompagnamento alla mostra personale tenuta dall'artista americana Meg Webster presso la Villa Panza di Varese, a cura di Anna Bernardini e Angela Vettes
Il libro indaga le nuove modalit\ue0 del linguaggio dell\u2019arte contemporanea, partendo dalla ... more Il libro indaga le nuove modalit\ue0 del linguaggio dell\u2019arte contemporanea, partendo dalla rivoluzione tecnica nata attorno al 1912 in connessione con la diffusione di nuove tecnologie e stili di vita. L\u2019andamento non \ue8 cronologico e non \ue8 legato a singole tecniche, ma si svolge per problemi e per pratiche. L\u2019argomentazione centrale risiede nel ritenere sopravvalutato il ruolo del ready made, estremamente sottolineato invece da certa critica soprattutto centrata nell\u2019ambito della Columbia University e Harvard. Al suo posto si propone di dare maggiore rilievo al ruolo svolto da ci\uf2 che, usando il termine di Bloch, si pu\uf2 definire bricolage, modo di pensare prima ancora che di operare, con i suoi corollari di esaltazione del montaggio, del frammento, dell\u2019oggetto trovato. Lo sviluppo linguistico si pone come inevitabile considerando non solo i cambiamenti tecnologici recenti e la loro radicale influenza sugli stili di vita, ma anche la diffusione di una nuova, inevitabile sensibilit\ue0 per il precario e il complesso. Il libro \ue8 stato pubblicato in edizione economica nel 2012
This book reproduces the 50 collective designs which Boetti had woven into Kilim carpets in Pakis... more This book reproduces the 50 collective designs which Boetti had woven into Kilim carpets in Pakistan and Afghanistan in 1993. Analysing Boetti's practice, the authors parallel his preoccupations (symmetry, opposites, languages, unity and variety, etc.) with texts, philosophies, formulas, and fables from various cultures.
Tredicesima edizione riveduta, corretta e significativamente ampliata del libro la cui prima ediz... more Tredicesima edizione riveduta, corretta e significativamente ampliata del libro la cui prima edizione fu del 1996, come regesto sull'arte contemporanea dal 1945 a oggi. La nuova introduzione esamina il concetto di arte, le dinamiche del sistema dell'arte e la praticabilit\ue0 metodologica di dare una scansione temporale ai movimenti. Il libro contiene un capitolo di aggiornamento affidato a Chiara Vecchiarelli e l'ampia bibliografia, creata a fini didattici oltre che scientifici, \ue8 stata elaborata insieme a Eliana Princi
L'introduzione al volume presenta immediatamente al lettore il cuore del problema del volume:... more L'introduzione al volume presenta immediatamente al lettore il cuore del problema del volume: quale ruolo hanno le fiere d'arte nel ciclo di vita di un artista e quanta parte si sono assunte nel tempo di ci\uf2 che era, tradizionalmente, i ruolo della partecipazione alle mostre
Il saggio esamina un'opera dell'artista pugliese Pino Pascali che rappresenta attraverso ... more Il saggio esamina un'opera dell'artista pugliese Pino Pascali che rappresenta attraverso vasche di metallo e acqua colorata con anilina il mare. L'opera \ue8 particolarmente rappresentativa dell'emergere della materia viva nell'arte contemporanea, con uno stile italiano centrato sulla proporzione, sulla forma che resta in parte vitruviana nonostante ogni sperimentalismo tecnico, sulla capacit\ue0 di reinterpretare la natura e il paesaggio italiani anche a partire da una completa rivoluzione del linguaggio figurativo
Esame critico dell'opera di Tobias Rehberger che ha vinto il Leone d'Argento alla 53\ub0 ... more Esame critico dell'opera di Tobias Rehberger che ha vinto il Leone d'Argento alla 53\ub0 Biennale di Venezia, poi utilizzata stabilmente come caffetteria, fondata sul fenomeno percettivo del dazzling (un tipo di mimetizzazione chiassosa nata per confondere chi cercassse di posizionare una nave in termini di distanza durante la Grande Guerra
Il libro percorre la citt\ue0 di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai ra... more Il libro percorre la citt\ue0 di Venezia in maniera asisematica, con particolare attenzione ai raccordi di arte e architettura contemporanea che la connotano, cercando di smentire un'idea della citt\ue0 d'arte dall'identit\ue0 fissa e non mutevole nel tempo, destinata secondo un mito ottocentesco a una lenta scomparsa e a una invasione devastante da parte del turismo. Il testo si inserisce nel dibattito sul rapporo tra arte contemporanea e heritage cos\uec come sulla tipologia di conservazione del beni del passato, insisendo sulla caratteristica, insita in una citt\ue0 fragile per eccellenza, della sua continua ricostruzione. Cosa che non necessariamente deve avvenire secondo il motto "dpov'era com'era", che la condannerenne - questa come molte altre sorelle europee - a diventare un fake di se stessa. Attingendo alla letteratura, alla storia dell'architettura, alla storia sociale oltre che alla storia dell'arte, il volume intende condurre verso un'idea di vitalit\ue0 dei siti d'arte otenuta attraverso una residenzialit\ue0 universitaria o comunque centrata sul sapere e sulle cosiddette industrie creative. Il libro termina con una disamina della tipologia di governo del turismo, decisamente carente, che la citt\ue0 vive ora, evidenziando per\uf2 le iniziative spontanee e i processi dal basso che garantiscono una effettiva vitalit\ue0 del sito. In tutto questo assume un particolare rilievo la Biennale di Venezia, tra i pochi enti in Italia dedicato alla produzione culturale contemporanea che abbia saputo mantenere un primato mondiale
Contemporary Research Intensive was an event organized in the context of the 57 th Venice Art Bie... more Contemporary Research Intensive was an event organized in the context of the 57 th Venice Art Biennale to investigate the concept of "contemporaneity." Gathering together artists/ curators/researchers through an open call, we asked how the temporal complexity that follows from the coming together of different temporalities in the same present could be made known in the context of contemporary art research, and particularly through practices that involve exhibitionary forms. The book is both part and the result of the intensive sharing of ideas to produce something that captures the spirit of both the discussions at that time and the publication process as a temporal form.
Perhaps a school for artists serves no purpose. But innovation tends to occur as a rebellion agai... more Perhaps a school for artists serves no purpose. But innovation tends to occur as a rebellion against rules, and there is no easier place to learn rules than at school. This book examines a decade-long attempt that is unique in Italy: bringing the visual arts to the University, by considering it as a field of knowledge in its own right.
Il seminario si incentra sull’artista italiano Filippo de Pisis (1896-1956) che,
in occasione del... more Il seminario si incentra sull’artista italiano Filippo de Pisis (1896-1956) che, in occasione della sua partecipazione al Bal des Quat’z’Arts di Parigi, ha sperimentando il bodypainting come spazio di esplorazione del sé e come forma di teatralizzazione della pelle nuda. Attraverso l’analisi di questo caso studio, il seminario indaga la performatività di genere, la metamorfosi e e modalità multidimensionali e interspecie di costruzione del sé.
Precariato di genere e precariato intellettuale in Italia.
Seminario di studi | Venezia 15 lugl... more Precariato di genere e precariato intellettuale in Italia.
Seminario di studi | Venezia 15 luglio 2021, Badoer, h. 10
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Papers by Angela Vettese
This book examines a decade-long attempt that is unique in Italy: bringing the visual arts to the University, by considering it as a field of knowledge in its own right.
in occasione della sua partecipazione al Bal des Quat’z’Arts
di Parigi, ha sperimentando il bodypainting come spazio di esplorazione del sé e come forma di teatralizzazione della pelle nuda. Attraverso l’analisi di questo caso studio, il seminario indaga la performatività di genere, la metamorfosi e e modalità multidimensionali e interspecie di costruzione del sé.
Seminario di studi | Venezia 15 luglio 2021, Badoer, h. 10
Coordinamento:
Monica Centanni, Roberto Filippello, Alessandra Vaccari.
Interventi:
Marzia Avallone, Ilenia Caleo, Giada Cipollone, Roberta Da Soller, Nina Ferrante, Alberto Lunardi, Gabriele Monti, Barbara Pasa, Simone Rossi, Annalisa Sacchi, Daniela Sacco, Manuela Soldi, Stefano Tomassini, Angela Vettese.