Canto Gregoriano - Metodo
Canto Gregoriano - Metodo
Canto Gregoriano - Metodo
I506
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GIULIO BAS
METODO
Di
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S. T. E. N.
Società Tipografico - Editrice Nazionale
(già: Ronx e Viarengo, M. Capra, A. Panisza).
Torino.
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Edizione MARCELLO CAPRA, N. 1506
GIULIO BAS
METODO
PER
s. T. E. rsi.
SOCIETÀ. TIPOORAFICOEDITRICfi N A Z<
(£iA: Roux e Viarengo Marcello Capra • Angelo Panizza)
ToBiso, 1320.
MT 8o3£70.
no
TUTTI I DIHITTl
D'ADATTAMENTO E U'K8KCi;ZtONlt
DI KirUOUU!6IONK, DI TBADIIZIONE,
BONO KISEBVATI fEE TUTTI I FAE8I
>i^
>^«f.
\
PREMESSA.
1. —
Di far molta pratica, e di non stan-
carsi d'interrogare l'orecchio per sapere dav-
vero, magari di continuo, quello che sente. La
musica, di qualunque genere sia, non si fa con
ricette teoriche, ma col senso musicale; ora
esso fa parte della vita sensitiva, ed agisce
secondo leggi naturali indipendenti dalla nostra
volontà. Per ciò tutta la scienza musicale pas-
sata, presente, e futura, non può fare appello
a giudice più autorevole dell'orecchio, ch'è
la voce della coscienza musicale. La pratica
sviluppa e rende sempre più chiara e sicura
tale voce, che tutti portiamo dentro di noi, e
che nessuna teoria tonale ed armonica può
sostituire.
2. —
Fin dai primi tentativi d'armonizza-
zione e di composizione, bisogna evitare ogni
accenno a volgarità ed a scempiaggine; si ac-
cetterà e si userà solo quanto è degno d'into-
narsi e di legarsi bene col carattere proprio
dell'arte gregoriana. Una deficienza di questo
genere è assai più grave di tante minuzie che
nessuno avverte ascoltando, e quasi solo si
scorgono cogli occhi sulla carta.
Ed ora un'ultima e viva preghiera ai maestri
ed a quelli che hanno già studiato Armonia e
Contrappunto: non trattate le melodie tradi-
zionali sulla base del « contrappunto osservato »!
C'è della gente che, non si sa perchè, crede
opportuno infierire di pedanteria contro le
buone e miti note gregoriane. Se questa fosse
l'intenzione vostra, chiudete subito questo pic-
colo Metodo, non c'è niente di buono per voi.
TEORIA TRADIZIONALE
DEGLI OTTO MODI
Protiis :
la si do RE mi fa sol la si do re.
Deutenis :
si do re MI fa sol la si do re mi.
Tritus:
do re mi FA sol la si do re mi fa.
Tetrardus :
re mi fa SOL la si do re mi fa sol.
NoU
Finale di
ASTENSIONE 01) AMBITO recltazioDt^
Tonica
Dominante
1« autentico:
re mi fa sol la sFdo re re la
2o piagale :
la si do re mi fa sol la re fa
3» autentico:
4" piagale:
SI do re mi fa sol la si mi la
5» autentico:'
fa sol la SI do re mi fa fa do
6' piagale:
do re mi fa sol la si do fa la
7» autentico:
8o piagale:
re mOa sol la si t?
do re
la sFdo re mOa sol la
1 lono sopra 2 I;
(fa-do) do fc
Quarta 1 1^ (si) mi !;
Quinta 1 it
Cfa) fa t
PRINCIPII GENERALL
» <
SI -do mi -fa
I
!
riposo
re • fa -la- do
liinora
Tonica. Eiposo
Maggiore
I
I
la- do • mi -sol
mi - sol - si - re
Es. a.
Modo maggiore Modo minore
Es. 4.
Modo maggiore Modo minore
a .t
Es. 5.
Modo maggiore Modo minore
D— S d 8 .t
Kb. 6.
Eg. 7.
Maggiore e minore.
£b. 8.
Eh. 9.
^ Hijf iore .
^^^^^^^^m
— 21 —
È proprio ben l» modo, e si finisce in re
con senso di re minore ma tutto vi è in Fa
;
— 22
( tono ) « tono )
_. intorno al tono.
'principali * iieliitivoi I principale '
giore :
Ei. 10.
e di re minore:
Bb. 11.
in Fa Maggiore.
F
[1^1 g ^^ ^
f
f
Eb. 12.
'^ r r J 1
'i- =4-1
H
Invece, senso di Fa Maggiore è cosi efficace
il
Es. 11.
Kk. U.
^^m
Quest'uso del si ^ è fuggevole e poco IVc-
(luente; invece non è raro che il ^ abbia
parte importante in certi pezzi dei modi tra-
sportati.
Come si è detto a pag. si mette
7, quando
il SI 7 nelle scale dei 6 primi
modi, esse di-
ventano identiche a quelle situate una quinta
sopra: re, 1* e 2" (col si'i^j corrisponde a /a ;
un saggio:
E8. 17.
1
^a iriiggior» ..
\
r^ T-TT ' > . . .rrH
fa^^*^NH
1 1 1
^$à^
1
1
j. =>i=^t:J=
"1M ^##^ ri.
r '1 f
r
'^-^ [ — -f—
^^
[^ L^±±=j -r
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-\
Fa Ul£^o
—
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w ——
^^
ff^
1
t t ^ ^T
n^—r^
~ -"-._ gi ' « •
1
7-- t. p.
i_f
...
1 '
'
^ '—f
r- ¥^-
28 —
ARMONIZZAZIONE.
§ 13. —
Canti con si costante. Si consideri
t>
—
la seguente melodia metrica dinno giambico:
Eb. 18.
£•. is.
— 29 —
Alle cadenze che chiudono ì versi 1" e 3o
è altrettanto chiaro il senso:
Es. 20.
rr — — —H — r
3? vare»
K
k
h
, 4? verso
1^^ ^- •
-h^^^
Se si cerca di riconoscere cièche l'orecchio
immagina, là dove abbiamo messo un punto
sopra la nota (ed è dove cade il primo ap-
poggio ritmico del verso), non è dillìcilc tro-
vare che nei versi 1" e 3» si sente:
Es. 22.
Es. 23.
o forse meglio:
Eb. 24.
— ;{0 -
L'orecchio suf*f?erJscc dunque questa base
armonica:
K». 25.
£b. 26.
Eb. 28.
il SI tj.
punti principali.
G. Ba8. — Metodo, ecc. 3
- 54 -
Ma vediamo questa ben nota frase;
Eb. 30.
Ky-ri- e. e- • té-i-s«n.
£a. 31.
rale così:
Ei. 34.
Es. 35.
Es. 36.
e non è naturale:
Es. 37.
lù benso di fa
QfJUyiiX<u a^«^*»HV'-' 7^
Gcv4^\
i
V
- 45 —
Raggiungendo una certa ampiezza, sono
naturali delle cadenze ed intere frasi in Fa
Maggiore ed minore (sempre non alte-
in la
rato, a base piagale). Cadenze che possono,
tanto finire melodicamente sulla nota tonica,
quanto sulla sua terza o sulla quinta. Trat-
tandosi di veri pezzi, abbastanza sviluppati,
l'oscillazione già notata e studiata fra i
vari toni e modi, diventa norma d'architet-
tura musicale. Così sarà ovvio che un pezzo
di 1° modo possa incominciare ed impian-
tarsi inFa Maggiore, per terminare in re mi-
nore, dopo aver forse periodeggiato efficace-
mente in la minore o magari in Do Maggiore.
Saggi di questo genere si possono vedere
nei n. 1 e 2 dei XVI
Preludi-Corali figurati
per organo dello stesso autore, in edizione
M. Capra.
2° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
Ea. 5C.
il mi (sì
tjo st
(> nel tono d'origine); cioè:
ti
Ei. 57.
mf^
Dunque armonizzando così;
Ei. 58.
il mi (che corrisponde al si
\> nel tono d'ori-
[>
Es. 59.
- 47 -
Alla fine la cadenza ha il tipo:
Es. 60.
Es. ei.
Eb. 62. ,^
no • li tar • di ra
Es. 63.
f
Si proceda sempre per assaggi, come si
Eb. 65.
Es. 66.
mi - se •»/éD.- <ii
ma il 5/ (mi)
vicino alla chiusa rende
? cosi
assai incerto senso di riposo sul re (sol)
il
TEORIA.
§ 24. —Il secondo modo è costituito dalla
connessione degli stessi due elementi che for-
mano il I (pag. 37); ma disposti nella ma-
niera seguente:
Es. 71.
Formula modale:
Ea. 73.
(1) Non tutti gli esempi sou così netti come la formula
salmodica citata poco fa.
— .
- 52
COMPOSIZIONE.
Es. 7.-..
,p
là^f
J J.J J. JJ J J . i.j f j.^ -t-i —H
y — —r-. .i'i i/
<*»-'
P.
1 1
.j'ft tè i
r r 'r r
.fi ,
r
g
r
««te.
^-^ 'Jj- f
^ -^-t-f-1
1
r.
r-f
53
3° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
,^ 28. — Cauli con si y coslanle.
Es. 76.
Eb. 78.
Ad'-bac • re • at ^ lìa-^rna ns . a fio-ci bus na.is.
sì non me mt - - ne - ro ta i Je - rù . sa - lem.
Es. 79.
Es. SO.
Es. 81. ^ f r
r r^
Ma l'indicazione dell'accordo di sol a faii-
cibus si può prendere con maggiore larghezza
di criterio, per es. così:
Eb. 82.
Es. 83.
Es. 84.
- 56 —
Ciò che nel caso nostro potrebbe voler
dire:
Es. 86.
o forse:
Je-ru- sa -lem
J—
^
[fc^j^ J
Ef. 87. s'ir
Au.ió.ra coe^uinpui
^^^^^^^
-
ph-- «l,, Ao - therr<«ùl-tal Uu-di-hn<r.
Es. 80.
Es. 90.
re.snl-tat ISa-di.bns
Es. 91.
Es. 92.
Es. 93.
Ma il compito di riconoscere il senso armo-
nico dei canti, anche semplici, non è sempre
così facile. Talvolta, per esempio, la prima
parte delle antifone richiama, sia pur lieve-
mente, un fa H che in realtà la melodia non
tocca mai, ma lascia soltanto supporre e ;
Es. 9:..
è preferibile a quest'altra:
do.cec vé-al-am
Es. 07.
£b. 98.
— 60 —
Qui si tratta d'un bemolle toccato di sfug-
gita,che non muta nò l'andamento tonale del
canto, né il senso della cadenza:
TEORIA.
§ 30. — Nel 3' modo- il si, per solito, è ti, e
determina col fa il senso di Do Maggiore,
come nclVAlleluia, Cognoverunt, o di la mi-
nore, come nell'Antifona Postquain del « Man-
dato» del Giovedì Santo. Il mi finale è, in Do
Maggiore, la terza della Tonica: do -mi -sol;
ed in la minore la base della dominante
mi - sol - si.
Es. 104.
Eb. 105.
Ka. 1(6.
- 03 -
2° La cadenza n. '2 ha debole volontà to-
nale. Se chiude una frase Maggiore,ha ca-
rattere Maggiore:
Ks. 107.
£b. 1U8.
sol |.
Poniamoci subito un quesito: Può esserci
una cadenza sospesa nel modo minore senza
alterazione? —
Benché in maniera incom-
pleta, la risposta può trovarsi in questa ne-
gazione: Non sulla dominante modale mi -
- 64 -
sol Poiché questa, nel modo minore,
• si.
Ks. 109.
Eb. no.
Ks. ni.
Anche armonizzando;
Ks. 112.
- 65 -
l'orecchio completerebbe, immaginando un
accordo finale di Do.
Eb. 113.
Eb. 114.
Eb. 115.
Et. liti.
Eb. 117.
umji:^^
COMPOSIZIONE.
Ea. 120.
^' f
e quello dell'inno Aurora coeliim, pag. 56-57,
risulta così :
Es. 121.
4° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
§ 34. —
Canti a base di si costante. Quando tj
—
le melodie hanno il si ^ costante, sono In
condizioni analoghe a quelle di 3» modo. Si
vedano, per es,, l'inno Splendor paternae
gloriae e l'Alleluia. Pro omnibus, schietti in Do
Maggiore; ed il Gloria della Mossa xii tutto
Do Maggiore - la minore.
L'uso del in genere vi è pure analogo
f?
quand'è accidentale.
—
Canti a base di si 7 costante.
§ 35. Quando —
il è costante, il 4" modo presenta note-
si ^
£b. 125.
ne faccia l'esperienza.
Quando, ed è il caso attuale, il riposo si
trova sul re, è chiaro che il mi del canto
appartiene all'accordo la-do-mi, dominante
di re minore. Allora conviene o no alterare
il do in do H?
et -di- -cent i
Eb. 126.
- ro cIaja;Làji-(i-am ad te '.~
-Es. 132.
e non già
^o-t» olor no
^^m^^
.
Ee. 133.
TEORIA.
Categoria 1^ con si i. —
Ci si trova press'a
poco nelle condizioni del 3" modo (§ 30, pa-
gina 61), cioè in Do Maggiore - la minore;
come neìVAlleluia. Vox turturis, e nell'Antif.
Talit ergo. La formula salmodica è verosi-
milmente tutta in la minore:
E6. 134.
\Jl
fty
V r
1
à\
f m ^=^=ir^Ji
i ^-J-
«o|>r.Cvl.3.
-j J.
f >;p.Ctlf.4.
1. ,
j.j,
v-r>- r'^ifr- 1 -(•F'ir r -rJfL-
colle varianti'.
T—j- r f
77 -
§ 38, —
Categoria 2» con si >. È un Fa Mag-
giore od un re minore che, spesso dopo buone
e talvolta numerose cadenze in fa od in re, resta
sospeso sulla dominante armonica. Allora il
mi è, o terza di do, o quinta di la. Un esempio
di Fa Maggiore: l'Antifona Juxta vcstibulura,
«n esempio di re minore: l'Offertorio Terra
tremuit. Per persuadersene, si provi ad ag-
giungere un fa alla fine deZ/'Juxta vestibulum
ed un re alla fine del Terra Iremuit, e si
avrà il senso del riposo finale.
Le formule delle cadenze sono abbastanza
costanti nei due modi 3° e 4o, in tutte le ca-
tegorie da noi distinte. Per riconoscere
quant'è possibile la loro volontà tonale ed
armonica, bisogna riferirsi a quanto s'è detto
pel modo 3° al § 30, pag. 62. Ma quando i pezzi
Es. 137.
r?~
La formula d,come
fine d'un pezzo in re
minore, viene intesa (in mancanza d'indica-
zioni contrarie) quale cadenza sospesa sulla
dominante (non alterata) di re minore. La
formula e è necessariamente cadenza sospesa
in la minore.
— 78 -
Si deve scaiiarc del lullo ([uest'ultima in-
terpretazione? Chi lo sa?! K la prima: (/,
non si trova forse in condizioni analoghe a
quelle considerate a pagina 63 rispetto a la
minore? quindi non è forse necessaria anche
qui l'alterazione per conservare il senso pro-
prio della cadenza sospesa? In caso sarebbe
ildo che si dovrebbe alterare in do ^, così:
Es. 138.
T^
E pure qui si potrebbero usare due pro- i
COMPOSIZIONE.
§ 41, —
Come si è veduto nel 4» modo
sono compresi pezzi di due categorie diverse :
Es. US.
MocJorulo.
Ks. 144.
Vivo
— 85
5° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
£8. 146.
i^Tciìnma . am da vo - bi^ al- te • lù.
^^
in om - Di ver -ho quodpro-cé - dil iÌ9 o • re Oe . (.
— 86 -
In principio di quest'altra antifona, si
sente
^
:
Es. 148.
Non la b'i Io p»- ne vi .vii ho mo.
Eb. 149. à
ViT-
vi . vii bo - iho.
E». 150.
scd.in «m . ai v»r . bo
Ks. 151.
ma non g-ia
l*. l.')2.
^m
— 87 -
e la cadenza richiama la cadenza piagale ;
E*. 153.
•do o- . re Do - i.
de . ra Da - «.
Ep. 134.
Es. 155.
Es. 15tì.
Ee. 159.
Es. 161.
""poenl-tén-ti - am. . —- — «-g^" ^
eoa. BeneJitta.
ma- ter Sai • va-t* - ris.^
Es. 162.
- 89 —
Tanto che non urterebbe in tutt'e due i
con si
casi questa cs^j^za. {> :
vgèD - te-
Es. 163.
Sai - va-tó
Es. 164.
TEORIA.
— 91 —
la minore. Si gioca sull'equivoco. Un esempio
dei più frequenti :
E». 16.5.
e—
Ks. Itì6,
f r ^
Es. 1U9. Un po' più svolta :
- 93 -
COMPOSIZIONE.
Ea. 170.
— 94 -
Ma questa, se è la maniera più comoda, è
certo la meno caratteristica e più povera di
trattare il modo 5".
E». 171.
Moderato.
~ 95
G'' MODO.
ARMONIZZAZIONE.
'^
lis. 173.
Ee. 174.
ilux mi - hi
TEORIA.
Formula modale:
£g. 17!;
— 97
COMPOSIZIONE.
^ 50. —
Criterii analoghi a quelli del 5» modo,
tranne per le modulazioni che qui sono fre-
quenti in re minore e rare in Do Maggiore.
L'estensione negli andamenti melodici va
limitata, con insistenza caratteristica su fa
sol la, e con usuale discesa al re grave vicino
alla cadenza finale. Per questa vale quanto
si è detto a pag. 91.
7° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
E8. 179.
e non
1^^
Us. 181.
Ks. 182.
,
i
i
I
I
^ ^
j n
e non giù:
B8. I.S8.
£8. 184.
simi.
Si armonizzi qualcuno dei canti seguenti:
(^om. Notas, Antif. Maneant senza la salmodia,
Cora. Qui vicerit.
- 100 -
,^ 52. — Canti con fa t| espresso.
Si consideri questa melodia:
Es. 188.
Kt. IKO.
Kb. 100.
Es. l'Jl.
—
polà-vit
rmfTn
• es, al
^mé^^^
-
*.r-,r-n.
'
1» - In ìa: firmi
ir^.n-
-
—
bi-inr in il . U»^
oppure;
Es. 19l>
TEORIA.
,^ 54. — Nel
bisogna distinguere
7° modo
due categorie senza fa, con rap-
di pezzi: 1"
porto 50/ - si - re più o meno chiaro 2» con ;
Es. 193.
]':s. 104.
— 103 —
La base di Do Maggiore è tanto reale, che
ad ogni momento la melodia s'appoggia sul
do e vi insiste, e vi fa buone cadenze. Si
veda, fra i molti esempi, l'Introito Expecta.
Si rifletta a come
salmodia semplice di la
questo modo da do, fa la cadenza
parte
media su mi, e termina due volte su do ed
una su la, relativo minore di Do.
Po ìie^gion
Eb. 105
Ja-i.tae5t Do
E8. 197
Ee. 198.
*'
f~
P:s. 199.
Es. 200.
^ 55.
— Riassumendo: quando
il 7" modo non
Es. 201.
106 —
COMPOSIZIONE.
J^
56. — Trattare il 7° modo col fa jj
perma-
nente, e mettersi senz'altro in Sol Maggiore,
è la soluzione più comoda, se non più ricca e
più fina e caratteristica. In tal caso il modo 7»
diventa uguale al 5°, con l'esclusione totale
della sensibile fa || so/ negli andamenti me-
lodici modali, specie nelle cadenze.
Es. 202.
Es. 204.
Es. 205.
Es. 206.
— 108 -
Ecco qualche piccolo esempio in Sol Mag-
giore senza fa ||:
Es. 207.
K». 20S.
Es. 208.
Moderato.
^ifWirfìlrinUu^MI ;>J3^'irr-J^^^i^b
^^^rTf= tWry= ^-rrr
^^rr-r
li 1 nn 1
J. j^ 1
nT^ J- ^-.
-r cj g-T rj;_
icrtscétido .
J ^,
/
j. i>j._;>
- no —
Varietà che si può arricchire anche più
con frasi ed accenni a Sol Maggiore (possi-
bihnente senza fa Jj) ed a re minore con si >?
8° MODO.
ARMONIZZAZIONE.
Kb. 211.
fT
elle non
U>r-miama cleméa-ti a
Es. 212.
£g. 213.
- Ili -
non reca nessun pregiudizio. Prima esso è
una formula costante, che non ha vera rela-
zione col resto dell'inno poi si è visto quanto ;
Es. 215.
Es. 2ie.
^f ff
E laformula armonica propria dell' 8o modo,
e la si trova un po' da per tutto anche all'in-
Ea. 218.
Kb. 219.
TEORIA.
S 61,
— L'8» modo, come il 7o, talvolta non
è altro che un Sol Maggiore di cui si evita
— 113 -
il fa J|;
p. cs., l'Antifona In innocentia ed il
Ks. 220.
cioè:
Es. 221.
Es. 222.
Es. 223.
Es. 224.
^
f f f f
Le due note di moto si e fa vi hanno
schietta la loro funzione di sensibili (ascen-
dente si e discendente fa); il tritono è qui
caratteristico, come p. es, nel noto frammento
melodico dei Tratti:
Es. 225.
cioè armonicamente:
Es. 220.
§ 62. — —
Nel reperlorio
Libertà tonale.
gregoriano (ch'è guida ed il modello più
la
sicuro in fatto d'arte medievale) c'è un nu-
mero considerevole di pezzi che principiano
in una maniera e finiscono in un'altra. Per es.
il Kyrie di pag. 34 oscilla sempre fra la minore
e re minore. Per l'accompagnamento non c'è
che seguire, come sempre, passo a passo la
melodia e di conseguenza impiegare ora il
^ ed ora il sempre colla maggior prudenza,
!;,
IIG —
si potrebbe dir quasi con reticenza. Non si
E». 220.
- 117 -
Per convincersene basta far la solita prova :
Es. 230.
Es. 231.
Es. 232.
oppure :
Eg. 233.
rrr
— 120 —
Ognun vede la singolarità di queste con-
dizioni.
Se si tratta dciraccompagnamenlo, bisogna
che il tatto, la delicatezza, il gusto dell'ar-
monista s'esercitino per impedire che il Do
Maggiore si pronunci sfrontatamente. Esso
deve invece rimaner come celato, masche-
randosi colla prudenza slessa di cui dà prova
la melodia.
La composizione negli antichi modi gode
di una libertà ben maggiore, è vero; ma
d'altro lato, l'uso delle ricchezze dell'armonia
e del contrappunto, presenta problemi di non
facile soluzione, dati i vincoli proprii della
vecchia modalità.
COMPOSIZIONE.
§ 65. —
Trattato col fa costante (espresso
{{
Es. 235.
PRATICA (1).
Es. 2^6. ^ ^^
Ini-iDnn-ss rofl .li Cón-'di • tor
Es. 237.
Es. 239.
E9. 240.
— 125 —
Andamento che suggerisce un* armonia
press'a poco come questa:
2? verso i? mwii
Scàa - du - ro se - des
Ee. 243.
Di- ea -t-ts.di-ea U- [a,ea, Qusld ta« tra-
Cam
v^iiiu re
ic sur- gui
»ui- got ere
ure -aa
. m
tn - ra at
set Li
ci .
• bef
Ber scri-ptus pri» •
io •
,^ 70 a pag. 132,
Es. 24
Ee. 24G
- 129 —
nano in maniera simile a quanto si è già
veduto nei versi, e suggeriscono un'armoniz-
zazione simile a questa:
Es. 247.
He. 250.
b«-a ' tmviriiuiUuttUunii-aam; ::i oiaaU^ais ujusvolct ni- cài.
H i-H
Es. 252.
quanto
Ea. 253.
Es. 254.
A - spér - ges me, Dò (ni aa his- aó pò
Es. 2j().
Es. 257.
Ep. 2;)8.
Es. 259.
134
E9. 260.
Sàn-ctus D6-ID1 nns D*-as S& . b& oth.
TEORIA.
e non cosi:
^ I ?
Questa seconda posizione (detta in contrat-
tempo) si adopera nell'arte moderna appunto
a titolo di contrasto colla posizione naturale,
ch'è la prima.
Per la stessa ragione, dovendo o volendo
— 136 -
armonizzare uno solo degli elementi che for-
mano la mezza frase, la frase, od il periodo
musicale, il posto naturale dell'armonia è alla
risposta e non alla domanda. Per es. cosi :
Kb. 264.
e non cosi:
Domaci.
E8. 365
Durante
bassa latinità del medio evo
la
la poesia latina andò trasformandosi e pren-
dendo per base l'accento delle parole; ma
sarebbe impossibile fissare limiti esatti fra
queste due fasi. Tant'è vero che abbondano
i versi misti, e non sono rari quelli sbagliati,
sia dal punto di vista della lunghezza e bre-
vità, e sia dal punto di vista dell'accentua-
zione. Un saggio tipico: l'inno ambrosiano
Mysterium Ecclesiae.
È inutile dunque cercare nell'accento una
guida pel ritmo musicale degl'inni: non la si
può trovare che nel metro dei versi rima, ;
Es. 260.
voleva cantare:
Eh. 207.
- 141 -
I rapporti fra parola e musica nell'arte
medievale ed in quella che ne derivò fino ai
secolo XVII, non hanno ancora svelato tutti i
loro segreti; ma non è imprudente affermare
che quei rapporti erano diversi da quelli
praticati oggi, specie nei riguardidell'accento.
II volume della Paléographie Musicale
VII
dei Benedettini di Solesmes è certo il più
grande sforzo compiuto finora per rischiarare
questo campo così oscuro ed importante.
Tutti gli studiosi vanno debitori verso quei
(lotti monaci, guidati da Dora André Mocque-
reau, per qualche raggio di quella luce che
tutti cerchiamo quale ultimo scopo e solo
premio dell'opera nostra.
Per qualche piana nozione teorica generale,
si possono vedere i miei Elenienli già citati.
Es. 26S.
Cre -à . tor il - me si de-rum,A« -ter- na lux cro-dén-ti . lun.
Es. 270.
Cre.i tor al -me si de-nuD,Ae ter- uà lux cre-déoti . tua.
- 145 -
Je^a, Ra-doiu-ptor a.mni.aiD, to t«n . da vó - tis jap-pU.e
Ks. 274.
gnamento.
- 149 >-
Es. 27G.
f r^-^p^-^
La povertà diventa palese, invece, quando
r accompagnamento vuole moltiplicare di
continuo i suoi passi; passi inefiìcaci se non
inopportuni. E non si può non pensare a
certuni che si danno tanto })iù da fare,
quant'è meno importante la loro missione, e
— 150 —
quanto sono meno adatti a brillare nella
vita.
I lettori confrontino queste tre armonizza-
zioni d'uno stesso periodo musicale, e ne
tiaggano le opportune conseguenze, pur
attraverso alle diflerenze di trascrizione della
melodia:
saji-ctì fi . cA . tns
r^r—^ r ir^r r r
- 151 -
i? . M . xit te
§ 78,
_ Pause e frasi non accompagnate. —
La legge ritmica esposta al 71 a pag. 135, i^
279.
ANT. Adorna thalumum.
am-plé-ctft-re Ma . ri . -am, quaeegtcae-lé.
• ctus^ha.T. . c'ns.
f^=^^^^.
Sarebbe invece tutt' altro che consigliabile
lasciare senz'armonia frasi intere, o tanto
peggio interi periodi. Non solo alla ripresa
dell'accompagnamento sarebbe quasi inevi-
tabile uno squilibrio prodotto dal calare del
coro rimasto senza sostegno; ma l'improvvisa
nudità del canto sorprenderebbe non meno
della rientrata dell'armonia. E le sorprese
prodotte dall'accompagnamento del grego-
riano non sono mai gradevoli.
2° — Semplicità nella qualità degli accordi,
— L'accompagnamento delle melodie litur-
giche, in forza del principio generale esposto
a pag. 143, non è certo il campo adatto al
virtuosismo armonico; il quale raggiunge
oggi, in rami dell'arte, tali gradi e
altri
dispone di tali libertà, da far apparire ben
chiaro agli occhi di tutti, anche i più miopi,
come la qualità sola dello speciale compito
nostro consista in una raffinata semplicità.
La quale (sia detto tra parentesi) è assai meno
ovvia di quanto si possa credere. Gli esempi
di armonizzazioni sobrie ed efficaci sono
sempre stali apprezzabili in ogni genere di
musica, ai nostri giorni poi vanno facendosi
rari addirittura.
Ma
sbaglierebbe chi deducesse da codesta
verità fondamentale, che nell'accompagna-
mento del gregoriano sieno senz'altro da
— 155 —
escludere le dissonanze della teoria armonica
tradizionale. Limitazioni concrete sono quasi
sempre imprudenti in arte; esse diventano
poi inconcepibili in un campo come il nostro,
dove tuttovago ed evanescente. Diciamo
è
anzi di più: l'uso degli accordi puri (usando
l'espressione « accordo » come combinazione
di tre suoni base, terza e quinta) produce
:
Es. 262.
Es. 284.
Ky ri . e 1b . i - son. —
Es. 285.
la - va . bis me^ et su - per ni - vem de - al • b.a . boi.
.'u-£la est Do
Catit(yres.
CaxtOTt*.
- le - i - soiL Chri - do
ì
- 164 -
u J-^-^^t^^=^=T-t-i—
<<- IK Ma.
—1 r-r-.
• i -
iMJln i'
ti)
^_i4±.^ n j
.
. .
i,- -...l
J^. J. .xL:
U-r °
Principio generale.
lo La risposta si fa nel tono a cui appar-
tiene effettivamente ogni singolo elemento del
tema gregoriano, secondo le leggi usuali della
Fuga.
2" Leggi che vanno applicate in rapporto
alla base piagale delMaggiore attenuato, dove
la sottodominante ha spesso la funzione che
spetta alla dominante nella tonalità odierna.
Io MODO.
§81. — Temi con si [? costante. — Si risponde
in re minore od in Fa Maggiore, secondo che
il tema è nell'uno o nell'altro tono. Esempio
in re minore:
Eb. 292.
Tema presr. ds) Xyrie XI.
— 166 -
Esempio in Fa Maggiore
Kb. 293.
Tema steso dalla cum. Doaii»ua dabìt.
A B'
Es. 394.
sottinteso.
Frammenlo B, —
può rispondere come
Si
Fa Maggiore; ma forse
al n, 2, alla 5«, tutto in
conviene rispondere come al n. 1. Al mo-
tivo e si risponde alla 5^. Il motivo d del
tema, o si considera anch'esso in Fa, e vi si
risponde alla 4a invece che alla 5», secondo
la base piagale, per cui alla Tonica
Es. 295.
risponde la Sottodominante
— 167 —
invece della Dominante
Es. 297a
Es. 298.
Frammento A. —
È di fatto in la minore,
quindi la risposta vera sarebbe alla 5». Ma
il complesso della melodia giuoca sull'equi-
T.n. 300.
Ea. 301.
Tema preso iiìV Alleluia. Statua vir fui suffert.
^^ri trj^^^m^^
Frammento — La risposta 2 è fatta sulla
x\.
Es. 303.
— No. E quest'altra?
Es. 304.
intuisce.
La risposta esatta è quindi alla 5^: il nu-
mero 3. Ma: l» qui il fa si tocca per jf,
forza;
2o si intuisce anche il do |j. Ciò conviene solo
se lo svolgimento fugato si vuol improntare a
Sol Maggiore schietto, deciso; in contrasto
dunque coll'indecisione del tema, di cui il
Ilo MODO.
III» MODO.
§ 86. — Temi con si t!
costante.
Nei temi in Do Maggiore, a questa formula
Es. 307.
Es, 308.
£b. 309.
— 171 -
Cosicché a mi terza delia Tonica do nel
tema, si risponde con la terza della Sottodo-
minante fa, piuttosto che con si terza della
Dominante sol.
Es. 310.
Es. 311.
E8.5312.
quanto « tonale »
a ?
Ee. 313.
Es. 314,
IV MODO.
^' 89. — Temi con si C costante. — Tulio
come nel modo 3°.
Ka. 916.
- 174 -
Nei tre casi citati le risposte reali toccano
il siti,
che contrasta col costante caratte- t>
di 4o modo.
Nell'ultimo esempio la soluzione più con-
veniente è quella della risposta mista od
attenuata; dove si rimane in Fa Maggiore,
partendo dal do, ma dando al motivo strut-
tura piagale. Nel caso dell'esempio n. 317,
certo è preferibile la risposta reale non ostante
il suo si ti-
Es. 32n.
IOb. 321.
a quella tonale
Eb. 3J2.
Ks. 323.
§ 92. —
Temi con si b, o misti di si e si j?, ti
Es. 324
176
Ka. 126.
- 177 -
piagale è pure qui inopportuna; percliè inco-
mincia proprio appoggiandosi al si t», che il
tema, non solo non tocca, ma anzi contrad-
disce col si q. Invece la risposta tonale si
adatta bene al caso.
Kb. 327.
i
iji ni i|ini_ri.ii, j
Es. 328.
rr.
-'
^
.=-4-1 —
•Rispo3ta toDEle,
•é-
1 li
* Ri^poiU placale.
=pt=1
^i=Tf= J-^J=%J
1 It
^^",^JJ JJJ \è J 1 1
. nJsta fA attenuata. *
Es. 329.
VII" MODO.
§ 93. — remi in Sol Maggiore, con fa |t sot-
tinteso.
Anche qui, come nei modi 3" e 5o, alla for-
mola :
Es. 330.
si risponde piagale:
Es. 331.
e non tonale:
Es. 332.
171) —
Anzi l'opporlunità della risposta piagale è
più chiara che mai, non essendo il fa | nella
struttura melodica del modo.
Ss. 333.
-Temi presi dall'ani. iciV aacerjos.
i-:s. 2M,
£b. 335.
Ba. 336.
Tema. preso dall' Alleluia. Muttifari».
- 180 —
Es. :tH7.
£•<. 388
Villo MODO.
Es. ^39.
~ 181 -
Anche qui tornerebbero inopportune le
risposte piagali, che sarebbero in
Fa Maggiore
mentre il tema è in Do.
La risposta tonale è buona, ed anche mi-
gliore quella mista od attenuata.
Toaa ciiatterisì;ieo.
A» J
1
r W J
^,
Jl-J-ilrj^!
I ..-.-Il
.,
i)
Es. 340.
r. imposta torals.
A
i<^
•^r —^F— 1
j
' j
*—^- nini• -» •
1
Es. 341.
1» Modo. — Armonizzazione.
Ganti con si bemolle costante » 28
Canti a base mista di si bemolle e si be-
quadro » 33
Teoria » 37
Formula modale » H)
Composizione » 41
Esempi di preludi « 43
2» Modo. — Armonizzazione » io
Teoria « 50
Formula modale *> 51
Composizione. Esempio di preludio . » 52
- 184 —
'ò" Modo, — Armonizzazione.
Canti con si bequadro costanti . . . Pag. ó3
Si bemolle accidentale » 59
Teoria » (il
Cadenze tipiclie » fi'i
Formula modale » 67
Composizione; esem])io di preludio . w 69
5» Modo. — Armonizzazione.
Canti con si bemolle costante ... » 85
Canti misti di si bequadro e si bemolle » 85
Canti con si bequadro » 88
Teoria » 89
Formula modale w 92
Composizione. —
Esempio di preludio
a base di Fa Maggiore attenuato . . » 93
F^sempio di preludio caratteristico . » 91
7» Modo. — Armonizzazione.
Canti con fa diesis sottinteso .... ^) 97
Canti con fa bequadro espresso ...» 100
Teoria » 101
Categoria I, col fa diesis sottinteso;
formula tipica » 102
- 185 -
Categoria II, col fa bequadro espresso;
formula modale p^q io'>
Saggio tipico .
,Vl05
Lomposizione ,, j^OG
Sol Maggiore senza fa diesis. Esémpi. » 107
Do maggiore con sospensione
Esempio di preludio
...» 108
j> lOd
<S" Modo. — Armonizzazione.
Canti con fa diesis sottinteso ...» no
Canti
Canti
con
con
fa bequadro espresso
si bequadro
...» in
e si bemolle. . » IH
Canti con si bemolle sottinteso . . „ ii9
l^^oria .
,,112
t-ormula modale » ilo
Libertà tonale '
,>
115
Pezzi singolari
D'alcuni canti di
.' '
» hq
1 e di 2 modo a ba-
se di Do Maggiore „ 119
formula modale » ll9
Composizione „ 12o
RITMO.
Pratica.
r
^^?.^"
Canti con neumi
»
„ 132
m
I segni ritmici solesmensi . . . . [ » 132
Teoria.
Principii generali
y I34
Canti con testo in poesia. — Melodia » 136
I segni ritmici solesmensi
» 138
Armonia. .
,,138
TocaZicri. — Melodia » 138
Armonia „ 139
Canti con testo in prosa. — Melodia! » 139
Armonia „ 141
— 186 —
STILE.
2° Modo » 170
'.
89, ni 153
f 119 132
'> XVII '
153
» da morto 116
Agnus Dei.
1 Messa II 38, 119
*' » VIII (de Angelis) 159
Introiti.
Graduali.
5 Anima nostra 91
3 Benedicite 6l) nota
7 Clamaverunt .... 101, 103, 105, 157
3 Confiteantur Domino .... 60 nota
4 Domine praevenisti 21, 22, 84
3 Eripe me 60
1 Inveni David 130
3 Juravit (iO nota
1 Miserere mei 33
2 Nimis honorati sunt (Versetto). . . 154
1 Sacerdotes eius 129
1 Salvum fac 33
5 Tribulationes 22
3 Tu es Deus 60 nota
Versetti Alleluiatici.
3 Adducentur 21
7 Adorabo 100, 104, 108, 145
8 Angelus Domini Ili
4 Ascendit Deus 73
1 Beatus vir qui suffert 119
8 Bencdictus es .... 26, 111, 113, 145
3 Cognoverunt 61
7 De profundis 103
2 Dies sanctificatus 47, 150
7 Exivi a Patre 101
1 Laudem Domini 119
7 Multifarie 108
5 O quam pulclira 79
7 Pascha nostrum 139
4 Pro omnibus 71
8 Sancti tui 19
1 Senex 149
7 Te decet hymnus 103
5 Te Martyrum 9, 19, 89
— 181> —
Modo Pag.
8 Suirexit Doniinus 11+
2 Verba raea 145
1 Vita nostra 119
4 Vox tiirturis 19, 75
Sequenze.
1 Dies irae 126
Tratti.
Offertori!.
Comunioni.
4 Acceptabis 71
:} Beatus servus 25
5 Benedicta 88
.')
Dico vobis 88
2 Dominus regit me 48
3 Dominus virtutum 59
5 Domus mea 91
1 Ecce virgo 36
2 Ego sum pastor 119
T) Justus Dominus 92
5 Lutum fecit 92
7 Mirabantur 10-^
7 Notas 99
2 Potum meum 48
3 Qui meditabitur 60
5 Quinque prudentes ....... 22
99
7 Qui vicerit
8 Spiritus ubi vult 114
4 Quod dico vobis 74
Inni.
4r,
'.
13"?
» Nunc Sancte nobis Spiritus 144, . . 14r)
'i O sol salutis intimis 47
Rerum Deus ! 137
4 Splendor paternae gloriae . . . ! . 71
i Te Joseph I27
8 Te lucis ante terminum . . . .
'
110
1 Vexilla Regis I27
Antifone.
3 Adhaereat 53, 69
fi Adorna thalamuni '152
a Alma Rcdemptoris 89, 127
1 Apertis thesauris 36
r» Renedictus Deus 89
5 Dominus aedificet 89
3 Dominus legifer 58
5 Dum transirent 85
4 Ecce apparuerunt 64
5 Ecce jam venit 85, 87
1 Ecce nomen Domini 36
7 Ecce sacerdos 26, 97, 102
6 Exaitate 95
5 Ex quo omnia 85
5 Fac Domine 89
5 Haurietis 87
7-8 In paradisum 106
!
8 In innocentia 113
4 Juxta vestibulum 71, 77
2 Maggiori (0) 46
7 Maneant 99
5 Montes et colles 89
5 Non in solo pane 85
ó Nazaraeus 85
a Omnes Angeli 88
5 Pacem meam 85, 86
6 Pater manifestavi 95
5 Pone me 92
3 Postquam (Mandato) 61
3 Quaerentes me 58
2 Quem vidistis? 50
1 Qui mihi ministrat 33
6 Regina Cadi 95, 127
2 Responsum 119
- 191 -
Modo Pag.
3 Salva uos 58 nota, 67
5 Sanctum et terribile 89
1 Simile est 33
<j Tibi Domine 95
8 Tu Domine 112
4 Tulit ergo 75
Canti varii.
4 Asperges me 15G
7 » » 13.'
5 Benedicamus Domino (solenne) . 9, 89
Popule meus 117
4 Subvenite (Respons.) 73
7 Te laudamus Domine (Ambrosiano) . 157
1 Formula salmodica semplice ... 39
2 i> » » ... 50
3 ), » » ... (il
4
7
8
»
»
»
»
»
»
»...
»
»
.
.
.
.
75, 130
.
103
113
Ritmo e sull'Ac-
1507. 0. Ravanello, Studi sul
compagnamento del Canto Gregoriano.
1505. Sac. R. Felinl II Direttore di Coro.
Tobia Matthay.
1513. T. Matthay. rudimenti dell'arte
I di suo-
nare il pianoforte.
KT ^03570
29Q Sas, Giulio
33 Ketodo per 1' accompagnamento
del canto gregoriano e per
la
composizione ne,,li otto modi
MT
190
B3
Bas, Giulio 1
Metodo per l'accompagnaniento
del canto gregoriano e per la
composizione negli otto modi
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