Karim e Joshua
C’erano una volta…
Non tanto tempo fa, per la verità, due bambini. Uno si chiamava Karim e con i rotoli vuoti della carta igienica e la sabbia fingeva di costruire delle potentissime bombe. L’altro Joshua. Anche lui usava la carta igienica, ma per inventare invincibili razzi distruttori.
I due bimbi però erano stanchi di questi giochi!
Sognavano qualcosa di diverso, ma cosa? Tutto ciò che vedevano intorno a loro altro non era che case distrutte, autobus a pezzetti e il silenzio di chi non ha più nemmeno una lacrima.
Un giorno per caso si incontrarono. All’inizio timorosi e sospettosi, si guardarono in cagnesco. Erano convinti di essere diversi e di non poter stare insieme. I loro occhi erano incollati, come quelli dei cowboy quando si sfidano. Nessuno dei due voleva o poteva abbassare lo sguardo.
Ecco perché non videro le due pietre sulle quali inciamparono. Cascarono come due sacchi di patate, uno di fronte all’altro, naso contro naso e a tutte due scappò da ridere. Non riuscivano a smettere, si tenevano la pancia con le mani. Guardavano stupiti quelle insolite lacrime di gioia che uscivano dai loro occhi e scoprirono che i loro sorrisi non erano affatto diversi, ma incredibilmente simili.
Giocarono per l’intero pomeriggio, poi si diedero appuntamento per il giorno successivo, perché insieme avevano escogitato un piano fantastico.
Raccolsero un po’ di tutto in giro. Trovarono anche i colori che un giovane pittore aveva dovuto abbandonare per recarsi a combattere. Presero in mano dei grossi pennelli, legarono sotto i piedi quattro grosse molle e intorno al loro corpo strinsero tanti cuscini, per non rischiare di farsi male cadendo. Gli elmetti di due soldati, che ahimè non c’erano più, proteggevano loro la testa.
Karim e Joshua aspettarono ridendo che calasse la notte e quando le stelle comparvero nel cielo cominciarono a saltare e saltare sulle loro molle, tenendosi per mano. Ad ogni salto raggiungevano una stella che dipingevano con quegli allegri colori. Le stelle erano felici, il solletico dei pennelli era uno spasso e poi quei due bambini erano davvero simpatici e buffi conciati a quel modo.
Il mattino dopo tornarono nelle loro case, stanchi ma molto, molto soddisfatti.
La sera accadde qualcosa di veramente magico.
Dai cieli di tutto il mondo quelle stelle colorate portavano una luce accecante sulla terra. Ma la cosa strabiliante era che l’insieme dei colori dava vita ad un’immensa parola:
“PEACE – PACE – PAX – Saalam - Shalom”
scritta in tutte le lingue.
Nessuno riusciva più a dormire, in nessun angolo del globo. Quella luce svegliò tutti gli uomini potenti.
Anche il Papa perse il sonno ed il Rabbino e il Mullah.
Nessuno riusciva più a muoversi, erano tutti con il naso per aria ad ammirare quello stupendo spettacolo.
Quando la luce si spense e sorse un nuovo sole, più caldo e brillante, persone vestite con abiti molto diversi, che parlavano lingue differenti, decisero che era giunto il momento di ricostruire i villaggi e le città. Tutti insieme! I muri lasciarono il posto ai ponti e nessun autobus saltò mai più per aria.
Joshua e Karim scoprirono con gioia di essere diventati vicini di casa e finalmente furono liberi di ricominciare a sognare.
(In due è più divertente!!!)