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martedì 1 dicembre 2015

Dylan Dog #351 - In Fondo al Male

Ratigher su Dylan Dog! Chi l'avrebbe mai detto? Il tentativo di Roberto Recchioni di portare forze fresche a lavorare sul nostro amato investigatore dell'incubo continua a dare frutti, e questa storia è sicuramente la più folle che abbiamo letto da molto tempo a questa parte.


L'inizio è piuttosto canonico, con la bella di turno che suona al campanello di Craven Road e viene quasi scacciata dalle terribili battute di Groucho. Ma capiamo fin da subito che la scozzese Fiona Fenn non è una ragazza come le altre, e che il viaggio verso la cittadina di Port Frost, dove la sua migliore amica è scomparsa, riserverà molte sorprese. Una vena di follia circonda la città e la storia, ispirata all'album dei Led Zeppelin Houses of the Holy ed in particolare alla sua famosa illustrazione di copertina. Alla più famosa stairway to heaven si contrappone la nascosta ed altrettanto ripida scalinata verso l'abisso, che viene alla luce quando il mare si ritira, scomparendo completamente.

In Fondo al Male ricorda certe vecchie storie di Dylan Dog, quelle più oniriche ed in acido. Più che i Led Zeppelin mi verrebbe da associargli i mistici Black Widow, unisce pazzia e devastante consapevolezza come nei racconti di Lovecraft, ma con una vena pop. I richiami a Twin Peaks sono assolutamente evidenti (ai partire dai nomi), i personaggi sembrano muoversi come se abitassero nella Loggia Nera. Tra un sindaco che saltella e lascia sassi, degli ultras che scoppiano in cori ad un funerale, bambini che vogliono uccidersi a vicenda e chi più ne ha più ne metta Port Frost sembra quasi la versione allargata del manicomio di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Eppure sembra tutto così serio, fino alla fine.

I disegni di Alessandro Baggi sono una sorpresa, obliqui quanto basta per rendere la storia ancora più inquietante, persino più efficaci della trama (che quasi non esiste). I personaggi sono spesso ripresi di tre quarti, in posizioni innaturali o pose studiate, che sembrano voler dire altro. La classica gabbia bonelliana è infranta più volte, abbiamo anche una splash page ed un paio di tavole lasciano il segno. 

In Fondo al Male non piacerà a tutti, a dire il vero non sono neppure sicuro sia piaciuto a me. E' una storia inconcludente, ma non c'è davvero sempre bisogno di una spiegazione. E' una storia confusionaria, ma è un caos che sembra in grado di generare qualcosa di estremamente positivo. E' una storia che sfugge, ma che allo stesso tempo sembra volermi prendere... Le storie che ho letto di Ratigher come autore completo mi hanno sempre lasciato piuttosto freddo, ma questa... è molto significativa. Al centro di In Fondo al Male c'è il concetto di speranza, ed io sicuramente spero di leggere molti altri Dylan Dog come questo.

Voto: ****

domenica 22 novembre 2015

Morgan Lost


Aaah, l'ucronia! E' da quando ho iniziato a leggere cose un po' più impegnative di Geppo che si tratta di uno dei miei generi preferiti, quindi era ovvio già in partenza che Morgan Lost, il nuovo fumetto Bonelli scritto dall'ottimo Chiaverotti arrivato al secondo numero, mi intrigasse e non poco. Morgan è un cacciatore di taglie in una versione alternativa degli anni 50, dove Marlene Dietrich ha ucciso Adolf Hitler e la seconda guerra mondiale non è mai scoppiata, le tenebre avvolgono quasi completamente la metropoli Heliopolis ed il livello tecnologico è progredito incredibilmente in breve tempo, fino a raggiungere più o meno i nostri livelli. In questa ambientazione (condita con molteplici richiami egizi) si svolge un amaro noir metropolitano, che dalla narrazione si potrebbe porre a metà tra il Sin City di Frank Miller e il primo Dylan Dog. Morgan si trova inizialmente ad avere a che fare con un misterioso serial killer, copycat di un altro con cui ha avuto a che fare molti anni prima, a cui è legata la scomparsa del suo grande amore, Lisbeth...


La prima cosa che si nota in Morgan Lost è evidentemente lo stile grafico, con l'inclusione del rosso a formare una tricromia che richiama il daltonismo del protagonista, e ci immerge ancor più in questo mondo cupo e distopico. Il primo numero, disegnato da Michele Rubini, è assolutamente superbo da questo punto di vista, mentre il secondo di Giovanni Talami è solo un briciolo inferiore ed anche le copertine, completamente diverse a quanto ci ha abituato la casa editrice, sono davvero efficaci. Nonostante siamo solo agli inizi la storia mi ha affascinato, l'antieroe protagonista mi piace e credo che lavorando bene sui temi dell'ucronia alternati a storie di investigazione più classica potrebbe venirne fuori davvero una gran bella cosa. Morgan Lost non è una rivoluzione, nei dialoghi e nella disposizione delle vignette si riconosce la classica impostazione Bonelli, ma è un nuovo importante passo avanti verso una produzione più variegata ed al passo con la modernità. Per questo mi sarebbe piaciuto anche un formato diverso, magari più grande, con carta più simile a quella dei comics americani... Probabilmente un giorno ci arriveremo. Per adesso, consigliatissimo!

Voto: *** 1/2

mercoledì 11 novembre 2015

Dylan Dog #350 - Lacrime di Pietra

Dylan Dog arriva al numero 350, e come sempre quando si tratta di numeri tondi la Bonelli ha scelto di celebrare l'occasione con uno speciale albo a colori, affidato al veterano Carlo Ambrosini per testi e disegni, ed alla brava Giovanna Niro per i colori. Lacrime di Pietra è un albo dolente, malinconico, che ha molti protagonisti ma che eleva Bloch a simbolo di una condizione umana. Il neo-pensionato, ancora in convalescenza dopo quanto accaduto nel #349 (la continuity!!!), riceve la visita di Dylan e gli presenta due donne con cui ha stretto amicizia, una anziana signora e la sua figliastra, ex ballerina di successo divenuta cieca dopo un incidente. Le due sono devote a Santa Crispina, la giovane porta il suo stesso nome e ogni settimana si recano alla chiesa davanti a cui è stata eretta una sua statua con gli occhi cavi. Nonostante la differenza di età Bloch si è innamorato di lei...


Lacrime di Pietra richiama fin dall'inizio le atmosfere di Jan Dix, non solo per lo stile grafico e narrativo di Ambrosini, ma soprattutto per la presenza dell'arte come elemento centrale e per il sapiente uso dei silenzi nella narrazione. Una piccola parentesi... quanto era bello, elegante, diverso dagli altri fumetti Bonelli Dix? Un (bel) po' mi manca! Lacrime di Pietra riscopre quelle atmosfere è graficamente impeccabile ed elegantissimo, è... un gran bel fumetto, che forse ha il solo difetto (?) di non avere abbastanza Dylan Dog al suo interno. Trovo che il principale merito finora della nuova gestione Recchioni sia l'aver riportato a ruoli più significativi e maturi i personaggi comprimari (anche Groucho, che aveva bisogno di un gran lavoro, ha iniziato ad essere qualcosa di più), il #350 si inserisce in questo solco. Non è un ritorno al passato come qualcuno ha detto, è un guardare al futuro riscoprendo le radici di Dylan ed ipotizzando una sua nuova modernità. Qualcuno non sarà d'accordo, ma tra alti e bassi secondo me la direzione è quella giusta.

Voto: *** 1/2

venerdì 30 ottobre 2015

Star Wars Legends #1: Nell'ombra di Yavin

Non ho mai prestato grande attenzione ai fumetti di Star Wars, ma un po' il prezzo conveniente (9.99€ per oltre 140 pagine) e un po' l'hype per il settimo, ormai imminente capitolo mi hanno spinto a prendere il primo volume della nuova collana Legends, in edicola ogni settimana con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera. Il nome Legends va spiegato: con l'acquisto da parte della Disney la Lucasfilm ha infatti deciso di considerare canonico nella saga di Guerre Stellari solo i sei film (si, purtroppo anche i primi tre) e le serie tv animate Rebels e Clone Wars. Qualsiasi altra componente del vecchio Universo Espanso (romanzi, fumetti, videogiochi) uscita prima del 2014 è da considerarsi una leggenda, una storia che si racconta ma che non è necessariamente successa. La leggenda scelta per inaugurare la saga si va a collocare proprio dopo la distruzione della prima Morte Nera...


Nell'ombra di Yavin è uscito nel 2013 per la Dark Horse, scritto dall'ottimo Brian Wood (DMZ, Generation X...) e disegnato da Carlos D'Anda (Deathblow, Outsiders...). I personaggi sono quelli dello Star Wars classico, chiaramente riconoscibili. Luke e Leila, Ian Solo e Chewbacca, Dart Fener, Boba Fett e compagnia bella. Noterete che sono stati usati i nomi italiani, cosa che farà storcere il naso a qualcuno... ma che ci possiamo fare? Ormai è così. Anche nello spirito il fumetto riprende i toni della trilogia classica, col suo mix a volte ingenuo ma tanto affascinante di fantascienza epica, umorismo, avventura e rapporti umani. La cosa che mi è più piaciuta del volume è che vediamo almeno tre dei personaggi principali in divenire, scopriamo come sono cresciuti (o cambiati) tra l'inizio di tutti in Guerre Stellari e L'Impero Colpisce Ancora. Leila ad esempio è una mai così risoluta principessa ribelle, determinata fino in fondo a ricoprire un ruolo da protagonista nella rivolta contro l'Impero, disposta a mettersi in gioco personalmente anche oltre ogni lecita aspettativa. Luke è ancora un ragazzo di 19 anni, dal talento infinito ma anche - e proprio per questo - testardo, strafottente, incline alla distrazione. Infine Dart Fener, protagonista di quella che è probabilmente la parte più interessante, immortalato nel momento della temporanea sconfitta ma pronto a lottare per rientrare nelle grazie dell'Impero. Ad Ian e Chewie è ovviamente dedicata la parte più divertente e ricca di azione, sfruttando il loro background di esperti contrabbandieri...

Nell'ombra di Yavin piacerà soprattutto a quella schiera di appassionati "light", quelli che come me hanno adorato la trilogia originale ma che non si sono fatti in quattro per recuperare ogni altra cosa l'abbia seguita e sono disposti a passar sopra dei problemini di continuity o di eccessiva semplificazione che sono obiettivamente presenti. L'evoluzione del personaggio di Leila, ad esempio, è come ho scritto una delle cose che ho preferito, ma è anche difficilmente spiegabile. Quantomeno ci sono dei passaggi che mancano. Inoltre spesso alcune battaglie spaziali sono concluse in maniera fin troppo semplice, che potrei definire irrealistica... ma è davvero giusto parlare di realismo in una saga come Guerre Stellari, che pone l'accento molto più sul lato fantasy che su quello hard sci-fi? Secondo me no. E proprio per questo mi sono goduto la trama ben delineata, il divertimento delle scene, i disegni semplici ma perfettamente caratterizzati, i colori nitidi... mi sono goduto Guerre Stellari. E la lettura mi ha spinto a decidere di prendere anche i prossimi volumi, quantomeno fino alla fine di questa saga. Poi deciderò caso per caso, ma il mio giudizio è sicuramente positivo, quindi vi consiglio di fare come me e passare in edicola!

Voto: ****

domenica 30 agosto 2015

Venti anni fa #13: la fine di Calvin & Hobbes

Dieci anni di pubblicazioni, 3150 strisce, tantissimi premi, onori, articoli di giornale, pubblicazioni in tutto il mondo, diciassette volumi di enorme successo, assolutamente nessun tipo di merchandising autorizzato nonostante l'infinita richiesta. Si concludeva venti anni fa...


CALVIN & HOBBES
Calvin & Hobbes non esce più da venti anni. L'ultima striscia, famosissima, e quella che ho riportato qui sopra. "E' un mondo magico Hobbes, vecchio amico... andiamo ad esplorarlo!", un invito all'avventura, quello che in fondo Calvin & Hobbes è sempre stato. Un bambino, una tigre di pezza, qualche comprimario e tanta, tanta fantasia. E' un fumetto magico Calvin & Hobbes, probabilmente insieme ai Peanuts la striscia più importante della storia. Se non lo conoscete già andate ad esplorarlo, vi prometto che non ve ne pentirete.

mercoledì 15 luglio 2015

XIII

Esce ormai nelle edicole da qualche mese per Mondadori l'edizione integrale per il 30mo anno di XIII, capolavoro del fumetto franco-belga scritto da Jean Van Hamme e disegnato (quasi completamente) da William Vance. Mi ero ripromesso ormai da molto tempo di scriverne, ma poi mi era quasi passato di mente... non è mai troppo tardi, comunque!


XIII è uscito in originale per la casa editrice Dargaud dal 1984, e quasi immediatamente è diventato una serie di culto per il pubblico francofono, dando vita a spinoff, serie tv, videogiochi, merchandising vario, persino un francobollo dedicatogli dalle poste del Belgio. La serie è ispirata al notissimo The Bourne Identity di Robert Ludlum, e comincia con il risveglio su una spiaggia degli Stati Uniti di un uomo che si rende conto di soffrire di amnesia, di non ricordare nulla del proprio passato, neppure il suo nome, e di avere come unico segno identificativo un tatuaggio con su scritto XIII sulla clavicola. L'uomo cercherà di scoprire qualcosa sulla propria identità, e scoprirà di essere al centro di un vasto complotto che mira a compiere un colpo di stato negli USA, con radici più profonde di quanto sembra possibile...

Sarebbe ingiusto dire di più della trama di un fumetto del genere, anche se ormai noto e stranoto anche nel nostro paese. XIII ci regala personaggi costruiti alla perfezione, affascinanti intrighi, azione, splendidi disegni, in una edizione che per la prima volta comprende (nel corretto ordine cronologico) anche gli episodi della collana parallela XIII Mystery. Siamo al quarto volume di 16, ma i primi numeri sono ancora acquistabili (addirittura scontati) sul sito Mondadori. Se non l'avete mai letto, perderlo sarebbe un delitto!

Voto: **** 1/2

mercoledì 8 luglio 2015

Battaglia - i primi 3 numeri



Sono passati ormai venti anni da quando il personaggio di Pietro Battaglia, feroce vampiro che a quanto pare ha avuto voce in capitolo in gran parte della recente storia d'Italia, ha esordito in edicola sulle pagine della defunta rivista Dark Side. Io a quell'epoca leggevo Dragonball e non sapevo neppure della sua esistenza, ma negli anni ho recuperato gli albi usciti e soprattutto ho imparato ad apprezzare coloro che di Battaglia sono stati i creatori: Roberto Recchioni e Leomacs. La notizia dell'uscita di una nuova serie edita dalla Cosmo dopo il successo dell'albo che raccoglieva le vecchie storie mi ha sorpreso, soprattutto perché non riesco a capacitarmi di come faccia Recchioni a lavorare contemporaneamente a dodicimila cose... poi informandomi meglio ho capito: Recchioni ci ha messo il personaggio e qualche idea, ma la sceneggiatura del primo albo, ad esempio, era del bravo Michele Monteleone, quella del secondo di Giulio Gualtieri, quella del terzo (e per ora ultimo) di Giovanni Masi. I disegni, invece, sono stati opera di Fabrizio Des Dorides, Ryan Lovelock e Francesco Francini. 


Il marchio di Recchioni, però, è ben presente sull'iniziativa editoriale. Il lancio con l'albo in tasca ed il culo in bella vista, la collocazione editoriale, lo stile che affonda le sue radici nella classica editoria a fumetti nera, quella forse un po' fuori moda di Diabolik, Satanik, Kriminal... Battaglia potrebbe sembrare fuori moda ed invece non ha fatto altro che individuare una nicchia di mercato ancora un po' sguarnita, e l'ha attaccata alla giugulare senza pensarci su, proprio come fa il vampiro con le sue vittime. Risulta moderno proprio perché vintage, anche un po' furbetto nella sua cinica e divertita rilettura della storia del nostro paese. E seppure giovane è anche un albo in crescita. Se il numero zero era solo una ri-presentazione del personaggio che non mi aveva detto molto, ho trovato il primo numero discreto ma un po' stereotipato nella presentazione dei personaggi, il secondo più che buono ed il terzo davvero ottimo, con un Battaglia finalmente personaggio vero, seppur nel suo non andare decisamente per il sottile. Iperpopolare senza essere davvero popolare, fumetto di consumo, che si legge in dieci minuti ma che, ne sono certo, resterà. Un altro centro per l'Editoriale Cosmo. Peccato che ne manchi solo uno...

Voto: *** 1/2

domenica 28 giugno 2015

Venti anni fa #08: Preacher

Venti anni fa era il 1995, ed io avevo 16 anni. E nonostante gli anni 90 siano stati un decennio di crisi e contraddizioni usciva anche tanta roba bella. Ad esempio...

PREACHER


L'etichetta Vertigo fu una piccola - grande rivoluzione nel mondo del fumetto americano. La DC Comics decise di dare vita a questa nuova etichetta editoriale per offrire ai propri autori uno spazio più libero degli altri, dove scrivere le proprie storie senza dover necessariamente rispettare i rigidi canoni della Comics Code Authority. Nacquero albi dove si poteva parlare di sesso, rappresentare una violenza molto più grafica che in passato, affrontare temi complessi e controversi...

...e poche serie possono dire di affrontare temi più complessi e controversi di Preacher.

Jesse Custer è un disilluso predicatore texano che è stato posseduto da Genesis, una creatura soprannaturale nata da un illegittimo ed innaturale accoppiamento tra un angelo ed un demone, in un incidente che ha provocato la distruzione della sua chiesa e la morte di tutti i fedeli. Genesis è formato da puro bene e pura malvagità, e potenzialmente potrebbe persino essere più potente di Dio. Intanto Dio ha lasciato il Paradiso e non sembra intenzionato a lasciarsi ritrovare... ad aiutare Jesse nella sua ricerca saranno la sua ex ragazza Tulip e un vampiro irlandese alcoolizzato, Cassidy. 

Garth Ennis con Preacher ha scritto un western on the road moderno, sboccato e divertentissimo. Anche i personaggi secondari o addirittura minori sono degni di menzione... come dimenticarsi di Facciadiculo? E se non l'avete ancora letto... fatelo, prima che arrivi l'adattamento televisivo atteso per fine 2015. Chi ha letto lo script ne parla bene... la vera domanda è, quanto sarà fedele al fumetto? 

Voto: *****

domenica 8 marzo 2015

Dylan Dog #342 - Il Cuore degli uomini

Avevo grosse speranze sul nuovo corso di Dylan Dog firmato Roberto Recchioni, e.. continuo ad averne. Trovo evidente come il lavoro sul personaggio sia un costante work in progress, e sia quantomeno irrealistico chiedere rivoluzioni tra un numero e l'altro, ma finora se devo dare un giudizio complessivo direi che sono moderatamente soddisfatto ma mi aspettavo di più. Mi aspettavo un taglio più netto con Bloch in pensione, mi aspettavo un Dylan da subito più aperto alle novità della tecnologia, mi aspettavo una nuova nemesi più presente nella storia. Ma mi rendo conto che un personaggio come Dylan Dog deve necessariamente subire modifiche lente, graduali, che non allontanino i vecchi lettori e che mostrino comunque rispetto per la storia. Finora è successo in parte, e credo che succederà di più in futuro. Certo è che albi come il #342, Il Cuore degli Uomini, non si leggono spesso.

Recchioni ha scritto una storia che in qualche modo è anche furba, e non a caso è uscita solo un paio di settimane dopo San Valentino e con quella copertina. L'amore ricopre sempre un ruolo importante nelle storie dell'Indagatore dell'Incubo, che ogni mese (e anche più spesso) si dichiara innamorato della cliente di turno e finisce per portarsela a letto, ed ogni mese successivo puntualmente pare essersene dimenticato. Era giusto che questa sua caratteristica venisse affrontata in maniera più approfondita, più vera, più personale.

I migliori albi di Dylan Dog sono quelli che toccano incubi di tutti i giorni, incubi che possiamo immaginare, solo un tantino meno sovrannaturali, anche accanto a noi. E forse non c'è incubo più grande della fine di un amore, del continuo ripensare e chiedersi se sia stato amore vero oppure no, se sia stato tempo perso o se sia servito a qualcosa. E' un incubo per noi, figuriamoci per Dylan che ha avuto almeno 342 donne diverse e nonostante questo le ha amate tutte. Forse. Dora è solo l'ultima della lista, un rapporto durato qualche mese e poi naturalmente finito con un cuore a pezzi. Ma Dora ha un padre che era nei servizi segreti ed è pronto a tutto per riparare il suo cuore ferito, anche a rapire Dylan ed a torturarlo, per fargli ammettere che ha mentito, ed in realtà non l'ha mai amata...

Chi è il mostro nella storia? E' la ragazza, con la sua mente evidentemente debole? E' il padre disposto a qualsiasi cosa e che ha già fatto qualsiasi cosa in passato? O è Dylan stesso, che nelle bellissime sequenze oniriche arriva ad incontrare la parte peggiore del suo io interiore? Recchioni non da necessariamente una risposta, si limita a raccontarci una storia reale, violenta, allucinata, e finalmente rende vero anche Groucho, rivelandoci alcuni tratti inediti della sua persona dai quali si dovrà partire per arrivare a qualcosa di più. Perché Groucho se lo merita, Dylan se lo merita, i lettori se lo meritano.

Ai disegni Piero Dell'Agnol è... vorrei dire straordinario, nel senso più letterale del termine. Esce dall'ordinario, il suo tratto è sempre nervoso ed impreciso, rimarrà un disegnatore che divide, che molti adoreranno e molti odieranno. Il fatto che proprio lui sia stato scelto per disegnare una storia del genere non è casuale, c'era bisogno non di precisione, non di perfezione del segno ma di espressività, ed in questo l'autore è un maestro.

Il Cuore degli Uomini è semplicemente il migliore albo del nuovo corso di Dylan Dog. Finora. Non perdetevelo!

Voto: **** 1/2


martedì 16 dicembre 2014

E' meglio il fumetto!

La verità èc he è QUASI SEMPRE meglio il fumetto, ma in questo caso mi riferivo a The Walking Dead. Sebbene la serie attualmente in corso sia tutto sommato discreta, almeno un paio di spanne sopra alla noia delle precedenti, il fumetto nella sua versione da edicola è da poco arrivato al tanto chiacchierato centesimo numero dell'edizione americana, proponendoci colpi di scena e sorprese a non finire. Se nella serie tv avete amato/odiato il Governatore potreste impazzire conoscendo Negan, uno dei villain più folli e carismatici mai apparsi in un fumetto. Si, certo, lo vedremo anche in tv ma... quando? E soprattutto come? Nelle pagine scritte da Kirkman infatti non si lesinano certo sangue, scene forti e momenti shocking, e non è aliena neppure la componente sessuale, cose che AMC non può certo riproporre pedissequamente...


Il consiglio per tutti è quindi di recuperare il fumetto, recuperandolo dall'ìnizio, visto che rispetto alla versione televisiva ci sono molti cambiamenti... magari nella bella edizione che sta uscendo ora con la Gazzetta dello Sport insieme ai dvd della serie. Scoprirete davvero tutto un altro mondo.

domenica 16 novembre 2014

Cose belle comprate a Lucca Comics #2: Highway to Hell #1

Negli ultimi anni sono molti i fumettisti italiani che hanno trovato fortuna negli USA, accasandosi presso le case editrici più prestigiose e collaborando a progetti anche di primaria importanza. Il nome forse più conosciuto del lotto è probabilmente quello di Riccardo Burchielli, che per la Vertigo ha realizzato lo splendido DMZ. Proprio Burchielli è uno degli animatori dell'Italian Job Studio, gruppo che riunisce alcune tra le migliori realtà italiane e che è il protagonista di questo progetto di vero e proprio comic book italiano sviluppato da Panini Comics.

HIGHWAY TO HELL 


Qualche mese fa era stato presentato gratuitamente su Kindle il numero 0, che aveva creato un certo interesse. Interesse che questo primo numero non può che confermare! L'idea nasce da un racconto di una persona che con il mondo del fumetto finora aveva avuto a che fare solo da lettore, Davide DiLeo, ovvero Boosta dei Subsonica. Il suo spunto è stato poi sceneggiato da Victor Ghiscler (Deadpool, X-Men) e disegnato (almeno per il primo numero) da Burchielli stesso. E' ancora presto per dire qualcosa sulla trama, visto che le prime 48 pagine (che comprendono anche una buona dose di schizzi preparatori) fungono solo da introduzione per una storia di mostri e cacciatori di mostri, ancora in bilico tra il trash consapevole alla Supernatural e qualcosa di più adulto ed edgy, alla Lansdale. Finora sono da apprezzare i dialoghi frizzanti e cool, i disegni splendidi e la eccelsa cover di Francesco Mattina, e non mi stupirei di vedere Highway to Hell pubblicato un giorno negli USA, magari sotto etichetta Vertigo... Per il resto il giudizio è ancora in sospeso, ma tre euro per il prossimo albo li spendo ancora più che volentieri!

Voto: ***

sabato 8 novembre 2014

Cose belle comprate a Lucca Comics #1: Paco Lanciano (e il fagiano crononauta)

Come ogni anno sono andato a Lucca Comics, dove oltre a guardare i culi delle cosplayer ho comprato alcune cose quasi altrettanto belle! Tipo...

PACO LANCIANO (E IL FAGIANO CRONONAUTA), di Davide La Rosa


Paco Lanciano è quel tizio con la barba che fa Superquark insieme a Piero Angela. A chi poteva venire in mente di farne il protagonista di un fumetto assolutamente serio? Ma a Davide La Rosa, creatore tra le altre cose di Suore Ninja e La Bibbia 2! Paco Lanciano scopre un complotto del perfido Kirchhoff, che dopo aver trovato il modo viaggiare nel tempo decide di muoversi nella varie ere per uccidere gli scienziati più famosi ed impadronirsi delle loro scoperte. Così, nel 2014, i libri di scuola sono pieni di teoremi di Kirchhoff su qualsiasi cosa: la fisica, la dinamica, persino la relatività! Ma come fare a rimediare al misfatto? Per fortuna c'è anche il silenzioso fagiano crononauta ad aiutarlo!

Il mio commento a questo libro, scritto e disegnato (male) da Davide La Rosa e pubblicato dalla Nicola Pesce Editore (172 pagine, 12€) è: voglio Davide La Rosa sul mio comodino a spiegarmi la fisica ogni mattina appena mi sveglio. GRAZIE!


Voto: **** (a meno che non siate allergici a Fabrizio Frizzi, in tal caso il voto scende a *)

martedì 7 ottobre 2014

Il meglio (e il peggio) di settembre 2014

FILM

- Il Capitale Umano


Semplicemente uno dei migliori film italiani che abbia visto da anni a questa parte.
(recensione qui)

DISCHI

- ELECTRIC WIZARD - Time to die


Un altro disco davvero maestoso dai maestri del doom metal. Voi ascoltatevi gli U2, vai!

FUMETTI

- Dylan Dog #337 - Spazio Profondo


Attendevo con molta curiosità il vero inizio della nuova gestione Recchioni di Dylan Dog. Il prossimo mese avremo le grandi novità, ma già questo Spazio Profondo è stata una vera boccata d'aria fresca, una storia spudoratamente di genere, divertente e spaventosa.

LIBRI

- Josh Bazell - A tuo rischio e pericolo


E' il primo romanzo di Bazell che leggo, ma recupererò anche il precedente Vedi di non morire, che mi dicono più noir. Anche A tuo rischio e pericolo ha elementi noir e di avventura, ma il tutto è sepolto sotto una montagna di humour piuttosto nero e molto spesso divertentissimo. La storia è un po' così, ma lo stile è coinvolgente come pochi!

SERIE TV

- The Knick


La nuova serie di Cinemax non ha le tette, le esplosioni e le puttanate che mi fanno adorare Banshee, ma è ugualmente (e sorprendentemente!) trascinante! Un altro dottore geniale e drogato, ma cento anni prima di Gregory House. Recensione a breve.

BLOG

Lo spassoso Cronache di donne nude!

FICA

- Kaley Cuoco


PAGINA FACEBOOK



IL PEGGIO

- Suits

Le prime due stagioni erano ottime, la terza discreta. La quarta è noiosa e quasi fastidiosa, sembra si siano messi d'accordo per far risultare antipatico ogni personaggio. No.

sabato 2 agosto 2014

Il meglio (e il peggio) di Luglio 2014

FILM


- GUN WOMAN

In un luglio pregno di visioni estive, Gun Woman mi ha impressionato per la sua capacità di giocare con i generi rispettandoli, e senza diventare una macchietta. Altro che Machete Kills!!!


DISCHI


Lo so che solitamente prendo per il culo i dischi "emozionali" ed eterei, ma questi sono gli Anathema, mica i Coldplay. Distant Satellites prosegue nella direzione dell'electro-pop-art-rock-trip-hop-prog degli ultimi dischi, ma qui mi sembra aumentare l'attenzione rivolta alle singole canzoni, mentre il precedente Weather System era davvero concepibile unicamente come disco intero, difficilissimo da analizzare nelle singole parti. Canzoni come Firelight, Take Shelter, You're not alone sono capolavori. Punto.

FUMETTI


- ELRIC 1 - IL TRONO DI RUBINO


Fermo restando che i francesi continuano a starmi sul cazzo, questo adattamento di Michael Moorcock pubblicato da Mondadori è graficamente incredibile e narrativamente davvero vicino ai romanzi ed ai racconti di Elric. Da leggere ed ammirare!

LIBRI


- DAVID SEDARIS - ESPLORIAMO IL DIABETE CON I GUFI

A luglio ho letto 4 romanzi, ma nessuno mi ha colpito tanto da segnalarlo qui. Quindi il mio voto va a questa raccolta di racconti - esercizi davvero divertente! Recensione qui!

SERIE TV


- BREAKING BAD - Quarta stagione

Me la sono riguardata prima di godermi la quinta, che mi ero lasciato da parte (e che finirò in due giorni se continuo di questo passo :D). Che dire se non CAPOLAVORO?

BLOG


...anche se ha tolto il logo con Nibali che mi faceva impazzire e se continua ad ascoltare quasi solo pessima musica ;) A proposito, Cannibal Kid, se mi leggi, gli Anathema piacerebbero anche a te (credo!)

FICA


- IRINA SHAYK

PAGINA FACEBOOK



Non perché è la mia ragazza, sia chiaro, è brava davvero! ;)

IL PEGGIO



- LANA DEL REY - ULTRAVIOLENCE

Colto dall'insano sospetto di essere io a non capire nulla di musica mi sono scaricato acquistato il disco di Lana del Rey. Ma come fate ad ascoltare sta lagna?



domenica 6 luglio 2014

Dylan Dog #334 - La paga dell'inferno

Dopo uno splendido #333 Dylan Dog torna in edicola con un episodio scritto da Giovanni di Gregorio e disegnato da Daniele Bigliardo. Ne "La paga dell'inferno" troviamo Dylan in ambulanza dopo avere avuto un infarto. I paramedici provano a risvegliarlo ma non c'è niente da fare, il cuore non riparte, accanto al letto d'ospedale Bloch e Groucho piangono la sua scomparsa, mentre Dylan si ritrova... all'inferno. Ma ancora una volta il biglietto non è di sola andata, visto che Dylan è stato chiamato all'inferno per essere assunto dai diavoli, che devono indagare su dei casi di omicidio a danno di dannati. Ma chi ha interesse ad uccidere un morto? Dylan porterà avanti l'indagine più o meno parallelamente nell'inferno e nel mondo dei vivi...


La prima cosa che colpisce nell'albo è... l'aumento di prezzo! Gli albi Bonelli sono infatti passati da 2,90€ a 3,20€ di prezzo di copertina. Aumento piccolo, ma che ha provocato rivolte nei social media. Francamente non capisco le polemiche, se secondo voi Dylan Dog e gli altri fumetti Bonelli sono troppo cari semplicemente non comprateli, ognuno fa le sue scelte e di questi tempi si trova pure il sistema di leggere fumetti gratis, anche se in maniera non proprio legale. Ma chiudiamo la parentesi e passiamo all'albo, che... beh, è nella media.

Di Gregorio si muove tra l'ironico ed il surreale, conosciamo ormai l'inferno di Dylan popolato da psicopompi con mappamondi al posto della testa, investigatori con lente d'ingrandimento, guardie con pistole e così via. Il tutto viene disegnato con inventiva dal bravo Bigliardo, al servizio di una trama un po' commedia, un po' splatter, un po' giallo. I primi due elementi sono presenti in quantità soddisfacente... le battute di Groucho talvolta lasciano un po' a desiderare, ma è difficile trovarne ogni volta di nuove. Groucho è un'arma a doppio taglio da usare con cautela, e tutto sommato qui rimane accettabile, anche se un filo sotto media. Gli omicidi sono molti e fantasiosi, e come da decalogo dello splatter sono dipinti contemporaneamente in maniera divertente e schifosa. Dove la trama lascia un po' a desiderare è invece nella parte gialla... La storia, tutto sommato, è un mistery, e Agatha Christie imsegna che gli indizi per la risoluzione dovrebbero essere presenti a disposizione del lettore. Qui invece Di Gregorio si tiene tutto per sé, non leggiamo le schede dei serial killer, non ascoltiamo le parole della Trelkowski a Dylan e alla fine la risoluzione avviene così, dal nulla. Ci potevano essere sospetti, coincidenze, ma senza prove, e la cosa mi è rimasta un po' indigesta. La lettura tutto sommato è scorrevole, ma innocua. Un volume nella media, tendente al basso. Vedremo se ci rifaremo il prossimo mese con Il Calvario, che ha una bella copertina... ma è scritto da Gualdoni. Uhm.

Voto: * 1/2


mercoledì 2 luglio 2014

Il meglio (e il peggio) di Giugno 2014

FILM


- THE WOLF OF WALL STREET

Ho recuperato questo mese sia Dallas Buyers Club che The Wolf of Wall Street... condivido la decisione dell'Academy di dare l'Oscar per il miglior attore a McConaughey, ma The Wolf of Wall Street è veramente un film con i controcoglioni, e si meritava quello per il miglior film.

Recensione qui!

DISCHI

TESLA - SIMPLICITY


Questo gruppo di vecchietti mi ha stupito con il loro nuovo album, un disco che rappresenta un ritorno alle radici del proprio rock ma con una produzione moderna che sottolinea i loro punti di forza.

Recensione qui.

FUMETTI

- DYLAN DOG 333: I RAMINGHI DELL'AUTUNNO


Non siamo arrivati ancora davvero al nuovo corso di Dylan Dog, ma questo n.333 (non a caso la metà di 666!), scritto e disegnato da Fabio Celoni, è davvero uno dei migliori numeri dell'Investigatore dell'Incubo che abbia letto da anni. Facciamo dai tempi di Mater Morbi?

LIBRI

- ALAN GLYNN - TERRITORI OSCURI


Il romanzo da cui è stato tratta il buon film Limitless è più oscuro, pessimista e frenetico della propria trasposizione in pellicola. E mi è anche piaciuto di più. Consigliatissimo!

SERIE TV

- GAME OF THRONES


La quarta stagione del Trono di Spade è stata la migliore dall'inizio dello show. Personaggi più centrati, regia perfetta, pochi tempi morti, colpi di scena esagerati, tante tette. Difficile chiedere di più a una serie tv.

BLOG


Mi spiace averlo scoperto solo da poco, Dustyroad è un viaggio tra musica, polvere, scotch e speranze, scritto in maniera meravigliosa. Seguitelo!

FICA

- YVONNE STRAHOVSKI


Qualcosa da obiettare?

PAGINA FACEBOOK



IL PEGGIO

- LO SAI

Non metto il link perché non se lo meritano, Lo Sai è un ricettacolo di complottisti, integralisti cattolici, omofobi, razzisti e chi più ne ha più ne metta. Una volta mi facevano ridere, oggi sono pericolosi (seguirà articolo a riguardo).


lunedì 26 maggio 2014

Nuvolette - 26/05/2014

In breve, le mie letture a fumetti della settimana.

- LONG WEI #11: LA MANO


Long Wei si avvia verso la conclusione (che avverrà nel prossimo numero) con il suo episodio più tamarro, scritto da Francesco Savino (e Diego Cajelli, ovviamente) e disegnato da Francesco Mortarino. Se i disegni sono ottimi, purtroppo, non posso dire altrettanto per la sceneggiatura, davvero esagerata e ridondante. Long Wei mi piace soprattutto per il suo essere pop e genuinamente di genere, ma qui Cajelli e Savino hanno un tantino esagerato. Peccato, forse il numero che mi è piaciuto di meno della serie.

Voto: * 1/2

- INVINCIBLE #5

Invincible mi ha conquistato fin dall'inizio, ma qui la storia entra DAVVERO nel vivo e a fine albo l'attesa per quanto scopriremo il mese prossimo è alta. Come ho già scritto la scorsa settimana molto divertenti anche le storie di Atom Eve & Rex Splode, ma qui tutto l'interesse è concentrato sulle motivazioni che hanno spinto Omni-Man ad agire come ha fatto. Cosa ci sarà dietro?

Voto: **** 1/4

- LUKAS #3: SACRIFICIO

Una bella storia horror per il ridestato di casa Bonelli. Praticamente un episodio autoconclusivo che serve a delineare maggiormente il personaggio Lukas, mi ha ricordato certi ottimi numeri del vecchio Dylan Dog. Lukas è, in un momento di forte rinnovamento per la Bonelli, un fumetto davvero classico per impostazione e realizzazione. Ma è anche la dimostrazione che non si deve essere per forza innovativi per convincere.

Voto: ****
- Y L'ULTIMO UOMO #8: RAGAZZE

Mi spiace che la distribuzione maledetta mi abbia fatto perdere qualche numero di Fables, perché apprezzo molto lo sbarco in edicola di questi fumetti Vertigo in formato bonelliano. Certo, non è quello per cui erano stati pensati, ma è l'occasione per ritrovare un prodotto di qualità ad un prezzo abbordabilissimo. Continuano le vicende di Yorick, ultimo uomo dopo la Grande Pestilenza. Scopriamo (forse) il motivo per cui è sopravvissuto e iniziamo con lui un lungo viaggio... lettura sempre consigliata!

Voto: *** 1/4

lunedì 19 maggio 2014

Nuvolette - 19/05/2014

In breve, le mie letture a fumetti della settimana!

- THE BOYS #18


Finisce il grande evento Eroegasmo, ovviamente non senza lasciare strascichi importanti per il prosieguo della storia... Garth Ennis è sempre una garanzia, anche se gli ultimi due numeri sono stati un filo meno strabordanti dei precedenti. Sempre una lettura di ottimo livello e soprattutto divertentissima, però! Ottimi come al solito anche i disegni di Darick Robertson.

Voto: *** 1/2

- INVINCIBLE #3 e #4

La seconda creatura più famosa di Robert Kirkman (dopo The Walking Dead, ovviamente!) prosegue benissimo! Storie di supereroi narrate da un punto di vista totalmente diverso da quello a cui siamo abituati, molto più familiare, "normale", ma che sanno appassionare come e più delle altre. L'abilità principale di Kirkman è prendere un genere e citarlo (anche in maniera estremamente evidente) e ribaltarlo senza fargli perdere però le caratteristiche originali. Finita l'introduzione dei personaggi, col numero 4 in particolar modo la storia entra nel vivo... Interessante e molto pop anche la storia di Rex Splode!

Voto: ****

- DRAGONERO #12: MINACCIA DAL PROFONDO

So che non sono molti a pensarla come me, ma a mio parere Dragonero è attualmente il miglior fumetto Bonelli in edicola. In questo ultimo si ha uno stacco netto dal recente passato quasi horror della serie, e sebbene mostroni giganti non manchino qui si punta più sul lato comedy, grazie a dei nani minatori ferventi seguaci del loro sindacato ed a un mappatore piuttosto bizzarro. Preferivo le storie più serie, ma anche questa è divertente e come al solito disegnata benissimo!

Voto: *** 3/4

- DYLAN DOG COLOR FEST #12: EROI

Il primissimo color fest è stato imperdibile per tutti gli appassionati di Dylan Dog, poi la serie ha avuto alti (qualcuno) e bassi (troppi). In questo #12 Dylan incontra Mister No, Martin Mystere, Napoleone e Nathan Never. I risultati? I disegni ed i colori, al solito, sono bellissimi, ma l'unica storia che mi sia piaciucchiata è stata quella di Ambrosini disegnata da Bacilieri con Napoleone...

Voto: * 1/2

- ORFANI #8: WAR PIGS


Il primo fumetto Bonelli interamente a colori va verso la fine della prima serie, e... sono davvero curioso di sapere cosa ci riserverà la seconda! Resto dell'idea che Orfani sia sprecato solo come fumetto, avrebbe bisogno di un investimento notevole che permettesse alla serie di divenire un serie animata, dei videogiochi, di avere dei gadget, magari una trasposizione live action... Insomma bene, ma si può dare di più!

Voto: ***

- THE WALKING DEAD #19: QUI COMANDO IO

Arriviamo alla creatura più famosa di Kirkman, ormai arrivata a storie quasi totalmente aliene rispetto a quelle che conosciamo dalla tv. L'arrivo nella apparentemente pacifica Alexandria ha messo Rick Grimes ed il suo gruppo in difficoltà... forse sono troppo abituati a sopravvivere per essere in grado di tornare ad una vita normale? Nel fumetto Kirkman è sempre bravissimo a fare le domande giuste a cui nessuno avrebbe pensato, nel contesto horror/zombesco. Peccato che in tv non sia la stessa cosa...

Voto: ****

- LE STORIE #20: LA GABBIA

Paola Barbato e Daniele Caluri ci portano all'interno di un lussuoso manicomio, dove degli improvvisati rapinatori cercano di derubare le facoltose famiglie dei pazientie di liberare un loro compagno lì rinchiuso in attesa di giudizio... Da molto tempo non leggevo un numero di Le Storie così valido ed appassionante, mi ha preso fino alla fine, è un thriller pieno di colpi di scena, mai banale, narrato benissimo. IL fumetto da leggere questa settimana!

Voto: **** 1/2

sabato 17 maggio 2014

"A" come Ignoranza!

AH, come sono IGNORANTE! Fino a ieri non sapevo neppure dell'uscita in edicola del primo numero di "A" COME IGNORANZA, ma fortunatamente mio fratello mi ha edotto, ed ora so!


Ormai millordici anni fa circa mi ero intrippato tantissimo con le stupiderrime strisce di Davide Berardi in arte DAW, avevo letto tutto quello che potevo su internet e a qualche Lucca Comics avevo comprato pure un paio di albi della vecchia edizione ProGlo. Poi come spesso mi accade, visto che la mia soglia di attenzione arriva al massimo a 17 secondi scarsi, mi ero completamente scordato di DAW, del suo blog, di tutti i suoi personaggi. Non perché non fossero meritevoli di ricordo, ma perché evidentemente sono stronzo io. A volte usavo il titolo per farmi bello con gli amichetti, in maniera del tutto inconsapevole, ma giuro che non lo farò più, e comprerò tutti gli albi di questa nuova edizione Panini Comics, ogni due mesi in edicola al modicissimo prezzo di 2.90€. Si vede che vogliono cercare il "nuovo Ratman"!

"A" come Ignoranza è il nuovo Ratman? NO! Mi ricorda più roba come Enomoto (tanto non se lo ricorda nessuno) ma molto più divertente. E' roba demenziale, piena di iperviolenza insensata e giochi di parole idioti. E' bello insomma!!! Tanto bello!!! Non riesco a descrivere cose tipo Sbranzo o Brullonulla o il Misterioso Papero del Giappone, quindi se siete curiosi andate sul blog, poi a comprare il fumetto in edicola eppoi tornate qui a ringraziarmi. O a infamarmi, va bene uguale!

Se invece avete già letto le strisce e volete sapere se c'è qualcosa di nuovo... la risposta è SI! Anzi devo dire che Daw si è davvero impegnato e le robe nuove (circa il 70%) sono forse persino superiori a quelle vecchie, che introducono i personaggi che l'hanno reso famoso.

Quindi che fate ancora qui? La recensione è finita!

Voto: *** 1/2

lunedì 14 aprile 2014

Le Storie #19: Scacco alla regina

Francamente non ero particolarmente attratto da questo #19 de Le Storie, un po' per la copertina non esaltante ed un po' per il tema scacchistico che non mi appassionava. Ma dopo sole poche pagine di lettura mi sono dovuto ricredere, l'albo scritto da Giovanni Di Gregorio e disegnato da Alessia Fattore e Maurizio Di Vincenzo è probabilmente uno dei migliori della collana da diverso tempo a questa parte.

La trama: 1851, esposizione internazionale di Londra. Padiglioni sterminati presentato le più grandi invenzioni da ogni parte del mondo, e tra di esse la parte del leone la fanno gli automi. Tra di loro ADAM, l'automa scacchista, che sfida in una interminabile partita il prussiano Fiehedrssen, considerato il miglior giocatore del mondo. Fiehedrssen è aggressivo e parte subito all'attacco, ma ogni volta che sacrifica una pedina per avanzare una persona muore. Prima un passante alla caduta del primo pedone, poi il vescovo di Londra al sacrificio dell'alfiere (bishop, ovvero vescovo, in inglese). E se si arrivasse al sacrificio della regina? Eppure ADAM pare davvero solo una macchina, chi è a commettere gli omicidi, e perché?

La trama dal vago sapore steampunk è ben scritta e congegnata, ed è accompagnata alla perfezione da disegni molto classici e "bonelliani". Il finale forse poteva essere migliore, ma va bene così. Bravo Di Gregorio!

Voto: ****
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