Papers by Stefano Lorenzetti
Revista Música, Dec 25, 2016
Memória é, na renascença, a relação conceitual que une performance e composição musical. Uma anál... more Memória é, na renascença, a relação conceitual que une performance e composição musical. Uma análise destes dois aspectos a partir do ponto de vista da memória possibilita compreender o valor operacional deste sistema mnemônico no processo de acumular e relembrar o material musical relacionado ao ato de produzir/compor e executar música.
Memory is the conceptual link, which unites performance and composition of music in the Renaissan... more Memory is the conceptual link, which unites performance and composition of music in the Renaissance. Analyzing these two related aspects from the point of view of the art of memory, is possible to reveal the operational value of this mnemonic system in the process of the storing and reminiscence of musical material related to the act of producing/ composing and playing music.
Revista Música
Memória é, na renascença, a relação conceitual que une performance e composição musical. Uma anál... more Memória é, na renascença, a relação conceitual que une performance e composição musical. Uma análise destes dois aspectos a partir do ponto de vista da memória possibilita compreender o valor operacional deste sistema mnemônico no processo de acumular e relembrar o material musical relacionado ao ato de produzir/compor e executar música.
«Quaderni Storici», n. 95, agosto 1997, Storia e musica, a cura di Arnaldo Morelli, 1997
Proportions, Tours, Centre d Études Supérieures de la Renaissance, 30 giugno-4 luglio 2008, edited by Sabine Rommevaux, Philippe Vendrix & Vasco Zara, Turnhout, Brepols, 2011, 2011
atti del Congresso internazionale di musica sacra in occasione del centenario di fondazione del PIMS, Roma 26 maggio – 1 giugno 2011, a cura di Antonio Addamiano e Ferdinando Luisi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2013, vol. II, 2013
Tra oralità e scrittura. Qualche riflessione sulla natura dell'inventio nella musica liturgica, t... more Tra oralità e scrittura. Qualche riflessione sulla natura dell'inventio nella musica liturgica, tra Cinque e Seicento 1. In qualità di semplice abbozzo di un tema così costitutivo dell'esperienza musicale occidentale, seppur qui delimitato dalla prospettiva diacronica e contestuale, questo scritto rischia di essere, da un lato, imperdonabilmente decifitario, e, dall'altro, imperdonabilmente idiosincratico.
“Il melodramma italiano in Italia e in Germania nell'età barocca”, , Como, AMIS, 1995, 1995
“Le Concert des voix et des instruments a la Renaissance” , Paris, CNRS Editions, 1995.
Predella, journal of visual arts, XXXII (2014)
La fusione sinestetica, che disegna la figura dell’abbondanza, proiettata in un continuum di iper... more La fusione sinestetica, che disegna la figura dell’abbondanza, proiettata in un continuum di iperbole rappresentativa, sintagma dell’indicibilità, può essere rivelata analizzando il contributo che la musica porge alla realizzazione di quella seduzione sensoriale globale che costituisce la peculiarità comunicativo-rappresentativa
del banchetto. Nel presente saggio, si tratterà di cercare di cogliere almeno qualche aspetto dell’interazione tra la performance musicale e i cinque sensi: i nostri attori protagonisti di questa ‘commedia’ cortese. Cinque, si è detto, e non quattro poiché la musica non comprende l’intero universo uditivo, essendone, al contrario, una declinazione molto parziale ed elitaria, molto specializzata ed artificiosa.
Le parole che noi usiamo. Categorie storiografiche e interpretative dell’Europa moderna, a cura di Marcello Fantoni e Amedeo Quondam, Roma, Bulzoni, 2008
La plainte à la Renaissance, Paris, Honoré Champion, 2008
Musica e storia, XV (2007)
Al tratteggiare un modello di mondo di onnicomprensiva, totalizzante ricchezza, Robert Fludd dedi... more Al tratteggiare un modello di mondo di onnicomprensiva, totalizzante ricchezza, Robert Fludd dedicò gran parte della sua esistenza 1 . Come ad altri intellettuali vissuti a cavallo dei secoli XV e XVI, lutopia di rappresentare luniverso nella sua totalità gli era particolarmente cara. Utopia non nuova, del resto, bensì radicata nel profondo della cultura occidentale, e, proprio per questo, destinata ad essere riscritta di continuo, vocata ad apparire, agli occhi di chi ne contemplava le infinite implicazioni, sempre dotata di rinnovata verginità fecondante.
Il Tempio Armonico. Giovanni Giovenale Ancina e le musiche devozionali nel contesto internazionale del suo tempo, Lucca, LIM, 2005.
La collana prende nome da un vasto roman a carattere parzialmente autobiografico, opera di Tommas... more La collana prende nome da un vasto roman a carattere parzialmente autobiografico, opera di Tommaso III (ca. 1356-1416), ottavo marchese di Saluzzo (dal 1396) e scritto forse fra il 1401 (ma taluni ne anticipano la data d'inizio al 1394-98) e il 1405. Suddiviso in 311 capitoli, parte in versi (in numero di 10.355) e parte in prosa ), il roman ha ispirato il ciclo di affreschi della Sala Baronale del Castello della Manta (nei pressi di Saluzzo) -oggi proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) -commissionato da Valerano di Saluzzo, figlio naturale di Tommaso III, ad un pittore non ancora identificato (Maestro della Manta). L'illustrazione in copertina presenta un particolare dell'affresco della Fontana della Giovinezza. Sommario SOMMARIO XI PROGRAMMA DEL CONVEGNO XV PRESENTAZIONE XVII ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE PARTE PRIMA -IL «TEMPIO ARMONICO» 3 MARCO GIULIANI Il Tempio Armonico. Storia di un ciclopico progetto edificante e del relativo apparato celebrativo: fonti, collazioni e contenuti 49 AGOSTINO ZIINO Alta armonia gentile: spigolature e divagazioni sulla tradizione laudistica «filippina» 67 ELISABETTA CREMA La poesia del Tempio Armonico: imitazione, travestimento, riscrittura 91 PIERO GARGIULO «Usque adeo suaves et amoenos reperias […] cantus». Il pensiero teorico di Ancina per l'«angelico concento» 107 FRANCESCO LUISI Giovanni Giovenale Ancina e il vescovo Romolo Cesi: un rapporto fruttuoso in territorio narnese 389 SALVATORE MAUGERI Il contesto musicale devozionale in Francia nel XVII secolo: parafrasi di salmi, parodie di airs de cour e cantiques spirituels 421 ALINA KÓRAWSKA-WITKOWSKA Canti natalizi in Polonia nel Seicento TAVOLE 431 INDICE DEI NOMI Programma del convegno PROGRAMMA DEL CONVEGNO Venerdì 8 ottobre 2004 -ore 15.00 Saluto delle autorità, del Presidente della Società Italiana di Musicologia (Bianca Maria Antolini) e del Presidente dell'Istituto per i Beni Musicali in Piemonte (Alberto Basso) Presidenza: Paolo Gallarati ELISABETTA CREMA, Università di Milano La poesia del Tempio Armonico: imitazione, travestimento, riscrittura PIERO GARGIULO, Conservatorio di Parma «Usque adeo suaves et amoenus reperias […] cantus»: il pensiero teorico di Ancina per l'«angelico concento» MARCO GIULIANI, Conservatorio di Foggia Il Tempio Armonico. Storia di un ciclopico progetto edificante e del relativo apparato celebrativo: fonti, collazioni e contenuti FRANCESCO LUISI, Università di Parma Giovanni Giovenale Ancina e il cardinale Romolo Cesi: un rapporto fruttuoso in territorio narnese XII PROGRAMMA DEL CONVEGNO Sabato 9 ottobre -ore 9.30 Presidenza: Francesco Luisi PAOLA BESUTTI, Università di Lecce Lamentationes Hieremiae prophetae: attribuzioni e contesti DANIELE V. FILIPPI, Università di Pavia, sede di Cremona La musica spirituale a Roma dalla lauda al Teatro Armonico STEFANO LORENZETTI, Conservatorio di Vicenza Tempio Armonico / Teatro Armonico: musica come forma di eloquenza sacra nella ritualità liturgico-devozionale tra Cinque e Seicento AGOSTINO ZIINO, Università Tor Vergata, Roma Le fonti musicali delle laudi di Ancina Sabato 9 ottobre -ore 15 Presidenza: Bianca Maria Antolini DANIELE TORELLI, Università di Parma Ancina in Piemonte: la diffusione della lauda nelle stampe tra Cinque e Seicento FRANCESC BONASTRE, Università Autonoma di Barcellona Il villancico come origine dello sviluppo dei primi oratori nella Spagna del XVII secolo ANNIBALE CETRANGOLO, Università Ca' Foscari, Venezia Committenze musicali delle confraternite nelle Americhe durante il periodo coloniale SALVATORE MAUGERI, Pont-Saint-Martin Il contesto musicale devozionale in Francia nel XVII secolo: parafrasi di salmi, parodie di airs de cour e cantiques spirituels FRANCESCO ZIMEI, Istituto Abruzzese di Storia Musicale, L'Aquila Vanità di vanità. Fenomenologia musicale della visita delle Sette Chiese PROGRAMMA DEL CONVEGNO XIII Domenica 10 ottobre -ore 9.30 Presidenza: Agostino Ziino CRISTINA SANTARELLI, Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, Torino La musica celeste nella pittura devozionale della Controriforma
Ludovico Balbi magister musicae nel Veneto del secondo Cinquecento, Lucca, LIM, 2011, 2011
1. Sul ms. si veda il saggio di Piervito Malusà in questo stesso volume.
«Liuteria musica cultura», 1996, 1996
«Italian History and Culture», V (1999), 1999
Civiltà Musicale LXI-LXII (2010), 2010
L'archivio musicale di Santa Maria del Fiore ci restituisce un repertorio che solo episodicamente... more L'archivio musicale di Santa Maria del Fiore ci restituisce un repertorio che solo episodicamente varca le soglie della ritualità concertistica contemporanea. È senza dubbio merito della rassegna O flos colendae avere riportato alla luce compositori e musiche desueti dell'entourage fiorentino, ma la marginalità resta, anche per la difficoltà intrinseca di decontestualizzare musiche nate nel rito e per il rito.
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del banchetto. Nel presente saggio, si tratterà di cercare di cogliere almeno qualche aspetto dell’interazione tra la performance musicale e i cinque sensi: i nostri attori protagonisti di questa ‘commedia’ cortese. Cinque, si è detto, e non quattro poiché la musica non comprende l’intero universo uditivo, essendone, al contrario, una declinazione molto parziale ed elitaria, molto specializzata ed artificiosa.
del banchetto. Nel presente saggio, si tratterà di cercare di cogliere almeno qualche aspetto dell’interazione tra la performance musicale e i cinque sensi: i nostri attori protagonisti di questa ‘commedia’ cortese. Cinque, si è detto, e non quattro poiché la musica non comprende l’intero universo uditivo, essendone, al contrario, una declinazione molto parziale ed elitaria, molto specializzata ed artificiosa.