Antonino Mazzaglia
Phd in Studies on Cultural Heritage (Università di Catania. Thesis: " Ricostruzioni digitali e GIS 3D applicati all’archeologia: Il Modello 3D della Necropoli di Porta Nocera (Pompei)”. Rel. Prof. D. Malfitana)
Specialization in classical archaeology (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Thesis: "Struttura dati e soluzioni GIS per la gestione del dato archeologico in ambito urbano: il progetto OPENCiTy per la città di Catania". Rel. Prof. F.Saggioro, Corr. Prof.ssa C. Giostra).
Degree (Università di Catania. Thesis: "Studio sui materiali provenienti da un insediamento di età romana in c.da Cisternazza, Mascalucia (Ct)". Rel. Prof. M.Frasca, Corr. Prof. D. Malfitana).
Higher Technician for computer applications on cultural, natural and environmental heritage management (IV level in the EQF classification)
Specialization in classical archaeology (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Thesis: "Struttura dati e soluzioni GIS per la gestione del dato archeologico in ambito urbano: il progetto OPENCiTy per la città di Catania". Rel. Prof. F.Saggioro, Corr. Prof.ssa C. Giostra).
Degree (Università di Catania. Thesis: "Studio sui materiali provenienti da un insediamento di età romana in c.da Cisternazza, Mascalucia (Ct)". Rel. Prof. M.Frasca, Corr. Prof. D. Malfitana).
Higher Technician for computer applications on cultural, natural and environmental heritage management (IV level in the EQF classification)
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Papers by Antonino Mazzaglia
study of sea molluscs found in the halieutic site of Portopalo di Capo Passero
(Syracuse) during the first excavation season (2019) undertaken in the framework
of the Italian-Spanish project Archeofish. The sample comprises eight species of
sea gastropods (Bolinus brandaris, Phorcus turbinatus, Patella caerulea, Patella
ulyssiponensis, Hexaplex trunculus, Euthria cornea, Siphonaria pectinata and
Cerithium vulgatum), two bivalves (Cerastoderma glaucum and Donax trunculus)
and a decapod (Brachyura).
The sample is not especially large (102 NR and 90 MNI); its relevance derives from
the fact that they are the first archaeo-malacological samples published from a
Hellenistic-Roman salted fish factory in Sicily. By species, limpets are the most
abundant, followed by Phorcus sp. and Phorcus turbinatus. Most molluscs have
been found in contexts dated to Phase II (Roman Republican period, mid-3rd to 1st
century BC), whereas the amount of evidence dated to the Late Roman period
(Phase IV; 4th – 5th century AD) is much more limited.
The number of shells is small compared with that of other marine resources,
especially tuna. Molluscs are, however, present in all contexts, and some changes
can be detected over time. There is a substantial number of limpets (Patella sp.,
Patella caerulea and Patella ulyssiponensis) and sea snails (Phorcus sp. and
Phorcus turbinatus), which suggests that shellfish was deliberately gathered,
especially rock-dwelling species, which would be collected by hand.
Anno di Edizione: 2020
Edizione: L'ERMA di BRETSCHNEIDER
Collane:
Bibliotheca Archaeologica, 69
ISBN: 9788891319937
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 328
Formato: 24 x 28 cm
e sismici impongono continui interventi di recupero e manutenzione, che uniscono all’esigenza della conservazione, quella della messa in sicurezza.
In tale prospettiva, la disponibilità di dati aggiornati, di estremo rigore e di alta precisione, costituisce il requisito per la creazione di un sistema informativo
capace di supportare qualsiasi intervento. Il progetto eWAS, finanziato dal PON R&I 2014-2020, Area di specializzazione PRIN 2015-2020 “Cultural
Heritage” e coordinato da INGV, mira a sviluppare nuove tecnologie per la tutela, conservazione e sicurezza del patrimonio culturale, contribuendo sia
alla pianificazione, sia alla gestione dei Beni Culturali, tramite l’applicazione a differenti contesti, dal centro urbano di Catania, su cui l’esperienza del
progetto OpenCiTy, sviluppato dall’IBAM-CNR, aveva tracciato primi percorsi operativi, a siti archeologici di rilievo internazionale (Ercolano, Villa romana
del Casale). L’obiettivo è la creazione di un modello di piattaforma di monitoraggio integrata Smart-wireless e ICT in grado di attivare “warnings”
a diversi livelli di allarme sulla base delle informazioni derivanti da sistemi di misura terrestre (microsensoristica) e satellitare, integrata da accurate
valutazioni sulle caratteristiche costruttive-strutturali e sulla vulnerabilità ai diversi rischi naturali e ambientali.
interessato un determinato contesto di studio necessita, com’è risaputo,
della presenza di alcuni indicatori da utilizzare come prove indiziarie delle attività svolte. La localizzazione di fornaci, di scarti resi inutilizzabili per difetti di produzione, di scorie lavorazione, nonché di utensili atti allo svolgimento di determinate mansioni all’interno di una catena operativa rappresentano di fatto i maggiori e più frequenti elementi su cui l’archeologia della produzione oggi si basa nella formulazione
delle proprie ipotesi. Il presente contributo, basandosi su
una rilettura sinottica dell’esigua quantità di dati disponibili, frutto di
indagini storico-erudite e di rinvenimenti vecchi e nuovi, intende porre
in evidenza alcuni indicatori dai quali è possibile desumere il ruolo
produttivo svolto fra l'età repubblicana e l'età tardo-antica da una porzione del territorio posto lungo il medio versante orientale dell’Etna
e che può con ogni probabilità essere ricondotta, data la stretta contiguità spaziale, nell’area di influenza della città di Catania, fornendo al contempo alcuni spunti utili per il proseguo delle ricerche.
study of sea molluscs found in the halieutic site of Portopalo di Capo Passero
(Syracuse) during the first excavation season (2019) undertaken in the framework
of the Italian-Spanish project Archeofish. The sample comprises eight species of
sea gastropods (Bolinus brandaris, Phorcus turbinatus, Patella caerulea, Patella
ulyssiponensis, Hexaplex trunculus, Euthria cornea, Siphonaria pectinata and
Cerithium vulgatum), two bivalves (Cerastoderma glaucum and Donax trunculus)
and a decapod (Brachyura).
The sample is not especially large (102 NR and 90 MNI); its relevance derives from
the fact that they are the first archaeo-malacological samples published from a
Hellenistic-Roman salted fish factory in Sicily. By species, limpets are the most
abundant, followed by Phorcus sp. and Phorcus turbinatus. Most molluscs have
been found in contexts dated to Phase II (Roman Republican period, mid-3rd to 1st
century BC), whereas the amount of evidence dated to the Late Roman period
(Phase IV; 4th – 5th century AD) is much more limited.
The number of shells is small compared with that of other marine resources,
especially tuna. Molluscs are, however, present in all contexts, and some changes
can be detected over time. There is a substantial number of limpets (Patella sp.,
Patella caerulea and Patella ulyssiponensis) and sea snails (Phorcus sp. and
Phorcus turbinatus), which suggests that shellfish was deliberately gathered,
especially rock-dwelling species, which would be collected by hand.
Anno di Edizione: 2020
Edizione: L'ERMA di BRETSCHNEIDER
Collane:
Bibliotheca Archaeologica, 69
ISBN: 9788891319937
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 328
Formato: 24 x 28 cm
e sismici impongono continui interventi di recupero e manutenzione, che uniscono all’esigenza della conservazione, quella della messa in sicurezza.
In tale prospettiva, la disponibilità di dati aggiornati, di estremo rigore e di alta precisione, costituisce il requisito per la creazione di un sistema informativo
capace di supportare qualsiasi intervento. Il progetto eWAS, finanziato dal PON R&I 2014-2020, Area di specializzazione PRIN 2015-2020 “Cultural
Heritage” e coordinato da INGV, mira a sviluppare nuove tecnologie per la tutela, conservazione e sicurezza del patrimonio culturale, contribuendo sia
alla pianificazione, sia alla gestione dei Beni Culturali, tramite l’applicazione a differenti contesti, dal centro urbano di Catania, su cui l’esperienza del
progetto OpenCiTy, sviluppato dall’IBAM-CNR, aveva tracciato primi percorsi operativi, a siti archeologici di rilievo internazionale (Ercolano, Villa romana
del Casale). L’obiettivo è la creazione di un modello di piattaforma di monitoraggio integrata Smart-wireless e ICT in grado di attivare “warnings”
a diversi livelli di allarme sulla base delle informazioni derivanti da sistemi di misura terrestre (microsensoristica) e satellitare, integrata da accurate
valutazioni sulle caratteristiche costruttive-strutturali e sulla vulnerabilità ai diversi rischi naturali e ambientali.
interessato un determinato contesto di studio necessita, com’è risaputo,
della presenza di alcuni indicatori da utilizzare come prove indiziarie delle attività svolte. La localizzazione di fornaci, di scarti resi inutilizzabili per difetti di produzione, di scorie lavorazione, nonché di utensili atti allo svolgimento di determinate mansioni all’interno di una catena operativa rappresentano di fatto i maggiori e più frequenti elementi su cui l’archeologia della produzione oggi si basa nella formulazione
delle proprie ipotesi. Il presente contributo, basandosi su
una rilettura sinottica dell’esigua quantità di dati disponibili, frutto di
indagini storico-erudite e di rinvenimenti vecchi e nuovi, intende porre
in evidenza alcuni indicatori dai quali è possibile desumere il ruolo
produttivo svolto fra l'età repubblicana e l'età tardo-antica da una porzione del territorio posto lungo il medio versante orientale dell’Etna
e che può con ogni probabilità essere ricondotta, data la stretta contiguità spaziale, nell’area di influenza della città di Catania, fornendo al contempo alcuni spunti utili per il proseguo delle ricerche.
Presentazione degli atti del convegno sul lancio di "Augustus" nell'ambito del PO FESR SICILIA 2014-2020
Il Pompeii Sustainaible Preservation Project (PSPP), un progetto multidisciplinare di ricerca internazionale guidato dal Fraunhofer Institut für Bauhysik e dall’Istituto di restauro della Technische Universität di Monaco, opera fin dal 2014 all’interno dello straordinario contesto della necropoli di Porta Nocera sviluppando, sotto la responsabilità scientifica del Parco Archeologico di Pompei, metodologie e materiali innovativi per il restauro architettonico e formando al contempo nuove generazioni di studiosi. Al PSPP ha preso parte fin dal suo inizio un team di specialisti dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Catania (oggi confluito nell’Istituto di Scienze per il Patrimonio Culturale, ISPC-CNR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, conducendo un’intensa campagna di documentazione dei resti monumentali presenti nell’intera necropoli.
Partendo da una riflessione metodologica sul ruolo del rilievo, della rappresentazione digitale e delle più recenti tecnologie applicate alla gestione e all’analisi del dato su base spaziale tridimensionale, il presente lavoro intende illustrare i risultati conseguiti nella progettazione e sviluppo di un sistema informativo che, tenendo conto dell’estrema complessità sia della ricerca archeologica in ambito funerario, sia delle strategie di restauro, utilizzi i dati prodotti nell’ambito del PSPP per fornire una base di conoscenza capace di supportare le future azioni di conoscenza, ricerca, tutela e valorizzazione nello splendido contesto della necropoli di Porta Nocera.
anche dei racconti e delle curiosità nate intorno ad esso. Perché è solo con la conoscenza che la riconquista fisica di uno spazio può tramutarsi in ben più duraturo acquisto culturale.
della banca dati, della piattaforma GIS e del WebGIS, i tre elementi a cui è demandato il compito di archiviare, gestire, analizzare e rendere liberamente accessibili, su base geospaziale, i dati relativi alla complessa stratificazione urbana della città di Catania.