Papers by Federico Rossi
Libri e lettori al tempo di Dante : la biblioteca di Santa Croce in Firenze , 2023
Consultazione integrale: https://www.torrossa.com/en/resources/an/5482876
L'Osservatore Romano, 2023
Tra gli scritti di Francesco d’Assisi il testo più universalmente conosciuto è certamente il "Can... more Tra gli scritti di Francesco d’Assisi il testo più universalmente conosciuto è certamente il "Cantico di frate Sole", scritto a ridosso della morte del Santo, di cui nel 2026 si celebrerà l’ottavo centenario. Tuttavia, gli studiosi sanno bene che il motivo della lode che coinvolge tutte le creature è già anticipato da Francesco in alcune preghiere latine, una delle quali è l’"Exhortatio ad laudem Dei". Di questo testo è ora emersa una versione inedita, più lunga di quella già nota e particolarmente antica, risalente alla fine del XIII secolo.
Studi Danteschi, 2021
Il codice Lat. fol. 437 della Staatsbibliothek di Berlino ci trasmette il "De vulgari eloquentia"... more Il codice Lat. fol. 437 della Staatsbibliothek di Berlino ci trasmette il "De vulgari eloquentia" (di cui è il più antico e importante testimone) e la "Monarchia"; i due trattati sono trascritti nel fascicolo conclusivo, mentre i primi dieci fascicoli contengono il commento a Valerio Massimo di Dionigi da Borgo San Sepolcro. Nonostante la notorietà del codice, non c’è accordo negli studi sull’unitarietà originaria del manufatto, né sulla possibilità di identificare il copista del fascicolo dantesco con uno degli scribi al lavoro nella sezione dionisiana. Il presente articolo riaffronta la questione sulla base di un esame autoptico del manoscritto, portando nuovi elementi paleografici e codicologici a favore dell’unitarietà del codice e dell’identità delle due mani. Si apportano inoltre numerose precisazioni alle precedenti descrizioni del manoscritto e si propone di identificare due ulteriori mani.
Con altra voce Echi, variazioni e dissonanze nell’espressione letteraria, a cura di Giovanni Bassi, Ida Duretto, Arianna Hijazin, Marta Riccobono, Federico Rossi, Pisa, Edizioni della Normale, 2022
At the beginning of Paradiso 25, the readers of the Comedy discover that the poet, who hopes to r... more At the beginning of Paradiso 25, the readers of the Comedy discover that the poet, who hopes to return to Florence «with other voice, with other fleece», has become an old man. The theme of old age also plays a key role in Dante’s last work, the Eclogues, where he changes once again the rules of the literary game. In order to describe the final phase of Dante’s career, it may be interesting to employ the category of Spätstil or ‘late style’, conceived by Theodor Adorno with reference to Beethoven and developed in Edward Said’s book of the same title. This paper, though, does not aim to be a mere exercise of literary theory, but rather to reassess Dante’s late works by taking into account their most problematic and paradoxical features. I will focus on the use of the bucolic code as a sign of a peculiar relation with temporality. Finally, I will offer a reflection on Dante’s ‘comic’ in the light of Giorgio Agamben’s Pulcinella ovvero Divertimento per li Regazzi.
TranScript, 2022
Consultazione integrale: http://doi.org/10.30687/TranScript/2785-5708/2022/01/003
Taddeo Alder... more Consultazione integrale: http://doi.org/10.30687/TranScript/2785-5708/2022/01/003
Taddeo Alderotti’s "Libellus conservande sanitatis" can be found in several manuscripts, both in Latin and in vernacular. It is generally maintained that Alderotti wrote the text in vernacular and later translated it himself into Latin. This study lists the manuscripts, adding new findings and distinguishing three different vernacular versions. In the light of a close comparison, it argues that it is more likely that the Latin text is the original one, and that it was not translated into vernacular by its author. Finally, it analyses the texts transcribed alongside the three vernacular versions, in order to show their various adaptations of Alderotti’s work.
A riveder la china» Dante nei fumetti (e vignette) italiani dal XIX al XXI secolo, a cura di Leonardo Canova, Luca Lombardo, Paolo Rigo, Venezia, Ca' Foscari, 2021
Consultazione integrale: https://edizionicafoscari.unive.it/it/edizioni4/libri/978-88-6969-566-7/... more Consultazione integrale: https://edizionicafoscari.unive.it/it/edizioni4/libri/978-88-6969-566-7/con-parola-brieve-e-con-figura/
This paper investigates the presence of Dante and his works in humorous and satirical illustration from the first half of the twentieth century (including periodicals like «Il Travaso delle Idee», «Il becco giallo», «Bertoldo», «Candido»). Humour was often built on the contrast between the most famous characters or quotations from Dante's Comedy and everyday situations, while Dante's vivid description of Hell provided an ideal frame for political and social satire. Dante scholars and the 1921 celebrations also became the target of mockery. Keywords llustration. Satire. Comics. Dante's fortune. Dante in the twentieth century.
Cahiers de recherches médiévales et humanistes - Journal of Medieval and Humanistic Studies, n° 41, pp. 117-144, 2021
Dante a transformé la réception des Métamorphoses dans la littérature italienne. Dans le Banquet,... more Dante a transformé la réception des Métamorphoses dans la littérature italienne. Dans le Banquet, il a été le premier à traduire en italien des passages du poème ; en outre, il a introduit de nouveaux mythes dans la lyrique, avec ses propres Rimes et surtout la Comédie, dans laquelle les Métamorphoses sont un texte de référence : Dante y fait souvent allusion de manière très concise mais toujours fidèle à la source, comme le montrent les reprises du mythe de Pyrame et Thisbé.
Le Meditationes Vitae Christi in volgare secondo il codice Paris, BnF, it. 115 Edizione, commentario e riproduzione del corredo iconografico, a cura di Diego Dotto, Dávid Falvay, Antonio Montefusco, Venezia, Ca' Foscari, pp. 63-80, 2021
Consultazione integrale: http://doi.org/10.30687/978-88-6969-509-4/005
Le Meditationes Vitae Christi in volgare secondo il codice Paris, BnF, it. 115 Edizione, commentario e riproduzione del corredo iconografico, a cura di Diego Dotto, Dávid Falvay, Antonio Montefusco, Venezia, Ca' Foscari, pp. 41-54, 2021
Consultazione integrale: http://doi.org/10.30687/978-88-6969-509-4/003
Secondo fantasia. Studi per Corrado Bologna dalle allieve e dagli allievi della Scuola Normale Superiore, 2020
Studi di filologia offerti dagli allievi a Claudio Ciociola, 2020
Dante et Shakespeare. Cosmologie, politique, poétique, 2020
Cette contribution propose d’analyser l’utilisation de la comparaison entre ordre cosmique et ord... more Cette contribution propose d’analyser l’utilisation de la comparaison entre ordre cosmique et ordre politique chez Dante et Shakespeare, et de souligner l’ambiguïté propre à ce motif très répandu. Dante semble accepter le modèle traditionnel dans Le Banquet, La Monarchie et Les Epîtres, mais s’en écarte dans La Comédie. Pour Shakespeare, en particulier dans Troïlus et Cressida, Jules César, et Richard II, le parallèle avec le macrocosme est un outil rhétorique mis au service de camps opposés.
«Critica del testo», 2019
L’articolo ridiscute il significato delle «Arturi regis ambages pulcerrime» di "De vulgari eloque... more L’articolo ridiscute il significato delle «Arturi regis ambages pulcerrime» di "De vulgari eloquentia" I x 2. Dopo avere passato in rassegna le principali interpretazioni proposte dalla critica, si indaga l’uso del lemma "ambages" nella tradizione classica e medievale, con particolare attenzione per le trattazioni di poetica e retorica; alla luce di tale ricognizione, una lettura del passo dantesco in senso narratologico appare poco verosimile. Più che riferirsi alla tecnica narrativa a intreccio, il termine sembra designare le intricate peripezie dei protagonisti: esso può quindi essere letto come traduzione latina delle "aventures" che, come certificato dai proemi dei romanzi, costituivano l’oggetto comunemente riconosciuto delle fascinose narrazioni cortesi.
Studi Danteschi, 2017
L’articolo prende in esame la tradizione italiane dei "Commentarii in Somnium Scipionis" di Macro... more L’articolo prende in esame la tradizione italiane dei "Commentarii in Somnium Scipionis" di Macrobio, censendone i testimoni fino all’epoca di Dante. Particolare attenzione è rivolta al corredo paratestuale, essenziale per ricostruire le modalità di lettura dell’opera. Gli accessus editi in appendice (in molti casi per la prima volta) presentano il "Somnium" come testo volto a insegnare l’importanza della giustizia attraverso la contemplazione del destino ultraterreno delle anime; il commento di Macrobio integra, inoltre, alla rappresentazione ciceroniana dei luoghi celesti destinati ai benemeriti quella dei luoghi delle pene per i reprobi. Lo studio delle glosse permette anche di ipotizzare che Dante sia giunto al "Somnium" tramite la mediazione della "Consolatio Philosophie" di Boezio: dai manoscritti emerge, infatti, che i passi delle due opere sulla vanità della gloria terrena erano abitualmente letti in parallelo. Questa ricostruzione trova conferma nel fatto che le fonti di Boezio e di Cicerone (integrato dal commento di Macrobio) sono riprese congiuntamente da Dante in più luoghi della "Commedia".
L'Alighieri, 2017
Le formule «sacrato poema» (Par. XXIII, 62) e «poema sacro» (Par. XXV, 1) sono state spesso messe... more Le formule «sacrato poema» (Par. XXIII, 62) e «poema sacro» (Par. XXV, 1) sono state spesso messe in relazione con la qualifica di “sacrum poema” attribuita all’“Eneide” nei “Saturnalia” di Macrobio. Tale rapporto intertestuale, tuttavia, non è mai stato verificato alla luce dell’effettivo significato del passo macrobiano e della circolazione del dialogo nell’Italia di Dante. A un’attenta analisi, l’attributo di “sacro” in Sat. I.24, 13 si rivela essere un semplice espediente retorico, privo di particolare valore ermeneutico. Dal regesto dei testimoni italiani dei “Saturnalia” e delle citazioni dell’opera in testi coevi emerge, inoltre, che il libro I ebbe fortuna limitata; nessuno, in particolare, sembra avere prestato attenzione al giudizio sul poema virgiliano. Appare, quindi, assai improbabile che Dante abbia potuto rifarsi ai “Saturnalia” nel dare l’estrema definizione del suo poema, per la quale sara più utile il confronto con un piu vasto contesto interdiscorsivo.
The definitions «sacrato poema» (Par. XXIII, 62) and «poema sacro» (Par. XXV, 1) have frequently been thought to refer to the title sacrum poema conferred to the Aeneid in Macrobius’ Saturnalia. However, this intertextual connection has never been verified with reference to the actual meaning of Macrobius’ passage and to the circulation of the dialogue in Dante’s Italy. At a closer look, the attribute of ‘holy’ in Sat. I.24, 13 turns out to be a mere rhetorical device, devoid of hermeneutic value. From the census both of Italian manuscripts of the Saturnalia, and of quotations of the dialogue in contemporary works, it emerges that Book I did not enjoy wide popularity; as for the judgment on the Aeneid, it seems to have passed unnoticed. Therefore, it is hardly probable that Dante could refer to the Saturnalia in the final definition of his poem; in order to understand it, it will be more useful to embed it in a wider interdiscursive context.
«Studi Linguistici Italiani», XL 2014, pp. 228-269.
L'articolo prende in esame le figure della comparazione osservabili in alcuni lirici barocchi, po... more L'articolo prende in esame le figure della comparazione osservabili in alcuni lirici barocchi, ponendole a confronto con il repertorio figurale della poesia italiana precedente. L'operazione consente di verificare la tenuta di una serie di motivi di lungo corso e, d'altro canto, di misurare lo scarto operato dai cosiddetti "marinisti" rispetto all'immaginario poetico tradizionale; particolare attenzione è dedicata ai casi in cui si riammettono nella lirica di tono alto referenti figurali marginalizzati in seguito alla codifica petrarchesca. L'indagine è svolta su un corpus di sette poeti (Achillini, Casaburi, Lubrano, Maia Materdona, Pasini, Preti, Zazzaroni), scegliendo come terreno di prova le immagini di ambito zoologico.
The paper studies the similes used by some Baroque poets, by comparing them to the previous Italian lyric imagery. This approach allows from one side to verify the endurance of a series of long-term literary topoi; from the oder, it measures the gap between the so-called "Marinists" and the traditional poetic imagery. A special attention is dedicated to the re-introduction of some high-style lyric images wich had been marginalised by the Petrarchan codification. The analysis is made on a corpus of seven poets (Achillini, Casaburi, Lubrano, Maia Materdona, Pasini, Preti, Zazzaroni), by choosing as testing ground images coming from the zoological world.
«Italianistica», XLIII, 2, 2014, pp. 65-85
All’interno della complessa parabola narrativa di Beppe Fenoglio, un passaggio ancora piuttosto o... more All’interno della complessa parabola narrativa di Beppe Fenoglio, un passaggio ancora piuttosto oscuro è "Il paese", progetto di romanzo di argomento langarolo concepito dallo scrittore in seguito alla pubblicazione della "Malora" (1954); sono oggi disponibili soltanto quattro dei capitoli originari, mentre i rimanenti hanno fornito a Fenoglio materiali per i successivi "Racconti del parentado". Oggetto del presente lavoro è l’analisi di questi due momenti creativi, accomunati dalle tematiche trattate e connessi da numerose riprese testuali, ma fortemente divergenti per quanto riguarda le scelte stilistiche e narratologiche; il confronto intertestuale, che coinvolge anche le varianti redazionali che documentano le progressive riscritture, darà modo di apportare alcune precisazioni alla datazione dei testi e di osservare l’evoluzione stilistica dell’Autore.
A still obscure case within Beppe Fenoglio’s works is represented by "Il paese", a project of novel conceived by the writer after the publication of "La malora" (1954); today we dispose of only four of the originary chapters, while the others were employed by Fenoglio to write the following "Racconti del parentado". In this work, I will analyze these two creative moments, which share the same themes and many textual connections, but differ dramatically in stylistic and narratological choices; the intertextual comparison, extended to the authorial variants which show the consecutive rewritings, will allow to introduce some changes in the chronology of Fenoglio’s short stories and to observe the Author’s stylistic evolution.
«Italianistica», XL, 3, 2011, pp. 47–60
È naturale che all’introduzione di nuove metodologie critiche seguano perplessità e obiezioni, so... more È naturale che all’introduzione di nuove metodologie critiche seguano perplessità e obiezioni, soprattutto nel caso di un’operazione innovativa come quella proposta dai sostenitori della cosiddetta Cognitive poetics. Caratteristico della poetica cognitiva è il proposito di integrare ai tradizionali strumenti di critica e d’interpretazione letteraria il ricorso ai risultati della ricerca scientifica, in particolare nel campo delle scienze della mente. È in corso la discussione sull’opportunità di una simile operazione, di cui è stata messa in dubbio sia la liceità teorica ed epistemologica, sia la reale utilità ai fini dell’analisi letteraria. Con questo articolo ci proponiamo quindi di sintetizzare i pro e i contro, tracciando un quadro degli aspetti più promettenti e di quelli problematici della nuova poetica.
It is natural for the introduction of new methods in criticism to arouse doubts and objections, especially when such operation is as innovative as that put forth by the proposers of the so-called Cognitive poetics. This poetics is characterized by the purpose to integrate traditional critical and interpretative tools with the results of empirical research, in particular in the field of mind sciences. A scholarly debate is in progress over the appropriateness of such an operation, whose theoretic and episthemologic admissibility and actual usefulness to literary analysis have been questioned. With this article we intend to evaluate the pros and cons, highlighting at once promising and controversial aspects of this new poetics.
Exhibitions and catalogues by Federico Rossi
La Biblioteca di Dante. Catalogo della mostra (Roma, Palazzo Corsini. Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, 8 ottobre 2021-16 gennaio 2022), a cura di Roberto Antonelli e Lorenzo Mainini, Roma, Bardi, 2021
Composito: il codice, di cc. I, 185, l'. è costituito da 2 unità codicologiche; la seconda unità ... more Composito: il codice, di cc. I, 185, l'. è costituito da 2 unità codicologiche; la seconda unità (cc. 56-185) contiene la S11mm11 coll,ctiom1m del teologo francescano John Waleys {1210/1230-1285). Interessa qui la prima unità {cc. 1-55). I. Sec. XIV Membr. ; cc. 1-55 (canulate modernamente in cifre arabiche, in inchiostro nero; bianca c. 55); 1-6 8 , 7 8 • 1 ; numerazione delle carte e ntro i fascicoli in cifre romane rubricate, rifilata ovunque trann e a c. I 2r; mm 220 X 158 = 16 [172] 32 X 18 [112] 28, rr. 42/11. 4f, rigatura a colore (c. 54r). SCRITTURA: gotica d'Oltralpe; diffusamente postillato da diverse mani coeve o success ive. DECORAZIONE: iniziali maggiori filigranate, iniziali minori toccate di rosso, rubricato, segni di paragrafo in rosso o blu. LEGATURA: moderna, in mezza pelle con angoli in pergamena e carta marmorizzata, su quadranti in cartone, sul dorso decorazione impressa in oro.
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Papers by Federico Rossi
Taddeo Alderotti’s "Libellus conservande sanitatis" can be found in several manuscripts, both in Latin and in vernacular. It is generally maintained that Alderotti wrote the text in vernacular and later translated it himself into Latin. This study lists the manuscripts, adding new findings and distinguishing three different vernacular versions. In the light of a close comparison, it argues that it is more likely that the Latin text is the original one, and that it was not translated into vernacular by its author. Finally, it analyses the texts transcribed alongside the three vernacular versions, in order to show their various adaptations of Alderotti’s work.
This paper investigates the presence of Dante and his works in humorous and satirical illustration from the first half of the twentieth century (including periodicals like «Il Travaso delle Idee», «Il becco giallo», «Bertoldo», «Candido»). Humour was often built on the contrast between the most famous characters or quotations from Dante's Comedy and everyday situations, while Dante's vivid description of Hell provided an ideal frame for political and social satire. Dante scholars and the 1921 celebrations also became the target of mockery. Keywords llustration. Satire. Comics. Dante's fortune. Dante in the twentieth century.
The definitions «sacrato poema» (Par. XXIII, 62) and «poema sacro» (Par. XXV, 1) have frequently been thought to refer to the title sacrum poema conferred to the Aeneid in Macrobius’ Saturnalia. However, this intertextual connection has never been verified with reference to the actual meaning of Macrobius’ passage and to the circulation of the dialogue in Dante’s Italy. At a closer look, the attribute of ‘holy’ in Sat. I.24, 13 turns out to be a mere rhetorical device, devoid of hermeneutic value. From the census both of Italian manuscripts of the Saturnalia, and of quotations of the dialogue in contemporary works, it emerges that Book I did not enjoy wide popularity; as for the judgment on the Aeneid, it seems to have passed unnoticed. Therefore, it is hardly probable that Dante could refer to the Saturnalia in the final definition of his poem; in order to understand it, it will be more useful to embed it in a wider interdiscursive context.
The paper studies the similes used by some Baroque poets, by comparing them to the previous Italian lyric imagery. This approach allows from one side to verify the endurance of a series of long-term literary topoi; from the oder, it measures the gap between the so-called "Marinists" and the traditional poetic imagery. A special attention is dedicated to the re-introduction of some high-style lyric images wich had been marginalised by the Petrarchan codification. The analysis is made on a corpus of seven poets (Achillini, Casaburi, Lubrano, Maia Materdona, Pasini, Preti, Zazzaroni), by choosing as testing ground images coming from the zoological world.
A still obscure case within Beppe Fenoglio’s works is represented by "Il paese", a project of novel conceived by the writer after the publication of "La malora" (1954); today we dispose of only four of the originary chapters, while the others were employed by Fenoglio to write the following "Racconti del parentado". In this work, I will analyze these two creative moments, which share the same themes and many textual connections, but differ dramatically in stylistic and narratological choices; the intertextual comparison, extended to the authorial variants which show the consecutive rewritings, will allow to introduce some changes in the chronology of Fenoglio’s short stories and to observe the Author’s stylistic evolution.
It is natural for the introduction of new methods in criticism to arouse doubts and objections, especially when such operation is as innovative as that put forth by the proposers of the so-called Cognitive poetics. This poetics is characterized by the purpose to integrate traditional critical and interpretative tools with the results of empirical research, in particular in the field of mind sciences. A scholarly debate is in progress over the appropriateness of such an operation, whose theoretic and episthemologic admissibility and actual usefulness to literary analysis have been questioned. With this article we intend to evaluate the pros and cons, highlighting at once promising and controversial aspects of this new poetics.
Exhibitions and catalogues by Federico Rossi
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/06/11/foto/pisa_dentro_la_torre_del_conte_ugolino-141764602/1/#1
Taddeo Alderotti’s "Libellus conservande sanitatis" can be found in several manuscripts, both in Latin and in vernacular. It is generally maintained that Alderotti wrote the text in vernacular and later translated it himself into Latin. This study lists the manuscripts, adding new findings and distinguishing three different vernacular versions. In the light of a close comparison, it argues that it is more likely that the Latin text is the original one, and that it was not translated into vernacular by its author. Finally, it analyses the texts transcribed alongside the three vernacular versions, in order to show their various adaptations of Alderotti’s work.
This paper investigates the presence of Dante and his works in humorous and satirical illustration from the first half of the twentieth century (including periodicals like «Il Travaso delle Idee», «Il becco giallo», «Bertoldo», «Candido»). Humour was often built on the contrast between the most famous characters or quotations from Dante's Comedy and everyday situations, while Dante's vivid description of Hell provided an ideal frame for political and social satire. Dante scholars and the 1921 celebrations also became the target of mockery. Keywords llustration. Satire. Comics. Dante's fortune. Dante in the twentieth century.
The definitions «sacrato poema» (Par. XXIII, 62) and «poema sacro» (Par. XXV, 1) have frequently been thought to refer to the title sacrum poema conferred to the Aeneid in Macrobius’ Saturnalia. However, this intertextual connection has never been verified with reference to the actual meaning of Macrobius’ passage and to the circulation of the dialogue in Dante’s Italy. At a closer look, the attribute of ‘holy’ in Sat. I.24, 13 turns out to be a mere rhetorical device, devoid of hermeneutic value. From the census both of Italian manuscripts of the Saturnalia, and of quotations of the dialogue in contemporary works, it emerges that Book I did not enjoy wide popularity; as for the judgment on the Aeneid, it seems to have passed unnoticed. Therefore, it is hardly probable that Dante could refer to the Saturnalia in the final definition of his poem; in order to understand it, it will be more useful to embed it in a wider interdiscursive context.
The paper studies the similes used by some Baroque poets, by comparing them to the previous Italian lyric imagery. This approach allows from one side to verify the endurance of a series of long-term literary topoi; from the oder, it measures the gap between the so-called "Marinists" and the traditional poetic imagery. A special attention is dedicated to the re-introduction of some high-style lyric images wich had been marginalised by the Petrarchan codification. The analysis is made on a corpus of seven poets (Achillini, Casaburi, Lubrano, Maia Materdona, Pasini, Preti, Zazzaroni), by choosing as testing ground images coming from the zoological world.
A still obscure case within Beppe Fenoglio’s works is represented by "Il paese", a project of novel conceived by the writer after the publication of "La malora" (1954); today we dispose of only four of the originary chapters, while the others were employed by Fenoglio to write the following "Racconti del parentado". In this work, I will analyze these two creative moments, which share the same themes and many textual connections, but differ dramatically in stylistic and narratological choices; the intertextual comparison, extended to the authorial variants which show the consecutive rewritings, will allow to introduce some changes in the chronology of Fenoglio’s short stories and to observe the Author’s stylistic evolution.
It is natural for the introduction of new methods in criticism to arouse doubts and objections, especially when such operation is as innovative as that put forth by the proposers of the so-called Cognitive poetics. This poetics is characterized by the purpose to integrate traditional critical and interpretative tools with the results of empirical research, in particular in the field of mind sciences. A scholarly debate is in progress over the appropriateness of such an operation, whose theoretic and episthemologic admissibility and actual usefulness to literary analysis have been questioned. With this article we intend to evaluate the pros and cons, highlighting at once promising and controversial aspects of this new poetics.
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/06/11/foto/pisa_dentro_la_torre_del_conte_ugolino-141764602/1/#1