Nebbia
il nuovo decennio si è svegliato in un’atmosfera lattiginosa come da tempo non si vedeva, densa e bianca, soffocante e opprimente, con il suo carico di freddo e di penetrante umidità.
almeno, così è stato qui, oggi.
questo mantello di silenzio, in cui si muovono lenti fantasmi, non mi appartiene, non potrà mai essere il mio.
ho bisogno di luce, io.
lo dico già nel mio nome, talvolta mi sembra persino di gridarlo, senza un suono, immaginando che tutti lo possano capire.
non mi pare di avere successo, se la misura del successo è data da ciò che si ottiene.
non mi pare di averne neppure ove la misura di tale successo sia data da quanto gli altri percepiscano la concretezza del tuo bisogno.
ci vuole vita, per amare la vita, cita l’uomo del dire.ma - forse- occorre anche amare la vita, per vivere, risponde la donna del fare.
o forse no.
è questa nebbia che mi ottunde e mi spegne, e tenta di prendersi il meglio di me e dei miei pochi pensieri.
la luce, però, resterà la mia misura. tenacemente e comunque.
Mia zia Zina, nella sua infinita saggezza, dice che "süca e melon i g'han la so' stagion". È il buio che fa apprezzare la luce, il freddo il caldo e l'inverno la primavera.
RispondiEliminala zia Zina è molto saggia.
Eliminama ci sono nebbie a cui non ritengo possibile o giusto abituarsi o adeguarsi.