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I vini toscani


Quali sono i vitigni in Toscana?

La Toscana è una zona famosa nel mondo per la sua produzione di vino, e di vini rossi in particolare con il 70% della produzione.
Il vitigno principale è il Sangiovese con le sue varianti come il Canaiolo nero ed il Ciliegiolo. I vini classificati come supertuscans hanno portato l'integrazione ad altri vitigni a bacca nera internazionali, come il Pinot Nero, il Cabernet sauvignon, il Merlot e lo Syrah. 
Per quanto riguarda le uve bianche, la più diffusa è il Trebbiano Toscano, seguito dalla Malvasia Bianca Lunga, la Vernaccia di San Gimignano e l’Ansonica. Anche lo Chardonnay, con cui producono vini bianchi spesso maturati in Barrique, ha una buona diffusione. 

Zone di produzione in Toscana

Il Chianti e Chianti Classico 
Comprende in tutto o in parte le province di: FirenzeSienaArezzoPisaPistoiaPrato
Vi sono diverse tipologie di Chianti, sette delle quali ricadono come sottozone all’interno della Chianti DOCG e sono i Colli Aretini, i Colli Senesi, i Colli Fiorentini, le Colline Pisane, RufinaMontalbano e Montespertoli, alla quali si aggiunge la DOCG Chianti Classico, prodotto nella zona più antica e tradizionale, dalla quale provengono i Chianti più celebri. 
I vini Chianti sono prodotti prevalentemente con Sangiovese e Canaiolo Nero,  oltre ad altre uve ammesse dal disciplinare come il Cabernet Sauvignon e Merloted una piccola parte di Malvasia Bianca e Trebbiano Toscano. 
Il Vino Nobile di Montepulciano
Una delle sei DOCG della Toscana, è il Vino Nobile di Montepulciano prodotto con uva Prugnolo Gentile (ossia il Sangiovese Grosso), a cui si aggiunge del Canaiolo Nero e facoltativamente ed in minor misura il Mammolo ed il Colorino. 
Il Nobile di Montepulciano era noto già nel 1500 per la sua qualità, ma fu negli anni '60 che si iniziò a riscoprire questo vino del territorio di Montepulciano, splendido borgo in provincia di Siena, ed iniziò un processo di recupero dell’immagine che ebbe il suo compimento nel 1980, quando al Vino Nobile di Montepulciano venne riconosciuta la certificazione di DOCG.
Il Brunello di Montalcino
Il Brunello di Montalcino è sicuramente il vino Toscano più famoso, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il nome deriva dal nome dell'uva Sangiovese Grosso chiamata appunto Brunello, con cui viene prodotto. Fu ad opera di Ferruccio Biondi Santi, che avvenne la rinascita di questo vino ed il relativo successo e fama internazionale. Il Brunello di Montalcino, oggi riconosciuto come DOCG, viene prodotto con Sangiovese grosso in purezza e può essere immesso al consumo solo dopo 5 anni dalla vendemmia (6 per la riserva), con un periodo minimo di maturazione in botte di due anni. Oggi sono circa 250 le cantine che propongono il vino Brunello per una produzione di 6,5 milioni di bottiglie.
Le altre zone vinicole della Toscana
La Vernaccia di San Gimignano DOCG è un vino bianco prodotto prodotto appunto con l’omonima uva. Il Morellino di Scansano, prodotto prevalentemente con uva Sangiovese, localmente detto Morellino. Il Vin Santo, prodotto anche in altre regioni d’Italia, in Toscana è riconosciuto come DOC nelle denominazioni del Vin Santo del ChiantiVin Santo del Chianti Classico e Vin Santo di Montepulciano. Il Vin Santo Toscano viene prodotto con uve Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca, ma esiste anche una versione rossa da uve Sangiovese, che prende il nome di Occhio di Pernice
La Carmignano DOCG si trova in provincia di Prato e produce esclusivamente vini rossi da uve Sangiovese, Canaiolo Nero, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Cosa sono i Supertuscans?
Supertuscans,  appartengono generalmente alla categoria IGT.
Supertuscans sono vini robusti e complessi prodotti in prevalenza con uve “internazionali” quali Cabernet SauvignonMerlot e Pinot Nero, alle quali in alcuni si unisce il Sangiovese


il vino e....le nuove frontiere dell'arte



Ok, avevo voglia di scrivere un post dopo tanto, tantissimo...troppo tempo di assenza.
Va' beh...lavoro, nuovi progetti, figli, casa, clienti....vino...si, si...la mia assenza su °Alice è imputabile in parte al fatto che ho dovuto mettermi a tavolino e spiegare un po' di web 2.0 anche ad alcune aziende ... ma questa è un'altra storia, magari ne riparleremo.

L'ispirazione a scrivere è venuta mentre stavo archiviando queste foto scattate all'interno dell'azienda Icario di Montepulciano in occasione della mostra di GABRIELE BASILICO: MONTEPULCIANO SITE SPECIFIC. , la mostra ormai è in fase di chiusura....peccato ne abbia parlato solo oggi.
Ma veniamo alla cantina, sicuramente da visitare...un interessante sviluppo nel progetto architettonico, curato dallo Studio Valle, ne fa un punto di riferimento nel panorama delle aziende vinicole sul territorio intorno a Montepulciano.
Interessante la volontà di creare uno spazio espositivo, al quale si accede dal piano terreno salendo una splendida scala il cui progetto è stato affidato all'Architetto Guido Ciompi, realizzata con struttura e parapetto in ferro cortain (ferro ossidato e arrugginito artificialmente e trattato a cera) usato anche per gli infissi e per gli arredi fissi.
Dalla sala espositiva, si può vedere la cantina sottostante attraverso un pavimento in vetro, questo anche per permettere l’accesso e l’affluenza del pubblico alle mostre senza interferire con l’attività produttiva della cantina.
La soluzione tecnologica adottata consente di stabilire un rapporto visuale tra spazi rappresentativi e spazi destinati al tradizionale ciclo produttivo del vino.


Durante l'inaugurazione della mostra, ho avuto modo di degustare alcuni vini dell'azienda tra cui il RossoIcario I.G.T (70% Sangiovese, 20% Teroldego, 10% Merlot),
l'ottimo Nobile di Montepulciano Vitaroccia D.O.C.G. e, non nego con una certa curiosità e gran sorpresa il Bianco Nysa I.G.T fatto con uve Pinot Grigio 70% e Gewurztraminer 30%.Sicuramente una mossa azzardata impiantare nella patria del Sangiovese il Pinot Grigio ed il Gewurztraminer ... infatti mi riservo dall'esprimermi su questo bianco su cui avrei qualche dubbio.
Il Nobile di Montepulciano, invese l'ho trovato interessante anche se non ho avuto molto tempo per pensarci...la cantiina mi aveva catturata, e dovevo riuscire a vedere tutto nel minor tempo possibile, scambiare due chiacchiere, conoscere Gabriele Basilico, assaggiare l'ottimo Pecorino di Pienza in degustazione...e poi....e poi è scaduto il tempo e sono dovuta correre in ufficio....insomma sembravo più il Bianconiglio che °Alice e il vino


la nuova cantina di Antinori

antinori_casamonti_toscana_vino_archea

L’architetto Marco Casamonti l'ha definito "un luogo sacrale, un po’ chiesa, fabbrica e campagna" il suo progetto, destinato a diventare la nuova cantina della Casata Antinori.
Progettata dallo studio Archea Associati di Firenze – fra i cui fondatori c’è anche il giovane e già illustre architetto fiorentino – la nuova Cantina Antinori, sarà, a lavori ultimati previsti per il 2008, un'altra "Cattedrale del vino", meta di chi desidera scoprire tutti i segreti di una buona bottiglia.

Un tempio, che accoglierà il riposo di etichette come Tignanello, Badia a Passignano, Solaia – questa ultima ha segnato il rinascimento enologico italiano – e che il Marchese Piero Antinori, a capo dell’azienda omonima e tra i più grandi proprietari di vigneti in Europa -, ha voluto fortemente.

Vero gioiello sotto il profilo progettuale e ingegneristico, la Cantina di Casamonti si presenta come una suggestiva astronave, dolcemente inserita nel paesaggio toscano. Un edificio concepito come una sequenza di volte e navate, incassate nella terra e costruite a partire da un drappeggio di cotto, che ne colora la luce interna. Un progetto talmente armonizzato con il contesto naturale in cui è inserito, da presentare come facciata dell’edificio la collina stessa, mentre come copertura il vigneto. Strade, piazzali di carico e scarico merci, parcheggi, impianti e ogni altro elemento accessorio utilizzano il sottosuolo, per non offendere il paesaggio circostante.

Più che una Cantina, una città sotterranea di 37 mila metri quadrati, di cui 23 mila coperti. Una cittadella, all’interno della quale, si troverà il nuovo quartiere generale Antinori, che dopo decenni, si sposta dal centro di Firenze in piena campagna.

L’edificio, che sorge nel cuore del Chianti, oltre a essere concepito come culla che accompagna l’uva dalla sua nascita ai singoli passaggi fino a quello dell'’imbottigliamento, è stato pensato anche come luogo di accoglienza per il pubblico.
E' stato previsto anche un museo, attraverso il quale sarà possibile intraprendere un percorso alla scoperta dei segreti su come viene prodotto e conservato il vino, un frantoio per l’olio della casa, un forno per il pane, la fabbrica delle barrique, dove viene conservato il vino, uno spaccio con i prodotti tipici della zona e un ristorante....una sorta di "fattoria toscana" del terzo millennio.

Dopo le altre celebri "Cantine-design" realizzate dai più importanti architetti del momento - Mario Botta per la Tenuta Petra a Suvereto, Renzo Piano per Panerai vicino a Gavorrano, e Piero Sartogo per i Frescobaldi a Montalcino - ecco un progetto pensato per il futuro...

www.antinori.it
www.archea.it

ca'marcanda di gaja

gaja_barolo_architettura_toscana_winery

E´ questa una delle più interessanti "architetture del vino" sorte negli ultimi anni in Italia su progetto di famosi architetti. Per la sua nuova cantina in terre toscane, Angelo Gaja si è affidato a Giovanni Bo, anche lui piemontese.
Dalle Langhe piemontesi alla Maremma Toscana. Dal Barolo e Barbaresco, che hanno portato la famiglia Gaja nell´olimpo dei più famosi produttori di vino nel mondo, ai vitigni più internazionali quali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Syrah.

La cantina è circondata da una cintura di trecentocinquanta ulivi secolari, trapiantati per l´occasione, dove la costruzione si insinua dolcemente nelle pieghe della collina toscana, occupando una superficie di 9mila metri quadrati. I corpi sono seminterrati ed emergono dal terreno con altezze variabili, senza arrivare mai a dominare il paesaggio, nel quale continuano a troneggiare gli elementi naturali.

Non solo i volumi, ma anche le pietre utilizzate per la costruzione delle murature esterne sono originarie del posto, infatti sono le stesse ottenute dallo scavo delle fondazioni dell´edificio.
Costata 8,5 milioni di euro la cantina è iper-tecnologica, altamente attrezzata e con un sofisticato sistema di controllo di microclima interno, con pavimenti termoriscaldati e impianti radianti per il raffreddamento
Qui tutto, all´interno e all´esterno, è consacrato al vino.

petra




Sembra un’astronave cilindrica atterrata per caso.
Si chiama Petra (che in latino significa pietra), di proprietà della famiglia Moretti, proprietaria di altre famose cantine in Franciacorta a cominciare da quella del celebre spumante Bellavista.
Qui si producono olio extravergine e soprattutto i vini della "casa": Petra Val di Cornia DOC Suvereto e Petra IGT Toscana.

A Suvereto (Livorno), nel cuore della tenuta di trecento ettari tra vigneti, boschi e uliveti si staglia un gioiello in muratura, un edificio progettato dall’architetto Mario Botta.
Petra è un solido dalle forme sinuose in pietra interrotto da un piano inclinato che riprende il profilo della collina e con ai lati due costruzioni più basse con degli ampi portici.
“Il progetto – dichiara Mario Botta - vuole essere una reinterpretazione delle antiche dimore di campagna toscane in cui il disegno delle coltivazioni, in questo caso i vigneti, era parte integrante del disegno architettonico”. E’ per questo che il cilindro è abbracciato da una zona verde che, come un camaleonte, cambia i suoi colori secondo le stagioni.

Petra è una perfetta fusione di comfort e funzionalità: si inserisce perfettamente nel paesaggio impreziosendolo senza stonature ed è stato studiato in modo da ottimizzare tutti i passaggi di lavorazione dei vini. Un edificio, dunque, creato ad esatta misura del ciclo produttivo e l’aspetto estetico del luogo.

....da vedere !!!!!

Petra
Località San Lorenzo Alto, 131
Suvereto (Livorno)

www.petrawine.it

"I giorni del vino e delle rose" seconda edizione del concorso letterario dell'azienda Villa Petriolo

In partenza la seconda edizione del Concorso letterario dell'azienda vinicola Villa Petriolo di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze.
Nella passata edizione il concorso ha affrontato il tema "I Paesaggi del Vino" ed ha visto vincitore Andrea Cierasola con il racconto Vangog conclusosi con la premiazione nella splendida cornice di Villa Petriolo, dal titolo Rosso non è solo un colore in occasione della quale è stato presentato il nuovo vino dell'azienda, il Rosae MnemoSis


[alcune immagini della serata]

Quest'anno il tema scelto è "I giorni del vino e delle rose" ricordando la grandissima Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...a tal proposito, Silvia Maestrelli ci suggerisce

" Nel frattempo...alleniamo l'ebbrezza, ricamiamo la vita. Vi aspetto. Un consiglio per la degustazione: provate ad accompagnare il calice a note musicali. Al mio Rosae MnemoSis ho abbinato la prodigiosa voce di velluto di Ella Fitzgerald in The days of wine and roses...che ne pensate?"

Il concorso, promosso dall'azienda Villa Petriolo, ha come scopo quello di scoprire e promuovere opere inedite di autori italiani e stranieri, esordienti o già affermati, per racconti scritti in lingua italiana, incentrati sui temi della cultura vitivinicola uniti a più ampie suggestioni connesse al paesaggio, alla storia, all’arte del nostro Paese.
Termine ultimo di presentazione dei manoscritti, il 30 giugno 2008....tute le informazioni sul sito dell'azienda .:: Bando concorso letterario _ I giorni del vino e delle rose 2008

Tra design e tradizione nel Chianti




La nuova cantina di Coltibuono, rappresenta un’efficiente applicazione delle più moderne teorie architettoniche coniugate ad una nuova visione della produzione enologica nel Chianti d.o.c.

Nel ’97 Piero Sartogo e Natalie Gregon hanno progettato una moderna fortezza (per un investimento di 3,5 milioni di euro) su una superficie di 5.500 mq. ispirata a una dimora rinascimentale e annidata sulla collina in mezzo ai vigneti, a circa 20 chilometri dalla sede principale ovvero dalla vecchia abbazia.
L’estetica della cantina si ispira all’architettura classica italiana ma con una visione contemporanea, pur nel rispetto dell’edilizia tipica del posto.

“Il Chianti - ha dichiarato Nathalie Grenon - è come un giardino giapponese, piccolo, denso, tutto disegnato dalla mano dell’uomo, un artificiale-naturale, l’equilibrio del quale si basa su una moltitudine di geometrie minuziosamente articolate come un dipinto di Paul Klee e di reperti architettonici ivi stratificatisi nei secoli. E’ un ambiente contraddistinto dalla dimensione armonica, della cultura agricola, dalla scala a misura d’uomo miracolosamente incontaminata dall’aggressione brutale del prefabbricato industriale”. Per minimizzare l’impatto ambientale della nuova cantina, quindi, è stata inserita ai piedi della collina boscosa la base su cui poggia una costruzione svettante.

L’elemento forte del progetto è lo skylight lineare che spezza l’omogeneità dei volumi in mattoni riprendendo le costruzioni antiche del luogo. Oltre ai mattoni, gli ingredienti base di questa cantina di design sono zinco, vetro ed intonaco di calce.

Sicuramente meritevole di nota ma anche l’aspetto che colpisce di più, è la totale assenza di pompe: dal conferimento delle uve, alla pigiatura, ai vari serbatoi di vinificazione alla pressatura pneumatica tutto avviene per caduta gravitazionale con notevole risparmio energetico ma soprattutto miglior qualità della lavorazione.

Il tutto grazie alla costruzione di una torre addossata alla collina che consente l’ingresso delle uve in cima e la lavorazione scaglionata su diversi piani.

rosae Mnemosis di Villa Petriolo



La fiaba delle due rose sorelle…

La storia narra di due rose sorelle una bianca e una rossa, gentili e belle, una fiaba che una nonna amorevole raccontava a due sorelline quando era il momento di coricarsi. Con il suono dolce e carezzevole della sua voce le cullava, facendole sprofondare in un sonno rassicurante e pieno di amore.

Le sorelle crebbero proprio attraverso la forza di questi ricordi così vividi nella memoria, colmi di fantasie, di sogni e di affetto.
Una di loro, Silvia Maestrelli, ha voluto produrre il suo vino proprio nel vigneto delle rose che vedeva tutte le mattine dalla finestra della sua camera. Coronando un sogno di bambina. Lo ha chiamato Rosae Mnemonis, come la mitologica Mnemosis, nata dall’amore di Gea, la madre terra e di Urano, il dio del cielo.

Così comincia la storia di un grande vino. Questo rosso, chianti D.O.C.G, 90% sangiovese e 10% merlot, si presenta con colore rubino chiaro, ciò che incanta e lo rende unico è l’intenso profumo speziato. Si presenta come un vino di grande carattere, con tannini molto equilibrati, setosi e possiede un finale elegante. L’azienda che lo produce, l’Azienda Agricola Petriolo si trova sulle colline tra il Montalbano e il corso del fiume Arno, nel comune di Cerreto Guidi (FI). La produzione è di circa 3500/5000 piante per ettaro. La vendemmia è a metà settembre. Questo vino proprio per la sua struttura importante si esprime al meglio se abbinato a salumi saporiti, primi piatti con ragù di manzo o salsiccia e con carni alla griglia.

Il Rosae Mnemonis è la prova che il vino deve essere il prodotto di grande impegno e dedizione ma soltanto attraverso l’amore e la passione questo acquisterà quelle note evocative che lo renderanno unico.
Anche nell'etichetta e nel packaging del nuovo vino, c'è una particolare attenzione e ricerca nei particolari.
Le bottiglie, infatti, sono avvolte in una velina bianca su cui è stampata la storia di questo vino, come nasce, il ricordo di Rosabianca e Rosarossae le due rose sorelle e della realizzazione di un sogno, quello di Silvia Maestrelli e di come dal vigneto delle rose che vedeva ogni mattina al risveglio dalla finestra della sua camera, sia riuscita a realizzare il suo vino.

Per sapere tutte le novità su questo vino, ma anche sugli altri vini prodotti da Silvia Maestrelli a Villa Petriolo ogni tanto andate a sbirciare sul suo blog
diVINando ......mi piace perchè fresco e spontaneo, si respira tutta la passione che questa giovane produttrice di Cerreto Guidi mette nei suoi vini.....

fattoria san martino

Da quando mi trovo in Toscana, ho avuto modo di vedere posti meravigliosi ed incantevoli, ma anche di conoscere persone veramente interessanti che con passione ed amore fanno delle cose stupende.
Uno di questi posti meravigliosi è la Fattoria San Martino, a 800 metri fuori dalle antiche mura della cittadina di Montepulciano, in provincia di Siena.
Gode di una posizione privilegiata con il panorama che abbraccia tutta la valle, le colline circostanti oltre alla magnifica vista della città e dove vengono svolte le attività agricola/biodinamica ed omeopatica senza dimenticare lo splendido agriturismo con servizio di Bed & breakfast.



Interventi architettonici di restauro che seguono la bioedilizia, hanno fatto si che venissero utilizzati esclusivamente materiali naturali ed ecologici.
Ma la cosa più stupefacente di questo posto è l'armonia che si crea con l'ambiente circostante, fatto di infiniti dettagli che ci riportano al rispetto verso la natura e che si esprimono anche nella scelta di costruire una piscina, anzi no, un Biolago dove potersi tuffarsi in un’acqua totalmente priva di prodotti chimici o riposarsi sotto le fronde di olivi secolari......



Tutti i prodotti della fattoria, che con i suoi 5 ettari produce zafferano, olio extravergine d'oliva, miele, erba medica e cereali, si fondano sul metodo biodinamico/omeopatico.
Gli altri prodotti selezionati dalla fattoria, vini compresi, sono rigorosamente biologici.





per informazioni ::
Bioagriturismo Fattoria San Martino-Via Martiena,3-53045-MONTEPULCIANO Tel.Fax +39 0578 717463

Fattoria San Martino.

rosso non è solo un colore...a Villa Petriolo




Il 28 giugno, a Cerreto Guidi in Toscana, si è tenuta la serata di premiazione del premio letterario "I paesaggi del vino" organizzato dall'azienda Villa Petriolo....a cui ho potuto partecipare, grazie al cortese invito della splendida Silvia che da poco ha inaugurato il suo blog diVINando.
Non posso che complimentarmi per la splendida serata, durante la quale i testi dei vincitori sono stati letti pubblicamente e che aveva come tema predominante il colore rosso.
Rosso non è solo un colore....era infatti il punto di partenza da dove far scorrere la serata, per giungere alla presentazione del nuovo vino prodotto da Villa Petriolo, RosaemnemoSIs .

Così viene presentato dal Silvia Maestrelli :
_Il nuovo vino è frutto della selezione dell’uva di un singolo vigneto che ci ha sorpreso per le sue peculiarità e che intendiamo dividere con gli amici di Petriolo.. Il vino ha una spezia e una profondità non comuni, tannini di seta, finale elegante, carattere e razza.
Il vino che nasce ha alle spalle un impegno al ‘femminile’ nel coltivare un sogno.
L’impegno mio e di mia sorella Simona, che tornate nei luoghi dove giocavamo da bambine, è stato quello di dare vita ad un prodotto che porta l’energia dell’amore.
Come una fiaba, come la storia delle due sorelle RosaBianca e RosaRossa, che fa da accompagnamento alla comunicazione del vino._

Veramente una splendida azienda che sa cosa vuol dire fare comunicazione, ma che soprattutto mette la passione e l'amore per i propri vini e per il proprio territorio come punto di partenza imprescindibile.

Montalcino.....



Ed ora, vorrei dedicare a tutti questo bellissimo paesaggio, che ho attraversato questa mattina, ascoltando una delle mie canzoni preferite.................................



[per ascoltare, basta cliccare sulla freccia...buon ascolto]

paesaggi del vino 2007 :: il premio letterario di villa petriolo



Come ho già detto in alcune occasioni, a proposito di eventi legati al mondo del vino, ribadisco che siano indispensabili per creare una corrispondenza con il territorio.
Lo ha capito molto tempo fa Giannola Nonnino, con il suo premio letterario, ormai di fama internazionale, e mi fa piacere leggere che una bellissima azienda, con sede a Cerreto Guidi, nel Chianti, abbia indetto il 1° bando del premio letterario “Paesaggio del vino 2007“.
Sul sito di "Villa Petriolo", si possono trovare tutte le informazioni, ma anticipo già che si tratta del primo di una serie di manifestazioni incluse nel progetto.
Il concorso è promosso dall'azienda vitivinicola Villa Petriolo, con il patrocinio del Comune di Cerreto Guidi, del Circondario Empolese Valdelsa, delle Terre del Rinascimento, delle associazioni Fondazione Città Italia e Dimore Storiche, Terrafelix, e la collaborazione della Regione Toscana.
Scopo del concorso, appunto, quello di scoprire e promuovere opere inedite di autori italiani e stranieri, esordienti o già affermati, per racconti scritti in lingua italiana, incentrati sui temi della cultura vitivinicola uniti a più ampie suggestioni connesse al paesaggio, alla storia, all’arte del nostro Paese.
Termine ultimo di presentazione dei manoscritti, il 30 aprile 2007....tute le informazioni sul sito dell'azienda .:: Bando premio letterario "paesaggio del vino 2007"
Ben vengano queste iniziative, che servono e contribuiscono a valorizzare e promuovere i territori e la cultura vitivinicola italiana, ricca di tesori da scoprire.

filetto all'aceto balsamico, patate e... Mormoreto '97





Ogni tanto è piacevole mangiarsi una buona bistecca. Dico ogni tanto, perchè non sono un'amante della carne...ma avendo tre uomini in casa, beh, bisogna anche accontentarli.
Devo dire che da quando mi sono trasferita in Toscana, ho cominciato ad apprezzare molto di più la carne rossa, infatti ci sono diverse macellerie vicino casa mia dove trovare dei pezzi veramente speciali.
E poi, mi sono trasferita nella terra della Chianina, vuoi vedere che non ne aprofitto...!!!

Ingredienti:
bistecche di filetto di manzo, 4 fette
Burro, 20 g
Olio extravergine toscano, 1 cucchiaio
Scalogno, 1/2
Aceto balsamico (di Modena), 1 cucchiaino
Prezzemolo, q.b.
Sale, q.b.
Dosi per: 4 persone

Preparazione:


1. In una pentola antiaderente, scaldare un po' di burro assieme all’olio. Adagiare le bistecche, cuocerle a fuoco vivo per pochi minuti da entrambi i lati, salare a fine cottura, passarle poi sul piatto da portata che andrà tenuto al caldo.

2. Nel fondo di cottura rimasto insaporire lo scalogno tritato, unire la noce di burro e lasciar addensare leggermente. A questo punto, aggiungete l’aceto balsamico e mescolare rapidamente, ritirate dal fuoco e versare la salsa molto calda sulle bistecche.
Nel frattempo le patate si saranno cotte, dopo che ovviamente le avrete spelate e lavate, nonchè tagliate a spicchi e salate per poi fargli fare un "giro" nel forno bello caldo !
A questo punto non resterà che servire non dopo aver cosparso con prezzemolo tritato la vostra carnina.

Da abbinare ad un vino rosso di buon corpo, io ho avuto la fortuna di accompagnarlo con un Mormoreto Cabernet Sauvignon '97 dei Marchesi de' Frescobaldi, regalatomi da un amico dopo averlo trovato su...eBay, dai profumi speziati che ricordano la cannella ed i frutti di bosco, morbido e caldo dove che ben si abbina alla carne rossa.....almeno secondo il mio Gusto ;-)

Bon apetit

Foto 1-2 alice e il vino
Foto 3 tf

montepulciano e pienza







....ho trovato casa !!!!

centro storico di arezzo...il paese delle meraviglie




sedie da barbiere dei primi del '900 accanto a lampadari di cristallo e cornici del '700




la leggerezza del ferro...




piazza grande, si specchia sulle vetrina di un antiquario



la vasca dei miei sogni...