Media and Culture Studies

Este Trabajo de Fin de Grado explora la influencia de la filosofía existencialista en dos obras de los años 40 y 50 en la literatura española y anglosajona. El análisis comparado se centra en la conciencia del sinsentido vital por parte del protagonista, así como de la creación de una subjetividad individualizada en la cual se determinan valores ajenos a la convención social. Especial atención merecerá la relación de los personajes principales con respecto al resto, la importancia ofrecida a las decisiones, a la vez que la concepción de una responsabilidad personal que llevará a la angustia. Gracias a un estudio tanto de contenido como de articulación narrativa, enmarcado en unos antecedentes histórico-culturales comunes, se podrá acceder a las similitudes entre ambas creaciones.

In this paper, the author analyses the interseccon between audiovisual devices and live performance in Kitchen (you've never had it so good) by the collecve Gob Squad. This piece is considered through the lens of intermediality, inasmuch as its blurring between media enables new perceppons and consideraaons of the status of arrssc forms. This analysis will aid in exposing how Gob Squad's techniques challenge ontological debates on theatre. AAer a review of these discussions, this paper shows how Gob Squad's intermedial performances provide a different understanding of theatre that undermines binary divisions on live/recorded, presence/absence, and immediacy/mediaaon. Finally, the arrcle takes on the way in which Kitchen (you've never had it so good) deconstructs these dichotomies by creang numerous layers of technological mediaaon. Through the usage of video recordings, screens, and headphones some members of the audience are able to parrcipate with the actors and among themselves, constantly shiing between closeness and distance, reality and ficcon, theatre and film.

L'idea di questo lavoro nasce dalla convinzione che la tradizione letteraria di un determinato gruppo o nazione costituisca un mezzo d'indagine privilegiato alla comprensione di dinamiche sociali più profonde. Ho scelto come punto di partenza la commedia farsesca del diciassettesimo secolo di Gerbrandt Bredero Spaanschen Brabander, in quanto nel 2018 si sono tenute le celebrazione del 400° anno dalla sua morte, le quali hanno riportato l'opera dell'autore sotto i riflettori. Inoltre, lo Spaanschen Brabander tornerà in scena nel 2019 grazie all'affermato regista Gerardjan Rijnders.
Aprendo la ricerca con un'analisi della pièce, ho poi continuato con l'introduzione dei concetti chiave dei Cultural Memory Studies. Questi mi sono serviti per dimostrare come lo Spaanschen Brabander possa essere annoverato fra i classici della letteratura neerlandese. La domanda a cui mi sono proposta di rispondere nella mia elaborazione infatti è la seguente: dove possiamo rintracciare l'elemento di forza, l'ingrediente che permette a noi spettatori del 2019 di cogliere l'originalità e la maestria di Bredero in questa specifica opera?
È nel terzo capitolo che esploro il concetto di alterità, partendo da come la costruzione di questa si delinei all'interno della pièce. Spostando, in seguito, l'asse della mia ricerca sul piano più ampio della ricorsività di scontri culturali in situazioni legate al fenomeno della migrazione, ho cercato di mostrare come le modalità di costruzione dell'alterità del diciassettesimo secolo si trovino all'estremo di una linea di continuità con quelle oggi diffuse nel contesto europeo.

In this essay I will engage with the concepts of difference and race, in order to show how an aware approach to the two is fundamental in these first decennia of the 21 st century. After briefly retracing the trajectories of these two concepts, I will take into analysis a piece of [AR]t by visual artist Nick Cave called Accumul-istic Quest. Thanks to the possibilities given by the interactive, reality-based environment of Augmented Reality technologies, the artist responded to the need for a reformulation of difference and race in an affirmative way. The term affirmative here refers to the Deleuzian approach to critique which engages with the radically immanent in order to initiate a "belief in the world, as it is […] [that] can reconnect man to what he sees and hears" (Deleuze 172). In fact, such a preoccupation with the terrain is probably the only way to trigger possibility of changing and transformation in the "here and now". As a matter of fact, we are presently living in a transitional period (Cixous 83), where it is necessary to reconsider and reshape the inequalities engendered by the "imperialist white supremacist capitalist patriarchy" (bell hooks 27-28) we inevitably take part to.