Test + 2 esecizi + 1 lavoro fotografico (10 punti ogni cosa) Forma estetica-Contenuti (esempio reporter di guerra: i difetti diventano pregi grazie alla forza dei contenuti). Valore culturale-di culto: in pittura, scultura, ecc. non...
moreTest + 2 esecizi + 1 lavoro fotografico (10 punti ogni cosa) Forma estetica-Contenuti (esempio reporter di guerra: i difetti diventano pregi grazie alla forza dei contenuti). Valore culturale-di culto: in pittura, scultura, ecc. non esiste in fotografia (?) Ridurre / sintesi-non creare immagini troppo complesse. Amatorismo-professione Il fotoamatore sceglie sempre i suoi soggetti.-Fotografia dagherrotipica. Fotografia-inconscio tecnologico. Foto che ti fanno pensare senza farti vedere nulla. Nel 1839 presentano l'invenzione di Daguerre Periodo della rivoluzione industriale, l'uomo può governare la natura, con la scienza si può fare tutto. Ci sono molte invenzioni. (1300 prima affresco in cui un personaggio ha gli occhiali) Messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre (pittore) da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce (inventore). Questo processo si divide in cinque operazioni. La prima consiste nel nettare e pulimentare la lamina e renderla propria a ricevere lo strato sensibile. La seconda, nell'applicazione di questo strato. La terza, a sottomettere nella camera oscura la lamina preparata a ricevere l'azione della luce affine di ricevervi l'immagine della natura. La quarta, nel fare apparire questa immagine che non è visibile al suo uscire dalla camera oscura. La quinta finalmente ha per iscopo di togliere lo strato sensibile che continuerebbe ad essere modificato dalla luce e tenderebbe necessariamente a distruggere interamente la prova. Il dagherrotipo si ottiene utilizzando una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d'argento, quest'ultimo viene sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve quindi essere esposta entro un'ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti. Lo sviluppo avviene mediante vapori di mercurio a circa 60 °C, che rendono biancastre le zone precedentemente esposte alla luce. Il fissaggio conclusivo si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio, che elimina gli ultimi residui di ioduro d'argento. L'immagine ottenuta, il dagherrotipo, non è riproducibile e deve essere osservata sotto un angolo particolare per riflettere la luce in modo opportuno. Inoltre, a causa del rapido annerimento dell'argento e della fragilità della lastra, il dagherrotipo veniva racchiuso sotto FOTOGRAFIA