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martedì 4 marzo 2014

Annika de Groot's "Reynard's leafy necklace"

Ecco un'altra delle cose che sono riuscita a fare durante le vacanze di Natale. Si tratta anzi proprio del regalo per la mia migliore amica, da portare ovviamente abbinato ai gufetti. Il progetto è un adattamento di quello originale di Annika de Groot, "Reynard's leafy necklace", tratto dal suo libro Micro-Macrame: 30 Beaded Designs for Jewelery Using Crystals and Cords; la chiusura asimmetrica è una mia idea (che non mi ha ancora convinto del tutto, a dire il vero).



Another work I managed to complete during Xmas holidays. To be precise, that's exactly the present for my best friend, of course to be matched with the "little owls" earrings. The project has been adapted from Annika de Groot's original one "Reynard's leafy necklace", taken from her book Micro-Macrame: 30 Beaded Designs for Jewelery Using Crystals and Cords. The asimmetric clasp is my idea but it still doesn't fully convince me. 



sabato 30 marzo 2013

SpirAle

Lo so, è una pessima battuta: ma come potevo chiamare, secondo voi, un tubolare fatto da una spirale di Superduo inventata dalla bravissima Ale

I know, it's an awful pun, but what other name could I choose for a tubular, Superduo spiral created by Ale







venerdì 16 settembre 2011

La mia parure di nozze!








Domani mi sposo. :-D

PS: il braccialetto e il collier sono ispirati a "Scale the Heights" di Paula Juvinall, pubblicato in Bead & Button, August 2011, pp. 42-44, adattando il progetto originale previsto per la tecnica kumihimo alla tecnica uncinetto. Gli orecchini sono di mia creazione.

venerdì 2 settembre 2011

Violet 2


Questo cuore 3D in swarovski è un vecchio progetto preso da Kit Bijoux. Sta per partire per l'Irlanda e sarà indossato da Violet, che si è salvata e sta bene. :-)

lunedì 4 luglio 2011

Trine di metallo

Ecco la mia prima vera opera nel campo dell'uncinetto col filo metallico. Si tratta di un adattamento di un progetto di Esther Zadock, contenuto nel suo libro Creative Crochet Jewelry: a differenza del progetto originale, in cui l'autrice utilizza del filo sintetico metallizzato oro, io ho usato del vero e proprio filo metallico 0.30 color verde scuro. Non è molto facile trovare filo metallico colorato in Italia; personalmente ho dovuto rifornirmi a Milano perché in questo angolo povero del ricco Nord-Est il filo metallico 0.30 si trova quasi esclusivamente nei colori argento, oro, blu scuro e rame. Non parliamo poi del filo di maggior spessore: sovente è troppo tenero e non tiene la forma, oppure è d'importazione statunitense (e perciò costa un sacco).

La tecnica è molto semplice: si tratta della buona vecchia catenella, fatta alternando un punto senza perline e un punto con perlina (o perline, se particolarmente piccole). In certi casi ho eseguite 2-3 punti con perlina e 2-3 senza, così, a estro.  Un grosso anello dorato è stato agganciato ad un'estremità e in questo ho fatto passare la collana 3 volte, in maniera da formare 4 giri: la molla di chiusura si aggancia all'anello e a un punto per ciascuno dei giri, in maniera da tener bloccata la collana ed evitare che si allunghi un giro rispetto ad un altro o, peggio ancora, che il lavoro si attorcigli. Unica difficoltà del progetto, infatti, è il filo che tende a contorcersi: si tratta pur sempre di un filo sottile che, se sollecitato eccessivamente, rischia di spezzarsi. E' quindi bene  tenerlo il più dritto possibile già mentre si lavora e raddrizzare la collana di tanto in tanto. Le perline vanno infilate prima di iniziare il lavoro.

E' un progetto che si presta al'utilizzo di perline avanzate da lavori precedenti o di conteria irregolare inadatta a lavori di tessitura e/o di precisione (che richiede perline tutte uguali o del medesimo colore).

Consiglio come sempre l'ingrandimento delle foto (cliccateci su e, quando la foto si carica nella finestra,  ricliccateci quando compare una lente col segno "+")

venerdì 10 giugno 2011

Ah, gli anni '60...

Ecco un girocollo creato utilizzando perle di vario genere di colore bianco/nero. Si tratta di perle abbastanza comuni tranne quelle ovali, ricoperte da un tessuto all'uncinetto, e quelle ricoperte da pagine di libro a découpage (no, non le ho fatte io, le ho comperate così). Da notare anche che il "filo" usato è in realtà un nastro di organza.

venerdì 6 maggio 2011

Africa!

Rieccomi di ritorno dopo le festività pasquali e il 1° maggio, un po' triste perché il mio povero gattone si è ricongiunto al Grande Gatto dopo 16 anni e 11 mesi di vita, e piuttosto allegra per un proficuo weekend a Milano. Proficuo anche "bigiottericamente" parlando, perché ho avuto l'occasione di recarmi per la seconda volta in un fornitissimo negozio della città meneghina a fare incetta di materiale per alcuni progetti che ho in testa...

Nel frattempo, ecco un mio lavoro di qualche anno fa. Si tratta della tipica collana multifilo con nodi che bloccano le perle in posti strategici. Apparentemente facile da farsi, in realtà bisogna calibrare molto accuratamente i punti in cui andranno a cadere le perle (in questo senso non sono stata molto brava, ma d'altra parte si trattava di un' "opera prima"). La cosa bella di queste collane è che si può usare pressoché ogni tipo di filo, e buttarci dentro ogni genere di perla, per cui questo tipo di progetto è utilissimo per eliminare perle avanzate da progetti precedenti.

Qui ho utilizzato delle perle di vetro con decorazioni che ricordano le pellicce dei grandi felini africani e asiatici, perle acriliche imitanti l'ambra, perline di plastica, e perline di vetro a forma di goccia. Il filo utilizzato principalmente è cordino cerato color miele, più un pezzo di coda di topo giallo canarino troppo corto per essere utilizzato in un progetto a sé stante. Laddove il buco della perla era troppo stretto, ho infilato un gancio a T e fatto un'asola. Per gli orecchini ho utilizzato anche due Swarovski avanzati da un altro lavoro. La chiusura della collana è stata realizzata "fasciando" i fili con una serie di nodi in maniera da creare un anello, e una perla irregolare. (PS: consiglio di cliccare sulla foto e poi di ricliccarci su per ingrandirla, altrimenti capirci qualcosa è dura...)

domenica 3 aprile 2011

Ecco il ciondolo...




Ecco il ciondolo della collana a uncinetto tubolare! E' stato creato incastonando una Swarovski Fancy Stone da 27mm (in pratica un grosso cristallo) in una "gabbia" di rocailles lavorate a punto peyote.

L'effetto "gabbia" è stato realizzato senza fare aumenti o diminuzioni, ma sfruttando la dimensione crescente e poi decrescente delle perline e la naturale curvatura che queste assumono se lavorate in tondo; la gabbia infatti non è altro se non una serie di giri composti sempre da anelli di 52 perline.


Innanzitutto ho lavorato due giri di Rocailles Miyuki 15°, poi due giri di rocailles 11°, poi cinque giri di rocailles Guetermann 9°, poi tre di 11° e infine tre di 15°. Il "merletto" che circonda il cabochon è stato eseguito facendo due giri di "pippiolini" di perline. Infine ho saldato il cabochon a un anellino precedentemente lavorato (sempre a punto peyote) il cui motivo richiama quello della collana.

martedì 29 marzo 2011

Collana con inserto a uncinetto


L'inserto centrale di questo collier è stato fatto con una tecnica denominata "uncinetto turco", che consiste nel lavorare a uncinetto un gruppo di perline per volta anziché una sola. Inoltre, il fatto di passare la perlina da lavorare dietro all'uncinetto, tecnica determinante nella classica lavorazione a uncinetto tubolare, qui non si applica poichè il gruppo di perline viene diviso a metà: una parte va dietro, l'altra davanti all'uncinetto.

L'inserto qui doveva in realtà essere un braccialetto, ma poiché in famiglia nessuno ha un polso così grosso, ho pensato di inserire un collare armonico come anima del lavoro e completarlo infilandoci delle perle vintage di recupero (...cioè vecchie). Siccome la lunghezza era eccessiva ma non volevo accorciare per non forzare il collare armonico, ho attaccato due chiusure che possono essere posizionate dove si desidera - sono le perle stesse a bloccare lo scorrimento.

lunedì 28 marzo 2011

Collana a uncinetto


Questa collana, ancora incompiuta, è stata eseguita a uncinetto, lavorando in maniera tubolare. Non occorre essere dei maestri dell'uncinetto (basta conoscere la catenella e la maglia bassa) ma ci sono degli accorgimenti da seguire cui coloro che sanno già fare ad uncinetto devono prestare attenzione. Innanzitutto, le perline vanno infilate prima secondo lo schema (la parte più noiosa e pericolosa: se sbagliate colore di perlina ve ne accorgete troppo tardi, cioè quando la state lavorando... e son cavoli vostri. Dovete tagliare il filo, fare un'aggiunta, nascondere il nodo, saldare i fili....). Dopodiché, al momento della lavorazione: 1) la perlina già lavorata nel giro precedente va spostata dietro all'uncinetto infilato nel punto che la sostiene e 2) il filo da lavorare con la nuova perlina non deve essere lavorato "a casaccio", ma deve passare obbligatoriamente dietro alla perlina del giro precedente, e poi agganciato. Se si contravviene alla regola 1, la perlina resta in posizione verticale e non orizzontale. Non ho mai provato a contravvenire all n. 2... Per chi non ci ha capito nulla, si consoli: è più facile a farsi che a dirsi...
In preparazione chiusura e ciondolo con cabochon!

venerdì 11 marzo 2011

Serpentone




Questa collana è stata realizzata con la tecnica giapponese Kumihimo. Si tratta di una tecnica tradizionale d'intreccio molto antica: la usavano i samurai per intrecciare la seta e così fabbricare i cordini che servivano per legare tra di loro i segmenti della loro corazza. Migliore era il lavoro, maggiori erano le possibilità che il samurai si salvasse la vita! Oggi invece i cordonicini a kumihimo servono soprattutto per creare cinture per i kimono (obijime), braccialettini e decorazioni varie. Oltre alla seta, si possono usare tutta una serie di filati anche sintetici.
Per fare un cordoncino con questa tecnica, servono dagli 8 fili in su e un telaio apposito, in legno o in plastica (meno costosi). I telai hanno vari nomi a seconda del tipo e servono a creare diversi tipi di cordoncino: abbiamo il Marudai, il telaio rotondo, forse il più diffuso; il Takadai, il telaio quadrato che serve per creare cordoncini piatti; il Kakudai (un particolare telaio "a gru"), il Karakumidai (quadrato), l'Ayatakedai, un complicato telaio per creare cordoncini con molti fili, e infine il più semplice di tutti: ilMobidai, detto anche Kumihimo Disk. Quest'ultimo è un disco di polistirolo espanso con 32 tacche nelle quali vengono incastrati i fili. I puristi non amano molto questo strumento, ma per un principiante è l'ideale per iniziare e per vedere se la tecnica può interessare! Questa collana è stata realizzata, appunto, con il Mobidai.
Link interessanti:
http://www.braidershand.com/
http://www.careycompany.com/

Collana turchese

Una delle caratteristiche del macramè è la sua grande versaitlità: con pochi nodi e qualche perlina si possono creare dei capolavori (...non ho la presunzione di credere che questa collana lo sia, ma è una delle mie preferite. La foto pietosa non le rende merito). Bisogna però progettare molto attentamente il lavoro: andare a braccio può essere simpatico, ma può causare molti inconvenienti e sgradevoli asimmetrie.