Visualizzazione post con etichetta bracelet. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bracelet. Mostra tutti i post

lunedì 29 aprile 2013

Gemelli diversi - Different twins



Lo riconoscete? Ma sì, è sempre lui: Anna Bracelet di Joan Babcock. Con un'altra palette, con una sequenza in più di nodi nel motivo centrale (comunque prevista dall'autrice) e soprattutto con altre perline tra cui le Superduo, che non erano ancora state messe in commercio all'epoca della pubblicazione del libro da cui è tratto il progetto.  E il risultato è del tutto diverso, come potete vedere nella foto di confronto più in basso. 

Do you recognise it? Oh yes, it's Joan Babcock's Anna Bracelet, reloaded. Another palette, one more knotting sequence in the central motif (in any case provided by the author herself) and, most of all, different beads among which the Superduos, which hadn't been invented yet at the time the book containing the project was published. And the result is utterly different, as you can see in the photo comparing the two bracelets.






Le puriste storceranno il naso facendomi notare che il lavoro è irregolare: lo so, è perché alcune delle perline lo sono, ma credo che ciò faccia parte dello spirito del braccialetto; preziosa e raffinata la prima versione, "caciarona" ed estiva questa seconda. Presumo che chi ha apprezzato il primo braccialetto, amerà di meno questo e viceversa.

Purists would raise an eyebrow noticing that the work is pretty irregular: I know, that's because some of the beads are, but I think that this is part of the overall style; the first bracelet was precious-looking and stylish, this one is lively and inspired by summertime. I suppose that those of you who particularly liked the first one, wouldn't like this one so much and viceversa.


Tutto sommato sono abbastanza soddisfatta anche se secondo me le Superduo avrebbero potuto essere valorizzate ancora di più, ma nonostante avessi disegnato uno schema prima di iniziare, il risultato è stato molto diverso dall'atteso. D'altra parte è solo facendo che si capisce che aspetto avrà il lavoro. Sembra banale ma non lo è. Io avevo pensato che le Superduo si sarebbero disposte con le punte verso il centro - creando quindi una specie di croce - e invece si sono disposte nel senso della lunghezza, creando una sorta di quadrato attorno alla perla rossa centrale.
After all, I'm happy enough with the result though I wish I had exploited the Superduos in a better way. The truth is that, although I had drawn a sketch before beginning to knot, the final result was very different from what I had expected. It sounds trivial to say that it's only by making things that you really see how the work will look, but it's not so. For example, I had thought that the Superduos would turn their points towards the centre, while exactly the opposite happened: instead of the expected "cross", I got a "square" framing the central red bead.



Aggiornamento/Update 08/05/2013: la palette è un'interpretazione di "Street Tones", sempre da Design Seeds / the palette is my version of "Street Tones", taken from Design Seeds: http://design-seeds.com/index.php/home/entry/street-tones










giovedì 21 marzo 2013

Come promesso... - As promised...

Ecco qui, come anticipato nel precedente post, la mia prima incursione nel micromacramè. Si tratta della mia interpretazione del progetto "Anna Bracelet" di Joan Babcock (potete vederlo qui: http://www.joanbabcock.com/Shop/Projects/Projects.html). 


As anticipated in my previous post, here's my first foray into micro-macramé, namely my personal version of Joan Babcock's "Anna bracelet" (you can take a look at it here: http://www.joanbabcock.com/Shop/Projects/Projects.html).
















Il filato utilizzato è C-lon Cord, mentre le perline sono Delica 11/0, Gütermann 9/0, Swarovski 4mm e cipollotti da 6mm. La chiusura è un bottone tolto da un vecchio giaccone che non indosso più.  

The fiber employed in the project is C-lon Cord, while the beads are 11/0 Delicas, 9/0 Gütermann, 4mm Swarovski and 6mm rondelles. The clasp is a button taken from an old jacket that I don't wear anymore.









Rispetto al progetto originale, oltre ai formati e alle grandezze delle perline e ai colori del filato, ho modificato la parte finale, unificando le due metà del lavoro e chiudendo con tre nodi cui è stato applicato dello smalto per unghie trasparente per evitare che si allentino o si sciolgano del tutto.

Unlike the original project, besides the kind and the size of the beads and the colours, I changed the closing section by unifying the two sides of the work and finishing with three overhand knots to which I applied a coating of clear nail polish, so that they won't come undone.









Per quanto riguarda la scelta della palette, devo ammettere che non sono molto brava a lavorare coi colori, o meglio, mi fermo al ton-sur-ton o alla sfumatura e sono incapace di lavorare sui contrasti. Ho tentato di farne una da sola e ci ero andata molto vicino (avevo scelto due blu e tre marroni dorati), ma poi ho visto questa deliziosa palette di Design Seeds, molto simile a quella che ero riuscita a mettere assieme da sola, e l'ho fatta mia: 



Color Door
As for the colour palette, I must confess I'm not good at working with colours, or better, I manage concocting a palette of shades of the same colour but I'm unable to deal with contrasting colours. Actually, I tried creating a palette on my own and I almost reached my goal (I had chosen two blues and three golden browns). Then, I saw this lovely palette on Design Seeds which was very similar to the one I had put together and I made it my own.

Prima o dopo riuscirò a lavorare in autonomia completa...

Sooner or later, I'll learn to stand on my own feet!









venerdì 17 agosto 2012

A difesa del macramé - Speaking out for macramé


English version: see below.

Sarà un post un po' pedante e antipatico, ma sento di doverlo scrivere (non per niente all'Università mi ero guadagnata il poco lusinghiero soprannome di Precisina a causa della mia pedanteria!).

Sono attualmente di gran moda dei braccialetti di cui non farò il nome, consistenti in una striscia di pizzo sintetico fatto a macchina, tipo passamaneria, di quella che potreste acquistare in una qualsiasi merceria. Premetto che a me questi braccialettini non piacciono per nulla. Li capisco fino ai 13 anni, li tollero dai 14 ai 20, dopodiché al polso di una persona adulta diventano semplicemente puerili e ridicoli. (Vi ho detto che sarei stata antipatica!)

Però gli antichi Romani dicevano De Gustibus Non Est Disputandum e io mi adeguo.

Quello di cui voglio discutere qui infatti non è se questi braccialetti siano belli o brutti, ma del fatto che li stiano spacciando per "pizzo macramé" e che ci stiano cascando in tanti, anche "consorelle" di bigiotteria magari espertissime di Swarovski e Miyuki, ma non di tecniche d'intreccio. 

Ebbene, ho una notizia per voi: quello NON è macramé. E' passamaneria sintetica probabilmente prodotta nel Terzo Mondo. Il macramé è un'antica arte araba di intreccio, originariamente ideata per riparare le reti da pesca e importata nell'area del Mediterraneo dai pescatori genovesi, basata su una decina scarsa di nodi base, combinando i quali si possono creare molte cose, dai portavasi alla bigiotteria. E il "pizzo macramé" è una cosa ben diversa: si tratta ad esempio delle frange che un tempo ornavano asciugamani e fazzoletti e che assomigliano piuttosto al pizzo fatto all'uncinetto filet (provate a cercare con Google Immagini "frange macramé" e capirete quello che intendo).

Al limite quei braccialetti possono vagamente ricordare  - e non me ne vogliano le maestre merlettaie che se ne occupano seriamente - il pizzo fatto a tombolo, il chiacchierino (che devo imparare), il ricamo intaglio (che mia mamma faceva quand'era più giovane), ma il macramé proprio no.

Mi ha fatto quindi molta tristezza visitare di recente dei mercatini in cui, proprio sull'ondata del successo dei famigerati braccialettini, i lavori eseguiti con pizzi sintetici simili a quelli erano spacciati, in perfetta buona fede e serietà, per pizzi macramé. E a quanto pare quei pizzi costano pure!

Ne ho parlato con mia madre e con grande sorpresa ho scoperto che prima che il vero macramé diventasse di moda negli anni '70, quel tipo di passamaneria veniva in effetti venduto in merceria col nome commerciale (benché erroneo) di "pizzo macramé", tanto che quando mia mamma vide il vero macramé per la prima volta, restò interdetta. Ok, questo poteva essere perdonabile negli anni '50 e '60: ma adesso, che il macramé è diventato così popolare anche grazie a grandi artiste che l'hanno svecchiato rispetto agli anni '70? Il nome commerciale può ben restare "pizzo macramé" ma si dovrebbe sapere che in realtà non lo è.

Per chi ne voglia sapere di più su cosa sia il macramé, si legga i miei post a riguardo, ma soprattutto si guardi i link riportati alla fine del post (se non capite le lingue, potete guardare le foto, bastano e avanzano!)



This is going to be a somewhat unpleasant, pedantic post, but I feel like I must write it (how could I have gained otherwise the hardly flattering nickname "the precise one" when I was an undergrad?)

I don't know whether the same thing is happening in the USA or in the UK (I doubt it!), but over the last few months here in Italy a certain brand of bracelets has become very fashionable and many famous people are wearing them (maybe that's why the bracelets have become fashionable, I'm afraid...). These bracelets consist of a stripe of machine-made nylon lace, similar to the kind of passementerie that you could buy in any haberdashery. Be warned, I'm partial since I don't like these bracelets at all: they're all right as long as you're a child, they're ok if you're a teenager, but they look simply ridiculous on an adult person's wrist. (hey, I told you I would be unpleasant!)

But, as an ancient Latin saying goes, "In matters of taste, there can be no disputes", and I conform accordingly. 

In fact, I don't want to discuss the beauty of these bracelets here, but rather the fact that they are passed off as "macramé lace" and that many people believe this to to be the truth, even many "beading sisters" who are perhaps very well grounded on Swarovski and Miyuki, but not so much on knotting.

Well, I've got news for you: that's NOT macramé. It's nylon passementerie very likely produced in a Third-World country. Macramé proper is an ancient knotting technique (originally employed to repair fishing nets) made popular in the Mediterranean area by Genoese fishermen and based on less than 10 basic knots, combining which one can create many things ranging from pot-hangers to fibre jewelry. And "macramé lace" is something quite different: try google-searching "macramé fringes" in "Images" and you will see that it looks much more like filet crochet lace. 

I concede that those bracelets MIGHT recall - and I hope not to irritate the merlettaie who passionately deal with these techniques - pillow lace, tatting (in my to-learn list), or guipure embroidery (which my Mom used to make when younger), but not macramé at all. 

It was therefore sad for me to recently visit some street markets where fibre jewelry, made with nylon lace similar to that employed to make those bracelets, was passed off as macramé lace in absolute good faith and seriousness, precisely because of those bracelets' success. And apparently that lace is expensive too!

So I talked about that with my mother and, to my utter surprise, I found out that, before real macramé became fashionable in the '70s, that kind of passementerie was sold in haberdasheries with the trade name, albeit incorrect, of "macramé lace", so much that my mom herself was very surprised when she saw the look of real macramé for the first time in the '70s. Ok, but what could be excusable in the '50s and in the '60s cannot be easily forgiven now that macramé has become very popular again thanks to great artists who have updated it as compared to what it used to be in the '70s! Call it whatever you like, but at least you should know that that kind of lace is not macramé.

If you want to learn something more about macramé, check out these links. If you don't understand the texts, don't worry: in most cases the photos speak for themselves!


INGLESE - ENGLISH 
Joan Babcock - Un marchio di fabbrica inconfondibile. E, sorpresa, con un po' di pratica e di abilità, alcune delle sue opere possono essere realizzate anche da noi comuni mortali./ You can't mistake her for anybody else. And, guess what, even us common mortals can reproduce some of her works through practice and patience.
Anche pagina Facebook / On FB as well

Kris Buchanan - esplosiva designer del micromacramé / a flamboyant micro-macramé designer
http://www.kristinebuchanan.com/

Annika de Groot - un classico / an evergreen

Marion Hunziker-Larsen - straordinaria artista del macramé e dell'intreccio / extraordinary knotting and macramé artist
http://www.jewelsinfiber.com/

Knot Just Macramé (anche pagina Facebook, come "My Micromacrame"/Facebook page as well, titled "My Micromacrame") - piccole cose graziose che lasciano senza fiato / pretty little things that leave you breathless

Barbara Natoli-Witt - la Cartier del macramé moderno / She is to modern macramé what Cartier is to precious jewelry.


ITALIANO - ITALIAN
Giogi Ale - basta poco per fare dei piccoli capolavori col macramé / it takes very little to make small masterpieces with macramé

PORTOGHESE/SPAGNOLO - PORTUGUESE/SPANISH
Entre Nos Macramé  - un compendio del macramé carioca / A gallery of Brazilian Macramé 
http://entrenosmacrame.blogspot.it/
(Anche pagina Facebook / Facebook page as well)


SVEDESE - SWEDISH
Glasell Design - dietro una prof di ginnastica si può nascondere un'artista! / there might be an artist concealed behind a physical education teacher!

mercoledì 12 ottobre 2011

La parure indossata, parte seconda

Ecco altre due foto con un'altra luce e a figura completa per vedere meglio i dettagli!




PS: il braccialetto e il collier sono ispirati a "Scale the Heights" di Paula Juvinall, pubblicato in Bead & Button, August 2011, pp. 42-44, adattando il progetto originale previsto per la tecnica kumihimo alla tecnica uncinetto. Gli orecchini sono di mia creazione.

lunedì 10 ottobre 2011

La parure indossata

Nella prima foto gli orecchini non si vedono bene a causa della differente illuminazione e la seconda è un po' sfocata, ma rende l'idea di come la parure stava col vestito!


(Un grazie a Marino P. per le foto scattate appositamente per postarle qui!)






PS: il braccialetto e il collier sono ispirati a "Scale the Heights" di Paula Juvinall, pubblicato in Bead & Button, August 2011, pp. 42-44, adattando il progetto originale previsto per la tecnica kumihimo alla tecnica uncinetto. Gli orecchini sono di mia creazione.


venerdì 16 settembre 2011

La mia parure di nozze!








Domani mi sposo. :-D

PS: il braccialetto e il collier sono ispirati a "Scale the Heights" di Paula Juvinall, pubblicato in Bead & Button, August 2011, pp. 42-44, adattando il progetto originale previsto per la tecnica kumihimo alla tecnica uncinetto. Gli orecchini sono di mia creazione.

venerdì 19 agosto 2011

Eye-beads rosa


 Questo braccialetto è stato realizzato con la stessa tecnica della collana pubblicata qualche post fa. Lo schema decorativo che ho usato si chiama "eye beads" in quanto si compone di una serie di rombi concentrici il cui centro è formato da una sola perlina di solito in forte contrasto cromatico con quelle accanto, come un occhio, appunto. 


Il colore della mia perlina centrale è in sfumatura con il resto della palette scelta ma comunque presenta un rosa molto acceso che contrasta, in effetti, con le nuances pastello degli altri colori.


Di solito non lavoro col rosa, colore col quale ho avuto una breve storia d'amore da bambina per poi abbandonarlo per colori più cupi e freddi, ma questo è un braccialetto che ho creato per la mia amica Sabrina alla quale il rosa piace (e dona). E di mio ci ho messo quella vaga punta del mio amato viola....

mercoledì 18 maggio 2011

Bracciale Tamzara

Questo bracciale è stato realizzato utilizzando delle perline marca Miyuki del tipo "Delica", impiegando la tecnica peyote. La Miyuki è una fabbrica di perline giapponese fondata nel 1949 nei pressi di Hiroshima e la varietà di perline denominata "Delica" è caratterizzata dalla forma cilindrica, pareti sottili e buco largo. La Miyuki produce tuttavia anche rocailles simili alle nostre tradizionali perline di conteria, con la differenza che quelle prodotte dalla Miyuki sono l'una pressoché uguale all'altra.


La tecnica peyote (o più correttamente, "gourd stitch", essendo "peyote" il nome del punto allorché veniva usato per opere con significato religioso e sacro) è, come rivela il suo stesso nome, di origine nativo-americana. Si tratta di una tessitura "off-loom", cioè realizzata senza l'ausilio di un telaio e consiste nell'aggiungere una nuova perlina ogni due infilando l'ago in quella successiva. Se per esempio voglio realizzare un bracciale alto 10 perline, infilerò 10 perline per il primo giro. Per il secondo, ne infilerò una nuova e la affiancherò alla 10a del giro precedente, infilando l'ago nella 9a. Poi aggiungerò una nuova perlina e la affiancherò all'8a del giro precedente, infilando l'ago nella 7a; e così via.

Il disegno non è mio, ma è un adattamento dello schema "Tamzara" dell'artista francese Pascale Guichaoua-Mikovic, che tiene due blog (in francese) sull'argomento bigiotteria:
http://perlicoti.canalblog.com/
http://perlicotipeyote.canalblog.com/

Lo schema è stato pubblicato dalla rivista Bead and Button nell'aprile 2009, e lo potete ritrovare qui:
http://www.beadandbutton.com/en/sitecore/content/Home/How%20To/Patterns/2009/04/Tamzara.aspx

L'adattamento da me fatto consiste nell'eliminazione delle due fasce che stanno all'inizio e alla fine del bracciale, per ovviare allo scarsissimo diametro del mio polso (13,5 cm....). Risparmio in perline ma ohimé "amputo" il disegno.

venerdì 11 marzo 2011

Braccialetto charms

Si tratta di un braccialetto creato assemblando vari elementi fino a creare la struttura principale su cui poi vengono appesi vari altri elementi.

Qui ad esempio la struttura è creata da 4 perle medie e da una perla grossa che si alternano a degli anelli in maniera simmetrica (la perla più grossa è infatti centrale). La decorazione tramite charms è un'ottima maniera per eliminare rimasugli di perle e perline. In questo braccialetto ci sono alcune perle che un tempo appartenevano alle famose collane della mamma che ho distrutto...

giovedì 10 marzo 2011

Braccialetto con perle


Questo braccialetto è stato creato con perle di fiume, conteria e cavetto, che conferisce maggior resistenza al lavoro, ne mantiene la forma, senza però irrigidirlo. La chiusura è di madreperla.