La Porta d'Oro: euforia

sabato 9 marzo 2024

Fortuna e sfortuna

Quando un evento può dirsi fortunato?

Quando si rivela a nostro vantaggio e non ce lo aspettavamo. Un evento fortunato è un fatto che contribuisce alla nostra felicità, cioè alla sopravvivenza del nostro apparato psicofisico, ma non era stato programmato: una vincita, una bella notizia, ecc.

Quando un evento può dirsi sfortunato?

Quando si rivela a nostro svantaggio e non ce lo aspettavamo. Un evento sfortunato è un fatto che ci rende più infelici, perché danneggia la sopravvivenza del nostro apparato psicofisico, in maniera inaspettata: una perdita di denaro, un incidente, ecc.

Ciò che ci fa dire «Che fortuna!», rendendoci un po’ euforici, e ciò che ci fa dire: «Che sfortuna!» rendendoci tristi o arrabbiati, non è l’evento in sé, bensì il fatto che non lo consideriamo parte della nostra routine, non lo consideriamo “un evento nella norma” cioè un evento “accettabile”. E più si discosta dalle nostre aspettative, più ci fa stare bene oppure male.

La morte di un giovane figlio e la morte di un genitore ottantenne si discostano in maniera molto differente da ciò che l’uomo medio può aspettarsi e quindi considerare accettabile. Ciò che si allontana molto dalla nostra idea di accettabile, ci fa soffrire molto.

Facciamo un altro esempio. Se la casa dei miei sogni costa 800 mila euro e io ci ho già rinunciato ad acquistarla perché non ho quella cifra, ma pochi giorni dopo il proprietario accetta di vendermela a 200 mila euro, dal momento che è un evento che si discosta molto da quanto mi aspettavo, mi sentirò euforico per lungo tempo.

Questo atteggiamento verso l’esistenza – che rientra in ciò che possiamo considerare un “comportamento normale” – nasconde una filosofia di vita molto pericolosa: gli eventi mi accadono e non sono io a crearli. In altre parole, la realtà accade A ME e non DENTRO DI ME.

Posso infatti considerarmi fortunato o sfortunato unicamente se penso che:

1) La realtà si trova all’esterno di me;

2) Gli eventi che accadono in questa realtà mi colpiscono “a caso”.

Quando cominci a pensare che tutto ciò che si verifica nel tuo mondo è collegato a ciò che tu sei interiormente, allora fortuna e sfortuna non esistono più. Non raggiungerai picchi di euforia, ma non soffrirai più per qualcosa che consideri una calamità o un’ingiustizia. Si chiama “serenità dell’anima” o “divino distacco”. Occorre addestrarsi a lungo per realizzare questo stato interiore.

Non c’è più ingiustizia, se il mondo è creato da te, tuttavia hai il dovere di lottare contro le ingiustizie, per alleviare la sofferenza del mondo.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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L’ATTENZIONE

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di Salvatore Brizzi

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mercoledì 7 luglio 2021

Compensazione calcistica

Martedì sera la nazionale italiana ha vinto contro la Spagna ai rigori. Premetto che non è mia intenzione essere critico verso coloro che seguono il calcio, voglio solo rivolgermi a chi fa – o crede di fare – un lavoro su di sé, con lo scopo di far loro notare un certo meccanismo.

Molti di voi in questi mesi hanno detto peste e corna di chi è “schiavo del sistema”, di chi è “succube della manipolazione mediatica”, di chi è “un covidiota”, ma ieri sera eravate a casa, davanti alla televisione, a tifare Italia. Per le strade di Torino non c’era letteralmente nessuno, ancor più che negli anni passati, quando qualche macchina durante la partita ogni tanto la si sentiva passare. Adesso, vi chiedo: quale differenza passa tra uno che mette la mascherina mentre passeggia da solo in un parco e uno che grida: «Dai cazzo! Stasera gli facciamo il culo a questi spagnoli!»?

Non lo dico per farvi sentire in colpa, il punto non è infatti vedere o meno la partita, magari anche un maestro di Shamballa ogni tanto la vede (anche se non credo che il Tibet abbia una grande squadra di calcio!), il punto è riflettere su QUANTO È POTENTE QUELLA PARTE DI VOI CHE VI LEGA AI MECCANISMI DELLA PERSONALITÀ E QUINDI ALLA MANIPOLAZIONE. Dopo la partita in questione, migliaia e migliaia di giovani si sono riversati per strada ad abbracciarsi e urlare. Quando manifestano davanti alle loro scuole per il diritto ad avere lezioni dal vivo... sono tutti distanziati, fermi e con la mascherina fin sotto gli occhi.

Magari vi sembrerà strano, ma non c’è nessun motivo razionale per cui un essere umano di età adulta dovrebbe guardare una partita di calcio... oppure i “giochi d’artificio” in occasione della festa del santo patrono. Non vi sto dicendo di non guardare le partite (anche se molti di voi capiranno questo e magari si sentiranno in colpa), ma vi voglio far riflettere sulla perfezione di quanto sta accadendo e accadrà nei prossimi anni: gli esseri umani sono animicamente dei bambini e quindi è giusto che vengano trattati come tali. Non ci si può radunare a migliaia in una piazza per guardare con il naso all’insù i fuochi d’artificio oppure per vedere una partita sul maxischermo... e poi pensare di essere rispettati come degli adulti dal proprio governo! Volete essere trattati come Schopenhauer o come Churchill, ma poi all'atto pratico vi comportate come Alvaro Vitali in "Pierino"!

Spesso vi sento dire: «L’essere umano è divino, l’essere umano è completo, l’essere umano nasce libero, ma coloro che lo vogliono schiavo lo riconducono a uno stato primitivo e lo convincono di essere solo un animale impaurito! Liberiamo la divinità dentro di noi!»

Beh... sono belle parole, ma non sono vere! L’essere umano è stupido e poco evoluto e, soprattutto, non nasce libero. Tuttalpiù, una stretta minoranza di individui può sperare di diventarlo, ma solo SE FA DELLA LIBERTÀ LO SCOPO STESSO DELLA SUA VITA. L’uomo medio con i suoi comportamenti conferma tutti i giorni che chi lo governa non gli sta facendo un torto!

Detto questo, le vittorie calcistiche rispettano anch’esse l’onnipresente LEGGE DI COMPENSAZIONE. Dopo mesi di depressione a causa delle restrizioni sociali, finalmente è arrivata una buona dose di euforia calcistica. Vinceremo la finale dei Campionati Europei? Dipende... ma non dalla bravura dei calciatori, dipende dalla dose di euforia che risulta ancora necessaria per compensare i mesi di disagio. Può essere che serva altra euforia e i terricoli debbano riversarsi ancora una volta per le strade a festeggiare, incuranti della tanto temuta pandemia, oppure può essere che la compensazione sia già avvenuta e quindi non sia necessaria un’ulteriore vittoria.

Solo dopo anni di auto-osservazione si comincia a conoscere le leggi che governano la psiche individuale e quella collettiva. A che punto giunge la nostra meccanicità? Vi dico solo una cosa: talvolta ci innamoriamo di qualcuno unicamente perché stiamo uscendo da un brutto periodo, magari dovuto a una precedente “delusione d’amore”, e il nostro apparato psicofisico ha urgente bisogno di compensare con una nuova dose di euforia.
Benvenuti sulla Terra.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

COME LIBERARSI

DALLA MANIPOLAZIONE

il nuovo libro di Salvatore Brizzi

http://www.salvatorebrizzi.com/2021/06/come-liberarsi-dalla-manipolazione.html