Regista, attore e sceneggiatore polacco. Laureato in etnografia e pugile dilettante, pubblica libri di poesie prima di incontrare A. Wajda, che lo aiuta a entrare alla Scuola di cinema di Lodz. Per Wajda scrive (con J. Andrzjewski) la sceneggiatura di Ingenui perversi (1960, anche attore), improntando del proprio tipico pessimismo il viaggio del regista nell’anima e nelle (poche) prospettive dei giovani polacchi reduci dalle speranze di rinnovamento dell’ottobre 1956. Dopo i primi corti, tra cui Bokser (Il pugile, 1961), e la sceneggiatura di Il coltello nell’acqua (1962), debutto di R. Polanski, nel 1964 dirige il primo lungometraggio, Rysopis - Segni particolari: nessuno. Con un ampio uso di piani-sequenza che delineano una regia digressiva imparentata con certa Nouvelle vague, il film racconta le ultime ore di libertà di Andrzej Leszczyc (interpretato da S.) prima del servizio militare. Il personaggio, sempre trattato con umorismo, torna in Walkover (1965), film di sole ventinove inquadrature, in cui, trascorsi cinque anni, è diventato un pugile fallito. Leszczyc non ha nulla a che spartire con i fantasmi della guerra, tema centrale dei registi della «scuola polacca», e molto con la biografia del regista. Dopo Barriera (1966), il suo film polacco più fantasioso, e Il vergine (1966, Orso d’oro nel 1967), girato in Belgio con J.-P. Léaud, il personaggio di Leszczyc chiude la sua trilogia e la carriera polacca di S. con Mani in alto (1967), bloccato dalla censura e distribuito solo nel 1981. Gira in Inghilterra i film migliori del suo esilio volontario: La ragazza del bagno pubblico (1970) delicata e tragica iniziazione all’amore di un povero quindicenne, L’australiano (1978), in cui libera la sua fantasia inscenando una paradossale vicenda sull’eterno scontro tra razionale e irrazionale, e Moonlighting (1982), deliziosa commedia nera su un gruppo di polacchi esuli a Londra. Ancora più autobiografico ma meno riuscito è Successo ad ogni costo (1984), in cui M. York è un teatrante polacco in conflitto con il figlio, interpretato dal vero figlio di S., M. Lyndon, utilizzato anche come antagonista di K.M. Brandauer in Lightship - La nave faro (1985), girato negli Stati Uniti.