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Le luci di Atlantide
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Che bella lettura! Non so se rimpiangere di averci messo un sacco di tempo causa trasloco, o essere contenta di non averlo finito in pochi giorni. Ma quando un libro mi piace così amo divorarlo; non mi piace essere paziente (ne sono perfettamente in grado, ma lo detesto).
Inizialmente pubblicato in due volumi separati, Web of Light e Web of Darkness, Le luci di Atlantide è un antefatto molto "ante" del Ciclo di Avalon, di cui condivide la stessa ambientazione, se non geografica, sicuramente di concetto. E se tanto mi dà tanto non vedo l'ora di continuare! Sono impaziente di cercare di scoprire chi si reincarnerà in chi.
Ciò che più mi ha colpita al di là della fantasia illimitata dell'autrice, che riesce ad amalgamare leggenda, fantasia e, in modo forse meno diretto ma altrettanto evidente, nozioni storiche e culturali provenienti da culture diverse per dare poi vita a un mondo dotato di grande coerenza interna, è stata la sua capacità di ottenere un'ottima caratterizzazione dei personaggi e creare un'ambientazione quasi perfetta senza riversare sul lettore una miriade di dettagli didascalici tesi a descrivere i particolari di ambientazione e cosmogonia, cosa non infrequente in questo genere e che, se personalmente non mi ha mai infastidita, e che anzi ho sempre trovato "succosa" se ben fatta, finisce per allontanare molti lettori i quali si trovano spesso davanti romanzi che in alcuni momenti si trasformano in pseudo-trattati storico-antropologico-religiosi.
Così la Zimmer Bradley non ci spiega mai esattamente che cos'è un chela, o il dorje, così come non entra mai nel dettaglio del perché la Notte del Nadir e la Notte dello Zenit siano così importanti, o in cosa consistano esattamente i poteri di Micon o la trasgressione di Reio-ta, ma di tutto questo ci lascia intuire l'essenza.
Questo libro mi ha insegnato come vorrei riuscire a scrivere. Mostrando, senza il bisogno di spiegare ogni minimo dettaglio, che deve però essere presente nella concezione dell'autore.
Ricordo qualcosa che disse George Lucas una volta a proposito di Guerre Stellari. Il succo era più o meno che non è necessario che tutto venga spiegato, ma che una spiegazione deve comunque esistere nella mente dell'autore: nell'universo di Guerre Stellari per esempio il suono si propaga nel vuoto, e anche se il motivo non viene menzionato nella saga, esiste comunque un motivo preciso e il regista deve esserne consapevole.
Lo stesso accade in questo splendido libro.
Voto: 9+/10
Inizialmente pubblicato in due volumi separati, Web of Light e Web of Darkness, Le luci di Atlantide è un antefatto molto "ante" del Ciclo di Avalon, di cui condivide la stessa ambientazione, se non geografica, sicuramente di concetto. E se tanto mi dà tanto non vedo l'ora di continuare! Sono impaziente di cercare di scoprire chi si reincarnerà in chi.
Ciò che più mi ha colpita al di là della fantasia illimitata dell'autrice, che riesce ad amalgamare leggenda, fantasia e, in modo forse meno diretto ma altrettanto evidente, nozioni storiche e culturali provenienti da culture diverse per dare poi vita a un mondo dotato di grande coerenza interna, è stata la sua capacità di ottenere un'ottima caratterizzazione dei personaggi e creare un'ambientazione quasi perfetta senza riversare sul lettore una miriade di dettagli didascalici tesi a descrivere i particolari di ambientazione e cosmogonia, cosa non infrequente in questo genere e che, se personalmente non mi ha mai infastidita, e che anzi ho sempre trovato "succosa" se ben fatta, finisce per allontanare molti lettori i quali si trovano spesso davanti romanzi che in alcuni momenti si trasformano in pseudo-trattati storico-antropologico-religiosi.
Così la Zimmer Bradley non ci spiega mai esattamente che cos'è un chela, o il dorje, così come non entra mai nel dettaglio del perché la Notte del Nadir e la Notte dello Zenit siano così importanti, o in cosa consistano esattamente i poteri di Micon o la trasgressione di Reio-ta, ma di tutto questo ci lascia intuire l'essenza.
Questo libro mi ha insegnato come vorrei riuscire a scrivere. Mostrando, senza il bisogno di spiegare ogni minimo dettaglio, che deve però essere presente nella concezione dell'autore.
Ricordo qualcosa che disse George Lucas una volta a proposito di Guerre Stellari. Il succo era più o meno che non è necessario che tutto venga spiegato, ma che una spiegazione deve comunque esistere nella mente dell'autore: nell'universo di Guerre Stellari per esempio il suono si propaga nel vuoto, e anche se il motivo non viene menzionato nella saga, esiste comunque un motivo preciso e il regista deve esserne consapevole.
Lo stesso accade in questo splendido libro.
Voto: 9+/10
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Le luci di Atlantide.
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Reading Progress
October 18, 2011
–
Started Reading
December 5, 2011
–
Finished Reading
March 4, 2014
– Shelved
Comments Showing 1-1 of 1 (1 new)
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message 1:
by
Chiara
(new)
Jun 14, 2014 10:01PM
il libro lo ho appena iniziato, quindi non scendo del merito della trama... ma è vero, la Zimmer ti mostra esattamente come qualsiasi cosa andrebbe scritta, la sua scrittura è semplicemente superlativa :)
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