Gianfranco Mancini's Reviews > Sandman Library. Vol. 2: Casa di bambola

Avevo ignobilmente snobbato il Sandman di Neil Gaiman quando uscì negli anni ‘90, un’ epoca in cui, a parte rileggere fino alla nausea Il ritorno del Cavaliere Oscuro ed il Daredevil di Frank Miller che mi avevano folgorato la vita verso la fine degli anni ottanta, le mie letture fumettistiche consistevano vergognosamente per la maggior parte a base di storie aventi come protagonisti supereroi e vigilanti ipertrofici, antieroine maggiorate e siliconate i cui attributi fisici andavano senza ritegno oltre ogni confine tracciato da buon senso, buon gusto e legge di gravità in un tripudio di banalità, esagerazioni e linee cinetiche di velocità.



Un’ era che si concluse fortunatamente quando misi le mani sul primo volume del Preacher di Garth Ennis, vera e propria pietra miliare nella storia della Nona Arte che per me fu anche uno spartiacque varcato il quale iniziai ad orientarmi verso letture più adulte ed impegnative, senza comunque disdegnare tutti quei personaggi inverosimili acchittati in costumi più o meno aderenti e succinti, che avevano accompagnato la mia vita da quando iniziai a leggerne le avventure alla tenera età di cinque anni quando, annoiato da topi e paperi antropomorfi, piccoli e sfortunati allenatori di baseball ed i loro bracchetti indisponenti, capitò fra le mie mani una copia dello Spider-Man di Stan Lee e John Romita in tutto il suo colorato e luminoso splendore.



Ma poniamo pure fine a questa tortuosa premessa e rientriamo nei binari giusti, prima di annoiarvi a morte, o gentili e pazienti lettori della suddetta.



Non ho idea del vero e proprio perché non abbia mai letto Sandman prima dell’anno scorso pur essendo da sempre un appassionato lettore di Neil Gaiman e dei suoi racconti. Troppi fumetti? Storia e disegni non mi hanno mai ispirato troppo? Chissà.



L’occasione è arrivata finalmente ad inizio estate del duemilaeventidue, quando il fantastico ed inquietante universo narrativo di Locke & Key creato da Joe Hill e Gabriel Rodriguez , che già seguivo dalla sua prima pubblicazione avvenuta in Italia qualche anno prima grazie alla Magic Press, ha inaspettatamente incontrato il Sandman Universe nel suo ultimo e conclusivo volume, Locke & Key: L’età dell’oro, tributando un doveroso omaggio a tutte quelle storie meravigliose che avevano spinto autore e disegnatore a raccontare le oniriche e spaventose disavventure della famiglia Locke e delle sue magiche chiavi, e lasciandomi letteralmente a bocca aperta, reo imperdonabile di non aver mai letto prima nulla di Morfeo, Morte e degli altri Eterni che intervengono nella vita degli uomini condizionando la loro esistenza.



Uno splendido volume che ho adorato dalla prima fino all’ultima pagina, ma che, pur essendo perfettamente godibile non avendo mai letto prima Sandman, mi ha lasciato letteralmente assetato dalla voglia di saperne di più.



Così, recuperati rapidamente i primi quattro volumi della collana Sandman Library pubblicata da Panini Comics, ho finalmente colmata la mia vergognosa lacuna, perdendomi fra le terre del sogno come un novello Randolph Carter, ed assaporandone ogni splendido, meraviglioso e terrificante momento.



Perché dopo aver terminato questo secondo arco narrativo della saga, posso dire con certezza che il primo era solo uno stuzzicante antipasto, e che Casa di Bambola non è altro che una delle cose più belle ed inquietanti che abbia mai letto in vita mia, tra divinità capricciose e machiavelliche, sogni fuggiaschi, citazioni shakespeariane, incubi agghiaccianti, storie d’amore maledette che risalgono agli albori dell’umanità, orrori deliranti che sembrano essere scaturiti dalla mente di Clive Barker, uomini che non vogliono morire ai quali viene esaudito il loro desiderio… e convegni di assassini seriali.



Un vero e proprio capolavoro nel suo genere che tutti dovrebbero leggere o sognare almeno una volta nella loro vita, ma fate attenzione a non incappare in Morfeo quando è arrabbiato e a non attirare l’attenzione di Desiderio o, ancora peggio, del Corinzio.





E’ per il vostro bene, un consiglio di cuore