Cosa stai cercando?
Storie di atlete che hanno sconfitto i pregiudizi di genere
Da Florence Dixie, che nel 1894 ha fondato la prima squadra di calcio femminile, alla ginnasta dei record Simone Biles: ogni settimana, scopriremo la storia e le imprese straordinarie di un'atleta che, grazie a talento e a tanta determinazione e passione, ha fatto la storia dello sport
Lo sport femminile? “La cosa più antiestetica che gli occhi umani potessero contemplare”.
Questa era l’opinione di Pierre de Coubertin, l’uomo a cui va fatta risalire l’invenzione dei Giochi Olimpici moderni, che in virtù di ciò furono inizialmente accessibili soltanto agli atleti uomini. Era il 1894 e da allora molte cose sono cambiate, ma non del tutto migliorate.
Continua a leggere
Dal 1900, in occasione delle Olimpiadi a Parigi, la partecipazione fu estesa e garantita anche alle donne, che quell’anno erano soltanto 22 a fronte di un totale di 997 atleti. Oggi, uno scenario simile sembra assurdo: d’altronde il genere femminile ha ormai ampiamente dimostrato di avere doti sportive pari, se non talvolta superiori, a quelle degli uomini.
Oggi le donne praticano sport a livello agonistico, vincono medaglie e trofei, vengono considerate a tutti gli effetti professioniste nella loro disciplina. Eppure, la condizione di inferiorità a cui vengono tuttora relegate non si è del tutto sanata, né a livello di retribuzione, né a livello di trattamento contrattuale né tanto meno a livello di rappresentazione mediatica.
A prescindere da quanto stabilito all’interno della “Carta dei Diritti delle Donne nello Sport”, il documento redatto e pubblicato nel 1985 dal Parlamento europeo per denunciare le discriminazioni di genere nell’ambito sportivo e rivendicare pari opportunità per uomini e donne, quest’ultime sono ben lungi dal ricevere l’equità loro promessa.
Basti considerare che Roger Federer è arrivato a guadagnare cinque volte di più rispetto a Serena Williams.
Oltre a ciò, le sportive sono costrette a subire l’atteggiamento spesso discriminatorio, talvolta persino denigratorio, quasi sempre sessista dei media, che anche inconsapevolmente contribuiscono a reiterare quella stessa idea per cui Coubertin aveva concepito le Olimpiadi come un evento riservato esclusivamente agli uomini. È evidente, allora, che nel mondo sportivo assistiamo ancora oggi a uno squilibrio quando parliamo di parità di genere.
Inoltre, l’esistenza di forti stereotipi condiziona tutt’ora le scelte delle donne in ambito sportivo fin da quando sono bambine. Esistono, infatti, ancora grandissimi limiti e differenze tra sport considerati maschili e sport associati alle donne.
Per questo risulta più importante che mai dare allo sport femminile la giusta e dignitosa visibilità, raccontando le storie delle atlete e i valori ad esse correlati così da ispirare un autentico cambiamento socio-culturale.
Raccontare lo sport femminile in maniera adeguata, infatti, permette anche di offrire modelli a cui le bambine delle nuove generazioni si possano ispirare, superando le aspettative e i pregiudizi di genere che ancora permeano questo settore.
Per questo nasce Campionesse, la nuova rubrica di Fem dedicata all'empowerment femminile nello sport e ideata dalla redazione in collaborazione con Sandro Bocchio e Giovanni Tosco, autori del libro "Campionesse Ribelli - Trenta storie di sport per ragazze speciali".
Da Florence Dixie, che nel 1894 ha fondato la prima squadra di calcio femminile, alla ginnasta dei record Simone Biles: ogni settimana, scopriremo la storia e le imprese straordinarie di un'atleta che, grazie a talento e a tanta determinazione e passione, ha fatto la storia dello sport.
Ogni articolo offrirà uno sguardo approfondito sulle vite e le carriere di queste atlete, ispirando le lettrici a perseguire i propri sogni e superare le sfide con coraggio. Proprio come delle campionesse.