Ottaviano Nelli

Pochi artisti hanno incarnato la propria terra come Ottaviano di Martino Nelli, o Melli, forse nipote del pittore trecentista Mello. Attivo nel primo Quattrocento, radicato nella sua Gubbio, dove fu pure console, Ottaviano la raccontò in cicli vivacissimi, rutilanti di colori e di preziosità, pieni di verve, di ritratti e di sapidi aneddoti. Viaggiò, formandosi a Perugia, estendendo il suo raggio di azione fra Umbria, Marche e Romagna, al servizio di Guidantonio da Montefeltro a Urbino e Corrado Trinci a Foligno, toccando pure Città di Castello, San Sepolcro, Fabriano, Fano, Rimini, divenendo così uno dei maggiori propagatori dell' esuberante gusto gotico internazionale in Italia centrale. In questo volume sono raccolti i rari suoi dipinti su tavola, è ricostruito un insolito polittico francescano tutto narrativo, sono illustrati i suoi seguaci, come Jacopo Bedi, e si offre una documentazione storica e iconografica capillare, sostanziata da un Atlante sistematico di tutti i suoi cicli murali.

Relazione alla giornata di studio "Ottaviano Nelli e il suo mondo. Uno sguardo fra Umbria e Marche all'inizio del Quattrocento", promossa dal Comune di Gubbio e dalla Scuola di specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi di Perugia. Gubbio 16.12.2021

https://halshs.archives-ouvertes.fr/halshs-02463244

Bollettino Storico della Città di Foligno, vol. XXXVIII-XLII, 2015-219, p. 17-54

Dans la perspective de la science ouverte et du libre accès à la connaissance scientifique financée par les institutions publiques, une version antérieure à celle travaillée par l'éditeur (preprint) est disponible, gratuitement et en version intégrale, sur le site Archive ouverte en Sciences de l'Homme et de la Société (HAL-SHS ; Id: halshs-02463244).

"Gli affreschi dell’oratorio della Ss. Annunziata di Riofreddo (circa 1422) sono oggetto del presente studio ove è tratteggiato il contesto politico e artistico durante il quale sono stati realizzati; sono esaminate le singole rappresentazioni dipinte rintracciandone le fonti letterarie, iconografiche e stilistiche ed illustrando l’intero programma iconografico dell’oratorio. È, inoltre, analizzato lo stile dei pittori che lo hanno affrescato, ricostruendo gli influssi da loro subiti e gettando uno sguardo anche sugli esiti successivi di ricezione da parte degli artisti più giovani.
Per la prima volta, è individuata la fonte della rappresentazione dei cori angelici, giungendo all’identificazione dei gruppi di ciascun angelo, proposta l’identificazione del committente in una delle figure dipinte nell’oratorio ed è ipotizzato l’intento dello stesso, attraverso una nuova identificazione dei Dottori della Chiesa ivi raffigurati."