The first, rich monograph dedicated to the painters Tommaso and Matteo Biazaci, two brothers coming from Busca (a little town not far from Cuneo) and active in southern-west Piedmont and in western Liguria, during the second half of the...
moreThe first, rich monograph dedicated to the painters Tommaso and Matteo Biazaci, two brothers coming from Busca (a little town not far from Cuneo) and active in southern-west Piedmont and in western Liguria, during the second half of the 15th century and at the beginning of the 16th century. They made many cyclos of frescoes and some works on panel, polyptychs (or single surviving panels) currently preserved in Ligurian museums or in private collections. The gentle and bright painting of the Biazaci brothers was connected to the Ligurian-Nice and Provencal "pittura di luce", and took inspiration also from the Ligurian-Lombard models of Giovanni Mazone and Carlo Braccesco.
Tommaso e Matteo Biazaci da Busca
a cura di Anna De Floriani, Stefano Manavella
editori: Associazione Culturale “Enrico Bafile” e Nerosubianco edizioni, Cuneo 2012 (collana Saggistica storia territorio, n. 37)
548 pp., cm 21 x 30, illustrato, brossura
Introduzione di Bruno Ciliento; saggi di Lea Carla Antonioletti, Anna De Floriani, Uberto de Paulis, Mirella Lovisolo, Paola Mallone, Stefano Manavella, Alessandra Perugini, Thierry Radelet, Pier Carlo Rosso; schede delle opere di Simona Damonte, Monica Giraudo, Mirella Lovisolo, Stefano Manavella; bibliografia a cura di Stefano Manavella; fotografie di Giorgio Olivero.
Il volume costituisce la prima monografia interamente dedicata ai fratelli Biazaci, pittori provenienti da Busca (Cn) che lavorarono durante la seconda metà del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, tra Piemonte sud-occidentale e Liguria di ponente, realizzando numerosi cicli di affreschi e anche opere su tavola. Pur segnati da retaggi tardogotici, i Biazaci si aprirono a suggestioni più aggiornate, grazie all'influsso dell'arte nizzarda e provenzale e in seguito anche della corrente rinascimentale lombarda conosciuta in Liguria, grazie ad artisti come Giovanni Mazone e Carlo Braccesco. Il loro linguaggio, equilibrato e di felice vena narrativa, è funzionale alla comunicazione di chiari messaggi didascalici, spesso legati all'ars bene vivendi e alla spiritualità francescana.
Frutto di un lavoro pluriennale e della collaborazione tra studiosi piemontesi e liguri, il libro ricostruisce la riscoperta critica dei Biazaci, l'ambiente storico-culturale e artistico in cui si formarono e operarono, delinea un percorso della loro attività, analizza le iconografie, le fonti letterarie di riferimento e le tecniche esecutive dei loro dipinti. A ciascuna opera assegnabile ai pittori è riservata una scheda di approfondimento e non mancano un capitolo sulle attribuzioni non condivise e una ricchissima bibliografia. Il volume ha ricevuto nell'agosto 2013 il Premio Anthia - Libro Ligure dell'Anno 2013 ed è stato presentato in diverse località della provincia di Cuneo, a partire da Busca (nel dicembre 2012), Brossasco, Casteldelfino, Saluzzo, Dronero, Acceglio, Cuneo, e inoltre ad Albenga, presso la sede ingauna dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri (Palazzo Peloso Cepolla) e a Torino, presso il Circolo dei Lettori.
Oltre alla curatela, si devono a Stefano Manavella i seguenti testi, all'interno del volume:
i capitoli:
- "Da Rufino d'Alessandria a Hans Clemer. La lunga stagione tardogotica nel Piemonte sud-occidentale, tra tentazioni cortesi, aperture mediterranee e influenze nordiche", pp. 78-109;
- "Vita e opere", pp. 110-185;
- "Un buon inizio", pp. 238-243;
- "Attribuzioni non condivise", pp. 494-512;
le schede:
- "Busca, Villa Elisa", pp. 288-295;
- "Cuneo, Cappella attigua al Santuario della Madonna degli Angeli", pp. 296-303;
- "Savigliano, San Giovanni Battista", pp. 304-307;
- "Savigliano, Cappella di San Giuliano", pp. 308-313;
- "Caraglio, Chiesa di San Giovanni", pp. 314-321;
- "Caraglio, Chiesa di San Paolo", pp. 322-329;
- "Verzuolo, antica Casa Comunale", pp. 332-333;
- "Rossana, Parrocchiale di Santa Maria Assunta" (con Monica Giraudo), pp. 334-337;
- "Valmala - Chiot Martin, Cappella della Santissima Annunziata" (con Monica Giraudo), pp. 338-345;
- "Sampeyre, Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo", pp. 346-357;
- "Casteldelfino, Parrocchiale di Santa Margherita", pp. 358-367;
- "Cartignano, Casa privata in frazione Galliana", pp. 368-369;
- "Macra, Cappella di San Pietro", pp. 370-377;
- "Marmora, Parrocchiale dei Santi Giorgio e Massimo" (con Monica Giraudo), pp. 378-381;
- "Acceglio, Confraternita dell'Annunziata", pp. 382-385;
- "Valgrana, Ospizio della Trinità", pp. 386-389;
- "Diano Castello, Cappella di San Sebastiano", pp. 408-411;
- "Assunzione e Incoronazione della Vergine", pp. 452-457;
- "Polittico di San Sebastiano", pp. 458-463;
- "Trittico della Madonna tra santi - Genova, Museo di Sant'Agostino", pp. 468-473;
- "Polittico della Madonna tra santi - Rensselaer, Saint Joseph’s College", pp. 474-475;
- "Andagna, Parrocchiale della Natività di Maria Vergine", pp. 478-483;
- "Borgo San Dalmazzo, Parrocchiale di San Dalmazzo, Cappella Angioina", pp. 484-489;
- "Cuneo, San Francesco", pp. 490-493;
e la Bibliografia, pp. 513-540.