Caelian Hill

È noto che il sacco visigotico del 410 ebbe effetti particolarmente devastanti sul Celio. Qui, come altrove, non dovettero essere molti gli edifici materialmente distrutti in quella occasione (anche se è certo che uno di questi fu la celebre Domus dei Valeri, situata più ad Est 1 ). Di fatto, nelle aree recentemente sottoposte ad indagine archeologica, gli strati di V secolo non mostrano apprezzabili tracce d'incendio.

The Carolingian age represents a creative period in the field of Arts and architecture. The return to decorative forms more consistent with the early Christian model takes on a precise symbolic and ideological value. There is also a strong interest in the formal inheritance of the Imperial period, which dresses the early Christian traditions with a classicistic imprint, which distinguishes the Carolingian era from the immediately preceding centuries.
It is in this perspective that the methods of use of the architectural remains reused in Santa Maria in Domnica, and the restoration interventions carried out at the time of the installation of the pieces provide a not indifferent contribution to the understanding of the Carolingian period. The basilica of Santa Maria in Domnica, probably dating back to the end of the 8th century, was completely rebuilt in the first half of the 9th century at the behest of Pope Paschal I. On this occasion, 18 granite columns were installed in the nave arranged according to a need for uniformity. In addition to a group of Corinthian capitals from the Imperial age, very significant are a group of capitals of Byzantine production, extensively retouched in the Middle Ages. Numerous architectural remains are also published that are now preserved in the crypt: particular attention deserves a large funerary slab in which a sella curulis is depicted.

L'età carolingia rappresenta un periodo creativo nel campo delle Arti e dell'architettura. Il ritorno a forme decorative più coerenti al modello paleocristiano assume un preciso valore simbolico ed ideologico. Si aggiunge anche un forte interesse per l'eredità formale del periodo Imperiale, che veste le tradizioni paleocristiane di un'impronta classicistica, che contraddistingue l'epoca carolingia rispetto ai secoli immediatamente precedenti.
È in questa prospettiva che le modalità di impiego delle spoglie architettoniche riutilizzate in Santa Maria in Domnica, e gli interventi restauro effettuati al momento della messa in opera dei pezzi forniscono un contributo non indifferente alla comprensione del periodo carolingio. La basilica di Santa Maria in Domnica, risalente probabilmente alla fine dell'VIII secolo, fu integralmente ricostruita nella prima metà del IX secolo per volere di Papa Pasquale I. In tale occasione furono messi in opera 18 colonne di granito nella navata disposte secondo un'esigenza di uniformità. Oltre ad un gruppo di capitelli Corinzi di età Imperiale, molto significativi sono un gruppo di capitelli di produzione bizantina, ampiamente ritoccati in età medievale. Vengono anche pubblicate numerose spoglie architettoniche che ora sono conservate nella cripta:  particolare attenzione merita  una lastra funeraria di grandi dimensioni in cui è raffigurata una sella curulis.

Negli ultimi anni si è aperta una possibilità di rivedere, nel suo insieme, la problematica relativa ai culti pagani orientali sul Celio. Alcuni scavi stratigrafici estensivi (soprattutto quello dell Ospedale Militare) hanno infatti recato nuovi dati e stimolato un riesame della documentazione e della bibliografia precedenti. In particolare, una planimetria ricostruttiva della sommità del colle ( ) mostra come tre settori topografici contigui, sui quattro determinati dal nodo viario antico dell attuale Piazza della Navicella, fossero certamente occupati da santuari delle divinità orientali. Per uno di tali settori (quello corrispondente a Villa Mattei/Villa Celimontana) è necessario riprendere in breve la problematica riguardante la controversa ubicazione dell Iseum Metellinum. E noto che questo edificio è citato nelle fonti antiche solo dalla Historia Augusta, in un passo che menziona la domus Tetricorum, dicendo che era situata sul Celio contra Iseum Metellinum, appunto 1 . Su questo esiguo fondamento sono state avanzate dagli studiosi, per l Iseo, almeno quattro principali ipotesi di collocazione, che potrò quasi soltanto elencare, senza ripercorrerne le motivazioni. 1) Tradizionalmente, il Metellino è stato identificato con un santuario che si riteneva esistesse nell area della chiesa dei SS. Pietro e Marcellino, fra le attuali vie Labicana e Merulana, dove sarebbero stati rinvenuti (in scavi di età barocca) resti di un tempio egizio. Questa collocazione è stata -ad esempio implicitamente 1 Hist. Aug., Trig. Tyr. 25, 4. Fig.1 L area della sommità del Celio, con indicazioni e ipotesi circa le attestazioni dei culti orientali (da PAVOLINI 2000 tav. 35). C. Pavolini I culti orientali sul Celio: acquisizioni e ipotesi recenti Bollettino di Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D3 / 1 Reg. Tribunale Roma

Questo articolo nasce come un ampliamento e una rielaborazione (per alcuni aspetti anche profonda) dei contenuti di una conferenza da me tenuta nel maggio 2006 alla British School of Rome 1 , e in qualche punto tiene conto dei rilievi critici e degli spunti di analisi formulati nel corso dell'interessante dibattito sviluppatosi in quella riunione 2 . Sono necessarie due premesse: in molti passaggi del testo darò senz'altro per scontate le cose che in vari altri scritti mi è già capitato di dire a proposito dei culti orientali documentati sul Celio 3 ; d'altro canto, è in uno stadio abbastanza avanzato la preparazione di uno o più volumi collettivi che costituiranno l'edizione scientifica dei risultati dello scavo della Basilica Hilariana, nel più ampio contesto delle recenti indagini archeologiche nell'Ospedale Militare Celio, e sarà quindi in quella sede che verrano trattati più nel dettaglio alcuni argomenti che qui sono solo sinteticamente accennati.

The Quintilii. Land Ownership, Intellectual Interests, and Social Advancement of Provincials in the Roman Senate.
The Quintilii are a famous aristocratic family from Alexandreia Troas, who belonged to the Roman Senate for four generations during the Antonine period. The last two generations are considered close friends of Emperor Marcus Aurelius. This lecture tries to connect this fact on the one hand with the intellectual, even philosophical interests of the members of this family, on the other hand with the situation of their properties.

Die Quintilier sind eine berühmte aristokratische Familie aus Alexandreia Troas, die in der Antoninenzeit vier Generationen lang dem römischen Senat angehörte. Die letzten beiden Generationen gelten als eng befreundet mit Kaiser Marc Aurel. Dieser Vortrag versucht diese Tatsache einerseits mit den intellektuellen, ja philosophischen Interessen der Angehörigen dieser Familie, andererseits mit der Lage ihres Grundeigentums in Verbindung zu bringen.