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Rico Fredi Invito alla preghiera curavit Roberto Borgia

Abstract

Federico Fredi Panigi Rico Fredi Tivoli

TIBLTRTO INVITO ALLA PREGHIERA RICO FREDI INVITO ALLA PREGHIERA TIBURTO A Mauro Crespi e Aldo Lulli gli amici buoni che per le foto e i versi sono venuti a trovarmi nel mio eremo sui tetti della Tivoli antica invidiandomi la cameretta che domina dalle pareti a sghimbescio e il cucinino inferriato sotto it sofEtto a scivolo dedico Propriety letteraria riservata Edizione fuori commercio Ci affanniamo per vivere e la vita e un nonnulla the palpita nel soffio d'un amore. PREGHIERA DELL'ALBA Fa the nel cielo s'innalzi — o mio Signore — quest'anima. Abbiamo ritenuto superfluo far didascaliare le foto perche ritraggono posti e volti Tiburtini dal significato desurnibile. (M. C. e A. I—) 11 • ADOLESCENTIA Fanciulla questo tempo vago e bello che Dio concede alla tua eta radiosa ha it mormorio sonoro d'un ruscello e la freschezza pura d'una rosa. Oggi to sei qual tenero arboscello che con i venti gioca senza posa ed ami con amor sempre novello it ritornar d'ogni passata cosa. Godi ed attingi pur da questi giorni la fede sana e la gaiezza buona per un domani senza pig ritorni. E ti sia Luce l'ombra che corona gli altari santi di verismo adorni per l'oltre eterno che la vita dona. 13 ALLA PRIM' ALBA Se smaniasti nei sonni alterni e crudi d'una notte tenace alla prim'alba sali in circa al monte ad abbracciar la croce e ne avrai pace. 15 MATTINA Arabescar di tinnuli 17 ITOMO Contempla la luna all'alba e it vederla restare nel ciel che gia si tinge dei colori del sole considerar ti faccia quello che ancora resta della freschezza degli anni gia lontani di fanciullezza. Sapra l'uomo che accogli in to conservarsi per l'anima bimbo. 19 ADOLESCENZA FRA LA NEVE AL SOLE E' sorto it nuovo sole a riscaldare coi suoi tiepidi raggi la natura coperta dal biancor vivido e bello della neve caduta nella notte. Serenity radiosa, nel giardino i bimbi si rincorrono festosi tirandosi manciate appallottate di quel ghiacciato farinoso. Cara giocondita dell'innocenza, lieve, sublime e pur soavemente piena della spensieratezza di quei giorni veloci troppo all'uomo the si trova giunto quand'e all'inizio e si tormenta d'aver cornpreso tardi it vero fine. 21 NELLA REALT A' ILLUSORIA Ecco la meta it passo ritenta it grado ultimo e gode al pieno umano mentre benigno it ciel protende l'inesauribile gamma di sue luci vaghe al visivo Mai vivere e dominio furono sommi nella realta illusoria. 23 AFFETTI DI BAMBINA Piccola bimba che it dorato sole racchiudi nelle tue treccine bionde e la grazia e l'odor delle viole nelle tue membra tenere e gioconde. E' bello it senso delle tue parole semplici ancora e quasi vereconde e l'alletto che it cuore sogna e vuole per cia che Dio nell'anima t'infonde. Quando trastulli it fratellino infante negli occhi ti sorride it ciel sereno e fra le labbra it candido brillante. E quando mesta to lo stringi al seno morbida culla son le scale sante guida a chi it mondo di bonta fa pieno. 25 QU ADRETTO Mezz'agosto col sole arroventa le case intorno intorno a la chiesa the pare imbrillantata Sull'asfalto bollente delineante it corso cittadino non si azzarda nessuno Qualche raro passante fa it giro della piazza raso muro si segna e poi scornpare gobbo gobbo Soltanto un vecchio e un cane accartocciati su la scala santa aspettano la manna. 27 AD UNA GIOVINETT A Bimba con nel profondo degli occhioni lo sguardo vivo della fanciullezza conservati nel puro, fra quei buoni di cui scarseggia ognor la giovinezza. Tienti lontana dalle tentazioni degli angeli infernali, che vaghezza di for spinge a rovine ed abiezioni per cui si perde in not nitor e altezza. Perche sciupar nell'illusion, nel lieve quello che Dio per prova ha fatto frale?... col corpo pure l'alma divien greve. E' breve it godimento materiale di questa terra, ahime, fin troppo breve!... mentre nel cielo eterno e it celestiale. 29 VITA Poiche la vita in ogni sua espressione si varia e si rinnova eternamente L'umana specie giungera al premio eccelso solo se avra vissuto cristianamente. 31 LE PREGHIERE Le preghiere piti valide son di parole semplici ed umilmente servono l'infanzia e la vecchiaia i due estremi vitali piti vicini al Signore. 33 MERIGGIO ESTIVO Lungo la riva ansata l'acqua scrosciante a torrentelli fitti fluisce Nel riverbero brusco l'alosita dell'ora si disperde Mentre sopra la sponda opposta le cose sotto it solleone ardente posano. 35 NEL DOLORE Nuvole strane in alto qui sulla terra un vaporar penoso Il creato risente del tormento dell'uomo the ha visto piangere Sul monte viola denso la croce nera si distacca netta Oltre l'orlo perduto delle linfe e un biascicar di sillabe striscianti Qualche nube a corona gia s'annulla. Gravi rintocchi dell'avemaria per it ciel si diffondono lenti La strada e viva e pullula fruscii per l'altre L'uomo dal monte ora celeste chiaro guarda it sole morir sotto la volta del cielo terso E lo spazio gli dice pace. 37 ESORTAZIONE Ogni qualvolta vedi lo scintillio delle luci celesti o senti it tintinnio della pioggia sui vetri tersi della tua finestra Ogni volta the guardi it sole risplendente tra le nubi o ascolti lo scrosciare dell'acqua sul selciato brumoso delle strade deserte Pensa a chi guida l'universo tutto pregando con fervore e conquistandoti vivendo it dono della vita eterna. 39 AUTUNNO Ecco l'autunno. Squallido l'intorno divien nel mentre su dal ciel sovente cade la pioggia. Non piti dai grilli e dagli uccelli ii giorno e rallegrato pur se ancor tepente it sol si sfoggia. Aride foglie vagano a for d'acqua formando in letto al fume un cimitero di nostalgie. Inutilmente it ciel la terra annacqua e ai rigogli di sponde d'umor nero da melodie. Lungo i sentieri all'alba mesto un pianto s'ode dalla natura germogliare per chi ancor vive. Ed alla sera un accorato ammanto prende le cose fatte per ternprare quelle giulive. GIOVINETT A Giovinetta the al riposante declinar del giorno ami narrar le favole ai piccini nell'antica piazzetta fresca dei Toro spassi giornalieri Dopo questo brillar di prime luci it tempo bello della tua gioventii piena di gioie ti portera l'amore Per quel domani fatto di sospiri rimanga la tua grazia sottile La sensitivity sia guida e freno ai sogni Purezza abbiano it labbro ed it pensiero. 43 PREG ARE E' FACILE Se le tue quotidiane occupazioni logorarono i giorni i sogni e le preghiere Se ti ritrovi fragile creatura in un mondo falsato ove s'annulla it credo e si giudica assurda la preghiera Tu non temere perche pregare e facile ed ogni invocazione e bene accolta se si ha fede per arrivare dal nulla al tutto della vita umana. TRAMONTO Muore it sole lucente lontano ed un for sullo stelo si piega, giunge l'eco profondo ed arcano di cam pane che dicono: — prega. Si disperdono i raggi pian piano e col sol che pur lento s'annega si fa torbido it dir del profano che it pensier verso it vero rinnega. Bello e creder nel nostro buon Dio e gioir nella gioia e it dolore, bello e viver nel dolce desio. Con la fede sua bella nel cuore vive it buono in igneo scintillio... si fa l'empio rea sorte in algore. IN AVVERSIS FIDES Sii forte nel volere e se t'afferra sconforto non cader. Resti ii desio ognor nel vero, in rette probita. Che, se t'e avverso it fato sulla terra, sappi the poco val: conta sol Dio... per la pia eccelsa e pia felicita! 49 SERA Fantasmagoria tremula 51 PREGHIERA DELLA SERA Fa — Signore — ch'io possa la mia gioia ritrovare domani nel Tuo none. 53 NOTTE SUL BORGO Posa cheto e silente it vecchio borgo e tra i rami fronzuti d'una quercia un usignolo di tanto in tanto lancia un suo gorgheggio Da un balconcino quasi tutto coperto di rampicanti una Luce traspare pallida E per it luminar di vita ardente in cielo quel vago chiaro sembra it sol congiunto da questa pure cosi tanto bella parte di mondo. 55 INVITO ALLA PREGHIERA Ogni tuo giorno limpido pub ottenebrarsi e diventar piu buio della piu buia notte inutilmente perche fidando in Dio allora avrai un raggio di luce nella preghiera. 57 •• 4 4 , •• 4, • 64,14444‘efte&icitictti.4411.0,lt4t4,4i4t f .000 • .1 •4 •• •• • • I •4 •, tift$104$44iitio •• •4 • ••• •4 ••• I .• •• •• •• •• " 1'; nillit4i44144311ktitsliTarta +I &sin Olt Ai '1 Preghiera dell'alba . Adolescentia . Alla prim'alba . Mattina Uomo . Adolescenza tra la neve al sole Nella realta illusoria , • Affetti di bambina . Quadretto . Ad una giovinetta Vita . . Le preghiere . Meriggio estivo Nel dolore Esortazione Autunno . Giovinetta Pregare e facile . Tramonto . . In avversis fides Sera . Preghiera della sera Notte sul borgo . Invito alla preghiera pag. 11 • 13 15 • • 17 • 19 • 21 23 • • 25 27 • • 29 ». 31 • 33 35 • • 37 39 • 41 • 43 • • 45 47 • • 49 • 51 • 53 • 55 • 57 Tipografica S. Paolo - Tivoli - NOTIZIARIOTIBURTINO - n° 9 – Settembre 2014 IN CITTÀ 24 Nel ventennale della morte di Rico Fredi Sono già passati vent’anni dalla morte del poeta tiburtino Federico Fredi Panigi (1923-1994) e lo vogliamo ricordare riproponendo due articoli che il nostro collaboratore Roberto Borgia scrisse per questa rivista e per AVVENIRE. Ho dovuto aspettare che morissi, caro Fredi, per conoscere il tuo nome! Federico Panigi (Fredi)! Non evoca nulla forse il tuo nome a qualcuno, perché gli ultimi anni ti hanno visto vecchio e ancora più solo della solitudine che potevano offrirti i tuoi libri muti, ma chi non ha conosciuto Fredi, dei tiburtini della generazione ormai ma tu ra (ormai anziana - N.d.A.)? Ricordi, caro Fredi che ormai sei nell’al di là, quando negli anni cinquanta trascinavi il carrettino da Via Platone Tiburtino per tutta Via Palatina? Ti piazzavi dapprima presso Tirimagni, poi a Largo Cesare Battisti, la piazzet ta dei cartelloni di Giuseppetti alla fine del corso. La tua bancarella prometteva facili ed economiche letture con gli albi colorati solo in copertina o a pagine alter nate. Si leggeva di tutto, facile e difficile, e, quando serviva qualche soldo, si riportavano gli albi e anche le sudate collezioni a Fredi che, dopo averli valutati, ci dava magari metà del prezzo che avevamo fantasticato di realizzare strada facendo, mentre mentalmen te calcolavamo i soldi da prendere. Un’opera meritoria hai compiuto certamente, amico Fredi. Hai diffuso la cultura, perché hai diffuso la lettura. Quelli che venivano da te e che certamente leggevano di tutto, sono poi cresciuti, hanno saputo operare una selezione fra le letture belle e brutte, ma soprattutto fra le cose positive e negative della vita e chi ti ha visto, come me, negli ultimi anni della tua vita arrancare a fatica ormai quasi abbando nato nel tuo bugigattolo presso la Chiesa di S. Biagio (ché le letture ormai sono cambiate e tutto si consuma e brucia in pochi attimi) non può certamen te non tornare indietro con la memoria a quegli anni ormai lontani, quando la scoperta fra gli scaffali del tuo negozio di un giornaletto nuovo o non ancora letto donava momenti di felicità ormai appartenenti ai momenti più belli della sua vita. Riposa in pace, amico Fredi! (Notiziario Tiburtino , Novembre 1994) * * * Confesso che la poesia recente non sempre mi sa offrire sensazioni nuove e profonde, non muove sempre il mio animo al brivido, non sa far soffermare a sufficienza il mio pensiero sulla carta scritta: leggo, ma l’occhio che legge si affretta spesso per arrivare alla fine. Eppure sono amante sia del verso mirabolante e meraviglioso, sia del verso semplice e primitivo. Che dire allora del nuovo libricino che l’amico Rico Fredi (“Versi nuovi e poesie scelte”, pp. 32, Tipografica S. Paolo, 1985) offre ai suoi estimatori in maniera pudica e schiva? L’autore, che si diletta da qualche decennio nella difficile e non remunerativa arte della poesia, non è nuovo a donarci sensazioni per la facilità con cui riesce a imbasti re discorsi musicalmente e metricamen te esemplari sul mondo che circonda la sua figura di artista isolato e sul mondo che è dentro la sua fantasia. Così, anche quando la frase è scorrevole, anche quando la frase è discorsiva, anche quando i vocaboli, pur usati con grande maestria, non suscitano mai la sensazione di forzatura, tu scorgi la persona che a differenza di tutti gli altri può parlare al nostro animo rivelando le sensazioni che non sappiamo portare alla luce e le illusioni che non voglia mo riconoscere come tali. Chi è Rico Fredi se non uno di noi, ma uno di noi che riesce a esprimere le cose che noi sentiamo confusamente, ma non riusciamo a far uscire dal subconscio oppure tentiamo spesso di occultare e, ci riusciamo pure, di soffocare? Troverei come linea comune nella poesia di Rico Fredi un rimpianto di quello che poteva essere e non è stato, ma non nella maniera ironica di Gozzano in “Signorina Felicita”. Tale rimpianto che coincide con il desiderio di una persona amata, che pur volutamente celata in un candido pudore, tante volte balza prepotente e fuori dalla sua mente, si ritrova anche nella descrizione di situazioni di tutti i giorni, nella descrizione di paesaggi o stagioni e non sempre facilmente percettibile a chi non abbia letto attentamente l’opera di Rico Fredi... continua da: ... ti accorgi che l’autore si è brusca mente interrotto per non cedere anche qui a quel rimpianto-dolore... accanto ai fanciulli che giocano puoi vedere lo spettro dell’uomo solitario... il poeta non sa trattenere il suo grido di dispe razione, mai retorico e mai fine a se stesso, ma che si tempra (e come non potrebbe essere altrimenti ?) in una nota di speranza, non sai mai però quanto sentita o frutto anch’essa di illusione... e allora vedi il Fredi osservatore partecipe del piccolo mondo che gravi- Nel ventennale della morte di Rico Fredi ta intorno Piazza Plebiscito e fine testimone della natura e dei fatti della gente comune. Un’osservazione che sconfina in un amore profondo, viscerale verso questa umanità che avrebbe forse dovuto donargli più affetto, affetto che il poeta chiede, ma non elemosina, attraverso i suoi versi schivi. (AVVENIRE, 13 ottobre 1985) Incognita Se sfogliando distratta in una mesta sera queste povere pagine ti sembrerà di ritrovare in una un richiamo di te nel mio dolore fermati. Cercami intensamente in quelle righe sussurrando il mio nome ed io verrò. Questo mio triste viso dagli occhioni sognanti di fanciullo sarà vicini al tuo e in un dolce bisbiglio udrai da queste labbra uscir parole che non ebbi mai il coraggio di dirti. Presentazione... [versi], Tivoli, Tip. A. Chicca, 1948. Al vespro e a Rina ed altre poesie, Tivoli, Tip. A. Chicca, 1950. Dall’orlo: poesie, Tivoli, Tip. A. Chicca, 1951. L’amore incompleto: un amore proibito. Racconti , Tivoli, Tip. De Rossi, 1954. L’amore incompleto: Racconto [in- INCITTÀ Questa la poesia di Fredi che troviamo come premessa in molti suoi libri e che certamente rimane quella più conosciuta. Questi i volumi di Rico Fredi presenti nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; l’ultimo è presente anche nella Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele II» di Roma. Naturalmente sono la minima parte delle raccolte di poesie e racconti di Fredi, usciti in molte ristampe. Chi possedesse volumi di questo autore tiburtino, li potrà donare convenientemente alla Biblioteca Comunale di Tivoli . Alcune poesie si possono leggere nel quaderno n. 1 della collana “Contributi alla conoscenza del patrimonio tiburtino” , ora sul sito del Liceo Classico di Tivoli (http: //www.liceoclassicotivoli.it/Federico _ Fredi_Panigi_1998.pdf.). troduzione di Angelo Albini], Tivoli, Tip. De Rossi, 1954. La cerchia dei ricordi: poiché il tempo non torna. Poesie, Tivo- li, Tip. De Rossi, 1961. 25