TIBLTRTO
INVITO ALLA PREGHIERA
RICO FREDI
INVITO ALLA PREGHIERA
TIBURTO
A Mauro Crespi e Aldo Lulli
gli amici buoni
che per le foto e i versi
sono venuti a trovarmi
nel mio eremo sui tetti
della Tivoli antica
invidiandomi
la cameretta che domina
dalle pareti a sghimbescio
e il cucinino inferriato
sotto it sofEtto a scivolo
dedico
Propriety letteraria riservata
Edizione fuori commercio
Ci affanniamo per vivere
e la vita e un nonnulla
the palpita nel soffio d'un amore.
PREGHIERA DELL'ALBA
Fa
the nel cielo
s'innalzi
— o mio Signore —
quest'anima.
Abbiamo ritenuto superfluo far didascaliare le foto
perche ritraggono posti e volti Tiburtini dal significato desurnibile.
(M.
C. e A. I—)
11
•
ADOLESCENTIA
Fanciulla questo tempo vago e bello
che Dio concede alla tua eta radiosa
ha it mormorio sonoro d'un ruscello
e la freschezza pura d'una rosa.
Oggi to sei qual tenero arboscello
che con i venti gioca senza posa
ed ami con amor sempre novello
it ritornar d'ogni passata cosa.
Godi ed attingi pur da questi giorni
la fede sana e la gaiezza buona
per un domani senza pig ritorni.
E ti sia Luce l'ombra che corona
gli altari santi di verismo adorni
per l'oltre eterno che la vita dona.
13
ALLA PRIM' ALBA
Se smaniasti nei sonni
alterni e crudi
d'una notte tenace
alla prim'alba
sali in circa al monte
ad abbracciar la croce
e ne avrai pace.
15
MATTINA
Arabescar
di tinnuli
17
ITOMO
Contempla
la luna all'alba
e it vederla restare
nel ciel che gia si tinge
dei colori del sole
considerar ti faccia
quello che ancora resta
della freschezza
degli anni gia lontani
di fanciullezza.
Sapra
l'uomo che accogli in to
conservarsi per l'anima
bimbo.
19
ADOLESCENZA
FRA LA NEVE AL SOLE
E' sorto it nuovo sole a riscaldare
coi suoi tiepidi raggi la natura
coperta dal biancor vivido e bello
della neve caduta nella notte.
Serenity radiosa, nel giardino
i bimbi si rincorrono festosi
tirandosi manciate appallottate
di quel ghiacciato farinoso.
Cara
giocondita dell'innocenza, lieve,
sublime e pur soavemente piena
della spensieratezza di quei giorni
veloci troppo all'uomo the si trova
giunto quand'e all'inizio e si tormenta
d'aver cornpreso tardi it vero fine.
21
NELLA REALT A' ILLUSORIA
Ecco la meta
it passo
ritenta it grado ultimo
e gode al pieno umano
mentre
benigno it ciel protende
l'inesauribile gamma
di sue luci
vaghe al visivo
Mai vivere e dominio
furono sommi
nella realta illusoria.
23
AFFETTI DI BAMBINA
Piccola bimba che it dorato sole
racchiudi nelle tue treccine bionde
e la grazia e l'odor delle viole
nelle tue membra tenere e gioconde.
E' bello it senso delle tue parole
semplici ancora e quasi vereconde
e l'alletto che it cuore sogna e vuole
per cia che Dio nell'anima t'infonde.
Quando trastulli it fratellino infante
negli occhi ti sorride it ciel sereno
e fra le labbra it candido brillante.
E quando mesta to lo stringi al seno
morbida culla son le scale sante
guida a chi it mondo di bonta fa pieno.
25
QU ADRETTO
Mezz'agosto col sole
arroventa le case intorno intorno
a la chiesa the pare imbrillantata
Sull'asfalto bollente
delineante it corso cittadino
non si azzarda nessuno
Qualche raro passante
fa it giro della piazza raso muro
si segna e poi scornpare gobbo gobbo
Soltanto un vecchio e un cane
accartocciati su la scala santa
aspettano la manna.
27
AD UNA GIOVINETT A
Bimba con nel profondo degli occhioni
lo sguardo vivo della fanciullezza
conservati nel puro, fra quei buoni
di cui scarseggia ognor la giovinezza.
Tienti lontana dalle tentazioni
degli angeli infernali, che vaghezza
di for spinge a rovine ed abiezioni
per cui si perde in not nitor e altezza.
Perche sciupar nell'illusion, nel lieve
quello che Dio per prova ha fatto frale?...
col corpo pure l'alma divien greve.
E' breve it godimento materiale
di questa terra, ahime, fin troppo breve!...
mentre nel cielo eterno e it celestiale.
29
VITA
Poiche la vita
in ogni sua espressione
si varia e si rinnova
eternamente
L'umana specie
giungera al premio eccelso
solo se avra vissuto
cristianamente.
31
LE PREGHIERE
Le preghiere piti valide
son di parole semplici
ed umilmente servono
l'infanzia e la vecchiaia
i due estremi vitali
piti vicini al Signore.
33
MERIGGIO ESTIVO
Lungo la riva ansata
l'acqua scrosciante
a torrentelli fitti
fluisce
Nel riverbero brusco
l'alosita dell'ora si disperde
Mentre
sopra la sponda opposta
le cose sotto it solleone ardente
posano.
35
NEL DOLORE
Nuvole strane in alto
qui sulla terra un vaporar penoso
Il creato risente del tormento
dell'uomo
the ha visto piangere
Sul monte viola denso
la croce nera si distacca netta
Oltre l'orlo perduto delle linfe
e un biascicar di sillabe
striscianti
Qualche nube a corona gia s'annulla.
Gravi rintocchi dell'avemaria
per it ciel si diffondono
lenti
La strada e viva e pullula
fruscii per l'altre
L'uomo dal monte ora celeste chiaro
guarda it sole morir sotto la volta
del cielo terso
E lo spazio gli dice
pace.
37
ESORTAZIONE
Ogni qualvolta vedi
lo scintillio delle luci
celesti
o senti
it tintinnio della pioggia
sui vetri tersi
della tua finestra
Ogni volta the guardi
it sole risplendente
tra le nubi
o ascolti
lo scrosciare dell'acqua
sul selciato brumoso
delle strade deserte
Pensa a chi guida
l'universo tutto
pregando con fervore
e conquistandoti
vivendo
it dono della vita
eterna.
39
AUTUNNO
Ecco l'autunno. Squallido l'intorno
divien nel mentre su dal ciel sovente
cade la pioggia.
Non piti dai grilli e dagli uccelli ii giorno
e rallegrato pur se ancor tepente
it sol si sfoggia.
Aride foglie vagano a for d'acqua
formando in letto al fume un cimitero
di nostalgie.
Inutilmente it ciel la terra annacqua
e ai rigogli di sponde d'umor nero
da melodie.
Lungo i sentieri all'alba mesto un pianto
s'ode dalla natura germogliare
per chi ancor vive.
Ed alla sera un accorato ammanto
prende le cose fatte per ternprare
quelle giulive.
GIOVINETT A
Giovinetta
the al riposante declinar
del giorno
ami narrar
le favole ai piccini
nell'antica piazzetta
fresca dei Toro spassi
giornalieri
Dopo questo
brillar di prime luci
it tempo bello
della tua gioventii
piena di gioie
ti portera l'amore
Per quel domani
fatto di sospiri
rimanga la tua grazia
sottile
La sensitivity
sia guida e freno ai sogni
Purezza abbiano it labbro
ed it pensiero.
43
PREG ARE E' FACILE
Se le tue quotidiane
occupazioni
logorarono i giorni
i sogni e le preghiere
Se ti ritrovi fragile
creatura
in un mondo falsato
ove s'annulla it credo
e si giudica assurda
la preghiera
Tu non temere
perche pregare e facile
ed ogni invocazione
e bene accolta
se si ha fede
per arrivare
dal nulla al tutto
della vita umana.
TRAMONTO
Muore it sole lucente lontano
ed un for sullo stelo si piega,
giunge l'eco profondo ed arcano
di cam pane che dicono: — prega.
Si disperdono i raggi pian piano
e col sol che pur lento s'annega
si fa torbido it dir del profano
che it pensier verso it vero rinnega.
Bello e creder nel nostro buon Dio
e gioir nella gioia e it dolore,
bello e viver nel dolce desio.
Con la fede sua bella nel cuore
vive it buono in igneo scintillio...
si fa l'empio rea sorte in algore.
IN AVVERSIS FIDES
Sii forte nel volere e se t'afferra
sconforto non cader. Resti ii desio
ognor nel vero, in rette probita.
Che, se t'e avverso it fato sulla terra,
sappi the poco val: conta sol Dio...
per la pia eccelsa e pia felicita!
49
SERA
Fantasmagoria
tremula
51
PREGHIERA DELLA SERA
Fa — Signore — ch'io possa
la mia gioia
ritrovare domani
nel Tuo none.
53
NOTTE SUL BORGO
Posa cheto e silente
it vecchio borgo
e tra i rami fronzuti d'una quercia
un usignolo
di tanto in tanto lancia un suo gorgheggio
Da un balconcino
quasi tutto coperto
di rampicanti
una Luce traspare
pallida
E per it luminar di vita ardente
in cielo
quel vago chiaro sembra it sol congiunto
da questa pure cosi tanto bella
parte di mondo.
55
INVITO ALLA PREGHIERA
Ogni tuo giorno
limpido
pub ottenebrarsi
e diventar piu buio
della piu buia notte
inutilmente
perche fidando in Dio
allora
avrai un raggio di luce
nella preghiera.
57
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Preghiera dell'alba .
Adolescentia .
Alla prim'alba .
Mattina
Uomo .
Adolescenza tra la neve al sole
Nella realta illusoria , •
Affetti di bambina .
Quadretto .
Ad una giovinetta
Vita . .
Le preghiere .
Meriggio estivo
Nel dolore
Esortazione
Autunno .
Giovinetta
Pregare e facile .
Tramonto .
.
In avversis fides
Sera .
Preghiera della sera
Notte sul borgo .
Invito alla preghiera
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Tipografica S. Paolo - Tivoli
-
NOTIZIARIOTIBURTINO - n° 9 – Settembre 2014
IN CITTÀ
24
Nel ventennale della morte di
Rico Fredi
Sono già passati vent’anni dalla morte del poeta
tiburtino Federico Fredi Panigi (1923-1994) e lo
vogliamo ricordare riproponendo due articoli che
il nostro collaboratore Roberto Borgia scrisse per
questa rivista e per AVVENIRE.
Ho dovuto aspettare che morissi, caro
Fredi, per conoscere il tuo nome! Federico Panigi (Fredi)! Non evoca nulla forse il tuo nome a qualcuno, perché gli ultimi anni ti hanno visto vecchio e ancora più solo della solitudine
che potevano offrirti i tuoi libri muti,
ma chi non ha conosciuto Fredi, dei tiburtini della generazione ormai ma tu ra (ormai anziana - N.d.A.)?
Ricordi, caro Fredi che ormai sei nell’al di là, quando negli anni cinquanta
trascinavi il carrettino da Via Platone
Tiburtino per tutta Via Palatina? Ti
piazzavi dapprima presso Tirimagni,
poi a Largo Cesare Battisti, la piazzet ta dei cartelloni di Giuseppetti alla fine del corso.
La tua bancarella prometteva facili ed economiche letture con gli albi colorati solo in copertina o a pagine alter nate. Si leggeva di tutto, facile e difficile, e, quando serviva qualche soldo,
si riportavano gli albi e anche le sudate
collezioni a Fredi che, dopo averli valutati, ci dava magari metà del prezzo
che avevamo fantasticato di realizzare
strada facendo, mentre mentalmen te
calcolavamo i soldi da prendere.
Un’opera meritoria hai compiuto certamente, amico Fredi. Hai diffuso la
cultura, perché hai diffuso la lettura.
Quelli che venivano da te e che certamente leggevano di tutto, sono poi cresciuti, hanno saputo operare una selezione fra le letture belle e brutte, ma
soprattutto fra le cose positive e negative della vita e chi ti ha visto, come
me, negli ultimi anni della tua vita arrancare a fatica ormai quasi abbando nato nel tuo bugigattolo presso la Chiesa di S. Biagio (ché le letture ormai sono cambiate e tutto si consuma e brucia in pochi attimi) non può certamen te non tornare indietro con la memoria a quegli anni ormai lontani, quando la scoperta fra gli scaffali del tuo
negozio di un giornaletto nuovo o non
ancora letto donava momenti di felicità ormai appartenenti ai momenti più
belli della sua vita.
Riposa in pace, amico Fredi!
(Notiziario Tiburtino , Novembre 1994)
* * *
Confesso che la poesia recente non
sempre mi sa offrire sensazioni nuove
e profonde, non muove sempre il mio
animo al brivido, non sa far soffermare a sufficienza il mio pensiero sulla
carta scritta: leggo, ma l’occhio che legge si affretta spesso per arrivare alla fine. Eppure sono amante sia del verso
mirabolante e meraviglioso, sia del verso semplice e primitivo.
Che dire allora del nuovo libricino
che l’amico Rico Fredi (“Versi nuovi e
poesie scelte”, pp. 32, Tipografica S.
Paolo, 1985) offre ai suoi estimatori in
maniera pudica e schiva? L’autore, che
si diletta da qualche decennio nella difficile e non remunerativa arte della poesia, non è nuovo a donarci sensazioni
per la facilità con cui riesce a imbasti re discorsi musicalmente e metricamen te esemplari sul mondo che circonda la
sua figura di artista isolato e sul mondo che è dentro la sua fantasia. Così,
anche quando la frase è scorrevole, anche quando la frase è discorsiva, anche
quando i vocaboli, pur usati con grande maestria, non suscitano mai la sensazione di forzatura, tu scorgi la persona che a differenza di tutti gli altri
può parlare al nostro animo rivelando
le sensazioni che non sappiamo portare alla luce e le illusioni che non voglia mo riconoscere come tali.
Chi è Rico Fredi se non uno di noi,
ma uno di noi che riesce a esprimere
le cose che noi sentiamo confusamente,
ma non riusciamo a far uscire dal subconscio oppure tentiamo spesso di occultare e, ci riusciamo pure, di soffocare?
Troverei come linea comune nella
poesia di Rico Fredi un rimpianto di
quello che poteva essere e non è stato,
ma non nella maniera ironica di Gozzano in “Signorina Felicita”. Tale rimpianto che coincide con il desiderio di
una persona amata, che pur volutamente celata in un candido pudore, tante volte balza prepotente e fuori dalla
sua mente, si ritrova anche nella descrizione di situazioni di tutti i giorni,
nella descrizione di paesaggi o stagioni e non sempre facilmente percettibile a chi non abbia letto attentamente
l’opera di Rico Fredi...
continua da:
... ti accorgi che l’autore si è brusca mente interrotto per non cedere anche
qui a quel rimpianto-dolore... accanto
ai fanciulli che giocano puoi vedere lo
spettro dell’uomo solitario... il poeta
non sa trattenere il suo grido di dispe razione, mai retorico e mai fine a se
stesso, ma che si tempra (e come non
potrebbe essere altrimenti ?) in una nota di speranza, non sai mai però quanto sentita o frutto anch’essa di illusione... e allora vedi il Fredi osservatore
partecipe del piccolo mondo che gravi-
Nel ventennale della morte di Rico Fredi
ta intorno Piazza Plebiscito e fine testimone della natura e dei fatti della
gente comune.
Un’osservazione che sconfina in un
amore profondo, viscerale verso questa
umanità che avrebbe forse dovuto donargli più affetto, affetto che il poeta
chiede, ma non elemosina, attraverso i
suoi versi schivi.
(AVVENIRE, 13 ottobre 1985)
Incognita
Se sfogliando distratta
in una mesta sera
queste povere pagine
ti sembrerà di ritrovare in una
un richiamo di te nel mio dolore
fermati.
Cercami intensamente in quelle righe
sussurrando il mio nome
ed io verrò.
Questo mio triste viso
dagli occhioni sognanti di fanciullo
sarà vicini al tuo
e in un dolce bisbiglio
udrai da queste labbra
uscir parole che non ebbi mai
il coraggio di dirti.
Presentazione... [versi], Tivoli,
Tip. A. Chicca, 1948.
Al vespro e a Rina ed altre poesie,
Tivoli, Tip. A. Chicca, 1950.
Dall’orlo: poesie, Tivoli, Tip. A.
Chicca, 1951.
L’amore incompleto: un amore
proibito. Racconti , Tivoli, Tip.
De Rossi, 1954.
L’amore incompleto: Racconto [in-
INCITTÀ
Questa la poesia di Fredi che troviamo come premessa in molti suoi
libri e che certamente rimane quella
più conosciuta.
Questi i volumi di Rico Fredi presenti nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; l’ultimo è presente
anche nella Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele II» di Roma. Naturalmente sono la minima parte delle raccolte di poesie e racconti di Fredi, usciti in molte ristampe.
Chi possedesse volumi di questo
autore tiburtino, li potrà donare convenientemente alla Biblioteca Comunale di Tivoli . Alcune poesie si possono leggere nel quaderno n. 1 della collana “Contributi alla conoscenza del patrimonio tiburtino” , ora sul
sito del Liceo Classico di Tivoli (http:
//www.liceoclassicotivoli.it/Federico
_ Fredi_Panigi_1998.pdf.).
troduzione di Angelo Albini],
Tivoli, Tip. De Rossi, 1954.
La cerchia dei ricordi: poiché il
tempo non torna. Poesie, Tivo-
li, Tip. De Rossi, 1961.
25