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Premessa: La realtà del pluralismo religioso interroga i diversi contesti culturali non potendo misconoscerne la storia, le dinamiche, la complessità specifica. Ad occuparsi di questo è il lavoro interdisciplinare curato da Paolo Naso e Brunetto Salvarani con il titolo "I ponti di Babele". Tale ricerca, come dicono i curatori nell'introduzione, intende proseguire lo sforzo di analisi dell'Italia delle religioni avviato da tempo. Vogliamo quindi dialogare con l'opera e i suoi autori per cercare di capire le interpellanze del pluralismo religioso per il futuro delle culture religiose, e non, che appartengono all'universo occidentale. Alla scuola di Panikkar, infatti, abbiamo imparato che occorre riconoscere non tanto le sfide, quanto le interpellanze poste dal fenomeno multi-religioso odierno: abbiamo, cioè, lasciato l'arena del conflitto tra modernità e religione, dove valgono le sfide tra i contendenti, e abbiamo deciso di abitare l'agorà di tutti, dove le interpellanze di uno possono interessare anche l'altro. Questo è il tempo e lo spazio (post-modernità e piazza multicolore) dove le religioni possono concorrere a costruire un futuro per tutti, possono stare nello spazio pubblico non per rivendicare diritti del passato, ma per aiutare a costruire una grammatica di senso per la vita sul pianeta. Vogliamo, infondo, provare a trasformare problemi in occasioni di crescita scegliendo il pluralismo religioso non solo come realtà di fatto, ma come principio di un nuovo paradigma di convivenza. Le interpellanze del pluralismo religioso al contesto occidentale…. La crisi delle forme storiche delle religioni, in particolare quelle riferita alle chiese cristiane, protestanti, ma anche cattoliche, è una narrazione accolta da molta letteratura in occidente. Le indagini sociologiche, ma anche quelle delle scienze sociali che indagano le religioni, perfino i documenti magisteriali e pastorali descrivono la crisi dell'appartenenza religiosa, lo svuotamento delle chiese, la messa in discussione della tradizione in campo etico… Eppure, la stessa letteratura avverte che il sacro non è morto, che, al contrario, si assiste ad un suo ritorno. Come stanno insieme, allora, crisi delle religione e vitalità del sacro? Un'interpretazione ormai matura è quella di coloro che sostengono di essere in epoca di post-secolarizzazione, dove "post" deve essere inteso come superamento di un paradigma (quello della secolarizzazione e della sua annunciata "morte di Dio") e introduzione in un altro modello interpretativo, dove "credere senza appartenere" sembra essere il modus dominante.
2018
Les récits de voyage français en Grèce (XIXe siècle). Citations et souvenirs ANTIGONE SAMIOU (Ελληνικό Ανοικτό Πανεπιστήμιο)
Quaderni d'italianistica, 1990
Questa intervista a Franco Fortini fa parte di una serie di interviste che appariranno nel volume: Di critica di scrittura e. .. Dalla Neo-avanguardia ad oggi (Lecce: Manni, 1990).
Versants. Revista suiza de literaturas románicas
Poeta fermamente convinto che compito sociale e politico precipuo dello scrittore in versi contemporaneo, soprattutto quello italiano, sia quello di aff rontare e vincere il logoramento della lingua, Bandini si è tuttavia confrontato anche con la scrittura in versi dialettali, con particolare intensità nel ventennio dalla metà degli anni Settanta alla fi ne degli anni Novanta. Questa sperimentazione del vicentino dirama dal suo interesse per l’esplorazione dell’universale a partire da una ridotta topicità (geografi camente, Vicenza), dalla considerazione del dialetto come una forma di passato potenzialmente portatrice di «segnali per il futuro» e dalla rivisitazione, nel dialetto, dell’infanzia. Al dialetto come esperienza infantile può essere connessa l’esplorazione del dialetto come fonte di inediti accostamenti rimici.
in «L'ospite ingrato. Rivista online del Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini», 9, gennaio-giugno 2021, pp. 151-167.
Dalla seconda metà degli anni Sessanta Fortini comincia una lunga carriera da docente, prima a scuola e poi all’Università. In questo periodo svolge una intensa riflessione sul ruolo e la funzione dell’insegnante, sulle istituzioni scolastiche e accademiche, sui libri di testo e sulle modalità di insegnamento confrontandosi anche con altre esperienze, tra cui quella di Milani. Sebbene il nome del sacerdote torni più volte nel corso del tempo negli scritti di Fortini, due sono i momenti di maggior impegno critico. Il primo nel 1967 in occasione di un confronto ospitato sulle colonne dei «Quaderni piacentini» e il secondo in un convegno sulla figura di Milani nel 1980. Il contributo si propone di ripercorrere tali occasioni mettendole a confronto per valutare l’evolversi nel tempo delle posizioni di Fortini. Partendo da queste considerazioni ed evidenziando vicinanze e distanze tra i due autori, il saggio vuole offrire elementi utili a comprendere meglio non solo la posizione Fortini nei confronti del priore di Barbiana ma l’idea stessa di educazione che intendeva proporre e che tanta importanza ebbe nelle sue coeve riflessioni sulla società e sui mutamenti sociali.
2015
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… Ri-Vista Ricerche per la progettazione del paesaggio, …
This interview with Piero Zanini has a particular interest. At the end of Nineties he firstly faced the theme of boundary, explored through a wide range of sources, not only related to architecture but also referred to geography, moving, literature, anthropology. This argument is now one of the most discussed between planners and designers and therefore the considerations here showed, that send to the complex discussion begun in 1997, are particularly actual and source of suggestions.
Conversazione con Carlo Bordini, 2019
a cura di Valentina Toschi Ciò che interessa a Carlo Bordini non è l'ordine ma il paradosso, e cercare di affermarlo è per l'autore una ricerca esistenziale oltre che poetica. Da giovane trascorre una vita travagliata, tra cambi di facoltà, crisi personali e viaggi. Tra 1962 e 1970 si dedica totalmente all'attività politica come membro del Partito rivoluzionario trotzkista, rinunciando ad ogni tipo di avere, persino alla scrittura. Con gli anni Settanta Bordini decide di abbandonare la militanza, per dedicarsi agli ambienti degli emarginati e all'insegnamento universitario. È di questo periodo l'opera prima Strana categoria, pubblicata in ciclostilato in proprio nel 1975. Nel 1981 pubblica Poesie leggere e Strategia. Del 1984 è la plaquette Pericolo, edita in una versione più breve rispetto all'originale, rifiutata in seguito dal poeta, e ripubblicata in versione integrale solo nel 2004. Nel 1995 pubblica Mangiare, nel 1999 Polvere e nel 2008 Sasso. Dopo anni di emarginazione letteraria, nel 2010 Carlo Bordini dà alle stampe I costruttori di vulcani, 1975-2010: un'opera nuova più che un'antologia poetica, che porta l'autore ad affermarsi all'interno dell'ambito letterario, e ottiene un riconoscimento che non era avvenuto nemmeno agli esordi, quando Franco Fortini e Enzo Siciliano dimostrano interesse nei suoi confronti. Con il nuovo libro Bordini cerca di riorganizzare la sua opera poetica in modo sincronico, riproponendo le sillogi e i testi all'interno in modo saltuario, senza rispetto per l'ordine cronologico di pubblicazione. L'intenzione di fondo è quella di mettere in luce una peculiarità della sua scrittura, ovvero quella di essere un'opera aperta: i testi sembrano non concludersi, i versi vengono ripetuti ad anni di distanza, ad ogni fine corrisponde un nuovo inizio, ad ogni morte una rinascita. Ecco che Bordini si presenta non solo come il poeta della dissipazione interiore e dell'entropia, ma anche come il poeta della ricostituzione post-mortem.
Studi in onore di Nicolò Mineo, 2009
Questa relazione è stata letta in occasione della Giornata di studio in memoria di Arcangelo Blandini. La sua poesia, il suo tempo, Catania, 6 dicembre 2007.
Maurizio Soldini è nato nel 1959 a Roma, dove vive tutt'ora. Insegna Bioetica presso l'Università la Sapienza di Roma. Scrittore, medico e filosofo ha pubblicato numerosi saggi ed articoli scientifici su riviste internazionali. Ha collaborato con il Messaggero, collabora tutt'ora con il quotidiano Avvenire e con diversi blog e riviste letterarie online. Tra le raccolte di poesie abbiamo: Frammenti di un corpo e di un'anima (Aracne, 2006), In controluce (LietoColle, 2009), Uomo. Poemetto di bioetica (LietoColle, 2010, La porta sul mondo (Giuliano Ladolfi Editore, 2011) e Solo per lei. Effemeridi baciate dal sole (LietoColle, 2013).
Journal of Law and Society , 2023
Categorias sociais e mobilidade urbana na Baixa Idade Média. Entre o Islão e a Cristandade, Hermínia Vasconcelos Vilar, Maria Filomena Lopes de Barros (eds), Lisboa, Edições Colibri/Universidade de Évora-C.I.D.E.H.U.S., 2012, pp.129-144., 2012
Journal of Travel Research, 2020
Kaskal. A Journal of History, Environments, and Cultures of the Ancient Near East, 2021
Literary Geographies, 2023
Synthesis Lectures on Digital Circuits and Systems, 2013
(Not) all roads lead to Rome Interdisciplinary approches to mobility in the Ancient World, 2023
Journal of Information Technology Management (JITM), 2023
in: Zeitschrift für Philosophische Literatur 2.3 (2014), 10-19.
Geoscience Frontiers, 2020
Journal of Combinatorial Chemistry, 2005
International Journal of Scientific Research in Computer Science, Engineering and Information Technology, 2023
Nutrition and Cancer, 2019
The Journal of Clinical Psychiatry, 2006
International Journal of Life Science and Pharma Research
Medical Studies, 2018
Journal of Molecular Structure, 1992