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Le fonti di studio di Quintino Sella

2022, Rivista biellese

Prendendo spunto dalla "miscellanea Sella", conservata dalla Biblioteca Civica di Biella, viene proposta un riflessione sui testi e sulle modalità di acquisizione della conoscenza che formarono lo statista biellese

gennaio 2022 Giuseppe Della Torre, Teresio Gamaccio Le fonti di studio di Quintino Sella Traendo spunto dalla Mi- scellanea Sella conservata dalla Biblioteca Civica di Biella, viene proposta una riflessione sui testi che formarono lo statista biellese. La comunicazione del pensiero ottocentesco viaggiava prevalentemente attraverso lettere, libri e opuscoli Quintino Sella era un uomo dell’Ottocento, epoca in cui il fluire della riflessione scientifica e della conoscenza avveniva tramite una serie di procedure laboriose, che richiedevano tempo e un certo sforzo economico. L’elenco che esponiamo di tali procedure tratta separatamente punti profondamente interconnessi: gli scambi epistolari tra studiosi; la formazione e i viaggi di istruzione all’estero; la fondazione e il potenziamento delle società scientifiche, delle accademie, delle biblioteche (ad esempio dell’Accademia dei Lincei, del Club Alpino Italiano, ecc.); la predisposizione, la diffusione e il reperimento delle pubblicazioni. Per gli scambi epistolari con studiosi menzioniamo l’epistolario di Q. Sella curato da Guido e Marisa Quazza;1 i carteggi con Giovanni V. Schiaparelli, Luigi Cremona e Carlo I. Giulio, raccolti da Clara S. Roero e Chiara Pizzarelli; e la corrispondenza con Alfred L. Legrand Des Cloizeaux, curata da Giovanni Ferraris et al.2 Per la formazione professionale, i corsi di specializzazione e i viaggi di istruzione all’estero rammentiamo il corso dopo la laurea dell’Università di Torino presso l’École des mines di Parigi nel triennio 1847-50, la visita all’Esposizione universale di Londra nel giugno 1851, i viaggi nello Harz tedesco per studiare le tecniche di produzione del carbone di origine vegetale, e così via.3 Per le società e le accademie rammentiamo l’azione svolta per il potenziamento dell’Accademia delle Scienze di Torino, la rifondazione dell’Accademia Nazionale dei Lincei e la fondazione della Società geologica.4 In questo articolo affrontiamo il punto del reperimento delle diverse tipologie di pubblicazioni: manuali, libri e riviste di editori pri- 5 Rivista Biellese 6 mari stranieri e nazionali, con diffusione territoriale ampia, con gli “atti” delle società scientifiche; e libri, opuscoli ed estratti di articoli, di editori meno noti, con diffusione limitata, spesso curata direttamente dagli autori (prassi presente ancora oggi).5 Per inciso, ricordiamo che le doti imprenditoriali della famiglia Sella si svilupparono in un contesto di scarsa istruzione della popolazione per la totale mancanza delle scuole pubbliche, indispensabili per l’esercizio del commercio. In età moderna, la presenza di religiosi in ambito familiare colmò questa lacuna: da loro i congiunti ricevettero l’insegnamento della matematica e della grammatica. Anche le biblioteche personali di questi religiosi erano ambite dai discendenti che ricevevano l’istruzione per la fabbricazione e il commercio laniero. A proposito dell’acquisizione di volumi, Guido Quazza scrive di Quintino giovinetto nel 1843 che «accetta volentieri la ricerca di libri per i fratelli e gli amici lontani. [...] Lo scambio di libri si mescola allo scambio di idee. [...] Il risultato è una sorta di “corrente alternata”, [...] che configura una vera e propria autoeducazione attraverso lo scambio multiplo su diversi piani».6 La modalità di fare scienza sulla base essenzialmente delle biblioteche private può essere mutuata per la fase storica in cui operava Quintino dal brano che Maria Teresa Quintino Sella in una fotografia di Giuseppe Venanzio Sella, 1860 (Fondazione Sella) Pandolfi, responsabile della Divisione biblioteca del Servizio Studi di Banca d’Italia, tratteggiò per il rapporto tra i libri e Luigi Einaudi: «Einaudi fu “costretto” a viaggiare in compagnia dei libri; un viaggio necessitato, concretamente necessitato, dalla sua attività multiforme e dalle condizioni storico-ambientali in cui questa si svolse. Lo studioso di oggi, che ha tra i suoi strumenti di lavoro internet, che può collegarsi con banche dati, Bozze autografe di Quintino Sella per la divisione degli opuscoli in sezioni (Fondazione Sella, Fondo Quintino Sella) gennaio 2022 7 con i cataloghi di biblioteche, [e] alle biblioteche digitali, ha difficoltà a immedesimarsi nella condizione e nelle esigenze di un suo collega nato e formatosi nel diciannovesimo secolo. Alla fine dell’Ottocento le Università e i centri di ricerca erano numericamente ridotti; le biblioteche pubbliche pressoché inesistenti o scarsamente dotate. Per lo studioso la formazione di una propria biblioteca diveniva indispensabile, proprio perché le raccolte delle biblioteche pubbliche venivano su “per donazioni, per confische, per acquisti fatti da bibliotecari periti in biblioteconomia, ma non [...] nell’oggetto delle scienze comprese nel territorio proprio della biblioteca”; molto spesso, quindi, esse finivano per essere “ricchissime per talune discipline, poverissime per altre”».7 Pertanto, nella fase storica in cui agiva Quintino, le biblioteche pubbliche nella “piccola Patria” biellese non erano presenti. È lo stesso Quintino, consigliere comunale di Biella, che il 19 ottobre 1873 scrive ad Agostino Bella Fabar, facente funzioni di sindaco: «Molte città meno importanti [della nostra] hanno in Italia pubbliche biblioteche, e forse non vi ha nessun Municipio di pari importanza che ne sia privo. Considerando il movimento intellettuale di questa città, parmi che ormai una pubblica biblioteca sia necessaria Rivista Biellese 8 appendice alle istituzioni che la adornano. Ad ottenere questo scopo senza gravar troppo sulle finanze municipali parmi che molto si potrebbe ottenere dal concorso dei privati cittadini»,8 ed accompagna la sua proposta con il dono di 2.355 libri. L’11 febbraio 1874 viene istituita la Biblioteca Municipale annessa alla Scuola Professionale. In quell’occasione Quintino donò i libri che aveva precedentemente depositato presso la Scuola Professionale. Nel 1879 lo stesso donava alla biblioteca della Scuola Professionale «altre centinaia di volumi per essere aggiunti alle migliaia di libri già da lui regalati per la biblioteca civica. Alcuni appartengono [a] collezioni scientifiche in corso di pubblicazione, quale sarebbe l’edizione completa des Annales des Mines. Questa sola serie comprende oltre 120 volumi. [...] Non parliamo degli atti del Parlamento Subalpino ed italiano (in due edizioni) che il Sella consegna alla biblioteca civica».9 Nel luglio 1879 la Scuola Professionale viene riordinata e si fa il conteggio dei libri della biblioteca, da cui risulta il totale dei volumi donati dalla famiglia Sella: da Giuseppe Venanzio Sella, fratello di Quintino, 5.417 opere con 12.239 volumi; da Quintino Sella 231 opere con 2.355 volumi.10 Del desiderio di Giuseppe Venanzio Sella, morto il 31 maggio 1876, si era fatto portavoce Quintino, che il 21 maggio aveva Volume 3° della sezione Mineralogia: indice degli opuscoli, autografo di Quintino Sella (Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Quintino Sella) scritto a Luigi Gastaldi, sindaco di Biella, notificandogli il desiderio del fratello di donare i suoi volumi alla Civica, a patto che la stessa rendesse i libri di «pubblico uso».11 Successivamente gli accrescimenti trassero origine da donazioni fatte dalle famiglie abbienti del circondario. Le biblioteche pubbliche di Biella non erano rifornite con ca- Sezione Ingegneria, “Passaggio Alpi”, vol. 5, opuscolo n. 31: appunti di Quintino Sella in qualità di componente della Commissione per il traforo del Moncenisio, con l’incarico di esaminare le macchine inventate dagli ing. Grandis, Grattoni e Sommellier (Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Quintino Sella) gennaio 2022 9 denza ravvicinata delle novità librarie e dei periodici e vivevano delle donazioni, quindi con ampi ritardi rispetto alla data di stampa dei volumi. Il serbatoio della conoscenza si basava dunque sulle biblioteche private. Successivamente, nel 1909 Corradino Sella, sindaco di Biella, figlio di Quintino, donò altri volumi della biblioteca paterna e la “Miscel- lanea Quintino Sella”, composta prevalentemente da opuscoli, ma anche da documenti e manoscritti, divisa per argomenti dallo stesso Quintino. Libri e opuscoli sono, come vedremo, due facce diverse e necessarie della conoscenza. Va da sé che i libri e soprattutto i manuali esprimono per loro natura lo stato dell’arte a Rivista Biellese 10 una certa data, in particolar modo quelli curati e distribuiti da primarie case editrici. Viceversa, la miscellanea selliana di opuscoli ed estratti da riviste scientifiche o periodici informa sulle novità, sui progressi in corso. Manuali-libri e articoli-opuscoli costituiscono due momenti della conoscenza: lo stock sedimentato e il flusso degli studi in corso, per sua natura non definitivo. Due momenti da recepire, essenzialmente diversi: basti pensare che solo parte dei flussi degli opuscoli, degli articoli e degli estratti entra a far parte col tempo della conoscenza consolidata dei volumi. Le donazioni dei Sella risalenti alla seconda parte dell’800 al Comune di Biella e alle Biblioteche della Scuola Professionale e del Civico Liceo confluirono poi nella Biblioteca Civica. Al momento, per quello che è di nostra conoscenza, il patrimonio librario di Q. Sella è suddiviso tra l’Istituto Tecnico omonimo, la Biblioteca Civica, la Fondazione Sella e le biblioteche private dei discendenti. Non sussistendo obbligo di inventariazione per i volumi nelle biblioteche degli eredi, bisogna fare affidamento sui registri di ingresso dei volumi donati all’Istituto Tecnico e alla Biblioteca Civica e agli inventari della Fondazione. L’importante è che i libri di Quintino donati o pervenuti alle istituzioni sopra citate siano rintracciabili nella loro “fisicità” e non siano stati confusi, in sede di catalogazione, con i libri di altre provenienze. Elenco dei volumi e presenza presso le biblioteche pubbliche o private sono momenti importanti per derivare gli interessi scientifici e culturali di Quintino, la ragnatela dei collegamenti con altri studiosi (anche tramite la presenza di de- diche) e le sue modalità di lavoro (con sottolineature, glosse a margine, note di lettura, ecc.). A questo proposito, Rosa Marisa Borraccini evidenzia la rilevanza dei «segni sul libro» (o «marks in books», «libri postillati», o «segni peritestuali») lasciati dal proprietario e dai lettori che si sono succeduti nel tempo, con attenzione tanto alle «periferie del libro» (frontespizi, fogli di guardia, piatti, ecc.), che alle postille connesse al testo: «Il gesto [...] di lasciare nei libri testimonianza del nostro dialogo con il testo e il suo autore ha attraversato persone di ogni tempo e condizione. [...] L’attenzione al libro come entità complessa che sopravanza il valore del testo e porta su di sé i segni della sua storia è acquisizione consolidata, ha alimentato fecondi percorsi di studio nell’ambito della ricerca storica [...] e ha investito anche gli studi bibliografici riversandosi, da ultimo, sulle pratiche catalografiche».12 Altro è invece il caso della biblioteca di Carlo Cattaneo, che secondo Carlo G. Lacaita et al. è andata dispersa.13 All’opposto è la situazione della biblioteca di Luigi Einaudi, auspicata in vita e poi realizzata. Secondo Lacaita, Einaudi ha avuto la fortuna di avere conservata la sua biblioteca, ma in molti altri casi spesso l’unitarietà è venuta meno, e anche la semplice riallocazione in spazi diversi rende onerosa l’individuazione dei fili nascosti che legano le singole parti. All’aspetto logistico si somma l’assenza o la parzialità degli inventari redatti da mani diverse in momenti diversi delle singole porzioni. Aggiungiamo, recependo il pensiero di Einaudi nel «viaggio tra i [suoi] libri» (1935, 1937),14 che le biblioteche private sono certo parziali, contenute rispetto a quelle pubbliche, ma recepiscono Sezione Mineralogia, vol. 48, opuscolo n. 1063, Sopra una nuova varietà (Rosterite) del berillo elbano. Nota del Prof. Giuseppe Grattarola, Estratto dalla Rivista Scientifico-Industriale di Firenze [...], 1880, n. 19; omaggio dell’autore a Quintino Sella (Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Quintino Sella) fedelmente il pensiero e le scelte dello studioso. La rassegna bibliografica di alcune sezioni più vicine agli interessi professionali di Quintino (alpinismo, botanica, cristallografia, geologia, mineralogia) è stata condotta nel 1984, in occasione del centenario della morte, da Patrizia Bellardone, direttrice della Biblioteca Civica.15 La catalogazione della Miscellanea Quintino Sella è stata avviata nel 2020 dalla Città di Biella con il coordinamento della direttrice della Biblioteca Civica Anna Bosazza16 e con il coinvolgimento di sette bibliotecari specializzati. Questa operazione, che permetterà l’inserimento della Miscellanea nel Servizio Bibliotecario Nazionale, consentirà agli studiosi di accedere nel prossimo futuro alla catalogazione completa di questo importante fondo bibliografico. L’incontro con la miscellanea di opuscoli di Q. Sella è avvenuto gradualmente nel corso degli ultimi dieci anni. Giuseppe Della Torre, coautore di questo scritto, aveva risposto con Maria Carmela Schisani dell’Università di Napoli Federico II a una call dell’Associazione italiana per la storia del pensiero economico, per un convegno su “Gli economisti e la formazione dello Stato nazionale, 18501900”, San Giuliano Terme, dicembre 2011. In quell’occasione fu presentato un paper sulle casse postali di risparmio nei progetti di Q. Sella, 1862-77.17 Iniziarono le ricerche presso la Fondazione Sella di Biella, seguite gennaio 2022 11 dal presidente Lodovico Sella e con l’assistenza dell’archivista Teresio Gamaccio. Dopo la consultazione dei rapporti epistolari di Q. Sella con i comprimari di quell’iniziativa (Luigi Torelli e Luigi Luzzatti), Lodovico Sella suggerì di consultare le sezioni della miscellanea presso la Biblioteca Civica, che non erano ancora state schedate. Per entrare in argomento svolgiamo alcune considerazioni sulla miscellanea: 682 corposi volumi, suddivisi in 168 sezioni (tra scienze esatte e scienze sociali), per oltre 14 mila “opuscoli”: da libricini di poche pagine, a estratti di riviste scientifiche o periodici, a manoscritti.18 Ciascuna delle 168 sezioni comprende più volumi, composti in genere da 10-20 opuscoli e, in alcuni casi, libri, senza cura per l’ordine alfabetico degli autori e la cronologia degli studi. Ogni volume reca Rivista Biellese 12 nelle prime pagine di copertina19 l’elenco degli autori (il cognome e l’iniziale del nome) con la sintesi dei titoli degli opuscoli, senza altre indicazioni sull’editore o lo stampatore, la città, l’anno di stampa o l’ordine della edizione. La miscellanea è parte importante delle pubblicazioni che Q. Sella raccoglieva con metodo per sostenere la propria attività di scienziato, studioso, parlamentare e ministro, e organizzatore culturale.20 Lo studio della Miscellanea costituisce un punto importante per l’analisi degli interessi e delle modalità di lavoro di Quintino. Decisivo è l’elenco degli opuscoli raccolti e di quelli che contengono sue sottolineature, glosse, correzioni, integrazioni, rimandi ad altre opere, verifiche matematiche dei contenuti, disegni esplicativi, ecc. A seguire riportiamo alcune esemplificazioni in proposito. Sulla riforma del sistema di Contabilità dello Stato dopo l’Unificazione nazionale, con il sistema di Giuseppe Cerboni, si veda il dibattito acceso che ne accompagnò l’adozione e il suo superamento, con attenzione anche per i sistemi preunitari.21 Nella sezione geologia si vedano le numerose glosse poste in evidenza dal Linceo Giovanni Ferraris, in particolare su una nota di Giuseppe Grattarola, professore presso l’Università di Firenze, del 1879 (relazione “Quintino Sella tra matematica, cristallografia e mineralogia”, in Quintino Sella scienziato Appunti autografi di Quintino Sella sull’opera di Giuseppe Grattarola, Sopra una nuova varietà (Rosterite) del berillo elbano... (Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Quintino Sella) e statista per l’Unità d’Italia, Accademia dei Lincei, 2013).22 A questo proposito, Chiara Pizzarelli, nella sua tesi di dottorato su Q. Sella e la matematica, nota la presenza di glosse negli opuscoli della Miscellanea e nei libri donati dal figlio Corradino: «Essi presentano marginalia interessanti sia dal punto di vista della formazione, sia della ricerca successiva [di Q. Sella]. Sono infatti presenti indicazioni su paragrafi gennaio 2022 specifici da studiare, appunti, calcoli, esercizi, note e correzioni, ad esempio sulle frazioni algebriche nel volume degli Éléments d’Algèbre».23 È dunque molto importante che nella catalogazione in corso presso la Biblioteca Civica di Biella siano presenti campi riferiti alle dediche degli opuscoli ricevuti, 24 ma anche alle glosse di Quintino a margine degli opuscoli.25 Il presente scritto trae spunto dalla relazione presentata al convegno “Dal Regno d’Italia alla proclamazione della Repubblica: eventi e protagonisti”, Centro di Spiritualità e Cultura Papa Luciani, Santa Giustina (Belluno), 14-16 luglio 2021. Desideriamo ringraziare: Angelica Sella, presidente della Fondazione Sella, per i costruttivi consigli; Anna Bosazza, direttrice della Biblioteca Civica di Biella, e la sua collaboratrice Sabrina Mondin; Dora Marucco e Guido Melis per gli stimoli forniti in più occasioni per il nostro lavoro sulla Miscellanea Quintino Sella. Note 1 2 3 4 5 6 Epistolario di Quintino Sella, 1842-1878, a cura di G. e M. Quazza, 5 voll., Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1980-1999; M. Quazza, Epistolario, 1879-1884, 3 voll., Roma, Archivio Guido Izzi, 2004-2005, e M. Quazza e A. Marcandetti, Epistolario. Indice generale dei nomi di persona e di luogo, Roma, Gangemi, 2011. C. S. Roero e C. Pizzarelli, in «Rivista di Storia dell’Università di Torino», II, n. 2, 2013; IV, n. 1, 2015; VI, n. 1, 2017; VIII, nn. 1-2, 2019; G. Ferraris et al., in «Rivista di Storia dell’Università di Torino», VII, n. 1, 2018. T. Gamaccio, Diario parigino di Q. Sella 1848, in «Rivista Storica Biellese», n. 3, 1986, pp. 7-50; G. Quazza, L’utopia di Q. Sella. La politica della scienza, Torino, Comitato dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1992, pp. 77-90, 174194; G. Della Torre, «A vantaggio del Piemonte». Q. Sella e l’acquisizione di formazione e tecnologie all’estero, in «Gnosis. Rivista italiana di intelligence», a. 23, n. 4, 2017, pp. 141-146. Questo punto sarà ripreso da G. Della Torre nella relazione “Formazione tecnico-scientifica e modernizzazione della classe dirigente nel Piemonte sabaudo. Gli studi scientifici e i viaggi di formazione all’estero, 1847-1857, di Q. Sella”, tenutasi nel corso del convegno dell’Associazione italiana per la storia del pensiero economico e della Società italiana degli storici economici, Istituzioni e mutamenti economici e sociali. Italia ed Europa nel contesto internazionale in una prospettiva storica, Università di Roma Tre, Roma, 4-6 novembre 2021. G. Quazza, L’utopia di Q. Sella, cit., capp. 14, 19; e G. Paoloni, La rifondazione dell’Accademia dei Lincei, in Q. Sella scienziato e statista per l’Unità d’Italia, Roma, Scienze e lettere, 2013. In una lettera a Vittorio Emanuele II del 9 settembre 1865, dopo la “Convenzione di Settembre” e il trasferimento della capitale da Torino a Firenze, Quintino Sella auspicava che la biblioteca del Re, di oltre 40.000 volumi, diventasse la seconda biblioteca pubblica di Torino «da molti desiderata». Epistolario di Quintino Sella, vol. I, 1842-1865, a cura di G. e M. Quazza, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1980, pp. 657-658. G. Quazza, L’utopia di Q. Sella, cit., pp. 30-31. 13 Rivista Biellese 7 14 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 M. T. Pandolfi, Einaudi e i libri, in Fondazione L. Einaudi per studi di politica ed economia di Roma, Guida alla lettura. Antologia degli scritti, http:// www.luigieinaudi.it/percorsi-di-lettura/lib/einaudie-i-libri.html Epistolario di Quintino Sella, a cura di G. e M. Quazza, vol. IV 1872-1874, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1995, pp. 545-546. La lettera è riportata anche nel volume “Diario ovvero Cronaca della Biblioteca Municipale annessa alla Scuola Professionale di Biella 1872-1883”, p. 397, conservato nell’Archivio Storico della Biblioteca Civica di Biella. «L’Eco dell’Industria - Gazzetta Biellese», a. XVI, 16 ottobre 1879, n. 83, p. 3. Archivio Storico della Biblioteca Civica di Biella, “Diario...”, cit. Epistolario di Quintino Sella, a cura di G. e M. Quazza, vol. V 1875-1878, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1999, pp. 294-295. R. M. Borraccini, Segni sul libro: rilevamento e ricomposizione, in Il libro antico tra catalogo storico e catalogazione elettronica, a cura di R. Rusconi, Roma, Scienze e lettere, 2012, pp. 156-157, 163. C. G. Lacaita, R. Gobbo e A. Turiel, La biblioteca di Carlo Cattaneo, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2003. L. Einaudi, Viaggio tra i miei libri, in «La Riforma sociale», a. 42, vol. 46, marzo-aprile 1935, pp. 227243, rist. in Id., Nuovi Saggi, Torino, Einaudi, 1937, pp. 381-397. Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Q. Sella: sezioni di alpinismo, biografie di mineralogi, geologici e naturalisti, botanica, cristallografia, geologia, mineralogia, petrografia, zoologia, a cura di P. Bellardone, Biella, Unione Biellese, 1984. A. Bosazza e M. E. Botto Poala, Una gita al Moncenisio, in «Rivista Biellese», a. 25, n. 3, luglio 2021, p. 61. G. Della Torre e M. C. Schisani, Risanamento finanziario, crescita economica e promozione del risparmio: le casse postali di risparmio nei progetti di Q. Sella, 1862-1877, in «Il pensiero economico italiano», a. 21, n. 1, 2013, pp. 57-76 https://www.academia. edu/5887607/2013 Tra i manoscritti di Quintino ricordiamo gli appunti del corso di mineralogia tenuto da Henri H. de Sénarmont presso la Scuola delle miniere di Parigi, 19 20 21 22 23 24 25 1849-1850, e il diario di viaggio alla Great Exhibition di Londra, 1851 (C. Pizzarelli, Q. Sella e la matematica, cit., p. XI). Ancora, la relazione sulla visita nel 1861 di Q. Sella e di altre personalità ai lavori del traforo ferroviario del Fréjus (Le montagne di Q. Sella. Dall’ingegnere e geologo all’alpinista, mostra curata da L. Sella e P. Crivellaro presso la Fondazione Sella nel 2013, e A. Bosazza e M. E. Botto Poala, Una gita al Moncenisio, cit., pp. 60-68). Più precisamente, «in legatoria [con] riguardo o foglio di riguardo [...] sono indicate le carte di guardia, incollate all’interno del piatto anteriore e di quello posteriore, e uno o più fogli di guardia, posti all’inizio e alla fine del libro per proteggere il testo scritto» (Treccani, Vocabolario on line). Si veda a questo proposito la relazione di G. Della Torre, realizzata con il supporto della Fondazione Sella e del suo presidente Lodovico Sella, dal titolo La “miscellanea di opuscoli e manoscritti” di Q. Sella presso la Biblioteca Civica di Biella. Una fonte di documentazione negletta, tenuta in occasione della giornata di studi, organizzata dalla Fondazione Sella presso il Lanificio Maurizio Sella a Biella, dal titolo La poliedrica figura di Q. Sella tra i formatori dell’Italia Unita, Auditorium Università Aziendale Banca Sella, Biella, 26 maggio 2012 (https://www.academia.edu/5896159/2012); Id., A proposito di archivi di studiosi da valorizzare. La miscellanea di opuscoli di Q. Sella presso la Biblioteca Civica di Biella, in «Le Carte e la Storia. Rivista di storia delle istituzioni», n. 2, 2014, pp. 133-144 https://www. academia.edu/8215002/2014 G. Della Torre e T. Gamaccio, La miscellanea di opuscoli di Quintino Sella alla Biblioteca Civica di Biella: alcune considerazioni e proposte di valorizzazione, in «L’Impegno», a. XLI, nuova serie, n. 1, giugno 2021. Ibidem. C. Pizzarelli, Q. Sella e la matematica: cristallografia geometrica, viaggi di studio all’estero, istruzione tecnica, Università degli Studi di Torino, Dottorato di ricerca in Matematica, a.a. 2012-2016, tutor C. S. Roero, App. B.8, pp. 595-597 del pdf, http://hdl. handle.net/2318/1633052 A. Bosazza e M. E. Botto Poala, op. cit. Si segnala che in alcuni dei volumi della sezione “Mineralogia” sono presenti opuscoli con dedica ad Alfonso Sella, figlio di Quintino.