RISORSE DIDATTICHE.
【 ResearchGate Project】By … 0000-0001-5086-7401 & lnkd.in/erZ48tm
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ACQUA.
【Researchgate Project】By … 0000-0001-5086-7401 & lnkd.in/erZ48tm
Simonetta Klein
Il racconto della
chimica e della
Terra
Capitolo 6
L’acqua
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
3
Sommario
1. L’acqua: una sostanza molto speciale
2. Il ciclo dell’acqua
3. L’acqua come risorsa
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
4
L’acqua: una sostanza molto
speciale
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
5
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Le proprietà chimiche e fisiche dell’acqua sono molto
influenzate dal legame a idrogeno, che si forma grazie
alla presenza nella molecola di ossigeno e idrogeno.
L’acqua può formare forti legami intermolecolari con
molte molecole. Per questo è il solvente più diffuso in
natura e nei sistemi naturali non si trova mai pura.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
6
L’acqua: una sostanza molto
speciale
L’acqua ha proprietà particolari che derivano dalla sua
struttura:
• la densità allo stato solido è minore di quella allo
stato liquido
• la temperatura di fusione diminuisce all’aumentare
della pressione
• la tensione superficiale è più alta di ogni altro liquido
• il calore di vaporizzazione e il calore specifico sono
elevati
• la viscosità è minore di quasi tutti i liquidi
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
7
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Densità dello stato solido
Il raffreddamento stabilizza i
legami a idrogeno, che
obbligano le molecole ad
assumere posizioni distanziate
da spazi vuoti più ampi.
Allo stato solido, quindi,
aumenta il volume occupato da
una certa massa d’acqua
liquida: la densità diminuisce e
il ghiaccio galleggia sull’acqua.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
8
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Temperatura di fusione
Diminuisce all’aumentare della pressione, a differenza
delle altre sostanze, che presentano l’andamento
inverso.
Se si esercita una pressione sul ghiaccio, si fanno
avvicinare le molecole d’acqua. Questo favorisce la
rottura dei legami a idrogeno nel solido che tende a
diventare liquido.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
9
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Tensione superficiale
È più alta di quella di ogni altro liquido.
I legami a idrogeno fra le molecole adiacenti rendono
la superficie particolarmente coesa. Il risultato è una
notevole resistenza alla penetrazione di corpi esterni e
la tendenza a formare gocce.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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L’acqua: una sostanza molto
speciale
Calore di vaporizzazione
È una grandezza che esprime la quantità di calore
necessaria per far vaporizzare un grammo di liquido
alla temperatura di ebollizione.
Nell’acqua ha un valore molto elevato, poiché è
richiesta molta energia per portare l’acqua allo stato di
vapore.
Questo dipende dal fatto che l’elevata energia del
legame a idrogeno rende le molecole molto coese.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
11
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Calore specifico
Ha un valore più alto di quasi tutti gli altri liquidi e solidi.
Quando l’acqua viene scaldata, si impiega molto calore
per scindere e formare i legami a idrogeno, e non per
aumentare la velocità delle molecole. Il risultato è che a
parità di calore ricevuto, la temperatura si innalza meno
che in altre sostanze.
Al calore specifico si deve l’effetto mitigatore del clima
delle grandi masse d’acqua, che cedono calore
all’ambiente molto lentamente.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
12
L’acqua: una sostanza molto
speciale
Viscosità
È minore rispetto a quasi tutti gli altri liquidi.
Grazie a questa proprietà l’acqua viene spinta
naturalmente nel letto dei fiumi scendendo di quota.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
L’idrosfera è l’insieme di tutte le acque terrestri.
L’acqua è l’unica sostanza che è presente naturalmente
sulla Terra in tutti e tre i suoi stati di aggregazione.
Le acque naturali non sono mai completamente pure e
si distinguono in base alla quantità di sali disciolti in:
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
I vari comparti dell’idrosfera sono divisi in (in volume):
• acque marine per il 97%
• acque dolci ossia povere di sali. Si trovano allo stato
solido nei ghiacciai (2%), allo stato liquido in falde
sotterranee (1%) e in fiumi e laghi (0,02%), e allo stato
gassoso in una percentuale bassissima nell’atmosfera.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
Il ciclo idrologico è la circolazione continua delle molecole
d’acqua che si spostano dagli oceani all’atmosfera e alle
terre emerse.
Durante il ciclo
cambia lo stato di
aggregazione e il
modo in cui è legata
alle molecole di altre
sostanze.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
1. Verso l’atmosfera
Le superfici libere degli oceani, dei mari, dei fiumi e dei
laghi, il suolo stesso e gli esseri viventi cedono
all’atmosfera acqua allo stato aeriforme attraverso
l’evaporazione.
Le molecole superficiali di acqua perdono contatto
con quelle sottostanti a causa del distacco dei legami
a idrogeno con le molecole adiacenti.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
2. Nell’atmosfera
Se una massa d’aria umida si raffredda, il vapore
acqueo può condensare formando microscopiche
goccioline o cristalli in sospensione. Così si forma una
nube.
Nelle nubi le particelle si scontrano e si accrescono
finché raggiungono una massa tale per cui non
possono più restare in sospensione e precipitano
come pioggia, neve o grandine.
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Il ciclo dell’acqua
3. Sul suolo
A contatto con il suolo l’acqua piovana può subire
destini diversi:
• deflusso superficiale: bagnare il suolo e scorrere sulla
superficie
• infiltrazione: penetrare in profondità alimentando le
falde sotterranee
• essere assorbita dalle radici delle piante
• evapotraspirazione: tornare nell’aria allo stato di
vapore evaporando direttamente dal suolo o mediante la
traspirazione degli organismi viventi.
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Il ciclo dell’acqua
4. Nel sottosuolo
Il deflusso sotterraneo è il lento fluire per gravità
dell’acqua piovana nel sottosuolo verso quote più basse.
Quando incontra strati di roccia impermeabili, l’acqua si
accumula nelle falde acquifere, serbatoi idrici naturali.
L’acqua di falda può riaffiorare nelle sorgenti, nei letti dei
fiumi e nei fondali marini.
Le falde sono una risorsa fondamentale per le comunità
umane, che impiegano l’acqua per usi civili, agricoli e
industriali.
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Il ciclo dell’acqua
5. In superficie: fiumi
Le acque superficiali scorrono nel suolo o si incanalano
in torrenti e fiumi, fermandosi nei laghi e riprendendo il
corso verso il mare.
Il flusso idrico è determinato dalla forza di gravità, diretto
quindi da monte a valle.
In tutte queste fasi l’acqua è la principale responsabile
dei fenomeni di erosione dei suoli e dell’alterazione fisica
e chimica delle rocce.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
6. In superficie: ghiacciai
Nelle zone più fredde, man mano che le nevicate si
ripetono anno dopo anno, il ghiaccio si accumula e
inspessisce.
I ghiacciai costituiscono la più estesa riserva d’acqua
dolce del pianeta.
L’acqua di fusione dei ghiacciai si incanala formando
torrenti e fiumi.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Il ciclo dell’acqua
7. Nei mari
Gli oceani costituiscono il più vasto serbatoio idrico del
pianeta e sono responsabili dell’86% dell’evaporazione
totale.
Le correnti marine condizionano il clima, trasportano le
sostanze disciolte uniformandone la concentrazione e
diffondono gli organismi acquatici.
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23
Il ciclo dell’acqua
8. Comunità biologiche terrestri
L’acqua interagisce continuamente con gli organismi
viventi ed è indispensabile per tutti i processi biologici.
Ogni organismo elimina l’acqua per poi riacquisirla
dall’ambiente attraverso processi differenti.
Gli organismi verdi possono scindere la molecola
d’acqua per produrre ossigeno tramite la fotosintesi.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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L’acqua come risorsa
I consumi di acqua da parte dell’uomo possono essere
divisi in alcune principali categorie:
• acqua potabile, per soddisfare il bisogno primario di
bere
• uso domestico/detergente, per cucinare, per l’igiene
personale, lavare i capi di abbigliamento, ecc.
• uso agricolo, per irrigare le coltivazioni e per gli
allevamenti.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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L’acqua come risorsa
• uso industriale: acqua impiegata nel processo
produttivo di beni e merci
• produzione di energia: per il trasferimento di calore
negli impianti termoelettrici e termonucleari e per il loro
raffreddamento, senza dimenticare che le acque di fiumi
e laghi si usano direttamente per la produzione di
energia idroelettrica.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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L’acqua come risorsa
In Italia l’acqua necessaria a tutti questi impieghi è
principalmente piovana.
La sua distribuzione avviene grazie a un sistema di
bacini di raccolta per l’accumulo dell’acqua e a una rete
di canali e tubature.
In media si riesce a soddisfare il fabbisogno idrico
industriale, agricolo e civile. Nel corso dell’anno,
tuttavia, necessità e disponibilità di acqua variano e
possono verificarsi crisi idriche.
S. Klein, Il racconto della Chimica e della Terra © Zanichelli editore 2018
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Responsabili del progetto
Rossella Rossi (Istituto Oikos) e Susanna Capogna (Provincia di Varese)
L’acqua è preziosa,
risparmiala.
Coordinamento
Barbara Chiarenzi (Istituto Oikos) e Claudia Longhi (Provincia di Varese)
Progetto editoriale e testi
Elena Gatti
Progetto grafico
B-Associati - Milano
Illustrazioni
Letizia Bozzolini
La campagna di sensibilizzazione “L'acqua è preziosa, risparmiala.”
della Provincia di Varese ha trovato l'appoggio finanziario di
NOI E L’ACQUA
Alla scoperta di un composto chimico
davvero speciale
L’ACQUA SULLA TERRA
Come è distribuita la risorsa acqua
sul Pianeta?
ACQUA BUONA, ACQUA CATTIVA
Gli usi dell'acqua e i rischi
della contaminazione e delle inondazioni
ACQUA VICINA, ACQUA LONTANA
Situazione dell'acqua nel mondo:
sprechi e ingiustizie
PAROLE, COLORI E NOTE D’ACQUA
percorso didattico sull’acqua
Contribuiscono come co-finanziatori
Provincia di Varese
Sogeiva Varese Ambiente s.p.a.
AMSC s.p.a.
AGESP s.p.a.
ASPEM s.p.a.
Saronno Servizi s.p.a.
Tutela Ambientale dei Torrenti Arno, Rile e Tenore s.p.a.
Risanamento del Bozzentino, del Bozzente e dei territori adiacenti s.r.l.
Tutela e salvaguardia delle acque del lago di Varese e del lago di Comabbio s.p.a.
Società per la Tutela Ambientale del bacino del fiume Olona in Provincia di Varese s.p.a.
Tutela ambientale, bonifica e risanamento del territorio attraversato dai corsi d'acqua Valmartina,
Prada, Margorabbia e dal bacino dei laghetti di Ganna, Ghirla e dal torrente Dovrana s.p.a.
Risanamento e Salvaguardia dei Bacini della Sponda Orientale del Verbano s.p.a.
Comunità Montana Valceresio
Comunità Montana Valcuvia
Comunità Montana Valganna e Valmarchirolo
Comunità Montana Valli del Luinese
Coordinamento del progetto
L'acqua vista dai poeti, dai pittori,
dai musicisti
ACQUA DOMATA
Le dighe, i mulini,
l'energia idroelettrica
Via Crescenzago, 1 - 20134 Milano - Tel. 02 21597581 Fax 02 21598963
www.istituto-oikos.org
ACQUA INTORNO A NOI
Per approfondire questi temi consulta il sito www.acquapreziosa.va.it
Per ulteriori informazioni scrivi un'e-mail a
[email protected]
Questa cartellina è di
Come realizzare
una campagna pubblicitaria
Classe
ACQUA DA RACCONTARE
Assessorato alla Tutela Ambientale
Piazza Libertà, 1 - 21100 Varese - Tel. 0332/252870 Fax 0332/252805
Scuola
L'acqua
in provincia di Varese
l’acqua è preziosa, risparmiala
Da oggi, insieme a molti altri ragazzi della provincia di Varese, sei il protagonista di una grande
campagna di sensibilizzazione sull'acqua, che ti stimolerà a riflettere sull'importanza di questo bene
così prezioso per la vita e ti incoraggerà ad evitare gli sprechi, modificando, se necessario, le tue
piccole azioni quotidiane.
Il kit didattico che hai in mano ti aiuterà in questo percorso. E' composto da 8 moduli, che possono
essere utilizzati, con la guida dei tuoi insegnanti, senza un ordine prestabilito. Ogni scheda fornisce
spunti di lavoro e di riflessione sul tema dell'acqua e del suo risparmio, lasciando la libertà di
passare da un argomento all'altro senza obblighi di sequenza, e permettendo la creazione di un
percorso personale in cui i materiali offerti nel kit possono essere integrati da altre risorse presenti
sul web (acquapreziosa.va.it) o dai testi scolastici e arricchiti da esperienze personali.
Alla fine del percorso riceverai il titolo di AcquaRanger!
Inoltre, grazie al risultato del lavoro svolto in classe, avrai la possibilità di partecipare alla Giornata
Mondiale dell'Acqua, la manifestazione voluta dall'Assemblea delle Nazioni Unite, che si celebra
il 22 marzo di ogni anno in tutto il mondo, con lo scopo di ricordare come la carenza di acqua sia
un'emergenza mondiale e, in alcune aree del pianeta, una vera e propria catastrofe.
Ovviamente tu, la tua famiglia, i tuoi amici, tutti noi possiamo fare qualcosa per risparmiare acqua.
Abbiamo la fortuna di vivere in case dove l'acqua non manca mai, proprio per questo non dobbiamo
sentirci autorizzati a sprecarla, ad inquinarla o disinteressarci del problema.
Ognuno di noi può contribuire anche risparmiando solo una piccola goccia.
Ma è con le piccole gocce che si salvano gli oceani.
Buon lavoro
Stampato su carta prodotta interamente con fibre riciclate post-consumer
NOI E L’ACQUA
Com'è l'acqua?
1
QUALI AGGETTIVI POSSIAMO USARE PER DESCRIVERE L’ACQUA?
COME POSSONO ESSERE IL SAPORE, IL COLORE, L’ODORE DELL’ACQUA?
COM’È L’ACQUA CHE USIAMO OGNI GIORNO?
Apriamo un rubinetto e facciamo scorrere l’acqua.
Che cosa vediamo?
Che aspetto ha il liquido che scorre nel lavandino?
La definizione dell’acqua, che si trova sul vocabolario, dice che l’acqua
è “un liquido trasparente, incolore, inodore, insapore”.
L’acqua che usiamo a scuola e a casa per bere, cucinare, lavarci,
lavare gli oggetti e gli abiti, giocare, di solito corrisponde a questa
descrizione, ma in realtà assume spesso un sapore e un odore, a
causa di alcune sostanze che possono esservi disciolte.
Una delle caratteristiche principali dell’acqua, infatti, è proprio che è
un ottimo solvente: in acqua, cioè, si sciolgono facilmente altre
sostanze, come ci accorgiamo ogni volta che mettiamo lo zucchero
nel tè, per esempio.
Ci sono sostanze che non si sciolgono in acqua.
Osserva che cosa succede, per esempio, mettendo un po’ di olio
in un bicchiere pieno d’acqua.
L’acqua però non è soltanto liquida. Anche il ghiaccio, da quello
che si forma nel freezer a quello che ricopre i laghi in inverno, alle
grandi masse dei ghiacciai, è acqua. E anche il vapore acqueo che
vediamo salire da una pentola mentre bolle l’acqua della pasta è...
sempre acqua! Ma allora che differenza c’è tra l’acqua liquida,
solida e gassosa?
La differenza sta nella disposizione delle molecole,
cioè delle piccole particelle di cui l’acqua è fatta,
che sono a loro volta formate da particelle
ancora più piccole: gli atomi.
La molecola dell’acqua è formata da due
atomi di idrogeno (H) e da un atomo di
ossigeno (O), che uniti insieme hanno una
forma che ricorda quella di “Topolino”.
H
H 2O
H
O
Le molecole non stanno ferme, ma si muovono continuamente.
Nell’acqua liquida tendono a stare vicine le une alle altre, un po’ come
se fossero attratte da una “colla”, ma non riescono a mantenere
questa vicinanza perché si muovono troppo in fretta. Quando la temperatura si abbassa, le molecole rallentano e riescono a stare unite
più facilmente. Sotto lo zero (0°C) non si staccano più e formano delle
strutture fisse, rigide: è il ghiaccio. Quando invece la temperatura si
alza, le molecole si muovono più velocemente e si distanziano tra
loro: è l’acqua “gassosa”.
Il passaggio dallo stato liquido a quello solido, cioè da acqua liquida a
ghiaccio, si chiama solidificazione. Il passaggio dallo stato solido a
quello liquido si chiama fusione. Il passaggio dallo stato liquido a
quello gassoso si chiama evaporazione. Il passaggio dallo stato
gassoso a quello liquido si chiama condensazione. Il passaggio dallo
stato solido a quello gassoso si chiama sublimazione.
Ti viene in mente un esempio per la condensazione?
(suggerimento: pensa a quello che succede in bagno quando
riempi la vasca di acqua calda...)
Se riempi un contenitore di acqua e lo metti a gelare, il ghiaccio che
ottieni ha lo stesso peso dell’acqua liquida.
Perché allora il ghiaccio galleggia sull’acqua?
Perché gelando, l’acqua occupa uno spazio (volume) maggiore e
questo fa cambiare la sua densità, che è il rapporto fra la massa (peso
sulla Terra) e il volume.
Adesso sai anche perché bottiglie o tubature possono scoppiare se
l’acqua al loro interno ghiaccia.
La parte sommersa di un iceberg può andare dal 50 al 99%, a seconda della quantità di aria
intrappolata nel ghiaccio. In media, la parte sommersa è intorno all’80-90%.
Foto: arch. Istituto Oikos - Gatti
Quanta acqua usiamo ogni giorno?
PER QUALI SCOPI L’ACQUA È INDISPENSABILE?
PER QUALI INVECE NON È INDISPENSABILE MA È UTILE?
CHE COSA CAMBIA NEL “MODO” DI USARE L’ACQUA DI UNA
PERSONA
CHE ABITA IN MONTAGNA RISPETTO A UNA CHE ABITA IN CITTÀ?
Da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, usiamo l’acqua
per tanti scopi diversi, alcuni essenziali, altri non indispensabili.
Secondo i calcoli, ogni italiano consuma ogni giorno circa 200 litri
d’acqua, senza contare i consumi delle industrie, dell’agricoltura o per
la produzione di energia. Un abitante del Nordamerica ne consuma
circa 350, mentre una famiglia africana ne consuma appena 20.
Perché ci sono queste differenze? Forse l’acqua sul nostro pianeta
non basta? In realtà, la quantità di acqua disponibile non è cambiata
nei miliardi di anni che sono trascorsi dalla formazione della Terra. A
cambiare è stata la richiesta di acqua dolce, dovuta all’aumento degli
esseri umani e alle loro attività. L’acqua quindi non può finire, ma può
diventare insufficiente.
Lo sai che:
• per lo sciacquone del bagno consumiamo 10-20 litri ogni volta
• per una doccia servono circa 30-50 litri
• per un bagno in vasca servono circa 100-300 litri
• per lavare i piatti nella lavastoviglie
servono circa 15-20 litri
• per riempire una piscina
di 25 metri servono
circa 400.000 litri
2
Leggi i testi seguenti e scrivi i tuoi commenti.
Per sopravvivere, un essere umano ha bisogno di 5 litri d’acqua ogni
24 ore. Senza mangiare si può sopravvivere per un mese, senza
acqua non si resiste più di una settimana.
Ogni essere umano, secondo il limite stabilito dalle Nazioni Unite,
dovrebbe avere a disposizione almeno 40 litri d’acqua al giorno.
Prova a guardare, toccare, annusare, gustare l’acqua nelle sue diverse
forme. In alcuni casi ti sarà difficile effettuare la prova (per esempio,
non toccare il vapore che esce da una pentola d’acqua in ebollizione:
ti scotteresti! Prova a pensare a un’alternativa, oppure scrivi nello
spazio relativo il motivo per cui non sei in grado di rispondere).
Completa la tabella inserendo gli aggettivi che più ti sembrano
appropriati.
ACQUA
LIQUIDA
SOLIDA
GASSOSA
TATTO
VISTA
OLFATTO
GUSTO
PAROLE, COLORI E NOTE D’ACQUA
Parole d’acqua
QUALI PAROLE SI USANO PER DESCRIVERE L’ACQUA?
IN CHE MODO POETI E SCRITTORI PARLANO DELL’ACQUA?
L’acqua è così presente e legata alla nostra vita da essere citata molto
spesso in tutte le forme artistiche - dalla letteratura alla pittura,
dall’architettura alla musica. L’acqua, inoltre, non è soltanto utile,
importante, preziosa. È anche bella, strana, misteriosa... pensate a
come scorre in un torrente impetuoso, a come brilla nel ghiaccio di un
iceberg che galleggia sul mare blu, a come scende violenta durante
un temporale o a come può essere immobile, lucida, trasparente,
nelle acque di un laghetto di montagna.
In italiano esistono tanti aggettivi adatti a descrivere l’acqua nei suoi
tre stati (trasparente, liquida, fredda, frizzante, bianca...) e anche tanti
verbi che indicano le azioni legate all’acqua (bere, scorrere, scavare,
filtrare, bagnare...).
Giochiamo con le parole.
Sai che cos’è un acrostico?
È una frase (o una poesia) formata da parole
che hanno per iniziali le lettere
di un’altra parola.
Per esempio, partendo
dalla parola CASA:
Costruiamo insieme
Acronimi
Sulla parola
Acqua
Prova a costruire degli acronimi
con la parola ACQUA, oppure con parole collegate ad essa come
GHIACCIO, NEVE, PIOGGIA, MARE, SETE, POZZO...
Esistono anche proverbi e modi di dire che includono la parola
acqua, per esempio “acqua in bocca” o “come un pesce fuor d’acqua”.
Insieme ai tuoi compagni cercane altri e poi scrivili in una tabella
indicando il loro significato.
Come si dice acqua in...
portoghese: ÀQUA
inglese: WATER
tedesco: WASSER
greco: NERO
francese: EAU
giapponese: MISU
spagnolo: AGUA
turco: SU
rumeno: APA
polacco: WODA
norvegese: VANN
svedese: VATTEN
1
In molti testi letterari, poesie, racconti, fiabe, filastrocche viene
citata l’acqua. Ecco qualche esempio:
acqua,
a
r
o
s
r
e
p
,
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io signo
m
,
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i
casta.
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ature” di S
Cre
ntico delle
a
C
l
“I
a
(d
L’acqua è
insegnata
dalla sete
L’acq
ua è inseg
nata dalla
sete.
La terra, d
agli ocean
i traversati
La gioia,
.
dal dolore
.
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ai racconti
di battagli
L’amore d
a.
a un’impro
n
ta
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i memoria
Gli uccelli,
.
dalla neve
.
(Emily Dick
inson)
L’acqua
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a di sorgiv
r
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p
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A
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sente viva
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chi ti beve
Beve luce
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eri nuvola
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er
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Sei la
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del mulino
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ll
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sei nata.
e
v
o
d
i
a
r
torne
he.it)
.filastrocc
w
w
w
a
d
a tratta
(filastrocc
E l’acqua
E l’acqua
fresca nasce
fra ruscelli
scende
casca sui sassi
scroscia
e frusciando
fa il fiume.
E l’acqua
sciolta nuota
nelle valli
e lunga e lenta
larga
silenziosa
luminosa
fa il lago.
E l’acqua
a onde muore
non muore mai
e muore
e non muore ma
i
mentre immensa
fa il mare.
(Roberto Piumin
i)
Colori e forme d’acqua
DI CHE COLORE È L’ACQUA?
COME SI FA A RAPPRESENTARLA
2
SU UN FOGLIO O SU UNA TELA?
Quanti pittori hanno dipinto l’acqua! Il primo tipo di “acqua dipinta”
che ci viene in mente è sicuramente quella che si vede nei dipinti o
negli affreschi con paesaggi, dove si vedono fiumi, laghi, onde del
mare, cascate. Un pittore che ha dipinto l’acqua in modo straordinario
è per esempio Claude Monet, maestro dell’impressionismo, che ha
messo sulla tela i riflessi e i colori del mare, dei fiumi, dei
laghi (per esempio nel famoso “Stagno delle ninfee”).
Ma l’acqua ricorre nella pittura anche come simbolo, per
esempio nei dipinti religiosi, dove rappresenta il battesimo,
la purificazione, la presenza di Dio. Anche la scultura
può rappresentare o contenere l’acqua, pensiamo per
esempio alle fontane, grandi o piccole, oppure ai giardini
con giochi d’acqua, vasche, piscine, spruzzi.
Tanti pittori sono passati da Arcumeggia e hanno
impreziosito le vie dipingendo i muri delle case. In questo
caratteristico paese troverai anche il dipinto ritratto in foto.
Foto: arch. Provincia di Varese
servizi fotografici a cura di SIAF - CNA VARESE
Uno stambecco custodisce l’acqua preziosa
che sgorga da questa fontana di Arcumeggia.
Foto: arch. Provincia di Varese
servizi fotografici a cura di SIAF
CNA VARESE
Prova a disegnare l’acqua, prima con una matita nera, poi con le
matite colorate, con i pastelli a cera, con gli acquerelli, con le tempere.
Che differenze noti? Quale tecnica ti permette di rappresentare
meglio l’acqua? Quali colori ti viene spontaneo usare e quali
invece non useresti mai?
Con l’insegnante di educazione all’immagine e i tuoi compagni, fai una
ricerca sulle opere di pittura o scultura dove sia possibile osservare
i colori e le forme dell’acqua nella tua città: cerca dipinti, affreschi,
fontane o altre forme artistiche collegate all’acqua.
3
Note d’acqua
CHE SUONI
CON QUALI
FA L’ACQUA?
STRUMENTI MUSICALI SI PUÒ “IMITARE L’ACQUA”?
Quando apriamo un rubinetto e lasciamo scorrere l’acqua, difficilmente
ci fermiamo a pensare al suono che essa fa quando scorre, quando
ci bagna le mani, quando scende nello scarico. Se invece ci troviamo
in riva al mare in tempesta, o ai piedi di una cascata, il rumore delle
onde o della massa d’acqua che cade è una delle prime cose che ci
colpiscono. L’acqua può essere silenziosa o rumorosa, perché può
stare ferma o muoversi. Quanti suoni conosciamo che sono legati
all’acqua! Le gocce di pioggia sul terreno o sul vetro di una finestra,
lo scorrere di un torrente sui sassi, il “cic-ciac” dei piedi in una
pozzanghera o in riva al mare...
Molti musicisti hanno reso con le note i suoni legati all’acqua: un
brano per esempio, è “Acquario” tratto dal “Carnevale degli animali” di
Saint Saens, in cui si sentono i suoni del flauto, dei pianoforti, degli
archi e di un particolare strumento che si chiama glass armonica.
Flauto e violini rendono i suoni lenti e fluidi dei pesci, mentre le
scale ascendenti della glass armonica trasmettono la
sensazione della risalita delle bollicine d’aria nell’acqua
(ascolto e spartito sul sito www.music-scores.com
nella sezione dedicata a Saint Saens).
A turno, bendatevi gli occhi e avvicinatevi a un rubinetto da cui
scorre l’acqua, prima a gocce poi sempre più forte. Che cosa
sentite? Che parole usereste per descriverne i suoni? Se
mettete le mani sotto al rubinetto, che cosa cambia?
Il bastone della pioggia è uno strumento con cui si ottiene un suono
che ricorda quello dell’acqua che cade. È uno strumento tradizionale
usato in America meridionale e centrale, in Africa e Australia. Molte
popolazioni lo usano durante cerimonie propiziatorie per invocare la
pioggia; in altri casi viene usato per curare alcune malattie, perché ha
un suono rilassante. Può essere fatto di legno, di bambù o con una
zucca svuotata. Dentro vengono messi dei pezzetti di canna o delle
spine di cactus che formano una specie di spirale interna, e poi il
bastone viene riempito con ciottoli, conchiglie, sabbia o semi. Una
volta chiuse le estremità, lo strumento è pronto, e si suona ruotandolo
o scuotendolo e inclinandolo.
Per costruirne uno puoi prendere un tubo di cartone
(per esempio di un rotolo di carta da cucina o un tubo
portadisegni) e riempirlo con riso, pasta, lenticchie.
Per fare la spirale puoi fissare dei piccoli chiodi lungo il
tubo e poi decorarli a piacere con pennarelli, tempere o
carte colorate.
ACQUA VICINA, ACQUA LONTANA
Il nostro rubinetto e il pozzo del villaggio africano
COME ARRIVA L'ACQUA AI NOSTRI RUBINETTI?
DOVE, NEL MONDO, NON CI SONO RUBINETTI?
COME SI FA SENZA ACQUA CORRENTE?
Apriamo il rubinetto e l'acqua scorre abbondante nel lavandino o nella
vasca da bagno: siamo così abituati a questa comodità che non ci
rendiamo conto di quanto lavoro sia necessario per portare “l'oro blu”
nelle nostre case.
A seconda del posto in cui viviamo, l'acqua che arriva nelle tubature
parte da una sorgente, da un corso d'acqua oppure da una falda
situata nel sottosuolo, cioè da un deposito che si forma grazie alla
presenza di uno strato di terreno impermeabile che fa da “fondo”.
Prima di arrivare alle nostre case l'acqua viene depurata in speciali
impianti e passa poi nelle reti di distribuzione (vedi
).
1
Sapevi che…
• aprendo un normale rubinetto si fanno uscire circa 10 litri
d'acqua al minuto
• un rubinetto che sgocciola spreca 4000 litri in un anno
• ogni scarico del WC consuma almeno 10 litri d'acqua
1
Nel mondo ci sono però tantissime persone che non hanno rubinetti
a disposizione. In Italia i primi impianti domestici per la distribuzione
dell'acqua sono stati installati all'inizio del Novecento, nelle case dei
più ricchi, ma molte famiglie non hanno avuto
l'acqua corrente fino agli anni Cinquanta. In
molti paesi ancora oggi l'acqua non arriva
comodamente a “domicilio” come da noi, e
bisogna andare a prenderla, dove essa si
raccoglie naturalmente (per esempio in pozze
o bacini come laghi e stagni) oppure scavando
dei pozzi per raggiungere quella presente nel
sottosuolo.
Per prendere l'acqua da bere, in Africa,
bisogna anche aspettare il proprio turno…
Secondo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS-WHO), oggi
sono più di un miliardo le persone che non hanno accesso all'acqua
potabile. E nonostante tutti i tentativi di migliorare la situazione, si
calcola che tra dieci anni ci saranno ancora 800 milioni di esseri umani
costretti a usare acqua contaminata.
I dati dicono che, in media, nell'Africa rurale le persone che si
occupano delle faccende domestiche (per lo più donne, ragazze e
bambine) trascorrono circa il 26% del loro tempo per raccogliere
l'acqua necessaria alla famiglia. L'acqua, tuttavia, spesso è sporca e
queste persone si espongono a forti rischi di contaminazione già
durante la raccolta. La scarsità di acqua costringe le famiglie a
riutilizzarla più volte, aumentando i rischi di contagio. Inoltre, il peso
dei contenitori durante il trasporto danneggia la salute (ogni donna
porta decine di litri di acqua al giorno camminando per chilometri).
E un altro problema è che le bambine impegnate in questa attività non
vanno a scuola e non possono nemmeno dedicarsi ad altri lavori utili
e produttivi.
Leggi questa testimonianza di Elina, una donna del Malawi, e
scrivi i tuoi commenti (dal rapporto “The right to water”
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità).
Cerca il Malawi sull'atlante geografico.
“La situazione dell'acqua e le condizioni igieniche da noi non sono
buone. Ci mancano tante cose. Abbiamo un pozzo aperto con un
secchio, ma è in cattive condizioni. Non è protetto e pare che l'acqua sia
piena di batteri. Il pozzo è anche troppo affollato perché ci sono troppe
persone che cercano di usarlo. Spesso ci metto quattro ore a prendere
l'acqua e a portarla a casa perché ci sono code terribili e il pozzo è a 1
chilometro da casa mia, e l'acqua è molto pesante da trasportare”.
Diritti e doveri: sprechi e ingiustizie
CAMBIEREBBE QUALCOSA SE NOI USASSIMO MENO ACQUA?
QUANTE PERSONE NEL MONDO NON HANNO ABBASTANZA ACQUA?
CHE COSA SI PUÒ FARE PER RIMEDIARE?
In molte zone d'Italia - per esempio nel nostro territorio, la provincia di
Varese - l'acqua non manca, anzi è molto abbondante e non ci sono
quasi mai problemi di rifornimento. Per questo motivo, molte persone
di fronte alla richiesta di “risparmiare” l'acqua rispondono scrollando le
spalle. A volte è difficile capire che un nostro piccolo comportamento
può contribuire a modificare situazioni molto più grandi. Per cercare di
capire, si può pensare per esempio al calcolo della cosiddetta
“impronta ecologica”, un sistema ideato da alcuni studiosi americani
per spiegare come ognuno di noi, con le sue azioni quotidiane, lascia
una traccia sul Pianeta.
Il calcolo dell'impronta (vedi sito….) include diversi fattori, come l'uso
dei trasporti, la produzione di rifiuti, l'uso delle fonti energetiche
e anche i consumi dell'acqua. Non dobbiamo limitarci a pensare
alla situazione che c'è vicino a casa nostra, dobbiamo imparare a
modificare i nostri comportamenti per far sì che a livello globale le
cose possano cambiare. Anche se viviamo in un luogo dove l'acqua
abbonda, dobbiamo tenere presente che lo sfruttamento delle risorse
idriche richiede sempre un consumo di energia: per pompare l'acqua
dai corsi d'acqua o dalle falde, per portarla nelle tubazioni, depurarla,
distribuirla e riscaldarla quando la usiamo per fare la doccia o il bagno,
per il riscaldamento o per lavare il bucato o i piatti.
Per una settimana, segna sulla tabella ogni volta che apri un
rubinetto in casa (per ricordarti puoi appendere un cartello in
bagno e uno in cucina!).
Confronta i dati con quelli dei tuoi compagni.
ORA
RUBINETTO
DEL BAGNO
Es: 8 del mattino
X
RUBINETTO
DELLA CUCINA
Disegna una piantina della tua casa e segna con colori diversi i
punti in cui arriva l'acqua, i punti in cui ci sono “depositi” di
acqua (pensa per esempio ai termosifoni) e quelli da cui l'acqua
se ne va.
2
Sono circa un miliardo e 220 mila le persone che, oggi, nel mondo non
hanno a disposizione acqua “buona”. Secondo i dati raccolti dagli
esperti, i paesi più a rischio per la disponibilità di acqua sono quelli
del Medio Oriente, mentre per molti stati dell'Africa il problema
principale non è la quantità ma il fatto che non ci sono risorse economiche sufficienti per portarla alla popolazione.
La popolazione mondiale aumenta velocemente,
ma il consumo di acqua aumenta a un ritmo
ancora maggiore (circa il doppio) e secondo gli
esperti “stiamo usando più acqua di quanto la
Terra può darci” (Jonhatan Lash, WRI).
In molte zone, purtroppo, il bisogno di acqua cioè la sete - spinge molte persone a esodi di
massa, e provoca guerre e conflitti.
Un pozzo efficiente è un primo passo
per risolvere le disuguaglianze fra i popoli
Per eliminare queste disuguaglianze le strade possono essere diverse:
• ridurre le cause dei cambiamenti climatici a cui contribuiscono
le attività umane (per esempio l'effetto serra, che riscalda
eccessivamente il Pianeta e peggiora con l'immissione in atmosfera
dei residui della combustione, per esempio della benzina per le auto
o del gasolio per il riscaldamento)
• ridurre i danni alla qualità dell'acqua (inquinamento con sostanze
chimiche)
• migliorare le modalità di sfruttamento delle riserve di acqua come
le falde sotterranee
• valutare e tenere sotto controllo la costruzione di strutture come
dighe e sbarramenti artificiali che fanno deviare i corsi d'acqua
e alterano il ciclo naturale dell'acqua
L’ACQUA SULLA TERRA
Da dove viene l’acqua che usiamo ogni giorno?
1
DA CHI O DA CHE COSA DIPENDE LA PRESENZA DELL’ACQUA SULLA TERRA?
PERCHÉ L’ACQUA, A LIVELLO PLANETARIO, NON FINISCE MAI?
QUALI SONO I PRINCIPALI SERBATOI D’ACQUA DELLA TERRA?
Il pianeta su cui viviamo si chiama Terra, ma dal punto di vista della
sua composizione il nome non è proprio adatto: terra è una parola
latina che deriva da un antico termine che ha il significato
di “disseccare” e indica quindi qualcosa di contrario
all’acqua. In realtà due terzi della superficie del
pianeta sono ricoperti da acqua, mentre la “terra”
ricopre soltanto un terzo. Mari e oceani, fiumi e
laghi, ghiacciai rendono la Terra unica e speciale,
perché l’acqua è indispensabile per la vita così come
noi la conosciamo.
Ma come fanno i bacini e i corsi d’acqua a essere sempre pieni di
questa preziosa sostanza allo stato liquido? Da dove viene questo
“oro trasparente” tanto utile e utilizzato da esseri umani, animali,
piante e organismi viventi di ogni tipo? L’acqua è presente sulla Terra
grazie a un ciclo, cioè a un insieme di eventi che si ripetono e che
fanno sì che essa passi da un luogo all’altro, cambiando forma (acqua
liquida, vapore acqueo e ghiaccio sono le tre forme - o meglio, i
tre “stati” - dell’acqua, vedi
), spostandosi dai
serbatoi, come gli oceani e i laghi, all’atmosfera, e
tornando sulla superficie con le precipitazioni.
2
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MAR
Le più piccole quantità di una sostanza,
che ne hanno tutte le caratteristiche,
si chiamano molecole.
L’acqua è formata da molecole che
si ripresentano continuamente nel
ciclo e cambiano semplicemente
“posto”.
Per esempio, abbiamo appena
mangiato un frutto?
Bene, l’acqua contenuta nelle
sue cellule, un anno fa forse
era pioggia caduta su un altro
continente e milioni di anni fa
magari era in una pozza dove
bevevano i dinosauri…
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2
Quante acque esistono?
L’ACQUA È TUTTA UGUALE?
DOVE SI TROVA L’ACQUA DOLCE SUL NOSTRO PIANETA?
DOVE SI TROVA L’ACQUA UTILIZZABILE DALL’UOMO?
Secondo i calcoli, sul nostro pianeta ci sono un miliardo e 400 milioni
di chilometri cubi di acqua. La maggior parte è acqua salata (96,5%).
La piccola percentuale rimanente è presente soprattutto nei ghiacciai
(1,74%) e nel suolo (2,46%). Laghi e fiumi contengono soltanto una
parte piccolissima dell’acqua terrestre, pari allo 0,02%, e ancora meno
ne è contenuta nell’atmosfera (0,001%) (fonte UNESCO, 2003).
La differenza tra acqua salata e acqua dolce è semplice: nella prima,
come dice il nome, c’è… il sale!
Il sale presente nel mare
è il cloruro di sodio,
la cui formula chimica è NaCl
(Na = sodio, Cl = cloro).
Foto: arch. Istituto Oikos - Chiarenzi
La presenza del sale risale a tempi molto lontani, quando, scorrendo
sulle rocce, l’acqua che formò gli oceani portò via parte del cloro e del
sodio - due minerali - sciogliendoli. In un litro d’acqua marina sono
contenuti circa 35 grammi di sale. Anche l’acqua dolce in realtà
contiene dei sali, ma in misura minore, e si tratta di sali minerali che
non danno il tipico sapore “salato”. È per la presenza di questi sali
minerali che le acque che scorrono nei continenti sono dette, appunto,
acque minerali. Le acque salmastre sono quelle che si trovano ai
confini tra gli ambienti marini e d’acqua dolce, e sono una “via di
mezzo” dal punto di vista del contenuto di cloruro di sodio. I ghiacciai,
lo sappiamo bene, sono formati da ghiaccio, che è acqua allo stato
solido. Si formano per accumulo e compressione della neve e quando
si sciolgono formano torrenti: sono dunque enormi contenitori in cui
l’acqua è come “imprigionata”.
Fai questo semplice esperimento con l’assistenza di un adulto. Prendi
due pentolini. Nel primo metti acqua distillata (la trovi al supermercato),
nel secondo acqua del rubinetto. Fai bollire l’acqua e poi osserva i due
pentolini. Uno dei due ha una patina bianca.
Quale? Perché secondo te? Che cosa succede se nell’acqua dei
due pentolini sciogli del sale grosso da cucina prima di portarla
a ebollizione? Completa la tabella.
Pentolino A: acqua
Che cosa è successo?
Pentolino B: acqua
Che cosa è successo?
Perché in alcuni paesi del mondo l’acqua abbonda
e in altri non basta?
3
PERCHÉ SI DEVONO EVITARE GLI SPRECHI D’ACQUA?
DA CHE COSA DIPENDE LA DESERTIFICAZIONE?
SI PUÒ RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA DIVERSA
DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA?
La disponibilità di acqua sul nostro pianeta non è uniforme: in alcune
zone ce n’è tantissima, non manca mai, in altre invece scarseggia e
mette in crisi la sopravvivenza di uomini e altri organismi viventi. Questo
è dovuto al fatto che le precipitazioni non sono le stesse in ogni zona
della Terra, né per quantità né per distribuzione
durante l’anno. L’acqua che evapora (cioè passa
dallo stato liquido a quello gassoso) dai serbatoi degli
oceani e dei bacini d’acqua dolce, non ricade uniformemente sulla superficie terrestre, e soprattutto non
cade quando e dove serve, ma arriva in base alle
stagioni, ai venti, alla temperatura. In alcuni paesi del
mondo cade ogni anno pochissima acqua piovana e
le riserve sotterranee sono scarse e poco alimentate.
Conosci zone povere d’acqua che ricordano il deserto?
...e zone ricche d’acqua, verdi, come la riva del Lago di Ghirla?
Foto deserto: arch. Istituto Oikos - Galanti
Foto Lago Ghirla: arch. Provincia di Varese
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Un altro fattore che determina la diversa disponibilità sono i consumi:
l’acqua è spesso abbondante in zone dove i consumi sono scarsi, mentre
in aree molto abitate e industrializzate i consumi superano la quantità di
acqua che ogni anno può essere sostituita dal ciclo naturale dell’acqua.
Molte popolazioni sono costrette a percorrere lunghe distanze ogni
giorno per raggiungere i pozzi e prendere l’acqua che serve a bere, a
preparare i cibi, a lavarsi.
Quanta acqua pensi che debba prendere, ogni giorno, una donna
africana per portarla al suo villaggio?
Quanta acqua consuma, secondo te, ogni giorno, una famiglia
italiana di quattro persone?
1-5 litri
5-10 litri
50-100 litri
400-600 litri
Quando l’acqua scarseggia, bisogna attingere alle riserve più profonde,
quelle delle falde del sottosuolo dove l’acqua si è accumulata nel
corso dei secoli. Una falda acquifera è in pratica un “giacimento”
d’acqua, dove l’acqua si accumula perché non può superare uno
strato impermeabile che si trova a una profondità variabile.
Sai a quale profondità si trova la falda acquifera sotto alla città
o al paese in cui abiti?
Se non lo sai, dove pensi di poter trovare questa informazione?
4
L’acqua negli organismi viventi
È VERO CHE SIAMO FATTI SOPRATTUTTO DI ACQUA?
PERCHÉ SI MUORE PRIMA DI SETE CHE DI FAME?
ESISTONO ORGANISMI CHE POSSONO VIVERE SENZA
ACQUA?
Oltre che sopra e sotto alla superficie terrestre, l’acqua è presente
anche negli organismi viventi, dentro le cellule che li formano. Senza
acqua, le cellule non possono vivere perché non possono effettuare
gli scambi di sostanze (nutritive e di rifiuto) con l’ambiente. L’acqua è
presente in percentuali diverse nei vari organismi viventi: in una
medusa, per esempio, costituisce ben il 95% del peso corporeo,
mentre in un uomo adulto forma circa il 60-70%. Anche i vegetali
contengono tantissima acqua: un melone o un’anguria sono fatti quasi
totalmente di acqua (97%)!
88
%
60
%
70
Ogni giorno dobbiamo introdurre nel nostro corpo più di 2 litri di acqua,
per stare bene, e questa quantità aumenta se fa caldo o se eliminiamo più acqua per uno sforzo fisico.
Nel corpo umano, l’acqua contribuisce al trasporto delle sostanze
nutrienti e di quelle di rifiuto ed è fondamentale per il corretto funzionamento di tutti i processi vitali: digestione, assorbimento, circolazione del
sangue, escrezione, mantenimento della temperatura corporea.
L’acqua persa con la respirazione (circa 250 ml al giorno), la sudorazione e le urine, deve essere reintegrata bevendo (acqua e altre
bevande) e mangiando (frutta e verdura contengono molta acqua).
Il caffè e le bevande alcoliche sembrano introdurre acqua
nell’organismo, ma sono sostanze “diuretiche”, cioè che
provocano… la perdita di acqua (in altre parole, fanno fare pipì)!
Prendi una fetta di mela, o una buccia di arancia, e mettila sul
davanzale interno della finestra oppure su un termosifone (se è
inverno e il riscaldamento è acceso).
Osserva il tuo campione dopo alcuni giorni: che cosa è successo?
%
ACQUA INTORNO A NOI
L’acqua nel nostro territorio,
la provincia di Varese
LA ZONA DOVE ABITIAMO È RICCA O POVERA DI ACQUA?
CHE COSA SIGNIFICA “USO INTELLIGENTE DELL’ACQUA”?
In Italia, a parte il Po, non ci sono fiumi lunghi che formano grandi
bacini idrografici, cioè territori geografici formati dal fiume e da tutte
le valli, i laghi e gli affluenti ad esso collegati. Nella parte settentrionale
del nostro paese ci sono molti fiumi che scendono dalle Alpi e sono
ricchi d’acqua perché vengono alimentati dalle precipitazioni nelle
stagioni più piovose e dallo scioglimento dei ghiacciai in estate. Ci
sono anche i tre più grandi laghi italiani: i laghi Maggiore, di Garda e
di Como, oltre ai più piccoli laghi prealpini, come quelli di Lugano o
d’Iseo. La provincia di Varese è una regione geografica naturalmente
ricca di acqua: ci sono numerosi fiumi e laghi, grandi e piccoli, tanto
che al territorio è stato dato il nome di “provincia dei sette laghi”
(laghi di Varese, Maggiore, Monate, Comabbio, Ganna, Ghirla e
Lugano).
I laghi della provincia sono di origine glaciale - cioè si sono formati in
seguito allo scioglimento dei ghiacciai - sono alimentati da canali,
fiumi e torrenti e hanno emissari che li collegano ad altri specchi
d’acqua. In alcuni casi vengono intercettati da dighe per la produzione
di energia idroelettrica.
Tra i fiumi ci sono l’Olona - lungo 104 km - che nasce a nord di Varese
(località Rasa), il Ticino - lungo 258 km - che forma il Lago Maggiore
e si getta nel Po poco dopo Pavia, il Toce - altro immissario del Lago
Maggiore - e il Tresa - emissario del Lago di Lugano.
Questo è il Lago Maggiore
che si chiama anche Verbano,
così come il Lago di Como
si chiama anche Lario e il Lago di Garda
si chiama anche Benaco.
Foto: arch. Provincia di Varese
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1
Vivere in una regione geografica favorita dalla presenza dell’acqua
non vuol dire che possiamo trascurare questa risorsa così importante
per la nostra vita. L’acqua, anche se abbondante, va usata in modo
intelligente evitando gli sprechi e le dispersioni che possono farla
diminuire nel tempo o nei periodi di grande caldo, limitando gli scarichi
nocivi che possono peggiorarne la qualità, tutelando gli ambienti, le
piante e gli animali. In provincia di Varese, in particolare, da diversi
anni la qualità dell’acqua è minacciata dall’inquinamento, provocato
dalle sostanze usate in agricoltura, nell’industria e anche nelle case
(pensiamo, per esempio, ai prodotti per la pulizia o alle vernici). Sul
territorio esistono però molti impianti di depurazione, come si può
vedere per esempio sul sito dell’ente che, in provincia di Varese, si
occupa della depurazione delle acque
(www.sogeiva.com settore depurazione).
Alcune fasi della depurazione a Gavirate
(Sogeiva s.p.a.)
Foto: Provincia di Varese - Politecnico di Milano
I corsi d’acqua e i laghi sono importanti non soltanto perché “contengono” l’acqua, che può essere prelevata, depurata, distribuita per
l’irrigazione o gli usi domestici, usata per produrre energia, ma anche
per altri motivi:
• formano preziosi ambienti naturali che ospitano numerosi
organismi viventi vegetali e animali
• regolano il clima (l’acqua ha la capacità di trattenere il calore, e di
rilasciarlo lentamente: ecco perché sulle coste dei laghi e dei mari il
clima è più mite rispetto alle regioni vicine)
• favoriscono il turismo (per la pesca, la balneazione, le gite)
aiutando l’economia delle regioni in cui si trovano
1. Quanti di questi pesci conosci, o hai sentito nominare?
Sai in quali laghi e fiumi della provincia vivono?
Sai qual è la distribuzione dei pesci lungo il corso del fiume e da
quali fattori dipende? Quali sono i pesci predatori?
Quali si mangiano?
Anguilla, carpa, cavedano, luccio, persico reale, persico sole, pesce
gatto, scardola, siluro, temolo, tinca, trota, cobite, alborella.
2. Il siluro, il pesce gatto, il persico sole
sono specie alloctone, cioè non
originarie della nostra zona: ne hai
mai sentito parlare?
Che cosa sai di questi pesci dallo
strano nome? Sai che effetto hanno
sull’ecosistema acquatico, da chi sono
stati introdotti e perché?
A chi appartiene l’acqua?
DI CHI È L’ACQUA?
PERCHÉ SI DEVE PAGARE PER AVERLA?
CHI LA RACCOGLIE E LA DISTRIBUISCE?
Pensiamo a un fiume che scorre attraversando diverse province,
regioni, stati: a chi appartiene la sua acqua?
La gestione delle risorse idriche è sempre stata una questione
complicata, e in molti casi ha portato addirittura a guerre tra stati.
Perché senza acqua non si vive, e tutti gli uomini hanno bisogno di
usarla, anche se il territorio in cui si trova è di qualcun’altro.
Su una cartina geografica dell’Italia, segna i confini tra le regioni e
osserva quanti dei più grandi fiumi e laghi attraversano questi confini.
Prova a disegnare dei confini pensando soltanto all’acqua di
questi fiumi e laghi: in quante regioni potresti dividere l’Italia?
Una legge del 1994, nota come Legge Galli, dice che “tutte le acque
superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono
pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata e utilizzata
secondo criteri di solidarietà”.
Che cosa pensi di questa affermazione?
Gli acquedotti e le reti di distribuzione dell’acqua sono gestiti da
privati, imprese o società, dalle cosiddette aziende municipalizzate
(che dipendono dai Comuni), da consorzi o enti. In Italia, l’83,3% degli
acquedotti è gestito direttamente dai Comuni che però distribuiscono
solo il 34,4% dell’acqua, mentre le municipalizzate coprono il 24%
della distribuzione e riforniscono il 62% della popolazione nazionale.
Una piccola parte (solo il 5%) è gestita da privati
(fonte www.corpoforestale.it).
Per l’acqua che usiamo in casa le nostre famiglie pagano un prezzo
(euro/metro cubo) che dipende da quanto è lontana la fonte da cui
l’acqua viene presa (il fiume, il bacino, il punto del sottosuolo) e dalla
sua quantità: se l’acqua arriva da lontano ed è poca, o si disperde
lungo il percorso, il prezzo sale; se arriva da vicino ed è abbondante,
il prezzo scende.
In più ci sono i costi dei servizi, di gestione e di distribuzione, che
possono essere pagati con le tasse o con tariffe da versare alle
strutture che hanno in gestione gli impianti di distribuzione.
L’acqua ha un costo diverso da città a città, e varia molto da una
nazione all’altra: per esempio, a Parigi costa tre volte di più rispetto a
Roma.
Nel comune di Saronno, uno dei comuni della provincia di Varese, per
esempio, la tariffa base per usi domestici per l’acqua potabile è di
circa € 0,176 al metro cubo (fonte: Saronno Servizi s.p.a.).
2
3
I numeri dell’acqua nella nostra Provincia
NEL TUO COMUNE QUANTO COSTA UN METRO CUBO D’ACQUA?
DA DOVE VIENE PRELEVATA?
CHI GESTISCE IL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE?
Ecco qualche numero per riflettere sui problemi legati alla distribuzione
dell’acqua nel nostro territorio.
L’azienda Aspem (www.aspem.it) che serve il comune di Varese e altri
comuni della provincia, fornisce questi dati:
• 1.000 km di rete di distribuzione
• 74 pozzi
• 66 sorgenti
• 42 centrali di sollevamento
• 62 serbatoi
• 60.000 metri cubi al giorno
• 192.000 abitanti serviti
• 48.000 clienti
• 25 milioni di metri cubi immessi in rete
Consumo d’acqua in provincia di Varese
(www.consorzioart.org)
In provincia di Varese il consumo di acqua è pari
a 70 miliardi di litri all’anno circa. Oltre all’uso
domestico, se consideriamo le industrie
e l’agricoltura, ogni cittadino arriva a
consumare in media 280 litri di acqua al
giorno, cioè circa 2 vasche da bagno.
I comuni che consumano di più in provincia sono:
Varese (con 20 milioni di litri al giorno), Busto Arsizio
(con 18 milioni di litri al giorno) e Gallarate (con
10 milioni di litri al giorno).
Nell’agosto del 2003, alcuni comuni della provincia di Varese hanno
avuto dei seri problemi di approvvigionamento idrico, arrivando a
dover razionare l’acqua. Sai quali sono state le cause principali?
I molti articoli apparsi sui quotidiani possono aiutarti a capire il
problema.
ACQUA DOMATA
Quali strutture ha ideato l’uomo
per “catturare” l’acqua?
DOVE E QUANDO SONO STATI INVENTATI I PRIMI IMPIANTI
COME FUNZIONANO ACQUEDOTTI E DEPURATORI?
1
IDRICI?
Un tempo il rapporto tra l’uomo e l’acqua era legato soltanto al ciclo
naturale. Quando gli uomini smisero di essere soltanto cacciatori e
iniziarono a coltivare i terreni e ad allevare gli animali, si videro
costretti a trovare il modo di procurarsi l’acqua, trasportarla, conservarla e distribuirla. Anticamente ci si procurava l’acqua prendendola
nei fiumi, nei laghi o nelle pozze di raccolta dell’acqua piovana. Poi gli
uomini hanno imparato a cercare l’acqua anche scavando dei pozzi e
prelevandola con dei contenitori, oppure inventando dei sistemi per
incanalarla e portarla vicino ai campi da coltivare o vicino alle
abitazioni. Prima di arrivare ai nostri rubinetti, l’acqua fa un lungo
percorso che parte da una sorgente di montagna, da una falda nel
sottosuolo o da un fiume, a seconda della zona.
Secondo gli archeologi, le più antiche canalizzazioni risalgono a circa 4000 anni prima di
Cristo e sono state scoperte in Iraq. Intorno al 2500 a.C. tutte le grandi città della
Mesopotamia e dell’Egitto avevano pozzi per prelevare acqua potabile e acqua per
irrigare i campi. Per conservare l’acqua piovana si costruivano cisterne: le più famose
cisterne antiche sono quelle di Re Salomone, costruite verso il 1000 a.C. I primi acquedotti,
sistemi per il trasporto dell’acqua nei villaggi e nelle città, furono costruiti nell’antica Grecia, ma
furono i Romani a rendere molto efficiente questo sistema. Il primo acquedotto romano fu
costruito nel 312 a.C. ed era lungo quasi 17 km, mentre attorno al 400 d.C., i Romani costruirono
per Costantinopoli, l’odierna Istanbul, l’acquedotto più lungo: circa 500 km!
Questa illustrazione mostra la sezione di un acquedotto romano,
ma puoi provare a costruirne virtualmente uno sul sito
http://www.pbs.org/wgbh/nova/lostempires/roman/aqueductjava.html
Attenzione alla lingua, perché il sito è in inglese!
Gli acquedotti antichi prendevano l’acqua da sorgenti naturali e la
trasportavano per lunghe distanze solo grazie alla forza di gravità: in
pratica l’acqua “cadeva” in discesa, dalla sorgente alla città, scorrendo
come in uno scivolo. Lungo il percorso c’erano delle vasche dove si
depositavano il fango e la sporcizia e dei sifoni, cioè dei sistemi che
facevano acquistare pressione all’acqua spingendola nei punti dove
non c’erano “discese”. Alla fine dell’acquedotto c’era una torre con
una vasca da cui l’acqua entrava nelle tubature.
Prelievo
Gli acquedotti moderni sono costituiti da tre parti principali:
• i sistemi di prelievo dell’acqua (da sorgenti, falde o bacini d’acqua)
• le condotte, che possono essere lunghe anche decine di chilometri
e possono funzionare con la sola forza di gravità (l’acqua arriva in
serbatoi sistemati più in alto del punto di distribuzione e da lì “cade”
finendo nelle tubature) oppure grazie a pompe elettriche che
sollevano meccanicamente l’acqua
• i sistemi di distribuzione, che includono i serbatoi (sopraelevati o
interrati) e le tubazioni che arrivano fino ai rubinetti
Coagulazione
Depurazione
Sedimentazione
Filtrazione
Condotte
Casa
Distribuzione
L’uomo utilizza l’acqua per diversi scopi, che si possono suddividere
in quattro categorie principali.
Sai completare la tabella con altri esempi?
USI CIVILI
USI INDUSTRIALI
USI AGRICOLI
USI DIVERSI
Lavare
Produrre energia
Irrigare
Nuotare
Se l’acqua che arriva nelle tubature proviene da una sorgente, in
genere è già pulita e potabile ed è sufficiente impedire che durante
il passaggio negli impianti venga contaminata da microrganismi
pericolosi per la salute. Se l’acqua proviene invece da un fiume, di
solito è molto più sporca e servono interventi di depurazione.
Depurare l’acqua vuol dire eliminare le impurità e le sostanze nocive,
attraverso molte fasi (coagulazione, sedimentazione e filtrazione). Per
fare questo si possono usare sistemi diversi: filtri (che funzionano
come un colino, cioè lasciano passare l’acqua e trattengono le
particelle), vasche di decantazione (cioè vasche in cui le particelle
solide precipitano verso il basso lasciando l’acqua limpida in superficie, come accade per esempio quando si prende l’acqua di mare nel
secchiello insieme alla sabbia), sterilizzazione (eliminazione di virus e
batteri) con sostanze come il cloro.
La depurazione è necessaria anche alla fine del percorso dell’acqua,
quando esce dagli scarichi. Prima di reimmetterla nei fiumi e nei
mari, dove ricomincerà il suo ciclo naturale, l’acqua viene filtrata
e ulteriormente ripulita con l’aggiunta di sostanze chimiche o di
microrganismi “pulitori” che consumano le sostanze nocive.
Costruiamo un depuratore
Occorrente: un catino, una bottiglia di plastica, cotone idrofilo, sabbia,
ghiaia. Con l’aiuto di un adulto, taglia a metà la bottiglia e mettila
capovolta in un catino (o nell’altra metà della bottiglia). Nella parte
superiore tagliata metti uno strato di cotone idrofilo, uno di sabbia e
uno di ghiaia (in quale ordine li metteresti? Pensa a che cosa può
trattenere ogni strato). Versa dell’acqua sporca (per esempio acqua
raccolta in una pozzanghera o acqua a cui hai aggiunto olio, coloranti,
pezzetti di carta o di polistirolo) nella bottiglia con i tre “filtri”.
Com’è l’acqua che esce dalla bottiglia? Come sono i filtri?
Prova a cambiare l’ordine dei filtri, o a metterne solo due, e
annota le differenze.
CASO 1
Numero filtri
in quest’ordine
CASO 2
Numero filtri
Osservazioni
in quest’ordine
Numero filtri
CASO 3
Osservazioni
in quest’ordine
Osservazioni
2
Si può produrre energia dall’acqua?
CHE
CHE
COS’È UNA DIGA?
COS’È L’ENERGIA IDROELETTRICA?
Altre strutture importanti costruite dall’uomo per “domare” l’acqua
sono le dighe, cioè le opere di sbarramento che bloccano il corso di
un fiume creando un bacino artificiale (invaso) da cui si fa partire
l’acqua immettendola forzatamente in condotte che portano a una
centrale idroelettrica oppure a un impianto di irrigazione.
Oggi nel mondo esistono più di 800.000 dighe.
La diga più antica, fatta di terra e ricoperta di pietra, è stata scoperta
in Giordania e risale al 3200 a.C. Oggi esiste anche una commissione
internazionale per le dighe, la World Commission on Dams (WCD,
http://www.dams.org), con l’obiettivo di individuare i punti focali per la
pianificazione e gestione delle grandi dighe in un’ottica che possa
conciliare la crescita economica, l’equità sociale e la conservazione
dell’ambiente.
Non devi arrivare lontano da casa tua
per poter osservare una diga. Ecco quella costruita
sul Lago Delio nel comune di Maccagno.
Foto: Montalbetti
L’acqua può produrre energia: quando scorre o quando cade dall’alto.
L’energia idroelettrica è in pratica l’elettricità che viene prodotta
grazie allo scorrimento o alla caduta dell’acqua, ed è un tipo di
energia vantaggiosa, prima di tutto perché l’acqua è una risorsa
rinnovabile, cioè che non si esaurisce, a differenza del petrolio, e in
secondo luogo perché gli impianti per la sua produzione sono meno
inquinanti degli impianti che usano carbone o energia nucleare.
Dighe e centrali hanno però anche degli svantaggi, perché la loro
costruzione comporta alterazioni dell’ambiente naturale e influenza la
vita di molti organismi, per esempio dei pesci che vivono nei fiumi
sbarrati da una diga o delle piante che crescono sul terreno dove
viene costruita una centrale.
Nel mondo, l’energia idroelettrica copre circa il 20% del fabbisogno di
elettricità.
Un altro sistema per produrre energia a partire dall’acqua consiste
nello sfruttare le onde e le maree, usando cioè il flusso e riflusso dell’acqua per far girare delle turbine e produrre elettricità. Questo sistema non si può usare dappertutto, ma solo dove ci sono le condizioni
ambientali adatte: oggi sono la Francia e il Canada i paesi dove questi impianti sono più diffusi.
ACQUA BUONA, ACQUA CATTIVA
Acqua utile
COME DEVE ESSERE L’ACQUA DA BERE?
PER LE COLTIVAZIONI NON BASTA LA PIOGGIA?
COME SI PRODUCE ENERGIA DALL’ACQUA?
1
Durante il suo percorso (vedi
), l’acqua viene a contatto con
molte sostanze. Pensiamo per esempio a quando scorre sul terreno:
l’acqua assorbe, trascina o scioglie sabbia, terra, sostanze organiche
(cioè derivate da organismi viventi) e sostanze di rifiuto delle attività
umane (per esempio insetticidi, concimi). Quando penetra nel terreno,
scendendo verso il basso, l’acqua si purifica perché viene “filtrata” nei
vari strati del suolo. Ma allo stesso tempo assorbe altre sostanze,
come i sali minerali. Insomma, dovunque la si prenda, l’acqua
contiene “qualcosa” in più rispetto all’idrogeno e all’ossigeno che
formano le sue molecole.
Si dice che l’acqua è potabile quando la si può bere senza che
provochi danni alla salute. L’acqua potabile deve essere priva di
sostanze inquinanti e di microrganismi come i batteri, che possono
causare malattie. Nell’acqua potabile possono invece essere presenti
sostanze che danno un sapore o un odore particolari: in questo caso
l’acqua può essere giudicata “non gradevole”, ma si può bere.
In alcune zone, per esempio, ci sono sorgenti da cui sgorga acqua che
ha una strana puzza di uova marce, dovuta alla presenza di zolfo:
queste acque sulfuree non sono dannose, anzi vengono utilizzate per
la cura di alcune malattie.
L’acqua utile per l’uomo non è soltanto quella da bere, ma anche
quella che serve a produrre le cose che ci servono. In agricoltura, per
esempio. I vegetali che crescono allo stato selvatico sfruttano l’acqua
piovana e quella che scorre in superficie
o nel sottosuolo, ma nei campi la
pioggia non basta: non si può
rischiare di buttare via un
raccolto se le condizioni
meteorologiche sono avverse.
Le coltivazioni vengono
rifornite di acqua in due
modi: con l’annaffiatura,
che in pratica sostituisce
la pioggia, e con l’irrigazione,
che invece fa arrivare l’acqua
attraverso canali artificiali che
partono da un corso d’acqua naturale. Anche le attività di allevamento
degli animali hanno bisogno di acqua,
perché gli animali bevono - come noi - e
anche perché le stalle devono essere tenute
pulite.
1
L’acqua serve anche a produrre energia. Il sistema più antico, ma
ancora utilizzato, è quello dei mulini, che oggi non si usano più ma che
in alcune località si possono ancora vedere. Le centrali idroelettriche
sono l’evoluzione moderna di questo sistema, e usano l’energia
dell’acqua per produrre un altro tipo di energia, l’elettricità,
che arriva nelle nostre case e fa funzionare gli impianti di
illuminazione e gli elettrodomestici.
L’energia dell’acqua è una risorsa rinnovabile: le risorse
rinnovabili sono quelle che non si esauriscono con l’uso.
Questa è una foto di una centrale idroelettica della Provincia di Varese,
ma puoi visitarne virtualmente una sul sito www.enel.it nella sezione
Paesaggi Elettrici.
Foto: Agenzia Blitz Sr
Leggi queste brevi informazioni su alcune fonti di energia.
Secondo te sono rinnovabili (cioè non si esauriscono mai) o
non-rinnovabili (cioè destinate a esaurirsi)?
• il sole ogni giorno fornisce calore e luce ed è la fonte di energia
usata direttamente dalle piante per produrre le sostanze necessarie
alla vita
rinnovabile
non-rinnovabile
• il petrolio ha origine da sostanze derivate dalla decomposizione di
antichi organismi viventi come alghe, microrganismi e animali che
nel corso di milioni di anni si sono accumulati nel sottosuolo
rinnovabile
non-rinnovabile
• il legno proviene dagli alberi che prendono energia dal sole. Si può
usare per produrre calore e luce.
rinnovabile
non-rinnovabile
• il vento può essere usato per muovere mulini che producono elettricità
rinnovabile
non-rinnovabile
Le ruote idrauliche trasformano l’energia cinetica dell’acqua che scorre
in energia meccanica. Inizialmente erano utilizzate per far girare le
macine. In seguito lo stesso sistema fu usato per far funzionare
macchinari diversi, per esempio mantici, frantoi, pompe, torni, seghe
ad acqua. Sai quando
sono state inventate?
Un tempo i nostri nonni costruivano mulini
per produrre energia come quello ancora esistente
nel parco del Ticino rappresentato in foto.
Foto: arch. Provincia di Varese
servizi fotografici a cura di SIAF - CNA VARESE
Per altre notizie sull’energia idraulica e i suoi utilizzi vedi
1
Sai come funziona un mulino? La corrente di un corso d’acqua viene
sfruttata per far muovere la ruota a cui è collegato un asse, che
girando fa muovere un altro meccanismo come la mola per macinare
il grano. Puoi provare anche a costruirne uno, ecco i materiali che ti
servono:
un rocchetto
un contenitore
di plastica
8 vaschette di plastica
(per esempio quelle monodose
delle marmellate)
8 bastoncini
tutti della stessa lunghezza
(per esempio quelli del gelato)
e uno più lungo
filo di ferro
colla
Incolla una vaschetta in cima a ognuno degli 8 bastoncini. Incolla le
pale sulla base del rocchetto, alla stessa distanza. Passa il bastoncino
più lungo nel buco del rocchetto e fissalo con la colla. Appoggia la
ruota sul recipiente usando il filo di ferro come supporto e fai scorrere
l’acqua sulle pale, versandola da un annaffiatoio o con un tubo di
gomma collegato a un rubinetto.
2
Acqua pericolosa
IN CHE MODO L’ACQUA PUÒ DIVENTARE UN PERICOLO?
È VERO CHE L’ACQUA PUÒ TRASMETTERE MALATTIE?
Sul nostro pianeta, l’acqua cade sotto forma di pioggia con tempi e
modalità diverse. In alcune regioni ci sono periodi di piogge torrenziali
che possono provocare allagamenti diretti o straripamenti di corsi
d’acqua. Un’inondazione può verificarsi anche quando le onde del
mare acquistano una grande forza e si riversano sulla terraferma,
come è accaduto nel dicembre 2004 nel Sudest asiatico con lo
tsunami, o onda anomala, che ha causato migliaia di morti e enormi
distruzioni.
Le inondazioni possono essere aggravate da un uso sbagliato
del territorio, per esempio quando le attività umane modificano la
capacità del terreno di assorbire l’acqua o quando vengono costruiti
edifici o altre strutture vicino a fiumi o
sulle coste, che impediscono al suolo di
fare da “sbarramento naturale” all’acqua.
Può succedere anche che alcune
strutture come le dighe (vedi
)
funzionino male o abbiano dei cedimenti.
1
Ricordi nella tua provincia dei casi di inondazioni
e straripamenti? Riconosci le strade di Laveno
completamente allagate?
Foto: Agenzia Blitz Sr
Sai che le inondazioni sono il disastro naturale più costoso del mondo?
Si stima che le inondazioni che hanno colpito l’Europa nel 2002, per
esempio, abbiano causato più di 7 miliardi di euro di danni (dal sito
www.esa.int)!
Per saperne di più puoi fare una ricerca con Internet sulle inondazioni
che si sono verificate in Italia e in Europa negli ultimi anni e sulle loro
cause.
Se l’acqua non è “pulita” ma contiene batteri e altri microrganismi,
anziché svolgere il suo ruolo principale, che è quello di consentire la
vita, si trasforma in un veleno.
In molti paesi le persone sono costrette a usare acqua contaminata
perché mancano strutture come le fognature e i depuratori, e le
sostanze di rifiuto finiscono nei fiumi e nei laghi. Tantissimi bambini
muoiono ogni anno, nel mondo, per malattie diffuse da batteri presenti
nell’acqua. Esempi di malattie legate alla contaminazione dell’acqua
sono la diarrea acuta, il tifo e il colera, ma ci sono anche parassiti,
infezioni della pelle e degli occhi, e malattie come la malaria, che sono
trasmesse da insetti che si riproducono in ambienti umidi.
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La risorsa acqua
Una risorsa fondamentale
L'acqua è la risorsa più importante sulla Terra; è capace di cambiare il nostro pianeta dal punto di vista geologico e
paesaggistico ed è grazie alla sua presenza ed abbondanza che è stata possibile la nascita della vita. La Terra è
ricoperta per ¾ dall'acqua, infatti, vista dallo spazio appare come un pianeta azzurro. Le prime forme di vita cellulare
apparvero proprio negli oceani circa 3,5 miliardi di anni fa, solo 1 miliardo di anni dopo la nascita del nostro pianeta e si
sono modificate poi nel tempo in forme sempre più complesse, colonizzando anche le terre emerse, ma continuando a
dipendere dall'acqua: non esiste, infatti, vita senza l'acqua.
Tutti gli esseri viventi sono costituiti da acqua in percentuale variabile dal 50% a oltre il 95% (in alcuni organismi come ad
esempio le meduse).
Le proprietà chimiche dell'acqua
L'acqua è un liquido inodore, insapore e incolore. La molecola di acqua è formata da due atomi di idrogeno legati ad un
atomo di ossigeno (H2O). Ogni atomo di idrogeno ha un solo elettrone che viene messo in comune con l'ossigeno, che, a
sua volta, partecipa al legame con un elettrone. Essendo presenti elettroni e protoni in numero uguale, la molecola di
acqua risulta quindi complessivamente neutra. La molecola d'acqua è detta “polare” perché ha un polo debolmente
positivo vicino all'ossigeno e uno debolmente negativo vicino all'idrogeno; infatti, l’ossigeno è capace di tenere gli
elettroni più vicino a sé rispetto all’idrogeno e la molecola d’acqua risulta così carica negativamente in corrispondenza
dell’atomo di ossigeno e positivamente in corrispondenza del’ idrogeno. Poiché due cariche opposte si attraggono, le
molecole d’acqua tendono ad unirsi tra loro come calamite.
L’acqua scioglie tante sostanze
L’acqua viene definita il solvente universale perché è in grado di sciogliere un numero di sostanze superiore a quello di
qualsiasi altro liquido. Per noi è una bella fortuna: se così non fosse, non potremmo bere una tazza di tè caldo
zuccherato perché lo zucchero rimarrebbe sul fondo della tazza. Per questo motivo l’acqua dei fiumi, dei ruscelli, dei
laghi, del mare e degli oceani, che a prima vista può sembrare pura, in realtà contiene disciolti numerosissimi elementi e
minerali liberati dalle rocce o provenienti dall’atmosfera. Ovunque essa scorra, sulla superficie terrestre, sotto terra o
dentro il nostro corpo, l’acqua scioglie e trascina con sé un numero elevatissimo di sostanze. L’acqua svolge così una
funzione essenziale: quella di trasportare, anche per lunghi percorsi, le sostanze che incontra durante il suo ciclo.
L’acqua pura, come l’acqua distillata, ha un pH pari a 7 (neutro). L’acqua di mare è sensibilmente basica, con pH intorno
a 8. La maggior parte delle acque dolci hanno un pH che varia da 6 a 8, tranne ovviamente le piogge acide che
presentano un pH inferiore a 7.
Le proprietà fisiche dell'acqua
L’acqua ha un elevato calore specifico, ossia richiede molto calore prima di riscaldarsi, e, al contrario, impiega molto
tempo prima di perdere il calore accumulato e raffreddarsi. Ecco perché viene impiegata nei sistemi di refrigerazione (ad
esempio nel radiatore delle autovetture, o nei sistemi di raffreddamento degli impianti nelle industrie). Ed è per questa
sua caratteristica che nelle regioni costiere (o lacustri) la temperatura dell’aria è più mite: in queste zone, infatti, la
temperatura dell’acqua diminuisce o aumenta più lentamente rispetto a quella dell’aria al variare delle stagioni e così
‘mitiga’ la temperatura dell’aria sovrastante. L’acqua ha un’elevata tensione superficiale: ossia, una volta versata su
una superficie liscia, tende a formare gocce sferiche e non ad espandersi in una sottile pellicola. Senza la forza di
gravità, una goccia d’acqua assumerebbe una forma sferica perfetta. La capillarità è un'altra caratteristica dell'acqua ed
è una diretta conseguenza della tensione superficiale. Consiste nella capacità dell'acqua di risalire in fessure e tubi
sottilissimi.
La tensione superficiale e quindi anche la capillarità consentono alle piante di assorbire, attraverso le radici, l’acqua
presente nel suolo. Sempre grazie alla tensione superficiale il sangue, composto in gran parte da molecole dell'acqua,
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riesce a scorrere, attraverso il sistema sanguigno, all’interno del nostro corpo.
Solo acqua liquida?
L'acqua, inoltre, si presenta normalmente allo stato liquido, ma può facilmente passare anche allo stato solido o allo stato
gassoso. L’acqua pura passa dallo stato liquido a quello solido, ossia gela, a 0°C. A livello del mare, invece, bolle a
100°C (più si sale in quota, minore è la temperatura alla quale l’acqua inizia a bollire). I punti di ebollizione e di
congelamento dell’acqua sono usati come riferimento per tarare i termometri: nella scala centigrada lo 0° corrisponde al
punto di congelamento e i 100° al punto di ebollizione.
L’acqua, quando gela, si dilata, ossia riduce la sua densità a parità di volume: questo è il motivo per cui il ghiaccio
galleggia sull’acqua o una bottiglia piena d’acqua messa in freezer si spacca.
L’acqua è una risorsa naturale particolare in quanto è l’unica, sul nostro pianeta, che si presenta in tutti e tre gli stati fisici
a seconda della temperatura circostante: liquido, solido (ghiaccio) e gassoso (vapore acqueo). L’insieme dei processi
che consentono all’acqua di lasciare gli oceani, immettersi nell’atmosfera, raggiungere le terre emerse, per poi ritornare
agli oceani, va sotto il nome di ciclo dell’acqua ed è alimentato dall’energia del Sole.
Il ciclo dell'acqua
Negli oceani l’acqua si trova allo stato liquido. Il riscaldamento solare, però, provoca l’evaporazione di una porzione
dell’acqua superficiale che, trasformandosi in vapore, entra nell’atmosfera e viene trasportata dai venti. Quando una
massa d’aria già ricca di vapore acqueo ne riceve ancora e si satura, o quando incontra un’altra massa d’aria più fredda,
si ha il fenomeno della condensazione del vapore acqueo nell’atmosfera, ovvero il vapore si ritrasforma in acqua (o
neve e ghiaccio a seconda delle condizioni di temperatura). Così si originano le precipitazioni, grazie alle quali l’acqua,
allo stato liquido o solido (pioggia, neve o grandine), raggiunge in parte i continenti e in parte ritorna direttamente agli
oceani. L’acqua di precipitazione che cade sulle terre emerse deve ancora percorrere una strada lunga e spesso
tortuosa prima di tornare nuovamente agli oceani e chiudere il ciclo. Una certa quantità di acqua penetra nel suolo per
infiltrazione e in parte rimane lì, un'altra va ad alimentare le falde freatiche (deflusso profondo), per poi riaffiorare nei
fiumi o nelle sorgenti. Parte dell’acqua rimasta nel suolo evapora direttamente nell’atmosfera, altra acqua, invece, viene
assorbita dalle radici delle piante e trasportata fino alle foglie per essere poi liberata nuovamente nell’atmosfera
mediante la traspirazione. A questi due processi si attribuisce complessivamente il nome di evapotraspirazione.
Infine, una certa quantità dell’acqua di precipitazione rimane sulla superficie terrestre dando origine ai laghi e ai fiumi,
attraverso i quali torna direttamente ai mari e agli oceani (deflusso superficiale).
Il bilancio idrogeologico
Le quantità di acqua che si muovono lungo il ciclo possono essere stimate e valutate anche in termini numerici. Lo
strumento utilizzato è il bilancio idrologico globale della Terra. La quantità totale di acqua che evapora dalla superficie
degli oceani è superiore a quella che vi giunge direttamente tramite le precipitazioni. La differenza rappresenta parte
della quantità d’acqua che precipita sul suolo nei diversi continenti. La quantità d’acqua totale che precipita sui continenti
è infatti formata anche da quella che è evaporata non dai mari e dagli oceani, ma direttamente dal suolo.
Il bilancio idrologico globale varia in funzione delle condizioni climatiche, in particolare dell’entità delle precipitazioni, ed
ha quindi caratteristiche differenti nelle diverse zone del nostro Pianeta. Ad esempio, se consideriamo il clima
equatoriale, osserviamo che non si registrano mai deficit durante l’anno: l’acqua disponibile è sempre abbondante
perché le precipitazioni sono tali da coprire eventuali perdite. Viceversa, nel clima dei deserti caldi, le elevate
temperature favoriscono l’evapotraspirazione che le scarse precipitazioni non riescono a bilanciare: in questo caso si
registrano ampi deficit durante tutto l’anno e la disponibilità di acqua è molto bassa. Le differenze osservate tra i bilanci
idrologici che caratterizzano questi due tipi climatici hanno un riscontro immediato sulla popolazione vegetale ed
animale, la cui sopravvivenza è strettamente legata alla quantità di acqua disponibile ed utilizzabile.
L'idrosfera
Ciò che contraddistingue la Terra dagli altri pianeti è la presenza dei mari e degli oceani. Le immagini inviate dai satelliti
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mostrano la Terra come un pianeta "azzurro" poiché ricoperto per due terzi della sua superficie da gigantesche masse
d’acqua. L’insieme di tutti gli ambienti terrestri dove si trova l’acqua, in fase liquida, solida e gassosa, è definito con il
termine idrosfera. La maggior parte dell’acqua si trova negli oceani, nelle acque sotterranee e in forma solida di ghiaccio
nelle calotte polari. L’acqua presente nell’atmosfera, sotto forma di vapore acqueo, costituisce invece solo una minima
parte della quantità totale; ma questa piccola parte è la più importante ai fini del mantenimento del clima e del
rifornimento delle falde sotterranee. In generale, l’idrosfera può essere divisa in due ambienti differenti: i bacini d’acqua
salata (mari e oceani) e quelli di acqua dolce. La principale caratteristica che differenzia i bacini d’acqua salata da quelli
d’acqua dolce è il loro elevato contenuto salino (o salinità), in media pari a 35 grammi in un litro. I bacini di acqua dolce
(o acque continentali) si suddividono in acque superficiali (fiumi, laghi, lagune, paludi) e in acque sotterranee (falde
profonde, falde superficiali e sorgenti).
Le acque continentali
Le acque continentali sono formate da corpi idrici come i ghiacciai, i fiumi e i laghi. Al contrario delle acque marine, sono
caratterizzate da una bassa salinità e si muovono verso i mari perché si trovano sempre a quote più alte.
•
I ghiacciai si formano al di sopra del limite delle nevi perenni per accumulo di acqua allo stato solido
(neve che si trasforma in ghiaccio). Questo limite varia con la latitudine a seconda della quale si formano
ghiacciai continentali che ricoprono uniformemente ampie aree, e ghiacciai montani che occupano valli in
montagna. Al di sotto del limite delle nevi perenni il ghiaccio fonde e l’acqua è presente allo stato liquido.
•
i corsi d’acqua, i torrenti e i fiumi raccolgono le acque che scorrono sulla superficie terrestre e che
sono in continuo rapporto con le acque sotterranee.
•
i laghi sono accumuli momentanei di acqua nelle depressioni delle aree continentali e sono riforniti di
acqua da corsi d’acqua chiamati immissari. L’acqua defluisce negli emissari, torrenti o fiumi che si
originano da un lago. L’acqua di un lago ha salinità bassa, ma presenta in sospensione molto materiale, e
la temperatura dipende dalle condizioni climatiche locali. Anche le masse d’acqua dei grandi laghi possono
essere messe in movimento e si verificano delle variazioni, chiamate sesse, dovute a differenze di
pressione atmosferica.
Non tutta l’acqua che ritorna sulla terraferma attraverso le precipitazioni viene raccolta dai fiumi, dai laghi o intrappolata
nei ghiacciai. Una parte si infiltra nel terreno dove scende verso il basso per azione della forza di gravità fino a quando
incontra uno strato di rocce impermeabili che non permettono più il passaggio dell’acqua; allora si forma la falda freatica.
Le acque sotterranee continuano a muoversi per gravità e defluiscono verso il mare e se intersecano la superficie del
suolo si forma una sorgente. Quando non si verifica questa condizione, per raggiungere la falda freatica si scavano dei
pozzi artesiani dai quali è possibile estrarre l’acqua perché questa è sospinta verso la superficie dalla pressione a cui è
sottoposta.
Il continuo uso dell’acqua sotterranea porta ad uno svuotamento delle falde freatiche e ad un abbassamento dei suoli.
Questo succede a Venezia in seguito all’estrazione di acqua utilizzata per scopi industriali legati alle attività di porto
Marghera. Quando invece lo sfruttamento avviene in prossimità delle regioni costiere, l’acqua marina si infiltra nel
sottosuolo occupando lo spazio lasciato libero dall’acqua dolce: danni gravi sono causati all’agricoltura e alla
vegetazione, come avviene lungo il litorale di Ravenna, dove ampie zone di pineta stanno morendo.
Le acque marine
Le principali caratteristiche delle acque marine sono:
•
la salinità: è formata dal contenuto totale dei sali presenti in 1000 grammi di acqua marina e ha un
valore di circa 35 grammi. La percentuale delle varie sostanze presenti in soluzione dipendono dall’apporto
dei fiumi, dalle reazioni chimiche che avvengono nei sedimenti marini, dall’attività vulcanica e dalla
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decomposizione degli organismi. Infatti la quantità dei sali è stabile solo ad una certa profondità, mentre in
superficie e nelle zone costiere subisce variazioni anche stagionali;
•
i gas disciolti: ossigeno e anidride carbonica sono necessari per la vita degli organismi nelle acque.
L’ossigeno è presente in quantità elevata in superficie perché l’acqua è in contatto con l’atmosfera e dove
vivono gli organismi fotosintetici, in profondità perché la temperatura dell’acqua è bassa. L’anidride
carbonica è un gas molto solubile che facilmente diffonde dall’atmosfera all’acqua marina, trasportata
nell’acqua dei fiumi fino al mare e derivare dalla materia organica in stato di decomposizione;
•
la temperatura: oltre ad avere un’importante azione mitigatrice sul clima delle regione costiere,
influenza le caratteristiche chimiche e fisiche responsabili degli spostamenti verticali delle masse d’acqua.
Nello strato più superficiale (50-200 metri) la temperatura è simile a quella superficiale; nello strato
termoclino (200-1000 metri) la temperatura diminuisce rapidamente; negli strati profondi continua a
diminuire ma molto lentamente. Il termoclino è importante per la diffusione degli organismi negli oceani e
rappresenta un ostacolo per molti animali, piante e alghe tropicali che necessitano di temperature di 15 –
20°C;
•
la luminosità: dipende dalla capacità della luce di propagarsi nell’acqua e riesce a illuminare solo la
parte superficiale anche se l’acqua è limpida. Questa zona viene chiamata zona fotica (0-200 metri di
profondità), dove si concentra la maggior parte della vita marina e del fitoplancton.
Il vento e le onde
Il moto ondoso è causato dal vento e dalla sua azione sulla superficie del mare. In mare aperto un oggetto galleggiante
sale e scende al passaggio di un’onda, ma non si sposta lateralmente perché durante il moto ondoso viene trasmessa
solo la forma dell’onda. Quindi l’acqua rimane ferma: le singole particelle d’acqua si muovono secondo un disegno
circolare senza spostarsi dalla posizione originaria. Il moto ondoso non si diffonde in profondità, anzi ad una certa
profondità un sommergibile si muove tranquillamente anche se in superficie c’è una forte tempesta.
La scala Beaufort stabilisce la forza del vento in base alla descrizione delle onde in 12 gradi: grado 0 in condizioni di
calma con un mare senza moto ondoso (“mare d’olio”), grado 6 con vento fresco che forma onde grosse con creste di
schiuma bianca, grado 12 in presenza di uragano con l’aria piena di schiuma e spruzzi, e mare completamente bianco.
In prossimità della costa le onde si rompono perché diminuisce la profondità dell’acqua e le particelle non riescono più a
mantenere il loro movimento circolare. Le coste spesso non sono rettilinee e le onde si infrangono prima sui promontori e
dopo nelle baie. Questo fatto crea dei movimenti di acqua paralleli alla costa che formano delle vere e proprie correnti
chiamate correnti di deriva litorale. Se il fondale ha dei cumuli di sabbia sommersi dall’acqua, si possono formare delle
correnti di risucchio che trascinano verso il mare aperto anche i nuotatori più esperti.
Le maree
Le maree sono abbassamenti e innalzamenti periodici delle acque e sono provocati dall’attrazione gravitazionale della
Luna e del Sole. Nel Mediterraneo l’escursione di marea varia dai 20 ai 50 centimetri, ma vi possono essere variazioni
diverse che dipendono dalla morfologia del fondale marino.
La marea può creare alcuni fenomeni particolari. In alcuni estuari del Mare del Nord e della Manica una quantità di acqua
riesce a risalire un fiume contro corrente con ripercussioni anche sulla navigabilità fluviale. Quando invece il vento spira
in modo persistente e intensamente verso una costa può provocare degli innalzamenti del livello del mare anche
superiori a quelli delle maree: “acqua alta” a Venezia, “storm surges” del Mare del Nord che causano danni alle coste
olandesi e tedesche, i “raz de marée” delle coste francesi. In particolare “l’acqua alta” a Venezia è dovuta all’insieme di
più fattori: i venti di scirocco che riescono ad innalzare l’acqua anche di 90 cm, le maree che possono avere un’altezza
massima di 60 cm, le sesse, la presenza di bassa pressione e le variazioni stagionali che provocano variazioni di 20 cm.
Le correnti marine
Masse enormi di acqua si spostano per lunghe distanze a causa dell’azione del vento. La direzione del movimento è
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dovuta alla rotazione terrestre (forza di Coriolis) che ne determina movimenti circolari. Nell’oceano Atlantico venti
regolari e costanti, gli Alisei, spostano masse superficiali d’acqua verso l’equatore dove vengono deviate dalla forza di
Coriolis verso ovest (corrente nord equatoriale); quando raggiungono il continente americano vengono sospinte verso
nord e si accumulano nel Golfo del Messico. Le acque continuano a defluire verso l’Atlantico e formano la corrente del
Golfo che segue la costa degli Stati Uniti per suddividersi poi in due parti:
•
una si dirige verso le Canarie e riprende il giro descritto
•
l’altra si muove verso nord est, raggiunge le coste nord occidentali dell’Europa e ne mitiga il clima.
Nelle zone polari le acque si raffreddano, diventano più dense e cadono in profondità dove si muovono verso l’equatore.
Man mano si scaldano, diventano meno dense e più leggere, e tenderanno a risalire in superficie. Questo movimento,
che forma le correnti marine profonde, è molto lento: il tempo necessario perché una massa d’acqua sprofondata ritorni
in superficie è anche di un migliaio di anni.
Il mare Mediterraneo è molto salato rispetto all’oceano Atlantico, perciò le sue acque sono più dense. Le masse d’acqua
del Mediterraneo scendono in profondità e passano nell’Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra; le acque dell’oceano,
più leggere entrano nel Mediterraneo muovendosi in superficie. Il mar Nero è in collegamento con il mar Egeo attraverso
lo stretto del Bosforo e i Dardanelli, che supera in superficie perché le sue acque sono meno dense e meno salate.
L’acqua proveniente dal mar Egeo è densa e si muove sul fondo, ma non riesce a raggiungere il mar Nero perché il
Bosforo non è abbastanza profondo; di conseguenza il ricambio di acqua del mar Nero è scarso e limitato.
Siccità e desertificazione
Per l’entità dei danni e per il numero di persone coinvolte, la siccità occupa il primo posto tra le catastrofi naturali. Un
periodo di siccità è definito dalla diminuzione della frequenza delle precipitazioni in rapporto alla media annuale del luogo
preso in considerazione. Una siccità è ritenuta grave quando la produzione agricola media cala del 10%, e catastrofica
quando cala di più del 30%.
Nel corso degli ultimi decenni si è osservato un incremento nella frequenza e nell’intensità dei periodi di siccità, che ha
interessato la quasi totalità delle terre emerse. La tendenza all’inaridimento ha interessato non solo i territori aridi o
semiaridi dell’Africa e dell’Asia, che hanno sofferto maggiormente delle varie fasi di siccità succedutesi negli ultimi 30
anni, ma anche i Paesi temperati e quelli settentrionali.
Approssimativamente, metà della superficie delle terre emerse rientra nella definizione di zona arida o semiarida.
Entrambi questi ecosistemi sono estremamente fragili e vulnerabili. Se esposti a lunghi periodi di siccità, essi vanno
incontro ad un processo di desertificazione, cioè di trasformazione in deserto. Attualmente, circa il 70% delle zone aride
del pianeta – pari a 3.600 milioni di ettari – risulta degradato. Solo in Africa, il 45% della popolazione – pari a circa 325
milioni di persone – vive in zone aride. La salvaguardia di queste regioni è pertanto di essenziale importanza.
Cause
La storia della biosfera è stata segnata, nel corso delle varie epoche geologiche, da fluttuazioni climatiche naturali che
hanno variato l’estensione dei deserti. Le cause di queste variazioni sono numerose e complesse: è comunque
importante ricordare che la pressione esercitata dall’uomo, mediante la cattiva gestione o l’uso improprio del terreno, è in
grado di modificare pesantemente le caratteristiche del suolo, della copertura vegetale e della bassa atmosfera,
influenzando in modo irreversibile il delicato equilibrio del sistema idrologico.
Effetti
La desertificazione riduce la capacità di un ecosistema di sopravvivere alla variabilità del clima, con drammatiche
conseguenze, quali:
•
la perdita di produttività dei suoli;
•
il degrado della copertura vegetale, fino alla sua totale scomparsa;
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•
la dispersione nell’atmosfera di particelle solide – tempeste di sabbia, inquinamento dell’aria con un impatto
negativo sulla salute umana e sulle attività produttive;
•
la riduzione della produzione agricola e dell’allevamento: malnutrizione e fame.