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Che cos'è la sociologia dell'educazione La sociologia è la disciplina che studia l'insieme dei fatti sociali: stato e ruolo sociale, comportamenti, relazioni, strutture, funzioni, gruppi formali e informali, istituzioni, organizzazioni, processi. I metodi sono numerosi e diversificati, così come gli orientamenti via via emersi da quando, verso la metà dell'Ottocento, si è cominciato a codificarla, a partire dall'invenzione del suo stesso nome. Gioverà ricordare che il termine "sociologia" è stato coniato nel 1839 da Auguste Comte (1798-1857), il filosofo positivista francese, autore di un monumentale, ma obsoleto, Corso di filosofia positiva in più volumi, che ha esercitato a lungo una notevole influenza sulla cultura europea.
Sociologia e professione, 1993
Sociologia e professione era la rivista della Società Italiana di Sociologia (SoIS). 1 Pubblicata nel corso degli anni Novanta, ha raccolto i lavori dei soci dell'associazione. Su questa rivista sono stati stampati i miei unici lavori pubblicati. Il resto è orgogliosamente e provocatoriamente materiale grigio (non pubblicato, anche se molto piò accessibile di quanto possa essere dentro una rivista o un testo editoriale che, se non ammuffiscono sugli scaffali, trovano ragione di essere nella limitazione all'accesso). Sono stato membro della SoIS per un decennio, partecipando alla sua costituzione. Malgrado l'associazione fosse orientata verso la professione nel sistema sanitario, ho formato con altri la sezione tematica "scuola e formazione", della quale fui il referente. Per alcuni anni feci anche parte del direttivo nazionale SoIS e del direttivo regionale della Lombardia. Furono anni di entusiasmo e delusione; di condivisione delle riflessioni sulle problematiche associative e di assalto solitario ai mulini a vento. Gli associati miravano al posto di sociologo nelle unità sanitarie locali e anch'io partecipai a un paio di concorsi, dopo aver seguito il corso di perfezionamento e la specializzazione in Sociologia sanitaria a Bologna. Ero, però, interessato al sistema di programmazione e controllo introdotto dalla riforma sanitaria del "78. In seguito, il sistema sanitario è stato oggetto di una progressiva normalizzazione (se non mercificazionecome nella Lombardia in cui sono andato a vivere); i concetti di prevenzione e pianificazione territoriale hanno perso mordente. Alla fine, siamo arrivati alla separazione consensuale: il sistema sanitario mi ha ignorato, e io mi sono persuaso di una fondamentale incompatibilità di carattere. Non credo che sarei riuscito a trovare il mio posto in un servizio per le tossicodipendenze… Lavoravo già nella pubblica istruzione come insegnante di Discipline giuridiche ed economiche e continuai a farlo per vent'anni. In seguito, divenni preside di un istituto superiore (pardon, dirigente scolastico). Non prima di aver passato quattro anni all'istituto di ricerca educativa della Lombardia (ex Irrsae, ex Irre, ex Ansas, ex…), che lasciai appena cominciavo a scaldarmi, dopo essere rimasto a lungo in panchina (buon per me, perché la nave è affondata poco tempo dopo). Insomma, il lavoro che avevo iniziato come rete di salvataggio mi accompagnò per il resto della mia vita lavorativa. Gli articoli inseriti in Sociologia e professione tentavano di coniugare il lavoro come docente con la professione sociologica, sono datati, rispondono allo spirito del tempo e, forse, non meritano una grande considerazione. Incredibilmente, invece, ogni tanto qualcuno li scarica da Academia.edu. Mi sono accorto che attraggono maggiormente gli articoli che ritengo meno attuali, mentre quello a cui attribuisco un valore capace di durare nel tempo ("Riforma della scuola e competenze sociologiche") rimane pressoché inosservato. Li raccolgo insieme, per portare l'attenzione su questo e per rendere possibile una collocazione che ne consenta una adeguata valutazione.
ITA - Sociological approach to a confrontation between Malls and Proximity Trade.
Sociologia e professione, 1997
Sociologia e professione era la rivista della Società Italiana di Sociologia (SoIS). 1 Pubblicata nel corso degli anni Novanta, ha raccolto i lavori dei soci dell'associazione. Su questa rivista sono stati stampati i miei unici lavori pubblicati. Il resto è orgogliosamente e provocatoriamente materiale grigio (non pubblicato, anche se molto piò accessibile di quanto possa essere dentro una rivista o un testo editoriale che, se non ammuffiscono sugli scaffali, trovano ragione di essere nella limitazione all'accesso). Sono stato membro della SoIS per un decennio, partecipando alla sua costituzione. Malgrado l'associazione fosse orientata verso la professione nel sistema sanitario, ho formato con altri la sezione tematica "scuola e formazione", della quale fui il referente. Per alcuni anni feci anche parte del direttivo nazionale SoIS e del direttivo regionale della Lombardia. Furono anni di entusiasmo e delusione; di condivisione delle riflessioni sulle problematiche associative e di assalto solitario ai mulini a vento. Gli associati miravano al posto di sociologo nelle unità sanitarie locali e anch'io partecipai a un paio di concorsi, dopo aver seguito il corso di perfezionamento e la specializzazione in Sociologia sanitaria a Bologna. Ero, però, interessato al sistema di programmazione e controllo introdotto dalla riforma sanitaria del "78. In seguito, il sistema sanitario è stato oggetto di una progressiva normalizzazione (se non mercificazionecome nella Lombardia in cui sono andato a vivere); i concetti di prevenzione e pianificazione territoriale hanno perso mordente. Alla fine, siamo arrivati alla separazione consensuale: il sistema sanitario mi ha ignorato, e io mi sono persuaso di una fondamentale incompatibilità di carattere. Non credo che sarei riuscito a trovare il mio posto in un servizio per le tossicodipendenze… Lavoravo già nella pubblica istruzione come insegnante di Discipline giuridiche ed economiche e continuai a farlo per vent'anni. In seguito, divenni preside di un istituto superiore (pardon, dirigente scolastico). Non prima di aver passato quattro anni all'istituto di ricerca educativa della Lombardia (ex Irrsae, ex Irre, ex Ansas, ex…), che lasciai appena cominciavo a scaldarmi, dopo essere rimasto a lungo in panchina (buon per me, perché la nave è affondata poco tempo dopo). Insomma, il lavoro che avevo iniziato come rete di salvataggio mi accompagnò per il resto della mia vita lavorativa. Gli articoli inseriti in Sociologia e professione tentavano di coniugare il lavoro come docente con la professione sociologica, sono datati, rispondono allo spirito del tempo e, forse, non meritano una grande considerazione. Incredibilmente, invece, ogni tanto qualcuno li scarica da Academia.edu. Mi sono accorto che attraggono maggiormente gli articoli che ritengo meno attuali, mentre quello a cui attribuisco un valore capace di durare nel tempo ("Riforma della scuola e competenze sociologiche") rimane pressoché inosservato. Li raccolgo insieme, per portare l'attenzione su questo e per rendere possibile una collocazione che ne consenta una adeguata valutazione.
L'educazione non è un fatto scontato nel mondo di oggi, bisogna trovare le radici filosofiche vere per formare uomini e non delle macchine. Questo saggio punta perciò su un'antropologia cristiana dell'educazione.
L'articolo è la traduzione italiana della voce enciclopedica Education, Sociology of.
2021
Analisi ed evoluzione del modello educativo pastorale. Come la società pastorale, nel vuoto dell'assenza di una scuola ufficiale, si è costruita una "scuola impropria" funzionale al modello sociale e culturale sardo. Dai lavori di Bachisio Bandinu e Michelangelo Pira fino al caso letterario di "Padre padrone" di Gavino Ledda.
DALOISO M. (a cura di), Scienze del linguaggio e educazione linguistica, Torino, Loescher-Bonacci, pp. 177-192, ISBN 978-88-201-2640-7 , 2015
2012
Il capitolo fa una panoramica delle diverse prospettive di analisi della funzione riproduttiva della famiglia nei diversi contributi di sociologi italian
Orbis Idearum. European Journal of the History of Ideas, 2021
The purpose of this essay is to show how the relationship between self-perfection and mechanization was perceived in the works of three classics of sociology of education: Karl Marx, Émile Durkheim and Max Weber. The author shows how, in con- junction with the industrial revolution, the traditional pedagogical hierarchy that for millennia had favored the liberal arts over the mechanical arts has been reversed, and how this process has stimulated reflections in the context of classical sociology. The essay also assesses the visions of the future of Marx, Durkheim and Weber, by using the tools offered by Karl Mannheim’s Wissenssoziologie, so as to bring to the surface any ideological and utopian elements of their theories.
Erdélyi Jogélet, 2021
Dal Barocco a Manzoni. Percorsi nella narrativa tra Sei e Ottocento per Quinto Marini, a cura di Luca Beltrami, Matteo Navone, Giordano Rodda, Pisa, Ets, 2024
Journal of Liaquat University of Medical & Health Sciences
Pontificia Università Lateranenese - Roma, 7 giugno 2003
2014 IEEE 17th International Symposium on Object/Component/Service-Oriented Real-Time Distributed Computing, 2014
Journal of Forensic Sciences, 2017
Journal of Food Engineering, 2007
Journal of Family Diversity in Education, 2014
Richard Whately's Revitalization of Syllogistic Logic, 2023
GIZI INDONESIA
International Journal of Services and Operations Management, 2005
Nutrition Science and Health Research
Support for Learning, 1996