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La magia della Parola

Mtulltl@ QUADERNIDI CULTURACLASSICA,CRISTIANAE MEDIEVALE UNIVERSITA' DEGLISTUDIDI SASSARI : --tl Jtrl v Unaroo Lucu LA MAGIA DELLA PAROLA Estratto 1992 Usalno Luct-t LA MAGIA DELLA PAROLA I 1. Al principio del XXWII libro della Naturalisbistoria,subito dopo I'esame lu ,.rr.ra condannadelle pratiche magico-terapeutiche " d'origine persiana,Plinio si intemoga circal'effettivo potere dr uerba carminurn,rilevandoche si tratta di una questione<<molto et incantamenta e che sebbenei pir) saggirespinganota' importante e sempredibattuta>> di contile credenza, in g.n.ral. essab, pir) o meno consapevolmente, nuo accettata('). Per quanto dichiari di occuparsidel nuovo argomentoin relazione agltex bimine rernedia,egli palesementeporta avanti il discorso sulla magia iniziato nel capitolo precedente('). Profondamentemutato, tuttavia,appareil modo in cui af.frontalamateria.L'tntransigentestigmatizzazione- in linea col rifiuto della rnagiagib con vigore espressoda Cicerone, Orazio e Ovidio (') - ha fatto posto ad un'attitudine euristicamentedisponibile e l'excursus,aperto dall'affermazioneche se le formule e gli incantesimiavesserodavvero qualchepotere dovrebbero (') PI-IN.n,h. XXYIII 1,10. 1z; Circa la posizionepliniana verso la nagia,,cfr. L. THonNltrn, A History oJ Magic and Expeimental sciTnceI, New York-London, 1923, pp. 58 99; A.^ERNOUI, La'rnagiechez'Plinel'Ancien, in Hommagesd I. BayettParis, 1964, pp. 190-19J;U !a delniro*i, Cetsi, Scibonio Laigo, Plinio it Vecchioe il loro attegiamento.nei.co.nfronti popolnre,in <Maio n.s.24 (1972), pp. t20-I40; inroduzioni ai libb. XXVIII' b medilcina XXIX, XXXin Plinio, Stoia naturale,vol. IV, rad. e note di U.C. e I. G,q,nOFAtO, Torino, 1.986,pp. 5-1i, Z>e-Zet, )95397; R. Ganosi,-Indaginesulk formazionedel concettodi magii nella cultura rolnafla,in Magia. Studi di St-oia delle Religioni in Tnemoia di Rffiela-Garosi, Roma, 1976, pp. 13-93. In tali studi del tutto trascut^to appre il problema della magiudella parola,-cui semplicementeaccennano,per sottolinearne la particolarith,THonNDIKE(pp.93-94) e la GanosI (pp. 29J0). ( r ) C f r . C t c . i n V a t . 1 4 ; H o n . s a t . I 8 ; e p o d .5 ; 1 7 ; O v . h e r . 6 , 9 3 ' 9 4 ' 744 Ubaldo Lagli senz'altrodiventarepatrimonio comunedell'umanith,si chiudecon una circospettaepoch6:Carminaquidemextantcontragrandines contraquemorgenera quaedam borum contraqueambusta, etiamexperta,sedprodendoobstat ingensuelecundiain tanta anirnorum uarietate.Quapropterde iis ut cuique libiturn fuerit opinetur (o). I 2. L'atteggiamentopliniano verso la magiadella parola sembrerebbe,dunque,libero da qualsiasipregiudizioe, tutto sommato,quasi scientifico('). In fondo, se le ricette orientali erano state respintesoprattutto per il loro caratterecriminale e riprovevole,non esistealcun ostacolomorale all'uso di renedia puramente verbali, la cui utirzzabrlit) sar) quindi subordinatasolamentealla verifica della loro effic acia. Conro tale conclusionebisognaperb notare che 1ostudiosolatino, sebbeneapparentementeavversila magiapersianasoloper i suoi meto(n.h. di moralmenteinaccettabili,definendola<<mostruosa)> e <(portentosa>> XXVIII 2,6;XXX 2,8; XXX 4,Li) d) provadi non ignorarel'inrinseca anticosmicit)dei suoi fini ('). Sotto questo aspetto,non esistealcuna differenza tra <<scienza dei Magi> e magLadella parola e Plinio ne d ben consapevole, tanto che in n.b. XXX 3 ,L2, per dimostrareI'esistenza pressole antichepopolazioniitaliche di pratichemagicheaffrrua quelle persiane,rimanda proprio agli incantantentae alle formule riportate nel XXVII libro. La conclusivadimostrazionedella falsit]re inefficaciadelle (+) PuN. n.h. XXYIII 5,29. In considerazione di n.h. XXVIII 23,77, X.F.M.G. \florrpns (No/eson Antique Folklore on the Basisof Pliny's Natural History L. XXVilI 22-29,Paris-Amsterdam,L935,p. 140)supponeche I'imbarazzodr Plinio derivi dal possibile carattere osceno dei carminain questione.La sottile ipotesi sembraperb fraintendere il senso della dichiarazione pliniana e risulterebbe in ogni caso plausibile solo limitatamente agli incantesimi meleorologici. (t) R. Ganosr (Indaginesulla fonnazione del concettodi magia nella cultura romana,inMagia...,cit., p.29) definisceI'atteggiamento plinianoversolamagiadellaparola <<...completamente scientificoed utilitaristico>>. Sulla nozione antropologicadi <magia della parola>> cfr. S.J. Taunt au, The MagicalPouer of \X/ords,in <.Man, I (1968),pp 175-208. (u) La rnagiasembraesserea Roma oggetto di honor soprattutto in quanto eversiva dell'ordinecosmico,cfr. U. Lucrt, La magiaa Roma, Genova, 7989,pp.30-36. Circa le preoccupazionidel Romanoper I'equilibrio universale,v. G. Prcc AruGA,Terminus. I segnidi confine nella religionerornana, Roma, I974. La magia delk parola r45 afti magiched poi data in n,h. XXX 5,L4-6,18dall'insuccesso otenuto da Nerone con l'esercizio di un particolare tipo di magia della parola ('). II 1. Poco prima del 65 d.C., Lucano definiscei\ cantusmagico ...cunctispollentior herbis...('). Tale celebrazionedella magiadella parola ribalta, a drstanzadi quasi un secolo,il giudizio orcziano circa la superiorithdei pocuh d'origine orientalerispetto ai carminadell,atradizione ttalrca('). Beninteso,gli incantesimicui si riferisce l'autore della <<Farsaglia> non sono quelli dei Marsi, bensi quelli della <<strega>> Erittone, capacedi incredibili prestazioni in virtr) dell'ausilio divino ('9 . E la prima attestazionedi un nuovo indirizzo della magia romana:'ormai,il potere degli operatori magici consisteessenzialmente nella capacit)di ridume all'obbedienza,attraversominaccee ricatti, le entit) spirituali ("). Si tratta di una praticatipicamenteegiziana,risalentenei suoi presupposti mitici e rituali alle antiche tradizioni religiosedi quella civilt), e, in effetti, all'Egitto inequivocabilmenterimanda I'intero episodioma- (') Cfr. infra II 2. (s) LucaN. VI 685. (g) Hon. epod5,7)-78: Non usitatis,Varepotionibus,f .,, lod rne reculres,nec uocata mens tua f Marsis redibit uocibusf ... maius infundarn tibi I ... poculurn, f ... (to) Gli incantesimi della tradizione italica, a partire dal III sec. a.C. progressivamente soppiantati dalle ricette dei <Magi>, erano operazioni magichedi tipo <<diretto>>, assicurandorisultati immediati e certi in virti della propria intrinseca ef.frcacia.La magia della patola d'etl imperiale risulta invece di tipo <indiretto>, facendo appello a entiti sovrannaturali. Da questo nuovo modo di intendere il rapporto della magia con la sfera religiosa nel II sec. d.C. si svilupperanno la theurgia€ la goeteia.Sui differenti [vef! di operativit) della m.d.p. cfr. A.M. Di Nota, s.v. Parola,in <<Enc. delle Relig.> IV, Firenze, I972, cll. 1486-1493;c:ircala distinzioneru. direttafm.indirettav. H. HuBERT,s.v. Magia,in DaREUBERG-SAGLIo, Dict. Ant. Gr. et Rom.,III 2 (1904),pp. r494-152t. 1tt; Cfr. LucaN. VI 440-45I,730-749;Clnr'l. sbom.Y 67I; IaNlsr. de myst.Aegypt. rv l. S. EITnEM (La nagie comlne ruotif littdraire, in <Symb. osl.> zt lti+tl, p. 49) indica come primo esempio di invettiva contro una divinit) un mimo di Sophron del quale sono noti solo pochi frammenti (G. Vrrsru-M. NoRsA, Da un mimo di Soplrgn, in <Studi it. filol. class.>L0lr993l, pp. 119; 247).Yaperb osservatoche, per quel che d dato giudicare, l'azione descritta sembrariguardare non un'operazionemagica. ma un rito esorcistico. 146 UbaldoLugli gico lucaneo,importanti dettagli del quale trovano puntuale riscontro nei papiri magici egiziani ("). II2. In n.h, XXX 5, L4-18vienedenunciatal'atttvit)occultistica di Nerone.Ambiziosodi imperaredis,il sovranoavevacoltivato col massimo zelola magia,arrivando ai sacrifici umani e venendo pure iniziato ai <<pasti magici>> dal Magu.sTiridate; tuttavia avevafallito. Bench6 la tirata anti-neronianadescriva gli sforzi dell'augusto apprenti-sorcier in termini piuttosto genericie il riferimento a Tiridate d'Armenia possarisultare fuorviante ("), la precisazioneche ...princeps Nero,.,imperare disconcupiuit...permettedi riconoscerecomefondamentalmente egizianoil caratteredei tenebrosiesperimenticondotti presso la corte neroniana.Cib viene al di lA di ogni dubbio confermato dalla constatazioneche Lucano si era formato proprio in quell'ambientee proprio a quegli esperimenti,presumibilmente,intendeva alludere('o). E logico chiedersi come mai Plinio non indichi come egizianele pratiche di Nerone, o perlomenonon si periti di definirle in modo specifico. Prescindendodall'ipotesi dell'opportunismopolitico ("), in proposito si pud soltantoosservareche: L. nella ricostruzionestoricache apreil XXX libro egli valutala nuagiasenz'alro persiana(n.h. XXX 2,3: 1 t z )C f r . a d e s .P . G . M , 4 , 2 4 7 5 - 2 4 8 6 ; 2 5 9 5 - 2 5 9 7R. i g u a r d ol a s c e n am a g i c al u c a nea cfr., tra i contributi piil recenti, L. BarorNr Moscant, Sull'episodiomagicodel VI libro delk Farsaglia, in <Stud.It. Filol. Class.,>, 48 (t976), pp. 140-149;J.VolnrLHAC, Lucain et l'Egypte dansla scine de nicromanciede la Pharsale,VI, 413-830,d la lumiire despapyi grecsmagiques,in <<Rev. Et. Lat.>>56 (1978), pp. 272-288. Sulla magiaegiziana d'et) faraonicacfr. F. LExA, La magiedansl'Egypteantique,Parrs 1925. (1:) Equivocando, forse in malafede,sul termine Magus,Plinio presentacome una speciedi arcimagoqueilo che in realt) E un pio sacerdotemazdeo.Sull'episodio- riferito, senzaalcunaallusioneallamagia,ancheda Dro Cass. epit. LXII 1-7, Sutt. Nero 4,73 eTtc. ann. XV 24,2 - cfr. F. CuuoNT, L'iniziazionedi Neroneda partedi Tiridated'Armenia,rn <Riv. Filol. Class.>n.s. 1I (1933), pp. 745-154.Cftca il suo significato politico-ideologico, v.J. G,qcE, Basileia.Les Cdsar,les rois d'Orient et les Mages, Paris, 7968, pp. 95-763. Et. Lat.> 6 (7928),p.305. 1t+)Cfr. A. BouncERy, Lucain et h Magie,in <<Rev. Ben documentato il d rispetto sincero meno o che fosse - dei Flavi per 1ti) Iside e Serapide.In nome di quest'ultimo Vespasianoad Alessandriaavevaostentato poteri taumaturgici,cfr. Ttc. hist.IV 81, 1-9; SuEr. diu. Vespas.7,5-6. Sull'argomento v. J. GacE, Basileia...,cit., pp. 125 ss. La rnagia della parola I47 Sinedubio illic orta in Persidea Zoroastre...),minimizzando i contributi ad essaapportati dagli altri popoli; Apollobechedi Copto, autore egizianodi testi magici,d menzionatosolodi sfuggitacomefonte secondaria di Demomito ('u).2. da EraclidePontico ad Ammiano Marcellino, gli autori greco-romanisono inclini a ricondumea Zoroastroe ai Magi esoterica("); 3. accantoalla comogni teoria pir) o meno spiccatamente pleta confusionedi Magi e Caldei, c'd nella storiografiaellenistica,sull'esempio di Aristotele (fr. 6 Rose' = Diog. Laefi. proem. 8), la tendenzaa mettere i primi in qualchemodo rn rclazionecon ghBgrziani, ed b curiosonotareche nel I sec.d.C. lo studiosodi antichitdegiziane Apione trasseda Manetoneun'opera sui <Magi, ("). La circostanzacheI'ultimo esponentedelladinastiaGiulio-Claudianella sua ricercadi potere sovrumanosi fosserivolto aJJamagia egiziana,diventandone probabilmenteI'introduttore nel mondo tomano, non appare,in esercitato ogni caso,sorprendente,se si considerail fascinocostantemente sul suo spirito megalomanedal mito di un Egitto millenarioe teocratico('n) e, soprattutto,si tiene presenteche gli era stato precettorelo iepoypoplpclrtfq egwioCheremone,menzionatoda Porfirio - secondouna citazione di Agostino - comeespertodt magia,precisamentein relazionead una tecnica di coartazionedella volont) divina ('o). ('u) Cfr. Pr-rN.n.h. XXX 2.9. 1tr; Cfr. A. MotvucI-iANo, Sagezzastraniera,L'ellenismo e le altre culture, Torino, 1980, pp. I45-I94 (ed. orig. Cambridge,I975). cfr. A. Mo1ts)PLUT.de ls.28, Sulla confusionedelle diverseculture <<esotiche>>, MIGLIANO,Saggezza straniera,cit,, p. 148: <Non b possibileindicare una linea divisoria ra quanto si pensavafosseegizio e quanto caldeo, anche nella forma confusa in cui Caldeo e Zoroastrianodivennero sinonimi>>. 1tr; Circa i rapporti di Nerone e del suo entouragecon l'Egitto, cfr. M.P. CEsa RETTI,l,leronee l'Egitto, Bologna, 1989 (cheapprofondiscequanto gi) espostoin l,lerone in Egitto,in <Aegyptus>> 1-2, 64 (1984),pp. )-25 . La natura<<romantica>> dell'interesse neroniano per I'Egitto d sottolineatada TAc. ann, XY )6: <<..,secretis imaginationibus agttans...>>. (r0)AucusttN. ciu, DeiX 7l = PoRpu. epist.Aneb. ft.27 Faggin:Dicit etiarn quendam,talium sauorum uel potius sacrilegiorumpeitum, ea, quae scipsisseChaerernonem apud Aegyptiossunt celebratarumoibus uel de Iside uel de Osiide marito eius, maximam uim haberecogendideos,ut faciant imperata,quando ille qui carminibuscogit, ea seprodere uel eperterecornrninatur, ubi se etiam Osiidis membra dissipaturumtetibiliter dicit, si facereiussaneglexeint.St Cheremonecfr. E, ScHvantz , s.v. Chairemofirn R.E.P.\f . III2, (7899),coll. 2024-2027. 148 Ubaldo Lugli II3. La passionedi Nerone per la magiaegrziana,in stridentecontrasto con la tradizionale politica anti-magicaimperiale ("), p.rb essere verosimilmenteconsiderataallabasedi quel dibattito sui poteri di parole e formule incantatoriecui alludePlinio e del qualedevono appunto essereconsideratiriflessil'excursus di n,h, XXWII 3,1.0-5,29 e la sezione dedicata allamagiadel libro VI della <Farsaglia)>, comparsia pochi anni di distanzadopo un lungo periodo di scarsaattenzione per la magia della parola. Che il testo pliniano ruoti davverointorno alle pratiche neroniane b dimostratodal ricorr'eredell'espressione numini imperare(n.h. XXVIII 4,21) la quale,nel I sec.d.C. ancorainconsueta,chtaramenteriecheggia l'imperaredis di n.h. XXX 5,I4 ("). D'altra parte,d ben nota l'attenzione polemica prestata alle vicende e ai costumi del princepsmatricida da Plinio, intellettuale favorito dei Flavi ("). Non va poi dimenticato che egli avevaconosciutopersonalmenteil gi) citato Apione ('o),personaggioassaivicino - tramite il prefetto d'E,gitto e consigliereimperiale Tiberio Claudio Balbillo - a quell'imperatore(") e significativamente ricordato comenecromantee cultore di studi d'argomentomagico nello stessocapitolodella Naturalishistoriain cui b questionedei tentativi occultistici compiuti a palazzo. 1zt; All'espulsionedi astrologie maghi decretata nel33 a.C. da Mecenate,collaboratore del futuro Augusto (Dlo Cass. XLIX 43,5I), avevanofatto seguitoi severi provvedimenti contro la magiadi Tiberio e Claudio, cfr. Tac. ann. II )2,3; XII 53,3. Interessantiancheper la problematicainerente la sfera del magico le osservazionidi F.H. CnauER, Astrologyin Roman Lau and Politics,Philadelphia,1954, pp. 232-283. 1zz;E curioso notare come Plinio, considerandole formule e gli atti del suo elenco alla luce della magia neroniana (indiretta), ne fraintenda I'autentica natura diretta e li giudichi parole e gesti in grado di influenzarele divinit), cf.r. n.h. XXVIII 3,13; XXVUI 3,27. L'inesattavalutazionepliniana b purtroppo entrata nel patrimonio scientifico moderno: per Th.M. Luowic (s.v. Incantation,in EttAor, Tbe Enc. of Relig., VII, N.Y.-London, 1987, pp. 147-1,52)the incantation- correttamentericondotta al lat. incantatio- si configura senz'altro come costrizionedi entit) spirituali. 1zr) Sui legami dell'enciclopedista con la dinastia flavia e sul suo atteggiamento verso Nerone, v. E. Panq.ToRE,Romaniti di Plinio il Vecchio, in Atti del Conuegno: Plinio il Vecchio,Roma, L983, pp. 5-20. 1z+;Cfr. PuN. n.h. XXX 6,17. (,t) Cfr. J. ScHwanrz, Tib. Cl. Balbillus, prefet d'Egpte et conseillz-rde Nercn, tB.I.F.A.O.49l, El-Qahira, 1950.Apione eraft^ l'altro stato uno degli ispiratori del movimento dtnvilornzazione della culnra egSzianasviluppatosi sono il regno dell'erededi Claudio. La magia dell^aParola I49 I'interessedegli II 4. Destatodallo scandalodi un imperatore-mago, intellettuali romani per la magiadellaparolavennesenz'altro alimentadbi to dal turbamento .h. generavaI'idea di un coinvolgimentodegli nelle operazioni dei maghi' Dul prrrrtodi vistalradizionale, tnfattt,la rnagi,, consistendonel potere di ire contranaturam(Ps. Quintll. decl. X 15), si contapponeva delsimmetricamentealla religione,strumentoprecipuodi conservazione I'equilibrio cosmico(,u).L'ipotesi di un intervento divino ne|l'azione inemagicametteradicalmentein crisi tale modello oppositivoe rende herbasque t.raIUiUgli interrogativi lucanei: Quis labor bic superiscantus pacti f obstrictoshabuere ,rqurrd; I ,pr*rriique tirnor? CuiuscomftTercia deos/\'') A questo proposito b importante osservareche anteriormenteall'et) nefonianail rapporto della sferadivina con le attivit) magicheera, nella cultura romana,assaipii limitato di quel che sembranoammettere i principali studi sull'argomento("): non senz^motivo Virgilio nelI'ottiu^bucolica omette f invocazioneche avevatanto rilievo ne17'Idillio II teocriteoe Lucano(VI 509) presentai riti di Erittone comeassolutat ^ /^-\ mente nuovi. I nomi divini incisi sul1etabuhe defixionis strumenti di maleficio la cui valenza magicad data dal ttattamento del supporto materiale dell'iscrizione,operatoin baseai principi ftazerianidi omeopatiae contagio - compaionoinfatti in un contesto non magico,ma maleditto- 1ze;Cfr. G. PtccnluGl, Terminus,cit., p. 325. nella cultura ellenistiC?) LUCAN. VI 492-494. Cr:cail rapporto magia-religione in Studiesin GnostiDefinition, of Somi Questions ca, v. A.F. SEG,IL,HellenisticMagic: pp' 349-375' 1981, Leiden, Religions, Hellenistic and cism palesedopo il I.sec' d'C', 1zs)L'implicazionedegli dEi nelle operazionidei maghi, anchenegli studi pir) precedente periodo al .ra.r" meno"esplicito pii o modo viene in Dict' DAnEN'ISERG-SAGLIO, in Magia, importanti. Cosi, ad esempio,H. HUSEnt, s.v. (GteekandRoMagic s.v. Stvutu, K.F. (l9O4), pp, 1494-1521; Ait. Gr. Rorn.,III2 La magie man),in HasrrN GS,Enc. p.et.nth., VIII (1915),pp. 269-289;A.M. TurEt, ma' l'actions sur Recherches ANNEQUtN, pp. 11-18;J. I976, Paris, podsie I, latine dari to (Ier et Ilirne siiclesapris I C.), Paris-Besangon'I97)' t' XII' giqueei sesreprdsentations o. 170. 150 Ubaldo Lugli rio ("). Per quel che concernele fonti letterarie, effettivamente associate alla magi4sono nei testi latini pre-lucaneisoltanto poche divinitlr ('o), tutte appartenenti alle genenzioni pii antiche dello schema teogonicoesiodeo.Tra queste,l'unic a viva al di li della mitologia e fatta oggettodi culto risulta essereEcate,la pir) frequentementeattestata. Si tratta, a ben vedere,semplicemente di reminiscenzecolte (,'), recepite a Roma senzadifficolt) sia per la latente opposizionedei inferildei superisia in virtil dell'alteritb rispetto agli ddi preposti alla conservazione del kosmosche a una figura divina eccezionalequalela titanide derivava,oltre che dalla suatriplexpotestas,proprio dall,asuafarnadi adiutrix delle maghe.In ogni caso,per i poeti latini, comeper Euripide, Teocrito e Apollonio Rodio prima di loro, Ecate b la dea che, rispettosamente invocata, consenteI'uso di formule e filri direttamente efficaci (,'), non un agentemagicosoggiogabiledall'operatoreattraversoun cAntus, al pan delle divinit) cui si rivolge Erittone. m 1. Hic magicosadfert cAntus,hic Thessalauenditlphiltra...(,,). Testimone,comeogni suocontemporaneo,dell'intimo rapporto esistentetta 1zr) Sulle tabulaedefixionis cfr., oltre al fondamentale lavoro di A. AuoorrExr, Defixionumtabellae,Paris, 1904,Ie interessantiosservazionidi A. La PENNanel cap. II dei Prolegomenia P. Ouidi NasonisIbis, Firenze, 1957, pp. XX-XXXI. 1ro)VERG. Aen. IY 510; VI 118 menziona Chaosed Erebus, Ov. met. VII I92 Nox. Ecate b citata pir) volte da entrambi i poeti, nonch6da Tibullo (I2,52;I5,16) edaOrczio; quest'ultimole affiancalafviaTisifone (sat,I8,r-34). Un casoparticolare d, palesemente,quello dei Manes,oggetto della consultazionenecromantiia. Anche il rapporto con gli spiriti dei morti, in ogni caso,subisceverso la met) del II sec.d.C. una significativaevoluzione:da scopo(Ctc. in Vat., 14; Hon. sat.I8,29), la loro evocazionediventa strumentodel mago (Apur. met.IX 29-30; Ps. Cretvt.recognit.Il 1l). 1rt; Cfr. S. Elrnsu, La magiecomrnemotif litt1raire,cit., p.59 ss. 1rz;Cfr. Ov. met. VII 194-195.A proposito del rnodusoperandidella Medea ovidiana sono degne di attenzione anche se non sempre persuasivele osservazionidi V. \ftSE, Ouid's Medeaand the Magic of Language,in <<Ramus>> 11 (198t), pp. 16-25. E interessantenotare come ad Ecate ci si rivolga con rispetto ancoranella <Medea)> senecana, che pure, secondoE. P,qnaronp (Senecae Lucano, Medeaed Erictho, in Rornanae litterae,Roma, 1976, pp. 555-595)avrebbe costituito il modello della scenamaeicadella <Farsaglia>. (rr) Iuv. 6,610-6IL Le Satiresono di una quarantinad'anni posteriori allaNaturalis histoia, mala societ) che Giovenale tanto violentemente critica b in realt) la stessa che stava sotto gli occhi di Plinio. La magia della parok 5l magiaorientale e magradella parola, Plinio non pub tuttavia emettere verso questalo stessoduro giudizio formulato nei confronti di quella. Gli incantesimi,infatti, ancorprima di essereprivi delle caratteristiche connegativeche gli avevanoconsentitodi definire le ricette dei <Magi>> trarie alius humanum,alius diuinume allo stessomosbumnnus("), sono irriducibili agli schemiideologicisu cui si reggel'antimagismoromano, nascendodallastessafede nel poteredella parolaumanache trapela dalle numerosepratiche della religione tradizionale e della superstizione corrente diligentementeelencatedall'enciclopedista("). Cade, dunque, l'opposizionemagiafreligione,ed insiemead essaanche quella magiafromanit), saldamenteradicata nella Weltanschauungquirite e particolarmenteimportante nell'ideologiaanti-magicadell'autore della I,laturalishistoria, secondoil quale i Romani erano i benemeriti repressoridelle <(mosruosit)>magiche('n). Prisci quidem nostriperpetuotalia uedidere ("), e ua loro non solo Cesaree Tiberio, frd anchegli autorevolissimiCatone e Varrone, che riportano un incantesimoterapeuticociascuno("). La crociata di Plinio conro la magiasi inquadra nel programma di restaurazioneculturale flaviano ("), in funzione del quale bisognava attaccarcle degenerazionineroniane,ma evitare di gettareil discredito su pratichegenuinamenteromane.Pertanto,non fornendoglila cultura a distingueretra loro le didell'epocale categorieconcettualinecessarie ('o),ul severocensoredella efficace>> versemanifestazionidella <<parola magianon resta altra possibilit) che sospendereil giudizio. (,0) Cfr. PrtN. n.h. XXYIII 2,4; XXVIII 2,6; XXYIII 2,8; XXVIII 2,9; XXX 2,L0. 1ri) Per dimostrare la diffusione della fede nel potere della parola:umana(nonch6 Plinio cita circa quaranta esempi, cft. n.h. XXVIII 3,10-5,29. di certi <<mutigesti>>), XXX 4,13. PrrN. n.h. 1re;Cfr. n.h. XXVIII 3,I3. PLrN. 1r) 160 e Vanno r.r. I2,27. Com'd noto, Catone e Vanone Caro de agr, Cfr. 1rs; sono tra le fonti-basedi Plinio. 1rr; Cfr. E. PanaroRl, Rornanitddi Plinio ilVecchio, cit., pp. 13-14. (09 Le difficolt) dell'enciclopedistapotranno esseremeglio compresetenendo presentecome il carattereaccentuatamenteformalistico e minuziosamentecontrattualedella preghieraromana possadare l'impressioneche le richiestedell'orante siano destinate ad esser.soddisfatteimmediatamentee inequivocabilmente,che possiedanociod quel carattere di automatismoche - come ha osservatoJ.G. Fnazgn (The Gold.enBought,IL, 152 Ubaldo Lugli III2. Pur dichiarandosiin imbaruzzodi fronte allavariet) dei pareri espressiin relazioneal problemae lasciandoi suoi lettori liberi di professarel'opinione preferita, Plinio ha versole formule e gli incantesimi le idee assaichiare:con le loro parole straniereimpronunciabilied i loro vocabolilatini di significatooscuro,esserisultano semplicemente ridicole! (o') La sua personaleposizione,in equilibrio tra rispetto per la tadizione e gli auctorese disprezzoper gli incantamentacarminum (disprezzo condiviso da Seneca, secondo il quale l'assurdit) dei cantus meteorologici...tampalam estut huiusrei causanulliusphitosophischola intranda sit,..)(o'),emergecon evidenzada un passodel libro XVII dellaNaturalis historia: ... mira quaedamexcogitantesollertiahurnana,quippe cum auertigrandinescarrninecredantplerique, cuius uerbainsererenon equidem serio ausirn, qaamquam a Catoneproditis contra luxata membra (r'). Sullabasedi quello stessostoicismoche avevaindotto l'autore della <Farsaglia>a stimare le divinit) in qualchemodo subordinatea un anti-dio patrono dei maghi (*), vengonoconsideratefrutto di un'errata prospettiva teologicaanchele precationese le superstizioni degli antichi. Essenascono,infatti, rispettivamente,dallaconvinzioneche gli dbi esaudiscano certe preghieree si lascinoinfluenzarcda talune parole, e dalla fede nel continuo intervento divino nelle azioni umane (o'); ma London, !9!Lt., p. 220) - contraddistinguela magra.Si ratta di un equivoco del quale sono stati vittima anchemolti autorevoli studiosi moderni. ad esemoi-o E.E. BunnIss. The Magic Elementsin Roman Prayer,in <class. philol.> 2j (r9?0i, pp.47-55. (o') Cfr. Pr-rN.n.h. XXVIII 4,20-2l.Il passoE citato infra. (42)SEN. quaest.nat. IY B 6,3. 1rl) PLrN. n.h, xYII 47,267. 1++)Cfr. U. Lucrr, Lucano e la forrnazionedel concettodi stregoneia,in <<Sandaljon> 10-11(1987-88),pp- 91-99.La tesi sostenutain tale articolo-appare'adesso con_ f-ermatada quanto circa il complessodell'operalucanearileva A. fouprac, Lucain et le sacr6,in <Bull. Ass. G. Bud6> 1.990,pp.297-307. Cftca i rapporti di Lucano con lo,stglcismo,cfr. O.S. Dup, Lucain et k phitosophie,in Lucain,,,Fond. Hardt entr.> XV, Vandoeuvres-Gendve, 1970, pp.20l-224. Cftca il vago stoicismodi Plinio, v. P. GnIuAt, Pline et les philosopbes,in <Helmantica>>lr2-rr4 (1986), pp. 239-249. 1+:)PLIN. n.h. XXVIII 3,13: ...si semel recipiatur ea ratio, et deosprecesaliquas exaudireaut ullis moueriuerbis,confitendum sitde tota coniectatione.PrrN.'n r. XXVIII 5,27: Haec instituereilli, qui omnibus negotiishorisqueinteressecredebantdeos et ideo placatos etiam uitiis nostris reliquerant. La magia della parola r53 per chi, come il Comacino,identifica Dio con la Natura e lo ritiene /oinsostenibilerisulta I'ipotesiche <...quell'estus sui (ou), assolutamente seresupremo,qualunquecosasia,si prendacura delle sorti umanee non sia contaminatoda un impegnotanto rattistante...)>("). Il problema, agliocchi dell'autoredella Naturalishistoria,si riduce a concettualizzarela specificit) della magiadella parola essenzialmente neronianarispetto alle pratiche radizionali, ed egli ne avvia la soluzione sottolineandoil carattereumilmente conciliatoriodelle superstizioni gli dtsiben dispostiancheversole nostre avite, volte a <(...conservare imperfezioni>("). E implicita la contrapposizione- che anticipaun criterio valutativo destinato a rimanere fondamentalenegli studi sulla magia(ou)tra tale atteggiamentosottomessoe l'empia tracotanzadi chi vuole nurnini imperare. Deusestmortali iuuaremortalem('o):soccorrerei propri simili rende l'uomo in qualchemodo simile agli dbi; al conrario, volersi imporre alle divinit) e a tal ftne giungeread immolare degli esseriumani costituisce un atto di grottescapresunzione. Appunto comeprovaestremadell'umanasuperbiavanno,secondo Plinio, intese,in un idealeconfrontocon l'operafilantropicadi Vespasiano,le velleit) di magodilettante dell'erededi Claudio, cui egli allude nel contesto di un passoche alla luce delle sue idee teologichesuona chiaramentesarcastico:Nequeestfacile dictu extemauerbaatque ineffabilia abrogentfidern ualidiusan latina et inopinata,quae inridicula uideri 1 r o ;C f r . P r - r N .n , h . I I 5 , 1 4 ; I I 5 , 2 7 . 1 + r )P L r N .n . h . I I 5 , 2 0 . 1+s)PLrN. n.h. XXYIII 5,27. 1+r;Chiaramenteenunciatodal FnazEn (The GoldenBought,IL, cit., pp. 222 ss.), delle arti magiil criterio b stato sottolineato con forza da A.A. Bann , La soprauuiuenza e cistianesimonelsecoloIV, Torino,1968, pp. 1il-I3l che,inllconflitto trupaganesimo (ed. orig. London, 1963).RecentementeH.S. VEnsNEr-lo ha utilizz^to per distinguere - a sostegnodi una tesi non priva di elementi discutibili - tta defixiones<<magiche> e defixiones<giudiziali> (SomeReflectionson the RelationshipMagic-Religloz,in <<Numen)>38 l199ll, pp. 177-I97). ( i o )P u N . n . b . r r 5 . r 8 . 154 Ubaldo Lugli cogit animussemperaliquid inmensumexspectans ac dignum deo mol)endo, immo uero quod numini irnperet(,'). III l. Una volta recuperataa livello teorico l'omologazionedegli incantesimiegizianialle pratiche persianenella secondamet) del I sec. d.C. ormai impostasispontaneamente allacoscienzadel Quirite, il giudtziopliniano, rimasto sospesoa propositodella <<parola efficace>> intesa come categoriagenerale,si fa preciso, e drasticamenteliquidatorio. Cosi comele pratichedei <<Magi>>, le operazioniriferibili alla magia della parclasonoesecrande,falsee inefficacr. Anzr,per quel che riguarda I'efficacia,da un certo punto di vista - quel punto di vista eminentementepratico che gi) avevaspinto ad un'analogaconclusioneOrazio - essesono ancora pii fraudulentedi quelle, che perlomenosfruttano I'oggettiva azionefisiologicadei uenena:Proindeita penuasumsit,- conclude l' enciclopedista-iall,acciandosi indirettamente all'asserzionecon la quale, probabilmentenon senzaironia, aveva avviato I'excursusdel XXWII libro - intestabilem,inritam, inanemesse,habentemtamenquasdam ueitatis umbras,sed in his ueneficasartespollere, non magicas('.). (51)PLIN. n.h. XXYIII 4,20-2l.Il sensodel passob chiaro: quegli stessianimi tanto presuntuosida voler non solo scuoteregli ddi, ma addirittura comandareloro, fanno poi uso di formule risibili. (") PuN.n.h,xxx 6. 17-18.