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QUADERNIDI CULTURACLASSICA,CRISTIANAE MEDIEVALE
UNIVERSITA'
DEGLISTUDIDI SASSARI
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Unaroo Lucu
LA MAGIA DELLA PAROLA
Estratto
1992
Usalno Luct-t
LA MAGIA DELLA PAROLA
I 1. Al principio del XXWII libro della Naturalisbistoria,subito
dopo I'esame lu ,.rr.ra condannadelle pratiche magico-terapeutiche
"
d'origine persiana,Plinio si intemoga circal'effettivo potere dr uerba
carminurn,rilevandoche si tratta di una questione<<molto
et incantamenta
e che sebbenei pir) saggirespinganota'
importante e sempredibattuta>>
di contile credenza, in g.n.ral. essab, pir) o meno consapevolmente,
nuo accettata(').
Per quanto dichiari di occuparsidel nuovo argomentoin relazione
agltex bimine rernedia,egli palesementeporta avanti il discorso sulla
magia iniziato nel capitolo precedente('). Profondamentemutato, tuttavia,appareil modo in cui af.frontalamateria.L'tntransigentestigmatizzazione- in linea col rifiuto della rnagiagib con vigore espressoda
Cicerone, Orazio e Ovidio (') - ha fatto posto ad un'attitudine euristicamentedisponibile e l'excursus,aperto dall'affermazioneche se le
formule e gli incantesimiavesserodavvero qualchepotere dovrebbero
(') PI-IN.n,h. XXYIII 1,10.
1z; Circa la posizionepliniana verso la nagia,,cfr. L. THonNltrn, A History oJ
Magic and Expeimental sciTnceI, New York-London, 1923, pp. 58 99; A.^ERNOUI,
La'rnagiechez'Plinel'Ancien, in Hommagesd I. BayettParis, 1964, pp. 190-19J;U !a
delniro*i, Cetsi, Scibonio Laigo, Plinio it Vecchioe il loro attegiamento.nei.co.nfronti
popolnre,in <Maio n.s.24 (1972), pp. t20-I40; inroduzioni ai libb. XXVIII'
b medilcina
XXIX, XXXin Plinio, Stoia naturale,vol. IV, rad. e note di U.C. e I. G,q,nOFAtO,
Torino, 1.986,pp. 5-1i, Z>e-Zet, )95397; R. Ganosi,-Indaginesulk formazionedel
concettodi magii nella cultura rolnafla,in Magia. Studi di St-oia delle Religioni in Tnemoia di Rffiela-Garosi, Roma, 1976, pp. 13-93. In tali studi del tutto trascut^to appre
il problema della magiudella parola,-cui semplicementeaccennano,per sottolinearne
la particolarith,THonNDIKE(pp.93-94) e la GanosI (pp. 29J0).
( r ) C f r . C t c . i n V a t . 1 4 ; H o n . s a t . I 8 ; e p o d .5 ; 1 7 ; O v . h e r . 6 , 9 3 ' 9 4 '
744
Ubaldo Lagli
senz'altrodiventarepatrimonio comunedell'umanith,si chiudecon una
circospettaepoch6:Carminaquidemextantcontragrandines
contraquemorgenera
quaedam
borum
contraqueambusta,
etiamexperta,sedprodendoobstat ingensuelecundiain tanta anirnorum uarietate.Quapropterde iis ut
cuique libiturn fuerit opinetur (o).
I 2. L'atteggiamentopliniano verso la magiadella parola sembrerebbe,dunque,libero da qualsiasipregiudizioe, tutto sommato,quasi
scientifico('). In fondo, se le ricette orientali erano state respintesoprattutto per il loro caratterecriminale e riprovevole,non esistealcun
ostacolomorale all'uso di renedia puramente verbali, la cui utirzzabrlit) sar) quindi subordinatasolamentealla verifica della loro effic acia.
Conro tale conclusionebisognaperb notare che 1ostudiosolatino,
sebbeneapparentementeavversila magiapersianasoloper i suoi meto(n.h.
di moralmenteinaccettabili,definendola<<mostruosa)>
e <(portentosa>>
XXVIII 2,6;XXX 2,8; XXX 4,Li) d) provadi non ignorarel'inrinseca anticosmicit)dei suoi fini ('). Sotto questo aspetto,non esistealcuna differenza tra <<scienza
dei Magi> e magLadella parola e Plinio ne d
ben consapevole,
tanto che in n.b. XXX 3 ,L2, per dimostrareI'esistenza pressole antichepopolazioniitaliche di pratichemagicheaffrrua quelle
persiane,rimanda proprio agli incantantentae alle formule riportate nel
XXVII libro. La conclusivadimostrazionedella falsit]re inefficaciadelle
(+) PuN. n.h. XXYIII 5,29. In considerazione
di n.h. XXVIII 23,77, X.F.M.G.
\florrpns (No/eson Antique Folklore on the Basisof Pliny's Natural History L. XXVilI
22-29,Paris-Amsterdam,L935,p. 140)supponeche I'imbarazzodr Plinio derivi dal possibile carattere osceno dei carminain questione.La sottile ipotesi sembraperb fraintendere il senso della dichiarazione pliniana e risulterebbe in ogni caso plausibile solo
limitatamente agli incantesimi meleorologici.
(t) R. Ganosr (Indaginesulla fonnazione del concettodi magia nella cultura romana,inMagia...,cit., p.29) definisceI'atteggiamento
plinianoversolamagiadellaparola
<<...completamente
scientificoed utilitaristico>>.
Sulla nozione antropologicadi <magia
della parola>>
cfr. S.J. Taunt au, The MagicalPouer of \X/ords,in <.Man, I (1968),pp
175-208.
(u) La rnagiasembraesserea Roma oggetto di honor soprattutto in quanto eversiva dell'ordinecosmico,cfr. U. Lucrt, La magiaa Roma, Genova, 7989,pp.30-36.
Circa le preoccupazionidel Romanoper I'equilibrio universale,v. G. Prcc AruGA,Terminus. I segnidi confine nella religionerornana, Roma, I974.
La magia delk parola
r45
afti magiched poi data in n,h. XXX 5,L4-6,18dall'insuccesso
otenuto
da Nerone con l'esercizio di un particolare tipo di magia della parola (').
II 1. Poco prima del 65 d.C., Lucano definiscei\ cantusmagico
...cunctispollentior herbis...('). Tale celebrazionedella magiadella parola ribalta, a drstanzadi quasi un secolo,il giudizio orcziano circa la
superiorithdei pocuh d'origine orientalerispetto ai carminadell,atradizione ttalrca('). Beninteso,gli incantesimicui si riferisce l'autore della <<Farsaglia>
non sono quelli dei Marsi, bensi quelli della <<strega>>
Erittone, capacedi incredibili prestazioni in virtr) dell'ausilio divino ('9 . E la prima attestazionedi un nuovo indirizzo della magia romana:'ormai,il potere degli operatori magici consisteessenzialmente
nella
capacit)di ridume all'obbedienza,attraversominaccee ricatti, le entit)
spirituali (").
Si tratta di una praticatipicamenteegiziana,risalentenei suoi presupposti mitici e rituali alle antiche tradizioni religiosedi quella civilt),
e, in effetti, all'Egitto inequivocabilmenterimanda I'intero episodioma-
(') Cfr. infra II 2.
(s) LucaN. VI 685.
(g) Hon. epod5,7)-78: Non usitatis,Varepotionibus,f .,, lod rne reculres,nec uocata mens tua f Marsis redibit uocibusf ... maius infundarn tibi I ... poculurn, f ...
(to) Gli incantesimi della tradizione italica, a partire dal III sec. a.C. progressivamente soppiantati dalle ricette dei <Magi>, erano operazioni magichedi tipo <<diretto>>,
assicurandorisultati immediati e certi in virti della propria intrinseca ef.frcacia.La magia della patola d'etl imperiale risulta invece di tipo <indiretto>, facendo appello a entiti sovrannaturali. Da questo nuovo modo di intendere il rapporto della magia con la
sfera religiosa nel II sec. d.C. si svilupperanno la theurgia€ la goeteia.Sui differenti
[vef! di operativit) della m.d.p. cfr. A.M. Di Nota, s.v. Parola,in <<Enc.
delle Relig.>
IV, Firenze, I972, cll. 1486-1493;c:ircala distinzioneru. direttafm.indirettav. H. HuBERT,s.v. Magia,in DaREUBERG-SAGLIo,
Dict. Ant. Gr. et Rom.,III 2 (1904),pp.
r494-152t.
1tt; Cfr. LucaN. VI 440-45I,730-749;Clnr'l. sbom.Y 67I; IaNlsr. de myst.Aegypt. rv l. S. EITnEM (La nagie comlne ruotif littdraire, in <Symb. osl.> zt lti+tl, p.
49) indica come primo esempio di invettiva contro una divinit) un mimo di Sophron
del quale sono noti solo pochi frammenti (G. Vrrsru-M. NoRsA, Da un mimo di
Soplrgn, in <Studi it. filol. class.>L0lr993l, pp. 119; 247).Yaperb osservatoche, per
quel che d dato giudicare, l'azione descritta sembrariguardare non un'operazionemagica. ma un rito esorcistico.
146
UbaldoLugli
gico lucaneo,importanti dettagli del quale trovano puntuale riscontro
nei papiri magici egiziani (").
II2. In n.h, XXX 5, L4-18vienedenunciatal'atttvit)occultistica
di Nerone.Ambiziosodi imperaredis,il sovranoavevacoltivato col massimo zelola magia,arrivando ai sacrifici umani e venendo pure iniziato
ai <<pasti
magici>>
dal Magu.sTiridate; tuttavia avevafallito.
Bench6 la tirata anti-neronianadescriva gli sforzi dell'augusto
apprenti-sorcier
in termini piuttosto genericie il riferimento a Tiridate
d'Armenia possarisultare fuorviante ("), la precisazioneche ...princeps
Nero,.,imperare
disconcupiuit...permettedi riconoscerecomefondamentalmente egizianoil caratteredei tenebrosiesperimenticondotti presso
la corte neroniana.Cib viene al di lA di ogni dubbio confermato dalla
constatazioneche Lucano si era formato proprio in quell'ambientee proprio a quegli esperimenti,presumibilmente,intendeva alludere('o).
E logico chiedersi come mai Plinio non indichi come egizianele
pratiche di Nerone, o perlomenonon si periti di definirle in modo specifico. Prescindendodall'ipotesi dell'opportunismopolitico ("), in proposito si pud soltantoosservareche: L. nella ricostruzionestoricache
apreil XXX libro egli valutala nuagiasenz'alro persiana(n.h. XXX 2,3:
1 t z )C f r . a d e s .P . G . M , 4 , 2 4 7 5 - 2 4 8 6 ; 2 5 9 5 - 2 5 9 7R. i g u a r d ol a s c e n am a g i c al u c a nea cfr., tra i contributi piil recenti, L. BarorNr Moscant, Sull'episodiomagicodel VI
libro delk Farsaglia,
in <Stud.It. Filol. Class.,>,
48 (t976), pp. 140-149;J.VolnrLHAC,
Lucain et l'Egypte dansla scine de nicromanciede la Pharsale,VI, 413-830,d la lumiire
despapyi grecsmagiques,in <<Rev.
Et. Lat.>>56 (1978), pp. 272-288. Sulla magiaegiziana d'et) faraonicacfr. F. LExA, La magiedansl'Egypteantique,Parrs 1925.
(1:) Equivocando, forse in malafede,sul termine Magus,Plinio presentacome una
speciedi arcimagoqueilo che in realt) E un pio sacerdotemazdeo.Sull'episodio- riferito, senzaalcunaallusioneallamagia,ancheda Dro Cass. epit. LXII 1-7, Sutt. Nero
4,73 eTtc. ann. XV 24,2 - cfr. F. CuuoNT, L'iniziazionedi Neroneda partedi Tiridated'Armenia,rn <Riv. Filol. Class.>n.s. 1I (1933), pp. 745-154.Cftca il suo significato politico-ideologico, v.J. G,qcE, Basileia.Les Cdsar,les rois d'Orient et les Mages,
Paris, 7968, pp. 95-763.
Et. Lat.> 6 (7928),p.305.
1t+)Cfr. A. BouncERy, Lucain et h Magie,in <<Rev.
Ben
documentato
il
d
rispetto
sincero
meno
o
che fosse - dei Flavi per
1ti)
Iside e Serapide.In nome di quest'ultimo Vespasianoad Alessandriaavevaostentato
poteri taumaturgici,cfr. Ttc. hist.IV 81, 1-9; SuEr. diu. Vespas.7,5-6.
Sull'argomento v. J. GacE, Basileia...,cit., pp. 125 ss.
La rnagia della parola
I47
Sinedubio illic orta in Persidea Zoroastre...),minimizzando i contributi
ad essaapportati dagli altri popoli; Apollobechedi Copto, autore egizianodi testi magici,d menzionatosolodi sfuggitacomefonte secondaria di Demomito ('u).2. da EraclidePontico ad Ammiano Marcellino,
gli autori greco-romanisono inclini a ricondumea Zoroastroe ai Magi
esoterica("); 3. accantoalla comogni teoria pir) o meno spiccatamente
pleta confusionedi Magi e Caldei, c'd nella storiografiaellenistica,sull'esempio di Aristotele (fr. 6 Rose' = Diog. Laefi. proem. 8), la
tendenzaa mettere i primi in qualchemodo rn rclazionecon ghBgrziani, ed b curiosonotareche nel I sec.d.C. lo studiosodi antichitdegiziane Apione trasseda Manetoneun'opera sui <Magi, (").
La circostanzacheI'ultimo esponentedelladinastiaGiulio-Claudianella
sua ricercadi potere sovrumanosi fosserivolto aJJamagia egiziana,diventandone probabilmenteI'introduttore nel mondo tomano, non appare,in
esercitato
ogni caso,sorprendente,se si considerail fascinocostantemente
sul suo spirito megalomanedal mito di un Egitto millenarioe teocratico('n)
e, soprattutto,si tiene presenteche gli era stato precettorelo iepoypoplpclrtfq egwioCheremone,menzionatoda Porfirio - secondouna citazione di Agostino - comeespertodt magia,precisamentein relazionead una
tecnica di coartazionedella volont) divina ('o).
('u) Cfr. Pr-rN.n.h. XXX 2.9.
1tr; Cfr. A. MotvucI-iANo, Sagezzastraniera,L'ellenismo e le altre culture, Torino, 1980, pp. I45-I94 (ed. orig. Cambridge,I975).
cfr. A. Mo1ts)PLUT.de ls.28, Sulla confusionedelle diverseculture <<esotiche>>,
MIGLIANO,Saggezza
straniera,cit,, p. 148: <Non b possibileindicare una linea divisoria
ra quanto si pensavafosseegizio e quanto caldeo, anche nella forma confusa in cui
Caldeo e Zoroastrianodivennero sinonimi>>.
1tr; Circa i rapporti di Nerone e del suo entouragecon l'Egitto, cfr. M.P. CEsa
RETTI,l,leronee l'Egitto, Bologna, 1989 (cheapprofondiscequanto gi) espostoin l,lerone in Egitto,in <Aegyptus>>
1-2, 64 (1984),pp. )-25 . La natura<<romantica>>
dell'interesse
neroniano per I'Egitto d sottolineatada TAc. ann, XY )6: <<..,secretis
imaginationibus
agttans...>>.
(r0)AucusttN. ciu, DeiX 7l = PoRpu. epist.Aneb. ft.27 Faggin:Dicit etiarn
quendam,talium sauorum uel potius sacrilegiorumpeitum, ea, quae
scipsisseChaerernonem
apud Aegyptiossunt celebratarumoibus uel de Iside uel de Osiide marito eius, maximam
uim haberecogendideos,ut faciant imperata,quando ille qui carminibuscogit, ea seprodere uel eperterecornrninatur, ubi se etiam Osiidis membra dissipaturumtetibiliter dicit, si
facereiussaneglexeint.St Cheremonecfr. E, ScHvantz , s.v. Chairemofirn R.E.P.\f .
III2, (7899),coll. 2024-2027.
148
Ubaldo Lugli
II3. La passionedi Nerone per la magiaegrziana,in stridentecontrasto con la tradizionale politica anti-magicaimperiale ("), p.rb essere
verosimilmenteconsiderataallabasedi quel dibattito sui poteri di parole e formule incantatoriecui alludePlinio e del qualedevono appunto
essereconsideratiriflessil'excursus
di n,h, XXWII 3,1.0-5,29
e la sezione dedicata allamagiadel libro VI della <Farsaglia)>,
comparsia pochi
anni di distanzadopo un lungo periodo di scarsaattenzione per la magia della parola.
Che il testo pliniano ruoti davverointorno alle pratiche neroniane
b dimostratodal ricorr'eredell'espressione
numini imperare(n.h. XXVIII
4,21) la quale,nel I sec.d.C. ancorainconsueta,chtaramenteriecheggia
l'imperaredis di n.h. XXX 5,I4 ("). D'altra parte,d ben nota l'attenzione polemica prestata alle vicende e ai costumi del princepsmatricida
da Plinio, intellettuale favorito dei Flavi ("). Non va poi dimenticato
che egli avevaconosciutopersonalmenteil gi) citato Apione ('o),personaggioassaivicino - tramite il prefetto d'E,gitto e consigliereimperiale Tiberio Claudio Balbillo - a quell'imperatore(") e significativamente ricordato comenecromantee cultore di studi d'argomentomagico nello stessocapitolodella Naturalishistoriain cui b questionedei tentativi occultistici compiuti a palazzo.
1zt; All'espulsionedi astrologie maghi decretata nel33 a.C. da Mecenate,collaboratore del futuro Augusto (Dlo Cass. XLIX 43,5I), avevanofatto seguitoi severi
provvedimenti contro la magiadi Tiberio e Claudio, cfr. Tac. ann. II )2,3; XII 53,3.
Interessantiancheper la problematicainerente la sfera del magico le osservazionidi
F.H. CnauER, Astrologyin Roman Lau and Politics,Philadelphia,1954, pp. 232-283.
1zz;E curioso notare come Plinio, considerandole formule e gli atti del suo elenco alla luce della magia neroniana (indiretta), ne fraintenda I'autentica natura diretta
e li giudichi parole e gesti in grado di influenzarele divinit), cf.r. n.h. XXVIII 3,13;
XXVUI 3,27. L'inesattavalutazionepliniana b purtroppo entrata nel patrimonio scientifico moderno: per Th.M. Luowic (s.v. Incantation,in EttAor, Tbe Enc. of Relig.,
VII, N.Y.-London, 1987, pp. 147-1,52)the incantation- correttamentericondotta al
lat. incantatio- si configura senz'altro come costrizionedi entit) spirituali.
1zr) Sui legami dell'enciclopedista con la dinastia flavia e sul suo atteggiamento
verso Nerone, v. E. Panq.ToRE,Romaniti di Plinio il Vecchio, in Atti del Conuegno:
Plinio il Vecchio,Roma, L983, pp. 5-20.
1z+;Cfr. PuN. n.h. XXX 6,17.
(,t) Cfr. J. ScHwanrz, Tib. Cl. Balbillus, prefet d'Egpte et conseillz-rde Nercn,
tB.I.F.A.O.49l, El-Qahira, 1950.Apione eraft^ l'altro stato uno degli ispiratori del movimento dtnvilornzazione della culnra egSzianasviluppatosi
sono il regno dell'erededi Claudio.
La magia dell^aParola
I49
I'interessedegli
II 4. Destatodallo scandalodi un imperatore-mago,
intellettuali romani per la magiadellaparolavennesenz'altro alimentadbi
to dal turbamento .h. generavaI'idea di un coinvolgimentodegli
nelle operazioni dei maghi'
Dul prrrrtodi vistalradizionale, tnfattt,la rnagi,, consistendonel
potere di ire contranaturam(Ps. Quintll. decl. X 15), si contapponeva
delsimmetricamentealla religione,strumentoprecipuodi conservazione
I'equilibrio cosmico(,u).L'ipotesi di un intervento divino ne|l'azione
inemagicametteradicalmentein crisi tale modello oppositivoe rende
herbasque
t.raIUiUgli interrogativi lucanei: Quis labor bic superiscantus
pacti f obstrictoshabuere
,rqurrd; I ,pr*rriique tirnor? CuiuscomftTercia
deos/\'')
A questo proposito b importante osservareche anteriormenteall'et) nefonianail rapporto della sferadivina con le attivit) magicheera,
nella cultura romana,assaipii limitato di quel che sembranoammettere i principali studi sull'argomento("): non senz^motivo Virgilio nelI'ottiu^bucolica omette f invocazioneche avevatanto rilievo ne17'Idillio
II teocriteoe Lucano(VI 509) presentai riti di Erittone comeassolutat
^
/^-\
mente nuovi.
I nomi divini incisi sul1etabuhe defixionis strumenti di maleficio la cui valenza magicad data dal ttattamento del supporto materiale
dell'iscrizione,operatoin baseai principi ftazerianidi omeopatiae contagio - compaionoinfatti in un contesto non magico,ma maleditto-
1ze;Cfr. G. PtccnluGl, Terminus,cit., p. 325.
nella cultura ellenistiC?) LUCAN. VI 492-494. Cr:cail rapporto magia-religione
in Studiesin GnostiDefinition,
of
Somi
Questions
ca, v. A.F. SEG,IL,HellenisticMagic:
pp'
349-375'
1981,
Leiden,
Religions,
Hellenistic
and
cism
palesedopo il I.sec' d'C',
1zs)L'implicazionedegli dEi nelle operazionidei maghi,
anchenegli studi pir)
precedente
periodo
al
.ra.r"
meno"esplicito
pii
o
modo
viene in
Dict'
DAnEN'ISERG-SAGLIO,
in
Magia,
importanti. Cosi, ad esempio,H. HUSEnt, s.v.
(GteekandRoMagic
s.v.
Stvutu,
K.F.
(l9O4),
pp,
1494-1521;
Ait. Gr. Rorn.,III2
La magie
man),in HasrrN GS,Enc. p.et.nth., VIII (1915),pp. 269-289;A.M. TurEt,
ma'
l'actions
sur
Recherches
ANNEQUtN,
pp.
11-18;J.
I976,
Paris,
podsie
I,
latine
dari to
(Ier et Ilirne siiclesapris I C.), Paris-Besangon'I97)' t' XII'
giqueei sesreprdsentations
o. 170.
150
Ubaldo Lugli
rio ("). Per quel che concernele fonti letterarie, effettivamente associate alla magi4sono nei testi latini pre-lucaneisoltanto poche divinitlr ('o), tutte appartenenti alle genenzioni pii antiche dello schema
teogonicoesiodeo.Tra queste,l'unic a viva al di li della mitologia e fatta oggettodi culto risulta essereEcate,la pir) frequentementeattestata.
Si tratta, a ben vedere,semplicemente
di reminiscenzecolte (,'), recepite a Roma senzadifficolt) sia per la latente opposizionedei inferildei
superisia in virtil dell'alteritb rispetto agli ddi preposti alla conservazione del kosmosche a una figura divina eccezionalequalela titanide derivava,oltre che dalla suatriplexpotestas,proprio dall,asuafarnadi adiutrix
delle maghe.In ogni caso,per i poeti latini, comeper Euripide, Teocrito e Apollonio Rodio prima di loro, Ecate b la dea che, rispettosamente
invocata, consenteI'uso di formule e filri direttamente efficaci (,'),
non un agentemagicosoggiogabiledall'operatoreattraversoun cAntus,
al pan delle divinit) cui si rivolge Erittone.
m 1. Hic magicosadfert cAntus,hic Thessalauenditlphiltra...(,,). Testimone,comeogni suocontemporaneo,dell'intimo rapporto esistentetta
1zr) Sulle tabulaedefixionis cfr., oltre al fondamentale lavoro di A. AuoorrExr,
Defixionumtabellae,Paris, 1904,Ie interessantiosservazionidi A. La PENNanel cap.
II dei Prolegomenia P. Ouidi NasonisIbis, Firenze, 1957, pp. XX-XXXI.
1ro)VERG. Aen. IY 510; VI 118 menziona Chaosed Erebus, Ov. met. VII I92
Nox. Ecate b citata pir) volte da entrambi i poeti, nonch6da Tibullo (I2,52;I5,16)
edaOrczio; quest'ultimole affiancalafviaTisifone (sat,I8,r-34). Un casoparticolare d, palesemente,quello dei Manes,oggetto della consultazionenecromantiia. Anche
il rapporto con gli spiriti dei morti, in ogni caso,subisceverso la met) del II sec.d.C.
una significativaevoluzione:da scopo(Ctc. in Vat., 14; Hon. sat.I8,29), la loro evocazionediventa strumentodel mago (Apur. met.IX 29-30; Ps. Cretvt.recognit.Il 1l).
1rt; Cfr. S. Elrnsu, La magiecomrnemotif litt1raire,cit., p.59 ss.
1rz;Cfr. Ov. met. VII 194-195.A proposito del rnodusoperandidella Medea ovidiana sono degne di attenzione anche se non sempre persuasivele osservazionidi V.
\ftSE, Ouid's Medeaand the Magic of Language,in <<Ramus>>
11 (198t), pp. 16-25. E
interessantenotare come ad Ecate ci si rivolga con rispetto ancoranella <Medea)>
senecana, che pure, secondoE. P,qnaronp (Senecae Lucano, Medeaed Erictho, in Rornanae
litterae,Roma, 1976, pp. 555-595)avrebbe costituito il modello della scenamaeicadella <Farsaglia>.
(rr) Iuv. 6,610-6IL Le Satiresono di una quarantinad'anni posteriori allaNaturalis histoia, mala societ) che Giovenale tanto violentemente critica b in realt) la stessa
che stava sotto gli occhi di Plinio.
La magia della parok
5l
magiaorientale e magradella parola, Plinio non pub tuttavia emettere
verso questalo stessoduro giudizio formulato nei confronti di quella.
Gli incantesimi,infatti, ancorprima di essereprivi delle caratteristiche
connegativeche gli avevanoconsentitodi definire le ricette dei <Magi>>
trarie alius humanum,alius diuinume allo stessomosbumnnus("), sono irriducibili agli schemiideologicisu cui si reggel'antimagismoromano,
nascendodallastessafede nel poteredella parolaumanache trapela dalle numerosepratiche della religione tradizionale e della superstizione
corrente diligentementeelencatedall'enciclopedista(").
Cade, dunque, l'opposizionemagiafreligione,ed insiemead essaanche quella magiafromanit), saldamenteradicata nella Weltanschauungquirite e particolarmenteimportante nell'ideologiaanti-magicadell'autore
della I,laturalishistoria, secondoil quale i Romani erano i benemeriti repressoridelle <(mosruosit)>magiche('n).
Prisci quidem nostriperpetuotalia uedidere ("), e ua loro non solo
Cesaree Tiberio, frd anchegli autorevolissimiCatone e Varrone, che
riportano un incantesimoterapeuticociascuno(").
La crociata di Plinio conro la magiasi inquadra nel programma
di restaurazioneculturale flaviano ("), in funzione del quale bisognava
attaccarcle degenerazionineroniane,ma evitare di gettareil discredito
su pratichegenuinamenteromane.Pertanto,non fornendoglila cultura
a distingueretra loro le didell'epocale categorieconcettualinecessarie
('o),ul severocensoredella
efficace>>
versemanifestazionidella <<parola
magianon resta altra possibilit) che sospendereil giudizio.
(,0) Cfr. PrtN. n.h. XXYIII 2,4; XXVIII 2,6; XXYIII 2,8; XXVIII 2,9; XXX
2,L0.
1ri) Per dimostrare la diffusione della fede nel potere della parola:umana(nonch6
Plinio cita circa quaranta esempi, cft. n.h. XXVIII 3,10-5,29.
di certi <<mutigesti>>),
XXX 4,13.
PrrN.
n.h.
1re;Cfr.
n.h.
XXVIII
3,I3.
PLrN.
1r)
160
e Vanno r.r. I2,27. Com'd noto, Catone e Vanone
Caro
de
agr,
Cfr.
1rs;
sono tra le fonti-basedi Plinio.
1rr; Cfr. E. PanaroRl, Rornanitddi Plinio ilVecchio, cit., pp. 13-14.
(09 Le difficolt) dell'enciclopedistapotranno esseremeglio compresetenendo presentecome il carattereaccentuatamenteformalistico e minuziosamentecontrattualedella
preghieraromana possadare l'impressioneche le richiestedell'orante siano destinate
ad esser.soddisfatteimmediatamentee inequivocabilmente,che possiedanociod quel carattere di automatismoche - come ha osservatoJ.G. Fnazgn (The Gold.enBought,IL,
152
Ubaldo Lugli
III2. Pur dichiarandosiin imbaruzzodi fronte allavariet) dei pareri espressiin relazioneal problemae lasciandoi suoi lettori liberi di
professarel'opinione preferita, Plinio ha versole formule e gli incantesimi le idee assaichiare:con le loro parole straniereimpronunciabilied
i loro vocabolilatini di significatooscuro,esserisultano semplicemente
ridicole! (o')
La sua personaleposizione,in equilibrio tra rispetto per la tadizione e gli auctorese disprezzoper gli incantamentacarminum (disprezzo condiviso da Seneca, secondo il quale l'assurdit) dei cantus
meteorologici...tampalam estut huiusrei causanulliusphitosophischola
intranda sit,..)(o'),emergecon evidenzada un passodel libro XVII dellaNaturalis historia: ... mira quaedamexcogitantesollertiahurnana,quippe cum auertigrandinescarrninecredantplerique, cuius uerbainsererenon
equidem serio ausirn, qaamquam a Catoneproditis contra luxata membra (r').
Sullabasedi quello stessostoicismoche avevaindotto l'autore della <Farsaglia>a stimare le divinit) in qualchemodo subordinatea un
anti-dio patrono dei maghi (*), vengonoconsideratefrutto di un'errata prospettiva teologicaanchele precationese le superstizioni degli antichi. Essenascono,infatti, rispettivamente,dallaconvinzioneche gli dbi
esaudiscano
certe preghieree si lascinoinfluenzarcda talune parole, e
dalla fede nel continuo intervento divino nelle azioni umane (o'); ma
London, !9!Lt., p. 220) - contraddistinguela magra.Si ratta di un equivoco del quale
sono stati vittima anchemolti autorevoli studiosi moderni. ad esemoi-o
E.E. BunnIss.
The Magic Elementsin Roman Prayer,in <class. philol.> 2j (r9?0i, pp.47-55.
(o') Cfr. Pr-rN.n.h. XXVIII 4,20-2l.Il passoE citato infra.
(42)SEN. quaest.nat. IY B 6,3.
1rl) PLrN. n.h, xYII 47,267.
1++)Cfr. U. Lucrr, Lucano e la forrnazionedel concettodi stregoneia,in <<Sandaljon> 10-11(1987-88),pp- 91-99.La tesi sostenutain tale articolo-appare'adesso
con_
f-ermatada quanto circa il complessodell'operalucanearileva A. fouprac, Lucain et
le sacr6,in <Bull. Ass. G. Bud6> 1.990,pp.297-307. Cftca i rapporti di Lucano con
lo,stglcismo,cfr. O.S. Dup, Lucain et k phitosophie,in Lucain,,,Fond. Hardt entr.>
XV, Vandoeuvres-Gendve,
1970, pp.20l-224. Cftca il vago stoicismodi Plinio, v. P.
GnIuAt, Pline et les philosopbes,in <Helmantica>>lr2-rr4 (1986), pp. 239-249.
1+:)PLIN. n.h. XXVIII 3,13: ...si semel recipiatur ea ratio, et deosprecesaliquas
exaudireaut ullis moueriuerbis,confitendum sitde tota coniectatione.PrrN.'n r. XXVIII
5,27: Haec instituereilli, qui omnibus negotiishorisqueinteressecredebantdeos et ideo
placatos etiam uitiis nostris reliquerant.
La magia della parola
r53
per chi, come il Comacino,identifica Dio con la Natura e lo ritiene /oinsostenibilerisulta I'ipotesiche <...quell'estus sui (ou),
assolutamente
seresupremo,qualunquecosasia,si prendacura delle sorti umanee non
sia contaminatoda un impegnotanto rattistante...)>(").
Il problema, agliocchi dell'autoredella Naturalishistoria,si riduce
a concettualizzarela specificit) della magiadella parola
essenzialmente
neronianarispetto alle pratiche radizionali, ed egli ne avvia la soluzione sottolineandoil carattereumilmente conciliatoriodelle superstizioni
gli dtsiben dispostiancheversole nostre
avite, volte a <(...conservare
imperfezioni>(").
E implicita la contrapposizione- che anticipaun criterio valutativo destinato a rimanere fondamentalenegli studi sulla magia(ou)tra tale atteggiamentosottomessoe l'empia tracotanzadi chi vuole nurnini imperare.
Deusestmortali iuuaremortalem('o):soccorrerei propri simili rende l'uomo in qualchemodo simile agli dbi; al conrario, volersi imporre
alle divinit) e a tal ftne giungeread immolare degli esseriumani costituisce un atto di grottescapresunzione.
Appunto comeprovaestremadell'umanasuperbiavanno,secondo
Plinio, intese,in un idealeconfrontocon l'operafilantropicadi Vespasiano,le velleit) di magodilettante dell'erededi Claudio, cui egli allude
nel contesto di un passoche alla luce delle sue idee teologichesuona
chiaramentesarcastico:Nequeestfacile dictu extemauerbaatque ineffabilia abrogentfidern ualidiusan latina et inopinata,quae inridicula uideri
1 r o ;C f r . P r - r N .n , h . I I 5 , 1 4 ; I I 5 , 2 7 .
1 + r )P L r N .n . h . I I 5 , 2 0 .
1+s)PLrN. n.h. XXYIII 5,27.
1+r;Chiaramenteenunciatodal FnazEn (The GoldenBought,IL, cit., pp. 222 ss.),
delle arti magiil criterio b stato sottolineato con forza da A.A. Bann , La soprauuiuenza
e cistianesimonelsecoloIV, Torino,1968, pp. 1il-I3l
che,inllconflitto trupaganesimo
(ed. orig. London, 1963).RecentementeH.S. VEnsNEr-lo ha utilizz^to per distinguere - a sostegnodi una tesi non priva di elementi discutibili - tta defixiones<<magiche>
e defixiones<giudiziali> (SomeReflectionson the RelationshipMagic-Religloz,in <<Numen)>38 l199ll, pp. 177-I97).
( i o )P u N . n . b . r r 5 . r 8 .
154
Ubaldo Lugli
cogit animussemperaliquid inmensumexspectans
ac dignum deo mol)endo, immo uero quod numini irnperet(,').
III l. Una volta recuperataa livello teorico l'omologazionedegli
incantesimiegizianialle pratiche persianenella secondamet) del I sec.
d.C. ormai impostasispontaneamente
allacoscienzadel Quirite, il giudtziopliniano, rimasto sospesoa propositodella <<parola
efficace>>
intesa
come categoriagenerale,si fa preciso, e drasticamenteliquidatorio.
Cosi comele pratichedei <<Magi>>,
le operazioniriferibili alla magia
della parclasonoesecrande,falsee inefficacr. Anzr,per quel che riguarda I'efficacia,da un certo punto di vista - quel punto di vista eminentementepratico che gi) avevaspinto ad un'analogaconclusioneOrazio
- essesono ancora pii fraudulentedi quelle, che perlomenosfruttano
I'oggettiva azionefisiologicadei uenena:Proindeita penuasumsit,- conclude l' enciclopedista-iall,acciandosi
indirettamente all'asserzionecon
la quale, probabilmentenon senzaironia, aveva avviato I'excursusdel
XXWII libro - intestabilem,inritam, inanemesse,habentemtamenquasdam ueitatis umbras,sed in his ueneficasartespollere, non magicas('.).
(51)PLIN. n.h. XXYIII 4,20-2l.Il sensodel passob chiaro: quegli stessianimi tanto presuntuosida voler non solo scuoteregli ddi, ma addirittura comandareloro, fanno
poi uso di formule risibili.
(") PuN.n.h,xxx 6. 17-18.