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Sormani, tanto amata dallo scrittore di Racalmuto (1921-1989). Ispirato all'amore di Sciascia per le associazioni di amici di scrittori e artisti, «segni di una civiltà intellettuale a noi quasi ignota», il sodalizio mira per statuto a diffondere e mantenere viva la lettura, la conoscenza e la ricerca sulla figura e l'opera di Leonardo Sciascia, riassumendo nel logo-realizzato da Agostino Arrivabene-tre segni distintivi della felice contaminazione dei generi e delle passioni dell'uomo Sciascia: la penna della scrittura, il bulino dell'incisione e la spada dell'impegno civile.
Verga a scuola, tra grammatiche e antologie, in Lessici e grammatiche nella didattica dell’italiano tra Ottocento e Novecento. Atti del Convegno Internazionale. (Milano, 22-23 novembre 2016), a cura di M. Prada e G. Polimeni, «Italiano LinguaDue» 10 (2018) , 2018
Verga entra nei programmi scolastici un anno dopo la sua morte, nel 1923. Il presente intervento intende offrire una prima ricognizione sui modi e i tempi di ingresso di Verga nelle grammatiche e nelle antologie scolastiche, attraverso l’ausilio di alcuni esempi, che metteranno in luce le differenti motivazioni alla base dell’uso degli scritti verghiani. Si terrà conto anche delle riflessioni di Croce che hanno avuto enormi riflessi sulle scelte antologiche successive, contribuendo alla creazione dell’immagine di Verga, tuttora presente nelle scuole (e nelle università), di uno scrittore la cui lingua non va analizzata in senso stretto per dare spazio al piacere della lettura. Nelle grammatiche, invece, sono spesso invece state sottolineate alcune particolarità dello stile di Verga (anche per prenderne tacitamente le distanze), accentuando lo scarto tra le scelte di Verga e le soluzioni aderenti alla norma.
Anthropologica, Trieste, Meudon, Istituto Jacques Maritain, 2018
|2018 Anthropologica ANNUARIO DI STUDI FILOSOFICI A CCOGLIERE LA CARNE PER UNA VISIONE INTEGRALE DELLA SESSUALITÀ ACCOGLIERE LA CARNE Anthropologica è un annuario di filosofia legato alle attività di ricerca del Centro Studi Jacques Maritain che si propone un duplice obiettivo: da una parte, la comprensione dei molteplici aspetti che attengono alla cosiddetta "questione antropologica", che mostra oggi una rinnovata attualità e rappresenta in modo sempre più evidente una decisiva sfida storico-epocale. Dall'altra, una riflessione teorica che, superando la frammentazione disciplinare dei saperi, metta in luce il significato e il valore dell'umanesimo occidentale e delle radici culturali che lo sostengono. Il Centro Studi Jacques Maritain è un'associazione culturale senza fine di lucro che, in col-legamento con realtà accademiche nazionali ed internazionali, promuove attività di studio e ricerca attorno ai temi dell'uomo, della cultura e della società contemporanea. Tra inediti matrimoni con se stessi e recenti successi di Sex education, viviamo un'epoca di grande affaticamento dell'amore e ostentato protagonismo del sesso. Il "per sempre" spaventa, il sesso garantisce il "solo per ora". Dal "travaglio", attraverso il quale ogni relazione d'amore cresce, vogliamo immunizzarci, mentre al piacere dei corpi siamo disposti a consacrarci. In molti sanno sempre più di sesso, pochi condividono una domanda di senso. Così sulla scena del mondo resta una oscena visibilità del sesso, che spinge in un angolo buio la questione dell'amore. Questo numero di Anthropologica intende ripartire proprio dalla sessualità, per provare a toglierla dall'insignificanza nella quale è caduta, che va a braccetto con la sua pervasività. Filo rosso è la lettura della sessualità come un "intensivo" della relazione: non ciò che si esaurisce nell'incontro dei corpi, ma si decifra nel legame con un'ulteriorità che la orienta, ne rende ragione. Tra desiderio e relazione, bene per sé e bene per l'altro, la dimensione della sessualità convoca tre dimensioni decisive della relazionalità umana-interior, exterior, superior-e ne ribadisce l'essenzialità per ripensare in maniera integrale anche questa esperienza dell'umano.
Scicli: onomastica e toponomastica, 2017
L'introduzione del volume "Scicli: onomastica e toponomastica" di Salvo Micciché (Il Giornale di Scicli - Biancavela), 2017. Sinossi: A 26 anni di distanza da Onomastica di Scicli (Il Giornale di Scicli, 1991), Salvo Micciché propone un nuovo studio sull’etimologia e la storia dei cognomi e dei luoghi di Scicli (Xicli) che comprende le 550 voci onomastiche del precedente libro (ora sono 1100 i cognomi trattati) e aggiunge oltre 200 toponimi, con note storiche, archeologiche, araldiche, etimologiche e semantiche. Un apparato testuale di 600 note, una bibliografia ampliata e un indice analitico aiutano il Lettore a portare avanti la ricerca. Un prezioso Stemmario con 138 armi araldiche di Scicli impreziosisce l’opera (altri 150 blasoni sono descritti nel testo). Nel libro sono inseriti contributi di Stefania Fornaro, Ignazio La China, Elio Militello, Pietro Militello, Paolo Militello, Giuseppe Nativo, Paolo Nifosì, Giuseppe Pitrolo.
C. Boroni, M. Mai-La favola: storia antologica Introduzione Le favole sono tra i primi testi che si leggono ai bambini. Gli adulti educatori, quando leggono favole, possono realizzare 3 obiettivi: divertire ed intrattenere, indurre regole di comportamento e riflettere sulla vita ed intorno alla molteplicità dei tipi umani. Il manuale consta di alcune parti distinte: 1. prima parte: indaga il mito e la leggenda, privilegiando la nostra tradizione; 2. seconda parte: è propedeutica ed esaurisce il significato di favola; 3. terza parte: riguarda la storia della favola che è scandita secondo tre tempi:-dall'antichità al Medioevo;-dal Rinascimento all'Illuminismo;-Ottocento e Novecento 4. quarta parte: adeguandosi alla scansione storica, propone autori, testi, commenti e proposte didattiche. Parte prima: Mito e leggenda-M. Mai Capitolo 1: il mito La parola mito deriva dal greco Mithos e significa racconto. Il mito appartiene alla tradizione orale di un popolo e nell'antichità, veniva raccontato presso gruppi che non conoscevano la scrittura. Quando si è diffusa la scrittura, i miti sono stati trascritti e sono arrivati fino a noi. Il mito è soprattutto un racconto sacro, che svela dei misteri e dà la risposta a molti interrogativi degli uomini. Presso i popoli primitivi di oggi, cime presso quelli dell'antichità, il mito è accolto come una rivelazione religiosa ed è considerato il racconto della verità. Quando il mito non è più accolto come verità di fede, non è più un vero e proprio mito: diventa un racconto fiabesco, un'invenzione fantastica. Il mito è strettamente collegato al rito, durante le cerimonie sacre, i popoli li rappresentano. Molti miti si assomigliano. In alcuni miti dell'America si raccontano storie quasi uguali a quelle di altri miti dell'Asia, o dell'Africa o dell'Europa. I racconti del diluvio sono un esempio, infatti il diluvio è raccontato in più di 400 miti in tutto il mondo. 1.1. Miti a confronto: le origini del mondo.
A.C.C.A., 2022
Goliardica Carmina. Antologia di canzoni goliardiche a cura di Giampiero “P'Ataturk” Sicignano [Lo Scaffale di Abelardo, Padova: Edizioni A.C.C.A. 2022 – 416 pp ]
Se si osservano da vicino le prove portate dai sindonologi non si può evitare di chiedersi: scienza o pseudoscienza?
Politica.eu, 2022
this paper, inspired by a recent conference of the anthropologist of law Norbert Rouland on human rights in the West and China, aims to focus the discipline of the anthropology of law through a specific case study, concerning the peculiarity of the Chinese cultural context, and discussing the theoretical premises in which the Chinese notion (Rén) that translates the Western idea of «human rights» has developed. The privileged method in this article focuses on the representative dimension of the two cultural spaces being compared, West and China, trying to emphasize the relevance of language in the construction of the structures of meaning that constitute each culture, of which the wording of the law is an essential part. The purpose of this analysis is to highlight and discuss the remarkable conceptual discontinuities between West and China, showing, below these differences, the ontological elements likely to be the true spaces of intersection between these two cultural worlds.
Dicembre, 2020
La relazione tra sciamanesimo e isteria artica ha una lunga storia che affonda le sue radici nell'ultimo quarto del XVIII secolo, fino a raggiungere il XX secolo. In questo lasso di tempo viaggiatori, medici, etnografi e psichiatri hanno contribuito a produrre descrizioni della "mente primitiva" e del comportamento sciamanico, presupponendo una forma di instabilità psichica, fuori e dentro la dimensione rituale, ma hanno an-che suggerito diverse etiologie, spesso fondate su princìpi non pienamente scientifici. A partire dalle fonti settecentesche, in special modo russe e tedesche, il volume pre-senta un'operazione archeologica, foucaultianamente intesa, della cultura europea. Tuttavia l'analisi qui proposta non intende offrire una nuova interpretazione psicolo-gica del comportamento sciamanico, ma illustra come la cultura europea abbia indi-viduato la follia nei comportamenti individuali e collettivi che apparivano dissonanti con il milieu "psicologico" dell'osservatore. Il lavoro, dunque, rivolge la lente analitica verso gli studiosi europei che guardavano ai nativi siberiani e ai loro sciamani, e mo-stra il modo in cui la cultura occidentale ha costruito la figura dello sciamano folle e come è riuscita a "scoprire" una nuova categoria nosografica: l'isteria artica. Walter Montanari è Dottore di ricerca e Cultore della materia in Storia delle Re-ligioni presso l'Università "La Sapienza". Ha pubblicato per la serie di Quaderni di Simbologia del Vestire un volume monografico sui costumi rituali degli sciamani sibe-riani con il titolo Abiti Sciamanici.
“Circo”, anno XL, 1, p. 26-27, 2008
Studio su alcuni documenti conservati al CEDAC
A 26 anni di distanza da Onomastica di Scicli (Il Giornale di Scicli, 1991), Salvo Micciché propone un nuovo studio sull’etimologia e la storia dei cognomi e dei luoghi di Scicli (Xicli) che comprende le 550 voci onomastiche del precedente libro (ora sono 1100 i cognomi trattati) e aggiunge oltre 200 toponimi, con note storiche, archeologiche, araldiche, etimologiche e semantiche. Un apparato testuale di 600 note, una bibliografia ampliata e un indice analitico aiutano il Lettore a portare avanti la ricerca. Un prezioso Stemmario con 138 armi araldiche di Scicli impreziosisce l’opera (altri 150 blasoni sono descritti nel testo). Nel libro sono inseriti contributi di Stefania Fornaro, Ignazio La China, Elio Militello, Pietro Militello, Paolo Militello, Giuseppe Nativo, Paolo Nifosì, Guglielmo Pitrolo, Giuseppe Pitrolo.
Con il contributo di / With the support of
The Association of the Friends of Leonardo Sciascia has, since its foundation, pursued a policy of partnerhsip and financing of its statutory objectives, aimed at guaranteeing the independence, autonomy and sustainability of its non profit initiatives and projects. We would like to express our gratitude to those companies which continue to combine excellence in the various sectors in which they operate with an appreciation of the promotion of culture.
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In primo luogo l'apparizione dei personaggi femminili contribuisce alla caratterizzazione di uno specifico contesto socio-geografico. Al modo * Università degli Studi di Palermo ([email protected]).
Keywords: antologia; femminile; Leonardo Sciascia; L'età e le età; Palumbo; scuola.
1 Sul rapporto tra «mascolinità» ed egemonia, intesa in senso gramsciano, si veda, tra gli altri, Raewyn Connell, Maschilità. Identità e trasformazioni del maschio occidentale [1995], Milano, Feltrinelli 1996.
Contraddisse e si contraddisse
This essay examines the pivotal role that writing and female characters hold in the as yet little-explored work of Sciascia as an anthologist. From 1977 to 1982, Leonardo Sciascia worked on an anthology for Middle School, L'età e le età, published by Palumbo between 1980 and 1983. Sciascia's attention to female voices is surprising. Not only did he insert many female authors in the list of authors to study, but he also emphasized the value of the female point of view as a privileged perspective from which to interpret social transformation.
Çağdaş Yaklaşımlar Odağında Toplum ve Kültür Araştırmaları I, 2020
Scientific Computation, 2004
Philosophical Transactions of the Royal Society A: Mathematical, Physical and Engineering Sciences, 2009
Journal of Ferdowsi Civil Engineering, 2024
The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2009
Foro de Educación, 2018
Política y cultura, 2018
Anales de otorrinolaringología mexicana, 2002
Information Sciences Letters, 2012