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2011, Oblio. Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca,
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tradizioni in Pinocchio, le tradizioni da Pinocchio. Domenico Silvestri, Pinocchio uno e plurimo. Agnizioni e travisamenti di alcune esperienze traduttive. Roberto D'Ajello, Pinocchio in napoletano. Clara Montella, Pinocchio globalizzato: tra "memetica" e "transduzione letteraria". Elio Palombi, Le disavventure di Pinocchio con la giustizia. Eduardo Vittoria, Il legno amico dell'uomo. Rita Felerico, Pinocchio delle meraviglie: giochi di poesia. Rossana Dedola, Pinocchio a tutto tondo. Aldo Trione, Surrealtà immaginaria di Aldo Capasso e una metafora neobarocca del "poema" di Collodi. Riccardo Dalisi, Le mille vite di Pinocchio. Giuseppe Antonello Leone, Argilla-soffio-pietra uovo-legno Mitra-Pulcinella-Pinocchio. Gerardo Pedicini, Pinocchio: da unità segnica a grammatica della fantasia. Aldo Capasso, Da collezionista a "regista" di assemblaggi grafici, fotografici e oggettistici di gadget e immagini di Pinocchio. Riflessioni e illustrazioni delle opere.
Traduzioni intersemiotiche del testo di Collodi
2008
The volume includes contributions by various scholars, some of which were presented on the occasion of a conference organized by the editors at the Scuola Normale di Pisa in 2004. Centred on Carlo Collodi’s masterpiece «Pinocchio», the volume follows some of the strands of «Pinocchio»’s heritage in the field of illustration, theatre, and cinema, but it also provides a pioneering series of essays on the translations of «Pinocchio» in languages from the Afro-Asiatic world: Arabic and Persian, Bengali, Chinese and Japanese.
Ancora una nota su Pinocchio o meglio: desiderare il desiderio è legittimo?
Con le figure di Mario Francesconi. Per inaugurare la Collana Alfabeto è stato scelto Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, uno dei libri più belli della letteratura italiana, diventato ormai da gran tempo un consolidato classico della letteratura universale. Il Pinocchio di Ronzani è certo da rileggere, ancora una volta, per la sua miracolosa qualità letteraria (il testo si attiene a quello stabilito nell'edizione critica dell'Accademia della Crusca), ma a farne un libro speciale e assolutamente nuovo è l'apparato figurativo che lo accompagna. Il pittore Mario Francesconi ha realizzato per questa edizione una formidabile serie di ‘ritratti' di Pinocchio, tante estrose variazioni sull'immagine del burattino più famoso del mondo eseguite con le tecniche e i materiali più diversi. Il personaggio inventato da Collodi, insieme ingenuo e sfuggente, misterioso e concreto, ha sospinto l'arte di Francesconi verso una sorprendente esplorazione di forme, figure, effetti cromatici e stilizzazioni, che candidano sicuramente questo Pinocchio a un ruolo del tutto originale, e di prim'ordine, nella lunga tradizione di edizioni illustrate dedicate a questo classico senza tempo. Mario Francesconi (Viareggio, 1934), è un artista che dalla fine degli anni Cinquanta ha attraversato le stagioni dell'arte italiana ed europea con una ricerca spiccatamente personale di forme e di tecniche. Peculiare è stato sempre il legame di questa ricerca con la letteratura, in progetti che hanno coinvolto letterati e poeti come Leonardo Sciascia, Manlio Cancogni, Mario Tobino, Cesare Garboli, Mario Luzi.
nuova informazione bibliografica 4/11 il libro antico Nuova i N for mazioN e bi bliografica, aN No viii, N. 4 / Ottobre-Dicembre 2011 Le avventure di Pinocchio (uscite a puntate nel «Giornale per i Bambini» a partire dal 1881 e poi pubblicate in volume nel 1883 dal libraio-editore Felice Paggi, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti) tra i tanti elementi singolari del suo impareggiabile destino, ha anche quello di essere l'unico, tra i capolavori della «letteratura dell'Italia unita», ad aver dato vita ad un mito universale. Il metamorfico «burattino», con le sue spassose-angosciose scorribande iniziatiche attraverso un mondo popolato di archetipi, ma insieme crudelmente vivido e preciso, è stato infatti capace di invadere il globo pur restando segnato da uno stigma di assoluta italianità (termine che si assume qui in tutta la sua ambigua portata). Un «mito moderno», dunque, ma non versione moderna d'un qualche mito «senza tempo», né identificabile (almeno alle sue scaturigini) coi «miti d'oggi» di barthesiana memoria, né con quelli sintetizzati in laboratorio dagli artisti-intellettuali (si pensi, ad esempio, al Grande Vetro duchampiano). Si tratta infatti di un mito creato da un libro -oggetto non a caso di origine vegetale… -e dalla sua indisciplinata vitalità.
"Cinema e identità italiana", a cura di S. Parigi, C. Uva, V. Zagarrio, RomaTre-Press, 2019
L’Istituto Centrale per la Grafica di Roma e il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi di Pisa presentano la mostra Una zoografia per Pinocchio. Disegni di Filippo Sassòli 2009-2019.
ri.tra, 2023
The poet and translator Aldo Capasso had a key role as passeur of French-speaking Belgian literature in post-World War II Italy. The writers that he translated and promoted in his journal «Realismo Lirico» were close to neoclassical aesthetics and intimate realism (Bernier, Hennart, Vandercammen, Burniaux and especially Ayguesparse). They also collaborated with the Belgian journal «Marginales». His most ambitious project was the launch of Belgian literature by the Pacini Fazzi publishing house, which in 1966 published four volumes of Belgian novels and short stories (Ayguesparse, Thiry, Pierson-Pié-rard, Burniaux). On the one hand, Capasso recognised Belgian literature as having its own specificity, distinguishing it from French literature; on the other hand, he tried to integrate it into the Lyrical Realism movement he had founded. By bringing together literary and editorial history and translation dynamics, an attempt is made to understand how Belgian literature was introduced in Italy in the heated cultural debate of those years.
Da Jean Jacques Rousseau alle rivoluzioni del 1848 si dipana un´epoca definita dalla libertà. Dall´infrangersi del vecchio ordine sociale, dalla lunga agonia dell´ancien regime emerge, infatti, un uomo che si sente tale solo in quanto libero. La libertà diventa la dimensione essenziale dell´umanità e, con Immanuel Kant, persino il fondamento della metafisica. La pedagogia, in questo senso, poteva e doveva essere unicamente educazione alla libertà, la scienza del rendere liberi gli uomini: “il problema più grande e difficile che possa venire imposto all´uomo” . Le Avventure di Pinocchio di Carlo Lorenzini rappresentano un frutto tardo e maturo di questo secolo di libertà, un Bildungsroman dal chiaro intento pedagogico. Con il suo burattino, lanciato a rotta di collo tra le più mirabolanti avventure, Lorenzini risponde così a domande senza tempo. Si nasce liberi o burattini? Chi o cosa limita la libertà dell´uomo? Quale tipo di educazione permette all´uomo di conquistare o riconquistare la sua libertà? Il monito dello scrittore toscano, ricordiamolo mazziniano, combattente nelle guerre d´Indipendenza e feroce critico di ogni ordine costituito che non rispettasse la libertà individuale , è pedagogicamente durissimo: nella fame, nella svogliatezza, nell´indifferenza agli affetti familiari, nell´ignoranza, svela i fili di tanti burattini, uomini ridotti a pezzi di legno in balia della volontà altrui. “Sia detto a nostra vergogna. – scriveva Lorenzini nel 1858 sulla Lente - Lo schiavo non è un privilegio esclusivo della America! Anche la civilissima Europa ha i suoi schiavi: anche fra i popoli tirati a pulimento, anche in mezzo alla nostra Società a scagliola si trovano degli individui, così decaduti da ogni diritto civile, che per la loro durissima condizione non hanno nulla da invidiare a un coltivatore di canne da zucchero” . Un monito che tra i lazzi, i motti di spirito, i richiami al teatro, alla satira, le invenzioni fantasiose e le situazioni tragicomiche, mantiene la sua validità in ogni luogo ed in ogni tempo, invitando a riflettere sull´essenza stessa dell´umanità, ancora oggi troppo spesso negata a tanti, troppi burattini.
2018
in Pinocchio e le «pinocchiate». Nuove misure del ritorno. A cura di L. Curreri e M. Martelli. Nerosubianco edizioni, 2018
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