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2003, Cristianesimo Nella Storia
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Un monumento papale realizzato con un'antica tecnica orafa tornata in auge a Bologna in piena età barocca in connessione con la cultura dell'effimero. Un artefice toscano (Dorastante d'Osio), un legato pontificio (Girolamo Farnese), un collezionista e senatore nel momento della destinazione pubblica del suo celebre museo enciclopedico (Ferdinando Cospi)
Storia di Parma. IV. Il ducato farnesiano, a cura di Giuseppe Bertini, 2014
Il saggio prende in considerazione la storia parmense nel periodo antecedente alla fondazione del ducato farnesiano di Parma e Piacenza, quando il cardinale Alessandro Farnese, dal 1534 papa Paolo III, fu a lungo vescovo-amministratore della diocesi di Parma. Attraverso l'analisi della complessa situazione politica cittadina dei primi decenni del '500, con la caduta del predominio sforzesco e le successive vicende che portarono alle alterne dominazioni sulla città del re di Francia prima e del pontefice poi, si è cercato di far emergere i fili portanti di un progetto nepotistico e familiare perseguito dal Farnese attraverso una fine strategia di alleanze politiche e matrimoniali con le figure chiave delle fazioni parmensi, progetto finalizzato alla costituzione di uno stato per i propri discendenti.
www.nuovorinascimento.org, 2008
Banca Dati "Nuovo Rinascimento" www.nuovorinascimento.org immesso in rete il 2 maggio 2008 Durante una ricerca presso l'Archivio di Stato di Firenze, nella sezione del Ducato di Urbino, ho rinvenuto alcune lettere scritte da Vincenzo Remosetti, medico del duca di Pesaro e Urbino, Francesco Maria II Della Rovere 1 ed a lui indirizzate. Il contenuto, che credo inedito, ha per oggetto una serie di visite mediche che il Remosetti fece al cardinale Alessandro Farnese presso il magnifico palazzo-reggia di Caprarola (dove il cardinale si ritirava durante le afose estati romane), a partire dall'8 luglio 1588, quando scriveva: «La notte passata io fui chiamato à Caprarola per uno grande accidente di epilepsia che vene all'Ill(ultrissi)mo et R(everendissi)mo S(igno)r Car(dina)le Farnese dopo cena in letto» 2 .
www.nuovorinascimento.org, 2015
Non sono note con certezza né la data né il luogo di nascita di Clelia Farnese. Secondo un suo oroscopo (ovviamente compilato a posteriori) tale nascita sarebbe avvenuta il 22 ottobre 1557. Se ne può cercare una conferma seguendo gli spostamenti di suo padre, il cardinale Alessandro Farnese jr, figlio di Pierluigi, che dall'estate del 1556 si trovava a Parma e lì si trattenne durante diversi anni del pontificato di Paolo IV Carafa (1555-1559). E' qui che avrebbe avuto rapporti con una donna legata alla corte e da tale relazione, forse a Parma o con più probabilità a Roma, sarebbe nata una bambina, battezzata col nome di Clelia 1 . Alessandro Farnese (1520-1589), figlio di Pierluigi e Girolama Orsini (del ramo di Pitigliano) 2 , alla giovane età di quattordici anni, era stato nominato cardinale da 1 G.Fragnito, Storia di Clelia Farnese, Amori, potere, violenza nella Roma della Controriforma, Bologna, Il Mulino, 2013, p.17. Per il profilo biografico abbiamo seguito in buona parte il volume di G. Fragnito. 2 S.Andretta, Alessandro Farnese, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995, Vol. 45, ad vocem.
Un amanUense nella Vercelli di fine TrecenTo: anTonio rasino parroco di san pieTro della ferla La monumentale opera Manoscritti Datati d'Italia intrapresa circa una ventina di anni fa 1 con lo scopo di individuare codici recanti datazione o sottoscrizione del copista conservati in biblioteche o archivi in territorio italiano 2 ha creato poco alla volta un valido ausilio per la datazione di manoscritti per così dire anonimi, tramite la comparazione delle scritture 3 , e per 1 Abbreviazioni: BHL = Bibliotheca hagiographica latina antiquae et mediae aetatis, 2 voll., Bruxelles 1898-1901 (Subsidia hagiographica, 6) (rist. anast. 1992); H. Fros, Bibliotheca hagiographica (...). Novum Supplementum, Bruxelles 1986 (Subsidia hagiographica, 70); NE = I necrologi eusebiani, a cura di G. Colombo e R. Pastè, in «Bollettino storico-bibliografico Il progetto sui Manoscritti Datati d'Italia (= MDI) si colloca sin dall'inizio saldamente all'interno del progetto internazionale dei manoscritti datati patrocinato dal Comité International de Paléographie latine, ma si distacca dai volumi già editi in Italia o altrove, cercando di mettere in pratica le conclusioni e i suggerimenti del seminario internazionale di Neuchâtel tenutosi nel 1983. A tal proposito si veda il volume Le manuscrits datés. Premier bilan et perspectives / Die datierte Handschriften. Erste Bilanz und Perspektiven, Neuchâtel / Neuenburg 1983, a cura di G. Grand, J. P. Gumbert, D. Muzerelle, B. M. von Scarpatetti, Paris 1985. Attualmente la serie MDI pubblicata presso la casa editrice SISMEL -Edizioni del Galluzzo consta di 23 volumi. 2 A livello generale pur con tutti i limiti del caso rimangono fondamentali i sei volumi editi dai Benedettini di Bouveret Colophons de manuscrits occidentaux des origines aux XVI e siècle, Fribourg 1965-1982 (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 2-7) basati su una scelta molto vasta e disomogenea di cataloghi, repertori, sussidi bibliografici etc. etc. Importanti riflessioni su scriba e colophon come metodo d'indagine al di là del dato paleografico si trovano in P. Supino Martini, Il libro e il tempo, in Scribi e colofoni. Le sottoscrizioni di copisti dalle origini all'avvento della stampa. Atti del convegno di Erice X Colloquio del Comité international de paléographie latine (23-28 ottobre 1993), a cura di E. Condello, G. De Gregorio, Spoleto 1995 (Biblioteca del «Centro di per il collegamento degli studi medievali e umanistici in Umbria», 14), pp. 3-33; A. Derolez, Pourquoi les copistes segnaient-ils leurs manuscrits?, in Scribi e colofoni. Le sottoscrizioni di copisti dalle origini all'avvento della stampa. Atti del convegno di Erice X Colloquio del Comité international de paléographie latine (23-28 ottobre 1993), a cura di E. Condello e G. De Gregorio, Spoleto 1995 (Biblioteca del «Centro di per il collegamento degli studi medievali e umanistici in Umbria», 14), pp. 37-56. 3 Per assolvere a questa funzione ciascuna scheda di manoscritto è corredata da una riproduzione fotografica sull'esempio del tuttora imprescindibile lavoro di E. A. Lowe, Codices Latini Antiquiores. A Paleographical Guide to Latin Manuscrits prior to the Ninth Century, I-IX, Oxford 1934Oxford -1966 Supplement 1971.
Intrecci d'arte - Dossier, 2017
The 'Mystic flare' and the link between Art and Faith in Rome at Cardinal Alessandro Farnese sphere In the book Pittura e Controriforma: l’arte senza tempo di Scipione da Gaeta, published in 1957, Federico Zeri dealt, among the first ones in Italy, the issues of images of cult in the 16th century religious crisis caused by the Reformation. Above that formal simplification process of sacred images due to the Council of Trent decrees, there was also an uneasy and quivering mystic vein in some artists, expression of a more complex spirituality. Zeri pointed out that this tendency was born with Giovanni de 'Vecchi (1543-1615), El Greco (1541-1614) and the Dutch Anthonie Blocklandt van Montfoort (1533 ca-1583). Their probable meeting in 1572 in Rome at the court of Cardinal Alessandro Farnese would have ignited the "supreme flame of pictorial mysticism of the sixteenth century". The three painters’ works show stylistic assonances, despite the different backgrounds of the authors. The elder Blocklandt might have contributed to the visionary language developed by El Greco lately in Spain. This complex hypothesis has never been verified in depth even though, over the years, there have been numerous contributions to these three artists, however made separately from each other, where the question of the relationship among the three was only touched. The research has gone through the studies on the three different artists with the updates of the last sixty years, together with a deepening of the historical and religious context around 1572, and an analysis of the works around 1570-1575 of Blocklandt, El Greco and de 'Vecchi.
"Fragmenta Historica. Revista do Centro de Estudos Históricos da Universidade Nova de Lisboa", 2018
Cronaca Numismatica n. 219 (giugno 2009), 2009
La vendita in asta, nel novembre 2008, di un vitalino (moneta dal valore prima di tre e in seguito di quattro quattrini) di Odoardo Farnese (duca di Parma e Piacenza tra il 1622 e il 1646) recante la data 1644 e fino a quel momento inedito, serve da spunto per uno sguardo generale sulla produzione monetaria nella zecca di Parma del quinto duca di casa Farnese.
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Cuneiform Digital Library Journal, 2024
O. Bobou, A. C. Miranda, R. Raja (eds.), Archival Historiographies. The Impact of Twentieth-Century Legacy Data On Archaeological Investigations, 2022
International journal of membrane science and technology, 2023
Indonesian Journal of Electrical Engineering and Computer Science, 2022
Археология, этнография и антропология Евразии, 2017
The Journal of Innovation Management, 2019
Annals of Emergency Medicine, 1983
The Proceedings of the Space Engineering Conference, 2007
26th International Conference on Optical Fiber Sensors, 2018
Cellulose Chemistry and Technology
Natural Hazards, 2017
Online Journal of Rural Research & Policy, 2022