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EUGENIO MOSCETTI FACEBOOK
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Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te, Domine
Quel grandioso evento storico di lunga durata che fu la costituzione dell'impero genovese d'Oltremare conobbe due fasi, nettamente caratterizzate sia in senso spaziale sia in senso cronologico. La prima s'innestò sull'esplosiva vicenda delle prime crociate, che capovolsero il rapporto tra Cristianesimo ed Islam, contrapponendo al dilagare della flotta musulmana nello stesso Mar Tirreno nei secoli VII-X la controffensiva cristiana, volta alla riconquista dei Luoghi Santi, la quale seminò -è vero -morte e sgomento tra gli eredi del sultanato, ma al tempo stesso aprì nuove vie verso l'Estremo Oriente. Genovesi, Veneziani e Pisani -per citare soltanto le grandi repubbliche marinare italiane -mossero alla conquista dei nuovi promettenti mercati del Levante, entrando in collisione tra loro, per accaparrarsi le posizioni migliori.
L'ABATE ANDREA MAROTTA Ci avviciniamo rapidamente ad un appuntamento importante per il meridione d'Italia, che vedrà celebrare il prossimo anno il 150° anniversario della spedizione dei Mille. L' evento sarà l'occasione per riproporre vecchie tematiche sul mancato sviluppo del Sud , sui rimedi e le ennesime riproposizioni che saranno puntualmente disattese. Noi vogliamo parlare di uomini che non con la retorica ma con i fatti hanno saputo scrivere pagine di storia spesso ignorate. Ci accorgiamo, scorrendo la documentazione sul personaggio in questione, che proprio quest'anno ricorre il bicentenario della sua nascita. Si tratta del sacerdote Andrea Marotta, uno dei tanti figli degli Alburni, che hanno saputo dare lustro a questa terra tanto bistrattata. Tenteremo di ricostruire la sua vita caratterizzata da momenti di sofferenza ma anche di gioia, tenendo fede soprattutto al suo ministero sacerdotale a cui dedicò tutta la sua vita. Tale missione ben si coniugò con gli avvenimenti che lo videro protagonista in due momenti fondamentali della storia delle nostre terre : i moti del 1848 e, come accennavamo, alla spedizione dei Mille e alla fine della dinastia borbonica. La famiglia Marotta , in cui vide la luce Antonio Andrea il 29 novembre 1809 1 , era originaria di san Cipriano Picentino da dove si era trasferita, giungendo a Postiglione con l'avo di Andrea, Gerardo, che aveva contratto matrimonio con Domenica Cennamo di Postiglione presumibilmente nella seconda metà del settecento. 2 Inizialmente la famiglia era dedita all'attività commerciale come risulta anche dall'atto di nascita del nostro Andrea. Ciò non impedì, però allo stesso Donato, padre di Andrea, di essere partecipe dell'attività amministrativa del paese a tal punto da figurare per molti anni decurione, ben sapendo che ciò era concesso solo a chi aveva un determinato reddito e un buon livello di cultura. 3 La famiglia si stabilì, probabilmente fin dal suo arrivo a Postiglione, in località Costafuga, come risulta dall'atto di morte di Gerardo avo di Andrea, dove lo stesso Andrea morì nella seconda metà dell'ottocento. Dopo gli anni della fanciullezza trascorsi in famiglia educato nei sani principi della religione cattolica il nostro ricevette il sacramento della confermazione il 27 febbraio del 1812 dalle mani del Rev.mo ed Eccel.mo Vescovo Filippo Speranza, recatosi a Postiglione per una visita pastorale durante la quale provvide a somministrare il sacramento. 4 Dopo un periodo di studio e di riflessione Andrea maturò la decisione di entrare nel collegio di Sicignano compiendo un primo e importante passo che lo avrebbe portato al sacerdozio. Ricaviamo importanti notizie sulle attività del Marotta in questi anni da una relazione del 13 settembre 1830 del seguente tenore: " A termini dell'ordinanza circolare di Monsignor Vescovo di Capaccio del dì 21 settembre 1827, Noi Economo curato D: , precedente avviso, ci siamo congregati nella sagrestia della Parrocchial Chiesa di San Nicola (tutti componenti il clero di queste due unite chiese di Postiglione sotto il titolo di San Giorgio , e San Nicola), ad oggetto di scrutinare. 1° La condotta religiosa, e morale, e pubblica opinione del novizio Andrea Marotta nostro concittadino ascritto al servizio di esse Parrocchiali Chiese, secondo la condotta politica dallo stesso in ogni epoca tenuta. Invocato il Santo Spirito abbiamo noi suddetto Economo curato, e sacerdoti l'un dopo l'altro giurato sul S. Evangelo, et in animam nostram, e sotto pena di falso di onorare la verità, e la giustizia. 1° Tanto per la vita fama, e costumi, e pubblica opinione; 2° Quanto sulla condotta politica del detto novizio Andrea Marotta, che aspira alla prima clerical tonsura, ed agli ordini 1 Al neonato venne posto il nome di Antonio, Andrea, Nicola. Padrini furono: il Mag.r Luigi del fu Pasquale Foti e la Mag.ca Lucia del fu Luciano Pascale, sorella del più noto Biagio Pascale indimenticato sindaco. 2 Spesso questa famiglia viene ricordata in vari studi sulla storia di San Cipriano, segno che era un casato nobile ed illustre al punto tale da avere un altare di giuspatronato all'interno della chiesa madre di San Cipriano. Molti membri della famiglia hanno fatto parte del ramo ecclesiastico, altri hanno ricoperto cariche amministrative. Vedi: M. Cioffi: Chiese, cappelle, badie in San Cipriano, Castiglione e dintorni, s. d. pp. 14-17, 20-21, 36, 40, 46-48, 75, 129, 160 M. Cioffi: Note di storia feudale ed amministrativa sui Casali della Baronia di San Cipriano, Napoli 1981.pp. 47, 80, 82, 84, 90, 91, 95. M. Cioffi: Un saggio di cronistoria picentina. Da il Picentino a. XVII giugno 1973 n. 2 p. 11 3 Donato fu decurione esattamente dal 1818 al 1823; dal '31 al '34 e dal '38 al '41. 4 Padrino fu Lorenzo Francesco Pacella. Filippo Speranza fu Vescovo di Capaccio dal 29 ottobre 1804 fino al 12 agosto 1834 giorno della sua morte.
2018
THE LABIRYNTHE CAVE-MINE (Courmayeur, Aosta Valley, Italy) was considered a Roman gold mine by the alpine local population, that call it "Trou des Romains". About 1752-1760's it was recognized as silver-lead mine by a well-known mine state official (Nicolis de Robilant), with a very short and shallow visit: nevertheless, in two publications of 20-30 years later (1786 and 1788) he explained presumed Roman works, that were endorsed by the following autors. Question remained regarding the natural or artifact origin of the whole cave. Documents finding and recent underground explorations allow to affirm that it is question of a natural cave in wich a small lead-silver mineralisation was exploited at the XVI cerntury half, by German miners.
La segnalazione (si richiama il testo completo) rispondeva all’invito della Presidenza del Consiglio dei Ministri ad indicare un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.Nel presente allegato figurano a titolo esemplificativo brevi testi e documentazione fotografica ad hoc del 22 maggio 2016 relativi ad alcune delle componenti territoriali della strada della memoria: il progetto che si era chiesto di finanziare si prefigge di farle conoscere e valorizzarle appieno tutte.
2017
Viene ricordata Rossella Piatti, mancata il 16 ottobre 2017, bibliotecaria della Berio dal 1953, responsabile fino al 1979 della Sezione di Conservazione, direttrice delle biblioteche civiche fino al 1989, direttrice responsabile della rivista "La Berio" dal 1972 al 1989, che si contraddistinse per l'impegno nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio antico della Berio.
Testimonianze documentali e meno del passaggio di Dante Alighieri da Reggio Emilia , Pietra di Bismantova, Passo del Cerreto, Verrucola di Fivizzano per raggiungere i marchesi Malaspina in Lunigiana e precisamente Franceschino di Mulazzo e Moroello di Giovagallo . Il divino poeta proveniva da Verona dove era stato ospite degli Scaligeri e venne in Lunigiana ove stipulò la pace fra i Malaspina e il vescovo di Luni. Testimonianze del suo viaggio.
Storia e memoria, 2020
Il fascicolo di Borgatti Enrica (1909) 1-busta 24 del fondo questura dell'Archivio dello Stato di Genova-di colore beige chiaro, presenta due timbri, uno per indicare la categoria "A8-Registrato", uno con la scritta "ARCHIVIO POLITICO". A mano cognome e nome della sorvegliata, paternità, data di nascita. Sempre a mano sono riportate una data e un numero-in questo caso l'unico, ma sulla maggior parte dei fascicoli si tratta di una colonna di date, ognuna seguita da una cifra. Indica con quale numero di protocollo l'autorità si è occupata di Enrica e quando: 1025581, 10 febbraio 1968. All'interno del fascicolo il primo foglio è scritto a mano: un riepilogo 2 di numeri e date, una ricapitolazione di solito scritta sulla copertina, questa volta è su un foglio recuperato oggi ingiallito dal tempo. Il foglio risulta aggiornato periodicamente, con calligrafia e matita diverse. La prima raccomandata riservata è del questore che scrive al Ministero del tesoro, ma è solo l'epilogo di una storia precedente che inizia almeno negli anni Venti. Nel 1968 la Borgatti, quando la questura di Genova rispondeva al Ministero del Tesoro sui suoi precedenti risalenti a quarant'anni prima, aveva quasi sessant'anni. Si era rivolta al Ministero del tesoro per conseguire i benefici della legge n. 96 del 10 marzo 1955, a favore dei perseguitati politici. Nel suo caso, l'autorità avrebbe dovuto controllare il periodo di detenzione-secondo la donna dal luglio 1927 al giugno 1928 3-, per calcolare il risarcimento che le sarebbe spettato in quanto perseguitata dal regime fascista. Nel secondo dopoguerra la sorveglianza degli elementi ritenuti pericolosi per l'ordinamento dello Stato, era continuata; la polizia sorvegliava soprattutto i comunisti, con metodi ereditati dal passato regime. Un altro elemento di continuità 4 tra il fascismo e la repubblica democratica da aggiungersi agli altri, come il personale della polizia, della pubblica amministrazione, della magistratura, cioè i funzionari preposti a interpretare la legge e ad applicarla, assunti nel regime fascista o con un curricolo maturato in quel contesto. Borgatti nel secondo dopoguerra risulta sorvegliata da un documento in particolare: un appunto scritto a mano la indicava come la responsabile delle donne dell'Udi, l'organizzazione femminile del P.C.I. Una segnalazione risalente all'aprile del 1958 5 con numero di protocollo e categoria del reato, A8 come ai tempi del fascismo; inoltre il timbro "Schedato" e la scritta "P.S. Archivio-ai precedenti" tolgono dubbi sull'esistenza di una schedatura simile a quella del Casellario politico centrale anche nell'Italia repubblicana. Fa parte del fascicolo di Borgatti la copertina di una cartella precedente, sostituita perché usurata dal tempo, ma conservata insieme ai rapporti di polizia. Compilata in periodo fascista, la copertina è di cartoncino arancione, una calligrafia impeccabile riporta le generalità: "Borgatti
Sustainability: Science, Practice and Policy, 2022
Revista da Anpoll, 2020
Materiały Zachodniopomorskie. Nowa Seria, 2018
Asinag 15, 2020
International Journal of Electrical and Computer Engineering (IJECE), 2024
Asian Security, 2017
Knowledge and process management, 2024
Manufacturing Technology
Methodological Innovations Online, 2010
The Sustainable City XV, 2021
The Canadian veterinary journal. La revue vétérinaire canadienne, 2015
ICES Journal of Marine Science, 1992
Society for Research on Educational Effectiveness, 2014
Journal of Hepatology, 2012
Anesthesia & Analgesia, 2003
Boletín de filología, 2014