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RICORDO DI LAURA BIAGIOTTI

EUGENIO MOSCETTI FACEBOOK

Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te, Domine

EUGENIO MOSCETTI ___________ RICORDO DI LAURA BIAGIOTTI ______________ RICORDO DI LAURA BIAGIOTTI ___________EUGENIO MOSCETTI___________ Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te, Domine S. AGOSTINO Una premessa. Nel 1979 il castello, di Marco Simone, ubicato sulla via Palombarese, nel comune di Guidonia, ormai ridotto ad un grande rudere, fu acquistato dalla stilista Laura Biagiotti, la quale ne rimase talmente affascinata che decise di trasferirvi la sede della sua attività lavorativa e la propria abitazione familiare fin dal 1980; a tale scopo portò a termine la più spettacolare opera di salvataggio di un sito storico dell’Agro Romano. Nel corso dei lunghi e avventurosi lavori di restauro non mancarono le sorprese come la scoperta dei delicati affreschi manieristici - attribuibili alla scuola di Giulio da Romano delle sale e del salone del primo piano, coperti da pitture ottocentesche, neogotiche. Ricordo come fosse ieri Il mio primo incontro con Laura Biagiotti, avvenuto nel lontano 1992, prima dell’inizio dei lavori del Marco Simone Golf Resort. La carta archeologica indicava nell’area interessata dal progetto del Golf Club e del residence la presenza di due ville romane; pertanto per evitare danneggiamenti e distruzioni la Soprintedenza, prima di dare il nullaosta ai lavori, chiedeva di eseguire un’indagine preventiva. Pertanto fui inviato in avanscoperta dall’amico Alessandro Guidi nella mia qualità di ispettore onorario. Ricordo ancora la mia emozione nell’incontrare per la prima volta un personaggio tanto famoso e con quanta gentilezza e signorilità fui accolto dalla Signora Biagiotti e dal marito Gianni Cigna, anche se rappresentavo un potenziale “nemico” del loro progetto. In seguito dopo alcune ricognizioni fu localizzata la presenza di una villa romana in un’area interessata dalle costruzioni del residence. Pertanto iniziò, nell’estate del 1992, una campagna di scavo preventivo che non esplorò per intero la superficie della villa, ma si limito alla perimetrazione delle strutture e a tre sondaggi esplorativi all'interno di ambienti. I resti della villa occupavano no complessivamente un'area di mq. 1970 con almeno due grandi fasi edilizie, ciascuna delle quali con differenziate destinazioni d'uso dei vari corpi di fabbrica. Nel corso di questi scavi la Signora Biagiotti mi raccontò della sua passione per l’archeologia e il suo rimpianto per aver dovuto abbandonare gli studi universitari per aiutare la madre Delia, che aveva avviato con successo una sartoria a Roma. Mi disse anche di come avesse partecipato, come studentessa di archeologia, agli scavi sotto la basilica Vaticana, alla ricerca della tomba di Pietro, con la prof. Margherita Guarducci. Terminato lo scavo preliminare i resti della villa furono recintati e ricoperti per permettere l’inizio dei lavori previsti, in attesa di tempi migliori per essere ripresi. Ricordo anche che fui invitato all’inaugurazione del Club. Da allora rimanemmo sempre in contatto e lo scambio degli auguri natalizi era per me l’occasione per donare alla Signora le mie pubblicazioni sul territorio, che apprezzava molto. Nel 2000 su mia proposta l’Associazione Nomentana di Storia e Archeologia assegnò il Premio Andrea Durantini che prevedeva l’aggiudicazione “ad una personalità che con la sua opera e i suoi scritti abbia dato lustro al territorio” a Laura Biagiotti “per aver magistralmente curato il restauro e la conservazione del Castello di Marco Simone in territorio cornicolano-nomentano; per averlo utilizzato come prestigiosa sede della Biagiotti export spa, indirettamente celebrando nel mondo questa estrema propaggine della bassa Sabina”. La motivazione del premio ben esprime sinteticamente quanto prestigio abbia assicurato al territorio di Guidonia la presenza e l’attività della grande stilista Nel 2001, ancora l’Associazione Nomentana di Storia e Archeologia volle assegnare il premio Andrea Durantini alla studentessa Ilaria Turturici del Liceo Scientifico Ettore Maiorana di Guidonia per la sua ricerca: “Il castello di Marco Simone”. Nel 2003 venne dato alle stampe, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in occasione del sessantacinquesimo anniversario della fondazione del comune di Guidonia Montecelio, il volume “Guidonia Montecelio. Città delle Ali”, curato dal dott. S. Vicario e da me, in cui è inserito un capitolo dedicato a “Il ciclo decorativo del Castello di Marco Simone”. A proposito del volume una curiosità: nel capitolo scritto da Pierluigi. Romeo, dedicato alle “Leggende popolari”, viene riportata la storia di donna Vincenzina, nata marchesa Nocera vissuta nel castello di Marco Simone nel XVIII sec., donna dissoluta, piena di energia, rimasta vedova a 22 anni. Laura Biagiotti dopo aver letto il racconto mi disse fra il serio e il faceto: “Professore - così mi chiamava - finalmente il fantasma che si aggira nelle notti senza luna nel mio castello ha un nome!”. In uno dei nostri ultimi incontri le portai un dono modesto, ma di grande significato, perché ben figurava la moda e archeologia, le sue due grandi passioni: un ago in bronzo di età romano imperiale, che infatti accettò con piacere. Altra grande passione della Biagiotti era l’arte che ispirava la sua vena creativa. In particolare amava il futurismo che pervadeva tante sue collezioni. Possedeva 200 opere di Giacomo Balla, esposte nel Castello di Marco Simone, che oggi fanno parte della Fondazione Biagiotti Cigna, intitolata alla memoria del suo amatissimo marito Gianni Cigna, prematuramente scomparso nel 1996,. Ora spetta alla figlia Lavinia, che ha cominciato a collaborare giovanissima con la madre – . che diceva di lei ammirata: “la gabbianella ha spicccato il volo” - portare avanti l’eredità di affetti, stima, amore, ammirazione, seminati nella sua vita da Laura Biagiotti: una grande stilista e una grande donna, fiera di essere italiana.